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VIII corso di formazione FARE

te alla patologia. Questa strategia comunicativa è di ausilio ai medici in quanto: “riconoscere, assorbire, metabolizzare, interpretare ed essere sensibilizzati dalle storie della malattia: aiuta medici, infermieri, operatori sociali e terapisti a migliorare l’efficacia di cura attraverso lo sviluppo della capacità di attenzione, riflessione, rappresentazione e affiliazione con i pazienti e i colleghi” ( secondo la definizione coniata dal Direttore del Programma di Medicina Narrativa, Rita Charon, alla Columbia University) e ai pazienti poiché “allevia la sofferenza e permette alle persone malate di creare una connessione con altre persone che hanno vissuto la stessa esperienza o che vogliono co-partecipare e dare conforto al paziente”( esperienza Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio FatebeneFratelli della Provincia Lombardo Veneta). In Italia, l’approccio della Medicina Narrativa nella pratica clinica è ormai oggetto di studio scientifico ed è sperimentata in diverse realtà assistenziali.

Capitolo 6 - Tecnologia e comunicazione nella tutela della salute Viviamo nell’era della rivoluzione tecnologica e del digitale e mai nella storia dell’uomo si sono susseguite delle innovazioni che hanno condotto a dei cambiamenti così veloci e repentini. I più comuni social media, nei quali vengono condivisi quotidianamente milioni di contenuti inerenti anche l’ambito della salute, sono Facebook, Youtube, Twitter e Instagram.

Dall’ultima ricerca dell’Osservatorio permanente CENSIS-ITAL COMMUNICATIONS 2021 è emerso che ci sono milioni di italiani che utilizzano i social media come prevalente o addirittura unica fonte di informazione e il pericolo di incorrere nelle cosiddette fake news, che contribuiscono ad influenzare la visione e a condizionarne le scelte del singolo cittadino, è all’ordine del giorno. Alcune importanti istituzioni, ISSalute https://www.issalute.it/ e la FNOMCeO https://dottoremaeveroche.it/, hanno deciso di dare il loro contributo e si sono così attivate per informare in modo consapevole i cittadini: se da un lato lo scopo è quello di tutelare la popolazione in modo tale che venga garantito e difeso il diritto alla salute tramite un’informazione accessibile, scientificamente solida e trasparente, dall’altro è volto a vigilare sulla Professione medica, difendendone la dignità e proteggendola da abusi.

Un’importante innovazione che combina la tutela e promozione della salute con l’ambito della comunicazione è la cosiddetta Telemedicina che, secondo le linee guida ministeriali, consente una trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico volti alla prevenzione, alla diagnosi, al trattamento e al successivo controllo del paziente. Il suo utilizzo è sempre stato pressoché limitato fino all’avvento dell’emergenza pandemica da covid-19 la quale è stata un vero e proprio spartiacque, essendo stata la Telemedicina spesso l’unica modalità possibile di erogazione dei servizi sanitari. L’emergenza sanitaria ha messo in luce come sia necessario e urgente rinnovare e innovare i modelli di cura per fornire assistenza a distanza ai soggetti più fragili, come i pazienti cronici e come coloro che hanno bisogno di un monitoraggio costante del proprio stato di salute. Il digitale ha perciò avuto un ruolo fondamentale nell’erogazione delle cure da remoto e di conseguenza la telemedicina è entrata nei Decreti e nei piani del Governo e anche alcune Regioni hanno definito regole e tariffe per l’erogazione dei servizi sanitari tramite i vari servizi che può offrire la Telemedicina. La pandemia ha messo a dura prova il nostro Sistema Sanitario Nazionale e se da un lato il dispendio di risorse per far fronte alla situazione di emergenza è stato rilevante, dall’altro sono stati rilevanti anche i costi della pandemia che oggi sono “nascosti” ma che presto emergeranno nei prossimi mesi ed anni in tutta la loro gravità. La difficoltà e a volte l’impossibilità di ricevere prestazioni sanitarie ha causato un aumento del tasso di “rinuncia alle cure” da parte dei pazienti del 40% rispetto al 2019, i cui effetti sul lungo termine non sono ancora evidenti. Ulteriori aspetti come la disparità nell’accesso ai servizi sanitari a livello socioeconomico e geografico, la ridotta integrazione tra ospedale e territorio e gli elevati tempi di attesa per l’accesso ad alcune prestazioni sanitarie hanno enfatizzato alcuni aspetti critici di natura strutturale che contraddistinguono il nostro SSN.

Il digitale rappresenta, quindi, una grande sfida per il futuro, perché serve a mettere in rete il sistema di cura e assistenza: servizi digitali, Mobile Health e Telemedicina sono tutti elementi potenzialmente in grado di migliorare il livello di servizio complessivamente erogato.

Nunzio Ianiri - ATE

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