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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Aprile 2021
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it
Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00
ANNO 64 - APRILE
Abbiamo letto 10
RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Mondogomma
16 CYBERCRIME, PERCHÉ DOBBIAMO DIFENDERCI Il 28 aprile, alle 9,30, L’Industria della Gomma organizza un webinar sulla sicurezza informatica delle imprese del settore. Perché? Come emerge dall’ultimissimo rapporto del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, gli attacchi sul web stanno crescendo a dismisura anche nel nostro paese e hanno visto nel 2020 un picco mai raggiunto in precedenza. Tra gli obiettivi, non solo siti governativi o di organizzazioni internazionali, ma anche aziende di tutte le dimensioni. Ecco i dati più significativi e i commenti di alcuni esperti sulla situazione italiana.
16 GOMMA NATURALE, CLIMA E SOSTENIBILITÀ La produzione di gomma naturale e l’economia basata sulla coltura di Hevea brasiliensis forniscono sostentamento a milioni di persone in Sud Est Asiatico, Africa e America Latina. È importante però che entrambe siano basate su principi di sostenibilità. Un gruppo internazionale di esperti indica i problemi principali di cui tenere conto e le soluzioni da adottare a tutti i livelli, governativi, produttivi e della ricerca scientifica, per assicurare un futuro a questa preziosa risorsa.
Amministrazione amministrazione@edifis.it
Focus - Materie Prime
35 VOGLIA DI RIPARTIRE, TRA TANTE DIFFICOLTÀ Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
Il settore delle materie prime per l’industria della gomma sta vivendo un momento complesso dal punto di vista degli approvvigionamenti, in particolare quelli provenienti dal Far East. Una situazione confusa, determinata dalla ripresa decisa dell’economia cinese che sta assorbendo gran parte della domanda, lasciando gli attori europei a contendersi le rimanenze. Ma la voglia di ripartire ha già stimolato transizioni per razionalizzare le supply chain e tutta l’organizzazione produttiva, in modo evitare contraccolpi come quello causato dal Covid-19. Questo dovrebbe portare, almeno nella seconda metà del 2021, a una crescita del mercato su basi più stabili. Una ripresa che riguarderà anche le aziende italiane, al di là dell’impatto limitato delle misure di sostegno attivate dal governo.
Azienda Chimica Milanese Caldic u Eico Novachem u Eigenmann & Veronelli u Elkem Siliconi Italia u Epichem u IMCD Italia u KPI
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
SOMMARIO ANNO 64 - APRILE
Dalle aziende
54 EXSTO ITALIA, FUSIONE COMPIUTA La fusione tra Cervellati e Tecnotec, da cui è nata EXSTO Italia, è diventata realtà. Vediamo come l’unione di diverse storie, tradizioni e conoscenze ha dato vita a una nuova organizzazione, con vaste competenze nello stampaggio a compressione, iniezione e vulcanizzazione in autoclave di articoli tecnici in gomma e nella realizzazione di articoli in poliuretano per colata.
60 MESCOLATORE CHIUSO: STORIA DI UN REVAMPING Eurorubber, il produttore di mescole dal 2020 parte di Certech Group, aveva la necessità di migliorare l’efficienza di un suo mescolatore chiuso. Lo ha fatto sostituendone il motore con uno più potente ed efficiente. Per farlo si è avvalsa del contributo di Bosch Rexroth, con cui collabora da anni, e dei suoi motori a marchio Hagglunds.
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Normative
66 MISCELE PERICOLOSE: CHE COSA PRESCRIVE IL NUOVO DECRETO DI DICEMBRE Approvato il 28 dicembre, ma pubblicato solo di recente in Gazzetta Ufficiale, un nuovo decreto del ministero della Salute e del ministero dello Sviluppo Economico introduce alcune novità in tema di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati considerati pericolosi. Riesaminiamo quindi la normativa. Tra gli aspetti da considerare, in particolare, le modalità di comunicazione e registrazione delle sostanze nel caso in cui la formula di una miscela venga modificata
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News
75 IL TACCUINO
Macchine per gomma e plastica. Un 2021 iniziato con numeri incoraggianti Fornitore unico dal trasporto alla miscelazione u Produttori di macchine per il vaccino u Comerio Ercole e le buone pratiche per la salute u Il DKG Elastomer Symposium a fine giugno u Elettricità verde per le sedi Bridgestone in Europa u A Torino a novembre la nuova fiera Sepem u Versalis sviluppa nuove gomme per pneumatici. Con Bridgestone u u
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84 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
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Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012
INTERVIEWS
Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK
EXPO REVIE
Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets
ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE MASTERBATCH DI SILICE PRODOTTI CON MISCELAZIONE IN FASE LIQUIDA. PARTE 1. CARATTERIZZAZIONE M.J. Wang, J.J. Song, Z. Wang, K. Liu, H.X.Zhang, X.B. Zhang, W.J. Jia, EVE Rubber Institute, Qingdao, Shangdong (China) email: mjwang@everi.com.cn KGK n. 9/2020, pag. 45-55 a tecnologia del “pneumatico verde” è stata considerata una svolta importante nella storia del pneumatico, grazie al fatto che, con un’accettabile resistenza all’abrasione, ne ha migliorato molto la resistenza al rotolamento e la tenuta sul bagnato, con evidenti benefici economici e sociali. I punti chiave della mescola per battistrada dei pneumatici verdi sono il sistema di rinforzo con silice e silani, la miscela SSBR e BR come principale sistema polimerico e la DPG come accelerante secondario insieme a sulfenammidi. Spiegati i dettagli di quanto il sistema silice/silano e l’utilizzo di SSBR siano vantaggiosi, l’introduzione dello studio mette in evidenza gli svantaggi della tecnica di mescolazione in Banbury, che risultano essere: • grave usura del Banbury; • scarsa dispersione della carica, an-
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PICTURE-PERFECT
THE NEXT TOP MODEL
UNIVERSITY FOCUS
Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers
We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?
Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
che con gradi ad alta dispersione; • elevata viscosità Mooney; • scarsa lavorabilità, con grande rigonfiamento in filiera e ruvidezza dell’estruso; • minore resistenza all’abrasione rispetto a mescole con carbon black. Recentemente l’Istituto per la gomma EVE di Qingdao, che produce master gomma, mediante un processo di mescolazione continua di gomme sintetiche e cariche in fase liquida, e ha siglato nel 2015 un rapporto di Cooperazione Tecnologica con Versalis per lo sviluppo di una nuova generazione di pneumatici, ha messo a punto una tecnologia all’avanguardia. Grazie a questa tecnologia si sono ottenuti prodotti, conosciuti come EVEC®, che paragonati alle mescole caricate con silice e mescolate in Banbury offrono le caratteristiche di: • eccellente dispersione della carica; • elevata efficacia della silanizzazione e conseguente più forte interazione carica/polimero e più debole interazione carica/carica; • migliore lavorabilità della mescola; • migliori proprietà di sforzo/deformazione, dinamiche, di attrito e abrasione e, di conseguenza, di prestazione del pneumatico. Preparate quattro mescole, due in Banbury con carbon black N234 e
silice Newsil 165 MP, e due, a nome EVEC-L ed EVEC-H, con rispettivamente 78 e 84 phr di silice, con la nuova tecnologia EVE, lo studio si articola in varie sezioni, che prendono in considerazione tutte le caratteristiche delle mescole. Vale la pena di citare, in particolare, la sezione relativa alle caratteristiche di vulcanizzazione, che spiega in dettaglio le fasi della vulcanizzazione riferita, nei valori, al comportamento delle cariche, alle proprietà sforzo/deformazione dei vulcanizzati, con riferimento al modello di Dannenberg, e le due sezioni conclusive, impegnative per la presenza di calcoli matematici complessi, che si occupano della dipendenza delle proprietà dinamiche dalla deformazione e dalla temperatura. Lo studio è interessante soprattutto per la nuova tecnologia di mescolazione gomma/silice in fase liquida, che comporta comunque diversi stadi di lavorazione (vedi sezione sperimentale) per arrivare alla mescola finale e ottenere una completa dispersione dei tre componenti gomma, silice e silano. Nella conclusione viene confermata la migliore dispersione della silice con la nuova tecnologia EVE e soprattutto l’elevata efficacia della reazione sila-
ABBIAMO LETTO PER VOI
nica di accoppiamento, che migliora l’interazione polimero-carica e riduce quella carica-carica con conseguente migliore processabilità e minore agglomerazione della carica nella matrice polimerica. Grazie a questi vantaggi vengono migliorate le proprietà sforzo-deformazione, la dipendenza dell’isteresi dalla temperatura e la resistenza all’abrasione: tutto questo porta a migliori prestazioni del pneumatico, soprattutto per la resistenza al rotolamento, la tenuta sul bagnato e la resistenza a lacerazione. PROVE E MISURAZIONI CARATTERISTICHE DI ATTRITO DELLA GOMMA SU GHIACCIO T. Fulop, N.A. Isitman, Goodyear Tire & Rubber, Akron Ohio (USA) - Rubber World, settembre 2020, pag. 24-28 er facilitare l’identificazione di un efficace pneumatico invernale, nel 2012 L’Unione Europea ha introdotto una marcatura legale, simile a quella del fiocco di ne-
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ve con monte a tre picchi, utilizzata in Nord America. Si sta inoltre discutendo una nuova marcatura per l’attrito su ghiaccio, dal momento che la strada ghiacciata è indubbiamente uno dei maggiori responsabili della sicurezza dei veicoli durante l’inverno; da qui l’importanza di progettare una mescola battistrada ad alte prestazioni per questa superficie impegnativa. È opinione generale che l’attrito sul ghiaccio sia causato da una combinazione di contatto secco e processi di taglio viscosi (vedi curva d’attrito di Stribeck): considerando che nel nostro ambiente il ghiaccio è di solito molto vicino alla sua temperatura di fusione, la sua superficie è termodinamicamente instabile, così che un’ulteriore interazione con un cursore può facilmente causare notevoli alterazioni nella struttura superficiale. Questo articolo cerca di presentare una panoramica dei meccanismi di contatto fra ghiaccio e cursori di
gomma, analizzando diverse spiegazioni della sua scivolosità. Si parla così della fusione da pressione (gli appassionati di pattinaggio su ghiaccio si divertiranno a leggere le relative considerazioni) e della fusione da attrito, entrambe inadatte a spiegare la scivolosità del ghiaccio, mentre il meccanismo di pre-fusione, il meno conosciuto, si rivela esserne la causa più logica, con la constatazione dell’esistenza del cosiddetto strato di ghiaccio simile a liquido, concetto già ipotizzato da Faraday nel 1859. La parte pratica dell’articolo si compone delle seguenti sezioni: • strumento di laboratorio per controllare l’attrito a temperatura di -10 °C; viene analizzato anche il coefficiente dinamico di attrito con la tradizionale legge di Coulomb; • mescole usate per i cursori di gomma; ne vengono preparate quattro, due a bassa e due ad alta rigidezza, rispettivamente con 70 e 110 phr di due tipi di silice, a 160 e 125 m2/g, che,
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con diverse quantità di olio, permettono di ottenere due cursori ruvido/ morbido e ruvido/duro con la prima e due cursori liscio/morbido e liscio/ duro con la seconda; • microstruttura del ghiaccio, esaminata con microscopio ottico; • attrito della gomma su ghiaccio; • meccanica del contatto. Nella sua conclusione l’articolo ribadisce che solo con controlli dettagliati della microstruttura della superficie del ghiaccio e della sua interazione con la gomma e le sue caratteristiche superficiali si può comprendere appieno il meccanismo dell’attrito gomma/ghiaccio. Grazie alla caratterizzazione del comportamento di attrito lineare di varie gomme in diverse condizioni di prova e all’esame delle strutture del ghiaccio dopo lo scivolamento, l’articolo riesce a descrivere uno schema di meccanismo di contatto, che aiuta a spiegare alcuni importanti meccanismi di attrito per il contatto gomma-ghiaccio. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI UN NUOVO APPROCCIO ALLA MISCELAZIONE DEL SILANO SI 363: APPORTO CONTROLLATO DI ENERGIA PER UN PROCESSO OTTIMIZZATO DI MESCOLE MOLTO CARICATE CON SILICE J. Kiesewetter, A. HGasse, Evonik Industries, Essen (Germany) - Rubber World, settembre 2020, pag. 30- 35 urante il processo di mescolazione , un silano bifunzionale causa due reazioni chimiche da tenere sotto controllo, quella con la superficie della silice (silanizzazione), che rende la silice più idrofobica e quindi più compatibile con la matrice polimerica, e quella con il polimero, che lega la silice al reticolo della gomma. La prima reazione si verifica durante il processo di mescolazione, riducendo la viscosità della mescola e l’interazione carica-carica, mentre la seconda deve essere evitata in questa fase perché pre-reticolerebbe la carica al polimero, aumentando la viscosità e causando problemi di processo. Per questo motivo è importante definire la più alta temperatura di proces-
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so accettabile, che determina la velocità della reazione di silanizzazione, senza pre-reticolazione, per una produzione ottimale di pneumatici. Per i silano TESPT e TESPD gli intervalli di temperature consigliati sono rispettivamente 140-155 °C e 140-160 °C, mentre per il silano Si 363 l’intervallo è 155-170 °C. Questo silano, che presenta un gruppo mercapto libero, esente da pre-reticolazione a temperature elevate, riduce il fattore di perdita delle mescole battistrada più del 40 % rispetto ai silani standard, con una conseguente riduzione della resistenza al rotolamento. A causa, tuttavia, dell’aumento di concentrazione della silice in mescola e dell’utilizzo di polimeri funzionalizzati, l’uso di Si 363 potrebbe diventare impegnativo per la sua presenza di sostituenti anfifilici a lunga catena, per cui è necessario correlare l’apporto di energia durante la mescolazione a consistenza e prestazione delle mescole in cui viene utilizzato e questo è lo scopo dello studio. I risultati delle prove di caratterizzazione di tre mescole con Si 363, Si 69 ed Si 266, ottenute con procedura di mescolazione identica e con differenza di temperatura di mescolazione, attuata con variazione della velocità del rotore, vengono riportati in tabelle esaurienti e grafici semplici, accompagnati da fotografie dell’aspetto delle mescole a diverse temperature in alcune fasi chiave del processo produttivo. Nello specifico vengono effettuati due esperimenti: • influenza dell’energia di mescolazione (identico obiettivo di temperature nel primo e nel secondo stadio); • basso apporto di energia nel primo stadio e graduale aumento di energia nel secondo stadio. La conclusione dello studio ribadisce che, rispetto alla tradizionale situazione del passato nell’utilizzo dei silani (aumento della temperatura di mescolazione fino al limite dell’inizio di pre-reticolazione o pre-scottatura), l’applicazione di Si 363, con la sua funzione di mercapto libero e lunghi sostituenti anfifilici sul lato attivo della
silice e grazie all’insolito approccio di mescolare il silano a basse temperature all’inizio e a più alte temperature nelle fasi seguenti, causa una sinergia fra processabilità e prestazione della gomma, mantenendo così gli ottimi benefici di isteresi. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI DEFINIZIONE DEI FATTORI CHIAVE DI MESCOLE NR/BR, CARICATE CON CARBON BLACK, PER BILANCIARE LE PROPRIETÀ DI BATTISTRADA PNEUMATICI DA AEROPLANO I. Indriasari, W. Kaewsakul, W. Dierkes, A. Blume, University of Twente (The Netherlands) - Rubber & Tire, ottobrenovembre 2020, pag. 13-22 mmesso che qualcuno abbia mai pensato alle severe condizioni di esercizio dei pneumatici aeroplano, dei loro battistrada in particolare, durante l’atterraggio pochi probabilmente si rendono conto che il pneumatico tocca il terreno con zero velocità rotazionale e con attrito elevato sotto un peso elevato, con conseguenti alte temperature nel battistrada, stimate a circa 300 °C nella zona di contatto, che si mantengono inferiori a 165 °C nelle altre zone. Anche durante il decollo sono in gioco forze notevoli, che richiedono una rapida accelerazione a relativamente alte velocità sotto carico, per cui ne consegue che in queste condizioni di lavoro estreme i battistrada dei pneumatici devono resistere a produzione di calore ed usura. È logico che la scelta degli ingredienti della mescola gioca un ruolo fondamentale nella produzione del battistrada, che deve avere bassa isteresi, elevate caratteristiche tensili e di lacerazione, buona ricostruibilità, buona adesione al sottostrato e alta resistenza all’usura. Ci si rivolge di solito alla gomma naturale, che possiede alte proprietà tensili e di lacerazione, bassa isteresi in condizioni dinamiche di esercizio sotto carico, buona adesione fra i componenti e forza verde per la ricostruibilità. Per la resistenza all’usura si ricorre ad una miscela NR/BR, che offre migliore flessibilità a basse temperature, più alta resilienza e
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migliore resistenza all’abrasione. Per quanto riguarda il carbon black ci si affida a un grado HAF, con eventuale aggiunta di gradi ISAF e SAF per la resistenza all’abrasione. Naturalmente anche il processo di mescolazione è molto importante e richiede un’attenta scelta della pressione ram, della sequenza di aggiunta del materiale, della velocità del rotore, della dimensione del batch, del tempo e delle temperature di mescolazione, del fattore di riempimento e del tipo di rotore. Per arrivare all’ottimizzazione degli elementi chiave di mescolazione e processo con un ragionevole compromesso per altre caratteristiche si utilizza il metodo DOE (Design Of Experiments = progettazione di esperimenti), preferito all’OFAT (One Factor At a Time = un fattore alla volta), che non porta ad una reale ottimizzazione del sistema e fallisce nella scelta delle condizioni ottimali di impostazione. In questo studio si scel-
gono, come parametri chiave, il tipo di gomma butadiene BR, la temperatura del mescolatore, la velocità del rotore e il tempo di miscelazione della carica, il tutto con mescole NR/BR caricate con carbon black, scegliendo, come risposte, le proprietà di viscosità Mooney, l’interazione caricacarica (effetto Payene), l’isteresi (tan δ a 100 °C), lo sforzo-deformazione e l’indice di resistenza all’abrasione ARI (Abrasion Resistance Index). Una volta ottimizzati i due fattori più rilevanti (velocità del rotore e tempo di miscelazione della carica), si procede all’ottimizzazione e alla convalida. La spiegazione del funzionamento del DOE per questa applicazione prelude alle sezioni esplicative della selezione dei fattori impostati, della loro ottimizzazione e della loro convalida. Il tutto risulta molto interessante per rendersi conto che il DOE è uno strumento idoneo ad elaborare un’ottimale impostazione dei parametri per bilan-
ciare le proprietà come desiderato. Quanto identificato per lo specifico argomento nello studio (velocità del rotore e tempo di miscelazione della carica) serve come indicazione per studi futuri sul miglioramento nella selezione del materiale e nel processo. Al fine di diminuire ulteriormente l’isteresi e mantenere un’alta resistenza all’abrasione, per esempio, servirà prendere in esame l’incorporazione della silice, la scelta del silano come agente legante e l’aggiunta di resine. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI FATTORI CHE INFLUENZANO LE PROPRIETÀ DI VULCANIZZAZIONE, FISICHE, ELETTRICHE E DI PROCESSO DI MESCOLE EPDM PER IL SETTORE AUTO - EFFETTO DI TIPI DIVERSI DI CARBON BLACK V. Thakur, Dow Europe, Horgen (Svizzera), S. Wu, Packaging and Specialty Plastics, Lake Jackson, Texas (USA) - email: vthakur1@dow. com - RFP n. 3/2020 - pag. 124-131
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er raggiungere, nel 2025, l’obiettivo dell’Unione Europea di emissioni a 78 g CO2/Km, molti produttori di articoli di primo equipaggiamento (OEM) stanno valutando la strategia di riduzione di peso con la sostituzione delle portiere in acciaio con portiere più leggere in magnesio/alluminio. Questo tuttavia comporta una corrosione elettrochimica delle guarnizioni in EPDM e, parzialmente, della superficie metallica, per eliminare la quale la resistività di volume delle guarnizioni in EPDM deve essere aumentata da 106 Ω cm a più di 108 Ω cm. Questo risultato si può ottenere riducendo il contenuto di carbon black in mescola per abbassare la sua soglia di percolazione, ma danneggiando così la vulcanizzazione della mescola e le proprietà fisiche e di processo. In questo lavoro si valuta l’influenza di diversi tipi di carbon black sulle proprietà elettriche e meccaniche della mescola finale. La lunga introduzione è interessante anche per chi vuole semplicemente rinfrescarsi la memoria sui motivi, per cui l’EPDM è la gomma tipica per guarnizioni portiera e finestra, applicazione che conta per circa il 25 % del suo consumo globale, ma comunque la sua utilità sta nell’illustrare brevemente la recente tecnologia Dow (Insite Technology) e soprattutto il metodo, esaminato nello studio, per aumentare la resistività di volume dell’EPDM con le relative problematiche. A questo scopo vengono scelti sette tipi di carbon black, diversi per struttura (alta e bassa) e per area superficiale (alta e bassa), di cui però non si rivelano i gradi. Le mescole per le prove sono a base Nordel 5565 e 4725P, con variazioni del contenuto di carica bianca (non specificata), mentre additivi e sistema di vulcanizzazione (non specificato) rimangono costanti, e in totale vengono preparate 21 mescole, oltre a quella di riferimento con sola carica carbon black a 130 phr, sette per ogni contenuto di carbon black a 50, 70 e 90 phr. Nella sezione risultati e discussione, ricca di tabelle e grafici di grandi dimensioni, come del resto 14
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necessario dato il numero di mescole prese in esame (22), vengono affrontati i seguenti argomenti: • reologia della mescola con rilevazione di viscosità Mooney e curva Mooney del tempo di sforzo-rilassamento (MLRA); • estrusione, con prove condotte con filiera Garvey; • caratteristiche di vulcanizzazione; • proprietà meccaniche ed elettriche delle mescole vulcanizzate; • compression set. Conclusione dello studio è che la riduzione del contenuto di carbon black e l’aumento della carica bianca, mantenuta identica come tipo, comporta una più bassa viscosità Mooney, minori elasticità e carico di rottura e più bassi modulo e durezza, con assottigliamento al taglio inferiore e alto compression set a 100 °C. Per quanto riguarda i carbon black, quelli ad alte struttura ed area superficiale, pur offrendo buone proprietà meccaniche, mostrano un’insufficiente resistività di volume (<108 Ω cm) e danno un profilo estruso non adatto alle guarnizioni compatte, perché generano porosità e difetti superficiali, mentre nel complesso i carbon black con più basse area superficiale e struttura si comportano meglio, raggiungendo anche un valore superiore a 1014 Ω cm per la resistività di volume.
livelli molari di epossidazione. Le prove sono state condotte sia su campioni dalle balle di gomma cruda che su vulcanizzati, ottenuti con una ricetta standard, con vulcanizzazione a zolfo a 150 °C. I livelli di epossidazione delle balle di gomma cruda sono stati determinati con spettroscopia H-NMR in d-cloroformio, la Tg è stata definita con DSC e il comportamento dinamico dei vulcanizzati è stato misurato con analizzatore Metravib DMA+1000. La sezione più interessante dello studio è quella dedicata al comportamento dinamico dei vulcanizzati, ricca di grafici, tra cui quello del tracciato Cole-Cole, che mostra la dipendenza del modulo di perdita G’’ dal modulo di stoccaggio G’ e indica che l’epossidazione non influenza la relazione fra i due moduli. Gli altri grafici riportano le curve isotermiche dei vulcanizzati di gomma naturale epossidata di ciascun grado esaminato in paragone a quelle della gomma naturale, che risultano in effetti simili. La conclusione dello studio evidenzia che la Tg può essere calcolata dal livello di epossidazione, il che significa che un materiale potrebbe essere progettato con specifiche proprietà dinamiche a una particolare temperatura e frequenza.
ELASTOMERI E APPLICAZIONI EFFETTO DELL’EPOSSIDAZIONE SULLE PROPRIETÀ DINAMICHE DELLA GOMMA NATURALE J. Picken, P.J. Martin, Rubber Consultants, Tun Abdul Razak Research Center (UK) Rubber World, ottobre-novembre 2020, pag. 23-26 l grado di epossidazione della gomma naturale ha una relazione lineare con la sua densità, con la temperature di transizione vetrosa (Tg) e con la polarità della gomma. Questo studio è stato eseguito su gomma naturale grado SMR-L e campioni di gomma naturale epossidata forniti dalle società malesi Rubber Technology Center o Felda Rubber Industries, con gradi nominali 15, 25, 35 e 50, i cui numeri rappresentano i
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI COOPERAZIONE - MISCELE PER ADESIONE DI CORDA D’ACCIAIO SENZA COBALTO E RESORCINOLO S. Mark, Ü. Özkütükcü, L.Brüggemann GmbH & Co. KG, Heilbron (Germany), R. BlancoTrillo, R. Schäfer, Allnex Germany GmbH, Wiesbaden (Germany) email: Stefan.mark@brueggemann.com RFP n. 3/2020 - pag. 132-135 ell’industria del pneumatico i sali di cobalto e le resine di resorcinolo fanno di solito parte delle miscele per l’adesione della corda d’acciaio, che tuttavia, per quanto riguarda sostenibilità, sicurezza del lavoro e problematiche ambientali, sono ormai considerate pericolose. Nell’ambito di una cooperazione di ricerca comune, le società
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Brüggmann e Allnex hanno sviluppato un prodotto, che consente l’eliminazione di cobalto e resorcinolo da queste miscele. La prestazione di un pneumatico dipende molto dalla forza e dalla durata dei legami fra corda metallica e matrice di gomma: è a causa della bassa propensione dell’acciaio ad aderire alla gomma che si usano, come promotori di adesione, resorcinolo o suoi derivati, mentre cobalto e suoi sali accelerano la vulcanizzazione e contribuiscono al meccanismo di adesione. Alla luce dell’importante ruolo che entrambi i prodotti, resorcinolo e cobalto, svolgono egregiamente nella produzione e nell’utilizzo di un pneumatico, un’eventuale alternativa deve soddisfare tutti i requisiti di proprietà meccaniche e di adesione della gomma, nonché di caratteristiche all’invecchiamento da loro forniti attualmente. Le ragioni, che spingono alla ricerca di un’alternativa, sono per entram-
bi la loro classificazione di pericolosità (il resorcinolo è stato proposto nel 2020 per l’inserimento nella lista SVHC delle sostanze estremamente preoccupanti, mentre il cobalto e i suoi sali sono classificati come nocivi e sospettati di avere effetti cancerogeni) mentre, specificatamente per il cobalto, subentrano considerazioni sulla pericolosità dell’area di maggiore estrazione mineraria (Congo) e sul loro crescente utilizzo nel settore delle batterie per auto elettriche. Il potenziale approccio, di cui tratta questo articolo per trovare una soluzione a questa sfida, si basa sui risultati della collaborazione fra Brüggmann e Allnex, che hanno messo a punto un primo prodotto commerciabile, chiamato MB1, consistente in un masterbatch in granuli pronto all’uso, costituito da resina novolak e zinco attivo che, oltre a mantenere l’efficacia del sistema resorcinolo-cobalto, permette di escludere l’ossido di zin-
co dalla mescola, perché lo zinco che contiene agisce già come attivatore. Vengono preparate due mescole, una con stearato di cobalto, resorcinolo e ossido di zinco, ed una con il masterbatch MB1 e TBBS, fermi restando tutti gli altri componenti utilizzati. La caratterizzazione delle mescole viene effettuata in merito a: • caratteristiche meccaniche, comprendenti carico e allungamento a rottura, resilienza, durezza e compression set; • prove di invecchiamento in stufa a 70 e 105 °C e in acqua a 90 °C; • proprietà di adesione. In tutti e tre i casi la mescola col nuovo masterbatch dà ottimi risultati, superiori a quella con resorcinolo-cobalto, per cui è possibile sostituire questi prodotti senza danneggiare le proprietà del pneumatico e contribuire in tal modo ad uno sviluppo sostenibile e orientato al futuro nell’industria del pneumatico.
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di Riccardo Oldani
Cybercrime, perché dobbiamo difenderci Il 28 aprile, alle 9,30, L’Industria della Gomma organizza un webinar sulla sicurezza informatica delle imprese del settore. Perché? Come emerge dall’ultimissimo rapporto del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, gli attacchi sul web stanno crescendo a dismisura anche nel nostro paese e hanno visto nel 2020 un picco mai raggiunto in precedenza. Tra gli obiettivi non solo siti governativi o di organizzazioni internazionali, ma anche di aziende di tutte le dimensioni. Ecco i dati più significativi del rapporto e i commenti di alcuni esperti sulla situazione italiana
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l nesso tra pandemia e attacchi informatici potrebbe non sembrare così evidente, eppure i dati lo dimostrano in modo eclatante. Una connessione che emerge da vari studi, come quello dell’Osservatorio del Politecnico di Milano sulla Cybersecurity e, soprattutto, il Rapporto sulla Sicurezza Infor-
matica 2021 del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, che due volte all’anno fornisce un aggiornamento sulla situazione nel nostro paese. UN TEMA DI GRANDE ATTUALITÀ Lo scorso marzo, con un grande summit nazionale durato
Tra i metodi di attacco più usati, i ransomware sono i malware più utilizzati, programmi che criptano e sottraggono i dati di un’organizzazione ai quali poi segue una richiesta di riscatto. Foto di FLY:D/Unsplash.
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Numero di attacchi per anno dal 2017 al 2020. Fonte Clusit - Rapporto 2021 sulla Sicurezza ICT in Italia.
tre giorni, il rapporto Clusit è stato presentato e discusso da vari protagonisti del settore, che hanno evidenziato alcuni aspetti importanti. Tra questi anche la sempre maggiore preoccupazione delle aziende italiane, anche quelle di dimensioni medio-piccole, per proteggersi dalle minacce provenienti dal web. Abbiamo deciso di approfondire il tema anche noi de L’Industria della Gomma, con un webinar gratuito organizzato per il 28 aprile prossimo (sul nostro sito industriagomma.it tutte le indicazioni sul programma e sulle modalità d’iscrizione). LE IMPRESE SEMPRE PIÙ ATTENTE Che cosa dicono i dati sul cybercrime in Italia? Nell’intervento di apertura del summit Clusit Gabriele Faggioli, presidente dell’associazione e professore aggiunto alla Scuola di Management del Politecnico di Milano, ha fornito alcune chiavi di lettura. «Mai come adesso», ha detto Faggioli, «l’attenzione al cybercrime è alta in Italia. Lo dimostrano la crescita dei soci iscritti a Clusit, oggi 626, di cui 325 aziendali, e il seguito delle nostre iniziative. Nel 2020 le due edizioni del nostro Security Summit hanno raccolto oltre 2.200 partecipanti e il rapporto che produciamo, anch’esso con due edizioni l’anno, è stato scaricato in oltre 70.000 copie». Faggioli ha anche fornito indicazioni sull’attenzione delle imprese al tema, registrato nel rapporto dell’Osservatorio Digitale del Politecnico di Milano, costruito, dice l’esperto, «su un campione di 116 grandi imprese, che hanno
indicato il tema dell’information security come il primo per importanza nelle intenzioni sugli investimenti. Anche per quanto riguarda le pmi si registra una situazione analoga. Per le oltre 500 aziende di queste dimensioni interpellate il tema, che non era neanche preso in considerazione fino agli inizi del 2020, nel rapporto 2021 balza invece al secondo posto per quanto riguarda le intenzioni di investimento». IL LEGAME CON LA PANDEMIA Inutile negare che questa sensibilità alla sicurezza informatica è strettamente legata alla crisi pandemica e alla transizione sempre più spinta verso il lavoro a distanza, che apre nuove vulnerabilità ai sistemi informatici delle aziende e nuove opportunità per gli attaccanti. «Le aziende italiane, in particolare», osserva Faggioli, «indicano l’intenzione di introdurre policy interne sulla cybersicurezza, soluzioni per la protezione della rete e svolgimento di attività di formazione, oltre alla protezione dei device personali. I trend indicano, tra i più sentiti, i temi del cloud, dello smart working e dell’analisi di dati». Il tutto alimenta un mercato che, nel 2020, ha raggiunto il valore in Italia di 1.370 milioni di euro, con una crescita rispetto ai 1.317 milioni del 2019. Anche se negli anni precedenti il progresso del mercato si attestava su valori a doppia cifra, mentre quest’anno è stato solo del 4%, «ciò è avvenuto», osserva Faggioli, «in presenza di un calo del Pil dell’8%. I numeri non indicano quindi un L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
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Numero di attacchi per mese. Fonte Clusit - Rapporto 2021 sulla Sicurezza ICT in Italia.
trend negativo, come qualcuno ha osservato, ma sicuramente positivo». PER CHI È FORNITORE DI GRANDI MARCHI Un tema importante che emerge dalle varie analisi dello scenario è quello dei rischi cyber legati alla catena degli approvvigionamenti. «Su 151 grandi imprese», dice ancora Faggioli, «il 24% di quelle interpellate per l’Osservatorio del Politecnico di Milano dichiara di avere subito incidenti sulla sicurezza legati a terze parti nella loro catena del valore. I fornitori, pertanto, vengono sempre di più chiamati dal loro committente principale a fornire garanzie sulle misure che hanno intrapreso per la propria sicurezza informatica, le cui eventuali falle potrebbero ripercuotersi su di loro». Questo è un tema di grande interesse anche per molti fornitori del settore della gomma, che lavorano con grandi marchi, per esempio automobilistici. Le grandi aziende, quindi, sono sempre più orientate a monitorare la “postura cyber” delle terze parti a cui si rivolgono, a mappare le relazioni con i fornitori in tutta la catena di approvvigionamento, a verificare il comportamento degli utenti lungo la supply chain per valutare i rischi informatici e, ancora, a utilizzare strumenti di autenticazione multi-fattore e connessioni sicure per le loro attività online. Ciononostante pare ancora poco organizzata la struttura 18
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interna per far fronte alle minacce informatiche. Anche tra le grandi aziende, soltanto il 41% ha nominato un Ciso, un Chief Information Security Officer, cioè un manager integralmente deputato a questo aspetto sempre più strategico della vita aziendale. CRESCITA ESPONENZIALE Andrea Zapparoli Manzoni, membro del Comitato Direttivo di Clusit, ha presentato i nuovi dati del Rapporto. «La nostra analisi», ha spiegato, «riguarda gli attacchi di dominio pubblico, quelli cioè che sono stati segnalati sui media di tutto il mondo sia per le loro conseguenze sia perché hanno riguardato enti e organizzazioni pubbliche (non tutte le aziende private rivelano infatti di essere state oggetto di cyberattacchi, ndr). Il nostro, quindi, non è un campione onnicomprensivo, ma è senz’altro molto significativo». Nel 2020, per esempio, continua l’esperto, «abbiamo analizzato quasi 1.900 attacchi cyber, il numero più alto degli ultimi anni, in cui abbiamo assistito a una trasformazione straordinaria degli eventi. Tra il 2017 e il 2018 abbiamo infatti registrato un “salto quantico”, una forte discontinuità rispetto agli anni precedenti con un’enorme crescita degli attacchi informatici. E nel 2020 la situazione si è rivelata ancora più grave, con un aumento del 66% rispetto al 2017. Nel solo mese di dicembre 2020, addirittura, sono stati censiti dal Clusit 200 attacchi gravi, ri-
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spetto a una media dell’ultimo decennio di 100 eventi al mese di 156 al mese nel 2020». Esaminando la situazione del 2020, tra l’altro, si osservano picchi che, secondo Zapparoli Manzoni, «coincidono con i momenti peggiori della pandemia, a testimonianza che gli attacchi vengono pianificati con una sorta di social engineering, per colpire nei momenti di maggiore difficoltà e creare pertanto danni di entità ancora maggiore». I cybercriminali sono sempre più agguerriti e sempre più determinati a produrre i danni più gravi possibili alle strutture che attaccano, anche quando sono connesse alla salute pubblica. Il loro intento è destabilizzare, come emerge anche dal fatto che sempre più spesso le cyber-offensive partono da organizzazioni di impronta governativa, in particolare russe e cinesi. VITTIME E CARNEFICI Chi sono le vittime? Difficile fare un censimento. Senz’altro governi e strutture pubbliche, ma anche aziende e singoli sono destinatari di attacchi. Chi sono gli attaccanti? Soprattutto cybercriminali, a cui si può ascrivere l’81% delle offese, seguiti poi da entità che compiono attività di spionaggio o sabotaggio e poi da hacker. «Le vittime», osserva Zapparoli Manzoni, «sono distribuite soprattutto in Nord America, ma con una notevole crescita anche in Europa. Sono molto variegate, anche perché molti attacchi sono realizzati a tappeto e colpiscono le realtà in modo trasversale. Considerando gli attacchi di dominio pubblico, risultano fatalmente più colpiti i governi e le istituzioni pubbliche, quelle della salute e della ricerca, soprattutto, ma questo non toglie che siano interessate anche aziende private, attive in vari GRAFICO 3
cybercrime hacker
espionage information warfare
Tipologia e distribuzione degli attaccanti. Fonte Clusit - Rapporto 2021 sulla Sicurezza ICT in Italia.
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malware phishing minacce multiple DDoS
ignota vulnerabilità crack dell'account 0-day
Tipologia e distribuzione delle tecniche di attacco. Fonte Clusit - Rapporto 2021 sulla Sicurezza ICT in Italia.
settori come software, credito e finanza, intrattenimento, informazione, grande distribuzione, telecomunicazioni». LE TECNICHE DI ATTACCO Le tecniche di attacco utilizzano soprattutto malware, nel 42%, generalmente impiegato come vettore di accesso ai sistemi target per poi aprire la strada all’utilizzo di altre “armi” informatiche. Il malware, insomma, è il cavallo di Troia che si insinua in un sistema informatico per dare l’avvio a una serie di azioni dannose. Soprattutto nel caso di data breach, cioè di furti di dati, è però complicato trovare informazioni sulla causa originaria dell’attacco e questo rende anche più difficile individuare le contromisure adatte da utilizzare. «Il 15% degli attacchi», commenta poi Zapparoli Manzoni, «si basa su phishing, cioè su messaggi ingannevoli di posta elettronica o di altro genere». Analizzando in modo più approfondito i malware utilizzati, a dominare sono i ransomware, pari al 67% degli attacchi, cioè programmi malevoli che bloccano i sistemi e chiedono un riscatto per ripristinarli. Questo genere di “arma” cyber è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi tre anni. EFFETTI GRAVI Quali sono stati gli impatti di questi attacchi? Nel 23% dei casi, evidenzia il Rapporto Clusit, hanno prodotto
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danni critici, fatali per i sistemi colpiti o, comunque, assai ingenti. Nel 33% i danni sono stati elevati e per il 44% sono stati di entità media. Anche in questo campo si assiste a una crescita nella gravità degli attacchi, che contemporaneamente aumentano anche di numero. Ad essere particolarmente prese di mira, a testimonianza della pericolosità e dell’intento criminale di chi opera nel cybercrime, sono state le strutture impegnate nella raccolta di dati e nell’analisi della pandemia così come quelle coinvolte nello sviluppo di vaccini. In ogni caso gli attacchi per cybercrime sono meno severi rispetto ad altre strategie, come quelle di spionaggio o di guerra informatica. 36 MILIONI DI CASI Marco Raimondi, Product Marketing Manager di Fastweb, illustra i dati raccolti dall’osservatorio dell’azienda sul totale degli attacchi, rilevati da un suo apposito centro di rilevamento, che ha riscontrato in Italia nel 2020 oltre 36 milioni di “eventi di sicurezza”. «Lo scorso anno, in particolare», dice l’esperto, «è stata osservata una forte discontinuità con il passato, perché sono cresciuti gli attacchi agli “endpoint”, con una crescita elevata dei pc infetti (+50% rispetto all’anno precedente). Una situazione certamente indotta dalla diffusione del lavoro da casa, a cui il cybercrime si è rapidamente adattato». È aumen-
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magecart spyware
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Analisi delle principali categorie di malware. Fonte Clusit - Rapporto 2021 sulla Sicurezza ICT in Italia.
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Cluster dei principali attacchi ransomware in Italia nel 2020 - Fonte: Centro Ricerche AntiMalware #CRAM di TG Soft Cyber Security Specialist.
tato enormemente anche il volume degli attacchi cosiddetti DDoS (Distributed Denial of Service), che si traducono in un down dei siti colpiti, non più raggiungibili dal web, e che sono aumentati del 350%. Le contromisure, però, e questa è una buona notizia, mostrano di essere sempre più efficaci, anche per effetto della spinta che la transizione verso il lavoro da remoto ha richiesto e quindi di una maggiore attenzione delle aziende al problema. «Il 75% dei malware», dice ancora Raimondi, «appartengono in particolare a due piattaforme, Avalanche Andromeda e Zeroaccess, ma in totale sono circa 220 le famiglie individuate di questi software. I picchi più elevati degli attacchi sferrati con questi strumenti coincidono con i due periodi di lockdown del 2020, quello di primavera e quello tra ottobre e dicembre». EVOLUZIONE DEI RANSOMWARE Ma veniamo a una breve analisi sul pericolo più concreto per le aziende, i ransomware che, come evidenzia il 22
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Anche in Italia sono sempre più numerosi gli attacchi informatici rivolti a organizzazioni e aziende. Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, ha appena pubblicato il suo rapporto nazionale che fa il punto sulla situazione. Foto di Markus Spiske/Unsplash.
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Rapporto Clusit 2021, «sono malware in grado di cifrare i file di dati con l’obiettivo di richiederne un riscatto in denaro, generalmente attraverso pagamenti in cryptovalute (come i bitcoin)». Nel 2020 si è assistito a una loro trasformazione. «I ransomware fino a qualche tempo fa», sottolinea il rapporto, «si “limitavano” a cifrare i file di dati, a tentare di cancellare i file di ripristino dei più comuni sistemi di backup, se erano in qualche modo accessibili, e alla cancellazione delle copie Shadow. L’obiettivo era costringere la malcapitata vittima al pagamento del riscatto per ottenere la chiave di decifratura dei file e riconquistarne l’accesso. Già dal 2019, o forse prima, si sono iniziati a vedere attacchi ransomware che, oltre a cifrare i file, ne facevano anche una copia di “sicurezza”, con il loro trasferimento sui computer dei cyber criminali e la conseguente minaccia di procedere alla loro diffusione pubblica o di metterli all’asta nel dark web per la vendita al miglior offerente». Questa tecnica viene definita di “double extortion”, cioè di doppia estorsione, perché mira a ottenere un doppio riscatto, per la decifratura ma anche per evitare la diffusione dei propri dati aziendali, tra cui quelli contabili e amministrativi, i dati dei clienti, progetti, segreti industriali e simili. «Una situazione», evidenzia ancora il rapporto, «che oltre al danno d’immagine, nel caso di
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diffusione di dati personali e ancora di più se sensibili, può essere sanzionata pesantemente dal Garante della Privacy in attuazione al GDPR. Le misure, è bene ricordarlo, possono arrivare fino al 4% del fatturato aziendale globale e fino a un massimo di 20 milioni di euro». RISCATTI SEMPRE PIÙ ALTI Tra l’altro, gli attacchi a base di ransomware stanno diventando sempre più mirati, non soltanto lanciati a casaccio, ma anche indirizzati con precisione a obiettivi specifici, in modo da elevare sempre di più la richiesta di riscatto. Il Rapporto Clusit cita due casi recentissimi che riguardano l’Italia, avvenuti con il medesimo ransomware: un attacco via RDP di cifratura dei dati a un’azienda italiana che si è vista chiedere l’equivalente di 165 mila euro in criptovaluta, divenuti poi 330 mila dopo le prime 48 ore, e un attacco a danni di un’azienda francese con filiali in Italia, a cui sono stati chiesti 2 milioni di euro, raddoppiati a 4 milioni in caso di pagamento dopo il 23 febbraio 2021. Attacchi ransomware hanno colpito molto di recente anche il Comune di Brescia, bloccando i suoi servizi internet per diversi giorni e il sistema informatico dell’Agenzia per la Casa in Piemonte, con una richiesta di riscatto da 700 mila euro. u
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Sicurezza informatica: rischi e strategie per il settore gomma Gli attacchi informatici in Italia sono in crescita esponenziale. Possono portare al blocco dei servizi e-mail, come è accaduto di recente con una violazione dei server Microsoft in Europa, al furto di dati e perfino all’interruzione delle attività aziendali e conseguenti richieste di riscatto. Mettersi al riparo da questi rischi non serve soltanto ad assicurare la continuità produttiva
Intervengono:
Marco Cicognini Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica Gli attacchi informatici alle pmi italiane Dimensione del fenomeno, strategie per difendersi Made Competence Center per il trasferimento tecnologico del Politecnico di Milano Una fabbrica digitale al servizio delle imprese Il MADE, Competence Center 4.0 e la cyber security industriale
Segue tavola rotonda con:
ma anche a evitare conseguenze legali e amministrative. Quali sono allora i passi da compiere? Durante l’evento, che durerà circa un’ora e mezza, sentiremo il parere di esperti e professionisti del settore per arrivare a definire una check-list di cose da fare sotto vari aspetti: tecnologico, della formazione, organizzativo, assicurativo e legale.
Fabio Zinesi In4Tek – Polimeric, esperto informatico e di software per la gestione delle imprese della gomma Cyber-attacchi e resilienza. L’iperconvergenza per scongiurare l’interruzione dell’attività Maurizio e Massimo Modina Biesse Broker Michele Lavaggi Cyber Leader AIG Europe S.A. Le principali garanzie di una polizza cyber
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Francesco Cincotti e Filippo Vignini Studio peritale AlfaCincotti Casi realmente accaduti e gestione del sinistro Sara Somenzi e Sara Pansera Studio CDR Tax-Legal Le conseguenze legali e amministrative per le aziende
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MONDOGOMMA
di Riccardo Oldani
Gomma naturale, clima e sostenibilità La produzione di gomma naturale e l’economia basata sulla coltura di Hevea brasiliensis forniscono sostentamento a milioni di persone in Sud Est Asiatico, Africa e America Latina. È importante però che entrambe siano basate su principi di sostenibilità. Un gruppo internazionale di esperti indica i problemi principali di cui tenere conto e le soluzioni da adottare a tutti i livelli, governativi, produttivi e della ricerca scientifica, per assicurare un futuro a questa preziosa risorsa
L’
utilizzo del suolo è un tema centrale per il raggiungimento degli SDG, gli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti a livello globale dalle Nazione Unite. Lo è anche per l’Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici, a cui aderisce la maggior parte delle nazioni del pianeta, compresi gli Stati Uniti, che vi sono rientrati per iniziativa del nuovo presidente Joe Biden dopo l’uscita voluta dal suo predecessore
Donald Trump. Il tema interessa anche la produzione di gomma naturale, ed è stato di recente esaminato da un gruppo internazionale di esperti, tra cui esponenti dell’International Rubber Study Group (IRSG), dell’FTA, il più grande progetto di ricerca al mondo per l’utilizzo sostenibile di foreste, alberi e dei prodotti agroforestali e di altri enti impegnati sul tema, come Cifor, Icraf e il centro francese Cirad. Il tutto sotto
Alberi della gomma in una piantagione, con le caratteristiche incisioni per la raccolta del lattice. 26
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
AMBIENTE GRAFICO 1
Area coltivata a gomma (in migliaia di ettari). Camal riunisce Cambogia, Myanmar e Laos. Row il resto del mondo. Fonte IRSG - 2020.
la regia del CGIAR, una partnership globale che riunisce organizzazioni impegnate nella ricerca sulla sicurezza del cibo e sull’agricoltura. TANTI PICCOLI PRODUTTORI Pubblicato a fine 2020, il documento parte dal presupposto che che la coltivazione degli alberi della gomma è per il 90% condotta da piccoli o piccolissimi proprietari, sia in monocoltura sia in sistemi diversificati. L’esame dei diversi modelli di produzione agricola connessi alla coltivazione della gomma naturale si rivela quindi necessario per capire quali strade percorrere per approdare a un futuro sostenibile di queste piantagioni, che garantiscono il sostentamento a un grande numero di persone nel Sud Est Asiatico ma anche in Africa. PIÙ DOMANDA, PIÙ COLTURE La coltivazione degli alberi della gomma è cresciuta rapidamente dal 2005 in avanti, in coincidenza con un “superciclo” di prezzi delle commodities che ha riguardato anche la gomma naturale. L’area messa a coltura è molto aumentata soprattutto nelle aree del bacino del Mekong e in Costa d’Avorio. Nel solo decennio 2008-2018, ben 2,5 milioni di ettari di colture si sono aggiunti a quelli già esistenti, con un’espansione del 24%. La domanda globale di gomma è cresciuta di pari passo, trainata dallo sviluppo economico cinese, ed è destinata ad aumentare, seppure a ritmi inferiori, anche in futuro, con un tasso del 2,4% annuo, soprattutto per effetto della spinta del settore dello pneumatico. I PUNTI CHIAVE Il tema dell’impatto della crescita delle colture di albero della
gomma su biodiversità, suolo, ciclo dell’acqua e sostenibilità economica per le popolazioni locali è stato sollevato negli scorsi anni da più di uno studioso, per cui CGIAR e IRSG si sono attivate per individuare quali siano le sfide da affrontare e le migliori pratiche da adottare allo scopo di progredire in modo pragmatico verso la sostenibilità ambientale della filiera della gomma naturale. Questo allo scopo di non demonizzare un settore da cui dipende la sussistenza di milioni di persone. L’approccio è stato quello di individuare i punti critici per trovare soluzioni alternative, ma anche di sottolineare gli aspetti positivi. Il documento individua innanzi tutto una serie di “hot spot”, di punti caldi evidenziati da vari studiosi, e cerca di esaminarli in modo complessivo, evidenziando anche, talvolta, quelli che vengono considerati punti deboli nelle argomentazioni contro le colture di Hevea brasiliensis. Un aspetto, per esempio, riguarda il fatto che i vari studi critici confrontano l’impatto sulla biodiversità delle colture rispetto alla condizione di foresta naturale, senza prendere in considerazione altri tipi di utilizzo del suolo. Mancano invece studi comparativi che mettano a confronto l’impatto delle colture di Hevea con altri utilizzi o colture. CAMBIO DI UTILIZZO DEL SUOLO Secondo l’IRSG, la superficie totale coltivata nel mondo ad albero della gomma era, nel 2020, di circa 14,1 milioni di ettari, con una crescita dell’estensione valutata in 1,8 volte negli ultimi trent’anni. I paesi a maggiore crescita sono quelli del Sud Est Asiatico come Cambogia, Laos, Myanmar, Tailandia, Vietnam e la regione cinese dello Yunnan. Ci sono però alcuni aspetti da considerare. Oltre all’incremenL’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
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AMBIENTE
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TABELLA
Gli attori della filiera della gomma e il loro ruolo per la sostenibilità Obiettivi
Limitare gli impatti negativi dei cambi di uso del territorio
Governi e attori pubblici
Ricerca
Strategie di zonazione e pianificazione nell’uso del territorio. Studiare i potenziali Attivare politiche di concessio- impatti del cambio ne e diritti d’uso del territorio. d’uso del territorio Consultarsi con gli attori locali
Impegnarsi volontaStudiare le questioriamente al perseguini legate alla sostemento della sostenibinibilità e opzioni in lità e fornire sostegno grado di migliorarla ai piccoli produttori
Fornire materiale genetico, consigli, conoscenza tecnica, supporto finanziario per il Sostenere i piccoli rinnovo delle colture. produttori e i i gruppi o Fornire un ambiente favorecooperative di agricoltori vole alla diffusione di contratti agricoli. Facilitare l’accesso al mercato
Fornire conoscenza per favorire servizi e organizzazioni di coltivatori. Avviare progetti di ricerca per rispondere alle necessità dei piccoli produttori
Promuovere e migliorare sistemi di coltura diversificati
Facilitare lo scambio di buone pratiche tra agricoltori
Condurre ricerca partecipata con gli agricoltori
Creare un ambiente favoreFornire metodi per vole al riconoscimento di pra- certificare a livello tiche sostenibili e alla loro ambientale, sociaadozione, anche attraverso le ed economico le incentivi selettivi pratiche sostenibili
to globale, più accentuato in Tailandia e in paesi meno tradizionalmente vocati a questa coltura, si registrano anche situazioni di stagnazione o di riduzione in alcuni aree, per esempio in Indonesia e Malesia, per effetto della competizione con la coltivazione di palma da olio. Data la crescita della domanda di gomma e la competizione con la palma da olio è comunque complesso prevedere quanto territorio nei prossimi anni sarà sottratto alla giungla tropicale per introdurre la monocoltura di albero della gomma. Molto dipende anche dalle rese, osservano gli estensori dello studio, per cui diventa molto importante individuare zone per la coltura con le migliori caratteristiche per uno sviluppo vigoroso delle piante o selezionare cloni in grado di produrre maggiori quantità di lattice. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
Comunità locali, piccoli agricoltori e cooperative
Rispettare le regole
Fornire un quadro regolatoMigliorare la sostenibilità rio basato su concessioni e delle piantagioni di contratti. Includere finalità di grandi dimensioni sostenibilità nelle concessioni
Promuovere l’uso di gomma sostenibile
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Settore privato: grandi proprietari e gruppi
Attenersi alle regole dei contratti di lavoro agricolo. Fornire materiale genetico, consigli, conoscenza tecnica, supporto finanziario per il rinnovo delle colture. Facilitare l’accesso al mercato
Facilitare lo scambio di buone pratiche tra agricoltori. Facilitare l’accesso al mercato
Riconoscere le pratiche sostenibili, anche attraverso certificazioni e pratiche di responsabilità ambientale. Impegnarsi in etichettature condivise a livello B2B e B2C
Facilitare il dialogo con gli attori della supply chain per offrire un prezzo sostenibile agli agricoltori
IMPATTO SU BIODIVERSITÀ E CLIMA Non c’è dubbio che quando la coltura della gomma rimpiazza lembi di foresta primaria o secondaria si produce una riduzione della ricchezza di specie vegetali e animali. Se invece la gomma prende il posto di altre colture o di un paesaggio cosiddetto “a mosaico”, in cui foresta e colture si alternano, gli effetti sono meno noti e meno studiati. Quella dell’albero della gomma è comunque una coltura di tipo agroforestale che consente la convivenza di alcune specie vegetali, come non avviene invece nelle monocolture vere e proprie: in queste strutture il livello di biodiversità è, quindi, senz’altro superiore. Servono comunque più studi in questa direzione, indicano gli autori del documento. Ricerche sono necessarie anche per capire con chiarezza il
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GRAFICO 2
Variazioni annuali del prezzo della gomma naturale in dollari per chilogrammo. Fonte IRSG - 2020. reale ruolo delle foreste di alberi della gomma nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Alcuni studi sembrano confermare, infatti, il ruolo positivo di queste colture nel sequestro di anidride carbonica, soprattutto quando si hanno lunghi cicli di rotazione degli alberi. Di contro non è chiaro l’impatto di queste colture quando vengono create ex-novo in sostituzione di foresta o per sostituire aree agricole tradizionalmente condotte con la pra-
tica del debbio, che prevede tradizionalmente l’incendio delle stoppie per accrescere la fertilità del terreno. Uno studio del 2014 mostra, per esempio, che una piantagione di albero della gomma sfruttata per 30 anni svolge un’azione di sequestro più efficiente rispetto a una parcella di uguali dimensioni soggetta a debbio con cicli quinquennali. Quindi è importante, nel valutare l’effetto delle colture della gomma sul clima, sapere in che modo sono governate e quale altro tipo di vegetazione vanno a sostituire.
Un lavoratore di una piantagione mentre trasporta un secchio carico di lattice appena raccolto.
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CICLO DELL’ACQUA Senz’altro le colture della gomma hanno un impatto anche sulla qualità e quantità d’acqua disponibile in un’area e sull’erosione del suolo. Le monocolture di Hevea brasiliensis, per esempio, hanno minor capacità rispetto alla foresta di intercettare e catturare l’umidità dell’aria, per il semplice fatto che la chioma e la volta forestale sono meno fitte. È anche più elevata l’azione di prelievo dell’acqua in profondità nella stagione più asciutta, con possibili conseguenze per la stabilità del suolo e la qualità delle falde acquifere. È quindi opportuno trovare organizzazioni colturali in grado di modificare questi effetti negativi.
AMBIENTE QUESTIONI SOCIALI L’economia della produzione della gomma naturale si regge su piccoli proprietari che utilizzano l’apporto di lavoro dei loro familiari. Soltanto nelle grandi proprietà si fa anche ricorso a braccianti. I piccoli proprietari possono essere indipendenti oppure legati a società secondo varie formule contrattuali o di dipendenza. Tutte queste forme di collaborazione o subordinazione possono essere contemporaneamente presenti su uno stesso territorio. In ogni caso, la produzione della gomma si è rivelata fondamentale per sostenere una piccola imprenditoria in molti paesi del Sud Est Asiatico, che spesso può abbinare anche altre colture a quella della gomma. Una risorsa anche per i governi di questi paesi, perché consente di alleviare il peso della povertà su un’ampia fetta della popolazione. L’affermarsi di questa produzione in luogo di quella tradizionale basata sullo “slash and burn” ha portato a un incremento del reddito medio per i piccoli proprietari. In paesi definiti “non tradizionali”, dove cioè la scoperta della coltura della gomma è più recente, si assiste a un fenomeno diverso, più basato su piantagioni di grandi dimensioni e di grandi proprietari, con effetti meno positivi, se non negativi, per le comunità locali. In particolare le preoccupazioni riguardano le condizioni di lavoro, le paghe bassa, l’elevata rotazione della forza lavoro, specialmente per lavorazioni
come l’estrazione del lattice, effettuata dai “tappers”, generalmente sottopagati. STRATEGIE DI RESILIENZA Un aspetto a cui è legata la coltura di Hevea brasiliensis è la fluttuazione dei prezzi della gomma naturale, che risponde a contingenze di mercato ma è legata anche a speculazioni. Momenti di rapida salita dei prezzi, come dal 2001 al 2008 e poi ancora dal 2009 al 2011 hanno portato a una grande espansione delle aree coltivate, mentre i crolli dei prezzi, come quelli avvenuti fino al 2015, hanno creato situazioni di disagio. Soprattutto dove il lavoro è organizzato su piccole parcelle, il tessuto produttivo riesce comunque ad assorbire meglio gli alti e bassi dei prezzi, mentre dove invece prevalgono grandi piantagioni gli impatti negativi sono più sensibili e spingono spesso i proprietari a convertire le colture alla produzione di olio di palma. Non esistono invece studi sui potenziali impatti dei cambiamenti climatici sulla coltura di Hevea brasiliensis. La variabilità del clima e la siccità possono avere, secondo alcune evidenze, un effetto negativo sulle giovani piante subito dopo la loro messa a dimora. Altri studi, basati su simulazioni dei cambiamenti indotti dal riscaldamento globale, hanno individuato zone idonee, in Cina, Malesia e India, per creare nuove piantagioni. D’altro canto, e soprattutto in Cina, aree finora
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considerate ottimali potrebbero nel giro di qualche decennio rivelarsi meno vocate di adesso alla coltura. Dal punto di vista climatico, comunque, Hevea brasiliensis è una pianta robusta e adattabile, molto più della palma da olio, che invece ha bisogno di un clima umido tropicale. Futuri cambiamenti climatici potrebbero quindi favorire la gomma rispetto a questa coltura. LA STRADA VERSO IL FUTURO Basandosi su tutti questi spunti, quale potrebbe essere la strada da intraprendere per il futuro? Gli autori dello studio indicano una serie di azioni da intraprendere. Per limitare gli impatti negativi dei cambi d’uso del territorio raccomandano, per esempio, due strategie: rendere più produttive le colture esistenti e limitare gli impatti negativi di questo cambio d’uso. In che modo? Nel primo caso attraverso il rinnovamento delle piantagioni con nuovi cloni più produttivi e fornendo supporto tecnico agli agricoltori. Costoro non devono essere abbandonati a loro stessi in questo processo, e devono anche essere sostenuti con misure economiche, soprattutto nel periodo in cui le piante sono ancora immature e non possono
Dettaglio del sistema di raccolta del lattice di gomma naturale.
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essere sottoposte al prelievo di lattiche. Gli impatti negativi nel cambio d’uso del territorio possono invece essere limitati soprattutto attraverso una pianificazione studiata a livello locale, concepita in modo da consentire la conservazione della biodiversità, per esempio attraverso corridoi che consentano alle specie animali di spostarsi tra zone protette. Il tutto deve essere accompagnato da campagne di informazione nei confronti della popolazione. COINVOLGERE TUTTI GLI ATTORI Altre iniziative possono essere prese per rendere più sostenibili le piantagioni di Hevea brasiliensis. Per quanto riguarda quelle di grande estensione, per esempio, è importante che vengano costituite sulla base di un piano programmato, attraverso concessioni rilasciate sulla base di una pianificazione di utilizzo del territorio. Inoltre devono essere condotte da personale formato e pagato per consentire un lavoro dignitoso e un coinvolgimento delle comunità locali. Ancora, le grandi piantagioni possono e devono assumere un ruolo guida nella sperimentazione sul campo di nuovi cloni più produttivi, da trasferire, poi, anche ai piccoli proprietari.
Punto di raccolta in una coltura in Myanmar. Appena colpito da un sanguinoso colpo di stato, questo paese si è affacciato relativamente di recente al mercato mondiale della gomma naturale. Questi ultimi costituiscono, un po’ come avviene in Italia in campo manifatturiero con le pmi, l’ossatura dell’economia locale in molte aree, soprattutto del Sud Est Asiatico. Devono quindi essere sostenuti non soltanto a livello tecnico, ma anche con programmi di sostegno finanziario, sia per il rinnovo delle colture sia per l’accesso al mercato, migliorando il livello qualitativo della loro produzione, sia, infine, per diversificare la loro attività in modo da essere meno esposti alle fluttuazioni dei prezzi. Esistono al riguardo progetti e attività in vari paesi produttori, nati anche dall’esperienza diretta dei
coltivatori, che in alcuni casi hanno dato vita a veri e propri sistemi agroforestali in cui la coltura della gomma si affianca a quella di cacao, caffè, tè e alberi da frutta. Pratiche di questo tipo, secondo gli autori del documento, vanno incoraggiate, non solo nei paesi dove si sono sviluppate spontaneamente, ma anche altrove. Tutto questo può essere possibile, concludono infine gli autori, soltanto attraverso l’adozione di misure coordinate da parte di un variegato ventaglio di attori, che va dal pubblico al privato, a partnership miste privato-pubblico. u
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MATERIE PRIME
FOCUS
Le nostre domande 1.
Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente?
2.
Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo?
3.
Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso?
4.
Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà?
5.
Voglia di ripartire, tra tante difficoltà Il settore delle materie prime per l’industria della gomma sta vivendo un momento complesso dal punto di vista degli approvvigionamenti, in particolare quelli provenienti dal Far East. Una situazione confusa, determinata dalla ripresa decisa dell’economia cinese che sta assorbendo gran parte della domanda, lasciando gli attori europei a contendersi le rimanenze. Ma la voglia di ripartire ha già stimolato transizioni per razionalizzare le supply chain e tutta l’organizzazione produttiva in modo evitare contraccolpi come quello causato dal Covid-19. Questo dovrebbe portare, almeno nella seconda metà del 2021, a una crescita del mercato su basi più stabili. Anche le aziende italiane reagiscono, al di là dell’impatto limitato delle misure di sostegno attivate dal governo
Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
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FOCUS
Le risposte degli esperti “Il rallentamento del mercato ha fatto sì che i magazzini si riempissero. Naturale un aumento dei prezzi alla ripresa”
“Possiamo dire che il 2020 è stato peggio di quanto avremmo voluto, ma meglio di quanto abbiamo temuto”
Azienda Chimica Milanese
Caldic
Giovanni Arnò Amministratore
1.
Certamente il calo del fatturato si è fatto sentire. Il 2020 era partito bene e questo ha aiutato a coprire parzialmente le perdite dovute al lockdown.
2.
Ci sono due aspetti da considerare. Il calo di mercato generalizzato per lo meno a livello europeo ha fatto sì che l’Italia potesse resistere meglio alla concorrenza continentale: pensiamo all’automotive ed a quanto è importante per i nostri compounder e trasformatori. Se però pensiamo al settore calzatura, e quindi moda, il settore è stato colpito duramente cancellando intere stagioni.
3.
In Far East vivono una ripresa ben diversa dalla nostra: hanno bisogno di materie prime che sono disponibili nei loro territori. Per l’export ci saranno gli avanzi, con la conseguente lotta per accaparrarsi navi e container. Spero che questa situazione porti a un ripensamento strategico sull’utilizzo di materie prime nel nostro continente e dia l'avvio a una sorta di economia industriale circolare.
4.
Il rallentamento del mercato ha fatto riempire i magazzini di invenduto. Alla ripresa i prezzi salgono. Inoltre per le materie prime di origine minerale le spese per la sostenibilità sono ingenti, non solo per le tasse di sfruttamento e ripristino ambientale, ma anche di trasormazione del processo produttivo, dove ad esempio si cerca di diminuire l’impatto energetico e il consumo di acqua.
5.
No. L’Italia vive di emergenze e le misure servono a far sopravvivere lo status quo. La buona volontà di investire è lasciata alle possibilità aziendali. u
Simone Calabrini Sales Manager
1.
I risultati delle attività di Caldic Italia nel settore gomma nel 2020 sono stati inferiori alle aspettative, ma non possiamo dire, alla luce di quanto è successo lo scorso anno, di avere dei rimpianti. Siamo riusciti a garantire il servizio e le forniture senza interruzioni, non abbiamo avuto ripercussioni sulla nostra capacità operativa e quindi possiamo dire di aver fatto il nostro dovere, garantendo allo stesso tempo la sicurezza di tutto lo staff aziendale.
2.
Si, il discostamento dagli obiettivi c’è stato, ma sicuramente inferiore a quanto paventato. In parte questo è anche dovuto all’ottimo inizio anno, con un primo trimestre molto buono che ha, anche se solo in parte, compensato il secondo, terribile trimestre. La seconda parte dell’anno si è poi attestata su livelli di domanda discreti. Possiamo concludere dicendo che il 2020 sia stato peggio di quanto avremmo voluto ma meglio di quanto abbiamo temuto.
3.
Ogni anno che si ricordi ha presentato criticità su alcune materie prime, ma il 2021 si presenta con problemi talmente diffusi da rendere il tutto quasi drammatico. Caldic Italia importa e distribuisce, non solo per il settore gomma, molte materie prime provenienti dal Far East. Posso tranquillamente dire che nessuna di queste sia attualmente disponibile nei tempi e nelle quantità richiesti. Di conseguenza anche molti produttori occidentali mostrano difficoltà a sopperire alla domanda del mercato. Caldic stessa inizia a trovarsi nella situazione di dover allocare le quantità disponibili, favorendo i clienti con contratti già in essere e dovendo a volte rifiutare le richieste “spot”. A medio termine si corre il rischio che, venendo a mancare anche solo una delle materie prime fondamentali per la produzione di mescole, si blocchi la catena produttiva.
4.
La domanda supera l’offerta, quindi inevitabilmente i prezzi salgono e continueranno a farlo a lungo. Usciamo da un anno in cui la produzione globale ha subito rallentamenti pesanti e che ha portato alla chiusura, purtroppo a volte anche definitiva, di molti impianti industriali. Ora, molto rapidamente, ci stiamo muo36
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
MATERIE PRIME vendo verso un periodo in cui diversi fattori spingono verso una ripresa dell’economia mondiale più veloce di quanto auspicato e di quanto la capacità produttiva e il network logistico globale siano in grado di gestire. Quanto questo possa durare è difficile dirlo, ma non ritengo ci siano le condizioni per una normalizzazione prima del quarto trimestre del 2021.
5.
Ritengo che la voglia di ritorno alla normalità e lo spirito imprenditoriale degli italiani possano avere un effetto positivo sulla ripresa superiore a qualunque forma di incentivo o sostegno. L’importante sarà saper utilizzare i fondi rapidamente e nel modo corretto per modernizzare il paese e renderlo più competitivo. Il tessuto industriale italiano soffre da anni, la pandemia ha solo acuito i problemi. Possiamo vedere il “dopo Covid” come un’opportunità per agire alla radice dei problemi e prepararci al futuro. u “La speranza è che l’andamento dei prezzi si assesti nel secondo trimestre, con l’uscita dall’emergenza di Usa ed Europa”
Eico Novachem
Daniele Girelli Technical Sales Manager settore elastomeri
1.
L’impatto della pandemia è stato improvviso e diverso dalle crisi precedenti per l’ampiezza e perché ha avuto un effetto immediato sulle attività produttive. La difficoltà maggiore è dipesa dall’andamento mutevole del mercato nel corso dell’anno; dopo un inizio a ritmi sostenuti si è avuto il forte rallentamento e poi il blocco causato dalle chiusure. Il tutto seguito da una calma ripresa verso la metà dell’anno che faceva ben sperare e che si è poi sviluppata in un andamento altalenante a partire dall’autunno. Siamo stati in grado sia di supportare i nostri clienti storici che di aiutare anche nuovi clienti in difficoltà nel reperire prodotti e abbiamo comunque mantenuto le attività di sviluppo di nuovi mercasti; questo anche grazie alla stretta collaborazione e coordinamento con le nostre mandanti.
2.
In effetti le previsioni fatte al momento della prima ondata della pandemia e relative chiusure non promettevano nulla di buono. Poi la ripresa estiva e l’andamento dell’inizio autunno hanno permesso di assorbire i cali e di riallineare la situazione, che però è tornata difficile verso la fine anno. Per Eico Novachem, date le condizioni di contorno, l’anno si è chiuso positivamente. Il 2020 non è stato così pesante come le premesse avevano fatto temere, ma è stato comunque inferiore al 2019. Bisogna anche tenere conto che il settore gomma italiano è molto votato all’esportazione e quindi ha risentito maggiormente dell’andamento e della gestione delle chiusure fuori dall’Italia rispetto a quanto si percepiva della crisi in Italia. Non ho sentito indicazioni di particolari criticità, a eccezione del settore della produzione di suole che, legato direttamente al mercato finale, mi risulta essere stato il più colpito dalle chiusure..
Le nostre domande 1. Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente? 2. Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo? 3. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso? 4. Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà? 5. Il panorama economico mondiale, e di riflesso anche l’ambito in cui Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
3.
Si sta verificando l’effetto dell’onda delle chiusure del 2020 e degli effetti soprattutto a livello della logistica marittima sul trasferimento di materie prime. Credo che si stiano sovrapponendo più cause alla creazione dell’attuale situazione. Sia reali che psicologiche. Rallentamento produttivo dovuto alla gestione della pandemia; tentativo di recuperare margini da parte dei produttori facendo mancare materiali; improvvisa richiesta da parte di tutta la catena produttiva per paura di fermi produttivi o buchi nella catena di forniture; lentezza nel ricreare il precedente assetto nei trasporti delle merci; forte ripresa del mercato cinese. Questo è dimostrato anche dal fatto che sono coinvolte non solo le materie prime ma anche prodotti finiti come materiale per l’imballo e il trasporto delle merci.
4.
L’andamento attuale dei prezzi delle materie prime è strettamente legato alle cause alla base della difficile reperibilità che ho indicato nel punto precedente. Difficile dire quale sarà l’evoluzione. La speranza è che la tendenza rallenti nel secondo trimestre a seguito di un riequilibrio del mercato ed alla uscita dalla fase più critica della pandemia, almeno per i mercati principali ancora coinvolti: Stati Uniti ed Europa comunitaria e non comunitaria.
5.
Su questo specifico argomento abbiamo poche indicazioni da parte dei nostri clienti su come queste misure siano attuate e che effetti stiano avendo. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
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FOCUS
“Una serie di fattori sta portando le aziende a riallocare gli impianti di produzione più vicino agli utenti finali”
Eigenmann & Veronalli Cinzia Gottero Rubber Department Manager
1.
L'impatto della pandemia è stato avvertito nella maggior parte dei settori, spingendo l'economia globale in una delle peggiori recessioni. Solo la farmaceutica ha conservato un profilo di rischio basso. In Eigenmann & Veronelli, che è attiva nell distribuzione e anche produzione di chemical specialties, abbiamo quindi potuto compensare il calo della domanda nei settori industriali costretti a fermare le attività in aprile, come l’automotive, con la domanda crescente di prodotti farmaceutici, alimentari, mangimistici e detergenti.
“I prezzi dei siliconi erano scesi el 2019. Chi aveva stretto accordi con prezzi fissi oggi ha quotazioni migliori di quelle spot”
Elkem Siliconi Italia
Alessandro Strappazzon Sales Manager Italy Rubber and Electrical Insulation
1.
2.
Per quanto riguarda l’impatto economico della pandemia, sarà probabilmente necessario almeno tutto il 2021 (se non il 2022) per recuperare i livelli del 2019. In Eigenmann & Veronelli, nel 2020, non abbiamo mai chiuso né le produzioni né gli uffici, e nonostante un iniziale calo di fatturato in alcuni settori industriali, obbligati a fermarsi in aprile, i risultati sono stati migliori delle previsioni iniziali.
Come per tutte le altre aziende, anche per Elkem il 2020 è stato un anno difficile. L’anno era partito piuttosto bene. Nei primi due mesi il fatturato era in linea con il budget. Poi, come tutti, abbiamo duramente sofferto nei mesi successivi, anche se Elkem, considerata azienda strategica, non ha mai bloccato le sue produzioni. Fortunatamente nella seconda metà dell’anno abbiamo vissuto un crescendo costante della domanda, che ha ci permesso di recuperare una parte delle perdite dei mesi precedenti.
3.
2.
4.
3.
I mercati emergenti rappresentano ora più della metà di tutta la produzione economica globale. I mercati asiatici hanno sovraperformato le loro attività con richieste di materie prime ed accessori non previste dal resto del mondo. Sicuramente la prima parte del secondo trimestre subirà ancora dei ritardi e sicuramente ancora degli aumenti. Sono panorami già visti circa una decade fa e anche cinque anni fa.
Gli aumenti dei prezzi sono per alcune materie prime ormai settimanali per via di shortage annunciati, di climi atmosferici inaspettati e anche per via dei trasporti. Questo genererà protezionismo e colpirà paesi non completamente autosufficienti. La spinta principale è iniziata con la crescita dei prezzi degli oli vegetali (olio di palma), che hanno subito ulteriore aumento dovuto ai cambiamenti climatici. I produttori ed utilizzatori di derivati da palm oil hanno fatto una veloce retromarcia all’utilizzo di risorse di derivazione animale, facendo collassare anche il mercato degli ingredienti fondamentali per la nutrizione.
5.
Una serie di fattori sta portando le aziende a riallocare i propri impianti di produzione, o centri di servizio, più vicini ai loro utenti finali. Questo dovuto a protezionismo, nazionalismo, cambiamenti tecnologici, cambiamenti ambientali, 38
crescente domanda di personalizzazione di articoli finiti, ed investimenti nella logistica per tempi di consegna sempre più brevi. Ci sono speranze che alcune delle transizioni che sono state avviate per contrastare l'impatto della pandemia Covid-19 determineranno la crescita della produttività. Quello che contrasta è il lento e tortuoso sistema di vaccinazione europeo, che porta ad accrescere il pessimismo già motivato dal 2020. u
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
Concordiamo nel ritenere che il mercato della trasformazione della gomma ha tenuto. Le aziende protagoniste di questo mercato hanno dimostrato la loro forza e la loro preparazione e hanno saputo reggere il duro colpo reagendo prontamente. Inoltre voglio sottolineare la grande correttezza di tutti i nostri clienti, che anche nei momenti più difficili hanno sempre onorato le scadenze con puntualità.
Il mercato dei prodotti siliconici sta vivendo attualmente una crisi di sottoproduzione in tutte le aree geografiche e in moltissimi settori. Elkem, come tutti i sui concorrenti, attualmente fatica notevolmente a coprire la domanda di gomma siliconica dei sui clienti, perché è molto al di sopra delle previsioni. Al momento non ci sono segnali di rallentamento della domanda.
4.
I prezzi delle gomme siliconiche avevano iniziato a diminuire già nel secondo semestre del 2019, per arrivare al loro minimo a metà del 2020. In seguito le quotazioni sono leggermente ricresciute durante l’ultimo trimestre del 2020. Sicuramente i clienti che hanno stretto accordi con prezzi fissi per tutto il 2021 godono di quotazioni estremamente migliori di quelle che vengono oggi praticate per ordini spot.
MATERIE PRIME
5.
Le misure messe in campo sono state benefiche, ma si potrà sicuramente fare di più e meglio nel futuro per rilanciare la produzione industriale con la riconversione all’economia “green”. Questo incrementerà sicuramente il consumo dei siliconi, perché sono materiali largamente impiegati nelle tecnologie di produzione di energia da fonti rinnovabili e nella mobilità elettrica, per le superiori capacità di resistenza termica e all’invecchiamento. u
Le nostre domande 1. Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente? 2. Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo? 3. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso? 4. Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà? 5. Il panorama economico mondiale, e di riflesso anche l’ambito in cui Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
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MATERIE PRIME
FOCUS
“Una causa dei prezzi elevati è anche il calo di attività delle industrie petrolchimiche, che hanno ridotto le distillazioni”
Epichem
Katia Pillepich Chief Operating Officer
1.
Sì, non nascondo che abbiamo avuto qualche difficoltà logistica, ma siamo riusciti in maniera soddisfacente a garantire gli approvvigionamenti delle materie prime richieste a tutti i nostri clienti.
2.
Questo è stato sorprendente. Né fallimenti né insolvenze! Dalla puntualità delle consegne a quella dei pagamenti. E abbiamo chiuso il 2020 con un bilancio decisamente positivo e un incremento del fatturato rispetto al 2019.
3.
Concordiamo con la sua valutazione. In effetti il problema non è solo il Far East, ma le petrolchimiche stesse che, a causa del drastico calo di domanda di cherosene e benzine, hanno diminuito le distillazioni, creando carenza di monomeri e di intermedi con conseguenza sui volumi dei polimeri. Le conseguenze purtroppo saranno aumento dei prezzi e riduzione dei volumi prodotti.
4.
La causa principale dell’aumento dei prezzi è la mancanza di prodotti. Tutte le situazioni di shortage hanno sempre portato a un aumento speculativo dei prezzi, e si teme davvero che assisteremo a ulteriori incrementi.
5.
Noi non possiamo affatto lamentarci del sostegno avuto dalla Confederazione Elvetica, ma penso che la dimostrazione più evidente sia la buona salute delle aziende del settore. u “Ci aspettiamo che le criticità sulle disponibilità di materie prime si riducano intorno al terzo trimestre del 2021”
IMCD Italia
Stefano Corna Market Manager Rubber & Polyurethane IMCD Italia
1.
IMCD Italia ha messo in atto azioni e strategie grazie alle quali siamo stati messi tutti in condizione di poter continuare a svolgere le nostre mansioni da remoto; abbiamo inoltre incrementato i contatti con i fornitori ed i clienti in modo da ridurre l’im40
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
Le nostre domande 1. Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente? 2. Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo? 3. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso? 4. Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà? 5. Il panorama economico mondiale, e di riflesso anche l’ambito in cui Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
patto della distanza fisica sulle nostre attività. In questo modo il settore della gomma è riuscito a mantenere un buon livello di servizio, che ci ha permesso di chiudere il 2020 pressoché al medesimo livello del 2019. Alcuni nuovi modi di operare a distanza si sono rivelati utili anche nei brevi periodi dell’anno in cui ci è stata data la possibilità di ritornare ad incontri di persona e rimarranno ottimi strumenti al servizio di clienti, fornitori e, non ultimo tra colleghi.
2.
I feedback delle società con le quali siamo in contatto confermano risultati migliori rispetto alle attese. Questo non significa che gli operatori del settore si considerino soddisfatti. Non dimentichiamoci che nel mese di marzo 2020 oltre all’incertezza sul futuro, regnava una sensazione di terrore diffuso e quindi le previsioni inerenti all’andamento del business furono devastanti.
3.
Abbiamo importazioni di materie prime sia dal Far East che dalle Americhe e la difficoltà di importazione si sta verificando in entrambi i casi. Inoltre, come conseguenza di ciò, registriamo estensioni di lead time anche su materie prime intermedie prodotte in Europa. La prima conseguenza è stata l’aumento dei prezzi delle materie prime provenienti dall’est e successivamente dei semilavorati europei. Mi aspetto entro breve un medesimo trend anche su prodotti provenienti dalle Americhe. Dal punto di vista finanziario vi è il rischio della formazione di una “bolla” sui prezzi delle materie prime a tutti i livelli della catena di produzione, successivamente seguita da un crollo repentino. La
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FOCUS tempistica e il livello di approvvigionamento dei prossimi mesi giocheranno un ruolo importante nell’attività del distributore e del produttore. Per quanto riguarda i nostri clienti stiamo purtroppo registrando qualche situazione di equilibrio delicato tra la disponibilità di materie prime e il rischio di rallentamenti e fermi di produzione. La mia aspettativa è che la criticità sulla disponibilità di materie prime potrebbe concludersi, o perlomeno ridursi, intorno al terzo trimestre di quest’anno.
Sicuramente una delle cause è la riduzione dei noli e delle rotte tra L’Europa e gli Stati Uniti e tra il Far East e l’Europa. A tutto ciò si sono uniti eventi straordinari come l’inverno particolarmente rigido in Texas e la riduzione di produzione di alcune basi chimiche in Far East. Noi ipotizziamo che tale situazione possa mantenersi almeno fino all’inizio del terzo trimestre.
4.
La mia risposta si lega alle considerazioni fatte alla domanda precedente. La riduzione dei noli e delle quantità di basi chimiche prodotte in Far East ha fatto in modo che la richiesta del mercato, che in altri anni sarebbe stata considerata nella norma, diventasse straordinaria. Da qui un continuo innalzamento dei prezzi e soprattutto un forte shortage generalizzato dei prodotti. Anche in questo caso è difficile ipotizzare come proseguirà l’anno. KPI sta cercando di lavorare sulla logistica, mantenendo stock più elevati dei prodotti, per riuscire a tamponare questo effetto.
È l’inevitabile legge di mercato. Stiamo assistendo a una crescita della domanda che si contrappone alla situazione dei trasporti intercontinentali che stanno mettendo in seria difficoltà la quantità di materie prime offerte sul mercato. Alcuni fornitori di materie prime stanno allocando la poca merce disponibile con conseguenti aumenti di prezzo anche importanti. Non credo che questa situazione possa risolversi a breve e potrebbe protrarsi anche per tutto il 2021. Al termine di questa emergenza potrebbe crearsi un fenomeno opposto e un’abbondanza di materie prime che riempiranno gli stock.
5.
Le misure di sostegno non risultano sufficienti per consentire la pronta ripresa ma credo che siano proporzionate alle capacità economiche disponibili in Italia. Ciononostante confido nella consueta capacità intrinseca italiana di sopperire alla carenza strutturale ed economica. Alla fine potremmo addirittura recuperare più di altre nazioni europee. Approfondire ulteriormente questo argomento obbligherebbe ad addentrarsi in discussioni politiche che è preferibile lasciare ad altri. u “Stiamo lavorando sulla logistica, mantenendo stock più elevati per far fronte al previsto shortage di molti prodotti”
KPI
Cristian Pedone Sales Director & Member of the Board
1.
L’emergenza Covid 19 ci ha colto totalmente impreparati. Non avevamo in nessun modo ipotizzato uno scenario come quello attuale. Ma dopo un primo periodo di assestamento siamo riusciti immediatamente a reagire, organizzando il Customer Service, in alcuni casi in smart working, e la logistica e mantenendo così un buon servizio al cliente.
2.
Abbiamo constatato un iniziale isterismo del mercato nel reperire ed aumentare le scorte di prodotti. Tutto ciò ha dato risultati finali uguali e in alcuni casi migliori rispetto all’anno precedente.
3.
Nel primo trimestre del 2021 abbiamo riscontrato problemi di consegna della merce da parte delle nostre case rappresentate. 42
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
4.
5.
Non vorrei essere polemico, ma a fronte di mille parole e promesse, di sostegni veri ne abbiamo visti veramente pochi! u “L’aumento sconsiderato dei costi di spedizione via mare ha fatto crescere anche del 40% i prezzi finali di molti prodotti”
Lagorio & Dufour
Ambrogio Dufour Amministratore delegato
1.
I primi mesi del 2020 sono stati permeati da una situazione di incertezza derivante dai vari lockdown che si estendevano in tutta Europa. Dal punto di vista industriale l'attività ha subito un forte arresto che è stato, dal nostro punto di osservazione, recuperato solo nel quarto trimestre. Il primo lockdown ci ha obbligato a un'evoluzione tecnologica che ci ha permesso di adottare efficacemente lo smartworking in ogni nostro dipartimento, aiutati anche dal fatto che siamo una società di servizi, senza un settore di produzione.
2.
Come detto in precedenza, confermiamo che l'incertezza e il pessimismo che hanno permeato il mercato nei primi mesi del 2020 non hanno influenzato la seconda parte dell'anno, durante la quale abbiamo avuto un recupero e in alcuni casi un superamento, in termini di volume e fatturato, rispetto al 2019. Lo stesso trend tutto sommato positivo è da segnalare anche per questi primi mesi del 2021, nonostante gli alti e bassi dell’emergenza sanitaria in tutta Europa. Una campagna di vaccinazione gestita efficacemente potrà sicuramente avere un impatto positivo anche sull’industria.
MATERIE PRIME
3.
I polimeri di cui ci occupiamo arrivano in Europa principalmente se non totalmente dall'Estremo Oriente. La situazione logistica che ha riguardato e sta ancora riguardando gli imbarchi su nave da quella regione non ha precedenti ed è quindi difficile prevederne la durata e gli effetti. Nell'immediato stiamo osservando una estrema difficoltà nel riuscire a rispettare le tempistiche di imbarco e una conseguente diminuzione delle scorte logistiche in tutta Europa. Nel caso dei polimeri di origine naturale, come gomma e lattice, va aggiunta la normale stagionalità del cosiddetto wintering, che vede una diminuzione del raccolto e della produzione all’origine.
4.
Le materie prime di cui ci occupiamo hanno subito forti aumenti sui prezzi come immediata conseguenza della situazione logistica e della penuria di prodotti sul mercato. Dal punto di vista logistico, l’aumento sconsiderato dei costi di spedizione via mare (in alcuni casi quadruplicati) ha fatto aumentare anche del 40% il prezzo finale del prodotto. Dal punto di vista produttivo, in particolar modo i polimeri di origine naturale stanno subendo un fisiologico aumento dei prezzi, anche a causa del periodo dell'anno in cui raccolto e produzione vengono ridotti onde permettere all’albero dgts_210x146_2018_TR.ai 1 20/03/18 10.53 della gomma di rinnovarsi stagionalmente.
Le nostre domande 1. Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente? 2. Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo? 3. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso? 4. Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà? 5. Il panorama economico mondiale, e di riflesso anche l’ambito in cui Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
MATERIE PRIME
FOCUS
5.
Anche se riteniamo che l’industria abbia superato il periodo di crisi con le proprie forze più che contando sugli aiuti dello stato, le misure adottate potrebbero essere state sufficienti nel breve periodo, ma non lo saranno più nel medio-lungo periodo, a meno che non vengano modificate come ci si attende nei prossimi mesi a seguito del Recovery Plan. u “Credo che ancora una volta a fare la differenza sarà l’imprenditoria italiana con l’impegno e l’energia per uscire dalla crisi”
Lehvoss
Annalisa Pini Direttore Div. Gomma, Additivi per Materie Plastiche e Adesivi
1.
Posso dire che siamo riusciti ad andare oltre e che soddisfacente non è un termine appropriato alla gran parte del 2020. L’anno era iniziato bene nonostante l’eco che ci arrivava dall’Asia relativamente alla diffusione del Covid, che sembrava così lontano da noi, poi nel secondo e terzo trimestre siamo stati letteralmente travolti dalla medesima situazione. I dati nel secondo e terzo trimestre sono stati ben lontani dai numeri di budget. Alcune aziende, a causa dei codici ATECO, assegnati hanno dovuto chiudere, altre hanno limitato le produzioni per limitare a loro volta la presenza in azienda di personale. Abbiamo comunque apprezzato un grande rispetto dei clienti agli impegni presi nei confronti nostri e dei fornitori oltreoceano, nonostante le difficoltà causate dal lead time e dallo stock esistente. Nell’ultimo trimestre invece si è evidenziato un cambio di tendenza. Senza grandi spiegazioni abbiamo visto una ripresa della fiducia e un aumento negli ordini di qualunque tipologia di prodotto. Sicuramente quello che è stato gestito in modo apprezzabile è stato l’atteggiamento della società nei confronti dei collaboratori di qualunque ruolo, mettendo tutti in condizione di portare avanti il proprio lavoro in un ambiente sicuro e accogliente.
2.
Sì, come detto precedentemente il primo trimestre e l’ultimo hanno contribuito a far in modo che i risultati non fossero disastrosi. Da riconoscere anche la correttezza direi generale dei clienti, nel rispetto dei termini di pagamento e nella solerte informazione nel caso di difficoltà.
3.
Siamo assolutamente parte attiva del problema. Alcuni prodotti (ad esempio EPDM) sono in allocazione e hanno subito aumenti di prezzo importanti mentre altri rimangono disponibili, anche se con quotazioni decisamente alte rispetto alle quotazioni dei monomeri di base a causa dei costi di trasporto che sono il più delle volte quadruplicati. Da non sottovalutare anche le problematiche di disponibilità e aumento prezzo relative ai prodotti provenienti dagli USA, che hanno contribuito a peggiorare la tensione sul 44
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
Le nostre domande 1. Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente? 2. Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo? 3. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso? 4. Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà? 5. Il panorama economico mondiale, e di riflesso anche l’ambito in cui Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
mercato. Sicuramente la situazione non terminerà a breve, almeno per alcuni materiali tra cui l’EPDM. La chiusura di tre impianti produttivi e la diminuzione di capacità di altri stanno sbilanciando pesantemente il rapporto tra domanda e offerta.
4.
Le cause a mio avviso sono la chiusura di impianti produttivi (es. EPDM), la chiusura o il rallentamento nella produzione delle raffinerie che vedono alcuni mercati (es. aereo) fermi a causa delle restrizioni legate al COVID 19 e la ricostruzione dello stock da parte dei clienti finali. Stock che si era ridotto notevolmente durante lo scorso anno a causa delle incertezze di mercato.
5.
Ritengo che ancora una volta la differenza la faccia l’imprenditoria italiana, l’impegno e l’energia economica che metteranno tutti i nostri “titolari” d’impresa ad uscire dalla situazione per affrontare questo nuovo ciclo. u
FOCUS
“Le criticità collegate a disponibilità di materie prime e trasporti stanno incidendo molto sulla programmazione”
“Il 2021 si è aperto con una domanda sempre molto forte per gli elastomeri, ma con sempre più scarsa disponibilità di materiale”
RDC
Resinex
Giorgio Marzari Direttore Commerciale
1.
Il 2020 à stato indubbiamente un anno che credo gradiremmo tutti dimenticare. Dal punto di vista del risultato finale la ripresa di domanda generatasi da luglio in poi ha consentito di recuperare un po’ le perdite che fino a giugno si paventavano all’orizzonte.
2.
Come detto sopra, la seconda metà dell’anno ci ha dato una mano nel recuperare il terreno perso in precedenza ma con grande fatica, soprattutto dettata dalla impossibilità di operare in condizioni normali. Effettivamente i risultati finali, seppur non positivi, sono stati migliori di quanto ci si potesse aspettare.
3.
Certamente le criticità collegate alla disponibilità non solo di materie prime, ma anche di polimeri e servizi principalmente collegati ai trasporti, stanno minando la programmazione di produzioni e ordini. I prezzi che stanno andando alle stelle non fanno altro che peggiorare ulteriormente lo stato delle cose. Dovesse questa situazione non calmierarsi nei prossimi mesi o almeno nel secondo semestre credo che sarà veramente difficile potersi impegnare non solo a lungo ma anche a medio termine con qualsiasi cliente. Ritardi di fornitura, se non mancanza vera e propria di disponibilità, potrebbero alla lunga ripercuotersi seriamente sulla normale pianificazione di esercizio.
4.
È vero. I prezzi erano crollati ed ora, come conseguenza di tutto ciò di cui si è parlato in precedenza, si registra una forte controtendenza che molto probabilmente andrà ad attestarsi sui livelli di qualche anno fa. La domanda di chimici, per quanto ci riguarda, al momento è particolarmente interessante e quindi difficile ipotizzare nel breve una nuova inversione al ribasso. Se a tutto ciò si aggiunge l’incremento, dal mio punto di vista totalmente ingiustificato per il livello raggiunto, dei costi di trasporto marittimo e la scarsa disponibilità di navi e container non si può che ipotizzare un futuro a medio termine alquanto imprevedibile e tutto da scoprire.
5.
Domanda troppo difficile a cui rispondere. Per quanto ci riguarda ce lo auguriamo tanto, ma i settori sono talmente tanti e ognuno con le proprie peculiarità e variabili che potrebbe anche essere che questi sotegni alla fine non valgano per tutti nella stessa maniera. u 46
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
Alberto Pancani Sales Manager Elastomers
1.
Sicuramente il 2020 sarà un anno da ricordare per molto tempo, specialmente nel nostro paese, dove si sono sperimentate e applicate metodologie lavorative nuove (smart working) che erano poco utilizzate o sfruttate in maniera limitata dalle aziende italiane in passato. Resinex Italy è riuscita a distribuire con continuità i materiali richiesti dalla clientela con un lead-time soddisfacente senza nessuna interruzione nella supply chain, garantendo i soliti servizi durante tutto il 2020.
2.
Il 2020 sarà ricordato anche per i buoni risultati ottenuti dove abbiamo registrato una crescita sia come volume, marginalità che penetrazione di mercato. La domanda è rimasta costante in tutto il periodo, con alcune flessioni durante i mesi estivi, per poi riprendere fino a fine dell’anno con un trend sempre molto più consistente nei principali settori (automotive, w&c, appliance, construction). Alcuni elastomeri hanno avuto incrementi di vendita anno su anno anche fino al 60%.
3.
Il 2021 si è aperto con una domanda sempre molto forte per gli elastomeri e non solo, ma con una sempre più scarsa disponibilità di materiale da parte dei produttori a livello globale. Questo shortage è stato causato da alcuni fattori: il trasporto marittimo, la mancanza di container per imbarcare le materie prime all’origine e i noli marittimi che hanno raggiunto nel Q1/21 livelli mai visti in passato. Inoltre la decisione di diversi produttori di ridurre l’output per cercare di tenere un livello di prezzo di mercato soddisfacente, dopo il forte drop durante il 2020, e sostenere così i loro costi fissi o addirittura la dismissioni di impianti produttivi. In alcuni casi la domanda in Cina molto importante ha portato a un forte sbilanciamento dei volumi tra Far East ed Occidente. Tutto questo ha rallentato in maniera molto importante tutta la supply-chain in Europa causando forti ritardi nelle consegne di materia prima ai principali utilizzatori durante il primo e sicuramente per buona parte del secondo trimestre. Non ci aspettiamo un completo recupero dei volumi durante il terzo e quarto trimestre, ma sicuramente una migliore efficienza e costi del trasporto marittimo.
4.
La scarsità di materia prima e dei monomeri non si risolverà nel breve periodo, quindi ci aspettiamo forti aumenti durante il se-
MATERIE PRIME condo trimestre, sperando in un trend in leggera discesa nel terzo, sempre che le disponibilità da parte dei produttori ritornino regolari o almeno non così drammaticamente scarse. Per quanto riguarda la gomma naturale, bisogna come tutti gli anni aspettare la fine del wintering per vedere qualche diminuzione nei prezzi, sempre che la domanda dei principali player non sia così forte come nell’ultimo periodo e quindi vedremo solo un piccolo adeguamento delle quotazioni.
5.
Le misure di sostegno sono state parzialmente sufficienti per garantire una ripresa in alcuni settori e molto scarse per altri, dove si vedranno importanti sofferenze durante tutto il 2021. u
Le nostre domande 1. Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente? 2. Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo? 3. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso? 4. Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà? 5. Il panorama economico mondiale, e di riflesso anche l’ambito in cui Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
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MATERIE PRIME
FOCUS
“Il 2020 ha tenuto, ma è presumibile che a corto e medio periodo il settore soffrirà strascichi difficilmente calcolabili”
Rogitex
Massimiliano Petris Sales Director
1.
Il secondo e il terzo trimestre dello scorso anno sono stati difficili e abbiamo cercato di gestire al meglio la situazione; fortunatamente si sono sommati ad un inizio e fine anno tutto sommato positivi.
2.
Vero, ma è presumibile che ci saranno poi degli strascichi nel corto e medio periodo che sono difficilmente calcolabili. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East.
3.
Oltre al Far East questa criticità si è recentemente trasferita anche nel nostro continente. La convergenza di diversi fattori negativi, problemi generali legati ai costi e all’offerta nella logistica anche in Europa, l’aumento irrazionale delle materie prime e scarsità delle stesse stanno determinando incertezza nel previsto forte recupero della domanda e dell’economia di quest’anno.
4.
La domanda depressa del 2020 ha spinto i produttori di materie prime a riequilibrare (in basso) le proprie capacità produttive col fine primo di evitare ulteriori perdite; con i primi segnali di una buona ripresa della domanda, insieme ai fattori sopra menzionati, si è venuto dunque a determinare un aumento dei prezzi di tutte le materie prime, scatenando una rincorsa a cercare volumi, anche qualora non vi fosse necessità.
5.
Difficile dare una risposta definitiva a questa domanda; temo saranno più influenti i fattori di cui ho parlato nelle risposte precedenti. Se non si verificherà un riequilibrio generale della domanda e dell’offerta dei materiali, accompagnato da una regolare e stabile catena logistica (dunque una supply chain completa, integrata e bilanciata), assisteremo probabilmente a un’economia che avrà nel medio termine un andamento grafico a W, con ciò che ne consegue. u
Le nostre domande 1. Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente? 2. Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo? 3. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso? 4. Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà? 5. Il panorama economico mondiale, e di riflesso anche l’ambito in cui Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
“I settori delle calzature, pelletteria e tessile, a cui siamo legati, hanno sofferto molto e ciò ha influito anche sulla nostra attività”
S.Int.A
Federico Doveri Sales Manager
1.
Purtroppo per la nostra azienda, molto legata alle imprese nei settori delle calzature, pelletteria e tessile nei quali si utilizza lattice di gomma naturale, gli unici tre mesi di lavoro “pieni” sono stati quelli del primo trimestre, durante i quali le consegne stavano andando bene, in buona ripresa rispetto allo stesso periodo del 2019. Aprile e maggio sono stati invece completamente persi, e da giugno in poi vi è stata una timida ripresa dell’attività, ma senza mai tornare ad avvicinare (neanche lontanamente) i livelli precedenti al primo lockdown. Ciò si è ovviamente riflettuto sul risultato economico dell’esercizio, che nonostante gli aiuti di stato si è chiuso pesantemente in negativo.
2.
Nel nostro caso confermiamo che se da un lato non siamo a conoscenza (almeno fino ad oggi) di fallimenti tra ditte nostre clienti, dall’altro le previsioni pessimistiche 48
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
MATERIE PRIME
FOCUS della scorsa primavera si sono purtroppo realizzate per intero o quasi per intero, sia per noi che per molte altre aziende del nostro settore, facendo sì che anche le attuali prospettive non siano purtroppo affatto rosee.
3.
Effettivamente anche noi abbiamo potuto toccare con mano queste difficoltà, dovute sia a problematiche di natura logistica, con le compagnie di navigazione che hanno ridotto i viaggi e lo spazio disponibile a causa della pandemia e quindi creato grossi problemi di spedizione e tempi di consegna, sia, nel caso dei prodotti da noi trattati, da una marcata riduzione della disponibilità di materiale. Riteniamo che nella seconda metà dell’anno queste problematiche andranno via via riducendosi, con il progressivo aumento di viaggi e spazio nave, che le compagnie stanno già pianificando, nonché con lo stagionale incremento di disponibilità di lattice, che di solito si verifica da giugno in avanti.
4.
Confermiamo che anche per quanto riguarda i prodotti di nostra competenza (lattice di gomma e gomma naturale) vi è stata una netta inversione di tendenza a partire dal mese di dicembre, con un picco più deciso a partire da febbraio. Le cause sono un mix di motivazioni “stagionali” (siamo in pieno periodo di bassa produzione, con gli alberi che “rendono” molto meno rispetto ad altri periodi dell’anno) e specifiche di quest’annata. In particolare, i costi dei noli mare, che nell’ultimo trimestre hanno subito degli aumenti a dir poco clamorosi (nel momento in cui scriviamo siamo a + 400% circa rispetto a novembre), nonché il fatto che moltissimi trader ed utilizzatori finali, che nelle settimane scorse avevano aspettato ad acquistare nella previsione che ci potesse essere una “calmieratura” dei prezzi, si sono trovati costretti , in assenza di questa, ad acquistare tutti insieme, provocando così un effetto opposto a quello in cui speravano. È un influente fattore, seppur indiretto, anche il forte aumento del prezzo del petrolio, quotato attualmente circa un 30% in più rispetto a tre mesi fa. Per gli stessi motivi già spiegati nella risposta precedente, ritieniamo che la situazione dei prezzi sia probabilmente destinata a migliorare nella seconda metà dell’anno, anche se non crediamo che il calo possa essere della stessa entità dell’aumento verificatosi negli ultimi mesi.
5.
A nostro avviso le misure di sostegno hanno costituito soltanto un momentaneo sollievo nei primi duri mesi di pandemia, ma non sono certamente sufficienti a garantire anche una pronta ripresa quando la pandemia, prima o poi, verrà sconfitta. Siamo molto pessimisti riguardo a questo, e temiamo che in quel momento molte delle nostre aziende, sostegni o no, non saranno ormai più in condizione di proseguire la loro attività. u 50
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
“A causa dello scarseggiare di molte materie prime, il timore è a breve molte aziende saranno costrette a ridurre la produzione”
Torchiani
Pierluigi Veneri Direttore generale
1.
È vero, il 2020 è stato un anno difficile a causa della pandemia. Tuttavia, a conti fatti ci sono stati solo due mesi scarsi di chiusura delle aziende, per lo meno nell’ambito della gomma, durante i quali vendite e fatturato sono scesi ai minimi storici, anche perché chi ha continuato a lavorare aveva sufficienti materie prime a magazzino per non dover acquistare nulla o quasi in quel periodo. Escludendo però questi due mesi, siamo riusciti a lavorare con discreta continuità e a chiudere l’anno con una dominuzione contenuta intorno al 10 %, risultato che si sarebbe invece trasformato in segno positivo con l’intero anno a regime.
2.
In effetti, dopo una primavera tormentata, con i due mesi di fermo o quasi fermo per molte aziende, il lavoro è ripreso un po’ per tutti, in particolare per i produttori di mescole e, sia pure a fasi alterne, l’anno si è concluso abbastanza bene in generale, per alcune aziende addirittura con sabati e giorni festivi lavorati anche durante il periodo di fine d’anno. Contrariamente alle previsioni pessimistiche della primavera, con la maggior parte degli operatori che stimavano pesanti perdite, in molti casi superiori al 15 %, alla fine molti clienti ci hanno confermato numeri migliori, con loro e nostra grande soddisfazione.
3.
La situazione delle materie prime ha incominciato a peggiorare già nell’autunno dell’anno scorso, quando le materie prime dalla Cina denunciavano ritardi pesanti per la mancanza di navi e/o di container e non si capiva bene quale potesse esserne la causa. All’inizio di dicembre ha incominciato a verificarsi la strana situazione che alcuni produttori di materie prime, ad esempio acceleranti, aggiornavano le quotazioni e confermavano la disponibilità dei prodotti (a prezzi, tra l’altro, che oggi sarebbero oggetto di desiderio di molti consumatori), mentre altri già non davano prezzi e adducevano il motivo che i costi delle materie prime erano saliti di molto, che i noli erano aumentati a dismisura e che non potevano garantire alcuna data di consegna, riservandosi quindi di rispondere alle richieste quando la situazione si fosse normalizzata. Ad oggi prevale lo scenario di poca disponibilità delle materie prime con quotazioni in sensibile aumento. La preoccupazione di tutti gli operatori di settore è che a breve saranno probabilmente molte le aziende costrette a
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FOCUS ridurre alcune produzioni, con il rischio che questa situazione si allarghi a macchia d’olio per il numero drammaticamente in crescita delle materie prime in sofferenza: incominciano infatti a scarseggiare plastificanti e acceleranti, per esempio, nonché alcuni polimeri come l’SBR. I più ottimisti ritengono che la situazione si normalizzerà fra pochi mesi ma pochi forse lo credono veramente, perché le avvisaglie di un peggioramento superano nettamente quelle di un miglioramento. Purtroppo si è già constatato che l’ottimismo di alcune aziende nell’autunno del 2020, per il reperimento di materie prime a prezzi più bassi di quelli esistenti, si è rivelato recentemente essere stato un atteggiamento incauto, che le ha portate a non aumentare prima di fine anno le scorte di magazzino, almeno per il primo trimestre del 2021, ed ora qualcuno rimpiange amaramente di non averlo fatto e ne paga le conseguenze.
4.
Sulla scorta di quanto risposto alla domanda precedente, confermiamo che nel periodo settembre/novembre dello scorso anno alcune materie prime, come l’SBR e i carbon black, avevano mostrato una diminuzione di prezzo notevole, intorno a 800 e 700 €/ton per i due prodotti citati, e qualcuno senz’altro ne ha approfittato. Scelta giusta alla luce dei prezzi odierni superiori anche del 100 % nel primo caso e del 30/40 % nel secondo. L’entità dell’aumento odierno di alcune materie prime ha dell’incredibile: sembra di essere tornati a quel lontano 2008, se ben ricordiamo, quando la validità di un prezzo offerto era di poche ore ed oggi siamo ormai vicini a questa situazione. Le cause del forte rialzo dei prezzi sono indubbiamente molte: tra queste possiamo citare la ripresa economica della Cina, il cui Pil potrebbe aumentare quest’anno dell’8/9 % (dato di fine febbraio), e il suo conseguente aumento di consumo delle materie prime, per cui alcuni materiali prodotti in Europa, soprattutto polimeri, vengono venduti sul mercato cinese a prezzi più alti. Ma ci sono poi l’amento dei noli, che sono passati dai 2.000 $ di un anno fa a 10.000 $ e più negli ultimi mesi, la scarsità di navi e container e altro ancora. E vogliamo ignorare una sorta di speculazione globale, con la quale tanti produttori di materie prime, che hanno ridotto gli utili nel 2020, cercano ora di recuperare in fretta le perdite? Ed eventualmente una guerra economica fra Stati Uniti e Cina, con l’Europa che, grazie alle sue recenti politiche, conta forse come il due di picche? E la dissennata rinuncia europea a mantenere in loco molte produzioni di materie prime, a volte perché pericolose, e la delocalizzazione di altrettante e più produzioni in paesi del Far East per i costi inferiori della manodopera? La Cina è il futuro, ci siamo sentiti ripetere a gran voce negli ultimi anni, eccome se lo è, a nostre spese! È difficile esprimere una previsione su come si evolverà la situazione attuale, certo non in modo indolore per le tante aziende che, per continuare a produrre, dovranno aumentare i costi, senza probabilmente poterli ribaltare 52
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
in toto sui loro clienti, ammesso che riescano a trovare i prodotti necessari. Su quando poi finirà, le scommesse sono aperte.
5.
Indubbiamente l’estensione della cassa integrazione a tutte le aziende è stata un buon ammortizzatore sociale, anche se i suoi benefici, nell’industria della gomma, sono stati in realtà limitati, nel senso che ben pochi nostri clienti, e noi stessi in particolare, l’hanno utilizzata e, se lo hanno fatto, è stato per un periodo molto limitato. L’augurio, che tutti ci facciamo, è che la netta ripresa del settore, incominciata già negli ultimi mesi del 2020, continui quest’anno a verificarsi, a dispetto di tutti i ritardi nella corsa ai vaccini, di tutte le manchevole gestioni dell’emergenza sanitaria e sociale e delle pesanti ripercussioni su tante altre attività. u
“A causa dello scarseggiare di molte materie prime, il timore è a breve molte aziende saranno costrette a ridurre la produzione”
Zeon Europe
Riccardo Musci Branch Manager di Zeon Europe Gmbh in Italia
1.
Zeon Europe GmbH (ZE) è riuscita a gestire sia localmente che centralmente le necessità dei nostri clienti a seguito dei due stop and go avuti in Italia nella prima e seconda metà del 2020.
2.
Zeon Europe non ha rilevato nessun fallimento o chiusure di aziende nostre clienti. I risultati operativi in termini di produzione e fatturato sono stati positivi rispetto alla grave situazione di primavera scorsa, ma molto lontani dalla crescita che si è avuta fino alla fine del 2019.
3.
Le forniture di materie prime come i materiali termoplastici ed elastomerici stanno soffrendo della crisi dei noli e dei container che è ancora in atto. Questa difficoltà nelle forniture non riguarda solo l’Europa ma anche gli Stati Uniti d’America ed è stata generata dall’accelerazione economica della Cina che si è manifestata nell’ultimo trimestre del 2020. Si prevede che questa situazione critica si esaurirà entro la prima metà di quest’anno.
4.
I prezzi delle materie prime stanno crescendo e questo rally è supportato sia dalla crescita dei feedstock sia dai ritardi nelle forniture, in un mercato che è in questo momento sbilanciato su una bassa offerta. Il mercato del primo trimestre vede una crescita a due cifre dovuta alla cor-
MATERIE PRIME sa delle nostre supply chain nel rifornire e saturare i propri magazzini. Si prevede che questa anomala situazione di crescita si esaurirà entro la prima metà di quest’anno.
5.
I clienti di Zeon Europe non hanno manifestato difficoltà dovute alla mancanza di misure di sostegno: la forte crescita del mercato del primo trimestre del 2021 sta al momento nascondendo la possibile necessità di sostegni futuri che potranno diventare necessari nella seconda parte di quest’anno, qualora la campagna vaccinale contro la pandemia dovesse ulteriormente ritardare o non essere efficace contro nuove varianti o mutazioni del virus. u
Le nostre domande 1. Il 2020, dominato dall'emergenza legata al Covid-19, è stato un anno molto difficile per l'industria della gomma, siete riusciti a gestirlo in modo soddisfacente? 2. Nonostante le precarie condizioni del mercato, a conti fatti pare che nel 2020 non si sia registrato alcun fallimento di aziende del settore e che i risultati finali siano stati, in molti casi, migliori delle previsioni molto pessimistiche della primavera, siete d’accordo? 3. Il 2021 sta manifestando preoccupanti criticità per la disponibilità di diverse materie prime, soprattutto di quelle provenienti dal Far East: riscontrate anche voi questa situazione e quali conseguenze si verificheranno, a vostro avviso, nel prosieguo dell'anno in corso? 4. Dopo una notevole diminuzione dei prezzi di varie materie prime nell'ultimo trimestre del 2020, dall'inizio di quest'anno la tendenza si è invertita e i prezzi sono in forte rialzo. Quali pensate che siano le cause di questa situazione e come ritenete che si evolverà? 5. Il panorama economico mondiale, e di riflesso anche l’ambito in cui Le misure di sostegno per l'industria produttiva, adottate nel corso del 2020 e prorogate per la prima parte del 2021, sono secondo voi sufficienti per consentire una pronta ripresa nel momento in cui la pandemia sarà sconfitta?
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DALLE AZIENDE
di Gianpaolo Brembati
Exsto Italia, fusione compiuta La fusione tra Cervellati e Tecnotec, da cui è nata EXSTO Italia, è diventata realtà. Vediamo come l’unione di diverse storie e competenze ha dato vita a una nuova organizzazione con vaste competenze nello stampaggio a compressione, iniezione e vulcanizzazione in autoclave di articoli tecnici in gomma e nella realizzazione di articoli in poliuretano per colata
C
ome anticipato nel numero di novembre dell’anno scorso, la fusione di Cervellati e Tecnotec (che già aveva assorbito Emil-Gomma nel 2019) ha dato vita ad EXSTO Italia, una nuova realtà solida e strutturata, in grado di offrire soluzioni tecniche in gomma e poliuretano per i più svaria-
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
ti settori industriali. Oggi le aziende, già parti del gruppo internazionale EXSTO, condividono decenni di esperienza e di competenze tecniche in settori diversi e in lavorazioni complementari. LE COMPETENZE DELL’AZIENDA EXSTO Italia è specializzata nella produ-
zione di articoli tecnici in gomma con stampaggio a compressione, iniezione e vulcanizzazione in autoclave, e in poliuretani colati compatti MDI e NDI (tra cui il Vulkollan®) ed espansi. L’azienda dispone di un parco di moderne attrezzature produttive e di controllo qualità che conta quasi un centinaio
TRASFORMAZIONE
di macchinari. EXSTO Italia si propone come partner ideale per la realizzazione di articoli a disegno del cliente in vari polimeri; fra le principali aree di specializzazione si annoverano il rivestimento di ruote ad alta performance, per carichi pesanti e per applicazioni estreme; il rivestimento in gomma e poliuretano di rulli per molteplici impieghi; la produzione di guide e boccole per i caricatori di torni per la lavorazione di barre; reti vaglianti, rivestimenti antiusura e accessori per la vagliatura per cave, miniere ed ecologia, oltre a lame spazzaneve; design e produzione di calcioli e ammortizzatori per fucili da caccia e da tiro; stampaggio a compressione e iniezione di articoli tecnici in gomma, membrane telate e articoli con attacco gomma/metallo; design e produzione di soluzioni per l’off-shore. SERVIZI DI INGEGNERIA E LABORATORIO A supporto della filiera produttiva, EXSTO Italia dispone di un moderno laboratorio e offre ai propri clienti consulenza tecnica avanzata. Per il controllo delle mescole vengono effettuate le prove reometriche, meccaniche, di compression set e il test DMA (analisi dinamo-meccanica, che determina il modulo elastico, il modulo viscoso e il coefficiente di smorzamento in funzione di temperatura, frequenza o tempo). Sono disponibili anche strumentazioni di controllo dimensionale 2D e 3D a tastatore e visione ottica. Grazie ad un moderno software 3D ed un solutore ad elementi finiti per analisi non lineari avanzate, è possibile simulare in maniera accurata la risposta di componenti e sistemi meccanici ed elastici sottoposti a carichi statici e dinamici: queste competenze sono oggi necessarie, in mercati sempre più esigenti, per fornire soluzioni a problemi di progettazione complessi. LA STORIA DI CERVELLATI EXSTO Italia nasce dall’unione di due aziende, Cervellati e Tecnotec, da anni affermate nella lavorazione di polimeri uretanici e di gomma. La fusione ha apportato grandi benefici a livello di organizzazione interna e di unione di competenze, senza tuttavia stravolgere
L’attrezzato laboratorio di EXSTO Italia. Per il controllo delle mescole vengono effettuate le prove reometriche, meccaniche, di compression set e il test DMA.
l’essenza delle due divisioni: ognuna di esse mantiene aree di specializzazione e lavorazioni specifiche, così come i propri stabilimenti storici a San Lazzaro (BO) per la divisione Cervellati e a Villanova Mondovì (CN) per la divisione Tecnotec. Per capire meglio le competenze di queste realtà, nate e cresciute grazie alla passione di due famiglie, possiamo ripercorrerne la storia e gli sviluppi. La ditta Cervellati nasce a Bologna nel 1937, con la produzione di calcioli, impugnature e ammortizzatori in gomma per fucili. Si specializza nella realizzazione di articoli tecnici in gomma, a cui affianca poi la produzione di mescole di gomma, in particolare fluorurate (FKM). L’azienda custodisce decenni di esperienza in molteplici lavorazioni conto terzi anche complesse, quali per esempio l’attacco gomma/metallo per guarnizioni di tenuta, membrane (per gas, acqua, vernici, smalti), ventose e soffietti. Da anni si producono componenti in gomma certificata per il contatto con gli alimenti e l’acqua potabile, secondo le normative di Europa ed USA, articoli a contatto con agenti chimici e carburanti, componenti di motori, tettarelle per la mungitura e, non da ultimo, ruote in-
dustriali anche anti-traccia per macchine lavapavimenti. Negli anni ’80 l’azienda ottiene la licenza per lavorare il poliuretano Vulkollan® e dedica un intero stabilimento ai poliuretani per colata compatti. Fra le principali lavorazioni in poliuretano vi sono i rivestimenti di ruote industriali, prodotte a disegno del cliente, che possono superare 1.000 mm diametro e sopportare carichi fino a 15.000 kg. Esempi di applicazione delle ruote per carichi pesanti sono i carrelli AGV, i muletti di grandi dimensioni e i carriponte, gli impianti di betonaggio, i rulli per cingoli, i compattatori di rifiuti e in generale i veicoli semoventi per impianti industriali. Si producono anche ruote in poliuretano per macchine lavapavimenti e spazzatrici, impianti di imbottigliamento, ascensori, macchine impastatrici e per le vetrerie. Oggigiorno, un intero reparto è dedicato alla lavorazione dei poliuretani espansi, specialmente per il settore della caccia, servendo attualmente le principali fabbriche d’armi europee oltre a diversi clienti oltreoceano. Sono stati brevettati alcuni prodotti propri e sono state acquistate attrezzature per svolgere processi L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
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TRASFORMAZIONE
DALLE AZIENDE
Trattamento in forno di ruote in poliuretano realizzato nel laboratorio di EXSTO Italia.
complementari internamente, anche in conto terzi: fra questi, fustellatura di tessuti gommati e di lastre di gomma, tornitura di metallo, poliuretano e gomma, rifinitura manuale o robotizzata. Le principali linee produttive ad oggi sono: stampaggio gomma ad iniezione e a compressione: FKM, silicone, NBR, policloroprene, EPDM, NR, membrane telate e rinforzate in gomma o tessuto gommato; lavorazione di poliuretani per colata con durezza da 50 a 95 Shore A; lavorazione di poliuretani espansi; lavorazione di Vulkollan® Bayer 65-80-92 Shore A; fu56
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
stellatura di membrane piane in tessuto gommato e guarnizioni di gomma; rivestimento di rulli in gomma. LA STORIA DI TECNOTEC La divisione Tecnotec, sita in Villanova Mondovì (CN), nacque nel 2010 dalla collaborazione di due soci con esperienza ultradecennale nella produzione, commercializzazione e consulenza di articoli in poliuretano, sia per l’industria che per il settore vagliatura in cave e miniere. Le particolari proprietà del poliuretano (resistenza all’abrasione, alla compres-
sione e alla flessibilità) e la grande scelta di polieteri e poliesteri, insieme a macchinari Baulé di ultima generazione, permettono all’azienda di realizzare un’ampia gamma di manufatti per i più svariati settori (tra i quali estrattivo minerario, cartario, meccanico, navale), partendo dalla progettazione dello stampo e della formulazione adeguata. L’azienda ha sviluppato diversi prodotti a marchio proprio nel campo delle lame spazzaneve in poliuretano e in materiale composito, e dei pannelli vaglianti cave e miniere, oltre a idrocicloni e a dischi per vagli stellari. A questo si aggiunge un’ampia produzione di semilavorati in poliuretano quali lastre (fino ad una lunghezza di 5.000 mm), barre piene e forate, molle per stampi, anelli e dischi. Si rivestono in poliuretano lamiere fino a 4.000 mm di lunghezza, pattini per il movimento terra e raschiatori. Con un ampliamento del reparto produttivo nell’ambito della gomma, Tecnotec è in grado di realizzare articoli a disegno anche di grandi dimensioni, grazie alle sue presse a compressione fino a 1.600 ton, con stampi fino a 1.000 x 2.000 mm. Tecnotec è entrata a far parte del gruppo EXSTO nel 2015, mentre nel gennaio 2019 ha acquisito Emil-Gomma, azienda modenese presente sul mercato da oltre 25 anni, conosciuta ed apprezzata nel settore per la qualità dei prodotti e l’attenzione alle esigenze dei propri clienti.. Specializzata nella trasformazione di gomma e poliuretano, Emil-Gomma ha operato attivamente per l’industria alimentare, cartaria, siderurgica, tessile, offshore, on-shore, movimentazione, ceramica e legno, con particolare specializzazione nella produzione di rulli sia in fornitura completa che rivestimento conto terzi e ruote per applicazioni estreme, quali ad esempio roller coaster e molte altre. L’esperienza maturata nella vulcanizzazione di rulli in gomma in autoclave e di rulli rivestiti in poliuretano, finiti di tornitura e rettifica, si è tradotta in numerose commesse per il settore del packaging anche alimentare. Per i rulli si raggiunge la lunghezza di 3.500 mm, con lavorazioni di profili a richiesta (elicoidi, canali incrociati, gole, rombi, rigature etc.).
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DALLE AZIENDE
IL GRUPPO EXSTO NEL MONDO EXSTO è un gruppo conosciuto a livello mondiale per la lavorazione di poliuretani e plastica, con 35 anni di esperienza durante i quali, da piccola azienda sviluppatrice di sistemi uretanici con base a Romans-sur-Isère, ha raggiunto un fatturato di quasi 40 milioni di euro, con 7 sedi internazionali e 260 dipendenti. Nata nel 1976 come “Societé M. Baulé”, nel corso degli anni ’80 si specializzò nella produzione di sistemi poliuretanici e di macchine per colata. La sua storia è costellata da strategiche acquisizioni, che ne hanno permesso un’espansione orizzontale e allargato la gamma di lavorazioni e competenze offerte. Negli anni ’90 furono acquisite le aziende francesi ELADIP® (lavorazione di poliuretani per colata) e ALCYON (stampaggio ad iniezione); nei primi anni 2000 fu acquisita l’azienda inglese di progettazione ingegneristica DUNLAW, specializzata nel settore estrattivo e petrolifero, mentre dal 2015 ad oggi sono state acquisite, nell’ordine, la TECNOTEC (la-
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
vorazione di poliuretani per colata), la EMIL-GOMMA (rulli e ruote in gomma e poliuretano), la CERVELLATI (lavorazione di gomma, poliuretani per colata ed espansi) e la francese HAVAND (produzione di fogli in poliuretano). Fra gli anni ’90 e 2000, l’azienda si è concentrata sui settori off-shore (piattaforme estrattive) e automotive, rendendosi indipendente nel 2009 dal ramo Baulé, dedicato ai sistemi poliuretanici e alle macchine da colata. Oggi la sede centrale di EXSTO, sempre sita a Romans-sur-Isère, a circa 100 km da Lione, si occupa principalmente di: lavorazioni industriali a disegno del cliente o per articoli propri in poliuretano per colata; produzione di manufatti in poliuretano di grandissime dimensioni, in particolare per le piattaforme petrolifere; stampaggio ad iniezione di plastica per svariati settori, fra cui in particolare l’automotive, con articoli brevettati per gli impianti di verniciatura della carrozzeria. Per quanto riguarda l’attività di colata di
poliuretano, EXSTO offre un ampio catalogo di ruote e semilavorati, acquistabili anche dal loro sito di e-commerce, quali lastre, barre, manicotti e dischi, oltre ad articoli a disegno del cliente o personalizzabili. Altissimi livelli di competenza e precisione sono richiesti soprattutto dalla produzione di enormi manufatti in poliuretano per il settore delle piattaforme offshore: giunti di raccordo, rinforzi e limitatori di piegatura e dispositivi di tenuta in poliuretano, alti anche 10 metri e con peso fino a otto tonnellate, prodotti con macchinari che riescono a colare 500 kg al minuto. Oltre che in Francia, questa produzione viene realizzata anche nello stabilimento in Brasile, fondato nel 2010, che lavora per il mercato delle estrazioni petrolifere dei paesi sudamericani. Il gruppo annovera anche sedi commerciali negli Stati Uniti, nei pressi di Detroit, e in Giappone per garantire una presenza in loco in mercati di forte interesse, ovvero quello americano e asiatico. u
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Mescolatore chiuso: storia di un revamping Eurorubber, il produttore di mescole dal 2020 parte di Certech Group, aveva la necessità di migliorare l’efficienza di un suo mescolatore chiuso. Lo ha fatto sostituendone il motore con uno più potente ed efficiente. Per farlo si è avvalsa del contributo di Bosch Rexroth, con cui collabora da anni, e dei suoi motori a marchio Hagglunds
Il mescolatore chiuso di Eurorubber pronto a essere installato nella sede di Eurorubber dopo il revamping a cui è stato sottoposto.
U
na collaborazione storica quella tra Eurorubber Industries e Bosch Rexroth, che nasce agli inizi degli anni Novanta e prosegue con successo anche oggi con l’applicazione di un motore Hagglunds di nuova generazione, di Bosch Rexroth, al mescolatore chiuso utilizzato dal produttore 60
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di mescole del Parmense. La collaborazione tra le due realtà nasce nel 1996, con l’installazione del primo mescolatore tangenziale di 240 litri e prosegue anche oggi grazie a questo progetto di revamping, che ha visto l’applicazione di un motore Hagglunds CBM 1200 di nuova generazione in sostituzione del
vecchio motore Hagglunds MB 1150 installato sul mescolatore interno oggetto dell’intervento. Eurorubber, spiegano in azienda, ha sempre scelto Bosch Rexroth per l’affidabilità, trasparenza, propensione all’innovazione e per il servizio di customer service. Tutte qualità messe in pratica con professionalità e
MESCOLAZIONE E MACCHINARI
attenzione per le tempistiche, in modo da garantire grande sinergia. Anche sotto la nuova guida di Certech Group, che punta al rilancio di Eurorubber, si è quindi scelto di continuare a lavorare con Bosch Rexroth. Una partnership che guarda anche al futuro, in particolare nel campo delle pompe, per maggiori prestazioni e per la messa a punto di un prodotto di ultima generazione. IL MOTORE SCELTO Uno dei punti di forza del motore Hagglunds CBM 1200, fiore all’occhiello di Bosch Rexroth, consiste nell’opportunità di un vero e proprio upgrade del motore sulla nuova macchina. Si tratta di un prodotto “plug & play”, che consente di non dover apportare alcuna modifica a livello meccanico, in quanto intercambiabile con i modelli precedenti. Questo motore di ultima generazione offre rendimenti più elevati, quindi a parità di caratteristiche tecniche è capace di garantire prestazioni migliori con un vantaggio per il cliente anche dal punto di vista energetico. La macchina oggetto del rinnovamento, il mescolatore chiuso, è generalmente azionato da un sistema elettromeccanico. Il motore ad alta coppia Hagglunds, oltre a poter essere montato direttamente, quindi senza interposizione di riduttori ad ingranaggi, offre numerosi vantaggi
che riguardano la compattezza (ridotto ingombro), 100% di coppia a 0 rpm, una velocità variabile da 0 rpm alla velocità massima, la possibilità di lavorare in tiro, in spinta, in senso orario e antiorario e l’alta dinamica che si traduce in un incremento di produzione. I BENEFICI SUL MESCOLATORE CHIUSO Tra i benefici più evidenti c’è sicuramente il minore ingombro attorno al mescolatore, che vede la scomparsa del riduttore e del motore elettrico e la riduzione del basamento della macchina. A questo si aggiunge il fatto che la centralina di potenza può essere posizionata a distanza. Inoltre, l’investimento iniziale viene salvaguardato e include la possibilità di incrementare le prestazioni grazie a piccole modifiche apportabili senza stravolgere il sistema. Nei mescolatori compenetranti la frizione non è variabile, è fissa. Proprio perché le creste dei rotori si intersecano una con l’altra, devono essere sempre in fase. La produttività in realtà aumenta, perché con il compenetrante ad interasse variabile è possibile produrre le mescole in fase unica, eliminando la doppia fase masterbatch e final batch. Il miglioramento della dispersione dei vari prodotti è dato proprio dalla conformazione dei rotori.
Il mescolatore chiuso rinnovato pronto per entrare in attività.
Attenzione alla qualità La qualità in Eurorubber Industries si concretizza nella meticolosa attenzione alle esigenze dei clienti. Il miglioramento continuo, l’attenzione nella scelta dei fornitori di materie prime, i processi produttivi consolidati e le linee di produzione all’avanguardia, il personale tecnicamente preparato e fortemente motivato sono il mezzo con cui l’azienda cerca di soddisfare tutte le richieste dei clienti. Eurorubber lavora inoltre dal 1999 in conformità alla normativa della serie ISO 9001. Dal 2008 ha messo in atto e mantiene un sistema qualità conforme alla normativa UNI EN ISO 9001:2008 e dal 2019 invece l’UNI EN ISO 9001:2015 Qualità e UNI EN ISO 14001:2015 Ambiente. L’attenzione al dettaglio è garantita dalle severe procedure interne, per monitorare i vari processi produttivi, e da un sistema integrato di tracciabilità che parte dalle materie prime per arrivare fino al singolo batch di ogni lotto, ciò permette di consegnare al cliente un prodotto di assoluta qualità. I tipi di mescole di competenza di Eurorubber sono: NBR, BR, SBR, NR, CR, EPDM, butile, clorobutile. Tutti si contraddistinguono per una viscosità con un range che va dai 20 ai 140 Mooney e una durezza dai 30 ai 95 shore A.
IL ROTORE COMPENETRANTE Un miscelatore compenetrante ha un sistema di rotore a 2 alberi e il rotore di ciascun albero ingrana l’altro. La miscelazione avviene non solo tra il rotore e la parete della camera, ma anche tra i due rotori. Poiché il gioco del rotore è basso, l’ingresso della materia prima è più lento rispetto a quella del rotore tangenziale e generalmente il tempo di ciclo aumenta. Tuttavia, quando viene applicata una forza di taglio maggiore tra i rotori, le proprietà della gomma possono migliorare. Inoltre, grazie alle eccellenti prestazioni di distribuzione e di raffreddamento, il sistema a rotore combinato è particolarmente adatL’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
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MESCOLAZIONE E MACCHINARI
DALLE AZIENDE
La messa in posizione del nuovo motore Hagglunds CBM 1200 con cui è stata attrezzata la macchina. to per composti termosensibili e per la miscelazione di alta qualità di vari tipi di gomma. RIAVVIO IMMEDIATO La grande riserva di coppia disponibile in continuo permette di risolvere, inoltre, situazioni critiche: se un blackout fa raffreddare la mescola nella camera, i motori Hagglunds sono in grado di riavviare l’impianto, e la particolare leg-
gerezza nell’erogazione della coppia riduce i rischi di cedimenti meccanici. Per quanto riguarda il mescolatore chiuso è stata abbandonata la tecnologia del mescolatore tangenziale per passare a quella di ultima generazione, quindi con rotori compenetranti a interesse variabile. Dal punto di vista dell’azionamento, uno dei grossi vantaggi dati dalle soluzioni Hagglunds sui mescolatori chiusi è legato alla dinamica molto elevata del
Un dettaglio del motore durante la fase di installazione.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
sistema rispetto alla soluzione meccanica. Quando si caricano nel mescolatore chiuso i componenti di una ricetta, la macchina deve lavorare in funzione della ricetta stessa e quindi deve poter aumentare o diminuire la velocità fino a toccare quella massima quando si aggiunge la carica o la parte chimica finale. Tra un cambio di velocità e l’altro, il sistema Hagglunds consente di avere una risposta immediata, che si traduce in guadagno di tempo. Vuol dire che alla fine del batch si recuperano 3 secondi sulla mescola prodotta, che significa un incremento di produzione notevole nell’arco di un anno. «La possibilità di supportare Eurorubber con l’azionamento Hagglunds CBM 1200 di ultima generazione», commenta al riguardo Paolo Greci, Engineering and Maintenance Manager di Bosch Rexroth, ci ha permesso di offrire un servizio di upgrade ad alte prestazioni in grado di aumentare la produttività su base annua. Per noi è fondamentale offrire ai nostri clienti e partner storici le migliori soluzioni, con un approccio innovativo e sempre proiettato al futuro». MOLTI SETTORI DI APPLICAZIONE Gli ambiti di applicazione sono numerosi e includono quello della gomma (mescolatori chiusi e aperti, calandre ed estrusori), il settore del recycling (shredder, trituratori lenti, nastri trasportatori), quello del mining e material handling, l’ambito del cemento (forni rotativi, frantoi, elevatori a tazze), della chimica (reattori, agitatori, essiccatori), l’industria della plastica (nelle presse a iniezione) e marine e offshore (argani, ship and loader). UN’AZIENDA STORICA E IN CRESCITA Eurorubber Industries, con sede in provincia di Parma, nasce come compoundatore di mescole per la ricostrustruzione del pneumatico e dal 1970 produce mescole in gomma per molti settori industriali: automotive (rulli, guarnizioni soffietti, antivibranti, manicotti e passacavi), edilizia e urbanistica (guaina cavi elettrici, mulini per ceramica, nastri trasportatori, capicorda e cinghie), casalinghi (tappeti e morsetti), antisismica e viadotti (antivibranti), elettrodomestici (oblò per lavatrici e vasi di espansione), nautica (articoli mare: pin-
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DALLE AZIENDE
MESCOLAZIONE E MACCHINARI
ne, maschere) e articolo tecnico generico (o-ring e guarnizioni varie). Giunge al rimodernamento del suo mescolatore interno in seguito all’acquisizione, avvenuta nel gennaio 2020, da parte di Certech Group, che ha rilevato il 100% delle quote societarie dal Gruppo Marangoni. Certech Group è un’azienda leader nella produzione, installazione e assistenza di impianti e componenti per la lavorazione della ceramica con sede in provincia di Reggio Emilia. PRODOTTI PER MOLTI MERCATI I risultati ottenuti nel tempo, l’elevata qualità dei prodotti e il costante rapporto di fornitura con molte delle principali aziende italiane ed europee hanno fatto di Eurorubber Industries uno dei marchi più apprezzati nel settore. Ai tradizionali ambiti dell’industria del pneumatico si sono nel tempo affiancati tutti i principali comparti dell’articolo tecnico, quali nastri trasportatori e componenti per l’industria estrattiva, componentistica automotive, tubi ad alta pressione e numerosissimi articoli di tipo industriale. Oltre ai prodotti consolidati, le cui caratteristiche sono il frutto di una costante innovazione, l’azienda sviluppa soluzioni dedicate ai bisogni della clientela ed è disponibile allo sviluppo di ogni tipo di ap-
L’armadio e quadro di controllo della macchina.
plicazione personalizzata. Per soddisfare le richieste dei clienti, il comparto R&D è in grado di modificare e ottimizzare ricettazioni di base già esistenti, o sviluppare ex-novo nuovi impasti su misura. Questo si traduce in un elevatissimo grado di personalizzazione delle mescole, al fine di fornire un prodotto finale che si adatti perfettamente alle specifiche esigenze
produttive della clientela. L’azienda stabilisce così una collaborazione sinergica con il cliente, che diventa co-attore nella fase di sviluppo. In molti casi, inoltre, è possibile perfezionare la fase di messa a punto dei compound anche nelle successive fasi di stampaggio, direttamente sulle linee produttive dei clienti. u
La consegna della macchina revisionata ha richiesto l’impiego di mezzi particolari. Nella foto si notano il mescolatore ancora nel cassone dell’autoarticolato e, sulla destra, l’apertura nel tetto del capannone di Eurorubber attraverso cui è stato calato.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
NORMATIVE
di Beatrice Garlanda
Miscele pericolose: che cosa prescrive il nuovo decreto di dicembre Approvato il 28 dicembre, ma pubblicato solo di recente in Gazzetta Ufficiale, un nuovo decreto del ministero della Salute e del ministero dello Sviluppo Economico introduce alcune novità in tema di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati considerati pericolosi. Riesaminiamo quindi la normativa. Tra le novità, in particolare, le modalità di comunicazione e registrazione delle sostanze nel caso in cui la formula di una miscela venga modificata
C
on un certo ritardo è stato pubblicato il decreto 28 dicembre 2020 del ministero della Salute, di concerto con il ministero dello Sviluppo Economico, con il quale è modificato l’allegato XI del decreto legislativo 14 marzo 2003, n.65, di attuazione delle direttive 1999/45/ CE e 2011/60/CE relative alla classificazione, imballaggio e etichettatura dei preparati pericolosi e successive modifiche. Sono, in particolare, introdotte nuove procedure di notifica delle miscele pericolose prima dell’immissione in commercio (Gazzetta Ufficiale n.78 del 31 marzo 2021) La modifica dell’allegato XI si è resa necessaria per allinearlo alle modifiche che sono state apportate nell’ordinamento nazionale dall’allegato VIII del al regolamento (UE) 1272/2008 (regolamento CLP) . DEFINIZIONI Prima di vedere in che cosa consistono le novità intro66
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
dotte dalla normativa, premettiamo che una sostanza o miscela che corrisponde ai criteri relativi ai pericoli fisici, per la salute o per l’ambiente definiti nelle parti da 2 a 5 dell’allegato I del regolamento 1272/2008 è considerata pericolosa ed è classificata nelle rispettive classi di pericolo contemplate. Se nell’allegato I le classi di pericolo sono differenziate in base alle vie di esposizione o alla natura degli effetti, la sostanza o miscela è classificata in base a tale differenziazione. Si ricorda anche che L’allegato VI, parte 3, contiene un elenco di classificazioni e etichettature armonizzate di sostanze pericolose adottato in sede UE. Un richiamo va anche fatto alle definizioni dei seguenti termini che troveremo più avanti: • “importatore”, definita come la persona fisica o giuridica stabilita nella Comunità responsabile dell’importazione, intesa come introduzione fisica nel territorio doganale della Comunità • “utilizzatore a valle”, definita come la persona fisica o giuridica stabilita nella Comunità diversa dal fabbricante o dall’importatore che utilizza una sostanza in quanto tale o in quanto componente di una miscela, nell’esercizio delle sue attività industriali o professionali. L’ALLEGATO VIII DEL REGOLAMENTO CLP Ci sembra opportuno fornire nuovamente ai nostri lettori qualche informazione sul citato allegato VIII, per poi soffermarci sulle disposizioni del decreto del 28 dicembre 2020. Il regolamento (UE) 2017/542, pubblicato nella Gazzetta UE del 23 marzo 2017, modifica il regolamento (CE) 1272/2008 con l’aggiunta dell’allegato VIII relativo alle informazioni armonizzate in materia di risposta di emergenza sanitaria. L’allegato è stato modificato dal regolamento (UE) 2020/11e riscritto per intero, per facilità di lettura, nel regolamento (UE) 2020/1677 (Gazzetta Ufficiale UE 13 novembre 2020). Ci eravamo già occupati del tema nelle pagine di questa
SOSTANZE
rivista (cfr. Industria della gomma n.10, dicembre 2020). Ci limitiamo, quindi, a ricordarne gli aspetti più rilevanti. L’allegato in oggetto definisce le prescrizioni che gli importatori o gli utilizzatori a valle che immettono miscele sul mercato (notificanti) devono soddisfare per la trasmissione delle informazioni, in modo che l’organismo o gli organismi designati possano svolgere i compiti loro affidati ai sensi dell’art.45 dello stesso regolamento CLP, in particolare per adottare misure di prevenzione e cura, specialmente in caso di risposta di emergenza sanitaria. Gli organismi designati forniscono tutte le garanzie richieste a tutela della riservatezza delle informazioni ricevute. Tali informazioni possono essere usate solo per: a) rispondere alla necessità medica di adottare misure di prevenzione e cura, in particolare in caso di emergenza e b) su richiesta dello Stato membro, per avviare un’analisi statistica che esamini l’eventuale necessità di migliorare le misure di gestione dei rischi Per quanto riguarda la struttura dell’allegato VIII, si segnala che è suddiviso in tre parti. ALLEGATO VIII, PARTE A Nella parte A troviamo le disposizioni di carattere generale, riguardanti: • scadenze per conformarsi all’allegato stesso • scopo, definizioni e ambito di applicazione • obblighi in materia di trasmissione • trasmissione di gruppo • identificatore unico di formula (UFI), ovvero un codice alfanumerico che collega in modo inequivocabile le informazioni trasmesse sulla composizione di una miscela o di un gruppo di miscele alla specifica miscela o uno specifico gruppo di miscele. Ci limitiamo qui a ricordare che, prima di immettere le miscele sul mercato, i notificanti devono fornire le informazioni relative alle miscele classificate come pericolose per i loro effetti sulla salute o per i loro effetti fisici agli organismi designati ai sensi dell’art.45 del regolamento CLP. Le informazioni di cui si tratta sono descritte nella parte
B dell’allegato in oggetto e vanno trasmesse per via elettronica in un formato fornito dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche . La trasmissione è redatta nella lingua o nelle lingue ufficiali degli Stati membri in cui la miscela è immessa sul mercato , salvo altrimenti previsto. Può essere fornita una trasmissione singola per più di una miscela (trasmissione di gruppo) se tutte le miscele in un gruppo hanno la stessa classificazione per i pericoli per la salute e i pericoli fisici. La trasmissione di gruppo è consentita solo se sono soddisfatte le condizioni previste dall’allegato in oggetto. ALLEGATO VIII, PARTE B Le informazioni che devono essere contenute in una trasmissione sono suddivise nelle voci qui di seguito richiamate. Identificazione della miscela e del notificante Vanno indicati l’identificatore del prodotto, in conformità all’art.18 del regolamento CLP, nonché i nomi e i marchi che identificano la miscela e l’UFI o gli UFI. Vanno anche indicati nome, indirizzo, numero di telefono, indirizzo di posta elettronica del notificante. Se è consentita una trasmissione limitata, occorre consentire un accesso rapido a informazioni supplementari dettagliate sul prodotto pertinenti ai fini della risposta di emergenza sanitaria. Identificazione dei pericoli e informazioni supplementari La classificazione della miscela per i pericoli per la salute o per gli effetti fisici della miscela (classe, categoria e indicazione di pericolo) deve essere fornita in base alle regole di classificazione di cui all’allegato I del regolamento CLP. Devono essere indicati, se del caso, gli elementi dell’etichetta richiesti e devono essere incluse le informazioni sugli effetti tossicologici della miscela o dei suoi componenti richieste nella sezione 11 della scheda di dati di sicurezza Sono inoltre riportate le informazioni supplementari concernenti: tipo e dimensioni degli imballaggi per immettere la miscela sul mercato per uso dei consumatori o professionale, colore e stato fisico della miscela al momento della fornitura, pH della miscela al momento della forniTABELLA 1
Variazioni della concentrazione di componenti che richiedono un aggiornamento della trasmissione ai sensi del’allegato VIII del regolamento (CE) 1272/2008
Concentrazione esatta del componente contenuto nella miscela
Variazioni (in più o in meno) della concentrazione iniziale del componente che richiedono un aggiornamento della trasmissione
>25 - ≤100
5%
>10 - ≤25
10%
>2,5 - ≤ 10
20%
≤ 2,5
30%
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NORMATIVE
tura, categoria del prodotto e uso del prodotto (consumatore, professionale, industriale o una loro combinazione). Informazioni sui componenti della miscela La sezione 3 della parte B contiene le informazioni da fornire sui componenti della miscela. Si dispone che la trasmissione contenga l’identità chimica e la concentrazione dei componenti contenuti nella miscela. Nella trasmissione di gruppo, deve essere fornito un elenco delle miscele nonché dei profumi nelle stesse contenuti, compresa la loro classificazione Nel caso di una trasmissione limitata di cui alla parte A dell’allegato VIII, le informazioni da presentare per la composizione di una miscela per usi industriali possono limitarsi a quelle contenute nella scheda di dati di sicurezza a norma del regolamento REACH, purché le informazioni supplementari sui componenti siano disponibili su richiesta per un accesso rapido. I componenti non presenti nella miscela non vanno notificati, salvo eccezioni. Identificazione dei componenti della miscela Va ricordato che per componente di una miscela s’intende una sostanza o una miscela in miscela (MIM). L’identificatore del prodotto per le sostanze notificate va trasmesso ai sensi dell’art.18. Possono essere anche utilizzate una denominazione INCI, un nome di Colour Index o un’altra denominazione chimica internazionale. Se le sostanze sono contenute in una MIM, sono utilizzati gli stessi criteri visti ora per le sostanze, a meno che il notificante non abbia accesso alle informazioni complete sulla MIM. In quest’ultimo caso l’allegato detta disposizioni “ad hoc” cui rimandiamo. Componenti della miscela e obbligo di trasmissione Nella trasmissione devono essere indicati i componenti della miscela classificati come pericolosi per i loro effetti sulla salute o i loro effetti fisici che: • sono presenti in concentrazioni maggiori o uguali allo 0,1% • sono identificati, anche se in concentrazioni inferiori allo 0,1% a meno che il notificante non possa dimostrare che tali componenti sono irrilevanti ai fini della risposta di emergenza sanitaria o delle misure di prevenzione. Devono inoltre essere indicati i componenti della miscela non classificati come pericolosi in base ai loro effetti sulla salute o i loro effetti fisici che sono identificati e presenti in concentrazioni pari o superiori all’1%. Concentrazione e intervalli di concentrazione dei componenti della miscela Se i componenti di una miscela sono classificati in conformità al regolamento CLP per almeno una delle categorie di pericolo elencate nella parte B (punto 3.4.1) dell’allegato VIII, la loro concentrazione in una miscela va espressa in percentuali esatte in ordine decrescente per massa o per volume. In alternativa alla trasmissione delle concentrazioni in percentuali esatte, può essere trasmesso un intervallo di percentuali come risulta dallo stesso allegato. Sono anche previsti intervalli di concentrazioni applicabili 68
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
SOSTANZE
ai componenti pericolosi nella miscela che non rientrano nell’elenco cui abbiamo sopra accennato e ai componenti identificati non classificati come pericolosi. RAGGRUPPAMENTI È possibile raggruppare i componenti di una trasmissione all’interno di un gruppo di componenti intercambiabili, se sono rispettate le condizioni previste dall’allegato. Formula standard Sono stabilite prescrizioni nel caso di miscele con una composizione conforme a una formula standard prevista dalla parte D dell’allegato. Classificazione dei componenti della miscela Si dispone che deve essere fornita la classificazione sugli effetti sulla salute e gli effetti fisici (classi, categorie e indicazioni di pericolo) delle sostanze identificate (punto 3.3. dell’allegato) e contenute nella miscela. Va trasmessa la classificazione almeno per tutte le sostanze indicate nella scheda di dati di sicurezza della miscela o della MIM contenuta nella miscela. Aggiornamento della trasmissione Se una miscela facente parte di una trasmissione è modificata, i notificanti devono fornire un aggiornamento della trasmissione qualora richiesto dall’allegato stesso. Allegato VIII, parte C Nella parte C dell’allegato è contenuto il formato di trasmissione da utilizzare per inviare le informazioni in materia di risposta di emergenza sanitaria e prevenzione agli organismi designati in conformità all’art.45 del regolamento CLP. L’ ALLEGATO XI DOPO IL NUOVO DECRETO Prima di vedere le novità introdotte dalla nuova versione vigente dell’allegato XI, va premesso che l’Istituto superiore di sanità ed in particolare il Centro nazionale delle sostanze chimiche, prodotti cosmetici e protezione del consumatore (CNSC-ISS) è l’organismo designato a ricevere informazioni ai sensi dell’art.15 del decreto legislativo 65/2003 e dell’art. 45 del regolamento CLP. Esso ha dichiarato di voler accettare l’invio delle informazioni di cui all’allegato VIII solo attraverso il portale europeo dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA submission portal). Si tratta di un portale che fornisce il grande vantaggio di poter trasmettere la notifica contemporaneamente a diversi Stati membri e permette ai centri antiveleno di utilizzare le informazioni di cui sopra per fornire consulenza medica in caso di emergenza Vediamo, dunque, come il decreto interministeriale 28 dicembre 2020 modifica l’allegato XI citato, contenente i criteri per fornire le informazioni all’organismo designato sopra richiamato. ALLEGATO XI, PARTE A Nella parte A dell’allegato (disposizioni generali) è modificato il terzo comma che, nella sua versione attuale, stabilisce che: • a decorrere dal 1° gennaio 2021 per le miscele per uso
NORMATIVE
SOSTANZE TABELLA 2
Elenco dei centri antiveleni in Italia
(Allegato XI del decreto legislativo 14 marzo 2003, n.6565/03) Centro antiveleni, Azienda ospedaliera “Antonio Cardarelli”, III Servizio di anestesia e rianimazione
Via Antonio Cardarelli 9
Napoli
Centro antiveleni, Azienda ospedaliera universitaria Careggi, U.O. Tossicologia medica
Largo Brambilla 3
Firenze
Via Salvatore Maugeri 10
Pavia
Centro antiveleni, Azienda ospedaliera Niguarda Ca’ Granda
Piazza Ospedale Maggiore 3
Milano
Centro antiveleni, Azienda ospedaliera “Papa Giovanni XXIII”, tossicologia clinica, Dipartimento di farmacia clinica e farmacologia
Piazza OMS 1
Bergamo
Centro antiveleni Policlinico “Umberto I”, PRGM tossicologia d’urgenza
Viale del Policlinico 155
Roma
Centro antiveleni del Policlinico “Agostino Gemelli”, Servizio di tossicologia clinica
Largo Augusto Gemelli 8
Roma
Centro antiveleni, Azienda ospedaliera universitaria Ospedali riuniti
Viale Luigi Pinto 1
Foggia
Piazza sant’Onofrio 4
Roma
Piazzale Aristide Stefani 1
Verona
Centro antiveleni, Centro nazionale d’informazione tossicologica, IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri Clinica del lavoro e della riabilitazione
Centro antiveleni Ospedale pediatrico Bambino Gesù, Dipartimento emergenza e accettazione DEA Centro antiveleni dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata (AOUI) di Verona sede di Borgo Trento
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
“Ciao, sono Dario e sono il più giovane in azienda. In OCS Team mi occupo di preparazione piastre: asole, ugelli. Nonostante la mia giovane età, ho molte responsabilità e per questo mi impegno ogni giorno.”
Siamo un team di persone che ama mettersi in gioco lavorando fianco a fianco con i nostri clienti. Dal 1974 progettiamo e realizziamo stampi e soluzioni tecnologiche per articoli tecnici in gomma e altri materiali elastomerici. Oggi lavoriamo su tre divisioni:
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OCS SERVICE
NORMATIVE
dei consumatori o professionale, devono essere trasmesse al CNSC-ISS le informazioni conformi alle disposizioni armonizzate in materia di risposta di emergenza sanitaria previste dall’allegato VIII del regolamento CLP, così come introdotto dal regolamento (UE) 2017/542 e successive modifiche e integrazioni; • a decorrere dal 1° gennaio 2024, per le miscele per uso industriale devono essere trasmesse le informazioni previste dall’allegato VIII del regolamento CLP come modificato dal regolamento (UE) 2020/11. Si fa presente che le informazioni di cui alla vigente versione del comma 3 possono essere trasmesse in italiano o in inglese. Si noti che l’obbligo di trasmissione delle informazioni è assolto nel momento di avvenuta convalida da parte dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche ,con ricezione informatica delle informazioni da parte di CNSC-ISS. Coloro che hanno presentato informazioni all’Istituto superiore di sanità prima del 1° gennaio 2021, per le miscele destinate all’uso da parte dei consumatori o all’uso professionale e prima del 1° gennaio 2024 per le miscele destinate all’uso industriale, che non sono conformi all’allegato VIII, non sono tenuti a conformarsi allo stesso per tali miscele fino al 1° gennaio 2025, salvo quanto disposto dal punto 1.5 della parte A dell’allegato VIII (vedi oltre) Va anche segnalato che, prima del 1° gennaio 2024, per le miscele per uso industriale è possibile fornire le informazioni e i dati richiesti direttamente tramite il sito internet dell’ISS; in alternativa è possibile fornire le informazioni conformi alle disposizioni dell’allegato VIII del regolamento CLP tramite il portale dell’ECHA al CNSC-ISS. Dopo il comma 3 sono aggiunti i commi 3-bis e 3-ter. Il primo dispone che ai detergenti, come definiti dal regolamento (CE) n. 648/2004, si applicano le disposizioni dell’art.15 e dell’allegato XI del decreto 65/2003, indipendentemente dalla classificazione di pericolo del detergente. Il comma 3-ter, invece, fissa in € 50 l’importo della tariffa che le imprese devono versare annualmente all’ISS per l’attività di notifica. La tariffa prevista si riferisce al singolo registrante indipendentemente dal numero di prodotti notificati. AGGIORNAMENTO DELLA TRASMISSIONE Il sopra citato punto 1.5 della parte A dell’allegato VIII dispone che, se una delle modifiche descritte nell’allegato VIII, parte B, punto 4.1, ha luogo prima del 1° gennaio 2025, gli importatori e gli utilizzatori a valle devono conformarsi alle disposizioni dell’allegato VIII prima dell’immissione di tale miscela modificata sul mercato. Si precisa che il punto 4.1 della parte B concerne le condizioni per l’aggiornamento della trasmissione. In particolare prevede che, nel caso in cui una delle seguenti modifiche si applichi a una miscela facente parte di una trasmissione singola o di gruppo, i notificanti forniscano un aggiornamento della trasmissione prima di immettere la miscela modificata sul mercato: • quando l’identificatore del prodotto o l’UDI sono cambiati; 72
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
SOSTANZE
• quando la classificazione della miscela per quanto concerne i pericoli per la salute o i pericoli fisici è cambiata; • quando diventano disponibili nuove informazioni tossicologiche pertinenti richieste nella sezione 11 della scheda di dati di sicurezza sulle proprietà pericolose della miscela e dei suoi componenti; • se una modifica della composizione della miscela soddisfa le seguenti condizioni: a) aggiunta, sostituzione o soppressione di uno o più componenti della miscela, da indicare conformemente all’allegato (punto 3.3) b) variazione della concentrazione di un componente della miscela al di là dell’intervallo di concentrazione indicato nella trasmissione originaria c) indicazione dell’esatta concentrazione di un componente con successiva variazione di tale concentrazione oltre i limiti di cui alla tabella allegata In deroga alle lettere di cui sopra: a) per le miscele aventi una composizione conformi a una delle formule standard previste dall’allegato VIII è necessario un aggiornamento della trasmissione solo quando la composizione della miscela cambia in modo tale da non essere più conforme alla formula standard b) per le miscele per le quali le informazioni relative alla composizione sono fornite in base alla scheda di dati dii sicurezza è necessario un aggiornamento della trasmissione quando è aggiornata la sezione 3 (composizione/ informazioni sugli ingredienti) della scheda. CENTRI ANTIVELENI (CAV) Il decreto 28 dicembre 2020 innova anche la parte D dell’allegato XI del decreto 65/03, ora intitolata centri antiveleni (CAV) e suddivisa in tre sezioni Sono apportate modifiche testuali alla sezione A “Criteri di qualità e riservatezza dei Centri antiveleni”. Inoltre è aggiunta la sezione B “Scheda di dati di sicurezza. Numero telefonico d’emergenza” che prevede l’inserimento nella scheda di dati di sicurezza di una miscela dei numeri di telefono di tutti i Centri antiveleno individuati dalle Regioni e Province autonome, in conformità all’accordo raggiunto i Conferenza Stato-Regioni del 28 febbraio 2008, e riconosciuti idonei ad accedere alle informazioni in materia di risposta di emergenza sanitaria. I nuovi obblighi in materia di SDS vanno adempiuti entro diciotto mesi dall’entrata in vigore del decreto in oggetto. Va sottolineato che l’indicazione dei Centri antiveleni nella SDS di una miscela non responsabilizza gli stessi per quanto concerne la conformità della scheda di dai di sicurezza. È aggiunta anche la sezione C che contiene l’elenco dei centri antiveleni. Si tratta di una disposizione di particolare rilievo, in quanto è la prima volta che viene ufficializzata, attraverso un testo normativo, la lista dei Centri antiveleni che possono accedere alle informazioni contenute nell’Archivio preparati pericolosi del CNSC-ISS (vedi elenco allegato). u
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Macchine per gomma e plastica. Un 2021 iniziato con numeri incoraggianti
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econdo i dati del Centro Studi Mecs-Amaplast (l’Associazione nazionale di categoria aderente a Confindustria) elaborati anche sulla base dei dati Istat, il mercato dei macchinari per il settore gomma-plastica ha registrato una flessione dell’11,4%, con un valore complessivo di 3,9 miliardi di euro. Il calo è stato determinato da una contrazione del mercato interno (-12,5%), attestatosi a 1,96 miliardi di euro, e dal calo delle vendite sui mercati esteri (-11,2%), che si sono fermate a 2,72 miliardi di euro. Completa il quadro un arretramento del 14,3% delle importazioni, scese a 780 milioni di euro. Analizzando le macro-aree di destinazione dell’export 2020, si evidenzia un rafforzamento dell’Europa, che rappresenta il 58,3% del totale (bene in particolare i mercati extra-UE), mentre hanno perso un po’ di terreno l’Asia – che costituisce il 16,7%, contro il 17,5% del 2019 – e il Nord America, la cui quota scende dal 15,2% al 14,6%. Nei primi 10 Paesi di destinazione delle esportazioni, la diminuzione è risultata spesso a doppia
cifra, con le eccezioni significative del +42% delle vendite in Russia e del +14% in Turchia. Il momento di maggiore impatto sul sistema si è registrato soprattutto a cavallo tra il primo e il secondo trimestre, per lasciare poi spazio a una ripresa che ha segnato un’accelerazione nell’ultimo trimestre, mitigando il risultato negativo finale. Peraltro, vale la pena sottolineare come i soci Amaplast abbiano fatto meglio rispetto al settore nel suo insieme: infatti, il confronto con il 2019 indica un calo del loro fatturato pari al 2,8%, una flessione davvero poco significativa tenuto conto del contesto globale. Sul fronte dell’occupazione, invece, la variazione è addirittura positiva, con un aumento degli addetti del 3,3%. Il 2021 ha avuto, nel complesso, un inizio incoraggiante: è prevedibile un rimbalzo della produzione e dell’export, anche se pare troppo ottimistico aspettarsi entro pochi mesi il ritorno ai livelli pre-crisi, che sembra più verosimile nel 2022. La conferma delle misure governative di incentivo alla sostituzione dei
macchinari in chiave transizione 4.0 potrà dare linfa al mercato interno, che più ha sofferto nei mesi scorsi. Il deciso recupero già in corso in alcuni mercati chiave, come la Cina o gli Stati Uniti, potrà fornire impulso all’export di settore. Nel complesso, le previsioni restano comunque prudenti, poiché è ancora forte l’incertezza in molti mercati, anche a causa del perdurare della pandemia, delle campagne vaccinali che procedono a rilento e della complicata ripresa degli spostamenti, soprattutto a livello internazionale. Senza dimenticare che, nell’ultimo periodo, si è acutizzato l’aumento dei prezzi dei polimeri, di altre materie prime e della componentistica, oltre che delle tariffe dei noli marittimi. In ogni caso, a conferma di un andamento in controtendenza rispetto al 2020, la metà degli associati che hanno partecipato a un recente sondaggio di Amaplast ha evidenziato un miglioramento del portafoglio ordini nel primo semestre 2021 rispetto al secondo dell’anno passato, seppur con diverse sfumature di intensità. u
Mercato italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma 2019
2020
∆% 2020/2019
produzione
4.400
3.900
-11,4
export
3.070
2.720
-11,2
import
910
780
-14,3
mercato interno
2.240
1.960
-12,5
saldo commerciale (attivo)
2.160
1.940
-10,2
Dati in milioni di euro. Fonte Amaplast L’INDUSTRIA DELLA GOMMA APRILE 2021
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Fornitore unico dal trasporto alla miscelazione
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TE Process è un Single Source Provider di soluzioni di processo per l’industria 4.0, che vanno dal trasporto pneumatico alla miscelazione, ma anche iniezione di liquidi, essiccazione, atomizzazione e formulazione in linea fino al confezionamento. L’azienda offre numerose tecnologie sviluppate ad hoc per il settore della gomma. In particolare, la tecnologia per il trasporto pneumatico in fase densa (Air Assist®), sia in pressione che in aspirazione, dall’esperienza dei clienti nel settore Rubber&Tire è risultata essere la migliore per i prodotti primari per la produzione degli pneumatici, poiché garantisce l’integrità dei pellet di carbon black e silice (con granulometria fine < 1%). Particolarmente adatta per i sistemi di trasposto a bassa velocità (< 5 m/s) e che prevedono lunghe distanze (superiori ai 150 m) la tecnologia brevettata Air Assist® è stata innova-
ta da un nuovo brevetto, “Eco DenseTronic®” che, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, consente di ottenere un aumento di efficienza del 40% e una riduzione del consumo di energia fino al 70%. Per ogni impianto dotato di Eco Dense-Tronic, in un anno è possibile un risparmio di CO2 equivalente a quasi 3.000 nuovi alberi piantati. Oltre ad essere “green”, questa nuova tecnologia consente anche di migliorare e ottimizzare il controllo e la velocità del prodotto, riducendo l’abrasione e, di conseguenza, preservando i tubi. Grazie all’intelligenza artificiale viene realizzato un monitoraggio continuo della pressione e del flusso di linea, grazie al quale il prodotto trasportato mantiene intatte le proprie caratteristiche (rottura <5%). In più, il sistema è completato da un sistema di auto diagnosi e self-learning. Il trasporto pneumatico in fase
densa con Air Assist® brevettato NTE Process utilizza una ridotta quantità di aria compressa per trasportare elevate quantità di prodotto. È ideale per prodotti fragili (carbon black, ecc), o abrasivi (silice, ecc). Nella versione “NO PURGE”, il sistema riparte ad ogni ciclo con linea piena di prodotto. Nei sistemi tradizionali, si hanno pressioni elevate in linea, impossibilità di controllare la fase del trasporto e una elevatissima espansione finale dell‘aria, con conseguenti alte velocità del prodotto con notevoli usure in caso di prodotti abrasivi ed elevata degradazione dei prodotti fragili. NTE Process può vantare un Centro Ricerca e Innovazione – dotato di un Impianto Pilota in scala 1:1, unico in Italia e tra i più completi in Europa – 76
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dove è possibile testare queste tecnologie, eseguire sia test scientifici che test full scale con i prodotti dei clienti (atomizzazione, essiccazione, miscelazione solido-liquido, parallel processing, trasporto pneumatico, ecc.) per simulare al meglio la resa delle diverse tecnologie in condizioni reali ed avere un’analisi predittiva delle performance, dei consumi energetici e di tutti i dettagli necessari alla corretta progettazione degli impianti industriali. In più, con il nuovo Piano di Transizione 4.0, il Ministero dello Sviluppo Economico mette a disposizione finanziamenti e agevolazioni fiscali per favorire gli investimenti per la competitività, in ottica 4.0. Con il credito d’imposta si può infatti risparmiare fino al 50% degli investimenti per beni funzionali ai processi di trasformazione 4.0. Per capire come integrare nell’impianto i nuovi Eco Dense Tronic e accedere a questi incentivi è possibile contattare NTE Process dal sito nte-process.com, seguendo l’a zienda sulla pagina LinkedIn, o inviando una richiesta ai suoi specialisti all’indirizzo sales@nte-process.com. u
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Produttori di macchine per il vaccino
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ono più di 30 le imprese italiane del comparto macchine per plastica e gomma che hanno accolto l’iniziativa messa a punto da Confindustria di offrire i propri spazi nell’ambito del piano nazionale di vaccinazione anti Covid. Di queste realtà industriali una ventina proviene dalla Lombardia (province di Varese, Bergamo, Brescia, Milano, Lecco e Como); 5 sono in Piemonte, tra Biella, Novara e Torino; 4 si trovano in Veneto ed Emilia-Romagna (nelle provincie di Venezia e Reggio Emilia); infine, un paio di imprese in Toscana e nelle Marche. L’iniziativa di Confindustria, segnalata dall’associazione Amaplast, è stata attivata dopo aver condiviso il progetto con il Commissario Straordinario all’emergenza, generale Figliuolo, con l’obiettivo di individuare le imprese disponibili a supportare la campagna vaccinale mettendo a disposizione i propri siti. Dopo poco più di una settimana dall’inizio del reclutamento volontario, il progetto “Fabbriche di comunità” contava circa 10mila loca-
li offerti. Un risultato che in prospettiva consente di vaccinare rapidamente milioni di persone che lavorano nelle imprese e che animano le comunità locali, contribuendo in maniera decisiva al raggiungimento dell’immunità diffusa. Secondo i dati forniti da Confindustria, il 48,8% delle oltre 7.000 aziende aderenti proviene dalle regioni del Nord-Ovest (il 36% del totale nella sola Lombardia); il 24,2% nelle regioni del Nord-Est (il 12% nel Veneto), il 14,1% nelle regioni del Centro, il 10,4% in quelle del Sud e il 2,5% nelle Isole. Nell’85% dei casi, si tratta di imprese del Sistema Confindustria ma si sono candidate anche realtà quali termi-
nal aeroportuali, porti, stazioni ferroviarie, alberghi, ippodromi e palestre. L’emergenza Covid-19 scoppiata lo scorso anno non ha colto impreparate le aziende del comparto macchine per plastica e gomma che, grazie alle tecnologie 4.0 che consentono il controllo in remoto degli impianti, il collaudo e l’assistenza a distanza, sono sempre rimaste vicine ai clienti in tutto il mondo. La possibilità di una campagna vaccinale più rapida e strutturata permetterà alle imprese italiane di tornare a proporre al meglio il proprio know-how in tutti i mercati internazionali, con l’usuale prontezza che le contraddistingue. u
Comerio Ercole e le buone pratiche per la salute
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n importante riconoscimento è stato ufficialmente assegnato al gruppo industriale Comerio Ercole, riconosciuta come migliore azienda 2020 WHP in Lombardia per la promozione sul luogo di lavoro di condizioni e buone pratiche per la salute. Il programma WHP (Workplace Health Promotion) segue il modello proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per favorire
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cambiamenti organizzativi nei luoghi di lavoro e per incoraggiare l’adozione consapevole e la diffusione di stili di vita salutari, puntando anche alla prevenzione. Le aziende che aderiscono al programma, promosso dalla Regione Lombardia e a da altre amministratori regionali italiane, si impegnano a costruire, attraverso un processo partecipativo e in un’ ottica di responsabilità sociale, un contesto che favorisce l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute. A tal fine attivano, come ha fatto Comerio Ercole, un percorso di miglioramento, fondato su una analisi di contesto che permetta l’emersione di criticità e la definizione di priorità, che prevede la messa in atto di interventi efficaci (raccomandati per tale setting) e sostenibili (cioè strutturali) finalizzati a sostenere scelte salutari (abitudini alimentari, stile di vita attivo) e contrastare fattori di rischio (tabagismo, lo scorretto consumo di alcool), oltre a promuovere azioni inerenti il contrasto alle dipendenza patologiche, promuovere la conciliazione casa-lavoro. Il programma è attivato e coordinato localmente dalle Agenzie di Tutela della Salute – ATS. u
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Il DKG Elastomer Symposium a fine giugno
L’
Associazione tedesca della gomma DKG (Deutsche KautschukGesellschaft) organizza dal 28 giugno al primo luglio il DKG Elastomer Symposium, un evento , alla sua prima edizione, pensato per creare cultura e relazioni sui temi tecnologici della gomma anche di questi tempi. Il programma si articola in 60 relazioni, presentazioni aggiornate, discussioni stimolanti e occasioni di fare network con esperti internazionali provenienti dal mondo della gomma e degli elastomeri. I tre giorni saranno concentrati su altrettanti focus su argomenti attuali come la sostenibilità, gli pneumatici, il futuro della mobilità, in cui verranno descritti i più recenti avanzamenti relativi a queste aree in relazione agli elastomeri.
Sono previste anche sessioni speciali relative agli elastomeri termoplastici. Il programma è completato da un’esposizione digitale. L’evento, dicono gli organizzatori, offre anche una buona
opportunità per collegarsi ai giovani e far crescere l’interesse verso il settore della gomma di potenziali futuri collaboratori. Per informazioni dettagliate si può visitare il sito dell’evento. u
Elettricità verde per le sedi Bridgestone in Europa
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ridgestone, leader nelle soluzioni avanzate e nella mobilità sostenibile, ha annunciato che tutti i suoi stabilimenti europei di pneumatici, il Centro Europeo di Ricerca&Sviluppo e il Proving Ground di Roma, lo stabilimento PCT a Lanklaar (Belgio), lo stabilimento che produce fibre tessili a Usansolo (Spagna), e la sede Bridge-
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stone EMIA a Bruxelles (Belgio) sono alimentati da elettricità al 100% proveniente da fonti rinnovabili. Si tratta di un’importante evoluzione per quanto riguarda l’ambizione dell’azienda di ridurre l’impatto ambientale delle sue operazioni: Bridgestone Corporation si impegna a rispettare l’Accordo di Parigi e a raggiungere la neutralità carbo-
nica entro il 2050. Dopo l’annuncio fatto a marzo 2020 riguardante il 90% dell’elettricità utilizzata negli stabilimenti europei che proveniva da risorse rinnovabili, il gruppo ha continuato ad investire per ridurre le emissioni di anidride carbonica nel ciclo di vita dei suoi prodotti e nell’intera filiera. A commentare questo annuncio è stato Emilio Tiberio, CTO e COO di Bridgestone EMIA: «Ridurre le nostre emissioni di anidride carbonica è un obiettivo fondamentale all’interno della nostra visione di sostenibilità a lungo termine, ed è difficile spiegare a parole il significato che ha per noi questo grande passo. Ci motiva molto vedere fino a che punto siamo arrivati in un capitolo relativamente breve della lunga storia di Bridgestone. Il 100% è stato il nostro obiettivo per molto tempo, ma c’è ancora molta strada da fare per quanto riguarda la riduzione delle emissioni.Utilizziamo questo traguardo come ispirazione per andare avanti, migliorarci e raggiungere obiettivi ancora più importanti». u
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A Torino a novembre la nuova fiera Sepem
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epem Industries, la fiera della manutenzione industriale, punta sulla ripartenza autunnale del sistema fieristico a Torino e sulla volontà di rilancio del tessuto industriale piemontese: in programma dal 16 al 18 novembre 2021, questo nuovo evento si candida a essere il primo grande appuntamento fieristico post-pandemia in Piemonte dedicato all’ecosistema industriale del territorio. La programmazione che GL events Italia sta definendo per la ripartenza delle attività di Lingotto Fiere si arricchisce pertanto di una novità, trattandosi della prima edizione italiana dell’evento multisito creato in Francia dallo stesso Gruppo GL events per proporre agli operatori del settore soluzioni in grado di rispondere a tutte le necessità produttive delle imprese. Nato nel 2006 e da allora sempre cresciuto fino a contare 7 edizioni biennali, Sepem Industries propone risposte pratiche ai bisogni degli stabilimenti produttivi. Tecnologie, processi,
macchinari, manutenzione e servizi. Secondo l’ultimo Rapporto Rota, Torino è ancora, insieme a Bologna, la città metropolitana italiana maggiormente caratterizzata dall’industria. L’area del capoluogo piemontese è tra le prime per densità di piccole e medie imprese del settore manifatturiero e rappresenta da sempre il crocevia del cosiddetto triangolo industriale. Queste le ragioni per cui nel novembre 2021 la città diventerà la prima tappa di SEPEM Industries fuori dal territorio francese. L’evento si rivolge a chi vive quotidianamente il cuore degli stabilimenti: i responsabili o incaricati di produzione, della logistica, della sicurezza e di tutti i settori operativi dell’impresa. Uno stabilimento incontra necessità ricorrenti, che si tratti di materiali, processi, manutenzione o servizi. Ai referenti operativi, di solito, manca il tempo per trovare soluzioni adeguate e la fiera promette di proporle in un unico evento. u
Versalis sviluppa nuove gomme per pneumatici. Con Bridgestone
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ersalis e Bridgestone EMIA hanno siglato un accordo di sviluppo congiunto per attività di ricerca, produzione e fornitura di gomma sintetica con proprietà avanzate. L’accordo si basa su un modello di open innovation, ovvero di attività complementare fra le divisioni di Ricerca e Sviluppo delle due aziende, che si concentrerà sullo sviluppo di tecnologie e nuovi gradi di elastomeri, tra cui gomma SBR - Styrene Butadiene Rubber, per la produzione di pneumatici ad alte prestazioni. Versalis farà leva sulle competenze dei centri di ricerca di Ravenna 82
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e Ferrara, mentre Bridgestone coinvolgerà il proprio Centro Tecnico Europeo vicino Roma. Gli elastomeri prodotti da Versalis trovano applicazione nel segmento di mercato premium, distinguendosi per proprietà che garantiscono alte prestazioni degli pneumatici in termini di maneggevolezza di guida sul fondo asciutto e di aderenza sul bagnato. Si caratterizzano, inoltre, per essere meno soggetti all’abrasione, il che ne garantisce una maggiore durabilità, con il risultato di un prodotto più sostenibile in grado di ridurre il consumo di materie prime.
«Con questo accordo uniamo le nostre conoscenze tecnologiche a quelle di Bridgestone, leader mondiale del settore, per accelerare lo sviluppo di gradi e applicazioni negli pneumatici al fine di migliorarne le prestazioni, a partire dalla materia prima», ha commentato Adriano Alfani, Amministratore Delegato di Versalis (Eni). «Aver avviato un percorso sinergico con un partner di eccellenza della filiera porterà a una nuova spinta innovativa nel settore e al consolidamento di una collaborazione tecnica e commerciale di alto valore». u
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