L'Industria della Gomma 9/2021

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA

CRISI DELLE SUPPLY CHAIN MERCATO MACCHINE INCHIESTA MESCOLE

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Settembre 2021

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SOMMARIO

MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

ANNO 64 - SETTEMBRE

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA www.industriagomma.it

Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Riccardo Oldani - riccardo.oldani@edifis.it Collaborano alla rivista Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Gianpaolo Brembati Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Centro Stampa Digitalprint S.r.l. Rimini (RN) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it

Abbiamo letto 12

RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA

Mondogomma

18 MACCHINE, UN SETTORE CHE CRESCE Nel primo semestre 2021 i produttori di macchine per la plastica e per la gomma hanno fatto registrare una crescita del fatturato dell’11%, mentre gli ordini, almeno secondo quanto comunicano gli associati ad Amaplast, sono aumentati addirittura del 46% rispetto al 2020. Intanto si è pensato anche a una riorganizzazione degli eventi fieristici. Il Plast di Milano è stato definitivamente riprogrammato per il 2023, mentre agli inizi di maggio 2022 si terrà una fiera dedicata alle tecnologie e ai prodotti rispettosi dell’ambiente, Greenplast

22 LA CRISI DELLE SUPPLY CHAIN Chi si aspettava una ripartenza di slancio una volta usciti dalla fase acuta della pandemia non ha fatto i conti con alcuni effetti collaterali provocati dalla diffusione globale del Covid-19. Tra questi l’aumento dei prezzi di molte materie prime che, per certi versi, è connesso anche con una sempre maggiore difficoltà nel reperire determinate commodity sul mercato. Il blocco temporaneo dei commerci e le misure anti-contagio hanno mandato in tilt il sistema globale di distribuzione delle merci. Molte aziende, anche nel settore della gomma, ora hanno difficoltà a reperire sostanze e chemicals necessari per la loro attività. Perché si è verificato questo fenomeno? Quali sono i suoi impatti? E quali le strategie per difendersi?

Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.

L’Industria della Gomma una rivista edita da: Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

FOCUS COMPOUNDING

31 MESCOLE AVANTI TUTTA, NONOSTANTE LO SHORTAGE La crisi logistica che ha messo in ambasce le supply chain di tutto il mondo (di cui scriviamo nella parte iniziale della rivista) riguarda certamente anche i produttori di mescole italiani. Ma non li ferma. I principali protagonisti del settore sono tutti concordi nell’evidenziare una forte ripresa degli ordinativi. E tutti stanno investendo in tecnologie, sia per il processo che per la gestione e l’analisi dei dati.

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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI

SOMMARIO ANNO 64 - SETTEMBRE

Dalle aziende

44 UN NUOVO MERCATO PER CONTINUARE A CRESCERE Tra le più dinamiche realtà italiane attive nella produzione di mescole in gomma, lastre vulcanizzate ed espansi, Tovo Gomma ora amplia il suo raggio di azione alle mescole in silicone. Un nuovo mercato nel quale l’azienda di Bedizzole mira ad affermarsi puntando sui punti di forza che da sempre ne caratterizzano l’operare: massima customizzazione delle soluzioni, alta qualità, flessibilità nelle produzioni, affidabilità. E con una nuova divisione dedicata

18 News

50 IL TACCUINO u Livio Beghini è presidente di Assogomma, Marco Do della Federazione GommaPlastica u KraussMaffei e le nuove presse rotative Auma per la produzione in continuo u La tecnologia "Nano Black" di Sumitomo Rubber rende anche gli pneumatici prodotti da acquistare per l'estetica u Un accordo per la formazione delle imprese lombarde su Industria 4.0, robotica, sostenibilità ed economia circolare u Le superfici da PFU protagoniste al Nastro Rosa Tour u Da settembre una raffica di rincari su elastomeri, siliconi, chemicals e additivi come i pigmenti u A luglio la produzione industriale italiana è tornata ai livelli del febbraio 2020, precedenti la crisi pandemica u Una grande pressa di LWB-Steinl per lo stampaggio di termoplastici u Tire Cologne Expo promette bene

64 GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021



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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

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Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012

INTERVIEWS

Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK

EXPO REVIE

Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y

Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets

MATERIE PRIME E APPLICAZIONI PROGRESSI SU CARBON BLACK DI RECUPERO DA PIROLISI DI PNEUMATICI FUORI USO N. Probst, Brüssels (Belgium) - KGK n. 1/2021, pag. 35-40 uesto studio è particolarmente interessante e merita di essere letto con attenzione, perché l’argomento è di grande ed attuale importanza, non solo per l’industria della gomma ma per il futuro della nostra intera società, basata sull’auto e sui suoi componenti. Il recupero dei pneumatici è ormai considerato un obbligo e la pirolisi dei pneumatici fuori uso è certamente, per ora, una delle principali tecnologie per ottenere questo risultato. Si sono formati molti gruppi di ricerca su questa tecnologia e allo scopo si sono costruiti parecchi impianti nel mondo, ma tutto ciò costituisce solo una piccola parte del riciclo globale. Il motivo di questa situazione di stasi è che il carbon black recuperato non ha la qualità adatta per sostituire il carbon black vergine e chiudere quindi il ciclo del pneumatico. D’altro canto nessun produttore di carbon black ha mostrato finora interesse in quest’ambito. È dal 2011 (anno di presentazione del rapporto “Pirolisi del carbon black,

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 202I

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THE NEXT TOP MODEL

UNIVERSITY FOCUS

Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers

We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?

Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain

un’opportunità per l’industria della gomma” all’incontro tecnico di Cleveland) che non è stato fatto alcun progresso importante nella prestazione dl carbon black di recupero, se non in alcuni specifici sviluppi commerciali, ma un risultato definitivo si avrà soltanto quando se ne potrà assicurare un utilizzo efficace nella maggior parte delle applicazioni. Finora si è lavorato in due ambiti: • cambiamenti nelle condizioni di funzionamento della pirolisi; • trattamenti del carbon black per ridurre le impurità. A questo proposito viene citata ed esemplificata la ricerca effettuata da Pieter ter Har, che prende in esame mescole in SBR con l’utilizzo di carbon black a basso, medio ed alto rinforzo (N660, N330 e N110), vergini e riciclati, ricerca che costituisce la base del problema del carbon black di recupero. Dalla verifica del lavoro svolto si deduce che non ci si può aspettare un sostanziale miglioramento dalla modifica delle condizioni di esercizio della pirolisi, mentre la ricerca si dovrebbe focalizzare soprattutto sulla potenziale interazione del carbon black di recupero con il polimero in gioco. Dopo aver affrontato gli argomenti dell’area specifica superficiale e

della struttura (o volume vuoto) del carbon black di recupero, l’attenzione dell’articolo si concentra su due tecnologie atte a generare siti attivi sulla superficie del carbon black di recupero, la prima con l’utilizzo di plasma a bassa temperatura, la seconda, più promettente, con l’utilizzo di plasma termico, che genera fullereni e sostanze simili sulla superficie. Si arriva così alla conclusione che il carbon black di recupero non potrà raggiungere la prestazione di rinforzo dei carbon black furnace se non si riesce ad aumentare la sua interazione col polimero, ossia ad aumentare la sua attività superficiale, risultato a cui si cerca attualmente di arrivare per mezzo di plasma a bassa temperatura o plasma termico. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI PROPRIETÀ TAGLIO E SCHEGGIATURA DI MESCOLE GOMMA PER PNEUMATICI A.S. Deuri, K. Vineet, K. Morankar, D. Vaidya, Suresh Poddar Innovation Hub (SPIH), Balkrishna Industries (BKT), Bhuj, Gujarat (India), A. Sourabh, A.K. Bhowmick, IIT Kharagpur (India) - email: arupsaha.deuri@ bkt-tires.com - KGK n. 1/2021, pag. 21-26 e dure condizioni della guida fuoristrada riducono la vita del pneumatico, che si basa sulla ca-

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ABBIAMO LETTO PER VOI

pacità di percorrenza della mescola battistrada, determinata all’inizio da resistenza a fatica ed abrasione e successivamente da resistenza a tagli e scheggiature Cut & Chip (C&C). È proprio questo secondo tipo di resistenza che ha recentemente guadagnato importanza nell’industria del pneumatico, dando luogo a numerose ricerche in merito (ne vengono citate alcune nell’introduzione) che hanno coinvolto le cariche di nuova generazione (ad esempio silici ad alta dispersione) e le fibre corte (ad esempio quelle aramidiche). In questo studio si esaminano carbon black e silice in lotti misti di gomma naturale ed SBR, con una tecnica di ottimizzazione a più livelli per escludere quelli che mostrano poco o trascurabile effetto sulla proprietà C&C, analizzandola prima con l’utilizzo di fibre aramidiche e di basalto, poi correlandola con la proprietà dinamica per esplorare olisticamente natura e comportamento dell’effetto C&C.

Accurate tabelle accompagnano lo svolgimento dello studio, che parte dalla preparazione di ben 20 mescole (4 con sola gomma naturale, 4 con sola SBR, 4 con50 phr di entrambe, 4 con NR/BR a 80/20 e 4 con NR/BR a 20/80), con una mescola per gruppo che, anziché contenere solo 60 phr di carbon black, contiene 38 phr di carbon black e 20 phr di silice. In seguito alle due ottimizzazioni previste, solo la mescola con NR/SBR a 80/20 e 60 phr di carbon black viene selezionata; prendendo comunque come riferimento la mescola con NR/SBR a 50/50 phr con 38 phr di carbon black e 20 phr di silice, vengono rilevate le proprietà meccaniche e dinamiche sulle due mescole, ciascuna con tre varianti per i due tipi di fibra introdotte (basalto e aramide). Le più importanti indicazioni evidenziate sono le seguenti: • il polimero raccomandato per mescole battistrada di pneumatico fuoristrada è la gomma naturale, grazie

alle sue eccellenti proprietà a fatica e rottura in condizioni difficili, mentre la miscela NR/SBR è migliore per la resistenza al taglio in condizioni poco severe; • le mescole a base SBR mostrano migliori valori di resistenza a C&C e all’abrasione in condizioni di laboratorio; • secondo i risultati ottenuti, la sostituzione di 20 phr di carbon black con silice abbassa l’energia di isteresi della mescola con sensibile riduzione dell’accumulo di calore; in alcuni casi la silice abbassa la resistenza al rotolamento ma influenza la proprietà dinamica aumentando la perdita in peso di C&C; • le fibre di aramide e basalto possono aumentare modulo e rigidità della mescola battistrada, ma questo riduce leggermente carico e allungamento a rottura, sia pure con effetti trascurabili sulle caratteristiche meccaniche; viene ridotta l’energia di dissipazione, il che comporta una mag-


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giore perdita in peso di C&C. Decisamente insolito, nella sua chiarezza, il grafico a cerchio, riferito alle mescole evidenziate al paragrafo quattro e rinforzate con fibre, in cui vengono evidenziati i valori di carico e allungamento a rottura, lacerazione, perdita in peso, G’ e G”. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI SOLUZIONI POLIMERICHE DI NUOVA GENERAZIONE PER TENUTA E TRASPORTO FLUIDI IN SISTEMI DI TRASMISSIONE AUTO AD ALTE PRESTAZIONI M. Nevitt, Senior Applications Development Chemist, Zeon Chemicals L.P. Louisville, Kentucky (USA), B. Nelson, Technical Service Manager, Zeon Europe, Düsseldorf (Germany) email: Mark.Nevitt@zeonchemicals.com bjoern.nelson@zeon.eu - KGK n. 1/2021, pag. 27-34 l fine di migliorare l’efficienza dei veicoli e ridurre le emissioni, i produttori adottano sistemi ad aria compressa mentre, per aumentare le prestazioni, ci si rivolge ad oli motore sintetici a bassa e ultra-bassa viscosità, con riduzione della viscosità dei fluidi di trasmissione convenzionali fino al 40 %. Se queste soluzioni permettono di raggiungere gli obiettivi prefissati, d’altro canto generano un ambiente operativo più severo per i componenti elastomerici di tenuta e trasporto dei fluidi. Con temperature più alte all’interno della trasmissione e, nel caso di viscosità ultra-basse dei fluidi, con attacco chimico o penetrazione del fluido nell’elastomero, possono essere messe a dura prova l’integrità a lungo termine o la capacità di tenuta di guarnizioni e tubi. Storicamente i polimeri più usati nei componenti di tenuta di trasmissione sono le gomme fluorurate (FKM) e le gomme acriliche (AEM ed ACM): in questo articolo vengono messi a confronto AEM ed ACM, questo secondo elastomero prodotto da Zeon, che è un fornitore globale di materiali elastomerici innovativi, molti dei quali sono progettati per l’industria dell’auto in sistemi di tenuta per flu-

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idi motore e trasmissione. La famiglia di gomme poliacriliche di Zeon, HyTemp ACM, è classificata come resistente ad olio e alte temperature, con capacità di servizio a lungo termine da - 40 a + 150 °C e fino a 175 °C per i gradi più recenti, denominati HT-ACM, tra cui, in particolare, l’HyTemp H570, che resiste anche a 190°C per brevi periodi. Spiegata la differenza fra AEM ed ACM, viene evidenziato che elementi di differenziazione sono il miglior carico di rottura e la migliore resistenza a lacerazione dell’AEM a temperatura ambiente, che penalizzano l’ACM in alcune applicazioni, mentre in pratica l’ACM dimostra proprietà fisiche simili o addirittura superiori alle temperature di esercizio. I gradi HT-ACM di Zeon, in particolare l’H570, grazie alle loro proprietà di compression set e flessibilità alle bassse temperature, dimostrano la capacità di avere buone prestazioni nelle nuove applicazioni di tenuta con fluidi di trasmissione a viscosità ultra-basse. I polimeri selezionati per le prove sono AEM-IP, che ad alte temperature possiede migliore resistenza all’invecchiamento e più elevate proprietà fisiche rispetto ai gradi standard, e ACM AR12, AR14 e HT570: le mescole, tre per tipo di polimero, vengono formulate con durezze 60, 70 e 80 Shore A. Lo svolgimento dello studio, corredato da numerosissimi grafici, è molto preciso e dettagliato nell’esposizione delle prove, che esemplificano la resistenza a calore e fluidi (MERCON ULV e Mobil 1 Synthetic LV ATF HP), sia a temperatura ambiente che a 150 °C, in ogni caso prima e dopo invecchiamento, e la prestazione a bassa temperatura. PROVE E MISURAZIONI GENERAZIONE DI PARTICELLE SUBMICRONICHE DI NANOTUBI DI CARBONIO MULTIPARETE DURANTE LA MANIPOLAZIONE E PROVE DI ABRASIONE DI ELASTOMERI RINFORZATI A.C. Krupp, N.M: Henderson, E. Barton Cole, Molecular Rebar Design LLC, Austin, Texas (USA)

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- RubberWorld, febbraio 2021, pag. 22-27 nanotubi di carbonio (CNT) come carica rinforzante sono stati inventati 20 anni fa, ma da allora l’applicazione a livello globale è stata lenta, anche se l’utilizzo dei gradi a parete multipla (MWCNT) è cresciuto. La ragione di questa situazione è che ci sono ancora barriere da superare a livello di ambiente, salute e sicurezza. Infatti, mentre nella gomma si lavora normalmente con nanoparticelle di silice e carbon black, la mancanza di informazioni, riguardo alla capacità degli MWCNT di sviluppare polvere, fa sì che i potenziali utilizzatori siano preoccupati per il loro uso in applicazioni soggette ad abrasione e non vogliano nemmeno effettuare prove di laboratorio. Poiché gli MWCNT conferiscono maggiore robustezza alle mescole (lo testimoniano prove di lacerazione, abrasione, taglio e scheggiatura ecc.), si suppone che formino legami con la mescola, ma rimane la preoccupazione degli utilizzatori per il rilascio nell’aria di particelle submicroniche dei CNT. Questo lavoro è stato condotto per verificare e valutare la generazione di particelle submicroniche durante le tipiche prove di laboratorio per l’abrasione, al fine di stabilire se c’è rilascio di nanoparticelle durante la loro esecuzione. Inoltre è stato anche eseguito uno studio di polverosità in paragone a carbon black e silice, nell’ambito della formazione di particelle submicroniche durante la manipolazione a secco dei materiali prima della fase di mescolazione. Non di facile lettura o, perlomeno, da affrontare già con conoscenza dell’argomento trattato, lo studio utilizza un prodotto di Molecular Rebar Design, una miscela di olio naftenico HyPrene L150 e MWCNT nelle due varianti Gen I MRO ad alta ossidazione e Gen II MRO a bassa ossidazione, producendo tre mescole, una di controllo ed una per ogni tipo di MRO. Viene usata una mescola NR/BR per battistrada pneumatico fuoristrada con carbon black N234 (Vulcan 74 di Cabot) e silice (Ultrasil VN3 di Evonik),


ABBIAMO LETTO PER VOI

anche se stranamente la tabella della formulazione riporta solo il carbon black e non la silice. Le prove, condotte su polverosità e generazione di particelle submicroniche da usura macro-abrasiva, dimostrano che sia carbon black che silice mostrano una più alta generazione di particelle submicroniche rispetto ai prodotti MRO, il che fa dedurre che ogni strumento di controllo tecnico per misurare e manipolare carbon black e silice sarà in grado di manipolare il prodotto MRO. I funzionalizzati e distinti MWCNT, quando legati appropriatamente come rinforzo ad una matrice gomma, non causano aumento di generazione di particelle submicroniche nelle condizioni di prova di laboratorio macroabrasiva, anzi ne offrono una diminuzione nella prova taglio e scheggiatura. Questo risultato si ottiene forse perché essi legano insieme più catene elastomeriche, con il risultato

di particelle da abradere più grandi dalla massa della matrice, dando credito alla teoria che una nanoparticella legata e rinforzante rimane incorporata nella matrice del composito, a dispetto delle condizioni abrasive.e. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI CARBON BLACK A SUPERFICIE MODIFICATA PER PNEUMATICI MODERNI A BASSA RESISTENZA AL ROTOLAMENTO: STRATEGIA DI COMPOUNDAZIONE E OTTIMIZZAZIONE DI PROCESSO H. Westernherg, Orion Engineered Carbons, Köln (Germany) - RubberWorld, febbraio 2021, pag. 28-30 ’accordo di Parigi del 2016 sui cambiamenti climatici richiede la riduzione delle emissioni di gas serra GHG (GreenHouse Gas), per il quale il settore dei trasporti rappresenta il quarto più grande impatto sul riscaldamento globale stimato nell’arco di 20 anni.

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È evidente che ridurre le emissioni di CO2, causate dal trasporto di merci e persone, significa soddisfare la richiesta dell’accordo: per ottenere questo risultato si lavora su alta efficienza dei motori, minor peso dei veicoli e migliori aerodinamiche. Anche la riduzione della resistenza al rotolamento dei pneumatici riveste un ruolo importante in quest’ambito e l’obiettivo può essere raggiunto migliorando la progettazione del pneumatico a livello di costruzione, rinforzo tessile e sviluppo di mescole durevoli con bassa isteresi (minori tan δ, accumulo di calore ed effetto Payne, ed alta resilienza al rimbalzo). La mescola risulta durevole e tenace con il necessario utilizzo di cariche rinforzanti, ma la sua durevolezza viene compromessa dal miglioramento dell’isteresi, per la quale l’effetto Payne è direttamente correlato all’utilizzo della carica. Il carbon bllack è ancora oggi la cari-

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ca più importante e versatile nell’industria della gomma, anche per la possibilità di modifica dell’area superficiale, del livello di struttura, della morfologia di superficie etc. In particolare si può modificare chimicamente la sua superficie. Orion possiede tecnologie, che permettono di aumentare la quantità di gruppi funzionali organici contenenti ossigeno sul carbon black, ottenendo così un SM-CB (Surface Modified Carbon Black), che può portare a maggior gomma legata con minore isteresi della mescola. Lo studio si occupa del prodotto Orion sperimentale Carbon Black EB 287, che viene analizzato nella sua struttura chimica ed utilizzato in due mescole a base SSBR (Trinseo Sprintan SRL 4630), di cui una con citamina come agente legante, in paragone ad una mescola di riferimento con carbon black Printex 60 A. Le prove effettuate dimostrano che il carbon black EB 287 crea un’isteresi molto più bassa nella mescola a base SSBR (la tan δ si riduce addirittura fino al 50 % senza compromettere robustezza e durabilità della mescola), con resistenza all’abrasione migliorata del 5 % e, se viene utilizzata anche citamina, vengono ulteriormente migliorati gli indicatori della resistenza al rotolamento e la rigidità. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI GUARNIZIONI E TUBI IN EPDM RESISTENTE ALL’UREA. SOSTITUZIONE DEL CABON BLACK N990 CON AKTISIL VM 56 M. Aufmuth, H. Oggermüller, T. Brandmeier, Hoffman Mineral, Neuburg (Germany) - email: michael.aufmuth@hoffman-mineral.com djlee@yu.ac.kr - RFP n. 2/2021, pag. 74-78 a riduzione catalitica selettiva (SCR) per gas di scarico, dopo trattamento con soluzione acqua/urea (additivo antinquinamento AdBlue AUS 32), è un metodo efficace per rendere i motori diesel più ecologici, poiché rimuove fino al 90 % le emissioni di ossido nitroso, e attualmente circa 20 milioni di veicoli prodotti in Germania ne sono dotati. L’AdBlue è una soluzione acquosa

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di urea al 32,5 % e viene a contatto con tubi e guarnizioni, che devono quindi essere sufficientemente resistenti all’urea. Spesso in questa applicazione viene usato il carbon black N990, a cui nel presente studio viene comparato il prodotto Aktisil VM 56 di Hoffman Mineral, una carica minerale a base di Neuburg Siliceous Earth, costituita da particelle ultra-fini di silice e kaolinite dal 20 al 40 % in peso, trattata in superficie con vinilsilano. Un’applicazione di Aktisil VM 56 è proprio relativa a tubi e manufatti in EPDM, di cui migliora velocità di vulcanizzazione e proprietà meccaniche, potendo inoltre prevenire l’efflorescenza di prodotti di fissione: esso può anche essere utilizzato come sostituto del carbon black, consentendo così l’ottimizzazione dei costi. Sulla base del capitolato Volkswagen VW TL 52686, che si occupa di elastomeri da utilizzare nel metodo SCR, identificando in HNBR ed EPDM i materiali idonei, lo studio prende in esame l’EPDM Keltan 44505 di Arlanxeo, preparando due mescole standard di uguale formulazione, una con carbon black N990 ed una con Aktisil VM 56. La caratterizzazione delle mescole viene effettuata sulle proprietà reologiche e meccaniche, sull’invecchiamento in aria calda per 94 e 504 ore a 120 °C, sulla resistenza all’urea e all’efflorescenza superficiale. Vengono anche considerate le prestazioni in estrusione e valutata l’incidenza delle cariche sul costo della mescola. In conclusione, l’Aktisil VM 56, rispetto al carbon black N990, con analoga resistenza all’AdBlue offre un tempo di vulcanizzazione più corto con conseguente riduzione del ciclo di stampaggio, in estrusione mostra migliore stabilità e superficie più liscia, previene l’efflorescenza, eliminando così una successiva pulitura della superficie, e permette ai vulcanizzati di potere essere colorati. Ultimo vantaggio, non di poco conto, è che i costi di mescolazione risultano ridotti fino al 27 % in peso e comunque, in volume, del 20 %, con la considerazione che il prezzo dell’Aktisil

VM 56 rimane nel tempo più stabile del carbon black, che subisce invece continue fluttuazioni di prezzo. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI NANOARGILLA SEPIOLITE: UNA CARICA RINFORZANTE NELLA MATRICE GOMMA NATURALE/ BUTADIENE (NR/BR) PER APPLICAZONE IN MESCOLA BATTISTRADA PNEUMATICO T.R: Mohanty, P.K. Neeraj, S. Ramakrishnan, S.K.P Amarnath, D. Lorenzetti, P.K.Mohamed, Apollo Tyres, Gurugram, Haryana (India) - RubberWorld, febbraio 2021, pag. 32-44 ggigiorno i produt tori di pneumatici stanno affrontando numerose sfide, sia per le crescenti richieste dei produttori dei veicoli che per le severe normative continuamente in evoluzione, al fine di ottimizzare le prestazioni del pneumatico. Tra queste la sfida più grande consiste nell’ottimizzare il cosiddetto triangolo magico, ossia il bilanciamento fra tre proprietà opposte: resistenza al rotolamento, aderenza sul bagnato e resistenza all’abrasione. Senza parlare di requisiti critici quali comodità e maneggevolezza, sostenibilità, tecnologia dell’elettrico e durevole ultra-bassa resistenza al rotolamento. Uno dei modi per ottimizzare le proprietà della mescola, e quindi la prestazione del pneumatico, è quello di selezionare tipo e dosaggio delle cariche rinforzanti, tra cui attualmente crescono d’interesse le nanoargille. Questo studio, che consiste in ben tredici pagine, si focalizza sulla nanosepiolite, un fillosilicato idrato di magnesio della famiglia dei fillosilicati minerali con struttura a strati, caratterizzato da un’elevata area superficiale (circa 200-300 m2/g) dovuta alla sua granulometria molto fine. Proprio grazie alla sua granulometria nanometrica, alla struttura fibrosa aghiforme e all’elevato rapporto di aspetto, la nanosepiolite può essere un potenziale materiale sostitutivo di nuova generazione per carbon black e silice, avvalendosi dei vantaggi di

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ABBIAMO LETTO PER VOI

peso leggero e migliorate proprietà fisiche e dinamiche, con conseguente possibilità di applicazione in veicoli elettrici e pneumatici ad ultraprestazioni. Occorre comunque tener conto del fatto che una carica rinforzante non necessariamente può o non può migliorare le proprietà di prestazione, per cui è necessario creare una sinergia fra cariche per ottenere un miglior bilanciamento fra le proprietà stesse. Di conseguenza le combinazioni carbon black/sepiolite, silice/gomma naturale e carbon black/silice/ sepiolite come composti ibridi possono ottenere il risultato: in questo studio viene sviluppato il sistema ibrido carbon black/silice/sepiolite in una matrice NR/BR per mescole battistrada pneumatico con ottimizzate proprietà di prestazione, indagando approfonditamente l’effetto della sostituzione parziale di silice e carbon black.

Con gomma naturale a Mooney 60 e BR catalizzata con nickel vengono confezionate le mescole da esaminare, con sepiolite fornita da Sigma Aldrich, carbon black N134 e silice con area superficiale 175 ± 6. Vengono così preparate cinque serie di mescole, ciascuna composta da quattro mescole con 80 phr di gomma naturale e 20 phr di BR, di cui una di riferimento sempre con 48 phr di carbon black e 8 phr di silice, caratterizzate da: • sostituzione parziale della silice con 2, 4 e 8 phr di sepiolite; • idem con 8 phr di sepiolite e diversi dosaggi di silano TESPD (0,48 - 0,64 e 0,80 phr/0,64 phr nella mescola di riferimento); • idem con 8 phr di sepiolite e diversi tipi di silano/disperdente (TESPD/Si 363/PEG 4000 tutti a 0,64 phr ); • sostituzione parziale del carbon black con sepiolite (dosaggi CB/sepiolite a 38/4, 28/8 e 28/8 phr); • idem con diversi dosaggi di sepio-

lite e silano TESPD (4/0,64 - 8/0,64 e 8/0,80 phr). Come accennato in precedenza, lo studio è molto dettagliato e approfondito e dedica la maggior parte della trattazione ai risultati delle numerose prove effettuate con l’ausilio di vari metodi, tra cui TGA, XRD (diffrazione a raggi X), HR-TEM (microscopia elettronica a trasmissione ad alta risoluzione), SAED (diffrazione elettronica dell’area selezionata) ecc. La conclusione dello studio evidenzia tutte le principali conseguenze dell’incorporazione di sepiolite, in sostituzione di volta in volta di silice e carbon black, che lasciamo leggere per intero agli interessati, citando solo il risultato che la sepiolite, sostituita alla silice, migliora carico di rottura e durezza della mescola, mentre l’aggiunta successiva di silano TESPD ne migliora la dispersione, aumentando il livello di rinforzo e la resistenza all’abrasione.


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di Giovanni Invernizzi

Macchine, un settore che cresce Nel primo semestre 2021 i produttori di macchine per la plastica e per la gomma hanno fatto registrare una crescita del fatturato dell’11%, mentre gli ordini, almeno secondo quanto comunicano gli associati ad Amaplast, sono aumentati addirittura del 46% rispetto al 2020. Intanto si è pensato anche a una riorganizzazione degli eventi fieristici. Il Plast di Milano è stato definitivamente riprogrammato per il 2023, mentre agli inizi di maggio 2022 si terrà una fiera dedicata alle tecnologie e ai prodotti rispettosi dell’ambiente, Greenplast

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n attesa di riunirsi il prossimo 16 settembre ad Arese (Milano) per l’assemblea dei soci, Amaplast, l’associazione che riunisce i produttori di macchine per plastica e gomma, ha reso noti i dati del comparto per il primo semestre 2021. L’ultima indagine congiunturale svolta dal Centro Studi MECS riferita ai primi 6 mesi dell’anno riscontra una progressione a due cifre per fatturato e ordini, consolidando il clima di ritrovata fiducia del settore, dopo il lungo periodo di difficoltà dovuto alla pandemia. Infatti, rispetto al periodo gennaio-giugno

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2020, la variazione di fatturato è pari al +11%. In particolare, si mantiene alto il livello delle vendite domestiche di macchinari, mentre oltre confine risulta robusta soprattutto la domanda di ricambi. ORDINI E NUOVI IMPIANTI Sempre nei primi 6 mesi del 2021 le aziende associate hanno registrato una decisa risalita del portafoglio ordini, pari al +46% rispetto all’anno scorso. La ripresa è figlia soprattutto delle rilevanti commesse di impianti da parte di clienti italiani (con un podero-

so +134% segnato nel solo ultimo trimestre), ma molto positiva è anche la tendenza degli ordinativi raccolti all’estero, sia per i macchinari sia per la ricambistica (+58%). Alla luce di questo trend, i mesi di produzione assicurata sono in media 6,4. Il rimbalzo del mercato interno conferma così la maggiore propensione agli investimenti da parte delle aziende nazionali, stimolata anche dagli incentivi (credito di imposta per l’ammodernamento degli impianti e per gli investimenti in tecnologie 4.0) previsti dai piani di politica industriale.


ASSOCIAZIONI E FIERE

SETTORI PIÙ VIVACI E INCOGNITE Continuano a mostrare vivacità tutti e quattro i più importanti settori di impiego delle macchine per plastica e gomma. In particolare, medicale imballaggio e automotive evidenziano segnali di crescita che i prossimi mesi dovranno confermare mentre si stabilizza il comparto edilizia. Rimangono però le incognite legate alla diffusione della variante Delta e, soprattutto, le preoccupazioni per gli ancora alti livelli dei prezzi delle materie prime nonché la relativa scarsa disponibilità, fattori che comportano un allungamento dei tempi medi di consegna e una riduzione dei margini. Ad aumentare le tensioni, non rallenta la corsa al rialzo dei noli marittimi, arrivati a livelli record; le difficoltà logistiche e i rincari delle spedizioni si verificano in tutti i quadranti geografici e non è escluso che questa tendenza possa proseguire nel corso dell’estate, poiché in questa stagione in genere aumenta la domanda.

INDAGINE STATISTICA DI SETTORE Lo stesso Centro Studi MECS ha terminato l’elaborazione dell’Indagine Statistica Nazionale, svolta per la prima volta in forma organica tra le aziende italiane costruttrici di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma. Il quadro di sintesi descrive un settore che nel 2020 ha generato un fatturato di 3,74 miliardi di euro, realizzato all’estero per una quota che sfiora il 76% del totale, confermando quindi la storica propensione all’export delle imprese del comparto. Le quasi 350 aziende censite – che occupano poco più di 13.000 addetti – sono concentrate soprattutto in Lombardia (55% del totale), Emilia-Romagna (15%), Veneto (13%). Si tratta perlopiù di piccole realtà: infatti, circa il 74% delle imprese realizza meno di 10 milioni di euro di fatturato, per un valore complessivo che non raggiunge un quarto del totale, con una minore propensione all’export. Parallelamente, le aziende di grandi dimensioni, pur costituendo

solo il 26% del totale, generano il 77% del fatturato e raggiungono quote export superiori all’85%. IMBALLAGGIO E AUTOMOTIVE Il maggiore livello di analisi dell’indagine – rispetto alle stime del passato – consente di delineare anche le quote di produzione per applicazione e per tecnologia. Il primo indicatore evidenzia che è l’imballaggio il primo mercato di riferimento dei costruttori italiani e più nello specifico quello alimentare (30% del fatturato) seguito dagli altri segmenti di packaging (12% circa); l’automotive assorbe il 19% della produzione e l’edilizia l’11%; con quote dal 4 al 2% sul totale seguono, a scendere, il medicale, l’agricoltura, l’elettronica/ elettrotecnica e le altre applicazioni. Quanto alle tipologie di macchinari, si osserva che è la categoria degli estrusori, con il 17% del totale, a rappresentare il nucleo più consistente del fatturato totale di settore; a seguire,


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gli ausiliari con il 12%, le macchine a iniezione con l’11% e le soffiatrici con quasi il 7%. Gli impianti per il recupero/ riciclo e la macrocategoria dei macchinari per gomma sfiorano ciascuna una quota del 6%. FIDUCIA PER IL PROSIEGUO DELL’ANNO Amaplast è collegata ad altre due associazioni, Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine Attrezzature per Ceramica) e Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), che anch’esse hanno fatto registrare segnali decisamente positivi nella prima metà del 2021. «I tre settori che rappresentiamo», dichiara Mario Maggiani, direttore generale di Acimac, Amaplast e Ucima, «pur con caratteristiche specifiche e differenti performance registrate nel 2020, vedono già in questo 2021 un anno di rilancio. Il terreno comune di innovazione e ricerca delle tecnologie dei nostri associati, insieme alla capillare rete mondiale di assistenza, fanno e continueranno a fare la differenza, pur in uno scenario sempre più competitivo. Nutriamo molta fiducia nella seconda parte dell’anno, anche per le aspettative di crescita che registriamo in molti mercati ed è plausibile pensare che miglioreremo il fatturato totale di 13 miliardi raggiunto l’anno scorso,

confermando la leadership mondiale dei costruttori di macchine italiani».

mente riprogrammata dal 5 all’8 settembre 2023».

PLAST SLITTA AL 2023 Nel frattempo si lavora anche alla definizione dei programmi fieristici prossimi venturi, in particolare per quanto riguarda Plast, il salone internazionale per l’industria delle materie plastiche e della gomma. La segreteria organizzativa ha annunciato che la prossima edizione è stata riprogrammata da martedì 5 a venerdì 8 settembre 2023, sempre nel quartiere fieristico di Fiera Milano, a Rho-Pero. Il protrarsi della pandemia di Covid-19, spiega l’organizzazione, «ha comportato la cancellazione e il riposizionamento della quasi totalità degli eventi espositivi di tutto il mondo, tra i quali la triennale internazionale Plast, originariamente prevista dal 4 al 7 maggio di quest’anno. Alla luce del protrarsi della crisi sanitaria – e coerentemente con il complesso calendario fieristico mondiale di settore, in via di ricostituzione dopo gli stravolgimenti causati dell’emergenza – la mostra è stata quindi definitiva-

I CONTENUTI NON CAMBIANO Sono già 30mila i metri quadri riconfermati dagli espositori che avevano dato la propria adesione a Plast 2021 e che sin da ora intendono assicurare la propria partecipazione nel 2023; le iscrizioni per i nuovi richiedenti si apriranno ufficialmente a giugno 2022. L’ultima edizione della fiera, svoltasi nel 2018, aveva registrato oltre 1.500 espositori su una superficie di 55.000 metri quadri netti e almeno 63.000 visitatori, con un notevole incremento delle presenze dall’estero, a conferma dell’internazionalità e dell’attrattività della specializzata milanese. La panoramica che verrà proposta da Plast anche nel 2023 non si limita ai macchinari, ma spazia dai materiali innovativi ai processi di lavorazione all’avanguardia, dai prodotti finiti ad alto contenuto tecnologico ai servizi personalizzati; come di consueto, un fitto programma di seminari, workshop, conferenze stampa e presentazioni aziendali contribuirà ad arricchire le occasioni di incontro e approfondimento per i professionisti del settore. UNA NUOVA FIERA VERDE NEL 2022 In attesa dell’appuntamento con Plast 2023, per anticipare e approfondire le esigenze del comparto in ottica di “rivoluzione green”, l’organizzatore Promaplast srl propone inoltre una nuova manifestazione, denominata Greenplast, presentata come un «evento dedicato a tematiche della sostenibilità ambientale, dell’efficientamento energetico, del recupero-riciclo-riuso, dell’economia circolare». Greenplast si svolgerà a Milano dal 3 al 6 maggio 2022 e costituirà un “evento-ponte” tra l’ultima edizione di Plast e la prossima, appunto programmata nel 2023. u

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di Gianpaolo Brembati e Riccardo Oldani

La crisi delle supply chain Chi si aspettava una ripartenza di slancio una volta usciti dalla fase acuta della pandemia non ha fatto i conti con alcuni effetti collaterali provocati dalla diffusione globale del Covid-19. Tra questi l’aumento dei prezzi di molte materie prime che, per certi versi, è connesso anche con una sempre maggiore difficoltà nel reperire determinate commodity sul mercato. Il blocco temporaneo dei commerci e le misure anti-contagio hanno mandato in tilt il sistema globale di distribuzione delle merci. Molte aziende, anche nel settore della gomma, ora hanno difficoltà a reperire sostanze e chemicals necessari per la loro attività. Perché si è verificato questo fenomeno? Quali sono i suoi impatti? E quali le strategie per difendersi?

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a ripresa c’è, non esiste alcun dubbio, ed è anche consistente. Nel secondo semestre del 2021 il PIL è rimbalzato e, stando ai dati di Confindustria, l’indice di fiducia delle imprese sta crescendo. Anche i consumi sono in crescita, con ordini interni dei produttori di beni di consumo al +6% rispetto al trimestre precedente. Gli occupati sono anch’essi in risalita, con quelli a tempo determinato che sono tornati ai livelli pre-crisi. Ma c’è anche qualche ombra. Per il terzo e quarto trimestre 2021 l’associazione

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confindustriale non prevede una crescita del PIL di livello paragonabile alla prima metà dell’anno. E questo per due motivi sostanziali: i rincari di molte commodity, a partire dal petrolio e la scarsità dei materiali. DIFFICOLTÀ PER LE IMPRESE «Le imprese italiane», commenta infatti Confindustria, «devono affrontare difficoltà nel reperimento delle materie prime, segnalate sempre più spesso. I dati Istat suggeriscono che non è un proble-

ma generale, ma molto serio in alcuni comparti: per esempio, nel settore dei metalli (e, aggiungiamo noi, anche per la gomma). Gli imprenditori segnalano anche un rischio: data l’incertezza su quantità e prezzi, potrebbe non essere più possibile adottare la gestione just in time. Ciò significa dover tenere magazzini più ampi, con un aumento del fabbisogno finanziario delle imprese. Tutto questo agisce da freno alla ripresa in corso nel settore industriale, che invece va favorita e consolidata».


SCENARI

TUTELE CONTRATTUALI Confindustria ha anche pubblicato un documento su “Prezzi delle materie prime e pandemia da Covid-19 - Alcune considerazioni sulla gestione dei contratti”, che suggerisce come affrontare situazioni di aumento unilaterale dei prezzi anche in presenza di contratti già definiti. Alcuni fornitori di materie prime sono giunti in effetti a una tale livello di incapacità di evadere gli ordini già raccolti da sospendere in alcuni casi le consegne o innalzare le richieste economiche per consegnare partite già ordinate ad altre condizioni. Ma per quante tutele si possano trova-

re nelle pieghe delle norme per far valere i propri diritti, nulla in realtà sembra in grado di far arrivare a destinazione merci che paiono divenute introvabili. Non c’è diritto che tenga di fronte al collasso delle supply chain. SITUAZIONE DA MONITORARE Siamo a questo punto? Forse ancora no, ma la situazione va monitorata con grande attenzione. «La scarsità di alcune commodities, unita all’aumento della domanda di altre, ha fatto volare i prezzi delle materie prime e dei semilavorati. Nel contempo, si è innescato un secondo cortocircuito, quello logistico: i lockdown

hanno generato interruzioni nei trasporti e ritardi nelle consegne, esacerbando ulteriormente la situazione. Insomma, mentre tentano di ripartire, le imprese si ritrovano a dover combattere le forti pressioni nelle catene di fornitura. Che rischiano di essere in molti casi un vero e proprio colpo di grazia dopo un anno complesso come il 2020». A lanciare l’allarme è Fabio Bolognini, co-founder di Workinvoice, una società fintech di servizi a valore aggiunto per le imprese, che mette in contatto diretto risorse finanziarie e settore produttivo. LE RESPONSABILITÀ DELLA CINA La Cina, che già a contribuito a trascinare tutto il pianeta nella spirale del Covid-19, lasciando scappare il virus dai propri confini, non è estranea nemmeno alla crisi degli approvvigionamenti. Come fa notare Bolognini, «in questi mesi si è verificata dietro richiesta del governo cinese, una riduzione della produzione di metalli chiave come acciaio e alluminio affiancata da un incremento della domanda di


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cereali». I prezzi di molti metalli e del grano sono schizzati alle stelle, trascinando con sé anche quelli di molti altri prodotti. Secondo Bloomberg, uno dei più autorevoli media economici, è lo stesso recupero dell’Europa a essere a rischio per effetto dei problemi sopra accennati. «La presidente della Bce Christine Lagarde», osserva ancora Bolognini, « ha sottolineato nell’ultima riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea che la pandemia continua a gettare un’ombra sulla ripresa. Ha anche osservato che le strozzature nelle supply chain stanno frenando la produzione e che c’è molta strada da fare prima che i danni all’economia causati dalla pandemia siano compensati». IL MERCATO DEI NOLI Non elenchiamo qui gli aumenti di prezzi delle materie prime, che hanno aggiornamenti quotidiani. Ci limitiamo a evidenziare un altro dato proposto da Bolognini: «Anche il mercato dei noli è schizzato alle stelle, dopo un 2020 caratterizzato da una caduta di circa il 20% delle capacità di trasporto globale. Il trasporto di un container da 40 piedi tra Shanghai e Genova ha subito un’impennata del 317% (dati Assarmatori), mentre l’indice composito medio misurato dal World Container Index è salito a 5.122 dollari, che corrispondono a 3.350 dollari in più rispetto 24

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

alla media dell’ultimo quinquennio, pari a 1.773 dollari (dati di maggio 2021)». TANTE CAUSE CONCOMITANTI L’aumento dei costi dei noli è in parte legato a quello del carburante e in parte alla scarsità di container e alla congestione dei porti che si sta verificando in questi mesi, portando, secondo il Financial Times, alla più grande crisi dall’inizio delle spedizioni via container. «Il fattore scatenante», sottolinea ancora il fondatore di Workinvoice, è stato sicuramente la lunga stasi produttiva avvenuta durante la pandemia, aggravata da alcuni episodi negativi, uno su tutti l’incagliamento della Ever Given nel Canale di Suez. A monte ci sono poi problemi di vecchia data, come l’inefficienza dei porti a livello mondiale, che non riescono a gestire il traffico generato dall’attuale ripresa economica e spesso non sono in grado di accogliere le navi più moderne. Si tratta, come nel caso delle materie prime, di effetti dello squilibrio tra la domanda e l’offerta e del riaggiustamento dell’intero sistema logistico internazionale alla fuoriuscita dalla pandemia. Effetti che hanno pesantemente impattato su tutte le attività produttive, trasversalmente a settori e geografie». GLI EFFETTI SUL SETTORE GOMMA Il settore della gomma non è immune da questa situazione. Se fino all’autunno del

2020 le materie prime provenienti dalla Cina registravano un andamento piuttosto stabile di prezzi e disponibilità, nonché di costi dei noli marittimi, da novembre si sono manifestate le prime avvisaglie di un drastico cambiamento della situazione, che si è concretizzato all’inizio della primavera 2021. Un esempio significativo è quello dei due perossidi più utilizzati sul mercato, ossia dicumilperossido e bisperossido: mentre le forniture dai produttori europei proseguivano in modo regolare, dalla Cina si annunciavano aumenti del 15-20 % che poi, a causa anche degli aumenti dei noli fino a 15.000 dollari e oltre per un container da 40 piedi, sono proseguiti fino ad arrivare oggi al 50 %. C’è da considerare un’ulteriore aggravante, dovuta ai continui ritardi nella partenza dei container dai porti cinesi, così che l’arrivo a magazzino in Italia può richiedere ormai anche quattro mesi dalla data dell’ordine. Nel frattempo i produttori europei hanno annunciato causa di forza maggiore per la fornitura di bisperossido e, di conseguenza, il prodotto è diventato di difficile se non impossibile reperibilità. Altro caso emblematico è quello dei plastificanti, tra i quali è ancora particolarmente critica la situazione del DINP che, dall’inizio del 2021, ha subito aumenti fino ad un picco del 150 % e che, a causa di mancanza di materie prime per la sua produzione e

Fonte: Bloomberg Commodities Spot Index

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di fermo impianto presso un importante produttore europeo, al momento denuncia una preoccupante scarsità sul mercato. EFFETTI NEGATIVI IN ARRIVO Quali gli effetti di questa situazione? «Secondo uno studio McKinsey», osserva Bolognini, «in un’economia minacciata da pandemia, dal climate change e da potenziali rotture nelle catene di produzione e approvvigionamento, sono a rischio il 40% dei profitti totali. Nel mondo le storie di chi è stato colpito si sprecano. Tutta l’industria automotive continua a soffrire soprattutto per la mancanza di componentistica elettronica, che arriva dalla Cina. E il settore è stato tra i primi a subire gli effetti della pandemia quando si è fermata la città di Wuhan, importantissimo centro di produzione della componentistica auto. Oggi soffre anche tutta l’industria dell’edilizia: a maggio il prezzo del legname da opera è balzato del 60-70% rispetto alle quotazioni del settembre scorso. Un aumento che rende insostenibili molti piccoli business». ELETTRODOMESTICI E SCARPE SPORTIVE Ma anche una multinazionale come Electrolux ha presentato dati deludenti, segnalando di avere prospettive ancora più grigie per la seconda parte dell’anno. Sono proprio le questioni relative alle difficoltà di approvvigionamento a creare preoccupazione e già per farvi fronte il gruppo sta aumentando i prezzi per il consumatore finale (e continuerà a farlo fino a fine anno). Nike ha annunciato che potrebbe finire le scorte di scarpe in arrivo dal Vietnam come effetto dell’indebolimento della supply chain: il Vietnam (fabbrica alternativa a quella cinese, da cui Nike importa circa la metà delle scarpe che vende) è stato di recente costretto a chiudere per la recrudescenza del virus. Come Electrolux il colosso dello sportswear sta sperimentando una domanda in crescita e superiore all’offerta. Sia il settore automotive che quello degli elettrodomestici e dell’abbigliamento sportivo hanno importati ricadute per il settore gomma. Una crisi indotta dalle difficoltà di reperimento dei materiali può quindi provocare anche un contraccolpo negativo per molti fornitori del settore. 26

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

I RISCHI PER LE NOSTRE PMI Lo scenario delineato da Bolognini è, in effetti, calzante anche per le aziende del settore gomma. «Le pmi e le microimprese», osserva l’esperto, «molto più difficilmente riescono a scaricare i maggiori costi sul cliente finale. Si tratta, in molti casi, soprattutto se guardiamo al contesto italiano, di aziende iperspecializzate in nicchie, che sono fornitori di aziende più grandi verso cui hanno scarso o nullo potere contrattuale. Per queste realtà le difficoltà esplose nella logistica, l’aumento nei costi delle

materie prime e nei trasporti possono essere fatali, perché mettono a dura prova la capacità di generare margini sufficienti. Ma è chiaro che una strada alternativa va cercata ed è quella di provare a convivere con i nuovi e imprevisti rischi del next normal post Covid». SCEGLIERE CLIENTI SOLIDI E ONESTI Cosa possono fare le pmi italiane per proteggersi? Tre le strade indicate da Workinvoice. La prima è quella di scegliere capi filiera“fair”, che operano cioè secondo prin-


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cipi di equità e di responsabilità aziendale ben definitii. «Se ci si trova a operare in un ambiente caratterizzato da rischi crescenti e imprevedibili», dice Bolognini, «la possibilità di contare su una liquidità tempestivamente disponibile è cruciale. La liquidità deriva dall’incasso delle fatture commerciali: pertanto diventa cruciale far parte di filiere collaborative. E se è vero che i piccoli fornitori hanno scarso o nullo potere contrattuale rispetto a clienti grandi, la scelta deve essere quella di tenersi alla larga da clienti che hanno la tendenza a scaricare a valle sui subfornitori i problemi di costo e di finanza. Meglio rinunciare a un grande cliente, se questo non assicura margini sufficienti, pagamenti puntuali e protezioni dagli imprevisti». Facile a dirsi, ovviamente. Bisogna vedere quanto sia anche fattibile nel mercato attuale, soprattutto in quello automotive. DIGITALIZZAZIONE E ANALISI DEI DATI Secondo aspetto fondamentale è innovare in flessibilità e analisi dei dati. «Le pmi»,

prosegue Bolognini, «devono lavorare anche su se stesse. Devono fare dell’innovazione uno stile di vita e devono investire in un ambiente in cui reperire risorse per la crescita è diventato molto più semplice per adattare i modelli di business alle mutate esigenze di contesto. È sostanziale che strutturino sistemi produttivi flessibili e che aumentino la propria capacità di gestire i dati della produzione, per rendere processi e servizi al cliente finale più efficienti. L’utilizzo dei dati può essere cruciale anche per il miglior funzionamento dell’intera filiera in cui ogni pmi è inserita». PIANIFICAZIONE FINANZIARIA Infine, ultima raccomandazione è quella della pianificazione finanziaria. «La necessità di investire e di dover gestire l’imprevisto», conclude l’esperto, «obbligano le pmi ad abbandonare il loro stato permanente di precarietà finanziaria, di scarsa visibilità sui flussi di cassa, di eccessivo indebitamento e pagamenti ai fornitori in estremo ritardo. Per farvi fronte è necessaria un’attenta pianificazione finanziaria

che consenta di misurare e gestire il ciclo di conversione in cassa. Questo indicatore segnala per quanto tempo un’impresa sarà privata della liquidità se aumenta i suoi investimenti in scorte per incrementare le vendite. È quindi una misura del rischio di liquidità derivante dalla crescita. La visibilità su questa metrica impedisce di restare a corto di cassa – un rischio che nel contesto descritto non ci si può permettere». ATTENZIONE AGLI APPROVVIGIONAMENTI A questo, secondo noi, è opportuno aggiungere anche una maggiore pianificazione e attenzione agli approvvigionamenti. Questo è un momento in cui quando una materia prima o una sostanza è disponibile sul mercato è importante acquistarla e metterla a magazzino, anche a costo di pagare un prezzo più elevato rispetto al normale. Il rischio di trovarsi senza la possibilità di far fronte a un ordine, soprattutto se arriva da un committente importante, è troppo elevato, in questo momento, per correrlo a cuor leggero. u

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA 6 ottobre 2021 - ore 9,30

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L'apporto dell'automazione alle imprese di trasformazione della gomma Un settore produttivo un tempo “tradizionale” si sta facendo sempre più “4.0”: le presse e i macchinari si arricchiscono di soluzioni automatizzate, di possibilità di controllo da remoto e di integrazione nei so�tware di gestione e programmazione della produzione. Vengono asservite da robot, tradizionali o collaborativi, per il carico e scarico di pezzi o per la pulizia degli stampi e gestite con programmi di manutenzione preventiva o predittiva.

Lo stesso avviene per il controllo di qualità, grazie all’adozione di sistemi di visione supportati dall’intelligenza artificiale. Con l’aiuto di esperti del settore passiamo in rassegna le tecnologie e le soluzioni più interessanti per l’automazione delle aziende della gomma, passaggio fondamentale per restare competitivi in un mercato sempre più complesso e per rendere la produzione più sostenibile per l’ambiente ed ergonomica per i lavoratori.

Introduce: • Riccardo Oldani responsabile

• Fabrizio Bonfadini R&D Manager di

de L'Industria della Gomma

Intervengono: • Flavio Marani Sales Manager di Tiesse Robot Robot industriali e cobot, trend di utilizzo e nuove possibilità di applicazione

IMG Macchine L'evoluzione tecnologica delle presse a iniezione per lo stampaggio della gomma

• Giovanni Cavagnola Application Engineer ed esperto di formazione di Doss Visual Solution Nuove soluzioni per il controllo della qualità: visione e intelligenza artificiale

Evento organizzato in collaborazione con:


FOCUS

Le nostre domande 1.

Quale impatto ha avuto sulla vostra attività la crisi pandemica e quali segnali state riscontrando nel 2021 riguardo alla situazione del mercato? Livelli e modalità di business si stanno riassestando alla situazione precedente oppure lo scenario è cambiato?

COMPOUNDING

Mescole avanti tutta, nonostante lo shortage

2.

Uno degli effetti principali della crisi a livello economico ha riguardato le supply chain. I trasporti sono più difficoltosi e più costosi; materie prime e chemicals, in alcuni casi, quasi introvabili sul mercato. In che misura questa situazione ha impattato sulla vostra attività e quali contromisure avete adottato? Quali sono le vostre previsioni riguardo a questa instabilità?

3.

Quali riflessioni vi ha portato a fare la situazione attuale riguardo allo sviluppo futuro dell’azienda? Riscontriamo che molti produttori di mescole nell’ultimo periodo hanno ampliato le tipologie di elastomeri lavorati o hanno introdotto linee per il silicone. Avete attuato o avete in programma piani di questo genere?

La crisi logistica che ha messo in ambasce le supply chain di tutto il mondo (di cui scriviamo nella parte iniziale della rivista) riguarda certamente anche i produttori di mescole italiani. Ma non li ferma. I principali protagonisti del settore sono tutti concordi nell’evidenziare una forte ripresa degli ordinativi. E tutti stanno investendo in tecnologie, sia per il processo che per la gestione e l’analisi dei dati.

4.

Parliamo di sviluppo tecnologico dell’azienda. Già in tempi pre-covid si era diffuso prepotentemente il modello di smart-factory o di fabbrica digitale, favorito dagli incentivi per la Transizione 4.0 ma ritenuto sempre più utile per gestire e programmare produzione e azienda in modo più preciso. Ora in molti sostengono che la pandemia ha reso ancora più necessaria questa transizione. Che cosa ne pensate riguardo alla reale efficacia delle digitalizzazione in un’azienda di compounding e quali passi avete intrapreso o state intraprendendo lungo questa strada?

5.

Automazione dei processi implica ripetibilità elevata e maggiore controllo. Ma se doveste rivolgervi ai fornitori di soluzioni automatizzate per le imprese della mescolazione, considerando tutte le fasi del processo, dalla pianificazione al dosaggio, dalla produzione alla logistica, che cosa chiedereste loro? In che modo potrebbero migliorare la loro proposta e il loro approccio per rispondere meglio alle esigenze di un’azienda come la vostra?

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

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FOCUS

Le risposte degli esperti “Per essere pronti alle sfide e alle fasi critiche sempre più acute abbiamo appena concluso un’importante operazione finanziaria”

Comet

Emanuele Goffi Direttore vendite

1.

La crisi del 2020 ci ha colpiti fondamentalmente per due trimestri. Già a fine anno il riscontro sulla base di ordinativi, offerte ecc. andava nella direzione di una lenta ma costante ripresa. L’obiettivo nel breve termine era di poter tornare ai livelli di fine 2019. I fatti, al netto dell’impennata del Q1, nel corso del secondo trimestre 2021, stanno effettivamente attestandosi su numeri più ragionevoli.

2.

I disagi in termini logistici purtroppo sono noti a tutta la catena di distribuzione, specialmente per le dinamiche del nolo marittimo. In generale, la logistica è divenuta più costosa, questo è certo. In momenti di difficoltà come quello che sta caratterizzando il 2021 (e che speravamo si potesse esaurire/calmierare da maggio/giugno) notiamo capacità diverse di problem solving a seconda degli attori coinvolti. Ci spiace constatare che sono i “big” ad essere sempre in maggior difficoltà e - quel che è peggio -, a non saper trovare soluzioni concrete (al di là degli aspetti economici – pure quelli da dimenticare!). La previsione, a questo punto, è che ci aspetta un secondo semestre di ulteriori shortage, force majéure e tensioni sui prezzi.

3.

Non bisogna certo arrendersi di fronte alle difficoltà. Il mercato è sempre destinato a ritrovare equilibrio. Certamente le sfide si fanno sempre più “sfidanti” e le fasi sempre più acute. In vista del futuro, per quanto riguarda Comet, si è da poco conclusa un’operazione finanziaria molto importante. Saremo più pronti rispetto alle nuove sfide del domani. Infine, parlando del silicone, l’acquisizione di Laborsil del 2016 mirava proprio all’ampliamento della gamma alle mescole di natura inorganica (VMQ / FVMQ).

4.

Credo di poter considerare Comet un “pioniere” dell’avanguardia tecnologica. Lo stesso dicasi per la digitalizzazione, che procede di pari passo. I processi interni di Comet sono digitalizzati da tempo; l’avvento della “4.0” ha dato ulteriore spinta alle attività informatiche. 32

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

Un altro aspetto fondamentale riguarda la business intelligence che rappresenta il vero cambiamento rispetto al vecchio modo di operare. L’efficacia sta nei risultati, quindi servono dati. Oggi è tutto più veloce e “smart”. Grazie alla digitalizzazione, i dati sono sempre disponibili, anzi, ne siamo sommersi… Tuttavia, se i consuntivi non venissero costantemente analizzati in ottica di miglioramento continuo, tale mole di dati servirebbe a ben poco. Poi arrivano i cosiddetti “dati predittivi”; anche in questo, il dato fruibile è utile, ma il tasso di successo è commisurato alle capacità delle persone che in azienda rivestono ruoli manageriali, poiché con le loro competenze devono saper interpretare gli indicatori ai fini delle opportune scelte strategiche. u

“Troppa automazione in sala mescole può risultare anche controproducente. Importante invece la digitalizzazione per tracciare i dati”

Der-Gom

Giorgio Bolis Amministratore Delegato e Direttore Generale

1.

Fortunatamente la crisi non ha influito in maniera importante sull’attività dello scorso anno. Abbiamo avuto solo pochi giorni di stop totale e le vendite si sono sostanzialmente mantenute sui livelli del 2019. Il 2021 è subito partito all’insegna di un mercato molto attivo ed il prosieguo dell’anno sta confermando le prime positive impressioni.

2.

Una oculata gestione degli acquisti e delle scorte di magazzino ci ha permesso di non avere fino ad ora grandi difficoltà nell’approvvigionamento. Certo, i prezzi delle materie prime e dei noli marittimi in vertiginosa e costante ascesa costituiscono un pesante aggravio ai costi di produzione e la necessità di rivedere spesso i listini di vendita rende molto delicata l’attività commerciale. A mio parere questa situazione è molto anomala e malgrado tutti gli esperti prevedano che durerà a lungo, io temo che in qualsiasi momento un fattore imprevisto possa interrompere questo trend e invertirlo rapidamente.

3.

Già da tempo la nostra azienda ha scelto di proporsi come partner per lo sviluppo di prodotti personalizzati con polimeri tradizionali. Le scelte fatte ci stanno dando soddisfazioni e riteniamo che siano adeguate alle dimensioni aziendali ed alle nostre aspettative.


COMPOUNDING

4.

A mio avviso una automazione troppo spinta della sala mescole può anche risultare controproducente. È invece estremamente importante l’utilizzo della digitalizzazione per la gestione della rintracciabilità dei dati e la sicurezza delle dosature. I big data inoltre possono essere un potente strumento per individuare le criticità dei processi e contribuire alla loro ottimizzazione.

5.

Per un’azienda come la nostra è fondamentale la flessibilità, conseguentemente chiederei prodotti molto personalizzabili, modulari, ed a cui sia semplice apportare modifiche per adattarli alle future necessità. Per onore del vero i maggiori produttori di impianti per la gomma e soprattutto di software per l’automazione si stanno da tempo muovendo in questa direzione. u

“Da sempre siamo integrati con i nostri fornitori, in particolare i produttori di polimeri, cosa che ci ha consentito di superare le difficoltà logistiche”

Elastomers Union Jacopo Silva Direttore Generale

1.

Dopo il pesante impatto causato dal primo lockdown in primavera 2020 i livelli di fatturato sono via via risaliti fino alla ripresa alla quale stiamo assistendo in questo 2021. In Elastomers Union abbiamo potuto reagire rapidamente anche grazie alla forte integrazione con i nostri fornitori, soprattutto con i produttori di polimeri con i quali abbiamo una costante e continua collaborazione anche grazie alla società di ricerca del gruppo (Dottor Viola & Partners) e alla società del gruppo specializzata nell’acquisto di polimeri (Sersar). Anche l’avvio di una nuova divisione dedicata alla produzione di compound in silicone ha fortemente contribuito alla rapida ripresa.

2.

Da sempre Elastomers Union si è fortemente integrata con i propri fornitori, in particolare con i produttori dei polimeri e ancora una volta questo approccio si è confermato un punto di forza che ci ha consentito di superare finora tutte le, pur complesse e sempre maggiori, difficoltà di approvigionamento. Non abbiamo invece potuto evitare gli aumenti dei prezzi, in alcuni casi anche molto rilevanti. Nella prima parte dell’anno abbiamo deciso di “investire” assorbendo tra i nostri costi gli aumenti, ma poi abbiamo necessariamente dovuto chiedere ai clienti di contribuire, anche se solo in parte, al costo di acquisto sempre crescente della materia prima.

Le nostre domande 1. Quale impatto ha avuto la pandemia sul vostro business e come sta procedendo il 2021? 2. Le supply chain sono in crisi e le materie prime introvabili. Come affrontate questa situazioni? Quali le vostre previsioni? 3. Quali ragionamenti state facendo per il futuro? Molti compounder hanno accresciuto il numero di prodotti e introdotto linee per il silicone. Avete anche voi programmi simili? 4. Parliamo dello sviluppo tecnologico dell'azienda. C'è chi dice che la pandemia abbia accresciuto la necessità della digitalizzazione delle imprese. Che cosa ne pensate riguardo alla reale efficacia delle digitalizzazione in un’azienda di compounding e quali passi avete intrapreso lungo questa strada? 5. Se doveste rivolgervi ai fornitori di soluzioni automatizzate quali sarebbero le vostre richieste? Quale aiuto potrebbero darvi nel vostro percorso verso la transizione 4.0?

stiamo registrando una crescita molto interessante di questa tipologia di prodotti.

4.

La nostra fabbrica è stata fortemente rinnovata negli impianti di produzione, con tutte le tecnologie digitali più avanzate proprio tra il 2019 e il 2020. Con il Covid sono entrate fortemente nella vita di tutti le possibilità di vedersi da remoto, di interagire virtualmente e di svolgere alcune attività di lavoro anche in teleconnessione. Non si tornerà più indietro e sempre più si farà uso del “mondo virtuale” per alcuni veloci aggiornamenti o colloqui, ma nulla potrà mai sostituire l’importanza dei rapporti diretti, dei contatti umani, del lavoro con la presenza fisica lì dove serve.

5.

Le soluzioni già disponibili sono molte e alcune già molto performanti, portare la nostra logistica a un livello ancora superiore di integrazione e digitalizzazione dei processi è il prossimo investimento che stiamo affrontando, avviando il progetto proprio in questo periodo. u

3.

La nuova divisione dedicata al silicone è partita già da fine 2018 e questa decisione si è rivelata particolarmente corretta e vincente. Dal 2021 abbiamo anche inaugurato un nuovo stabilimento dedicato esclusivamente proprio a questa produzione e L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

33


FOCUS

“Per far fronte alla volatilità dei costi e alla scarsità delle materie prime abbiamo aumentato il volume del nostro stock”

Eurorubber

Nicola Pizzoli Amministratore Delegato

1.

Da un punto di vista economico la crisi pandemica ha provocato delle conseguenze negative sui risultati dello scorso esercizio rallentando la consueta crescita annuale di fatturato e riducendo gli utili rispetto alle previsioni di budget. Sono emerse inefficienze latenti che hanno contribuito a cambiare alcune abitudini operative. Quest'ultimo aspetto non è da considerarsi completamente negativo in quanto ha in qualche modo snellito alcune attività riducendone i costi. La conseguenza dei disagi dello scorso anno ha impattato a livello mondiale sugli equilibri di scambio di materiali e risorse penalizzando alcune nazioni rispetto ad altre. Il futuro prevede sicuramente un cambiamento come approccio al rapporto coi terzi ma si spera di riacquisire quel normale e storico equilibrio di scambio che è la base di un’economia sana, solida e competitiva.

2.

Una delle conseguenze negative della crisi pandemica è stata la volatilità dei costi delle materie prime a causa della repentina scarsità e del conseguente contingentamento. Ciò ha provocato una più complicata gestione del portafoglio ordini anche a causa di un fenomeno di allarmismo che si è venuto a creare e conseguente corsa all’accaparramento. A peggiorare ulteriormente la situazione si è aggiunto un importante aumento dei costi di trasporto che ha inciso anch'esso in modo importante sull'economia di scala dei nostri prodotti. Per contrastare questa situazione e poter garantire ai nostri clienti continuità di approvvigionamento abbiamo alzato il nostro stock. Come tutti, abbiamo dovuto subire gli effetti negativi di questa situazione il cui unico rimedio è il trasferimento a valle della nostra filiera dell’aumento dei costi. Per quanto riguarda le previsioni per il futuro, si pongono oggi vari quesiti. Bisognerà capire se ci si trova di fronte ad un momentaneo effetto ripresa post pandemia o ad un ciclo lungo di aumenti dei prezzi come fu quello del petrolio per vari decenni nel secolo passato, legato alla rivoluzione verde ed alla transizione green.

3.

Le aziende devono essere continuamente in crescita e questa non è stata la prima e non sarà l'ultima crisi che dovremo affrontare. Noi non abbiamo modificato i nostri progetti per il futuro che rimangono quelli di progressiva espansione sia quantitativa che qualitativa Nel nostro piano di crescita erano già previste nuove produzioni per allargare la gamma del nostro portafoglio prodotti e poter fornire un servizio sempre più ampio e completo alla nostra clientela. 34

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

4.

Come spesso accade, gli incentivi economici sono la miccia, quello che dà il via all'effettivo cambiamento è la sensazione che stia avvenendo una vera e propria esplosione in questo settore. Eurorubber già da diversi anni ha iniziato questo processo di acquisizione automatica dei dati, sia attraverso l'acquisto di nuovi macchinari, già dotati di questi sistemi, ma anche aggiornando e riqualificando linee e intere aree produttive che, ai tempi dell'acquisto, non erano state pensate in ottica smart-factory. Questo ci permette di avere il pieno controllo sull'intera filiera, dalla ricezione delle materie prime fino al confezionamento e alla spedizione del prodotto finito.

5.

Produttori e fornitori del nostro settore hanno già ora ottime proposte, nonché validi strumenti per la digitalizzazione dei processi e la raccolta, ormai imprescindibile, dei dati. Una criticità abbastanza frequente è quella di interfacciare diversi programmi e diverse piattaforme di vari reparti e linee di produzione per rendere fruibili i dati nel gestionale. Spesso è costoso è complicato. u

“Da 5 anni produciamo FKM e silicone grazie all’ingresso in LTE. Quest’anno abbiamo investito in una joint venture per i termoplastici”

EverCompounds

Maria Lucia Mosconi Purchasing Department

1.

La crisi pandemica ha avuto un fortissimo impatto sulla dinamica di domanda e offerta. Nello specifico abbiamo assistito a una significativa discesa dei prezzi delle materie prime, indotta da una domanda debole, accompagnata da un’elevata offerta da parte di tutti i fornitori. Effetti sul 2021: già da gennaio il mercato ha cominciato la sua ripresa imponendo livelli di prezzo altissimi, favoriti e supportati da una scarsissima disponibilità di prodotto. La capacità di offerta risulta significativamente più bassa rispetto al fabbisogno. Non da ultimo, è forte la criticità lungo tutta la rete logistica che ha inevitabilmente indotto a pesanti ritardi nelle consegne, provocando difficoltà significative sulla capacità di riuscire a produrre rispettando le esigenze di consegna dei vari clienti finali.

2.

Abbiamo riscontrato continui ritardi di approvvigionamento che ci hanno provocato di conseguenza ritardi produttivi e di consegna ai nostri clienti. Abbiamo e cerchiamo di abbattere il rischio di fornitura pianificando ordini e consegne in base a un lead time molto più alto rispetto a quello in normali circostanze di mercato. Stiamo lavorando molto sulla possibilità di trovare e proporre alternative valide, specialmente per tutta la categoria di chemicals che sta soffrendo le criticità logistiche di importazione. Prevediamo, purtroppo, che questa situazione non varierà fino alla metà del prossimo anno.


3.

Già da più di 5 anni abbiamo integrato i nostri prodotti con linee produttive dedicate all’FKM e silicone, tramite l’ingresso nel capitale di LTE srl. Inoltre, già quest’anno, si è investito in una nuova joint venture per la produzione di termoplastici completando così la gamma compounds che il mercato attualmente richiede.

4.

Abbiamo iniziato già da due anni e mezzo il nostro percorso verso un modello di smart-factory, ritenendolo un passo importante ma soprattutto necessario per poter stare al passo con i tempi. I principali vantaggi che stiamo riscontrando sono un maggiore controllo processuale accompagnato da una maggiore efficienza ed efficacia operativa, mediante una precisa tracciabilità ed elaborazione dati. Protendere al modello di digitalizzazione è per noi una sfida di miglioramento continuo sia dal punto di vista di gestione e crescita interna sia dal punto di vista di affidabilità sul mercato.

5.

Le soluzioni per l’automazione del processo sono ormai ben diffuse e consolidate sul mercato, anche nel mondo della mescolazione. I fornitori spesso offrono ottime soluzioni che coprono aree più o meno vaste dell’intero processo. Quando una soluzione unica non è disponibile, l’azienda deve far in modo che i vari sistemi interagiscano correttamente. Sarebbe utile avere un approccio globale che accompagni l’azienda nell’implementazione dei nuovi sistemi a 360 gradi favorendo l’integrazione tra le varie aree. u

Le nostre domande 1. Quale impatto ha avuto la pandemia sul vostro business e come sta procedendo il 2021? 2. Le supply chain sono in crisi e le materie prime introvabili. Come affrontate questa situazioni? Quali le vostre previsioni? 3. Quali ragionamenti state facendo per il futuro? Molti compounder hanno accresciuto il numero di prodotti e introdotto linee per il silicone. Avete anche voi programmi simili? 4. Parliamo dello sviluppo tecnologico dell'azienda. C'è chi dice che la pandemia abbia accresciuto la necessità della digitalizzazione delle imprese. Che cosa ne pensate riguardo alla reale efficacia delle digitalizzazione in un’azienda di compounding e quali passi avete intrapreso lungo questa strada? 5. Se doveste rivolgervi ai fornitori di soluzioni automatizzate quali sarebbero le vostre richieste? Quale aiuto potrebbero darvi nel vostro percorso verso la transizione 4.0?

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FOCUS

“Le incertezze del mercato hanno spinto gli OEM dell’automotive a rivedere al ribasso le loro previsioni per la seconda metà del 2021”

“Ogni fornitore di tecnologie digitali deve comprendere le esigenze di un’azienda e trasformarle in un sistema di automazione su misura”

Gummiwerk Kraiburg

Innovativ Gummi Tech

Darijo Mijolović Chief Executive Officer

1.

La pandemia da coronvirus sta ancora avendo importanti impatti sulla nostra attività. Le necessarie misure di prevenzione comportano conseguenze significative su processi interni, come la pianificazione del personale e della produzione, il sistema dei turni, il lavoro a distanza, e così via. Oltre a questo hanno effetti importanti sul business anche il grave shortage di elastomeri, plastificanti, stabilizzanti, materiale per il confezionamento così come alcuni rapporti di “forza maggiore”. Tra questi, un eccezionale aumento dei prezzi delle materie prime, difficoltà e aumento dei costi per il trasporto e le consegne. La domanda del mercato nei primi due trimestri è stata alta, ma gli sviluppi futuri restano incerti. I report più recenti sul settore automotive indicano come gli OEM stiano modulando al ribasso le loro attese per la seconda metà dell’anno.

2.

La scarsità di materie prime e di chemical e le difficoltà nei trasporti hanno avuto effetti notevoli sulla nostra attività fin dallo scorso febbraio. Molte richieste possono essere gestite solamente rimandandole, e alcune non possono essere evase del tutto. Il contatto strettissimo che abbiamo con i nostri fornitori e il fatto che siamo in grado di trasferire tempestivamente ai nostri clienti le informazioni che ci provengono per quanto riguarda le quantità disponibili e i tempi di consegna non annullano completamente il peso del problema, ma contribuiscono a migliorare la capacità di pianificazione lungo la nostra catena del valore.

3.

Da decenni siamo specialisti nel mercato della gomma e disponiamo di un portafoglio molto ampio, che manterremo tale anche nel futuro.

4.

Fin dall’inizio, dai tempi di fondazione della nostra azienda, abbiamo continuamente spinto per migliorare i nostri processi interni. Oggi questo significa prendere in considerazione tutte le opzioni della digitalizzazione e metterle in pratica, se utili al nostro percorso di sviluppo.

5.

Soprattutto quando si tratta di sostenibilità, argomenti come l’eliminazione degli scarti interni e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica dovranno essere analizzate in futuro con maggiore attenzione. u 36

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

Giampiero Manari Managing Director

1.

Fortunatamente non abbiamo avuto impatti negativi sul nostro trend produttivo, solo alcune modifiche alle “abitudini” lavorative, soprattutto per quanto riguarda il personale operativo.

2.

A proposito della supply chain, penso che sia il punto debole di tutti o quasi, visto che le materie prime sono ormai introvabili (per i consumatori) e i trasporti seguono a ruota. Direi che in questi momenti tutti cercano di adeguarsi, cercando di limitare al minimo i danni. Nel nostro caso, avendo acquistato in periodi non sospetti, non abbiamo riscontrato tantissime difficoltà nel rispettare le date di consegna richieste dai clienti.

3.

Essendo una nuova e piccola realtà produttiva, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta su ciò che occorre sviluppare prima! Battute a parte, in effetti, abbiamo riscontrato un aumento di richieste per nuove tipologie di mescole, sia in termini di prestazioni sul prodotto finito che come diversificazioni di materie prime, soprattutto per quando riguarda l’aspetto “green” del manufatto.

4.

Oramai viviamo nell’era del digitale, tutto ciò che ci circonda è in versione digitale. Di conseguenza è naturale pensare all’azienda digitale, sia per migliorare i vari processi industriali, ma soprattutto per migliorare la qualità del prodotto finito. La nostra azienda è nata digitale, e ci adoperiamo per ampliare sempre più le varie funzionalità.

5.

Già dai primi anni Novanta, ho avuto il piacere di lavorare con processi semi automatizzati, che pian piano si sono evoluti, diventando sempre più completi e complessi. La differenza sta nel scegliere un partner affidabile e “paziente”, in modo da costruire un sistema di automazione che calzi a pennello la realtà industriale aziendale. Ogni azienda è diversa dall’altra (per fortuna! Grazie anche a queste “differenze” si riesce a dare un servizio migliore ai vari clienti). Ognuno, in base alle proprie idee e conoscenze, cerca di rendere automatici i vari processi, per migliorarne la produttività e qualità del prodotto finito. Non possono esistere software di gestione standardizzati, ogni fornitore deve comprendere le varie esigenze e trasformarle in segnali digitali (giusto per rimanere in tema). u


INCHIESTA “Sin dall’autunno 2020 la domanda ha ricominciato a crescere, giungendo nel 2021 a livelli pre-pandemici”

Mesgo

Giorgio Cabrini VP e High Performance Compounding Global Director

1.

Avendo un portafoglio prodotti molto diversificato, sia per tecnologie che per segmento di mercato, siamo riusciti, seppure con qualche difficoltà iniziale, a mantenere operative tutte le nostre sedi produttive, contenendo le infezioni con rigide misure precauzionali e garantendo le forniture ai clienti operanti nelle filiere autorizzate. Sin dall’autunno del 2020 la domanda ha ricominciato a crescere, consentendoci già nel primo trimestre 2021 di raggiungere risultati pre-pandemici. Questa tendenza è continuata anche nel secondo trimestre, e ci sono segnali molto positivi anche per quanto riguarda l’ultima parte dell’anno.

2.

Il lavoro dei nostri uffici acquisti è stato enorme, ma pur tra mille difficoltà siamo sempre riusciti a soddisfare le richieste dei nostri clienti, sia in termine di volumi che di tempistica, grazie

Le nostre domande 1. Quale impatto ha avuto la pandemia sul vostro business e come sta procedendo il 2021? 2. Le supply chain sono in crisi e le materie prime introvabili. Come affrontate questa situazioni? Quali le vostre previsioni? 3. Quali ragionamenti state facendo per il futuro? Molti compounder hanno accresciuto il numero di prodotti e introdotto linee per il silicone. Avete anche voi programmi simili? 4. Parliamo dello sviluppo tecnologico dell'azienda. C'è chi dice che la pandemia abbia accresciuto la necessità della digitalizzazione delle imprese. Che cosa ne pensate riguardo alla reale efficacia delle digitalizzazione in un’azienda di compounding e quali passi avete intrapreso lungo questa strada? 5. Se doveste rivolgervi ai fornitori di soluzioni automatizzate quali sarebbero le vostre richieste? Quale aiuto potrebbero darvi nel vostro percorso verso la transizione 4.0?

IMCD Italia è il distributore ufficiale della gamma Liquid Silicone Rubber (LSR) ELASTOSIL® di WACKER IMCD Italia è leader nella distribuzione di specialità chimiche per il mercato della gomma da 25 anni. Progettiamo soluzioni innovative con i nostri partner per accompagnarvi nella realizzazione delle vostre migliori creazioni. ELASTOSIL® è un marchio registrato di Wacker Chemie AG.

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FOCUS anche alla flessibilità dimostrata dalla nostra struttura produttiva e da maestranze motivate e resilienti. Non pensiamo che ad oggi esistano i presupposti per ipotizzare una diminuzione delle problematiche relative alla supply chain, prevediamo al contrario una forte tensione sia di prezzi che di disponibilità sulle specialità. In una situazione come questa e con le prospettive che abbiamo di fronte, l’unica contromisura è quella di avere un dialogo costante e tempestivo con la nostra clientela, continuando a mantenere una grande flessibilità nell’adattare i nostri programmi di produzione.

3.

MESGO - a Hexpol Company - ha da oltre 20 anni ampliato la sua gamma di prodotti a coprire praticamente tutti gli elastomeri vulcanizzabili a caldo, termoplastici e additivi. Con il gruppo HEXPOL, la divisione di High Performance Compounding conta 4 unità produttive in Europa e 2 in USA dedicate alle mescole in silicone, MESGO si può considerare a ragione uno dei leader mondiali in questo settore. Abbiamo progetti di investimento sia in nuovi macchinari che in acquisizioni di aziende consolidate, in quelle aree geografiche che riteniamo più interessanti a sostenere la nostra crescita e leadership.

4.

Non c’è dubbio che la pandemia abbia contribuito ad accelerare un processo di digitalizzazione che le nostre aziende avevano già intrapreso da qualche anno. Sarà sempre più necessario diminuire il tempo di raccolta dei dati, utili per prendere decisioni, avere la possibilità di controllare i processi produttivi in remoto, avere la possibilità di trasferire le produzioni da una fabbrica all’altra in caso di lockdown più o meno improvvisi (esperienza, peraltro, da noi già sperimentata con successo per la produzione di mescole in silicone in occasione del primo lockdown).

5.

L’automazione dei processi richiede un percorso di formazione dei tecnici e delle maestranze. Pertanto è necessario che i fornitori di tali soluzioni facciano un grande sforzo di semplificazione d’utilizzo dei software e degli hardware; che garantiscano un supporto costante in presenza oppure online; che standardizzino il più possibile la componentistica elettronica evitando di rallentare gli interventi a causa di pezzi di ricambio “introvabili” o con tempi di consegna lunghissimi; che assicurino continuità di aggiornamenti e manutenzione strutturandosi con più personale qualificato a supporto. u

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

“Siamo impegnati fortemente nell’innovazione tecnologica, con un particolare focus sul risparmio energetico”

Parker Tecnocompounds Umberto Montuoro Sales Manager

1.

Parker Tecnocompounds da sempre è presente nei più svariati settori di mercato che spaziano dall’idraulica di alta e bassa pressione, articolo tecnico, cavi, guarnizioni, automotive e altri. In ciascuno di questi settori nel corso degli anni ci si è sempre focalizzati con maggiore attenzione alla customizzazione delle mescole affinché rispondessero all’ottimizzazione dei processi di produzione dei clienti. L’esportazione è di assoluta e vitale importanza giacché Parker per sua natura è presente in tutti i continenti.

2.

La pandemia ha nel corso dello scorso anno avuto un inevitabile impatto sul forte rallentamento della produzione industriale globale riferito prevalentemente alla filiera dell’automotive. Ciò premesso stiamo assistendo ad una ripresa generalizzata che ha avuto inizio in modo sensibile e graduale lo scorso autunno. I settori fortemente in crescita sono legati al comparto Energia e Pharma e quindi su tutta la filiera a loro direttamente correlati.

3.

Parker è da sempre orientata alla ricerca e sviluppo di nuove mescole con introduzione di nuovi polimeri e prodotti speciali coadiuvati da processi e impianti dedicati . Mescole rivolte a mercati sempre più esigenti. Le proposte sono declinate in base alle necessità dei clienti e del mercato più in generale.

4.

L’elaborazione di strategie di espansione che investono le sfide globali sono parte integrante delle azioni messe in campo da Parker.

5.

Parker è coinvolta fortemente nella innovazione tecnologica attraverso la introduzione di tecnologie digitali in ottica di industria 4.0, con un particolare focus sul risparmio energetico. In tal senso è già stato avviato un piano investimenti che prevede nel prossimo quinquennio la trasformazione rispondente a tali necessità. u


INCHIESTA “L’attuale situazione del mercato non durerà per sempre. Il libero mercato porterà di nuovo a un livellamento dei prezzi”

Sigea

Massimo Giovale Legale rappresentante

1.

Dopo un anno decisamente difficoltoso, sia in termini di fatturato sia soprattutto in termini di operatività per rispettare tutti i requisiti di sicurezza, l’esercizio attuale sta dando risultati nuovamente in linea con gli anni precedenti. Naturalmente ci stiamo adeguando a un mix un po’ diverso da quello precedente, dovuto ad una diminuzione della domanda da parte di settori che hanno subito maggiormente la crisi e a un incremento di altri settori che hanno invece reagito positivamente al periodo critico.

2.

Per quanto riguarda i trasporti, in questo particolare momento storico, non è possibile adottare strategie vincenti più di tanto perché è già una fortuna trovare un trasportatore che possa consegnare il materiale a tempo debito. Per le materie prime si cerca di aumentare le scorte di magazzino anche se la difficile reperibilità delle stesse non permette di poter lavorare con suf-

Le nostre domande 1. Quale impatto ha avuto la pandemia sul vostro business e come sta procedendo il 2021? 2. Le supply chain sono in crisi e le materie prime introvabili. Come affrontate questa situazioni? Quali le vostre previsioni? 3. Quali ragionamenti state facendo per il futuro? Molti compounder hanno accresciuto il numero di prodotti e introdotto linee per il silicone. Avete anche voi programmi simili? 4. Parliamo dello sviluppo tecnologico dell'azienda. C'è chi dice che la pandemia abbia accresciuto la necessità della digitalizzazione delle imprese. Che cosa ne pensate riguardo alla reale efficacia delle digitalizzazione in un’azienda di compounding e quali passi avete intrapreso lungo questa strada? 5. Se doveste rivolgervi ai fornitori di soluzioni automatizzate quali sarebbero le vostre richieste? Quale aiuto potrebbero darvi nel vostro percorso verso la transizione 4.0?


INCHIESTA

FOCUS ficiente tranquillità. Fortunatamente la nostra azienda è snella, i costi fissi sono tenuti sotto attento controllo e per quanto possibile abbiamo rivisto i listini di vendita per coprire almeno in parte gli aumenti. Riteniamo che l’attuale situazione di mercato che vede i forti incrementi di costo dei trasporti e delle materie prime non possa durare per sempre. Ci aspettiamo, forse non a breve termine, che il libero mercato in cui si opera farà sì che la concorrenza determinerà un livellamento sui prezzi e successivamente un loro calo soprattutto se nuovi attori si presenteranno sulla scena con una maggiore offerta di servizi e prodotti.

La nostra azienda ha sempre creduto nel concetto di smart-factory investendo in questo progetto fin dal 1991, data di nascita del nostro nuovo centro mescole. Oggi le esigenze dei vari mercati sono sempre più orientate ad avere qualità di alto livello e scarti zero; pertanto il ricorso a tecnologie per la gestione e la produzione aziendale è più che mai di attualità. Un processo gestito e verificato in tutta la filiera produttiva, dall’arrivo delle materie prime alla spedizione del prodotto finito è indice di efficienza e modernità.

Gli squilibri che si sono generati nelle supply chain a causa dei bruschi stop imposti dalla crisi sanitaria hanno agito in maniera asimmetrica sui diversi settori produttivi e sulle diverse aree geografiche; nel settore della gomma hanno determinato forti difficoltà di reperimento di alcune materie prime, con ripetuti aumenti nei prezzi e contingentamento dei quantitativi consegnati, in particolare per alcuni polimeri. Anche i costi logistici sono saliti a livelli senza precedenti e le difficoltà non sembrano ancora in dissolvimento. Tovo Gomma è riuscita finora a limitare al minimo l’impatto sui clienti, grazie all’abitudine alla flessibilità che ci ha permesso di modificare le formulazioni, laddove possibile e sempre con l’accordo dei clienti, in modo da far ricorso ai pochi materiali alternativi disponibili sul mercato. Questa protezione che siamo riusciti ad assicurare ai nostri clienti, ai quali non abbiamo mai fatto mancare la disponibilità di mescole, ci ha però esposti a costi aggiuntivi sia diretti che di sviluppo; il mercato fatica molto a riconoscere nel prezzo questi sforzi e ciò comporta un drastico ridimensionamento delle marginalità. Non ci sono al momento segnali significativi di ritorno alla normalità, le dinamiche di prezzo su alcuni polimeri non sono ancora entrate nella fase di stabilità che ci aspettiamo segnali l’attenuarsi della crisi di disponibilità. Credopertanto che il settore dovrà convivere con questa situazione ancora per qualche trimestre, ricercando nuovi equilibri nelle catene di fornitura che tengano conto del mutato scenario.

5.

3.

3.

Più che all’attuale situazione, a mio parere, un’azienda deve comunque avere sempre lo sguardo rivolto verso il futuro. Per quanto ci riguarda abbiamo vari progetti aperti dal miglioramento delle “performance” di alcuni nostri prodotti di punta, allo sviluppo ed utilizzo di prodotti “green”.

4.

La fornitura di soluzioni automatizzate è come un vestito e ogni azienda deve averne uno esclusivamente suo che si adatti perfettamente alle proprie necessità. Con i vari fornitori deve esserci un rapporto simile al co-design per lo studio di un nuovo prodotto. L’approccio dei singoli fornitori deve necessariamente essere quello di adattarsi a una collaborazione totale con il cliente al fine di ottenere un risultato finale che soddisfi le esigenze del cliente stesso. u

“Le opportunità più interessanti legate all’adozione di nuove tecnologie penso risiedano nell’analisi e comprensione dei dati”

Tovo Gomma

Stefano Tornaghi Direttore Generale

1.

L’impatto della pandemia sulla domanda dei nostri clienti è stato repentino e profondo nella primavera del 2020, ma dobbiamo constatarne la breve durata. Già da settembre dello scorso anno e per tutto il 2021, il mercato ha ricominciato a crescere senza sostanziali cambiamenti rispetto ai periodi pre-pandemia. I cambiamenti più visibili che stanno influenzando il mercato si sono verificati sul mercato delle materie prime e sulla logistica. 40

2.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

I nostri piani di sviluppo sono più influenzati da dinamiche di medio-lungo termine già in atto nel settore che dalle necessità legate ad un evento molto grave, ma della cui presenza speriamo di poterci liberare in tempi non troppo lunghi e che comunque non ci aspettiamo incida in maniera duratura sulla struttura di consumi e investimenti. La nostra scelta di aprire una nuova divisione per la produzione di mescole a base silicone era stata presa in precedenza ed è stata portata avanti nei tempi previsti, per cui da settembre saremo in grado di servire regolarmente i primi clienti sfruttando competenze e tecnologie allo stato dell’arte nel settore. La pandemia ha prima interrotto bruscamente, poi accelerato grazie ai fondi europei, un processo di riconversione globale di alcune filiere come quella dell’auto in direzioni che non sono ancora chiare ma che comporteranno modifiche profonde anche nel settore della gomma.



INCHIESTA

FOCUS

4.

La nostra azienda ha sposato da molti anni la transizione tecnologica sia con ingenti investimenti in macchinari di ultima generazione sia attraverso la loro integrazione in un sistema di controllo e gestione che copre l’intero flusso, dalla definizione del prodotto alla consegna. Il nuovo ERP, operativo dal 2020, lega in maniera robusta ed efficiente tutti i sistemi che gestiscono i processi aziendali: dalla selezione e gestione delle materie prime, al controllo dei processi di trasformazione, alla consegna di prodotto e certificati. La migliore dimostrazione dell’efficacia di questo approccio sta nelle performance di puntualità e costanza qualitativa di cui i nostri clienti beneficiano e che giustamente pretendono. Gestire in maniera efficiente il grado di complessità presente nella nostra offerta commerciale sarebbe impossibile senza l’apporto determinante della tecnologia, che è comunque sempre al servizio di un team di professionisti esperti e competenti.

5.

Ritengo che l’aspetto tecnologico sui processi di mescolazione possa essere oggetto di continui miglioramenti al margine, ma non di innovazioni rivoluzionarie. Il nostro è un settore industriale maturo che, almeno parlando di Tovo Gomma, ha già incorporato in maniera massiva le logiche di misura e controllo del processo. Si può certamente migliorare e continuare a investire in questo campo ma le opportunità più promettenti penso possano venire dalla comprensione e interpretazione dell’imponente mole di dati che i sistemi mettono a disposizione e che a oggi sono utilizzati parzialmente e con strumenti e metodologie di analisi che risalgono al secolo scorso. u

“In un clima di incertezza come quello attuale, accedere rapidamente e facilmente ai dati è fondamentale per poter prendere decisioni”

TSF

Gian Pietro Manenti CEO

1.

A livello di volumi prodotti, il 2020, nonostante il crollo registrato tra marzo e maggio, si è concluso in linea con il 2019. Ad oggi il 2021, messo a confronto con lo stesso periodo dei due anni precedenti, sta registrando una crescita, in parte limitata dalla scarsità di materie prime e dalle problematiche logistiche. In termini di costi, questa situazione ha innescato un innalzamento dei prezzi.

2.

Questi eventi, chiaramente causati dall’elevata domanda del mercato, hanno avviato una fase di aumenti dei prezzi, che con molta probabilità continuerà anche nel primo semestre del 2022, o almeno fino a quando la richiesta globale rimarrà così elevata. 42

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

3.

Le mescole siliconiche sono da sempre uno dei tre core business di TSF insieme a FKM e FFKM. Per fronteggiare questo incremento di domanda abbiamo incrementato la nostra capacità produttiva e intendiamo investire ancora tempo e risorse in tal senso, così come nello studio di nuove tipologie di prodotti siliconici.

4.

In un clima di incertezza, frenesia e di possibile discontinuità di approvvigionamento e di personale, poter accedere rapidamente e facilmente a dati ed informazioni è fondamentale per prendere decisioni in tempo reale. Allo stesso modo il controllo del processo e l’accesso realtime alle istruzioni speciali da parte dei reparti produttivi, sono ormai requisiti indispensabili per produrre bene ed in modo efficiente.

5.

Il primo aspetto importante nell’automazione delle nostre produzioni è quello del controllo di un numero sempre più elevato dei dati e parametri di lavorazione ed una sempre maggiore interfacciabilità con i sistemi gestionali aziendali. Altro aspetto su cui lavorare sono i sistemi di confezionamento automatizzati delle mescole, coniugati a sistemi di controllo visivo automatico: questo è un aspetto che fino a pochi anni fa era di difficile attuazione, se non a fronte di costi proibitivi. Grazie all’uso di tecnologie di ultima generazione, queste soluzioni ora sono sviluppabili con costi abbordabili. u


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DALLE AZIENDE

di Giuseppe Stabile

Un nuovo mercato per continuare a crescere Tra le più dinamiche realtà italiane attive nella produzione di mescole in gomma, lastre vulcanizzate ed espansi, Tovo Gomma ora amplia il suo raggio di azione alle mescole in silicone. Un nuovo mercato nel quale l’azienda di Bedizzole mira ad affermarsi puntando sui punti di forza che da sempre ne caratterizzano l’operare: massima customizzazione delle soluzioni, alta qualità, flessibilità nelle produzioni, affidabilità. E con una nuova divisione dedicata

I

nnovarsi nel segno della continuità è il percorso virtuoso che caratterizza le migliori esperienze del made in Italy. Esemplare da questo punto di vista è il caso di Tovo Gomma, tra le più dinamiche realtà italiane attive nella progettazione e produzione di mescole in gomma (a base di EPDM, NBR/ HNBR, SBR, NR, BR, IR, IIR, B/CIIR, CR, CSM), lastre vulcanizzate ed espansi per i più svariati settori industriali, che ora allarga il suo raggio di azione a un nuovo mercato: le mescole in silicone. Un mercato in ottima salute, ma sempre più competitivo, nel quale l’azienda di Bedizzole, in provincia di Brescia, ha individuato ulteriori possibilità per proseguire il suo percorso di crescita e dove mira ad affermarsi facendo leva sui punti di forza che da sempre caratterizzano il suo operare: alta qualità, flessibilità nelle produzioni, massima affidabilità e, soprattutto, estrema customizzazione, vero marchio di fabbrica di Tovo Gomma. Punti di forza che hanno sancito alla base del successo dell’azienda sul mercato nazionale e internazionale, dove esporta oltre il 40% delle sue produzioni. Ma non solo, perché insieme all’avvio della produzione delle mescole a base siliconica, altra novità è il rilancio e potenziamento della divisione lastre, l’attività con la quale la storia dell’azienda ha preso il via nel 1973,

44

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

La sede di Tovo Gomma a Ponte San Marco, in provincia di Brescia.


COMPOUNDING

subito seguita dalla produzione delle mescole in gomma, attraverso l’ampliamento della gamma, ma in particolare dando un ulteriore impulso alla produzione di specialties, quindi allo sviluppo di soluzioni disegnate sulle specifiche richieste dei clienti. Un importante processo di innovazione reso possibile dalla solida struttura societaria a carattere familiare dell’azienda, struttura che la proprietà ha ulteriormente rinforzato negli ultimi 3 anni, facendosi affiancare nella gestione operativa da un nuovo management. L’inserimento della nuova dirigenza in una realtà già solida e di successo ha garantito un maggior presidio e una maggiore strutturazione dei processi, da quelli commerciali a quelli di acquisto. Ma ha anche consentito di ampliarne gli orizzonti, guardando a nuovi business e mercati, dando così impulso alla nascita della nuova divisione per il silicone e al potenziamento della divisione lastre.

Stefano Tornaghi, direttore generale di Tovo Gomma.

All’interno del reparto produttivo.

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

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DALLE AZIENDE

UNA SQUADRA TUTTA NUOVA Per dare vita al progetto silicone è stato creato da zero, con un importante investimento, un nuovo reparto appositamente dedicato. Nuovo è lo stabilimento, realizzato recuperando e aggiornando interamente un capannone già esistente presso il sito di Bedizzole, dove avviene la produzione dell’azienda, in modo da creare un ambiente di lavoro adatto alla produzione di questa tipologie di mescole. Il sito è stato dotato di un impianto di ultima generazione concepito secondo i dettami di Industria 4.0. Si tratta di una linea high-tech, sviluppata dal fornitore di riferimento nel settore, tra le maggiori realtà europee nella produzione di sistemi per il compounding e l’estrusione del silicone, costituita da un mescolatore chiuso con sistema di dosatura in automatico. L’impianto è stato interamente integrato al sistema gestionale dell’azienda e a un software di controllo per garantire il controllo di processo e la totale tracciabilità dei lotti e degli ingredienti. Inoltre, è anche dotata di un sistema di confezionamento che permette di realizzare tutte le possibili opzioni di formato richieste dai clienti. Così come tutto nuovo è anche il team chiamato a condurre la divisione. «Per formare la squadra non ci siamo avvalsi di competenze interne, ma abbiamo cercato e riunito alcuni dei migliori specialisti con una grande esperienza nel settore», spiega Stefano Tornaghi, direttore generale di Tovo Gomma. «Alcuni di questi specialisti si occupano della parte di ricerca e sviluppo, per la quale abbiamo creato un laboratorio indipendente per il silicone, vicino alla produzione, altri presidiano la sezione di qualità e controllo produzione. La divisione avrà anche una organizzazione commerciale dedicata: insomma abbiamo messo in piedi una struttura esclusivamente focalizzata su questo nuovo

Prove di laboratorio. Tovo Gomma è particolarmente attento allo studio delle caratteristiche dei materiali, sempre alla ricerca di nuove soluzioni.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

mercato pensata per poter seguire al meglio e in ogni aspetto il cliente». PRODUZIONE SU MISURA Una struttura funzionale all’obiettivo che l’azienda si prefigge: entriamo in questo nuovo settore approcciandolo con la stessa “cifra stilistica” che da sempre caratterizza l’azienda sul mercato. Tovo Gomma è nota, soprattutto per quanto riguarda la produzione delle mescole in gomma, che rappresenta oltre 70% del fatturato, per la forte propensione a sviluppare soluzioni su misura per il cliente «Per ogni singolo cliente e ogni sua singola applicazione forniamo soluzioni studiate ad hoc, in grado di rispondere sia ai requisiti richiesti per il prodotto finale sia alle specifiche esigenze legate ai particolari cicli di trasformazione che utilizza, in quanto ogni azienda

ha le sue tecnologie di lavorazione e i suoi processi», prosegue Tornaghi. Un lavoro di customizzazione molto spinto, svolto a stretto contatto con il trasformatore, che interessa anche gli ingredienti che compongono la ricetta e che l’azienda garantisce grazie a un reparto di ricerca e sviluppo nel quale ha ulteriormente investito negli anni scorsi sia in termini di risorse umane sia per dotarlo di nuove apparecchiature per analisi chimicofisiche avanzate. «La nostra volontà è di offrire anche nel campo del silicone a ogni cliente la sua mescola, un prodotto che sia unico e diverso da quello del concorrente», sottolinea il direttore generale. «Ovviamente, sempre garantendo costanza nella fornitura, ovvero compound sempre identici sotto il profilo delle caratteristiche di prestazione e


di composizione. Assicuriamo ciò attraverso un controllo di processo molto accurato, grazie alla completa automazione dei processi e all’integrazione delle macchine con il sistema informativo, così da garantire sempre la corretta dosatura dei componenti e la totale tracciabilità di ogni singolo lotto e degli ingredienti». Il tutto unito a costi competitivi. «Altra peculiarità è la nostra capacità di fornire soluzioni così concepite a prezzi competitivi, sia per quanto riguarda il costo della mescola sia la sua utilizzabilità, ovvero la possibilità per il trasformatore di lavorarla con cicli costanti e al minimo costo», chiosa Tornaghi. UN PERCORSO PER STEP Guidata da questa logica di personalizzazione spinta, la produzione di mescole siliconiche spazierà su tutto il campo di applicazione del materiale, in base alle richieste dei clienti: da

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DALLE AZIENDE

Particolari della lavorazione. quelle più comuni per il settore degli utensili da cucina a quelle più tecniche per il settore dei cavi e isolatori elettrici o per profili di tenuta o per il settore medicale. Il percorso procederà per step. Attiva da giugno, la linea comincerà a produrre da settembre i compound destinati alla produzione di lastre della stessa azienda. «La nostra gamma di lastre comprende già un’offerta di prodotti in silicone, trasparenti o colorati, dedicati a diversi settori di applicazione, che realizziamo con mescole che acquistiamo da altri fornitori e che ora andiamo a sostituire con le formulazioni di nostro sviluppo», spiega Tornaghi. «Sempre da settembre, iniziamo a produrre le mescole che abbiamo messo a punto per i nostri clienti ai quali già forniamo le mescole in gomma, ma che utilizzano anche silicone che acquistano da altri produttori. L’obiettivo è di porci nei loro confronti come fornitore unico sia per le mescole organiche sia per quelle in silicone, andando così coprire tutte le loro esigenze con una gamma di soluzioni Tovo Gomma. Il terzo step è l’ampliamento della base clienti, andando a catturare nuove realtà che ancora non rientrano nel nostro portfolio». IL RILANCIO DELLA DIVISIONE LASTRE Altra novità è il rilancio del comparto lastre, tipologia di prodotto che la stragrande parte degli operatori europei ormai ha spostato fuori dal Vecchio continente e che Tovo Gomma invece continua a mantenere in Italia. Un reparto che è stato rafforzato 48

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

agendo in due direzioni: sul lato prodotto e sul lato dell’organizzazione commerciale. Per quanto riguarda il primo, l’azienda ha realizzato nuovi investimenti in ricerca e sviluppo per ampliare il proprio catalogo, già ricco di proposte, che include lastre in gomma vulcanizzate, nere e colorate,

a base di diversi polimeri: SBR, EPDM, NR, NR/BR, NBR, HNBR, CR, IIR, CSM, VMQ e FKM. Prodotti che trovano applicazione in diversi settori che vanno dall’industria alimentare all’elettrico, dal tessile all’automotive. E se l’offerta di commodity è stata arricchita, la parte principale dello sforzo è stata

La produzione di lastre è stata di recente potenziata e rilanciata, anche con l’apertura di una divisione commerciale dedicata.


COMPOUNDING

destinata a rafforzare la produzione di specialty, quindi lastre disegnate, sia per quanto riguarda i compound sia i cicli di lavorazione, per le applicazioni e le specifiche richieste del cliente. «Anche in questo settore, insomma, stiamo proseguendo un percorso di forte specializzazione per caratterizzarci sempre più come produttori su misura», spiega Tornaghi. «Per esempio, per un nuovo cliente abbiamo sviluppato appositamente una lastra in gomma ad hoc per il comparto tessile, che trova utilizzo nelle operazioni di cardatura dei tessuti. Un nuovo prodotto che va a sostituire quello in precedenza utilizzato dall’azienda partner e realizzato in un altro materiale, garantendo maggiori prestazioni e una migliore lavorabilità». La seconda linea di azione ha riguardato la nascita di una divisione commerciale dedicata al settore lastre, in modo da seguire in modo più diretto dgts_210x146_2018_TR.ai 1 20/03/18 10.53 e mirato questo comparto.

AFFIDABILITÀ NELLE FORNITURE Forte di queste nuove frecce per il suo arco, Tovo Gomma guarda con rinnovato ottimismo al futuro, nonostante alcune criticità che ancora caratterizzano il mercato: la difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime e l’esplosione del loro costo. «Rispetto a ciò che si temeva, il comparto delle mescole in gomma si è riportato velocemente sui livelli pre-Covid dal punto di vista della domanda, già nel corso del 2020», spiega il direttore generale. «Ma già dalla fine dello scorso anno è emerso questo nuovo problema che riguarda un po’ tutti i componenti. Basti l’esempio degli olii, presenti in abbondanza in tutte le tipologie di mescole, il cui prezzo è raddoppiato nel giro di pochi mesi. O dell’EPDM, polimero difficile da trovare sul mercato e con prezzi decisamente elevati. Lo stesso problema lo riscontriamo anche per alcuni ingredienti per la preparazione delle mescole in silicone».

Nonostante ciò, l’azienda non ha mai interrotto le forniture ai clienti, rispettando tutte le scadenze. Un’altra peculiarità di Tovo Gomma è l’affidabilità e la puntualità nelle consegne, grazie a una struttura produttiva ridondante che le consente di fare facilmente fronte ai picchi di domanda. «Nella situazione attuale, però, l’arma in più è stata la forza della nostra divisione di ricerca e sviluppo che ha dedicato grande impegno a rielaborare le ricette, mettendo a punto per ogni singolo cliente una nuova formulazione che prevedesse l’uso di materiali alternativi, rispetto a quelli previsti ma non disponibili, garantendo le stesse caratteristiche del compound originario in termini di prestazioni e di lavorabilità», conclude Tornaghi. «Una capacità che ci consente di essere sempre molto flessibili oltre che nella customizzazione dei prodotti anche sul lato logistica, rispondendo in tempi estremamente brevi a ogni richiesta del cliente». u


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Livio Beghini è presidente di Assogomma, Marco Do della Federazione Gomma-Plastica

A

ssogomma ha un nuovo presidente. Si tratta di Livio Beghini (al centro nella foto), che dallo scorso luglio ha preso il posto di Matteo Battaini in seguito all’elezione avvenuta durante le assemblee della Federazione Gomma-Plastica e delle due associazioni federate Assogomma e Unionplast. Nella stessa occasione Marco Do (a sinistra nella foto) è stato nominato presidente della Federazione e Marco Bergaglio (a destra nella foto) è divenuto presidente di Unionplast. Beghini, il neo Presidente di Assogomma/Federazione Gomma Plastica, ha trascorso l’intera vita professionale nel mondo della gomma a cui è legato da rapporti professionali consolidati con imprese del territorio. Ha 62 anni, sposato con 2 figlie e vive in provincia di Bergamo. Da 12 anni ricopre la carica di Amministratore Delegato di Datwyler Pharma Packaging, azienda a capitale svizzero, leader mondiale nella produzione di tappi e tenute in gomma per il packaging farmaceutico. L’azienda sviluppa la propria capacità produtti50

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

va in Italia attraverso due stabilimenti, uno a Pregnana Milanese ed il secondo a Montegaldella, nel Vicentino, contando sulla collaborazione di 500 dipendenti per un fatturato totale di 80 milioni di Euro. Beghini ha iniziato la carriera professionale in ambito tecnico nel campo della Ricerca e Sviluppo gomma, assumendo incarichi di direzione di stabilimento di produzione e successivamente direttore operativo Italia in aziende manifatturiere del settore gomma e PTFE. Diplomato perito chimico e successivamente laureato in Economia Industriale svolge attività di collaborazione con le università di Padova e LIUC di Castellanza in materia di Lean Manufacturing, World Class Manufacturing e Implementazione delle Strategie Aziendali. Contribuisce attivamente nella realizzazione di percorsi formativi ITS Academy in collaborazione con la Fondazione Nuove Tecnologie per la Vita. Partecipa alla vita associativa in FGP dal 2014 ricoprendo la carica di consigliere. Attualmente membro attivo nei consigli di raggruppamento

Gomma-Plastica in Assolombarda e Confindustria Vicenza. Dal canto suo Marco Do, nell'assumere il mandato che lo pone alla guida di una federazione di 5.500 aziende, rappresentativa di circa 150.000 addetti, ha detto di essere «molto grato ai colleghi per la fiducia. Raccolgo il testimone da Giorgio Quagliuolo, che ha gestito egregiamente la Federazione nell’ultimo quadriennio e desidero impegnarmi, insieme ai Presidenti delle due Associazioni federate, al Consiglio di Presidenza e al Consiglio Generale, per dare ulteriore slancio alla Federazione, convinto che il settore della gomma plastica, in cui operano tante aziende e professionalità di eccellenza, sia un comparto di assoluto rilievo nell’ambito della manifattura italiana, in grado di sostenere la competitività del Paese e di portare valore in termini di innovazione, di sviluppo sostenibile e di occupazione qualificata». Marco Bergaglio, infine, presidente di Unionplast, proviene dal gruppo di famiglia Piberplast, dove lavora dal 1995, ed è anche consigliere nel Cda del consorzio Corepla. u



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KraussMaffei e le nuove presse rotative Auma per la produzione in continuo

L

e presse rotative Auma sono uno dei più consolidati prodotti della tedesca KraussMaffei e consentono, oltre alla vulcanizzazione in continuo di fogli in gomma anche la produzione di fogli compositi in plastica e tessuto per l'isolamento dei tetti o per la copertura di pavimenti. Ora il gruppo ha lanciato una serie completamente nuova di presse Auma, costituita da quattro modelli con diametri dei cilindri di 60, 100, 150 e 200 cm. Si tratta di macchine modulari, disponibili in tre diverse larghezze comprese tra 1,3 e 2,5 m e con due diversi design del nastro, non più proposto soltanto in metallo ma anche in acciaio gommato per esercitare pressioni "delicate" su materiali molto sottili. Le temperature operative delle nuove Auma sono comprese tra 80 e

220 °C, ma è prevista anche una serie speciale che può raggiungere temperature di processo fino a 340 °C. La distribuzione ottimizzata del calore nel cilindro e un controllo opzionale della temperatura assicurano la massima

accuratezza e stabilità all'intero processo riducendo nel contempo il fabbisogno energetico delle macchine. I modelli più piccoli, quello con cilindri di diametro 60 e 100 cm, possono raggiungere pressioni fino a 10 bar, mentre i due di maggiori dimensioni lavorano a pressioni comprese tra 8 e 6 bar. Le nuove Auma sono anche ingegnerizzate per una facile manutenzione. u

La tecnologia "Nano Black" di Sumitomo Rubber rende anche gli pneumatici prodotti da acquistare per l'estetica

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a giapponese Sumitomo Rubber Industries ha annunciato lo sviluppo di una nuova tecnica, battezzata "Nano Black", che serve a rendere più visibili le scritte, i loghi e i marchi impressi sui fianchi degli pneumatici. La tecnica consiste nel aggiungere parti in rilievo estrema-

mente sottili sui fianchi degli pneumatici per bloccare la riflessione della luce, producendo così una tonalità di nero più scura rispetto al resto della copertura. Con questa nuova tecnologia Sumitomo Rubber intende migliorare la visibilità dei marchi sui fianchi degli

pneumatici, conferendo allo stesso tempo alle sue coperture un aspetto più "luxury" e un'estetica più attraente, nello sforzo continuo di rendere i propri prodotti più attrattivi. Lo sforzo risponde a un obiettivo che il gruppo giapponese si è posto, riassumbile con il motto: «Attraverso l'innovazione creeremo un futuro di gioia e di benessere per tutti». In questo modo il gruppo tenta di far uscire i prodotti come gli pneumatici dalla mera sfera tecnica, per introdurre anche una dimensione esperienziale nel loro acquisto. Il gruppo parla di "gioia" per l'acquisto che anche accorgimenti estetici come quello ottenuto con la tecnica "Nano Black" possono aiutare a raggiungere. Con questa soluzione, da qualunque angolazione vengano guardati i loghi impressi risultano decisamente più neri e separati dallo sfondo. u



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Un accordo per la formazione delle imprese lombarde su Industria 4.0, robotica, sostenibilità ed economia circolare

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a transizione digitale, in particolar modo quella legata alle tecnologie di Industria 4.0, potrebbe essere nei prossimi 7 anni a costo zero per molte PMI lombarde. È quanto emerge dalla stima effettuata dal Centro Studi CNA Lombardia, che ha valutato il combinato disposto di PNRR e dei fondi strutturali di Next Generation EU, che copriranno in maniera sinergica sia investimenti in ricerca, tecnologia e macchinari grazie al FESR, sia gli investimenti in capitale umano grazie al FSE plus. In sintesi, nei prossimi 7 anni le imprese lombarde potranno contare su aiuti e sostegni nell’ambito 4.0 e crescita digitale pari a 9,8 miliardi di euro, pari a 5 volte il totale dei fondi strutturali spesi negli ultimi 7 anni da Regione Lombardia tramite il FESR e il FSE ovvero per ricerca, innovazione, svilup-

po, formazione, istruzione e politiche sociali e politiche attive per il lavoro. Anche per utilizzare al meglio queste risorse si muove l’intesa siglata (nella foto la firma) tra CNA Lombardia, l’ente di formazione Ecipa Lombardia e il MADE, Competence Center per l’Industria 4.0 per la definizione e la costruzione di percorsi formativi a favore della digitalizzazione delle micro e piccole imprese del territorio. L’iniziativa punta a finanziare i percorsi formativi con le risorse di Regione Lombardia a valere sul Programma Operativo Regionale FSE. Le imprese troveranno inoltre risposte formative incardinate a 5 filoni tematici: prodotto 4.0 e processo 4.0; manutenzione 4.0; big data 4 small business; automazione, robot, cobot ed ottimizzazione di processo; transizione sostenibile ed economia circolare.

Il Presidente regionale CNA, Daniele Parolo, sottolinea con soddisfazione le prospettive aperte dall’accordo: «Stiamo toccando con mano l’efficacia e l’utilità del rapporto tra chi, come CNA, fa lobby e rappresentanza degli interessi delle PMI, e chi, come MADE, trova e accelera la soluzione di problemi tecnologici a partire da un’analisi oggettiva dei fabbisogni delle imprese del territorio. Il nostro compito è trovare soluzioni su misura della microimpresa per rendere realmente accessibile a tutti i grandi processi di trasformazione digitale e di transizione ecologica in atto. Circa 87 miliardi del PNRR saranno gestiti dalla filiera degli enti locali. 3,5 miliardi di euro è la cubatura delle risorse POR di Regione Lombardia. Vogliamo con questa iniziativa rendere ancora una volta tangibili queste opportuni-

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tà a chi alza ogni giorno la saracinesca e spesso ha poco tempo a disposizione per studiare come coglierle. CNA Lombardia, Ecipa Lombardia e i nostri partner di MADE ci sono e vogliono dare una mano concreta». Marco Taisch, Presidente di MADE – Competence Center Industria 4.0 ha aggiunto: «La Lombardia rappresenta il 22% del PIL italiano ma deve mantenere elevato il proprio livello competitivo. Questo accordo con CNA Lombardia ed ECIPA Lombardia mette a disposizione delle imprese strumenti concreti per formarsi e riqualificarsi. La formazione, infatti, è uno dei pilastri della rivoluzione di Industria 4.0: senza il contributo di personale qualificato, le tecnologie non possono dispiegare il loro pieno potenziale. MADE, Competence Center per l’Industria 4.0, riconferma il proprio impegno nella collaborazione con le associazioni principali del territorio e nella promozione di politiche attive utili nel tessuto produttivo locale.” u


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Le superfici da PFU protagoniste al Nastro Rosa Tour

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copneus è Sustainability Partner del Nastro Rosa Tour, il giro d’Italia a vela per promuovere i valori della Marina Militare, che ha preso il via a fine agosto dal Porto Antico di Genova e che si è snodato per 8 tappe toccando alcune tra le più belle località costiere italiane. Oltre a Genova l'evento ha fatto tappa a Civitavecchia, Gaeta, Napoli, Bari, Brindisi, Marina di Ravenna e Venezia. Nel villaggio che è stato allestito ad ogni tappa è stato possibile visionare le innovative superfici Tyrefield per la nautica realizzate in gomma riciclata da pneumatici fuori uso (PFU), una nuova soluzione a disposizione di professionisti e addetti ai lavori. Le innovative piastre sono state testate presso lo Yatch Club Italiano di Genova, il più antico club velico del Mediterraneo, nell’area tecnica 6x6 e sugli scivoli di discesa a mare, grazie all’impegno di Ecopneus, società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei Pneumatici Fuori in Italia, e al supporto tecnico di Casei Eco-System, società leader nei prodotti in gomma riciclata. Le sperimentazioni realizzate presso lo Yatch Club Italiano di Genova attestano le superfici Tyrefield per la nautica in gomma riciclata come un partner ideale e altamente performante per le esigenze di chi lavora nel settore velico e nel settore nautico: una risposta concreta e sostenibile alle necessità di sicurezza e protezione sia dei professionisti, sia degli appassionati del mare, poiché riducono sensibilmente la possibilità di scivolamento in contesti vicini all'acqua o in aree umide e proteggono le imbarcazioni dagli urti. Inoltre, provenendo da un processo di riciclo, riducono l’impatto dell’utilizzo di materia prima, un plus ulteriore in settori in cui l’attenzione alla tutela ambientale è di primaria importanza. Le superfici sportive di ultima generazione Tyrefield per la nautica sono realizzate grazie all’impiego della gomma riciclata dai PFU, un materiale che presenta caratteristiche straordinarie per lo sport: l’ottimale risposta elastica, la resistenza alle condizioni meteorologiche più avverse e l’elevata capacità di assorbimento degli urti ne fanno un materiale per56

L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

fetto per la pratica di diverse discipline sportive, ampiamente utilizzato in tutto il mondo per la realizzazione di campi da calcio e rugby in erba artificiale, piste

di atletica, superfici polivalenti indoor e outdoor per basket, tennis e pallavolo, pavimentazioni antitrauma per palestre e aree gioco. u

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Da settembre una raffica di rincari su elastomeri, siliconi, chemicals e additivi come i pigmenti

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ono diverse le notizie inviate da gruppi produttori di chemicals e additivi utilizzati anche nel comparto gomma che segnalano aumenti di prezzo. Wacker, per esempio, segnala un aumento di prezzo in Asia per le sue dispersioni commercializzate a marchio Vinnapas e per le sue polveri polimeriche. Dal 15 percento il rincaro è attivo per una valore del 10% o per quanto consentito dai contratti già stipulati con i clienti. La misura, spiega Wacker, «si rende necessaria per l'aumento dei costi delle materie prime e per la scarsa disponibilità di alcune di esse». L'aggiustamento di prezzo consente a Wacker Polymers, spiega l'azienda, «di continuare a servire i clienti con prodotti innovativi e di alta qualità uniti all'assistenza tecnica, di vendita e di supporto.

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

Allo stesso modo Lanxess ha segnalato un aumento di prezzi in tutto il mondo per i suoi pigmenti inorganici. I pigmenti a base di ossido di ferro aumenteranno di 200 € a tonnellata, quelli a base di ossido di cromo di 300 € a tonnellata, mentre per quelli a base di ferriti l'apprezzamento è di 250 € a tonnellata, o equivalente nella divisa locale. Inoltre, a seconda della destinazione, Lanxess applicherà un sovraccosto per coprire i crescenti costi dei trasporti. I clienti verranno informati individualmente sull'entità del rincaro applicato ai prodotti a loro destinati. La business unit Lanxess Inorganic Pigments è la più grande al mondo per quanto riguarda la produzione di ossidi di ferro sintetici e di ossidi di cromo inorganici, che avviene secondo rigidi criteri di sostenibilità ambientale.

Anche ShinEtsu ha segnalato, agli inizi di settembre, che i prezzi dei suoi siliconi rincarnao dal 10 al 20% a partire da ottobre sia in Giappone che nel resto del mondo. Il gruppo aveva attuato un ricaro già a marzo del 2021, motivato dai prezzi crescenti delle materie prime e della logistica, ma la situazione ha continuato a peggiorare imponendo un ulteriore rincaro. Dal 15 settembre sono effettivi anche gli aumenti di prezzo fino al 10% di tutti i prodotti a marchio Cab-O-Sil e Cab-O-Sperse di Cabot Corporation, necessari anche in questo caso per rispondere ai costi crescenti di materie prime e trasporti. L'entità dell'apprezzamento dipende dal grado del prodotto acquistato. Rincari annunciati anche da Sumitomo Rubber, Kuraray, Clariant e Burgess Pigment. u


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A luglio la produzione industriale italiana è tornata ai livelli del febbraio 2020, precedenti la crisi pandemica

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econdo i dati Istat a luglio si è osservato un incremento congiunturale della produzione industriale che consolida la crescita del mese precedente. Anche nella media degli ultimi tre mesi la dinamica congiunturale risulta favorevole. In termini tendenziali, l’indice corretto per gli effetti di calendario è in crescita, con aumenti diffusi a tutti i raggruppamenti di industria, ad esclusione dell’energia. Rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria, a luglio il livello dell’indice è superiore dell’1,5%. Ottime le performance del comparto gomma (vedi il grafico nella pagina a fianco). A luglio 2021 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,8% rispetto a giugno. Nella media del periodo maggio-luglio il livello della produzione cre-

sce dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale marcato per i beni strumentali (+1,9%) e per i beni intermedi (+1,4%), leggermente più contenuto per i beni di con-

sumo (+0,9%); diminuisce, invece, nel comparto dell’energia (-1,5%). Corretto per gli effetti di calendario, a luglio 2021 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 7,0% rispetto al luglio del 2020. u

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Una grande pressa di LWB-Steinl per lo stampaggio di termoplastici

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WB-Steinl è uno tra i principali produttori di presse a iniezione e a compressione per elastomeri, nota soprattutto per le sue macchine verticali. L'azienda bavarese sta ora mettendo a frutto il know-how acquisito nello sviluppo dei suoi prodotti per produrre macchine pensate anche per la trasformazione di termoplastici. In particolare, alla prossima edizione di Fakuma, la fiera in programma a Friedrichshafen dal 12 al 14 ottobre, l'azienda fondata nel 1962 da Alfred Steinl presenta una grande pressa verticale, con una forza di chiusura di 12.000 kN, per la produzione di parti automotive a due componenti. La macchina, che per le sue dimensioni non sarà fisicamente presente in fiera, ma verrà illustrata ai visitatori in modo virtuale, presenta una struttura basata su quella della serie VR di LBW-Steinl, una sorta di compromesso tra le presse "a collo di cigno" e quelle senza colonne. È anche dotata di una tavola rotante, del diametro di 2,7 m, che può alloggiare stampi di dimen-

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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA SETTEMBRE 2021

sioni 2.200 x 1.600 mm o 2.200 x 1.800 mm. Tutto l'insieme raggiunge il peso di 27 tonnellate. L'orientamento orizzontale della tavola rotante è concepito in modo tale che sui cuscinetti e sui sistemi di iniezione non si scarichi il peso degli altri componenti della macchina, riducendo l'usura e gli eventuali effetti negativi sul risultato di stampa. Inoltre consente una distribuzione simmetrica della forza di chiusura attraverso quattro moduli posizionati al di sotto della tavola rotante. Tra gli altri vantaggi spiccano il facile accesso alle due unità di iniezione, l'ingombro decisamente ridotto rispetto alle macchine orizzontali di potenza paragonabile e la facile integrazione di robot per la manipolazione degli oggetti prodotti, che possono essere scelti tra prodotti standard e collocati a fianco della macchina e non al di sopra di essa. La macchina consente l'iniezione di due diversi elastomeri termoplastici per produrre pezzi complessi. u

Tire Cologne Expo promette bene

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otto mesi dall'avvio di The Tire Cologne 2022, la fiera leader internazionale per il settore di ruote e pneumatici è già sulla giusta rotta: al termine della prima fase di iscrizioni anticipate, e alla fine del periodo di ferie in Europa, è già stato assegnato ben oltre il 65% della superficie espositiva della manifestazione, in programma dal 24 al 26 maggio 2022 a Colonia. Attualmente circa 220 aziende, fra cui prestigiosi key account di tutti i segmenti espositivi, hanno già confermato la propria partecipazione a è già stato assegnato. Al termine della prima fase di iscrizioni, nel segmento ruote e pneumatici hanno già confermato la propria presenza produttori come Bridgestone, Continental, Falken, Hankook, Nexen e Pirelli e aziende come Bohnenkamp, GDHS, Interpneu e altri. A Colonia fa il suo ritorno anche Superior, un importantissimo produttore di ruote. Ricca anche la parte convegnistica, tra cui la "Global Retreading Conference" (GRC), evento internazionale di riferimento per il settore della rigenerazione pneumatici, che si terrà il 24 maggio 2022 e offrirà una piattaforma globale di confronto su tematiche specifiche. u


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PRODICON INTERNATIONAL 39

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INTERBUSINESS 53

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ITAPROCHIM 35

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III COP

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EURORUBBER/CERTECH GROUP 58

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VI-MACH VIGEVANO MACCHINE 47

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