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Un ultimo saluto al collega Emilio Perusi
from TEME 1-2/2023
by edicomsrl
Il socio Emilio Perusi, presidente ATE 1981-1991, ci ha lasciati lo scorso mese di settembre. Ora amministra altre realtà e ci guarda da un’altra dimensione, osservando, sempre presente, questo momento problematico e contraddittorio che stiamo vivendo nel mondo e nella nostra società, con tutti i riverberi nelle organizzazioni lavorative. E’ stato un commiato rapido. Avevo sentito Emilio l’anno scorso in occasione della celebrazione del 60° anniversario dell’istituzione di ATE invitandolo a presenziare come testimone tra i Past President, ma all’ultimo non se l’era sentita di essere con noi, troppo faticoso. La vacanza di quest’estate con la moglie Alberta, fedele compagna e testimone della sua vita professionale, e poi un improvviso malore. Emilio, classe 1937, ha guidato ATE per diversi mandati e per un periodo di transizione che gli hanno consentito di portare ad ATE e a FARE la sua ricca ed onesta professionalità sviluppata in particolare nell’Azienda Ospedaliera di Verona (questo è il nome attuale per distinguerla dall’A.ULSS territoriale della Provincia omonima) e poi nell’Azienda Territoriale ULSS di Vicenza, realtà che ha lasciato al momento del pensionamento all’inizio degli anni ‘90. Uomo probo, sottile nel pensiero, dignitoso ed altamente professionale, il dott. Perusi è stata una figura di grande serietà che ha saputo proficuamente e concretamente coniugare la sua crescita professionale a partire dalle realtà ospedaliere trasformate poi dall’istituzione del servizio sanitario nazionale nel 1978. Emilio era una persona socievole e l’incontro di questa dote con la sua professionalità gli ha consentito di animare la vita associativa ATE e di frequentare anche gli ambiti nazionali della FARE, per migliorare ed aggiornare la propria professionalità. Fondamentale il periodo della sua presidenza ATE e anche in seguito come socio, la sua innata umanità e capacità di presenza pubblica, un riferimento equilibrato per tutti noi, all’epoca giovani neofiti, che nei passaggi critici di trasformazioni giuridiche ed organizzative sapeva assumere posizioni moderate e adeguate, senza veemenza o aggressività. Anche negli anni successivi alla sua presidenza Emilio è stato un riferimento attivo, aveva saputo creare una rete di forte amicizia ed un senso di appartenenza, che sapeva coinvolgere anche le famiglie in eventi mondani, mentre arrivavano le prime Direttive Comunitarie sugli appalti ed iniziava il superamento dei Regi Decreti della normativa di riferimento e del successivo Regolamento. Per ricordare Emilio sono tornato a quel mondo e ho sentito altri amici e colleghi che ai direttivi presieduti da Emilio sono stati presenti. Adriano Marangoni ha ricordato con me la professionalità e la serenità dell’amico Emilio. Giorgio Lessio mi ha trasmesso il ricordo positivo del periodo del Direttivo, gli scambi culturali professionali per capitolati, analisi tecnico-giuridiche sulle norme regionali e poi sulle Direttive Europee ed il lavoro condiviso per la FARE con le Agende dell’Economo, strumento professionale prestigioso all’epoca. Parole di stima e un caro ricordo sono stati espressi da Marco Boni, già Presidente FARE, da Alberto Riccio, che dal Piemonte annovera Emilio tra gli amici veneti e lo ricorda per la serietà, rigorosità e per i fervidi rapporti tra le rispettive associazioni e con la FARE, da Alessandro Anzellini, ex Presidente dell’Associazione del
Dalle Associazioni
Lazio, e da Andrea Franzo, Presidente dell’Associazione Piemontese, che lo ricorda come amico e per le preziose collaborazioni tra Veneto e Piemonte. Si uniscono anche Raffaele Petrosino, Presidente dell’Associazione Associazione Campana degli Economi-Provveditori, Aldo Correa, Presidente dell’Associazione Calabra, che lo descrive come un valido protagonista FARE per il notevole contributo di partecipazione alla vita associativa, Giuseppe Capuzzo di Venezia, che ha svolto per diversi direttivi le funzioni di prezioso segretario, Renzo Fondriest di Trento e Renzo Pamio. Tante voci affettuose e unanimi nel ricordo di ciò che Emilio Perusi ha rappresentato e ha costruito per il mondo dei provveditori economi delle nostre regioni anche in momenti delicati di passaggi e tra- sformazioni istituzionali. Credo che ricordare queste figure che ci hanno preceduto sia un segno di riconoscimento e di valorizzazione dell’operato di un socio e professionista che si è seriamente impegnato per la società, per la propria organizzazione e per le nostre associazioni. Nel contempo ricordare e testimoniare sono un gesto che trasmette dei valori, un’esperienza, una professionalità che nella valorizzazione della persona e della relazione riconosce elementi portanti della vita professionale e associativa, fattori da cui i recenti lockdown e la vita sui social ci hanno allontanato. Anche per questo ringraziamo Emilio, per quanto ci ha saputo offrire e trasmettere, talvolta sottraendo, come molti di noi, momenti preziosi ai propri cari ed al proprio tempo libero.
Monica Piovi e Piero Fidanza