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Weekend goloso

Weekend nelle terre mantovane

La provincia mantovana occupa uno degli angoli più fertili della pianura Padana. Sono atmosfere uniche, quelle che regalano queste zone di terra e acqua, scelte dal regista Bernardo Bertolucci per numerose scene del suo capolavoro “Novecento”. Ed è proprio l’inverno, soprattutto il periodo che porta al Natale, a regalare una serie di suggestioni irripetibili. Sono talvolta le nebbie a svelare d’improvviso borghi incantati, tesori artistici straordinari e scorci naturali di rara bellezza dove l’acqua si alterna alla terra, la pianura sembra non avere confini e l’orizzonte è sempre una linea perfetta tra l’immensità delle campagne e il cielo. In questa terra d’acque e nebbie emergono come isole cittadine e borghi dalla storia millenaria. Qui la civiltà etrusca si mescola a quella romana, la storia di Matilde di Canossa si unisce a quella di Virgilio e i campi si alternano ai borghi e alla capitale dei Gonzaga, una provincia museo che alterna tesori architettonici a una cucina tra le più apprezzate che, tra i piatti della tradizione, propone i famosi tortelli di zucca e la torta sbrisolona.

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E’ da Sabbioneta che inizia il nostro weekend. L’abitato è completamente circondato dalle mura cinquecentesche ed è incluso tra i borghi più belli d’Italia. Possedimento della potente famiglia dei Gonzaga, fu, tra il 1554 e il 1591 e a opera del principe Vespasiano, ricostruita secondo gli ideali architettonici classici facendone un importante centro d’arte tardorinascimentale tanto da essere definita la “Piccola Atene”. Una passeggiata nel borgo ci porta al ristorante Al Duca di via Stamperia, nel centro storico, dove ci facciamo servire un assaggio di culatello locale, un fumante piatto di risotto alla mantovana e, per chiudere, un assaggio di succulenta faraona arrosto. Dopo una passeggiata nella notte del bel borgo padano ci rechiamo all’elegante albergo Giulia Gonzaga, ricavato in un edificio del XVI secolo del centro storico.

Sabato a Sabbioneta e Mantova

E' dolce il risveglio alla pasticceria Atena, con un assaggio di pasticcini e delle tipiche perle del duca, originale creazione della pasticceria per rendere omaggio a Vespasiano e alle sue mogli, deliziose praline al profumo di agrumi e albicocche speziate. Mattinata dedicata ai tesori di Sabbioneta, che inizia dal Palazzo del Giardino, residenza privata di Vespasiano Gonzaga, eretto nel 1584, dove al severo prospetto esterno si contrappongono le sale interne ricche di affreschi e stucchi. Proseguiamo la visita alla vicina Galleria degli Antichi, lunga 97 metri e dalla struttura ad arcate sovrapposte. Proseguiamo poi con Palazzo Ducale, dall’interno riccamente decorato da affreschi manieristici e preziosi soffitti lignei intarsiati. Splendido il colpo d’occhio che offre lo spazio forse più suggestivo e affascinante di Sabbioneta, il Teatro all’Antica o Teatro Olimpico, progettato da Vincenzo Scamozzi. Impreziosito da affreschi di scuola veneta, è stato costruito per ospitare spettacoli e concerti riservati alla corte di Vespasiano. Visita ai tesori del borgo che si chiude con la neoclassica Sinagoga, localizzata in quello che un tempo era il quartiere ebraico, luogo di culto e di riunione della comunità locale. Dopo le meraviglie storiche e architettoniche è la volta di una pausa golosa nella campagna di Sabbioneta, al ristorante Corte Bondeno, dove ci facciamo servire un saporito arrosto di culatello al miele. Seconda meta del weekend è la bella Mantova, capitale del nobile casato dei Gonzaga, importante città d’arte circondata su tre lati dalle acque del Mincio, animata dall’atmosfera di Natale. Patria di Virgilio, Mantova è impreziosita da tesori architettonici che la rendono una delle città più ricche e culturalmente vivaci della Lombardia.

Affascinante è scorgere il profilo della città quando se ne giunge al cospetto, apprezzando il suggestivo profilo contraddistinto dal castello di San Giorgio, le cupole, le guglie e le torri medievali. Dedichiamo il pomeriggio alla scoperta della sua parte storica, lasciandoci guidare dalla bellezza e dalla curiosità. Tre sono le principali piazze di Mantova, piazza delle Erbe, piazza Broletto - che prende il nome da un edificio del XIII secolo adornato da una statua di Virgilio - e piazza Sordello, sulla quale sorgono il duomo, d’impianto gotico e dalla facciata del XVIII secolo e dall’interno progettato da Giulio Romano, e la facciata del Palazzo Ducale. Piazza delle Erbe contrappone un lato caratterizzato da animati portici ricchi di locali e bancarelle a quello opposto dove si ergono la quattrocentesca Torre dell’Orologio e il Palazzo della Ragione, dove un tempo s’amministrava la giustizia; un passaggio coperto collega l’edificio al duecentesco Palazzo del Podestà. Arricchisce la piazza la Rotonda di San Lorenzo, chiesa voluta da Matilde di Canossa nell’XI secolo. L’adiacente piazza Mantegna è impreziosita dalla bella facciata della basilica di Sant’Andrea, progettata da Leon Battista Alberti, dal maestoso interno. Dopo tanta meraviglia è d’obbligo una cena ricca e gustosa. È l’Osteria dell’Oca a deliziare il nostro palato con un antipasto di salumi, tra cui pancetta, coppa, salame e cotechino, un assaggio di giardiniera e il “gras pistà”, lardo con salsiccia, prezzemolo e aglio con polenta calda. Proseguiamo con gli antipasti, facendoci servire del formaggio grana con mostarda di mele, passando poi a una tagliata alla mantovana, manzo cotto alla piastra con rucola e grana, il tutto accompagnato da un vino Doc locale, il Lambrusco Mantovano. Immancabile una passeggiata tra i vicoli della città nella fredda notte padana prima di ritirarci all’elegante hotel Broletto, nel cuore antico a due passi dalla zona pedonale tra Palazzo Ducale e Piazza delle Erbe.

Domenica a Mantova e al Santuario delle Grazie di Curtatone

E' un risveglio regale quello che offre Te, capolavoro creato da Giulio Romano nel XVI secolo per i Gonzaga come villa di ozi e svago. Qui opere d’arte e architettura si uniscono per creare effetti straordinari. Dalla Sala dei Giganti, dove i titani sembrano abbattere le colonne portanti, alla Sala di Amore e Psiche, dalla Sala dei Cavalli, con sei destrieri affrescati a grandezza naturale alla sala dello Zodiaco, è un percorso d’emozioni tra sale fantasiosamente decorate. Pranzo al ristorante Carlo Govi, dove apprezziamo un’insalata tiepida di cappone, i classici tortelli di zucca al burro, accompagnati da un Garda Colli Mantovani Merlot, e una saporita arista di maiale con salsa alla senape di Digione e caponata di mele. Pomeriggio nella vicina Curtatone dove, nella frazione Grazie, sorge il Santuario di Santa Maria delle Grazie. Edificato tra il 1399 e il 1406 per volere di Francesco I Gonzaga, è stato teatro di alcune riprese del film “Novecento” di Bernardo Bertolucci. Dalla facciata in cotto, è caratterizzato da un lungo portico dove si apre un portale rinascimentale sovrastato da un affresco. L’interno presenta l’abside e il presbiterio con linee spiccatamente rinascimentali, opere cinquecentesche di Giulio Romano, statue e logge lignee e il curioso coccodrillo imbalsamato e impagliato appeso nella navata. Per l”’ultima cena” in terra mantovana scegliamo il ristorante Tiratappi, nel centro di Mantova, dove iniziamo con un riso con pesto di salsiccia mantovana, un filetto di manzo alla griglia con patate saltate al rosmarino e la deliziosa sbrisolona. Il freddo pungente ci accompagna nell’ultima passeggiata del weekend, mentre le luci della notte regalano ancor più poesia alla città corte dei Gonzaga.

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