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gestione

Angelo Aliquò - Direttore Generale A.S.P. - Ragusa

Un manager del SSN deve saper organizzare il presente ma allo stesso tempo progettare il futuro

La Pandemia di Covid 19, o meglio il suo forte river- aspetto che si evidenzia dalla lettura del Decreto è certabero sul sistema sanitario nazionale ha posto di mente la volontà di armonizzare i vari sistemi contabili nuovo in primo piano la necessità che i manager utilizzati dalla P.A. che interagiscono tra di loro (contabidelle aziende sanitarie non perdano mai di vista, tra i loro lità economico patrimoniale, contabilità finanziaria), non obiettivi, quello di impostare politiche che sappiano garan- dimenticando che l’utilizzo delle cosiddette leve di investitire una riposta medica adeguata nel presente senza mai mento (fino all’entrata in vigore del D.Lgs. 118/2011), avedimenticare che un futuro, dove il paziente/utente possa vano consentito ai direttori generali delle Aziende del SSN mantenere la certezza di accedere alle cure sanitarie, deve di produrre un eccessivo indebitamento proprio grazie al essere costruito oggi. Lo stato sistema degli ammortamenti. di emergenza ha inoltre evi- In concreto le Aziende, facendenziato come il nostro modo do leva sulle norme di contadi intendere la sanità debba Il principio di base della bilità che disciplinavano gli però cambiare imparando, al acquisti di beni strumentali, più presto, a prevenire ancor Sanità pubblica, risieda in cioè applicando la tecnica prima che curare le patologie ormai conclamate. una sanità per tutti e che è degli ammortamenti che prevedeva di rilevare in conQuotidianoSanità in un suo al servizio di tutti e non del tabilità solo la quota parte del articolo del 26/09/2018 già allora denunciava come: “Il medico, degli operatori o costo totale del bene strumentale acquistato, impattavano dibattito sulla crisi degli investimenti in Sanità, secondo peggio ancora del manager sul risultato di esercizio non per l’intero importo, bensì alcuni studiosi non è solo un la cui durata dell’incarico è solo per la percentuale stabiproblema di risorse, piuttosto sembrerebbe legato alla peraltro limitata nel tempo lita dalla norma, in funzione della tipologia di investimento normativa vigente (D.Lgs. fatto. 118/2011) che non consente Tutto ciò permetteva alle alle direzioni aziendali un uti- aziende, e quindi ai loro raplizzo di fondi per investimenti in relazione alla impossibilità presentanti legali, di rispettare il vincolo dell’equilibrio di di utilizzare il sistema dell’ammortamento che non è appli- bilancio, non tenendo conto però che contestualmente si cabile quando l’investimento è fatto in conto esercizio”. creavano dei disallineamenti finanziari che spesso venivano Pur se corretta dal punto di vista tecnico/contabile, l’analisi coperti ricorrendo alle anticipazioni di cassa e quindi ad del D.Lgs 118/2011 non può essere circoscritta soltanto ai un costoso indebitamento, inducendo tutte le aziende nel dettami del decreto stesso. lungo periodo a non avere liquidità sufficiente a garantire La lettura di quel D.Lgs, va ancor oggi filtrata con una il pagamento di quei fornitori che concorrevano a garantire visione meno critica e più interpretativa di quella che voleva l’erogazione dei servizi primari, oggi LEA. certamente essere la volontà del legislatore. Infatti il primo Va poi ricordato che a supporto di questa tesi è intervenu-

to il D.L. 35/2013 con il quale si sono date disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti delle P.A., tanto che si è proceduto a fare accendere mutui trentennali alle regioni, al fine di immettere liquidità al sistema, per rientrare dalle costose anticipazioni di cassa, ma soprattutto per ripianare il debito pregresso e fare ripartire i consumi del paese che sembrava essere avvitato su se stesso. Ma c’è qualcosa che va rilevato in modo deciso. Più di una volta è stato affermato che in sostanza che i manager della sanità pubblica, a causa della modifica normativa riguardante la possibilità di mettere in ammortamento gli investimenti, non trovano convenienza ad investire perché non avrebbero benefici entro la durata del proprio mandato: “(…) e occorre chiedersi perché un manager dovrebbe investire (in assenza di finanziamenti dedicati) e deprimere il risultato economico della sua gestione a tutto vantaggio delle future gestioni (...)”. (Quotidianosanità 2018) Anche in questo caso, ancorché il redattore dell’articolo possa avere ragione tecnicamente con riguardo alla convenienza che il paese, attraverso la sua più grande industria - quella della sanità pubblica - metta in atto investimenti su nuove tecnologie e ricerca scientifica, al di là ancora della possibilità che le società scientifiche e le associazioni di categoria, come FIASO o Federsanità, possano e debbano intervenire per proporre un aggiornamento e un miglioramento normativo, bisogna aggiungere al dibattito ulteriori considerazioni. Riteniamo infatti, che il principio di base della sanità pubblica, risieda in una sanità per tutti e che è al servizio di tutti e non del medico, degli operatori o peggio ancora del manager la cui durata dell’incarico è peraltro limitata nel tempo. Il senso di responsabilità di un manager pubblico, oltre ogni legittima ambizione personale, non può non tenere conto della necessità di costruire un sistema che veda al futuro. La missione di un manager è organizzare i fattori della produzione per il soddisfacimento del bisogno di salute e le risorse disponibili, poiché limitate, devono essere allocate in maniera tale da ottenere il miglior risultato possibile in termini di efficacia, ovvero in termini di esiti e quindi di soddisfacimento del bisogno di salute. Ma attenzione, il bisogno di salute non è soltanto quello oggi espresso, bisogna investire affinché le generazioni future riducano il loro ricorso alle cure sanitarie. La sanità non è soltanto ospedale è anche, sempre di più, prevenzione. Facendo una metafora storica, i manager della sanità sono paragonabili a coloro che dovevano organizzare e gestire opere complesse come i cantieri di antiche cattedrali. I costruttori delle cattedrali raramente vedevano la fine dei lavori che avevano immaginato, eppure ci hanno lasciato opere che nel tempo si sono conservate anche come icone di bellezza e spiritualità. Al senso di rispetto e di responsabilità nei confronti delle norme e della società per cui si lavora, forse occorrerebbe aggiungere proprio una “spiritualità” che ci consenta di pensare al futuro per non trovarci mai più nelle condizioni di crisi morale oltre che economica, in cui questo paese è sprofondato. Il presente dovrebbe insegnarcelo.

A cura dell’Area Affari legali e compliance di Confindustria Dispositivi Medici

Le nuove “Linee Guida in tema di conflitto di interessi” per la riduzione del rischio di corruzione in sanità

La pandemia che stiamo vivendo ci ha reso sempre e gli avvocati Manuel Sarno e Giorgio Calesella insieme più consapevoli dell’importanza di un rapporto di al nostro presidente Massimiliano Boggetti e al Direttore collaborazione fra l’industria delle tecnologie per Affari legali e compliance, Laura Ressa. la salute, i clinici e più in generale i soggetti attivi nella ricerca clinica e scientifica. L’ecosistema da cui nascono i Nel Codice Etico, tra i molteplici aspetti affrontati è posdispositivi medici ha al centro questo rapporto e con esso sibile citare il principio di rotazione degli incarichi affidati le difficoltà che comporta nell’essere definito da regole agli operatori sanitari, l’applicazione del fair market value, chiare e trasparenti sia per le imprese che per la pubblica il coinvolgimento delle strutture sanitarie nei processi di amministrazione. La legislazione dovrebbe infatti crea- invito a convegni e congressi nonché di affidamento incare attraverso delle regole mirate, richi, l’astensione dagli affidamenti condizioni specifiche per un set- di incarichi quando il professionitore altamente tecnologico che L’obiettivo delle “Linee sta sanitario sia coinvolto in proha già diversi ostacoli da superare per rendere accessibile a tutti l’in- Guida in tema di conflitto cedimenti di gara che interessano l’azienda, adozione del sistema di novazione a cui lavora, come un di interessi” è cercare di trasparenza dei trasferimenti di ciclo di vita breve dei prodotti, un quadro regolatorio stringente e riconoscere le situazioni valore. investimenti ad alto rischio. di conflitto di interesse e Nell’agire quotidiano è infatti In Confindustria Dispositivi aiutare le nostre imprese fisiologico e imprescindibile che aziende e operatori sanitari collaMedici abbiamo anticipato l’iter nella gestione del rapporto borino in un contesto di rispetto legislativo con il Codice Etico che le nostre imprese hanno scelto di con il mondo della sanità reciproco nell’interesse ultimo della tutela della salute dei pazienadottare come codice di autorego- e dei suoi operatori ti e del progresso della scienza. lazione. Fra i punti fondamentali Confindustria Dispositivi Medici e c’è la sponsorizzazione indiretta di le imprese associate, ritengono che tutti gli eventi di formazione per gli operatori sanitari e tale obiettivo non possa essere raggiunto senza la consala full trasparency nella pubblicazione dei contributi delle pevolezza e la cultura che porta a riconoscere e correttaaziende. Azioni concrete che precorrono la strada che mente gestire le situazioni che potrebbero degenerare, loro sta aprendo il Sunshine Act. E oggi, come associazione malgrado, in condotte illecite o che l’osservatore esterno imprenditoriale, abbiamo fatto un ulteriore passo in avan- potrebbe percepire come scorrette. ti con il lavoro sulle “Linee Guida in tema di conflitto di interessi”. Uno nuovo strumento associativo che abbiamo Funzionale alla realizzazione di tale politica, nonché di presentato durante il webinar “Il rischio di corruzione in fondamentale importanza per una efficace strategia di presanità: uno strumento di prevenzione” a cui sono intervenu- venzione dei reati è l’adozione e corretta implementazione ti Maurizio Grigo, già Giudice dell’inchiesta Mani Pulite di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex

D.Lgs. n. 231 del 2001. Procedure e best practice elaborate al fine di correttamente gestire e prevenire il conflitto di interessi potranno rappresentare il “presidio a tutela” rispetto a molteplici “aree a rischio” di commissione dei reati quali, tra gli altri, corruzione e induzione indebita. Nella medesima ottica di prevenzione e gestione dei reati come dei rischi, deve poi sottolinearsi l’importanza della figura dell’Organismo di Vigilanza: soggetto terzo e imparziale il cui compito è di vigilare sulla corretta applicazione e implementazione del Modello 231, interlocutore privilegiato delle risorse aziendali.

Se è pur vero che il conflitto di interessi è la condizione dell’esponente della Pubblica amministrazione che si trovi in conflitto tra i propri interessi personali e l’onere di imparzialità richiesto dal suo incarico, il ruolo delle aziende non è marginale. L’agire delle aziende è non di rado il tassello che rende attuale il conflitto; spesso il vantaggio e l’interesse dell’operatore sanitario al mantenimento del rapporto di collaborazione con le aziende fa sì che si realizzi la situazione di mancanza di imparzialità che genera il conflitto. Da qui l’interesse alla corretta gestione delle diverse declinazioni di conflitto di interesse.

Ulteriore diretta conseguenza della politica di correttezza e legalità che le imprese associate e Confindustria Dispositivi Medici intendono promuovere è la tutela della concorrenza: un contesto animato da principi comuni di gestione delle posizioni di potenziale pericolo, è un contesto nel quale l’uguaglianza degli operatori viene garantita dalle istituzioni e gli attori del mercato possono affidarsi con fiducia reciproca per il raggiungimento dei propri obiettivi commerciali. Confindustria dispositivi medici è fortemente convinta dell’importanza di regole comuni per far sì che si realizzi una trasparenza formale e sostanziale nei rapporti tra il mondo sanitario e le aziende associate: le regole e l’impegno comuni rappresentano il mezzo per poter giungere a tale ambizioso risultato che vanta benefici in termini di sicurezza per gli associati, progresso per medicina, concorrenza tra gli operatori e imparzialità della pubblica amministrazione.

In sostanza, l’obiettivo delle “Linee Guida in tema di conflitto di interessi” è cercare di riconoscere le situazioni di conflitto di interesse, anche potenziali, e aiutare le nostre imprese nella gestione del rapporto con il mondo della sanità e dei suoi operatori, così che il contributo dei privati al progresso medico scientifico possa essere valorizzato tanto per l’importanza del loro apporto per la salute pubblica quanto per lo sviluppo del contesto economico di riferimento. Per questo devono essere correttamente gestite tutte quelle situazioni che potenzialmente potrebbero minare la fiducia nei confronti dell’operato delle aziende con particolare riferimento ai loro rapporti con gli operatori sanitari e gli enti, anche se potrebbero non sfociare in fenomeni corruttivi. Ed è ancora più difficile se si considera che le situazioni di conflitto non possono essere tipizzate, ma vanno valutate di volta in volta attraverso un processo interno di analisi dei conflitti. Per accendere un faro sui diversi contesti, nelle linee guida è stata fatta una prima mappatura delle analisi dei rischi e delle best practice da adottare per quanto riguarda gare e appalti, consulenze e incarichi, studi clinici e società scientifiche, royalty, terze parti e agenti e distributori.

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