5 minute read
resilience and recovery fund
from TEME 11-12/2020
by edicomsrl
Luigi Parenti - Studio legale Parenti Roma
MES: un’occasione per rilanciare il sistema sanitario italiano
Il Resilience and Recovery Fund (Rrf), fondo proget- di condizioni generalmente piuttosto rigide, ma a seguitato attraverso la raccolta di liquidità data dall’e- to della deliberazione del Consiglio europeo di aprile, missione dei Recovery Bond, ovvero per dirla con oggi uno Stato membro se necessita aiuto per sostenere le stesse parole del Presidente del Consiglio Conte, il e finanziare le spese sanitarie legate al coronavirus vi “fondo per la ripresa con titoli comuni europei per può accedere senza condizioni. Fondamentale, tuttavia, finanziare la ripresa di tutti i Paesi più colpiti, tra cui sarà spendere bene i soldi richiesti con il Mes. l’Italia”, è alla base della mediazione in corso affida- Non è ancora disponibile il programma predisposto dal ta alla Presidente di turno del Consiglio europeo, la Ministero della Salute. Sono stati però resi pubblici i Cancelliera tedesca Angela Merkel, che sta facendo punti principali del documento inviato al CNEL della di tutto per finalizzare l’accordo ed ha intenzione di FEDER.S.P.eV. e della CONFEDIR con le indicazioni giungere ad una soluzione entro il di possibile utilizzo corretto del 2020. Ad oggi non sono bastate le Mes: riunioni dell’Ecofin a consentire a) attuare una ristrutturazione ai ministri dell’Economia e delle Soluzione non vuol dire del Servizio sanitario nazionale Finanze dell’Unione europea di sciogliere i nodi sulla consistenza attuazione: per dotare l’Ue (Ssn) basato su ospedali che siano centri servizi ad alta tecnologia, e sui tempi dello Rrf. di capacità fiscale propria investendo, quindi, sul miglioSoluzione non vuol dire attuazione: per dotare l’Ue di capacità per un Rrf di 750 miliardi ramento e l’ottimizzazione del patrimonio immobiliare esistenfiscale propria per un Rrf di 750 di euro è necessario un te. Ciò richiede quattro anni di miliardi di euro - tale è la cifra messa in campo a livello europeo accordo intergovernativo lavoro per circa due miliardi di euro l’anno, ossia in totale otto per fronteggiare la crisi causa- ratificato dai Parlamenti miliardi; ta dal Covid-19 (209 miliardi solo per l’Italia) - è necessario un dei 27 Stati membri b) iniziare un lavoro di farmacogenomica, ovvero organizzare, accordo intergovernativo ratifi- partendo dagli ospedali-centro cato dai Parlamenti dei 27 Stati servizi e presidi territoriali, il membri. Ciò significa che è altamente probabile che miglior impiego di farmaci avanzati che concedano la nessuno Stato membro vedrà un euro prima del 2022. possibilità di avviare terapie specifiche che permettano cure a domicilio o in strutture protette diffuse sul Intanto sono evidenti i segnali di una nuova emergenza territorio per monitorarne gli effetti, in sostituzione di sanitaria in tutta Europa, Italia compresa, anche se il quelle attualmente somministrate in regime ospedaliero; lockdown forzato e rigoroso di marzo e aprile ha messo c) Long Term Care, ovvero riassetto della medicina teril nostro Paese in condizioni sanitarie migliori rispet- ritoriale con presidi, ciascuno dei quali serva un bacino to al resto del continente, che oggi vede un notevole di 20.000 abitanti. Sono già state fatte sperimentazioni incremento di casi tra contagiati e decessi. In questa utili in Toscana, con “Case della Comunità” o “Sanità situazione è chiaro che l’Italia dovrà necessariamente di iniziativa” che coordinano 12-15 medici uniti in chiedere al più presto l’accesso allo sportello sanitario studi aggregati ubicati in una sede di servizio/struttudel Meccanismo europeo di stabilità (Mes), ovvero il mec- ra territoriale unitaria/unica, con la presenza di 12-15 canismo volto a mantenere la stabilità finanziaria della infermieri, di 6-8 terapisti della riabilitazione e di 3-4 zona euro e che prevede l’emissione di prestiti sulla base unità amministrative. Ciò darebbe concreta attuazione
alla indispensabile continuità assistenziale, ma comporterebbe una spesa specialistica di circa 18 miliardi. Tali misure costituiscono solo l’embrione di una progettazione strutturale di trasformazione e ottimizzazione del Ssn a poco più di quaranta anni dalla sua costituzione. Necessaria anche l’integrazione, come già in essere in alcuni Stati membri UE, della tessera sanitaria di ogni cittadino con un microchip o tramite l’istituzione di una chiavetta usb contenenti i dati anagrafici - accessibili con una password - e i dati clinici - accessibili con una seconda password - che resterebbero in mano sempre al cittadino. Nel caso dell’introduzione dell’uso del microchip sarebbe necessario dotare le strutture di un lettore specifico, invece nel caso della chiavetta la si potrebbe utilizzare da qualsiasi computer. A siffatte fasi si dovrebbe associare la realizzazione di misure rivolte a rinforzare l’esecuzione corretta delle prestazioni in modo tale che il cittadino fruitore permanga nella struttura, o segua la cura, conforme alla propria necessità sanitaria del momento, nonché della qualità dei servizi sanitari, al fine che gli esiti delle cure ed il grado di benessere individuale siano oggettivamente i più elevati possibili. Ciò anche per concretizzare un definitivo e concreto mutamento del Ssn, resosi necessario a seguito di tutte le inadeguatezze rilevate con l’esplosione della pandemia da Covid-19, mediante due avviamenti indispensabili, ovvero consentire esternamente dagli ospedali sia la cura delle patologie croniche che l’assistenza specialistica ambulatoriale. È altresì necessaria la realizzazione di poliambulatori regionali, sulla sorta di quelli privati sorti negli ultimi anni, ad alta tecnologia da innestare nel territorio provvisti di idonei ed indispensabili strumenti medico sanitari, incluse le dotazioni elettro-medicali, e ciò per ampliare ed aumentare i riscontri ai cittadini con la finalità di smantellare le liste di attesa. In tali strutture dovrebbero essere presenti anche medici chirurghi. Come già sopra ricordato, altra colonna della riforma dovrebbe riguardare l’Assistenza domiciliare integrata (Adi) con la previsione di aumentare i medici di base che effettuino visite direttamente presso la dimora del cittadino. Tali riforme estremamente indispensabili e non più rinviabili per l’Italia, dovranno comunque essere realizzate, se si dovesse decidere di non attingere al Mes, con fondi statali, e certamente non è possibile attendere l’erogazione del Rrf anche in virtù del fatto che 209 miliardi prima di tutto non saranno sufficienti per la loro istituzione e, inoltre, quando saranno disponibili, inevitabilmente, dovranno essere utilizzati anche per altre finalità che esorbitano dalla sfera sanitaria. Pertanto risultano cristallini i motivi per i quali l’utilizzo del Mes è un’opportunità irripetibile per l’Italia.