MERCATO MACCHINE MOBILITÀ DEL FUTURO FOCUS SILICONE
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Maggio 2022
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it
ANNO 65 - MAGGIO
Abbiamo letto 10
Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Grafiche Arrara Grafiche Arrara s.r.l. – Abbiategrasso (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
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L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Mondogomma
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MERCATO MACCHINE, UN REBUS DA DECIFRARE
Il Centro Studi Mecs-Amaplast ha pubblicato i dati definitivi 2021 dei produttori di macchine per la gomma e per la plastica. Cifre più che positive che sembrano proiettarsi anche al 2022 nonostante la guerra tra Ucraina e Russia. Di fronte a questa situazione controintuitiva risulta quindi estremamente complicato elaborare previsioni attendibili
20 UN NUOVO SCENARIO PER LA MOBILITÀ. QUALE SARÀ IL FUTURO? I progetti di trasformazione del mondo dei trasporti e la transizione verso le tecnologie elettriche sono destinati a rivoluzionare non soltanto il settore automotive, ma anche quello ferroviario e marittimo. Implicheranno profondi cambiamenti, ancora più accelerati dalla necessità di rispondere alla crisi delle supply chain determinata dal Covid e dalla guerra in Ucraina. Il loro impatto ricadrà non soltanto sui consumatori ma anche su tutte le attività della filiera, comprese quelle dell’industria della gomma, come la produzione di pneumatici e di articoli tecnici. Ecco allora un possibile scenario e una serie di richieste delineate da Etrma, l’associazione europea dei produttori del settore
Rassegna Stampi
29 L’INNOVAZIONE NON SI FERMA Il silicone è un materiale sempre più utilizzato in un gran numero di settori. L’evoluzione delle caratteristiche delle mescole richieste procede di pari passo con le specifiche da rispettare, in particolare nel contatto con farmaci e alimenti o per evitare la combustione. Uno sviluppo che ha condotto le aziende del settore a una ricerca sempre più spinta nella messa punto delle formulazioni e nella progettazione di macchinari per la produzione e per il laboratorio. Ecco una serie di novità tra le più significative comparse di recente per la trasformazione del silicone, sia liquido che solido
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
SOMMARIO ANNO 65 - MAGGIO
Normative
48 LAVORATORI PIÙ PROTETTI CON LA DIRETTIVA (UE) 2022/431 Una nuoca direttiva europea modifica e integra quella precedente sulla sicurezza e la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione, sul posto di lavoro, ad agenti cancerogeni o mutageni (che, cioè, alterano il dna). Ecco un dettaglio del nuovo provvedimento, in vigore dal 5 aprile, con tutte le sue implicazioni riguardo all’uso di determinate sostanze. È la quarta revisione della materia dal 2004
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2020 2021
News
54 IL TACCUINO Prime stime del Pil trimestrale. L'Istat registra un calo dello o,2% Un hub alla LIUC per monitorare la transizione verso l'economia circolare u A Fiere di Parma va in scena SPS Italia. Un'edizione incentrata su smart factory, efficienza energetica e robotica u Continental mette il PET riciclato nei suoi nuovi pneumatici u Norimberga: pubblicato il programma della International Rubber Conference u UTPVision ha ottenuto l'accreditamento Accredia per il suo laboratorio metrologico, il Centro LAT 313 u I nuovi polimeri Freudenberg idonei al contatto con gli alimenti presentati a Colonia all'Anuga FoodTec u Arkema certifica i suoi impianti bio u Wacker introduce una nuova resina siliconica ideale per i motori elettrici u I dati ETRMA sul mercato pneumatici da sostituzione per il primo trimestre u u
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64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
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Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI UTILIZZO DI PLASTIFICANTI A BASE DI MATERIE PRIME RINNOVABILI IN SISTEMI DI MESCELE MULTIFASE M. Tebben, G. Körner, U. Gieses, Deutsches Institut für Kautschuk.trechnologie, Hannover (Germany) - email: ulrich.giese@dikautschuk. de - KGK n. 5/2021, pag. 32-39 plastificanti, sostanze a bassa viscosità, interagiscono con la gomma non soltanto riducendone la viscosità, risparmiando così energia nella lavorazione e ottimizzando la distribuzione delle cariche, ma anche migliorando la dispersione della mescola grazie all’impatto sulla polarità della gomma, dal che consegue che essi possono essere usati come compatibilizzanti. Praticamente indispensabili per produrre qualunque manufatto, in particolare nel settore automotive per componentistica e pneumatico, i plastificanti ancora oggi più usati per gomme non polari, come SBR, BR, EPDM e NR, sono gli oli minerali, che contengono elementi aromatici, naftenici e paraffinici. A causa della classificazione degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) come cancerogeni e delle conseguenti stringenti limitazioni all’utilizzo, attualmente gli oli più usati sono TDAE (Treated Distillate Aromatic Extract), MES (Mild Extracted Solvate) e oli naf-
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Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers
We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?
Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
tenici. Sulla scorta dei recenti e sempre più importanti sviluppi green di tecnologie, materie prime e manufatti, esiste un forte interesse a sviluppare plastificanti efficaci ed economici, che non presentino rischi per la salute e suppliscano alla scarsità delle risorse petrolifere e ai loro effetti negativi sull’ambiente. Da qui la ricerca indirizzata su plastificanti rinnovabili, come i derivati degli acidi oleici, tra cui quelli ottenuti dai semi di soia, girasole, semi di anacardi e olio di palma hanno già trovato applicazioni pratiche. Dopo un’accurata disanima sugli aspetti teorici della compatibilità dei sistemi gomma/plastificante, viene enunciato lo scopo dello studio, che consiste nell’esaminare l’impatto dei derivati dell’acido oleico sui sistemi di miscela NR/SBR in confronto a quello dei convenzionali oli minerali. Gli oli minerali di riferimento presi in considerazione sono TDAE (Vivatec 500) e MES (Vivatec 200), mentre i plastificanti rinnovabili sono BDO (butilene-1,4-dioleato) e DPDO (2,2-dimetil-1,3-propano dioleato): le mescole usate nelle prove sono a base di una miscela NR/S-SBR nelle proporzioni 30/70, 50/50 e 70/30, con sistema di vulcanizzazione a zolfo e con contenuto di plastificante 0, 15, 30 e 40 phr. La caratterizzazione delle mescole vie-
ne condotta mediante i metodi DSC, RPA, TEM, DMA e NMR, per ciascuno dei quali sono opportunamente evidenziati su grafici i risultati. Le prove effettuate evidenziano come i plastificanti diano luogo ad un cambiamento del volume libero nel polimero, con spostamenti nei punti di transizione vetrosa e nell’aumento di flessibilità delle catene polimeriche. La miscelazione dei plastificanti provoca un aumento del tempo di rilassamento T1, attribuibile all’aumentata mobilità della catena polimerica mentre, per quanto riguarda i punti di transizione vetrosa, risulta evidente una correlazione lineare fra il punto di transizione vetrosa della gomma e quello dei derivati dell’acido oleico. Posto che il comportamento di solubilità dei diversi plastificanti è parzialmente soggetto a variazioni considerevoli in rapporto al livello di utilizzo, i plastificanti da fonti rinnovabili (BDO e DPDO) fanno sì che la compatibilità di tipi di gomma parzialmente miscibili possa essere migliorata nelle miscele binarie, comportandosi come compatibilizzanti. ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE COMPOSITI DI GOMMA A BASE NANOTUBI DI CARBONIO, GRAFENE MULTISTRATO E LORO IBRIDI: UNO STUDIO COMPARATIVO
ABBIAMO LETTO PER VOI
V. Kumar, Md. Najib Alam, M. Song, J. Choi, D. Lee, S. Park, School of Mechanical Engineering, Yeungnam University, Gyeongsan (Republic of Korea) - email: pss@ynu.ac.kr - KGK n. 5/2021, pag. 40-47 er soddisfare le richieste di compositi di gomma di nuova generazione (elevate proprietà meccaniche ed elettriche, rigidità ottimale, alta flessibilità e grande durata) si usano spesso nanocariche, basate su allotropi del carbonio, come nanotubi monodimensionali (CNT), grafene bidimensionale (GE), grafene a pochi strati tridimensionale (FLG) o grafene multistrato tridimensionale (MLG). CNT e MLG, in particolare, mostrano un’elevata area superficiale (superiore a 250 m2/g), che determina un’alta area interfacciale per interagire con le catene polimeriche, e migliorano le prestazioni dei compositi di gomma grazie alle loro eccellenti proprietà meccaniche ed elettriche. Entrambi questi prodotti, in forma singola o ibrida, aiutano ad ottenere la soglia di percolazione della carica con un basso con-
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DER-GOM CONFEZIONE MESCOLE GOMMA
tenuto nella matrice polimerica, determinando un reticolo di carica continuo a lungo termine con un conseguente miglioramento esponenziale delle sue proprietà meccaniche ed elettriche. In questo studio viene utilizzata NBR come matrice polimerica per ottenere compositi con nanocariche MLG e CNT e loro ibridi, i cui effetti sinergici sono determinati verificando le proprietà meccaniche ed elettriche dei compositi, e un attuatore piezoelettrico viene realizzato con i compositi come elettrodo ed NBR non caricata come sua placca elastomerica. I compositi di NBR, sottoposti alle prove di caratterizzazione previste per studiarne le proprietà meccaniche ed elettriche, sono preparati con identica formulazione con vulcanizzazione a zolfo e comprendono 20 variazioni del contenuto di nanocariche singole ed ibride. Sia pure supportata da tabelle e grafici in abbondanza, lo svolgimento dello studio non è di facile lettura, ma soddisferà senz’altro le aspettative di chi si vuole documentare sull’argomento.
COSTRUZIONE E SIMULAZIONE UN APPROCCIO DI SUPERAMENTO DEI LIMITI DI CATTURA DELLE SOSTANZE CHE SI DIFFONDONO E PENETRANO NELLA GOMMA: APPROSSIMAZIONE FEM E CONFRONTO CON MISURAZIONI DI LABORATORIO S. Nepal, A. Muntean, Y. Wondmagegne, Department of Mathematics and Computer Science Karlstad University, Karlstad (Sweden), R. Meyer, N.H. Kröger, U. Giese, Deutsches Institut für Kautschuk.technologie, Hannover (Germany), T. Aiki (Tokyo) - email: surendra. nepal@kau.se - KGK n. 5/2021, pag. 61-69 ensando alla gomma, pochi forse si aspettano che possa essere in qualche misura permeabile, il che invece si verifica a causa della solubilità di componenti a basso peso molecolare, della polarità, della dimensione delle molecole e della flessibilità delle catene polimeriche. Assume quindi grande importanza la possibilità di prevedere la penetrazione di piccole molecole in materiali polimerici, specialmente in ap-
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plicazioni quali imballaggi di alimenti e di medicinali, di membrane di separazione etc. Per determinare la posizione approssimativa del fronte di penetrazione esistono molti tipi diversi di modelli con vari gradi di complessità. Tuttavia non si è ancora raggiunto un consenso generale in merito e, di conseguenza, rimangono tuttora aperte molte domande fondamentali, in particolare per ciò che riguarda il comportamento a lungo termine di manufatti esposti a specifiche condizioni ambientali. Opinione degli autori dello studio è che il motivo risieda nella mancata comprensione di come la reologia macroscopica della gomma cambi, soprattutto quando si verifica un rigonfiamento indotto da sostanze diffusanti. Questo lavoro si occupa di modellazione macroscopica e simulazione numerica per la penetrazione di sostanze via assorbimento e diffusione in gomme rigonfiabili, sia solide che espanse ed entrambe basate sulla stessa chimica polimerica, al fine di rispondere alle seguenti domande: • fino a che punto la concentrazione di un diffusante penetra in una gomma solida? • fino a che punto questi diffusanti sono in grado di penetrare una gomma espansa? Lo studio è senz’altro interessante per l’argomento trattato, ma molto complesso e difficile da affrontare per chi non ha specifica competenza in merito, anche solo per affrontare le tante formule ed equazioni che lo corredano. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI CARBON BLACK THERMAL A BASSO PAH (POLYCYCLIC AROMATIC HYDROCARBON) PER SODDISFARE I REQUISITI NORMATIVI E. Norton, S. Marcotte, Cancarb, Medicine Hat (Canada) - RubberWorld, febbraio 2022, pag. 46-49 li idrocarburi policiclici aromatici (PAH, IPA in italiano) sono presenti, come impurità, nelle materie prime usate per la lavorazione di gomma e materie plastiche, in particolare in carbon black ed oli estensori. Anche se, una volta inglobati in manufatti, gli IPA non sono biodisponibili, tuttavia
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essi rimangono potenzialmente pericolosi per la salute e le attuali normative ne limitano l’utilizzo, sia nelle materie prime che nei manufatti, per cui conviene mantenere basso il loro livello nei prodotti industriali, specialmente negli articoli di consumo. Nel caso specifico del carbon black, la normativa esistente limita il contenuto totale di benzopirene a 0,25 ppm, valore pienamente rispettato dal grado Thermax N990CG di Cancarb, di cui occorre però esaminare la rispondenza alle normative nelle mescole vulcanizzate: questo articolo si prefigge appunto di valutare questi nuovo tipo di carbon black, che è il primo carbon black thermal messo a punto volutamente con basso contenuto di IPA in funzione di manufatti destinati al consumo. Sono molti gli elastomeri presi in esame (BIIR, CR, EPDM, HNBR, NBR e NR), con livelli di Thermax N990CG variabili da 30 a 80 phr e confrontati con analoghe mescole contenenti il grado standard Thermax N990. I risultati ottenuti, relativi alle proprietà di processo e a quelle fisico-meccaniche, sono tutti riportati su grafici, dai quali risulta evidente che il carbon black Thermax N990CG offre agli utilizzatori la possibilità di minimizzare il contenuto di IPA nelle loro applicazioni, senza sacrificare qualità e prestazione del grado tradizionale, di cui consente una sostituzione pari pari nelle formulazioni esistenti. PROVE E MISURAZIONI CONSIDERAZIONI GENERALI NELL’ANALISI DEI FALLIMENTI DI PROVE DI ARTICOLI IN GOMMA J. Poulton, Akron Rubber Development Laboratory, Akron Ohio (USA) - RubberWorld, febbraio 2022, pag. 50-58 pesso gli articoli tecnici si focalizzano su tecnologie all’avanguardia ma in questo caso, più banalmente, l’articolo discute alcuni approcci e metodologie generali da applicare all’analisi dei difetti dei manufatti di gomma. È infatti all’ordine del giorno che ci si domandi cosa fare quando qualcosa si rompe o un prodotto non si comporta come previsto o qualcuno chiede una spiegazione per ieri. In
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questi casi il logico punto di partenza sarebbe considerare il possibile motivo del difetto (uso scorretto, errore umano, difetto di produzione etc.), considerando comunque che ci può essere più di una causa. Tuttavia l’approccio di base deve fermamente riferirsi al classico metodo scientifico, che si compone dei seguenti passi: • osservare; • raccogliere fatti e individuare modelli; • sviluppare un’ipotesi che si adatti ai fatti; • verificare l’ipotesi; • ripetere i passi da 1 a 4 se necessario; • finalizzare e convalidare le conclusioni. La caratteristica più interessante dell’articolo è che si espongono casi pratici reali, verificatisi nei laboratori di sviluppo della gomma di Akron e spiegati con il permesso dei clienti a cui sono accaduti. Il primo caso esposto è quello del difetto di una guarnizione in NBR, rinforzata con fibra aramidica: l’ipotesi del cliente, che aveva mandato tre campioni di guarnizione al laboratorio, era stata di una differenza di composizione del campione con prestazione inferiore. In laboratorio tuttavia non si è rilevata la differenza, ma si è riscontrata la presenza, nel campione incriminato, di fibre non rivestite che ne danneggiavano la prestazione, così che la causa del difetto consisteva in realtà in un errore di fabbricazione. Con la stessa procedura vengono presentati altri casi, che lasciamo leggere a chi è interessato e che comprendono: • due articoli di gomma utilizzati all’esterno, uno a base EPDM ed uno a base CR; • ammortizzatore di gomma; • difetti di O-ring; • difetti di girante per pompe di motori marini (due casi con diverse cause di malfunzionamento); • attacco gomma metallo. Tutti i casi esposti, realmente accaduti, sono davvero interessanti, in particolare quelli relativi alle giranti, che in effetti rappresentano la parte più consistente dell’intero articolo e che vengono risolti, soprattutto il secondo, con una sorta di suspense e di colpi di scena da thriller. L’interesse è dovuto alle diverse situazioni affrontate nonché al tipo di manufatti presi in esame, tutti di utilizzo
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comune, e senz’altro molti tecnici laboratorio già le conoscono per averle sperimentate e per averle magari risolte in modo diverso. Gli esempi riportati indicano, in effetti, che gli articoli di gomma possono manifestare difetti in modi diversi e talvolta sorprendenti: se un tipico progetto di analisi dei difetti può non sempre giungere ad una soluzione di causa chiara e inconfutabile, l’applicazione del metodo scientifico, con una vasta gamma di tecniche analitiche, sarà spesso in grado di scoprire una causa probabile. PROVE E MISURAZIONI ANALISI DELLA GOMMA RICICLATA: SVILUPPO DI UN METODO ANALITICO E DETERMINAZIONE DEGLI IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI E DEI COMPOSTI ETEROCICLICI AROMATICI NELLE MATRICI DI GOMMA E. Skoczynskama, Pim E.G. Leonardsa, M. Liompartb, J. de Boera, aVrije Universiteit,
Department of Environment and Health Amsterdam (The Netherlands), bCRETUS Institute, Department of Analytical Chemistry, Nutrition and Food Science, Universidade de Santiago de Compostela, Santiago de Compostela (Spain) - email: e.m.skoczynska@ uva.nl - Chemposphere 276 (2021), pag. 28-34 a crumb rubber (CR) riciclata è usata, anche in quantità abbondanti, in mescole di potenziale tossico non identificato: questo studio ha lo scopo di sviluppare un metodo analitico, che consenta di identificare e quantificare una vasta gamma di composti organici estraibili dalla complessa matrice di gomma. La CR, nata in conseguenza dei problemi con lo smaltimento e il riciclo dei pneumatici a fine utilizzo (PFU), deriva dai pneumatici riciclati e trova impiego in articoli di consumo. Posto che già durante la loro vita di esercizio i pneumatici provocano inquinamento ambientale per la loro usura, occorre considerare che, quando i pneumatici devono esse-
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re smaltiti, aumentano i rischi tossicologici e ambientali a loro associati per il fatto che essi non sono biodegradabili. Nei pneumatici vengono usati diversi polimeri (NR, SBR, BR ed IIR), cariche (carbon black e silice), oli di processo, che spesso contengono idrocarburi policiclici aromatici (IPA), acceleranti (benzotiazoli e sulfenammidi) e antidegradanti (fenoli e ammine): tuttavia i pneumatici contengono anche molti altri compositi non identificati, che si possono formare durante la vulcanizzazione e i processi produttivi, come diversi IPA eterociclici e alchilati, nitrosammine e altri prodotti assorbiti nel corso del loro utilizzo. L’introduzione dello studio, dopo avere riportato alcuni dati sulla situazione dello smaltimento dei PFU in Europa, con particolare attenzione agli utilizzi già in essere della CR, espone quanto fatto nell’ultimo decennio per determinare la composizione della CR. La maggior parte degli studi già effettuati in
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merito si concentra solo sugli inquinanti standard, come metalli pesanti, IPA, ftalati, bisfenolo A e benzotiazoli, escludendo invece additivi e agenti di vulcanizzazione. Recentemente (2019) alcuni ricercatori hanno analizzato ben 306 sostanze identificate nella CR (in particolare plastificanti, antiossidanti e agenti di vulcanizzazione), di cui 197 sono state trovate cancerogene: tuttavia nel 2017 due rapporti, uno dell’ECHA, basato su studi di letteratura, e uno del Dutch Institute for Public Health and the Environment, basato sull’analisi di campioni di granulato di gomma da 100 campi di calcio danesi, hanno concluso che l’esposizione alla CR non comporta alcun rischio significativo per la salute. Secondo questi rapporti il rischio di contrarre cancro dopo una vita di esposizione agli IPA nei campi sportivi europei è dunque trascurabile, considerando anche che le concentrazioni delle sostanze pericolose contenute nella CR sono al di sotto dei limiti legali europei previsti per i granuli di gomma. Va però rilevato che questi limiti sono tuttora in discussione ed esiste una proposta della Commissione Europea del 2019 per portare quelli di BaP (benzopirene) e DaA (dibenzoatracene) e di altri sei IPA (vedi Annex XVII del REACH) da 100 mg/Kg, come limite totale nell’ambito della massima concentrazione prevista per le miscele (e questo è il caso della CR per campi sportivi) a 20 mg/Kg. Nel caso invece di manufatti di consumo (tappetini per campi gioco per bambini etc.) il limite è già 1 mg/Kg per ognuna delle sostanze sopracitate. Da quanto detto finora risulta evidente che la matrice gomma è molto complessa e che, di conseguenza, è necessario un solido ed affidabile metodo analitico per determinarne i composti organici presenti, poiché quelli standard attuali analizzano solo una parte delle sostanze potenzialmente pericolose contenute nella CR. Questo è lo scopo dello studio, che analizza campioni di granuli di gomma raccolti da campi di calcio artificiali nell’area di Amsterdam e da tappetini di gomma, acquistati un diversi magazzini in Olan14
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
da e Spagna, oltre a tre campioni di PFU per ottenere informazioni sui livelli di sostanze analizzate in PFU tal quali. Il metodo sviluppato coinvolge estrazione per mezzo di sonicazione, seguito da frazionamento con estrazione in fase solida (SPE) e da analisi GC/ MS (gascromatografia/spettrometria di massa), e riesce a determinare molte sostanze, contenute nella CR, mai rilevate finora. I risultati delle prove mostrano che la concentrazione di IPA in parecchi campioni sono al di sotto dei limiti nel caso delle miscele, ma al di sopra nel caso dei manufatti di consumo, oltre a constatare che gli IPA metilati costituiscono il 20-40 % di tutti gli IPA valutati. Alla luce di questi risultati occorre insistere per espandere la lista attuale delle sostanze mirate, analizzate nella CR e nei manufatti ma ignorandone molte altre altrettanto pericolose, al fine di caratterizzare meglio le sostanze tossiche associate alla matrice di gomma e ai PFU. ELASTOMERI E MATERIE PLASTICHE MIGLIORARE LE PROPRIETÀ DELLA MESCOLA PER MEZZO DI PROGETTAZIONE DEL POLIMERO: SVILUPPO DEL KELTAN 13951C DE R. Bernardo, M.A. Grima, J. Beelen, Arlanxeo Performance Elastomers, Geleen (The Netherlands), C. Gögelein, Leverkusen (Germany) - email: raffaele.bernardo@ arlanxeo.com - KGK n. 6/2021, pag. 36-41 EPDM, la gomma più utilizzata al di fuori del settore pneumatici, è costituita da molecole non polari e grazie alla sua struttura satura offre eccellenti prestazioni di resistenza alle alte temperature, all’ossidazione, all’ozono e alle radiazioni UV, e può essere amorfa o semicristallina a seconda del rapporto etilene-propilene. La sua bassa polarità le permette di resistere a sostanze e ambienti polari ed offre un’alta compatibilità con plastificanti come gli oli di processo. I due principali vantaggi of ferti dall’EPDM sono che la sua bassa densità permette di produrre mescole di basso peso e di utilizzare un’elevata quantità di carica (fino a 600 phr), con conseguente beneficio per articoli di
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basso costo. Sulla scorta delle nuove e più severe richieste dei produttori OEM (Original Equipment Manufacturers), Arlanxeo sta ampliando la sua famiglia di EPDM con nuovi gradi ad alto peso molecolare, tra cui il Keltan 13561C, che rappresenta una sostanziale innovazione per la sua viscosità Mooney di 150MU. Questo articolo presenta già una sua variante, il Keltan 13591C DE, dotato di specifiche caratteristiche progettate per applicazioni di sistemi di tenuta avanzati e migliorate proprietà dinamiche, che rappresenta una sostanziale innovazione, specialmente come risposta alle nuove tendenze per veicoli elettrici. Precisato che i due gradi di Keltan selezionati per l’articolo, lo standard 6951C e il nuovo 13951C DE, sono prodotti entrambi nello stabilimento olandese di Geleen, si evidenziano, nella sezione sperimentale, le caratteristiche generiche dell’EPDM in confronto a quelle di NR, BR, SBR ed NBR, oltre ad indicare le tipiche caratteristiche del Keltan 13951C DE e soprattutto le due formulazioni, messe a punto per la caratterizzazione dei polimeri impiegati nelle prove, una per l’estrusione di guarnizioni solide e l’altra per lo stampaggio di articoli per applicazioni dinamiche. Vengono quindi prodotte mescole con i due gradi di Keltan e quattro gradi di EPDM commerciali con viscosità 48, 62, 56 e 54 e diverso livello di diene per le due formulazioni scelte. I risultati della caratterizzazione sono in qualche caso mostrati, su tabelle e grafici, per tutte le mescole, in altri solo per i due Keltan e un grado di EPDM, a seconda della prova effettuata. In fase di progettazione del nuovo Keltan ci si è focalizzati sul numero totale di unità diene per catena polimerica e sulla fase minima di angolo δmin. Queste caratteristiche consentono di produrre guarnizioni solide con proprietà fisiche migliorate rispetto alle normali EPDM commerciali e si presume che lo stesso si verifichi con analoghe guarnizioni espanse. L’estremamente basso valore di minimo angolo di fase fornisce mescole con migliori isolamento e prestazioni dina-
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miche, il che è un vantaggio evidente in termini di isolamento acustico, che sembra essere molto importante per i nuovi requisiti dell’auto, soprattutto in considerazione delle richieste di bassa rumorosità per i veicoli elettrici. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI CARBON BLACK DA OLIO DI PIROLISI DI PNEUMATICO A FINE VITA H. Westenberg, H. Gromes, D. Rechenbach, Orion Engineered Carbons, Cologne (Germany) - email: hauke.westenberg@orioncarbons.com - KGK n. 6/2021, pag. 47-51 gni anno si vendono globalmente 1,6 miliardi di pneumatici nuovi, per circa 26 milioni di tonnellate in peso, e altrettanti sono i pneumatici a fine vita (ELT = End of Life Tires) da smaltire. Secondo un recente rapporto dell’ETRMA (European Tyre and Rubber Manufacturers Association) circa il 95 % degli ELT sono stati raccolti e destinati al riciclo e al recupero di energia nel 2019. Tuttavia solo 1,95 milioni di ELT sono stati trattati come materiale di recupero e gli attuali processi di trattamento non sono circolari e non danno, come risultato, materie prime da riutilizzare nell’industria del pneumatico. Nel 2020 un consorzio intersettoriale, costituito da 13 società e organizzazioni (citate nell’articolo), incominciò un percorso di economia circolare per gli ELT secondo il progetto BlackCycle, fondato dalla UE (programma Horizon 2020) con l’intento di creare, sviluppare e ottimizzare una completa filiera dalla materia prima ELT a Materie Prime Secondarie (MPS), con nessuno
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spreco di risorse in alcuna parte della catena e con specifica attenzione all’impatto ambientale. Queste MPS verranno usate per sviluppare nuove famiglie di pneumatici per auto e autocarro da commercializzare sui mercati europeo e globale. Il processo di recupero degli ELT prevede raccolta, selezione, scomposizione meccanica con separazione di parti tessili ed acciaio dalla matrice gomma; i pezzi di gomma che si ottengono, della dimensione da 1 a 20 mm, vengono trasferiti in un reattore di pirolisi, dove un carbon black di recupero (rCB) viene ottenuto dalla depolimerizzazione dei componenti organici ad olio e gas da pirolisi con temperature superiori a 400 °C. L’obiettivo principale del progetto BlackCycle è quello di utilizzare l’olio di pirolisi come materia prima in un processo furnace per ottenere carbon black. L’rCB è una miscela di differenti carbon black vergini, utilizzato in mescole, come altre cariche quali silice o sostanze contenenti zinco derivato da ossido di zinco e suoi prodotti di reazione della vulcanizzazione, in parziale sostituzione di N700, 600 o 500. Tuttavia l’rCB, a causa della moderata area superficiale specifica, non funziona quando sono richiesti rinforzo, resistenza all’usura o pulizia degli articoli. L’uso di olio di pirolisi, per la produzione di carbon black al posto di materie prime fossili, potrebbe superare questi limiti e chiudere idealmente l’anello dell’economia circolare. Mentre l’idea e l’attuale utilizzo del-
l’rCB in applicazioni gomma è stato analizzato e descritto per almeno 25 anni, l’utilizzo dell’olio di pirolisi per produrre nuovo carbon black è stato discusso molto meno ed è per risolvere questa situazione che è iniziato il progetto BlackCycle, che dovrebbe dare una spinta in questa direzione. Il progetto dell’olio di pirolisi è comunque già stato valutato con successo da Orion Engineered Carbon, che ha prodotto gradi sperimentali di Corax N234, 347 e 550, chiamati sN234 etc. L’articolo spiega il funzionamento del reattore furnace ed espone i risultati della caratterizzazione analitica del carbon black sN234, in confronto a specifiche e valori caratterizzati del campione di N234 usato, e i valori dei suoi risultati applicativi in mescole a base NR ed SSBR, in confronto ai valori dell’N234 nelle stesse mescole. I valori ottenuti dimostrano chiaramente che il carbon black da olio di pirolisi non cambia le proprietà della mescola ottenuta con carbon black da olio fossile, mantenendo un’alta prestazione per esempio riguardo a durata, conduttività, resistenza al rotolamento etc. Si può quindi concludere che gli sCB sono una pronta soluzione al problema dello smaltimento degli ELT, senza la necessità di modificare le formulazioni esistenti o i parametri di processo per quanto riguarda produzione, stampaggio e vulcanizzazione, così da potere affermare che la produzione di carbon black da olio di pirolisi è un importante passo verso un’industria della gomma più sostenibile.
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MONDOGOMMA
di Giovanni Invernizzi
Mercato macchine, un rebus da decifrare Il Centro Studi Mecs-Amaplast ha pubblicato i dati definitivi 2021 dei produttori di macchine per la gomma e per la plastica. Cifre più che positive che sembrano proiettarsi anche al 2022 nonostante la guerra tra Ucraina e Russia. Di fronte a questa situazione controintuitiva risulta quindi estremamente complicato elaborare previsioni attendibili
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on risultati anche superiori ai preconsuntivi stimati sul finire d’anno, l’industria italiana delle macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma ha archiviato un 2021 con una produzione in crescita a doppia cifra (+14%, superando in valore la soglia pre-pandemia) e risultati altrettanto soddisfacenti sul
fronte del commercio estero. Secondo i dati del Centro Studi Mecs-Amaplast (l’associazione nazionale di categoria aderente a Confindustria), elaborati anche sulla base delle rilevazioni Istat, il bilancio ampiamente positivo è stato sostenuto in particolare dalla forte spinta del mercato interno, che ha sfiorato il +30% sul 2020.
LA QUOTA EXPORT La quota export risulta in linea con gli anni precedenti e si attesta al 70% della produzione; peraltro, le vendite all’estero hanno registrato un rimbalzo significativo (+9% circa), fermandosi però appena al di sotto del picco dei 3 miliardi, abbondantemente superato nel triennio precedente alla crisi.
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grafico 1 - Mercato italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma (milioni di euro) - dati Mecs-Amaplast elaborazione Istat.
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TREND
La destinazione prevalente del flusso export è stata il quadrante europeo, anche se nel complesso in lieve calo rispetto al 2020; al contrario, i costruttori italiani hanno maggiormente rivolto lo sguardo oltreoceano, realizzando vendite significative in Nordamerica, dove in particolare l’economia statunitense, caratterizzata da una decisa crescita, seppure con qualche contraddizione, mostra una domanda vivace. Forniture in forte ascesa verso mercati prioritari come Cina e India hanno parallelamente contribuito a rafforzare il “peso” del continente asiatico. RUSSIA E UCRAINA Le esportazioni verso la Russia – mercato di riferimento che mostra però uno spiccato trend altalenante nel corso degli anni – già nel 2021 hanno registrato una flessione del 16%, superando appena gli 80 milioni di euro, anticipando involontariamente i più recenti, drammatici sviluppi. Quelle all’Ucraina, storicamente più contenu-
te, si sono fermate a 7,5 milioni, con un -39% sul 2020. TIPOLOGIE DI MACCHINARI Dal punto di vista merceologico, dopo perdite che nel 2020 avevano riguardato diffusamente le varie tipologie di macchinari, il recupero registrato nel 2021 ha caratterizzato la gran parte delle categorie, dalle “core machinery” agli ausiliari, fino agli stampi; per esempio, le vendite oltreconfine di macchine a iniezione e per soffiaggio hanno registrato un incremento del 29%; quelle di linee per mono-multifilamenti hanno chiuso con un +18%; quelle di stampi (che rappresentano quasi un quarto del totale) hanno messo a segno un +6%. PERFORMANCE E PREVISIONI La performance delle aziende associate ad Amaplast risulta ancora migliore rispetto alla media del comparto, con un incremento medio del fatturato complessivo di sedici punti sul
2020; peraltro, circa la metà delle imprese che ha chiuso l’anno in crescita ha registrato una progressione pari o superiore al +20%. A fronte di tale buon andamento, non sorprende il fatto che anche il numero di addetti della compagine associativa sia aumentato (+8% in media rispetto al 2020, e un terzo del campione con assunzioni ancora più consistenti). Risulta decisamente complicato fare previsioni per i mesi a venire: numerosi e difficilmente quantificabili sono i fattori che, sovrapponendosi con il passare del tempo, stanno influenzando il contesto economico globale. La carenza di materie prime e componentistica, con relativo aumento dei prezzi, che le aziende lamentano da oltre un anno, potrebbe aggravarsi a causa del più recente blocco del porto di Shanghai, causato dal drastico approccio cinese al problema Covid, che verosimilmente avrà ricadute sulle catene logistiche e distributive. Materiali fondamentali per vari processi manifatturieri
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grafico 2 - Aree di destinazione dell’export italiano di macchine, attrezzature e stampi - dati Mecs-Amaplast elaborazione Istat.
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grafico 3 - Primi dieci mercati di sbocco dell’export italiano di macchine e attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma- dati Mecs-Amaplast elaborazione Istat. 18
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vengono prodotti nelle aree coinvolte dal conflitto russo-ucraino, che peraltro ha determinato anche l’impennata delle tariffe energetiche, divenuta insostenibile per molte filiere. DOMANDA IN CRESCITA Le aziende si trovano così a operare in una situazione oltremodo complessa ma anche paradossale: a fronte delle problematiche citate, la raccolta ordini risulta ancora piuttosto sostenuta e per molte aziende diventa quindi più complicato farvi fronte. Infatti, anche dall’ultima indagine congiunturale relativa al primo trimestre del 2022, svolta da Amaplast tra i propri associati, emerge che la domanda di macchinari, attrezzature e stampi per plastica e gomma continua a essere in crescita, in particolar modo dai mercati esteri (+28% rispetto al gennaio-marzo 2021). Anche le attese per il secondo trimestre sono improntate a un certo ottimismo, almeno per quanto riguarda strettamente la consisten-
za delle commesse in entrata, stimate in ulteriore aumento, nell’ordine del 6-7%. SFIDE PER IL FUTURO Scenario questo che dovrà naturalmente confrontarsi con le criticità già evidenziate; non a caso, Amaplast ha sollecitato alle istituzioni l’elaborazione di un nuovo Industrial New Deal a tutela della manifattura europea, con misure immediate ma anche progetti a lungo termine su materie prime, logistica ed energia. E proprio l’efficientamento energetico è uno dei temichiave della mostra-convegno Greeenplast 2022, che si svolge presso il quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho-Pero dal 3 al 6 maggio, organizzata da Promaplast srl, società di gestione di Amaplast. Un importante momento di confronto e aggiornamento per la filiera delle materie plastiche e della gomma, con una particolare declinazione in chiave di sostenibilità ambientale, riciclo,
economia circolare. Produttori di materie prime, manufatti, macchinari, fornitori di servizi, opinion-leader, ricercatori propongono le proprie idee e soluzioni innovative sia negli stand sia attraverso il ricco programma convegnistico della quattro giorni di Milano, nel cui ambito spicca la terza edizione di Packaging Speaks Green, forum internazionale dedicato allo sviluppo della cultura della sostenibilità degli imballaggi. Greenplast si svolge in contemporanea con Ipack-Ima, mostra internazionale per l’industria dell’imballaggio e confezionamento (con la specializzata Pharmintech), Print4All (dedicata al mondo della stampa commerciale e industriale), Intralogistica Italia (soluzioni e sistemi integrati di movimentazione industriale, gestione del magazzino, stoccaggio dei materiali e picking), eventi caratterizzati da una logica di filiera e che vanno anche in parte a ricostituire il progetto “The Innovation Alliance”. u
MONDOGOMMA
di Riccardo Oldani
Un nuovo scenario per la mobilità. Quale sarà il futuro? I progetti di trasformazione del mondo dei trasporti e la transizione verso le tecnologie elettriche sono destinati a rivoluzionare non soltanto il settore automotive, ma anche quello ferroviario e marittimo. Implicheranno profondi cambiamenti, ancora più accelerati dalla necessità di rispondere alla crisi delle supply chain determinata dal Covid e dalla guerra in Ucraina. Il loro impatto ricadrà non soltanto sui consumatori ma anche su tutte le attività della filiera, comprese quelle dell’industria della gomma, come la produzione di pneumatici e di articoli tecnici. Ecco allora un possibile scenario e una serie di richieste delineate da Etrma, l’associazione europea dei produttori del settore.
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o scorso gennaio la Commissione Europea ha pubblicato la sua visione per la transizione dell’ecosistema della mobilità. Questo documento include una serie di scenari per trasformare i settori automobilistico, ferroviario e marittimo, incoraggiando le sinergie tra i vari comparti. Il commissario Thierry Breton, responsa-
bile per il mercato interno, ha sottolineato che «la mobilità e i trasporti sono essenziali per i cittadini europei, la nostra economia e l’occupazione. Ma anche questo ecosistema industriale è soggetto a significative trasformazioni. Oggi stiamo avviando un dialogo con tutte le parti interessate dell’ecosistema per lavorare insieme e proporre un percorso per ren-
dere più ecologiche le industrie automobilistiche, del trasporto marittimo e delle forniture ferroviarie, supportarle nell’abbracciare la digitalizzazione e rafforzare la resilienza delle loro catene del valore». CONFRONTO TRA LE PARTI La Commissione ha così invitato le varie parti interessate a fornire spunti di discus-
La decisione di bandire dal 2035 le auto a motore termico imporrà un cambiamento accelerato per il settore automotive, con conseguenze anche per tutta la filiera. Foto Michael Fousert/Unsplash.
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TRASPORTI
sione per dare forma alla trasformazione dei trasporti in Europa, e delle industrie collegate. Un invito scaduto lo scorso 29 aprile a cui hanno risposto molte voci. Tra queste anche quattro associazioni europee, dei produttori di automobili (Acea), dei fornitori di automobili (Clepa), il Consiglio europeo per il commercio e le riparazioni di automobili (Cecra) ed Etrma, l’Associazione europea dei produttori di pneumatici e gomma. Insieme hanno reso noto un loro piano d’azione in dieci
punti per un ecosistema della mobilità resiliente, innovativo, sostenibile e digitale. Dipendenti e consumatori dovrebbero essere al centro della trasformazione del settore automobilistico, sostengono le associazioni. Le implicazioni ambientali e digitali del Green Deal dovrebbero essere i pilastri chiave del percorso di transizione, senza dimenticare le recenti interruzioni della catena di approvvigionamento causate dal Covid-19 e dalla guerra in Ucraina.
UN PIANO IN DIECI PUNTI Ecco in sintesi i dieci punti per la trasformazione della mobilità proposti dalle quattro associazioni. 1. Monitorare l’impatto sulle catene di approvvigionamento per identificare le questioni che richiedono sostegno politico, come per esempio i prezzi dell’energia. Ciò riguarda non solo l’energia, ma anche le materie prime, la tecnologia, il trasporto di merci e la logistica. Una necessità ancora più pressante in relazione L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
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MONDOGOMMA
La mobilità elettrica è una delle chiavi individuate dal pacchetto Fit for 55, noto anche come European Green Deal, per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. La guerra in Ucraina ora lo rende anche uno strumento per ridurre la nostra dipendenza energetica dalla Russia. Foto Chuttersnap/Unsplash. all’attuale crisi russo-ucraina. 2. Creare un forum delle parti interessate del settore automobilistico e di governo per lo scambio di informazioni sulla resilienza della catena di approvvigionamento. 3. Sostenere i principi di una migliore regolamentazione per rafforzare la competitività del settore, compresi tempi di realizzazione sufficienti per l’attuazione. Garantire la politica di concorrenza dell’UE in sintonia con le misure nazionali di sostegno all’industria. 4. Garantire una politica energetica pragmatica e realistica. La riduzione del consumo di combustibili fossili è già in atto. L’UE dovrebbe approvare un nuovo approccio basato su una combinazione di vettori energetici per la transizione e soluzioni verdi a lungo termine. 5. Garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e un percorso realistico di transizione. 6. Mantenere un approccio di apertura tecnologica. Nessuna tecnologia che possa portare a riduzioni di CO2 dovrebbe essere vietata. L’UE dovrebbe concentrarsi sulla diversificazione delle fonti energetiche a breve termine e sulla sostituzio22
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ne delle fonti fossili a medio e lungo termine. I responsabili politici dovrebbero considerare le nuove dipendenze create dall’elettrificazione. 7. Sostenere ulteriormente le misure per stimolare la domanda di veicoli, compreso il rinnovo degli pneumatici (ad esempio, attraverso riduzioni fiscali, incentivi all’acquisto o regimi di rottamazione, nonché con incentivi tramite appalti pubblici). Ciò darà anche un contributo positivo e più rapido alla neutralità carbonica, alla sicurezza stradale e alla digitalizzazione. Tutto questo influirà positivamente sul cambiamento strutturale lungo la catena del valore, dagli OEM ai fornitori, ai rivenditori e alle officine di riparazione. 8. Accelerare il lavoro di regolamentazione sulla digitalizzazione dei trasporti, facilitare gli investimenti nell’infrastruttura digitale di prossima generazione e abilitare nuovi e molteplici servizi digitalizzati. 9. Aggiornare le politiche di transizione alla luce dell’attuale crisi, compresa l’agenda per le competenze. Sostenere un patto per le competenze settoriali per il settore automobilistico, sostenere l’aggiornamento e la riqualificazione della forza lavoro con misure concrete e mec-
canismi di finanziamento. 10. Definire un bilancio ambizioso per realizzare un sistema di trasporto su strada a impatto climatico zero, nonché rafforzare gli appalti pubblici incentrati sull’innovazione nei trasporti e nella mobilità attraverso i fondi strutturali di investimento europei, compreso il finanziamento delle iniziative di mobilità della Banca europea per gli investimenti (BEI). L’IMPORTANZA DELL’AUTOMOTIVE Come si può ben vedere, quindi, un piano molto ambizioso, destinato anche a creare dibattito e a scontrarsi con resistenze ataviche a certi cambiamenti. Come quelli che per esempio vediamo di continuo in Italia riguardo al sistema energetico, che continuano a considerare tabù sistemi di produzione a zero emissioni. Vedasi il nucleare. In tutto questo, secondo le quattro associazioni, il settore automotive deve avere un ruolo centrale, perché è la spina dorsale dell’economia europea. Insieme alla sua catena del valore, infatti, il comparto da lavoro a 12,7 milioni di europei, copre l’11,5% di tutti i posti di lavoro nel manifatturiero, garantisce 398,4 miliardi di eu-
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ro di gettito fiscale per i governi europei e un surplus commerciale di 76,3 miliardi di euro. Costituisce inoltre 8,2% del Pil generato nell’Unione e investe ogni anno 58,8 miliardi di euro in ricerca e innovazione, il 32% del totale della UE. IL CONTESTO ATTUALE Le quattro associazioni fanno inoltre notare come dalla pubblicazione del documento di lavoro da parte della Commissione, avvenuta il primo gennaio 2022, il mondo è cambiato drasticamente. «L’invasione russa dell’Ucraina», si legge nella proposta delle quattro entità, «ha violato i principi fondamentali della democrazia. Il settore dell’auto riconosce e sostiene pienamente la necessità di un’azione decisa in materia di sanzioni dell’UE come risposta unitaria a questo attacco immotivato e ingiustificato. La guerra ha innescato un’ulteriore interruzione della già stressata catena di approvvigionamento globale. La visibilità e la resilienza nella rete estesa sono essenziali per affrontare le
sfide e i rischi associati sia nell’immediato che nel lungo termine». Si sottolinea anche il concetto che i principi di lunga data di apertura tecnologica, competitività dell’UE e la mobilità a prezzi accessibili sono ora più importanti che mai. E che la transizione verde e digitale a sostegno degli obiettivi del Green Deal dovrà far fronte a cambiamenti strutturali. Soprattutto sarà fondamentale che le catene di approvvigionamento globali rimangano resilienti: «Il Covid-19 e ora la guerra in Ucraina hanno messo in luce le vulnerabilità causate dalle interruzioni delle importazioni. È fondamentale concentrarsi sulla diversificazione di materiali, energia e combustibili, con un occhio vigile alle dipendenze critiche e al modo in cui ciò si collega alla definizione degli obiettivi». ATTENZIONE ALLE SUPPLY CHAIN Le tecnologie che consentono la riduzione delle emissioni, come semiconduttori, batterie, dipendono secondo le quattro
associazioni da materie prime non sufficientemente presenti sul mercato europeo, «rafforzando la necessità di una valutazione realistica delle vulnerabilità e delle possibilità di aumentare flessibilità e resilienza. La politica dell’UE dovrebbe abbracciare tutti i combustibili alternativi per aiutare a gestire la transizione verso una mobilità a impatto climatico zero». Tutto ciò richiede una regolamentazione intelligente e misure a sostegno della competitività. Secondo Etrma e le alte tre sigle, l’intervento politico nelle catene di approvvigionamento dovrebbe avvenire solo laddove vi sia il rischio di fallimento del mercato. «Trovare il giusto equilibrio tra la necessità indiscussa di affrontare il cambiamento climatico e il mantenimento della stabilità economica è sempre più difficile visti i rischi per la sicurezza della catena di approvvigionamento e l’emergente crisi energetica. Percorrere un percorso di successo per entrambi richiede analisi, partnership e azioni tempestive».
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QUALE PERCORSO SEGUIRE? Tutte le associazioni apprezzano il fatto che il settore automobilistico e l’ecosistema della mobilità siano uno dei primi ecosistemi analizzati dalla Commissione e siano visti come un contributo fondamentale alla competitività dell’economia dell’UE. Il documento di lavoro dei servizi della Commissione tocca infatti le questioni chiave e le sfide di transizione associate alla trasformazione verde e digitale e indica le aree chiave dei futuri interventi politici.
Tuttavia, osservano le associazioni, «non esiste un piano d’azione concreto associato al percorso di transizione, né un chiaro collegamento alla politica industriale presentata dalla Commissione nel marzo 2020 o ai suoi aggiornamenti COVID-19 a maggio 2021. La maggior parte degli “scenari di output” sono vaghi e piuttosto generici. Tenendo presente la velocità della trasformazione proposta nel pacchetto Fit for 55 (tra cui l’eliminazione dei motori termici entro il 2035), il percorso dovrebbe invece essere molto più tangi-
La transizione verso l’elettrificazione apre nuovi mercati per prodotti come batterie e veicoli elettrici e imporrà anche alle aziende del settore gomma di attrezzarsi verso nuove richieste e per trovare clienti in settori finora poco frequentati.
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bile e fornire scenari concreti su come gestire la transizione». Inoltre, la strada verso lo scenario proposto dal pacchetto Fit for 55 non ha ancora preso un avvio reale e potrebbe differire in modo significativo da quanto proposto dalla Commissione, per esempio per quanto riguarda i livelli di emissioni, con un’incertezza che aggiungen un ulteriore livello di complessità alla trasformazione. Secondo le associazioni, inoltre, c’è il rischio che il percorso di transizione manchi di coerenza con il nuovo quadro normativo che plasmerà l’ambiente in cui le imprese si troveranno a operare, in cui saranno prioritari appalti verdi, fiscalità, agenda digitale, efficienza energetica e delle risorse. Questo disallineamento potrebbe avere un impatto critico sulla competitività dell’UE. In particolare, secondo le quattro sigle sarà necessario prestaremaggiore attenzione alle misure di supporto per accelerare gli investimenti a livello di produzione: «L’Industria 4.0, così come la trasformazione digitale, stimolerà ulteriormente la necessità di investimenti negli impianti di produzione. Occorre quindi riconsiderare le misure di sostegno alle imprese di tutte le dimensioni, che così come sono concepite non sono al momento sufficienti per realizzare la transizione verde e digitale. Le misure di sostegno dovrebbero andare oltre le attività di ricerca e sviluppo e riguardare, per esempio, la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di semiconduttori e di carbon black, lo sviluppo della catena del valore delle batterie, l’ aumento della produzione di combustibili rinnovabili sostenibili». FOCUS SULL’AUTOMOTIVE Il percorso di transizione rappresenta l’intero ecosistema della mobilità, il che potrebbe portare a raccomandazioni politiche di livello troppo elevato e non indirizzate alle esigenze specifiche e ai modelli di business dei singoli settori dei trasporti. Sebbene sia supportata la ricerca di sinergie, sono altamente raccomandate misure specifiche per il settore automobilistico. Osservazioni specifiche dal punto di vista del settore automobilistico È probabile che i percorsi di transizione differiranno per le autovetture, i furgo-
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ni e il segmento dei veicoli pesanti (oltre che per le applicazioni di macchine non stradali). Le applicazioni commerciali e la mobilità personale si basano su diversi modelli di business, tra cui la velocità di elettrificazione e l’uso di combustibili rinnovabili sostenibili. Ciò influirà sulla velocità della transizione e sui settori coinvolti. Come accennato in precedenza, gli scenari per un percorso di transizione combinano una prospettiva di alto livello delle esigenze dell’ecosistema della mobilità ma mancano di misure concrete per i singoli segmenti di trasporto. Tenendo presente, in particolare, gli standard di CO2 per auto e furgoni, la priorità dovrebbe essere quella di definire un percorso specifico per il settore automobilistico, e in quanto attiene a quanto segue: Gestire la transizione tecnologica verso la mobilità zero e carbon neutral. o Mantenere la mobilità accessibile, soprattutto alla luce dei crescenti costi dell’energia e del carburante, nonché del crescente costo dei materiali.
o Gestire il cambiamento strutturale nelle regioni automobilistiche (cfr. ad esempio l’ultimo rapporto del Comitato delle regioni: https://cor.europa.eu/en/engage/ studies/Documents/TIAZeroEmissionsCars.pdf.) o Fornire un percorso specifico per la trasformazione della forza lavoro. BATTERIE ED ENERGIA Per quanto riguarda le esigenze complessive dell’ecosistema della mobilità, occorre prestare particolare attenzione alla catena del valore della batteria e alla gestione della rete europea di distribuzione. Un esigenza necessaria sia per supportare la transizione verso la mobilità elettrica sia per il secondo/riutilizzo di batterie per la trasformazione del settore energetico. L’Unione Europea, sottolinea quindi Etrma, «dovrebbe impegnarsi per garantire la resilienza lungo tutta la catena del valore delle batterie, attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di materie prime nazionali e
internazionali e il riciclaggio, includendo anche misure di sostegno e investimenti per l’approvvigionamento». La stessa resilienza si rende necessaria anche per i componenti chiave e le materie prime utilizzate nella catena del valore delle batterie. Il fatto che la maggior parte delle materie prime non sia sufficientemente presente sul mercato europeo rafforza la necessità di una politica commerciale e industriale basata sia sull’apertura che sull’autonomia strategica. È inoltre fondamentale la creazione di una catena di approvvigionamento delle batterie profondamente strutturata in Europa, compresa la produzione di prodotti chimici. Tuttavia, non tutti i componenti possono essere prodotti nel mercato europeo a condizioni competitive. Le importazioni dovranno quindi essere strategicamente pensate per aiutare l’industria a concentrarsi sulle attività con il più alto valore aggiunto e a rimanere competitiva a livello globale. Infine, tutto questo deve collegarsi con un coordinamento a
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MONDOGOMMA
Il comparto automotive in Europa dà lavoro a 12,7 milioni di persone, l’11,5% dei posti di tutto il manifatturiero, e garantisce ai governi un gettito fiscale di quasi 400 miliardi di euro. Costituisce inoltre l’8,2% di tutto il Pil generato nell’area UE. Foto Carlos Aranda/Unsplash. livello UE e nazionale per quanto riguarda il passaggio e la gestione delle energie rinnovabili e delle fonti di combustibile. Rendere green il settore dei trasporti non ha molto senso senza la produzione e la distribuzione di energia rinnovabile in parallelo. LE INCONGRUENZE DEL PACCHETTO FIT FOR 55 Le osservazioni delle quattro associazioni riguardano, come già indicato, il pacchetto Fit for 55 proposto lo scorso luglio dalla Commissione Europea, il cui nome si ispira all’obiettivo principale indicato e cioè la riduzione del 55% delle emissioni nette di gas serra entro il 2030, che trascinerà con sé tutta una serie di conseguenze riguardanti non solo la mobilità ma anche le abitazioni, la produzione e distribuzione di energia, l’efficienza energetica. È un pacchetto che propone una serie di obiettivi, ma su cui è ancora in corso il dibattito per varare le misure definitive. Ed è in questo scenario che si inserisce la proposta in dieci punti di Acea, Clepa, Cecra ed Etrma. Le quali osservano che lL’esito finale dei negoziati probabilmente non rifletterà le proposte della Commissione. Per esempio, c’è una chiara spinta da parte di alcuni membri del Parlamento per standard sulla CO2 più severi per auto e veicoli commerciali, ma ambizio26
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ni più limitate per l’introduzione di stazioni di ricarica elettrica. Alcuni obiettivi inoltre, come per esempio quello per 40 GW di elettrolizzatori alimentati da energie rinnovabili per produrre 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030, sembrano debolmente strutturate sotto l’aspetto delle procedure attuative, come autorizzazioni, investimenti, appalti pubblici. Occorre, inoltre, prestare maggiore attenzione per le infrastrutture necessarie alla diffusione di veicoli a zero emissioni, problematiche per alcune aree remote, nelle quali sarà complesso operare e per cui occorrerà prevedere forti investimenti pubblici. Tutta la transizione, inoltre, non sarà possibile senza la disponibilità di energia rinnovabile e pulita per la produzione e la fornitura di nuovi combustibili alternativi come idrogeno, biofuel e altri. FORMAZIONE E INCENTIVI Tutti questi aspetti dovrebbero pertanto spingere la Commissione a considerare anche altre misure, pena il rischio di avviare una transizione zoppa, con conseguenze non solo per i cittadini ma anche per le imprese che lavorano nella filiera (trasformatori della gomma compresi). Alcuni punti evidenziati dalle quattro associazioni, per esempio, riguardano la dimensione sociale della trasforma-
zione della mobilità, che impone la riqualificazione e il miglioramento delle competenze tra industria, formatori e amministrazioni locali. L’acquisizione di talenti rimane una sfida importante ed è evidente la necessità di un processo educativo più efficiente ed efficace che porti a formare le professionalità richieste dall’industria. «La trasformazione del patrimonio di competenze della forza lavoro europea è un prerequisito per qualsiasi trasformazione tecnologica», si legge nel documento dei quattro enti. Che ribadisce anche come «le misure adottate o previste per sostenere la decarbonizzazione e la digitalizzazione si concentrano principalmente sul lato dell’offerta, ma non abbastanza sullo stimolo delle misure sul lato della domanda per soluzioni a basse emissioni di carbonio. In particolare nel segmento del trasporto merci, sono necessarie misure aggiuntive, come forme di carbon pricing, sistemi di pedaggio incentivanti e altri. I responsabili politici dovrebbero creare un quadro politico e partenariati pubblico-privato che supportino il settore automobilistico nel lancio di modelli di business innovativi e nuove tecnologie di mobilità. Questo dovrebbe essere facilitato da linee guida comuni con regole che garantiscano alle aziende private condizioni di parità». u
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SPECIALE SILICONE
L’innovazione non si ferma
Il silicone è un materiale sempre più utilizzato in un gran numero di settori. L’evoluzione delle caratteristiche delle mescole richieste procede di pari passo con le specifiche da rispettare, in particolare nel contatto con farmaci e alimenti o per evitare la combustione. Uno sviluppo che ha condotto le aziende del settore a una ricerca sempre più spinta nella messa punto delle formulazioni e nella progettazione di macchinari per la produzione e per il laboratorio. Ecco una serie di novità tra le più significative comparse di recente per la trasformazione del silicone, sia liquido che solido.
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Colmec
Linee per profili e tubi medicali
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olmec, leader internazionale nell’estrusione e nel compounding del silicone, ha realizzato nuove linee esclusive per la produzione di profili e tubi in silicone medicale completamente automatizzate. Con questo sistema si evita qualsiasi contatto umano con il silicone, dalla preparazione del materiale grezzo al confezionamento del prodotto finito. La linea è composta da un mescolatore brevettato denominato CTM, da un estrusore equipaggiato con un side feeder (che prende il posto del tradizionale rullo di alimentazione), da un forno di vulcanizzazione che può essere in configurazione orizzontale o verticale e da un sistema di taglio e confezionamento automatico. Questa configurazione garantisce un processo produttivo completamente automatizzato e in continuo. Il mescolatore CTM – Conical Twin Mixer – è progettato con caratteristiche uniche, quali: • produzione automatica e continua del compound in silicone; • ripetibilità assoluta, serie di batch prodotti al 100% identici; • adatto per mescole platiniche di ultima generazione nel rispetto delle sempre più restrittive normative medicali; • completa tracciabilità della miscelazione con la registrazione di ogni singolo parametro di processo;
• assoluta assenza di una possibile contaminazione da qualsiasi elemento esterno. Il batch così mescolato nel CTM è scaricato automaticamente in un estrusore dedicato nel quale è stato sostituito il rullo di alimentazione con un side feeder CTE.f – Conical Twin Feeder – in grado di ricevere l’intero batch preparato dal CTM e di mantenere costante la pressione in alimentazione all’estrusore, migliorando in questo modo anche la precisione dimensionale del tubo prodotto. Il tubo così estruso è poi vulcanizzato in forni ad aria calda ad alta velocità orizzontali oppure in forni di vulcanizzazione verticali. Questa ultima configurazione contribuisce ad aumentare la precisione dimensionale degli estrusi poiché annulla completamente qualsiasi deformazione dovuta al peso stesso del prodotto. Ciò permette la produzione di profili, tubi e cateteri di qualità elevata e costante, a partire dai prodotti più piccoli, nell’ordine del decimo di millimetro (0,3 mm) a quelli più importanti fino a 60 mm a lumen singolo, multi-lumen, sistemi di drenaggio, tubi trecciati, sistemi multistrato e altri. Grazie a questo sistema unico e completamente automatizzato, si riducono i costi industriali, le non conformità e gli scarti di produzione. È inoltre importante sottolineare che il costo energetico per kg di materiale prodotto si riduce sensibilmente. u
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Comet
Un’ampia gamma di mescole siliconiche
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nche nell’ambito delle mescole inorganiche (VMQ & FVMQ), Comet punta alla crescita continua, sia qualitativa, sia quantitativa, e alla crescita delle proprie competenze. Sebbene nel 2022, come tutti, l’azienda di Coccaglio (Brescia) si ritrovi costretta a operare in un mercato estremamente volubile, è più che mai ferma nella volontà di perseguire gli obiettivi prefissati a medio/lungo termine: consolidare una posizione rilevante nel panorama italiano ed europeo dei compound siliconici e fluorosiliconici (mantenendo ovviamente la leadership nelle organiche, che ne rappresentano il core-business). La gamma mescole VMQ/FVMQ di Comet è declinata nei formati più richiesti dalla clientela e le ricette sono sempre customizzate. L’offerta dei compound siliconici soddisfa infatti le richieste più esigenti anche in termini di colore: siliconi compatti da 10 a 95 Shore A, espansi da 0,35 a 0,80 g/cm3 a catalisi perossidica o platinica, adatti d ogni sistema di trasformazione ed impiegabili in molteplici settori applicativi (elettrico, medicale, alimentare, edile, automotive ecc.); fluorosiliconi perossidici da 25 a 80 Shore A. Non mancano specialità, come i siliconi fenilici (PVMQ) destinati principalmente al mondo militare e nucleare. u
www.cometsrl.com www.netzsch.com L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
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DGTS
L’integrazione tra software e macchine prova materiali ficatamente sviluppato per supportare industrie farmaceutiche e industrie di dispositivi medici nel conformarsi alla FDA 21 CFR Part 11 o a normative critiche simili. Combinando una macchina di prova materiali modello LS o LD con il NexygenPlus Advanced Security module, le aziende dispongono di una soluzione completa che può essere integrata nelle loro Active Directory (AD). L’Audit Trail viene salvato in un sicuro database SQL, in cui gli utenti amministratori possono trovare registri contenenti informazioni essenziali. Tra queste Timestamp, User IDs, Computer name, cambiamenti nel settaggio della macchina, messaggi di errore da parte della macchina, cambiamenti apportati alle varie impostazioni (vecchi e nuovi valori), stampe di report e autenticazioni dell’user. Un supervisore può impostare per il software il livello di accesso per gli utilizzatori ed evitare accessi non autorizzati. u
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loyd Instruments, rappresentata in Italia da DGTS srl, offre un’ampia gamma di macchine per la prova di materiali a singola colonna (modelli LS fino a 5KN) e a doppia colonna (modelli LD da 5KN a 100KN) che, combinate con il software NexigenPlus, consentono all’operatore di eseguire una grande varietà di prove come quelle di trazione, compressione, adesione, lacerazione, creep, rilassamento e flessione. Le macchine sono impiegabili in produzione, per il controllo qualità, nella ricerca e sviluppo e in svariati campi di lavoro come gomma, plastica, imballaggio, dispositivi medici, tessili, farmaceutica ed elettronica, per nominarne alcuni. Il software NexygenPlus è molto flessibile e facile da utilizzare ed oggi, novità recentissima, dispone di anche del modulo opzionale di Advanced Security, che è stato speci-
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Tecnologia e competenza
Carbon black, prodotti chimici e soluzioni individuali per l’industria della Gomma Additivi chimici per: • Vulcanizzazione • Anti-invecchiamento • Rinforzo • Riduzione del peso/ag. espandenti
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FOCUS
Elkem Silicones
Un “atrio” a disposizione della open innovation
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lkem Silicones, uno dei principali fornitori mondiali di materiali per soluzioni avanzate, fornisce attraverso l’innovazione a società, clienti e mercati nuove soluzioni sostenibili e circolari. Il primo luglio 2021, l’azienda ha ha annunciato l’apertura di ATRiON, il suo nuovo centro di ricerca ed innovazione a Lione in Francia. Abbreviazione di “atrio e innovazione”, ATRiON promuove il lavoro di ricerca collaborativo ed agile, riflettendo l’evoluzione della ricerca verso formati più aperti e multidisciplinari. Il centro si sviluppa su 7.000 metri quadri dedicati all’innovazione per mostrare le capacità di Elkem Silicones a clienti e azionisti, promuovere le interazioni all’interno dei team, compresi gli strumenti digitali per collegare i collaboratori situati al di fuori della Francia, sfruttare l’innovazione aperta con accademici, start-up e partner. Elkem Silicones si affida anche a un team di professionisti composto da oltre 120 scienziati che lavorano ad ATRiONLione, più di 350 ricercatori per i siliconi Elkem nel mondo e 13 centri applicativi R&I globali. Il nuovo centro di ricerca e innovazione è ha consentito anche al team di ricerca e sviluppo Heat Cured Rubber (HCR) d’investire in nuove apparecchiature per accrescere la conoscenza dei vincoli industriali e di processo dei clienti,
sviluppare test personalizzati legati alle applicazioni finali, immaginare nuove soluzioni che daranno forma al futuro. Elkem Silicones è uno dei principali produttori mondiali di silicone completamente integrato con laboratori di ricerca ed applicazione, siti di produzione e uffici vendita dislocati in tutto il mondo. Dal supporto tecnico alle formulazioni personalizzate e al supporto normativo, l’azienda ha le persone a disposizione quando e dove servono per aiutare i clienti a esprimere il loro potenziale. u
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For Lab Italia
Un forno di post-curing dedicato
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li articoli tecnici in silicone subiscono l’operazione di trattamento termico in forno al fine di migliorarne le caratteristiche meccaniche e le performance di resistenza chimica. Per questa ragione la For Lab Italia ha progettato e realizzato un forno dedicato ai prodotti in silicone tenendo conto dei data-sheet dei produttori della materia prima, dell’esperienza degli stampatori italiani e dei dati scientifici acquisiti per soddisfare le richieste di qualità e di sicurezza. I tecnici dell'azienda hanno ottimizzato il flusso d’aria per kg di materiale e inserito filtri in acciaio inox che trattengono le polveri emesse per ottenere la migliore vulcanizzazione del silicone evitando il rischio di esplosione. È stata così definita la quantità di prodotto in post-curing in relazione al volume della camera e soprattutto alla quantità di aria ricambiata (120 litri di aria fresca per 1 Kg al minuto) per kg di materiale che il forno può accettare, oltre alle migliori condizioni di tempo e temperatura del ciclo. La rampa di salita non può essere “libera” ma deve rispondere a una precisa curva di temperatura (in gradi °C per minuto), al fine di permettere l’evacuazione dei gas emessi durante il processo di riscaldamento evitando il rischio latente di esplosione. Nei forni For Lab per silicone la ventilazione della camera è stata disegnata in modo da uniformare in modo preciso la temperatura interna e mantenere il corretto rapporto di ricambio d’aria. La realizzazione di flap regolabili consente di controllare la stratificazione orizzontale d’aria, così da calibrare ogni singolo forno e garantire tolleranze anche di soli 5 °C. La gamma dei forni For Lab Italia per il silicone comprende forni statici da 400 a 5.000 l con possibilità di inserire carrelli a ripiani, oltre a FGR, innovativo forno rotante da 350 a 1.000 l. Tutti i forni possono essere equipaggiati a seconda nelle esigenze con una serie di opzioni: • filtri HEPA in grado di rimuovere qualsiasi particella di polvere nella aria di entrata; • chiusura porta con serratura elettrica, in grado di garantire la sicurezza verso gli operatori; • scambiatore di calore, che grazie al recupero di calore dei fumi di scarico permette di ottenere fino al 25% di risparmio energetico e contemporaneamente condensare una buona parte di polveri e inquinanti volatili; • O.R.S System, che in caso di un superamento della tem-
peratura di sicurezza chiude le elettrovalvole per il passaggio d’aria, riducendo la presenza di ossigeno interno alla camera e, di conseguenza, il rischio di incendio. L.C.P. è infine l’ultima innovazione introdotta. Appurato che la saturazione dei gas all’interno della camera del forno, se supera una certa soglia, può essere pericolosa, è stato sviluppato un dispositivo di lavaggio camera programmabile che consente di mantenere più pulito il forno e ridurre i rischi di anomalie. Il software di gestione consente il controllo remoto e la tracciabilità dei dati storici. L'ufficio tecnico di For Lab Italia è a disposizione per un consulto e per la progettazione di forni con dimensioni dedicate. u
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Franciacorta Stampi
Particolari in silicone nel settore cosmesi
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el corso della sua storia, ormai ventennale, Franciacorta Stampi ha sempre guardato avanti, innovando la propria struttura, l’organizzazione e il proprio parco macchine con l’intenzione di accrescere il proprio know-how e poter conseguentemente offrire ai suoi clienti soluzioni tecnicamente sempre più performanti e all’avanguardia. La strada intrapresa è stata quella di inserirsi in molteplici e diversificati ambiti produttivi, come per esempio quello della cosmesi. Proprio in questo campo di applicazione i particolari in silicone, e conseguentemente le attrezzature per il loro stampaggio, sono protagonisti. Ed è qui che entra in gioco l’esperienza dei reparti tecnici dell’azienda di Corte Franca (Brescia), in grado di studiare soluzioni che permettano il raggiungimento del risultato di processo richiesto dal cliente. Questo traguardo è frutto di un’attrezzatura dedicata a un singolo progetto specifico, che può includere un Canale Freddo Thermo System nella versione Valve Gate oppure Transfer, e uno stampo con tecnologia flashless. Il tutto lavorato su macchinari ad altissima precisione e da operatori altamente specializzati. In una case history in cui Franciacorta Stampi è stata coinvolta dal cliente, l’obiettivo era sviluppare il processo di stampaggio di un particolare cosmetico in silicone LSR, con il fine ultimo di ottenere il pezzo finito da stampo con un processo completamente automatico. Il lavoro in sinergia con l’azienda cliente ha permesso dap-
prima di vagliare la miglior strategia tecnica da applicare al progetto, passando per la progettazione di un’attrezzatura dedicata con un CRB Thermo System 16 ugelli otturati e uno stampo 16 cavità con l’applicazione della tecnologia flashless. Il raggiungimento del risultato di processo ha permesso al cliente di soddisfare le sue richieste produttive e di rafforzare ulteriormente la partnership con Franciacorta Stampi, in vista di nuove collaborazioni per altri importanti progetti da sviluppare in futuro. u
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Gamma Stampi
Fustellatrici high-tech per finiture di precisione
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amma Stampi di Archetti & C. snc opera da più di 30 anni nel campo metalmeccanico e nell’attività di progettazione e costruzione di macchine speciali per l’assemblaggio di particolari per componenti automotive e altri settori. Nel corso degli anni si è specializzata nella sbavatura meccanica di elementi di tenuta proponendo un’ampia gamma di presse fustellatrici che, sfruttando un sistema di unità di potenza pneumoidrauliche con controllo a mezzo PLC e l’impiego di stampi appositi, effettuano la finitura meccanica e di precisione di articoli in gomma NBR, HNBR, Gomma-Tela, Silicone, FluorSilicone ed altri compound. I pezzi lavorati possono essere di svariate dimensioni, come per esempio collaretti con foro inferiore a 1 mm e diametro esterno di 4 mm, con applicazione in settori che spaziano dall’automotive, aerospaziale, medicale, alimentare ed altro. Questo sistema viene concepito per evitare al particolare di essere sottoposto a shock termici ed abrasivi dopo la fase di stampaggio, nonché rendere il processo produttivo più fluido ed efficiente, con una percentuale di scarto ridotta al 3%
Antonio Archetti CEO.
rispetto al 10-15% del sistema classico. Nell’ampia gamma di fustellatrici progettate e costruite spiccano i nuovi modelli FDS TI-S, nella versione con potenza da 8 o 12 tonnellate, che utilizza due stazioni di lavoro indipendenti, e il modello FSS-8T, con una stazione singola. Le novità di questi modelli sono: incremento degli elementi di sicurezza in conformità agli ultimi aggiornamenti della normativa CE; nuova estetica basata su design più compatto e una migliore ergonomia di utilizzo da parte dell’operatore; prestazione ed efficienza potenziate grazie a un nuovo PLC e all’interfaccia Industry 4.0 e possibilità di implementazione con robot antropomorfo per l’automatizzazione del processo produttivo. u
www.gammastampi.it www.netzsch.com L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
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Gibitre Instruments
Strumenti per test sui prodotti in silicone
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prodotti in silicone sono presenti in moltissime applicazioni. In relazione alle diverse tipologie di applicazione dei prodotti, sono richiesti strumenti di controllo specifici, progettati e costruiti in conformità delle principali norme di riferimento. Gibitre dispone di una gamma importante di strumenti che permettono di allestire un laboratorio completo e interconnesso per una gestione ottimale dei dati. Il Reometro MD permette di misurare le proprietà di reticolazione della mescola. Il Viscosimetro Mooney permette di misurare le caratteristiche di viscosità delle mescole a varie temperature e con velocità di deformazione impostabile. Il Dinamometro può misurare una serie di proprietà: trazione, compressione, lacerazione, adesione a supporti tessili o metallici, attrito superficiale, resistività elettrica. Tutte le misure effettuate con il dinamometro possono essere condotte sia a temperatura ambiente che in camera climatica (tra -40°C e + 250°C) per valutare le caratteristiche del prodotto nelle effettive condizioni di utilizzo. Le prove possono essere condotte sia su placchette standard che direttamente sul prodotto finito. I prodotti in silicone vengono spesso utilizzati per la loro capacità di mantenere l’elasticità alle basse temperature. La misura di questa caratteristica viene effettuata con lo strumento Low Temperature Check che permette di rilevare la temperatura di infragilimento (Brittleness Point) e la capacità del prodotto di
recuperare elasticità quando la temperatura viene incrementata a partire da -70°C (Temperature retraction test). Le misure di durezza sono uno standard per tutti i tipi di applicazione e costituiscono un metodo di verifica rapida e non distruttiva. Gibitre produce una serie completa di durometri manuali ed automatici per misurare la durezza Shore e la durezza IRHD. Sono disponibili dispositivi di centraggio manuali e laser per semplificare ed automatizzare la misura di particolari di piccole dimensioni. La gamma di soluzioni che Gibitre propone include, inoltre, strumenti per prove di resistenza alla fatica, all’abrasione, al contatto con liquidi ed alla fiamma, dispositivi per compression set, presse e fustellatrici per la preparazione di provini. u
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JP Tech
Talcatura e bobinatura di cordini di masterbatch colore
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l mondo del silicone è in continuo sviluppo. Sempre più aziende stanno incrementando le ore di studio e test nei propri laboratori per poter creare nuove formulazioni in grado di rispondere alle più complesse esigenze del mercato mondiale. A volte per questi nuovi prodotti si rende necessario progettare espressamente macchine ed impianti. Tra queste aziende di spicco nel settore, sicuramente bisogna citare Mesgo, un’azienda del gruppo Hexpol. Da un’idea di Giorgio Cabrini (Vice presidente della divisione High Performance Compounding di HEXPOL), è nato un masterbatch colore sotto forma di cordino per la colorazione di mescole siliconiche direttamente durante la fase di estrusione, un prodotto di sicura innovazione e di impatto sul costo finale della produzione di isolamento per cavi. Per gestire la produzione e il confezionamento di questo prodotto innovativo, MESGO si è rivolta a JP-Tech, che ha sviluppato il progetti di Lucy, una macchina con
tecnologie 4.0, compatta, versatile (può essere utilizzata su più linee). Si tratta di una soluzione complessa dal punto di vista progettuale ed esecutivo, ma di semplice utilizzo e molto intuitiva che rispetta inoltre severi parametri di sostenibilità. La sfida per il Team di JP-TECH era dover gestire due cordini di masterbatch colore in simultanea, senza modificarne con il tiro la geometria (fondamentale per l’utilizzo successivo del prodotto), talcare i cordini con la quantità idonea di talco, bobinare i due cordini in bobine con misure preimpostate con un range massimo di errore dell'1% ed effettuare il cambio rapido della bobina confezionata senza arrestare la macchina. È nata così Lucy, una piccola macchina che risolve grandi problematiche. u
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SPECIALE SILICONE
FOCUS
OCS
Stampi su misura per esigenze complesse
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l core business di O.C.S. prevede anche la progettazione e realizzazione di stampi per silicone, per lo più in pasta, i quali, per tipologia e design, non differiscono dagli stampi per qualsiasi altra gomma elastomerica. Nella loro produzione l’ attenzione deve essere focalizzata sulle dimensioni dei canali e delle vasche di iniezione, perché se è vero che il silicone scorre di norma meglio delle altre gomme è altrettanto vero che non è fra i materiali più economici, ed quindi è imperativo trovare il giusto punto d’incontro fra le esigenze di risparmio e di ottimizzazione del flusso. Grazie ai suoi 48 anni di esperienza, OCS può garantire la soluzione ottimale e facilitare al massimo le operazioni di stampaggio dei suoi clienti. Uno degli ultimi stampi realizzati (in fotografia) è destinato al mercato inglese degli oleodotti. Si tratta di uno stampo a iniezione, con 8 cavità, per lo
stampaggio di un anello di giunzione in silicone 40 Sh di colore grigio scuro. Lo stampo è stato progettato dal team OCS in stretta collaborazione con il cliente. Importantissimo il dialogo fra committente e stampista, per raggiungere il perfetto equilibrio fra stampo, silicone, pressa e dispositivi vari per lo stampaggio. In questo caso si è prevista una piastra centrale movimentata dagli estrattori installati sulla pressa e una dima/piastra in alluminio e nylon per l’estrazione automatica del pezzo. L’ultima fase del processo ha riguardato la cromatura dello stampo, trattamento indispensabile che, unitamente a una scelta corretta dell’ acciaio utilizzato, permette di triplicare la durata dello stampo e favorire il distacco del pezzo in fase di stampaggio. Il silicone, infatti, contiene una quantità maggiore di silicio rispetto alle gomme standard ed è quindi importante preservare lo stampo dall’azione abrasiva del materiale. u
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FOCUS
OR.P. Stampi
Il nuovo dipartimento per il silicone liquido
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a circa 15 anni OR.P. realizza e progetta stampi per silicone liquido, ma solo negli ultimi cinque anni questo tipo di richiesta è diventata una realtà con cui confrontarsi quotidianamente. Sin dagli inizi l'azienda ha colto la complessità e la necessità di accuratezza con cui gli stampi per questo materiale devono essere realizzati e progettati, fino al punto di scardinare e sconvolgere alcune teorie e convinzioni consolidate e differenziare questo tipo di realizzazione in modo unico rispetto ai classici stampi per elastomeri. La realizzazione di uno stampo per LSR parte anzitutto da un’attenta analisi del processo: materiali, trattamenti, rivestimenti, automazioni, e capacità. Dalle basilari informazioni sul pezzo, sulla pressa e sull’automazione, inizia lo studio dell’articolo, delle sue dinamiche e caratteristiche geometriche. Solo una volta stabilita e realizzata una completa simulazione del processo inizia la fase realizzativa. La forza di OR.P. è l’accuratezza con cui seleziona i suoi investimenti e cerca da sempre di differenziarsi dal mercato territoriale, fornendo un supporto concreto alla produzione. Il processo di produzione impiega macchinari CNC sviluppati con importanti produttori, sistemi di controllo in linea e la costante formazione degli operatori, oltre a centri di controllo meccanici e visivi che dialogano tra loro e segnalano imperfezioni, verificando tolleranze ed eliminando possibili rischi d'errore. A tutto questo si aggiunge la supervisione da parte di
esperti operatori per i macchinari e per utensili sempre più nuovi e performanti. Lo stampo quindi, nel caso del silicone liquido, prende forma con una certa sicurezza realizzativa, mirando direttamente al conseguente risultato, ossia la fase di avvio in pressa. L’utilizzo dei nuovi canali freddi (E-CFO) dedicati all’LSR e la collaborazione con partner strategici apre la strada a rapporti duraturi e propositivi con i clienti. Per questo motivo rimangono fondamentali i test interni che OR.P. realizza con le aziende con cui collaborao. Un modo per conoscersi sempre meglio e lavorare insieme sul comportamento del silicone liquido negli stampi, necessario anche per rispondere alle richieste sempre più esigenti di settori sfidanti come il medicale. È soprattutto per questo mercato e per il food & beverage che OR.P. realizza i suoi stampi per silicone liquido. In occasione del prossimo DKT di Norimberga, insieme a collaboratori del territorio, l'azienda presenterà inoltre un articolo in silicone (questa volta solido) di grande interesse. u
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SPECIALE SILICONE
Rivi Magnetics
Sistemi magnetici per ottimizzare i processi
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l sistema di Rivi Magnetics per l'ancoraggio magnetico, M-Tecs R, che consente il cambio rapido degli stampi ad alte temperature si adatta a tutte le esigenze di stampaggio. Può essere utilizzato su presse a iniezione orizzontale e verticale, presse a compressione per lo stampaggio di silicone, mescole in gomma organica, sintetica, naturale e mescole pregiate. È adattabile su presse a mono iniezione o con l’utilizzo di stampi e canali freddi anche per lo stampaggio del silicone liquido. È inoltre particolarmente indicato nelle applicazioni in camere bianche e laddove sia necessaria estrema pulizia e igiene. L’utilizzo di catalizzatori per l’uso del silicone negli ultimi anni si è spostato sui platinici, andando incontro alle esigenze del mercato alimentare e farmaceutico e, in generale, del food. Per evitare il più possibile la contaminazione, il piano magnetico M-Tecs R, con la sua superficie completamente liscia, elimina la presenza di nicchie, fonte di accumulo di elementi inquinanti. Caratteristiche principali del sistema di ancoraggio magnetico M-Tecs R sono la sicurezza e velocità con cui avviene il cambio stampo, la riduzione degli scarti di produzione dovuta a una minore usura, la possibilità di produrre tutti i tipi di articoli, dall’ o-ring di piccole o grandi dimensioni fino ad articoli tecnici in generale . L’eliminazione di elementi di fissaggio tradizionale (cioè solo su alcuni punti dello stampo), in virtù di un piano magnetico permanente che aggancia completamente tutta la superficie, favorisce l’uniformità di temperatura e di pressatura, caratteristiche fondamentali in queste applicazioni, con notevole risparmio dei tempi di produzione. Nello stampaggio del silicone la temperatura è una variabile importante che deve risultare costante ed omogenea. I prodotti Rivi Magnetics, proposti nelle versioni magnetica, magnetica-riscaldante (serie M-Tecs R) e solo riscaldante (serie H-Tecs R), garantiscono un funzionamento fino a 240°C con una precisione sul delta T fino a +-2°C. Inoltre, possono essere dotati di optional CR - Diagnostica dei sistemi M-Tecs Help Desk in remoto, che consente la connessione in remoto del sistema, con abbattimento dei tempi e dei costi di service e manutenzione. u
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FOCUS
TSF
La RubberRevolution contro la combustione
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a quasi 3 anni TSF ha deciso di affiancare il suo brand al claim “RubbeRevolution”, un neologismo che il produttore di mescole di Adro (Brescia) sta cercando di trasformare in un motto aziendale, nell'ottica di realizzare una RubbeRevolution permanente. Con questo obiettivo in testa, TSF sta investendo in risorse per la ricerca e per le produzioni speciali. Uno dei filoni importanti su cui da sempre sta lavorando, per esempio, è quello delle mescole siliconiche per applicazioni speciali, in particolare per la sicurezza. I requisiti che devono soddisfare diverse installazioni o ambienti stanno creando un mercato importante. Tra tutte le richieste, la più frequente è quella della resistenza alla combustione. La ricerca di TSF in questo settore ha permesso di sviluppare le competenze per arrivare a formulare diverse tipologie di mescole omologabili secondo UL94 V0, V1, V2. Ed è recente la comunicazione che la mescola siliconica TSF AF 60 BK (di esclusiva proprietà TSF) otterrà la Carta Gialla secondo UL 94 V0. Questo codice, cui seguiranno presto altri, si aggiunge ad altri prodotti per impieghi di sicurezza, come ad esempio la mescola TSF LO.3 NEUTRO EST R 4, che rispetta i requisiti della norma EN 45545-2:2015, specifica per la produzione
di cavi ed estrusi ignifughi con bassa opacità dei fumi, impiegati nel settore ferroviario. TSF inoltre ha fatto un importante investimento impiantistico: sono in fase di avvio diverse clean room di mescolazione ISO 6 ed ISO 8, in cui sarà possibile confezionare anche mescole siliconiche ultra-pure. u
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SPECIALE SILICONE
UTH
Estrusione e filtraggio sostenibili ed efficienti
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a domanda per processi automatici sostenibili nella produzione di silicone è cresciuta continuamente negli ultimi anni come anche il livello tecnologico richiesto ai macchinari a causa di formulazioni sempre più sofsticate. Tutto ciò richiede nuove tecnologie che, da un lato, permettano un trattamento del materiale delicato e affidabile e, dall’altro, contribuiscano al risparmio di risorse e quindi a una gestione aziendale sostenibile. Per evitare un alto tasso di scarti e ottenere formati accurati con superfici di qualità purissima sono essenziali una estrusione di precisione e mescole omogenee e pulite. In special modo, la produzione di mescole delicate o mescole con additivi abrasivi pone una sfida alle macchine per l’industria degli elastomeri in silicone. La sicurezza e l’automazione delle attuali procedure di mescolazione e di processo rappresentano anch’esse nuove sfide per i produttori. La chiave per una gestione di successo è di utilizzare attrezzature disegnate specificatamente per adattarsi al profilo applicativo, tenendo in considerazione anche i dispositivi a monte e a valle nella linea, il fattore di forma del materiale, la frequenza dei cambi mescola, la percentuale di materiale che deve essere filtrata, la mescolazione/omogeneizza-
zione e altri fattori richiesti dalla tecnologia del processo. La gamma di prodotti UTH include tecnologie innovative, specificatamente progettate per le applicazioni nell’ambito della mescolazione del silicone, come per esempio rollex® MDSE. Questa è una soluzione integrata per la mescolazione e lo scarico di batch basata su estrusore conico bivite. Maggiori informazioni, incluse applicazioni di processo sono disponibili sul sito web uth-gmbh.com u
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SPECIALE SILICONE
FOCUS
Wacker
Siliconi liquidi autoadesivi a elevata scorrevolezza
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l gruppo chimico Wacker, con sede a Monaco di Baviera, ha sviluppato un nuovo tipo di gomme siliconiche liquide caratterizzate da una buona adesione che subito dopo la vulcanizzazione presentano ottime proprietà di scorrevolezza superficiale, senza rilascio di olio. Ciò consente la realizzazione di componenti compositi morbidi-rigidi che nel contempo sono facili da maneggiare. Negli ultimi 20 anni i componenti compositi hanno assunto enorme rilevanza. Per la scelta della componente morbida sempre più spesso si fa ricorso a un elastomero siliconico, specialmente se l’elemento viene usato in condizioni critiche e viene a contatto con generi alimentari o medicinali oppure impiegato in dispositivi medici. I siliconi offrono tanti vantaggi: si presentano come composti chimicamente inerti, sono biocompatibili, resistenti al calore, flessibili al freddo e resistenti all’invecchiamento. Tuttavia, gli elastomeri siliconici non aderiscono bene su altri materiali, a meno che non siano stati appositamente modificati. Inoltre, la loro superficie è caratterizzata da un’alta resistenza all’attrito, il che talvolta può risultare sconveniente per una ulteriore lavorazione e per il successivo montaggio.
Wacker ha ovviato a questo problema con le linee ELASTOSIL® LR 3671 ed ELASTOSIL® LR 3675. Entrambi i prodotti possiedono proprietà autoadesive e permettono di ottenere una superficie intrinsecamente scorrevole. La riduzione dell’attrito si ottiene senza che vi sia rilascio di olio. Nel contempo, le nuove gomme siliconiche liquide sono autoadesive e aderiscono senza trattamenti preliminari a materiali termoplastici e alle superfici metalliche. La linea ELASTOSIL® LR 3671 è stata concepita appositamente per il contatto con gli alimenti. Dopo un adeguato trattamento termico, il prodotto è idoneo per il contatto con gli alimenti secondo le raccomandazioni dell’istituto federale tedesco per l’analisi del rischio nonché conforme alle norme dell’agenzia americana per gli alimenti e le medicine (Food and Drug Administration). La linea ELASTOSIL® LR 3675 è stata sviluppata per la tecnologia in campo automobilistico. Essa si caratterizza per la sua forte adesione con la componente rigida e dopo la vulcanizzazione raggiunge una straordinaria resistenza e ottime proprietà meccaniche anche senza successivo trattamento termico. Aree di applicazione sono ad esempio le scatole di connettori con guarnizione radiale stampata ad iniezione e guarnizioni passacavo a filo singolo. u
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NORMATIVE
di Beatrice Garlanda
Lavoratori più protetti con la direttiva (UE) 2022/431 Una nuoca direttiva europea modifica e integra quella precedente sulla sicurezza e la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione, sul posto di lavoro, ad agenti cancerogeni o mutageni (che, cioè, alterano il dna). Ecco un dettaglio del nuovo provvedimento, in vigore dal 5 aprile, con tutte le sue implicazioni riguardo all’uso di determinate sostanze. È la quarta revisione della materia dal 2004.
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a Gazzetta Ufficiale UE del 16 marzo 2022 pubblica la direttiva (UE) 2022/431 che modifica e integra la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro. Il nuovo provvedimento, entrato in vigore il 5 aprile 2022, estende l’ambito d’applicazione della direttiva madre alle sostanze tossiche per la riproduzione, di largo impiego in molti processi lavorativi. Si tratta della quarta revisione della diretti-
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va del 2004. Le prime tre sono state adottate con: • direttiva (UE) 2017/2938 • direttiva (UE) 2019/130 • direttiva (UE) 2019/983. Prima di entrare nel merito della versione consolidata della direttiva 2004/37/CE, premettiamo che il titolo del provvedimento previgente è sostituito dal seguente: “Direttiva 2004/37/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’espo-
SOSTANZE E SICUREZZA
sizione ad agenti cancerogeni, mutageni o a sostanze tossiche per la riproduzione durante il lavoro” (sesta direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/ CEE del Consiglio). DISPOSIZIONI GENERALI L’art. 1 della nuova versione della direttiva richiama quanto già contenuto nel titolo, sottolineando che finalità del provvedimento è la protezione dei lavoratori dall’esposizione agli agenti e sostanze indicati nel titolo stesso. Proseguendo nella lettura del provvedimento, troviamo la spiegazione delle definizioni utilizzate. Le riportiamo qui di seguito. a) Agente cancerogeno: • sostanza o miscela che corrisponde ai criteri di classificazione come sostanza cancerogena di categoria 1A o 1B di cui all’allegato I del regolamento (CE) 1272/2008; • sostanza, miscela o procedimenti di cui all’allegato I della direttiva 2004/37/CE (vedi elenco allegato), nonché sostanza o miscela liberate nel corso di un processo e menzionate nello stesso allegato. b) Agente mutageno: sostanza o miscela corrispondente ai criteri di classificazione come agente mutageno di cellule germinali di categoria 1A 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) 1272/2008. b bis) Sostanza tossica per la riproduzione: sostanza o miscela che corrisponde ai criteri di classificazione come sostanza tossica per la riproduzione di categoria 1A o 1 B di cui all’allegato I del regolamento (CE) 1272/2008. b ter) Sostanza tossica per la riproduzione priva di soglia: una sostanza tossica per la riproduzione per la quale non esiste un livello d’esposizione sicuro per la salute dei lavoratori e che è identificata come tale nella colonna “Osservazioni” dell’allegato III della direttiva in oggetto. b quater) sostanza tossica per la riproduzione con valore soglia: una sostanza tossica per la riproduzione per la quale esiste un livello d’esposizione sicuro al di sotto del quale non vi sono rischi per la salute dei lavoratori e che è identificata come tale nella colonna “Osservazioni” dell’allegato III della direttiva in oggetto. c) valore limite: se non altrimenti specificato, la media ponderata in funzione del tempo del limite di concentrazione di un agente cancerogeno, mutageno o di una sostanza tossica per la riproduzione nell’aria entro la zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un periodo di riferimento determinato stabilito all’allegato III della direttiva in oggetto. d) valore limite biologico: il limite di concentrazione nell’adeguato mezzo biologico del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore di effetto. e) sorveglianza sanitaria: la valutazione dello stato di salute di un singolo lavoratore in funzione dell’esposizione a specifici agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione durante il lavoro.
CAMPO D’APPLICAZIONE E INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI L’articolo 3 dispone che la direttiva 2004/37/CE, come da ultimo modificata, si applica alle attività nelle quali i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni, mutageni o a sostanze tossiche per la riproduzione a causa della loro attività lavorativa. Per qualsiasi attività che possa comportare un rischio d’esposizione ad agenti cancerogeni, mutageni o a sostanze tossiche per la riproduzione, occorre determinare la natura, il grado e la durata dell’esposizione dei lavoratori in modo da poter valutare i rischi per la salute o la sicurezza e stabilire le misure da adottare. Questa valutazione deve essere rinnovata periodicamente e ogni qualvolta si verifichi un cambiamento delle condizioni che possa incidere sull’esposizione dei lavoratori stessi. Si segnala che i datori di lavoro devono fornire alle autorità responsabili, su loro richiesta, gli elementi utilizzati per tale valutazione. Nella valutazione del rischio devono tener conto di tutti gli altri modi possibili di esposizione, come quelli in cui vi è assorbimento cutaneo. Inoltre devono prestare un’attenzione particolare agli eventuali effetti concernenti la salute o la sicurezza dei lavoratori a rischio particolarmente sensibili e analizzano la possibilità di non fare operare questi lavoratori in aree in cui possono essere a contatto con agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione. OBBLIGHI DEI DATORI DI LAVORO Gli articoli successivi della versione consolidata del provvedimento dispongono altri obblighi a carico dei datori di lavoro. Vediamo di che cosa si tratta. • Riduzione dell’esposizione I datori devono ridurre l’utilizzazione di un agente cancerogeno, mutageno o di una sostanza tossica per la riproduzione sul luogo di lavoro, sostituendoli, quando possibile, con una sostanza, miscela o procedimento che, nelle condizioni in cui sono utilizzati, non siano o siano meno nocivi alla salute o alla sicurezza dei lavoratori. • Come ridurre o evitare l’esposizione Se la sostituzione di cui sopra non è possibile, i datori di lavoro devono fare in modo che la produzione e l’utilizzazione degli agenti cancerogeni, mutageni o delle sostanze tossiche per la riproduzione avvengano in un sistema chiuso, qualora tecnicamente possibile. Se non si può ricorrere ad un sistema chiuso, i datori di lavoro devono fare in modo che il livello d’esposizione all’agente cancerogeno, mutageno o alla sostanza tossica per la riproduzione privo di soglia sia il più basso valore tecnicamente possibile. Analogamente se non si può utilizzare o produrre una sostanza tossica per la riproduzione con valore soglia in un sistema chiuso, i datori devono fare in modo che il rischio connesso all’esposizione dei lavoratori a tale sostanza sia riL’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
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NORMATIVE
dotto al minimo. L’esposizione non deve in ogni caso superare il valore limite dell’agente cancerogeno, mutageno o della sostanza tossica per la riproduzione stabilito nell’allegato III. In tutti i casi d’impiego di agenti cancerogeni, mutageni o di sostanze tossiche per la riproduzione i datori di lavoro devono: • limitare la quantità di agenti cancerogeni, mutageni o di sostanze tossiche per le riproduzione sul luogo di lavoro; • ridurre al minimo il numero dei lavoratori esposti o che possono essere esposti; • concepire i processi lavorativi e le misure tecniche in modo da evitare o ridurre al minimo l’emissione di agenti cancerogeni, mutageni o di sostanze tossiche per la riproduzione sul luogo di lavoro. Devono, inoltre: • provvedere all’evacuazione alla fonte degli agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione , all’aspirazione locale o ventilazione generale adeguate; • impiegare metodi appropriati già esistenti per la misurazione degli agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione, in particolare per l’individuazione precoce delle esposizioni anormali causate da un vento non prevedibile o da un incidente; • applicare procedure e metodi di lavoro adeguati; • adottare misure di protezione collettive e/o nei casi in cui l’esposizione non possa essere evitata con altri mezzi, misure di protezione individuale; • adottare misure di igiene (pulizia dei pavimenti, dei muri e delle altre superfici); • informare i lavoratori; • delimitare le aree a rischio e impiegare adeguati segnali di avvertimento e di sicurezza, compresi i segnali “vietato fumare” nelle aree in cui i lavoratori sono o possono essere esposti ad agenti cancerogeni, mutageni o a sostanze tossiche per la riproduzione; • introdurre dispositivi per i casi di emergenza che possono comportare esposizioni anormalmente elevate; • disporre di mezzi necessari per l’immagazzinamento, la manipolazione e il trasporto in condizioni di sicurezza, in particolare tramite l’impiego di contenitori ermetici ed etichettati in modo chiaro e visibile;
• disporre di mezzi necessari per la raccolta, l’immagazzinamento e lo smaltimento in condizione di sicurezza dei residui da parte dei lavoratori, compreso l’impiego di contenitori ermetici etichettati in modo chiaro e visibile. INFORMAZIONI DA FORNIRE ALL’AUTORITÀ COMPETENTE Se dalla valutazione di cui all’art. 3 emerge un rischio per la salute o la sicurezza dei lavoratori, i datori di lavoro forniscono all’autorità competente, a richiesta, informazioni appropriate riguardanti: • le attività svolte e i processi industriali applicati, con l’indicazione dei motivi per i quali sono impiegati agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione; • i quantitativi prodotti o utilizzati di sostanze tossiche per la riproduzione; • il numero dei lavoratori esposti; • le misure di prevenzione adottate; • il tipo di equipaggiamento protettivo da utilizzare; • la natura e il grado dell’esposizione; • i casi di sostituzione. ESPOSIZIONE NON PREVEDIBILE E PREVEDIBILE La direttiva (UE) 2022/431 non modifica gli articoli 7 e 8 della direttiva 2004/37/CE, riguardanti rispettivamente l’esposizione non prevedibile e quella prevedibile. In caso di eventi non prevedibili o di incidenti che possano comportare un’esposizione anormale dei lavoratori, i datori di lavoro ne informano i lavoratori. Fino alla rimozione delle cause dell’esposizione anormale, solo i lavoratori indispensabili per effettuare interventi di riparazione e altri lavori necessari sono autorizzati a lavorare nell’area colpita. Devono essere messi a disposizione di questi lavoratori, e dagli stessi indossati, indumenti protettivi e sistemi individuali di protezione della respirazione. Chi non è protetto non può lavorare nell’area colpita. Nel caso sia prevedibile un aumento dell’esposizione (ad esempio nelle attività di manutenzione) i datori definiscono, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti, le misure necessarie per ridurre al massimo la durata dell’esposizione
Elenco di sostanze, miscele e procedimenti Direttiva 2004/37/CE versione consolidata: Allegato I 1. produzione di aurammina 2. lavori comportanti esposizione a idrocarburi policiclici aromatici presenti nella fuliggine, nel catrame e nella pece di carbone 3. lavori comportanti esposizione alle polveri, fumi e nebbie prodotti durante il raffinamento del nichel a temperature elevate 4.procedimenti agli acidi forti nella fabbricazione di alcol isopropilico 5 lavori comportanti esposizione a polveri di legno duro 6 lavori comportanti esposizione a polvere di silice cristallina respirabile generata da un procedimento di lavorazione 7 lavori comportanti penetrazione cutanea degli oli minerali precedentemente usati nei motori a combustione per lubrificare e raffreddare le parti mobili all’interno del motore 8 lavori comportanti esposizioni all’emissione dei gas di scarico dei motori diesel.
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SOSTANZE E SICUREZZA
Raccomandazioni pratiche per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori Direttiva 2004/37/CE versione consolidata: Allegato II Il medico o l’autorità responsabile della sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni o mutageni o a sostanze tossiche per la riproduzione devono conoscere le condizioni e le circostanze dell’esposizione di ciascun lavoratore. La sorveglianza sanitaria dei lavoratori deve essere effettuata in conformità dei principi e delle prassi della medicina del lavoro e comprendere almeno le seguenti misure: - tenuta della documentazione relativa ai procedimenti sanitari e professionali del lavoratore - un’intervista personale - ove necessario, il controllo biologico e l’accertamento degli effetti precoci e reversibili Per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria possono essere decise eventuali ulteriori prove e analisi da effettuare.
dei lavoratori e per garantirne la protezione. I lavoratori interessati devono essere dotati di indumenti protettivi e di sistemi individuali di protezione della respirazione. Sono, inoltre, adottate misure appropriate affinché le aree in cui si svolgono le attività in cui è prevedibile un aumento dell’esposizione siano chiaramente delimitate e contrassegnate o affinché sia evitato in altro modo che persone non autorizzate accedano alle aree in questione. ACCESSO ALLE ZONE DI RISCHIO I datori di lavoro devono adottare misure appropriate a fare in modo che le aree in cui si è rilevato un rischio par la salute o la sicurezza dei lavoratori siano accessibili esclusivamente ai lavoratori che le devono raggiungere per motivi connessi con il loro lavoro o funzione. MISURE IGIENICHE E DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Anche le disposizioni sulle misure igieniche e di protezione individuale non sono state modificate dalla direttiva (UE) 2022/431. Per tutte le attività che comportano un rischio di contaminazione dovuto ad agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione, i datori di lavoro sono obbligati ad adottare misure appropriate a fine di garantire che: a) i lavoratori non mangino, bevano o fumino nelle aree di lavoro in cui esiste un rischio di contaminazione ad opera di agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione; b) i lavoratori siano dotati di indumenti protettivi o di altri adeguati indumenti speciali; c) siano disponibili posti separati per riporre gli indumenti di lavoro o gli indumenti protettivi e per gli abiti civili; d) siano messi a disposizione dei lavoratori servizi igienici appropriati e adeguati; e) gli equipaggiamenti protettivi siano riposti in un luogo ben determinato e siano controllati e puliti se possibile prima e, co-
munque, dopo ogni utilizzazione; f) gli equipaggiamenti difettosi siano riparati o sostituiti prima di essere nuovamente utilizzati. Informazione e formazione dei lavoratori i datori di lavoro devono adottare le misure necessarie a garantire che i lavoratori o i loro rappresentanti ricevano una formazione sufficiente e adeguata, in particolare attraverso informazioni e istruzioni, per quanto riguarda: a) i rischi potenziali per la salute; b) le precauzioni da prendere per evitare l’esposizione; c) le prescrizioni in materia d’igiene; d) la necessità di indossare e impiegare equipaggiamenti e indumenti protettivi; e) le misure che i lavoratori devono adottare in caso d’incidente e per prevenirlo. Si segnala che la versione attuale della direttiva riscrive le disposizioni sulla formazione dei lavoratori. In base alle nuove disposizioni, la formazione deve essere adattata all’evoluzione dei rischi e all’insorgenza di nuovi rischi, in particolare se i lavoratori sono o possono essere esposti a vari o nuovi agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione, compresi quelli contenuti in farmaci pericolosi, o in caso di mutamento delle circostanze relative al lavoro. Inoltre la formazione deve essere periodicamente offerta nelle strutture sanitarie a tutti i lavoratori esposti agli agenti o sostanze di cui sopra e deve essere periodicamente ripetuta in altri contesti, se necessario. Di nuova formulazione è anche il disposto in base al quale i datori di lavoro sono obbligati a informare i lavoratori sugli impianti e sui contenitori connessi che contengono agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione e a provvedere ad un’etichettatura univoca e chiara di tutti i contenitori, imballaggi e impianti contenenti gli agenti e le sostanze di cui si tratta, nonché ad apporre segnali di avverti-
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NORMATIVE
Valori limite biologici e misure di sorveglianza sanitaria Allegato III bis introdotto dalla direttiva (UE) 2022/431 L’allegato III bis della nuova normativa fa riferimento al piombo e suoi composti ionici. Esso stabilisce che il monitoraggio del piombo comprende la misurazione del livello di piombo nel sangue (PbB) . A tal fine si utilizzano la spettroscopia ad assorbimento o un metodo che dia risultati equivalenti. Il valore limite biologico obbligatorio è: 70 µg Pb/100 ml di sangue. La sorveglianza sanitaria si effettua quando l’esposizione a una concentrazione di piombo nell’aria, espressa come media ponderata nel tempo calcolata su 40 ore alla settimana, è superiore a 0,075 mg/m3, oppure quando nei singoli lavoratori è riscontrato un contenuto di piombo nel sangue superiore a 40 µg Pb/100 ml di sangue.
mento chiaramente visibili. Va segnalato che, se è stato fissato un valore limite biologico nell’allegato III bis, la sorveglianza sanitaria è obbligatoria per poter lavorare con l’agente cancerogeno, mutageno o la sostanza tossica per la riproduzione in questione, conformemente alle procedure previste nell’allegato stesso. I lavoratori sono informati di tale obbligo prima che sia loro assegnato un compito che comporta il rischio d’esposizione agli agenti o alle sostanze in questione. INFORMAZIONE DEI LAVORATORI EX ART.12 Non ci sono modifiche introdotte dalla direttiva (UE) 2022/431 sulle informazioni da fornire ai lavoratori, ai sensi dell’art.12. Rimane, pertanto, l’obbligo di adottare misure atte a garantire che: a) i lavoratori o i loro rappresenti nell’azienda nello stabilimento possano verificare l’applicazione delle disposizioni della direttiva; b) i lavoratori o i loro rappresentanti siano informati al più presto di esposizioni anormali, delle cause di queste e delle misure adottate o da adottare per risolvere la situazione; c) i datori di lavoro tengano elenchi aggiornati dei lavoratori addetti alle attività che comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori indicando, se l’informazione è disponibile, il livello d’esposizione al quale essi sono stati sottoposti; d) il medico e l’autorità competente, ed ogni altra persona responsabile della salute e sicurezza sul luogo di lavoro, abbiano accesso agli elenchi di cui sopra; e) ciascun lavoratore abbia accesso alle informazioni contenute in detti elenchi che lo riguardano personalmente; f ) i lavoratori o i loro rappresentati abbiano accesso alle informazioni anonime e collettive. SORVEGLIANZA SANITARIA Gli Stati membri devono adottare provvedimenti atti a salvaguardare un’adeguata sorveglianza sanitaria dei lavoratori
52
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
per i quali la valutazione di cui all’art.3 rilevi un rischio per la salute o la sicurezza. Il medico o l’autorità responsabile della sorveglianza sanitaria possono segnalare che la stessa debba proseguire al termine dell’esposizione per il periodo di tempo che ritengono necessario per proteggere la salute del lavoratore. I provvedimenti di cui sopra devono essere tali da consentire che il lavoratore, se del caso, sia sottoposto a sorveglianza sanitaria prima dell’esposizione e, in seguito, a intervalli regolari. Secondo la nuova formulazione dell’art.14, se si riscontra che un lavoratore soffre di un’anomalia che può essere stata causata da un’esposizione ad agenti cancerogeni, mutageni o a sostanze tossiche per la riproduzione o se un valore limite biologico è stato superato, il medicoo l’autorità responsabile della sorveglianza sanitaria dei lavoratori - può esigere di sottoporre a sorveglianza sanitaria gli altri lavoratori che sono stati esposti in modo analogo. Nel caso in cui si effettui la sorveglianza sanitaria, vengono tenute cartelle sanitarie individuali (art.14, paragrafo 4) e il medico, o l’autorità responsabile della sorveglianza sanitaria, propone le misure individuali di protezione o prevenzione da adottare. Ai lavoratori devono essere forniti consigli e informazioni su qualsiasi tipo d sorveglianza sanitaria cui possono essere sottoposti dopo la fine dell’esposizione. I lavoratori possono accedere ai risultati della sorveglianza sanitaria che li riguardano e i lavoratori interessati o i datori di lavoro possono chiedere una revisione dei risultati. L’allegato II della direttiva 2004/37/CE fornisce raccomandazioni pratiche per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori (cfr. elenco allegato). Si segnala infine che, ai sensi della direttiva (UE) 2022/431, tutti i casi di cancro e di effetti nocivi sulla funzione sessuale e sulla fertilità delle lavoratrici e dei lavoratori adulti e sullo sviluppo dei figli, che risultino essere stati causati da un’esposizione ad un agente cancerogeno, mutageno o ad una sostanza tossica per la riproduzione durante l’attività lavorativa, devono essere notificati all’autorità responsabile.
Valori limite d’esposizione professionale
Tabella 1
Direttiva 2004/37/CE: Allegato III, modificato alla voce “benzene” Nome agente
N. CE (1)
N.CAS (2)
Valori limite 8 ore (3)
Osservazioni
mg/m3 ( 5)
ppm ( 6)
f/ml ( 7)
mg/m3 ( 5)
ppm ( 6)
f/ml ( 7) 3
Polveri di legno duro
-
-
2(8)
-
-
-
-
-
-
Composti di cromo VI definiti cancerogeni ai sensi dell’art.2, lett a), punto 1) (come cromo)
-
-
0,005
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
0.3
-
-
-
-
-
-
9 0,1 ( )
-
-
-
-
-
-
Fibre ceramiche refrattarie definite cancerogene a sensi dell’art. 2 lett a) punto i) Polvere di silice cristallina respirabile
Valore limite 3 mg/m fino al 17 gennaio 2023 Valore limite: 3 0,10 mg/m fino al 17 gennaio 2025 Valore limite: 3 0,025 mg/m per i procedimenti di saldatura o taglio al plasma o analoghi procedimenti di lavorazione che producono fumi fino al 17 gennaio 2025
10
Pelle ( )
Benzene
200-753-7
71-43-2
0,66
0,2
-
-
-
-
Cloruro di vinile monomero
200-831-0
75-01-4
2,6
1
-
-
-
-
-
Ossido di etilene
200-849-9
75-21-8
1,8
1
-
-
-
-
10 Pelle ( )
1,2- Epossipropano
200-879-2
75-56-9
2,4
1
-
-
-
-
-
Tricloroetilene
201-167-4
79-01-6
54,7
10
-
164,1
30
-
Pelle (10)
Acrilammide
201-173-7
79-06-1
0,1
-
-
-
-
-
Pelle ( )
2- Nitropropano
201-209-1
79-46-9
18
5
-
-
-
-
-
o- Toluidina
202-429-0
95-53-4
0,5
0,1
-
-
-
-
Pelle ( )
4,4’-metilendianilina
202-974-4
101-77-9
0,08
-
-
-
-
-
Pelle ( )
Epicloridrina
203-439-8
106-89-8
1,9
-
-
-
-
-
Pelle ( )
Etilene dibromuro
203-444-5
106-93-4
0,8
0,1
-
-
-
-
Pelle ( )
Valore limite: 1 ppm (3,25 mg/m3) fino al 5 aprile 2024. Valore limite: 0,5 ppm (1,65 mg/m3) dal 5 aprile 2024 fino al 5 aprile 2026
10
10 10 10 10
1,3-Butadiene
203-450-8
106-99-0
2,2
1
-
-
-
-
-
Etilene dicloruro
203-458-1
107-06-2
8,2
2
-
-
-
-
Pelle ( )
Idrazina
206-114-9
302-01-2
0,013
0,01
-
-
-
-
Pelle ( )
Bromoetilene
209-800-6
593-60-2
4,4
1
-
-
-
-
-
Emissione dei gas di scarico dei motori diesel
-
-
*1 0,05 ( )
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Pelle ( )
-
-
-
-
-
-
-
-
Pelle ( )
-
-
0,001 11 ( )
-
-
-
-
-
Berillio e composti inorganici del berillio
-
-
0,0002 11 ( )
-
-
-
-
-
Acido arsenico e suoi sali e composti inorganici dell’arsenico
-
-
11 0,01 ( )
-
-
-
-
-
Formaldeide
200-001-8
50-00-0
0,37
0,3
-
0,74
0,6
-
4,4’-metilene-bis (2-cloroanilina)
202-918-9
101-14-4
0,01
-
-
-
-
-
Miscele di idrocarburi policiclici aromatici, in particolare quelle contenenti benzo[a]pirene, definite cancerogene ai sensi della direttiva in oggetto Oli minerali precedentemente usati nei motori a combustione interna per lubrificare e raffreddare le parti mobili all’interno del motore Cadmio e suoi composti inorganici
Misure transitorie
Breve durata (4)
10 10
Il valore limite si applica a decorrere dal 21 febbraio 2023. Per le attività minerarie sotterranee e la costruzione di gallerie, il valore limite si applica a decorrere dal 21 febbraio 2026
10
10
3
Valore limite 0,004 mg/m (12) fino all’11 luglio 2027 Sensibilizzazione cutanea e delle vie 13 respiratorie ( )
Valore limite 0,0006 mg/m fino all’11 luglio 2026
3
Per il settore della fusione del rame il valore limite si applica dall’11 luglio 2023 3 3 Valore limite di 0,62 mg/m o 0,5 ppm ( ) Sensibilizzazione per i settori sanitario, funerario e dell’im14 cutanea ( ) balsamazione fino all’11 luglio 2024 -
10
Cute ( )
(1) N.CE (ossia EINEC, ELINCS o NLP) . È il numero ufficiale della sostanza all’interno dell’Unione europea, come definito nell’allegato VI, parte 1, del regolamento (CE) n.1272/2008 (2) N. CAS: numero di registrazione CAS (Chemical Abstract Serice) (3) Misurato o calcolato in relazione ad un periodo di riferimento di otto ore (4) Limite per esposizione di breve durata (STEL). Valore limite al di sopra del quale l’esposizione dovrebbe essere evitata e che si riferisce ad un periodo di 15 minuti salvo indicazione contraria (5) mg/m3= milligrammi per metro cubo di aria a 20°C e 101,3 kPa(corrispondente alla pressione di 760 mm di mercurio) (6) ppm= parti per milione per volume di aria (ml/m3) (7) f/ml=fibre per millilitro (8) Frazione inalabile: se le polveri di legno duro sono mischiate con altre polveri di legno, il valore limite si applica a tutte le polveri di legno presenti nella miscela in questione (9) Frazione respirabile (10) Contribuisce in modo significativo all’esposizione totale attraverso la via di assorbimento cutanea (11) Frazione inalabile (12) Frazione inalabile. Frazione respirabile negli Stati membri che applicano un sistema di biomonitoraggio con un valore limite biologico non superiore a 0,002 mg Cd/g di creatinina nelle urine (13) La sostanza può causare sensibilizzazione cutanea e delle vie respiratorie (14) La sostanza può causare sensibilizzazione cutanea (*1) Misurate sotto forma di carbonio elementare
NORMATIVE
Modifiche introdotte
Tabella 2
Con la direttiva (UE) 2002/431 sono aggiunte le righe seguenti all’allegato III della direttiva 2004/37/CE e successive modifiche N. CE (1)
Nome agente
N.CAS (2)
Valori limite 3 8 ore ( )
Osservazioni
Misure transitorie
Breve durata (4)
mg/m3 5 ()
ppm 6 ()
f/ml 7 ()
mg/m3 5 ()
ppm 6 ()
f/ml 7 ()
0,45
-
4
1,8
-
8
Pelle ( ) Senibilizzazione 9 cutanea( )
Acrilonitrile
203-466-5
107-13-1
1
Composti del nichel
-
-
0,01 ( ) 11 0,05 ( )
-
-
-
-
-
0,15
-
-
-
-
-
-
10
Piombo inorganico e suoi composti
I valore limite (10) e (11) si applicano a Sensibilizzazione cudecorrere dal 18 gennaio 2025. tanea e dell’apparaFino ad allora si applica il valore limite 12 to respiratorio ( ) 3 11 di 0,1 mg/m ( )
8
N, N-dimetilacetammide
204-826-4
127-19-5
36
10
-
72
20
-
Pelle ( )
Nitrobenzene
202-716-0
98-95-3
1
0,2
-
-
-
-
Pelle ( )
N,N Dimetilformamide
200-679-5
68-12-2
15
5
-
30
10
-
Pelle ( )
2-metossietanolo
203-713-7
109-86-4
-
1
-
-
-
Pelle (8)
2- Metossietil acetato
203-772-9
110-49-6
-
1
-
-
-
-
Pelle ( )
2- Etossi etanolo
203-804-1
110-80-5
8
2
-
-
-
-
Pelle (8)
2- Aceetato di 2-etossietile
203-839-2
111-15-9
11
2
-
-
-
-
Pelle ( )
1-Metil-2-pirrolidon
212-828-1
872-50-4
40
10
-
80
20
-
Pelle (8)
0,02
-
-
-
-
-
-
Mercurio e composti inorganici divalenti del mercurio compresi ossido mercurico e cloruro di mercurio (misurati come mercurio) Bisfenolo A; 4,4’-isopropilidendifenolo Monossido di carbonio
I valori limite si applicano a decorrere dal 5 aprile 2026
8
8
8
8
201-245-8
80-05-7
13 2( )
-
-
-
-
-
-
211-630-08-03
630-08-0
23
20
-
117
100
-
-
Per le note da (1) a (7) vedi quanto riportato nella tabella 1 (8) Contribuisce in modo significativo all’esposizione totale attraverso la via di assorbimento cutanea (9) La sostanza può causare sensibilizzazione cutanea (10) Frazione respirabile, misurata come nickel (11) Frazione inalabile, misurata come nickel (12) La sostanza può causare sensibilizzazione cutanea e delle vie respiratorie (13) Frazione inalabile
TENUTA DELLA DOCUMENTAZIONE Per quanto concerne gli agenti cancerogeni e mutageni, gli elenchi di cui all’art.12 e le cartelle sanitarie di cui all’art.14 sono conservati per un periodo di almeno 40 anni a decorrere dalla fine dell’esposizione. Per quanto riguarda le sostanze tossiche per la riproduzione, gli elenchi di lavoratori di cui all’art.12 lettera c) e le cartelle sanitarie di cui all’art.14 sono conservati per un periodo di almeno cinque anni a decorrere dalla fine dell’esposizione. VALORI LIMITE La direttiva (UE) 2022/431 prevede che, con la procedura di cui all’art.153, paragrafo 2, lettera b) del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), il Parlamento europeo e il Consiglio fissino, con direttive, i valori limite relativi a tutti gli agenti cancerogeni, mutageni o alle sostanze tossiche per la riproduzione per cui è possibile e, se del caso, altre disposizioni connesse. I valori limite attuali figurano nell’allegato III (vedi tabelle 1 e 2). Si fa presente che la direttiva (UE) 2022/431 ha modificato la riga di tale allegato relativa al benzene ed ha ag54
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
giunto nell’allegato stesso altri agenti. Con la procedura sopra richiamata sono anche fissati i valori limite biologici, insieme ad altre informazioni pertinenti in merito alla sorveglianza sanitaria. I valori limite biologici e le altre informazioni in materia di sorveglianza sanitaria figurano nell’allegato III bis (riportato in fondo a quest’articolo). VALORI SOGLIA È introdotto l’art.16 bis, in base al quale il Parlamento europeo e il Consiglio indicano nell’allegato III , colonna “Osservazioni”, della direttiva in esame, se una sostanza tossica per la riproduzione sia priva di soglia o con valore soglia. Si forniscono quindi indicazioni per l’identificazione delle sostanze tossiche per la riproduzione prive di soglia e con valore soglia. MODIFICHE DELL’ALLEGATO II Ci pare interessante precisare che la Commissione può adottare atti delegati, in conformità all’art.17 bis della direttiva in oggetto, per apportare modifiche tecniche all’allegato II
SOSTANZE E SICUREZZA
contenente raccomandazioni pratiche per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Si segnala che nell’articolo in questione sono esplicitati tempi e modalità ai quali la Commissione deve attenersi nell’adozione degli atti di cui sopra. È altresì prevista una procedura d’urgenza (art.17 ter). In tal caso gli atti adottati dalla Commissione entrano in vigore immediatamente. VALUTAZIONE In merito alla direttiva in oggetto, la Commissione: a) valuta la necessità di modificare il valore limite per la polvere di silice cristallina respirabile; b) entro l’11 luglio 2022 valuta la possibilità di modificare la direttiva per includervi disposizioni relative alla combinazione di un limite d’esposizione professionale nell’aria e un valore limite biologico per il cadmio e i suoi composti inorganici; c) entro il 31 dicembre 2022, se del caso e previa consultazione del comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro (CCSS), tenendo conto delle raccomandazioni esistenti, presenta un piano d’azione per stabilire valori limite di esposizione professionale nuovi o rivisti per almeno 25 sostanze, gruppi di sostanze o sostanze generate da processi; d) entro il 31 dicembre 2022 elabora orientamenti dell’Unione per la preparazione, la somministrazione e lo smalti-
mento dei farmaci pericolosi sul luogo di lavoro; e) entro il 5 aprile 2025, se del caso, elabora una definizione e stila un elenco indicativo dei farmaci pericolosi o delle sostanze che li contengono; f ) se del caso, dopo aver ricevuto un parere del CCSS, stabilisce livelli di rischio minimo e massimo. Entro 12 mesi dal ricevimento del parere del CCSS, previa opportuna consultazione delle parti interessate, elabora orientamenti sulla metodologia per fissare valori limite basati sul rischio. Tali orientamenti sono pubblicati sul sito EU_OSHA e resi noti negli Stati membri dalle autorità competenti; g) entro il 31 dicembre 2024, previa consultazione delle parti interessate, propone, se del caso, un valore limite per il cobalto e i composti inorganici di cobalto. Infine, si ricorda la Dichiarazione comune del Parlamento europeo e del Consiglio sull’ambito di applicazione della direttiva 2004/37/CE. Si tratta della dichiarazione riportata alla fine del testo della direttiva (UE) 2022/431, nella quale le due istituzioni sono concordi nel ritenere che i medicinali pericolosi contenenti una o più sostanze che rispondono ai criteri di classificazione nella classe di pericolo cancerogenicità (categorie 1A o 1B) o tossicità per la riproduzione (categoria 1A o 1B) a norma del regolamento CLP rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 2004/37/CE. Tutti i requisiti della direttiva 2004/37/CE si applicano di conseguenza ai medicinali pericolosi u
NEWS
TACCUINO
Prime stime del Pil trimestrale. L'Istat registra un calo dello o,2%
L'
economia italiana, dopo quattro trimestri di crescita sostenuta, registra nel primo trimestre del 2022 una lieve flessione dell’attività. Lo indica l'stat nella sua stima preliminare del Pil nei primi tre mesi del 2022. In termini tendenziali, la crescita è ancora risultata comunque molto sostenuta, di poco inferiore al 6 per cento. La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta una crescita dell’agricoltura, una sostanziale stazionarietà dell’industria e un calo dei servizi. Più nel dettaglio, Istat stima che nel primo trimestre del 2022 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e sia cresciuto del 5,8% in termini tendenziali. Nel trimestre precedente, invece era stato registrato un incremento dello 0,7% rispetto al terzo quarto del 2021. Questo valore è stato invece rivisto al rialzo rispetto a quanto in precedenza calcolato dall'Istituto Nazionale di Statistica. In ogni caso parliamo, per il periodo da gennaio a marzo, di cifre migliori rispetto a quelle previste dal governo nel Def, dove era stato ipotizzato un calo dello 0,5%. Il primo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al primo trimestre del 2021. La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di una riduzione in quello dei servizi e di una stazionarietà nell’industria. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +2,2%. u
Nella tabella qui sopra i valori concatenati rappresentano la dinamica delle grandezze economiche al netto delle variazioni dei prezzi. Le variazioni percentuali congiunturali indicano le variazioni percentuali rispetto al trimestre precedente e quelle tendenziali sono riferite invece allo sesso trimestre dell'anno precedente. L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
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NEWS
Un hub alla LIUC per monitorare la transizione verso l'economia circolare
N
asce alla LIUC, la Libera Università di Castellanza, in provincia di Varese, il Green Transition Hub, un centro di aggregazione di competenze e conoscenze sui temi della transizione ecologica. Un nuovo tassello che si aggiunge alle tante attività sviluppate dall’ateneo sul tema (dal semestre della sostenibilità per gli studenti di Ingegneria Gestionale ad alcuni progetti legati alla vita in università), previste dal Piano Strategico 2021-25 e in linea con la filosofia del trentennale della LIUC, pensato proprio con un occhio di attenzione al “green”. «Tre le macro – aree in cui si sviluppa il nostro lavoro», spiega il Direttore del Green Transition Hub, Alessandro Creazza, professore associato della Scuola di Ingegneria Industriale, «ossia la ricerca attraverso iniziative che coinvolgono aziende, stakeholder e cittadini, la didattica, con il trasferimento
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
di contenuti sui temi di sostenibilità ed economia circolare agli studenti, e la divulgazione, realizzata attraverso convegni, workshop e webinar in collaborazione con esperti e aziende a livello nazionale e internazionale». Alla base del progetto anche l’idea di fare opera di sensibilizzazione ad ampio raggio sui temi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare, affinché persone e organizzazioni siano sempre più inclini a compiere scelte virtuose. Non solo, come spiega Andrea Urbinati, Direttore del Centro sull’Innovazione Tecnologica e l’Economia Circolare della LIUC Business School e Deputy Director del Green Transition Hub: “L’Hub è prima di tutto uno spazio di lavoro collaborativo, di sperimentazione, di brainstorming e di creazione di valore nella formulazione di strategie green e circolari per i processi di supply chain management, logistica e innovazione sostenibile”.
Tra i progetti su cui il team sta lavorando, due riguardano la logistica, con questionari e indagini per capire come indirizzare lo sviluppo di iniziative per la sostenibilità e uno è incentrato sull'economia circolare, un osservatorio periodico per studiare le pratiche manageriali, i fattori abilitanti e le barriere all’adozione dell’Economia Circolare nelle PMI e per approfondire come le imprese stanno affrontando la transizione ecologica nei diversi settori manifatturieri «Dati forniti dall’Agenzia Europea dell’Ambiente», spiega Creazza, «confermano che i processi logistici possono essere una leva di importanza strategica per la transizione ecologica dei sistemi industriali. Per questa ragione il nostro Hub si concentra sullo studio di pratiche e metodi per migliorare la sostenibilità della logistica, della distribuzione e delle supply chain, invitando le aziende e le amministrazioni pubbliche a innovare i propri processi in ottica di sostenibilità e sensibilizzando i cittadini verso scelte di consumo responsabili». u
TACCUINO
A Fiere di Parma va in scena SPS Italia. Un'edizione incentrata su smart factory, efficienza energetica e robotica
D
al 24 al 26 maggio la fiera SPS Italia 2022 porta a Fiere di Parma le tecnologie più avanzate per l’automazione e la meccatronica. Sostenibilità, centralità dell’uomo nella transizione digitale e tecnologie abilitanti come la manifattura additiva e la robotica sono i temi principali sviluppati dalla manifestazione, che finalmente ritorna dopo due anni di rinvii forzati dovuti al Covid-19. Un appuntamento che si preannuncia ricco di contenuti e denso di presenze, come ha spiegato Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia, l’ente che organizza l’evento. «Registriamo il 90% di riconferme dall’ultima edizione, con un incremento dell’11% di espositori che per la prima volta saranno a SPS Italia. Una premessa davvero incoraggiante». E anche una conferma della gran voglia che le imprese italiane del settore meccatronico hanno di superare uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni, acuito anche dalla crisi in Ucraina, e di guardare comunque con fiducia al futuro. Molto presente in fiera sarà la robotica, sia negli stand degli espositori sia nei temi affrontati. I robot, per esempio, sono una tecnologia che può dare un grande contributo in tema di efficienza energetica, tema attualissimo oggi, in un periodo in cui i costi delle bollette elettriche sono schizzati alle stelle e la sostenibilità è sempre di più un valore da giocare sul mercato. Proprio la sostenibilità costituisce il fil rouge attorno al quale ruotano molte iniziative di SPS Italia 2022. Marco Vecchio, Segretario di ANIE Energia che coordina uno sportello di informazioni e consulenza sulla transizione ecologica (padiglione 4) evidenzia al riguardo come «la transizione energetica è uno dei fenomeni più significativa del secolo. Le tecnologie svolgono un ruolo molto importante in questo passaggio epocale e il tema della sostenibilità ambientale è sullo sfondo di tutto il processo. Il lavoro fatto con Messe Frankfurt Italia e con gli altri partner per dare una dimensione
agli sforzi dell’industria in questa direzione è fondamentale per capirne le implicazioni in uno dei settori più energivori». In particolare è District 4.0 l’area dimostrativa in cui le aziende espongono, a SPS Italia, demo funzionanti delle tecnologie abilitanti per la smart factory. «Uno spazio che ha avuto un grandissimo successo fin da quando lo abbiamo proposto», sottolinea Francesca Selva, Vicepresidente Marketing and Events di Messe Frankfurt Italia, «e che per l’edizione 2022 ha visto un vero boom di richieste di partecipazione. Un’attenzio-
ne particolare sarà riservata alle tecnologie digitali e alla robotica, che nel nostro progetto si trovano in aree dedicate contigue tra loro, anche perché sono sempre più integrate. Un congruo spazio è riservato anche alla manifattura additiva, che per la prima volta trova a Parma un suo spazio fisico di esposizione, ma per la quale Messe Frankfurt Italia può mettere in campo una solida esperienza, dato che organizza a Francoforte la più importante fiera al mondo del settore, Formnext, cresciuta in modo esponenziale in soli cinque anni». u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
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Continental mette il PET riciclato nei suoi nuovi pneumatici
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ontinental è il primo produttore di pneumatici ad avviare la produzione in serie di pneumatici con filato di poliestere ottenuto da bottiglie di plastica in PET riciclate, attraverso un nuovo processo tecnologico. Il nuovo materiale ad alte prestazioni sarà inizialmente utilizzato in misure selezionate per gli pneumatici estivi PremiumContact 6 ed EcoContact 6 e per lo pneumatico AllSeasonContact di Continental. Questo materiale sostituisce completamente il poliestere convenzionale utilizzato nella costruzione della carcassa dello pneumatico. Un set di pneumatici standard per autovetture contiene il poliestere ottenuto da circa 40 bottiglie in PET riciclate. A settembre 2021, Continental ha presentato per la prima volta la tecnologia ContiRe.Tex che utilizza filato di poliestere ricavato, senza alcun passaggio chimico intermedio, da vecchie bottiglie in PET, che non sarebbero riciclate in altro modo. Ciò rende il processo di Continental molto più efficiente rispetto a metodi standard in grado di trasformare bottiglie in PET in filati di poliestere ad alte prestazioni. Le bottiglie utilizzate da Continental provengono
esclusivamente da regioni senza un sistema di riciclaggio a circuito chiuso. Nell’ambito di uno speciale processo di riciclaggio, le bottiglie vengono smistate e pulite meccanicamente, dopo aver rimosso i tappi. Dopo la triturazione meccanica, il PET viene ulteriormente trasformato in poliestere granulato e, infine, filato.
Il filato di poliestere in PET è stato a lungo utilizzato nell’assemblaggio di pneumatici per autocarri leggeri e vetture. Le corde tessili assorbono le forze della pressione interna dello pneumatico e rimangono dimensionalmente stabili anche in presenza di carichi e temperature elevate. Per rendere gli pneumatici ancora più efficienti dal punto di vista energetico e rispettosi dell’ambiente nella produzione, nell’uso e nella riciclabilità, Continental sta ricercando materiali alternativi da utilizzare. u
Norimberga: pubblicato il programma della International Rubber Conference
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a lunedì 27 giugno a giovedì 30 Norimberga torna a ospitare il DKT, fiera di riferimento nel mondo degli elastomeri, che sarà affiancata dalla IRC, la International Rubber Conference. Della conferenza ora è noto anche il programma, che prevede un programma generale in sessioni parallele suddiviso su tutti e quattro i giorni della manifestazione, in cui gli esperti presenteranno i più recenti sviluppi e conoscenze nei settori delle materie prime, lavorazioni, applicazioni, pneumatici, test, sostenibilità, simulazione
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e mobilità futura. Il Forum TPE è incentrato sugli elastomeri termoplastici e avrà luogo il 27 e 28 giugno. Ci saranno poi sessioni per gli studenti e un Simposio edicuativo (29 e 39 giugno). Le sessioni poster tratteranno temi scientifici in uno spazio nel padiglione 9, dove sarà allestito anche un campus scientifico per conoscere i lavori più recenti di importati istituti di ricerca. Sono previsti anche eventi sociali, come il barbecue inagurale il 27 giugno. In fiera sono presenti oltre 250 aziende (padiglioni 8 e 9) che presentano le novità di prodotto per il settore. u
TACCUINO
UTPVision ha ottenuto l'accreditamento Accredia per il suo laboratorio metrologico, il Centro LAT 313
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a gamma di prodotti e servizi offerti da UTPVision nel settore dell’ispezione visiva si completa con l’accreditamento del proprio laboratorio metrologico di taratura da parte dell’ente di accreditamento indipendente Accredia. Questa importante novità è decisiva per consentire all'azienda di Albano Sant'Alessandro (Bergamo) l'offerta ai propri clienti un servizio di verifica della massima affidabilità: la qualifica di Laboratorio Accreditato rilasciata da Accredia è garante della competenza, dell’indipendenza e dell’imparzialità del laboratorio UTPVision. Da questo momento, infatti, grazie all’accreditamento UTPVision avrà la facoltà di emettere certificati di taratura, internazionalmente riconosciuti nell’ambito degli accordi di mutuo riconoscimento (EA, ILAC). Come laboratorio accreditato, il Centro LAT 313 di UTPVision rilascerà i certificati di taratura con la garanzia di riferibilità metrologica alle unità del Sistema Internazionale. In questo senso, i clienti che hanno la necessità di dimostrare di operare in termini di “garanzia di qualità” potranno contare sul fatto che i sistemi d’ispezione visiva UTPVision operino in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018, fattore determinante in settori altamente esigenti in termini di certificazioni come, ad esempio, l’automotive (IATF 16949).
In questo modo, UTPVision contribuisce a stimolare la circolazione sul mercato di strumenti d’ispezione affidabili e di qualità. L’adesione agli altissimi standard fissati da Accredia costituisce per UTPVision un ulteriore avanzamento a dimostrazione dell’affidabilità dei servizi e dei prodotti offerti. UTPVision ha intrapreso un percorso di miglioramento continuo e ha scelto di abbracciare la Politica della Qualità a 360°: in aggiunta alla massima competenza tecnica, infatti, il Laboratorio LAT 313 può garantire ai propri clienti il più alto livello di comunicazione, trasparenza e riservatezza, sia nello svolgimento del-
A Francoforte lo European Carbon Black Summit per affrontare lo shortage
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enza carbon black la produzione di prodotti in gomma, a partire dagli pneumatici, diventa problematica. Lo European Carbon Black Summit, in programma a Francoforte, in Germania, dal 22 al 23 giugno, è un incontro internazionale in cui un gran numero di esperti si incontrerà per dibattere anche di questo problema.
L'evento si propone con uno statement significativo: «I rifornimenti di petrolio necessari per produrre il carbon black si stanno riducendo, anche se la domanda cresce. Nel frattempo molti nuovi fornitori mirano a introdurre più pratiche di riciclaggio nel processo di produzione degli pneumatici. Il trend di accrescere l'impiego di mate-
le attività, sia nella definizione degli obiettivi strategici. Il raggiungimento di questo importante risultato conferma UTPVision come leader del settore nella produzione e distribuzione di soluzioni d’ispezione visiva. L'azienda vanta una lunga esperienza in diversi contesti industriali e può sviluppare soluzioni personalizzate e su misura per qualunque applicazione, di cui ora può anche assicurare la riferibilità metrologica a campioni nazionali e internazionali. L’obiettivo è ridurre i margini di errore per il conseguimento di misurazioni sempre più attendibili, assicurando un controllo della qualità affidabile e ottimale. u
riali dell'economia circolare e l'obiettivo europeo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 ha spinto le aziende a cercare opzioni percorribili nell'uso di materiali naturali limitati. La carenza di materie prime in tempi normali è di solito superata aumentando la produzione, ma in una situazione limitata dal Covid-19 e da altre cause, gli effetti negativi si ripercuotono su tutta la catena del valore». L'evento di Francoforte è organizzato da Aci, parte di Whitmore Group. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2022
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NEWS
I nuovi polimeri Freudenberg idonei al contatto con gli alimenti presentati a Colonia all'Anuga FoodTec
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ra il 26 e il 29 aprile si è tenuta a Colonia (Germania) Anuga FoodTec, la più importante fiera a livello globale per l’industria alimentare e delle bevande, che ha presentato le innovazioni tecnologiche dei vari settori della produzione degli alimenti, dalle macchine ai materiali per gli imballaggi, dagli ingredienti alla sicurezza di processo e degli alimenti, alla tecnologia di riempimento e ai servizi quali, per citare solo alcuni tra i principali, l’automazione, i software, le apparecchiature per i controlli e le analisi di laboratorio. Nel settore dei materiali destinati al contatto con gli alimenti non esiste a livello mondo una richiesta uniforme dei requisiti necessari per questo utilizzo. Ciò significa, conseguentemente, che in questa situazione i materiali che soddisfano al massimo livello possibile i requisiti di conformità universalmente richiesti per tale applicazione sono avvantaggiati. E Freudenberg Sealing Technologies (FST), che ha partecipato alla manifestazione, è in grado di offrire un’ampia gamma, aggiornata di continuo, di elastomeri e tecnopolimeri ad alte prestazioni che posseggono le caratteristiche richieste per l’industria alimentare e delle bevande. Sotto questo aspetto Anuga FoodTec è stata la prima
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occasione in assoluto per vedere un intero portafoglio di prodotti in una fiera. Gli ultimi inserimenti in gamma hanno riguardato due tipi di politetrafuoroetilene (PTFE) perfettamente affidabili, lo Y002 e lo Y005, che hanno ricevuto tutte la approvazioni specifiche per l’uso a livello mondo nell’industria alimentare e delle bevande per il loro alto grado di purezza, l’ampio intervallo di temperature di utilizzo e l’elevata resistenza a quasi tutti gli agenti aggressivi. Alla fiera, Freudenberg Sealing Technologies ha presentato materiali per guarnizioni che soddisfano vari requisiti richiesti per la produzione di alimenti e bevande. Tra questi prodotti, la gomma 70 HNBR 254067, particolarmente indicata per applicazioni nelle quali è richiesta la resistenza ad elevate sollecitazioni meccaniche, certificata conforme alla norma EG (Reg.) 1935/2004 e all’FDA; il PTFE G224, dotato di alta resistenza agli agenti chimici e alla temperatura, e il poliuretano 94 AU 21730, che può essere impiegato in più applicazioni diverse. Illustrati anche la gomma bianca 70 EPDM 38596, una scelta praticamente obbligata per le applicazioni che prevedono il contatto con prodotti acquosi e latticini a basso contenuto di grassi, e il perfluoroelastomero 75
Simriz 38581, anch’esso bianco, specificamente indicato per applicazioni in condizioni estreme, con temperature molto alte e fluidi molto aggressivi. La presentazione dei prodotti sottolinea l’ampia gamma di applicazioni nel settore delle guarnizioni di tenuta radiali per alberi rotanti e delle guarnizioni igieniche di tenuta della pressione in pompe e valvole u
Arkema certifica i suoi impianti bio
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rkema ha ottenuto la certificazione indipendente SuCCESS per i suoi siti di Marsiglia e Serquigny, in Francia, dove produce polimeri avanzati "biocircolari", basati sulla trasformazione dell'olio di colza. Il gruppo ha anche annunciato l'uscita di nuovi gradi di poliammide Rilsan e di prodotti oleochimici Oleris. I materiali biociricolare sviluppati dal gruppo con i suoi partneri, tra cui anche Basf, trovano impiego in molti settori come la cosmetica, i profumi, ma anche i lubrificanti i materiali da costruzione e il farmaceutico e pure nelle calzature, automotive e 3D printing. u
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