retailfood dicembre 2021 • 5,00 - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
TRAVEL RETAIL SHOPPING CENTER
Countdown 2022 un calcio alla crisi
Primark, mille posti di lavoro in arrivo Doppio Malto, il pub insegnato agli inglesi Fiordaliso, restyling a tempo di record Foodservice Award, il Gala dei vincitori
Editoriale
Cosa ci aspetta
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hiudiamo un anno balordo. Con intermittenze e bruschi contrasti: apri e
chiudi, terrore e speranza, crisi e ripresa. Tutto concentrato nel giro di pochi mesi. La vera svolta, rispetto all’anno precedente, si chiama vaccinazione. Quella che ci consente di sopravvivere e di progettare. Quella che non ha risolto i problemi ma li ha alleviati decisamente, nonostante l’agguerrita e incomprensibile pattuglia degli inguaribili (!) no-vax. Da fine novembre sono ricominciate le cattive notizie, di pari passo con l’abbassamento delle temperature e l’irrigidirsi dell’autunno. Non è facile e non siamo fuori dal tunnel. Ma la luce è forte là in fondo e, con prudenza e ragionevolezza, possiamo prevedere un clima complessivamente favorevole per il 2022. Il tessuto sociale, imprenditoriale, pubblico, ha tenuto, pur con grandi sofferenze e difficoltà. Il comparto manifatturiero corre e il PNRR dovrebbe cominciare a distribuire ingenti risorse proprio a partire dai primi mesi del nuovo anno. Quindi quelli che ci aspettano sono mesi pieni di progetti, speranze, aspettative. Speriamo in una svolta, nella ripresa e che questa possa andare nella direzione giusta. Come quella che indicava Adriano Olivetti, pensando alla sua attività industriale: «La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica, giusto? Occorre superare le divisioni fra capitale e lavoro, industria e agricoltura, produzione e cultura. A volte, quando lavoro fino a tardi vedo le luci degli operai che fanno il doppio turno, degli impiegati, degli ingegneri, e mi viene voglia di andare a porgere un saluto pieno di riconoscenza». Buon 2022!
Andrea Aiello
dicembre 2021 | retail food
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INFORMARSI È UN BENE, NON FARLO MALE: LEGGI RETAIL&food RETAIL&food è l’unica rivista italiana specializzata nel travel retail, un settore in forte crescita e con buone prospettive di sviluppo anche per i prossimi anni. Inoltre R&f è uno dei mezzi più apprezzati e consultati da retailers e operatori attivi in outlet e centri commerciali. Con oltre 10.000 lettori a numero, una presenza qualificata presso tutte le fiere di settore. 10 numeri all’anno, più di 9.000 iscritti alla newsletter, 1 pagina facebook, 181.000 pagine viste grazie allo sfoglio on line della rivista, retail&food è oggi uno dei mezzi più letti, consultati e apprezzati dalle business communities di riferimento.
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Anno 16 · numero 12 - dicembre 2021 Direttore responsabile Andrea Aiello Coordinamento editoriale Adriano Lovera - adriano.lovera@retailfood.it Contatti info@retailfood.it - www.retailfood.it Pubblicità e traffico pubblicitario Roberta Motta - roberta.motta@edifis.it Hanno collaborato Massimo Luigi Andreis, Alessandro Barzaghi, Roberto Bramati, Giulia Comparini, Luca Esposito, Francesco Fasulo, Roberta Motta, Beatrice Ramazzotti, Kevin Rozario Grafica Mariella Salvi Foto Archivio Edifis, Flickr, Fotolia, iStockphoto Stampa Aziende Grafiche Printing S.r.l. - Via Milano 3/5 20068 Peschiera Borromeo (MI) Prezzo di una copia € 5,00 - Arretrati € 10,00 Abbonamento Italia: € 50,00 Europa: € 90,00 Resto del mondo: € 110,00 abbonamenti@edifis.it Amministrazione amministrazione@edifis.it
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ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
N. 12 dicembre 2021
SOMMARIO
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4 News 15 News Opening 19 Cambio poltrone 20 Sostenibilità 22
FOOD DELIVERY “Siamo leader per numeri e sostenibilità”
24 SHOPPING CENTER
ASSEMBLEA ADCC “L’eCommerce non sfonda. Ma niente ricette facili”
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FOODSERVICE AWARD 2021 Serata finale con 10 premiati
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CENTRI COMMERCIALI NOVITÀ Fiordaliso, ancora più “experience”
36 IDEE ENTERTAINMENT Andiamo in “selfie-room”?
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FOOD - DOPPIO MALTO “Do you like my beer?”
43 FOOD SVILUPPI
California Bakery svela il piano “franchising”
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BRAND ANALYSIS Primark, cambio di marcia dal 2022
46 ANALISI DI BILANCIO
Dispensa Emilia reazione ok alla crisi
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48 AEROPORTI & REAL ESTATE The Circle (Zurigo) scommessa vinta
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MYSTERY SHOPPING FOOD La Pizzeria Nazionale: il premium format di Sebeto
50 TRAVEL AEROPORTI
Dalle low cost, raffica di novità
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GRANDI INSEGNE PROSPETTIVE Gdo italiana, rischio “provincialismo”
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55 56 58 62 64
News Servizi e Fornitori World Travel Retail News International Vetrina La Foto
RUBRICHE
4 STOCK OPTION 8 RUBRICA LEGALE 11 IN BUONA COMPANY 14 DAL TABACCAIO 57 DUTY FREE WORLD 58 NEW MARKETS OUTLOOK dicembre 2021 | retail food
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News
LO STORICO “ODEON” DI MILANO DIVENTA RETAIL DESTINATION
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l cinema Odeon, storica location milanese a due passi dal Duomo, dal 2024 diventerà un experience center. L’Odeon del futuro sarà uno spazio innovativo, in cui al cinema The Space, ricollocato in più sale al piano interrato, si affiancherà una retail destination da 5.000 metri quadri, in cui si mescoleranno le funzioni retail, ristorazione e uffici. Il restyling è stato progettato da Progetto CMR per il Fondo Aedison, gestito da DEA Capital Real Estate SGR, che ne è il proprietario. Completano il team dell’operazione l’advisor Realty Partners, ed i broker internazionali Italy Sotheby’s International Realty e Colliers International Italia. “Il nuovo disegno degli spazi dell’Odeon, oggi disponibile per la locazione e al vaglio di alcuni brand internazionali,
VALMONTONE OUTLET: ECCO LA FASE 4 CON 6MILA MQ IN PIÙ
Stock option |
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ontinua a crescere Valmontone Outlet, che raggiunge quota 46mila mq di Gla e oltre 200 punti vendita. L’ampliamento, inaugurato giovedì 11 novembre, è di 6mila mq, che hanno incrementato del +20% la superficie lorda affittabile del village fuori Roma. Il brand mix, invece, annovera 20 nuove insegne, tra cui operatori del fashion come OVS, Cmp e Nucleo, ma anche brand di arredo e design tra cui Scavolini, Poltrone Sofà e Coin Casa, e un nuovo bar/ristorante Caffè Vergnano con terrazza esterna. Altre novità: l’inserimento di una farmacia comunale e di un medical center. Valmontone conta di tornare, già nel 2022, ai valori di footfall e fatturato registrati nel 2019, quando arrivò a ospitare circa 8 milioni di visitatori. L’investimento per Fase 4, il cui cantiere è partito nel giugno 2020 e ha coinvolto 600 lavoratori, è stato di 15 milioni di euro. A completare l’ampliamento, un nuovo parcheggio seminterrato con 160 posti auto coperti.
BUY
VICTORIA’S SECRET
Le vendite sono ancora lontane dai livelli pre-Covid, ma i conti del trimestre chiuso a Ottobre hanno ben impressionato il mercato: ricavi a 1,44 miliardi di dollari (+7%), utile per azione a 0,81 dollari, sopra le attese. Erano i primi risultati finanziari da quando è stato deciso lo spin off tra il marchio di lingerie e quello di cosmetica Bath & Body Works, sempre del gruppo L Brands.
AEFFE
Il gruppo cui fanno capo i marchi Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Pollini e Moschino, ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con ricavi consolidati a 250 milioni di euro (+21,2% a tassi di cambio costanti). Inoltre, ha deciso dal prossimo anno di entrare nella gestione diretta in Cina dei negozi Moschino. Il titolo corre da inizio anno, ma secondo gli analisti ha ancora margini da sfruttare.
INGKA
Ingka Group, proprietaria degli store Ikea, ha registrato un balzo del margine operativo nei 12 mesi fino ad Agosto. Nonostante le aperture a singhiozzo e il rallentamento nella fornitura di materie prime, il profitto è salito del 31% a 1,9 miliardi di euro, con vendite che hanno superato del 6% i livelli pre-Covid.
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porterà nel centro di Milano un grande nome del lifestyle retail contemporaneo, protagonista del mondo fashion o tech, ma anche dell’automotive o dell’entertainment” spiegano Sabrina Longhi, Head of High Street Retail per Italy Sotheby’s International Realty e Niccolò Suardi, Head of High Street Retail per Colliers International Italia.
NEUTRAL
PIQUADRO
I conti migliorano, ma sono ancora in rosso. Il primo semestre 2021/2022, chiuso il 30 settembre, registra ricavi consolidati a 63,7 milioni (+31,2% anno su anno), ebitda a 8,5 milioni e un risultato netto in perdita per 1,5 milioni, comunque in miglioramento rispetto al segno negativo per 4,1 milioni precedente. L’indebitamento netto finanziario passa da 41,1 a 45,5 milioni.
MONCLER
Titolo in altalena negli ultimi giorni di novembre, visto che le nuove ondate Covid riportano un clima incerto sulla ripresa del fashion luxury. Moncler ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con ricavi consolidati a 1,17 miliardi, sopra del 20% a cambi costanti anche sul 2019. Ma il titolo, di corsa da inizio anno, potrebbe aver raggiunto livelli massimi secondo alcuni analisti.
PORTOBELLO
La società ha inaugurato diversi store, a Roma, in Piemonte ed Emilia Romagna, e chiuso il primo semestre 2021 con ricavi a 27,03 milioni di euro, in aumento del 15,7%. Ma il titolo potrebbe aver esaurito la sua spinta, dal momento che, rispetto a inizio anno, ha messo a segno un rialzo straordinario, passando dai circa 15 euro di gennaio a quota 35 euro di fine novembre.
SELL
AUTOGRILL
I ricavi dei primi otto mesi dell’anno segnavano un ottimo risultato, a 1,5 miliardi di euro, tanto che il management aveva rivisto al rialzo la Guidance 2021. Ma i timore di un riacutizzarsi della pandemia e le chiusure decise di alcuni Paesi hanno riacceso dubbi sulla ripresa del travel retail, causando un mese di Novembre in cui il titolo Autogrill è passato dai 7 euro di inizio mese a meno di 6 euro sul finale.
GAP INC.
Le difficoltà nella supply chain sono alla base di un risultato trimestrale che ancora non è riuscito a recuperare i livelli dello stesso periodo 2019, con vendite nette a 3,9 miliardi di dollari (-1%). Il risultato mostra quindi una perdita netta a 152 milioni di dollari, contro l’utile di 95 milioni di un anno prima. La crisi viene affrontata anche riducendo la rete dei negozi, come avvenuto in Italia con la cessione degli store a Ovs.
URBAN OUTFITTER
Il gruppo americano cui fa capo il brand Urban Outfitter, insieme ad Anthropologie e Freepeople, ha spaventato i mercati nonostante i buoni risultati del trimestre terminato il 31 ottobre. Ricavi (1,1 miliardi di dollari) e utili (88,9 milioni) sono aumentati, ma le vendite al dettaglio mostrano il segno negativo e questo non piace agli analisti, nonostante la robusta crescita del canale on line.
News
LA SPESA DI ROHLIK ARRIVA IN PRIMAVERA CON MARCHIO SEZAMO
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Rohlik Group
revisto per la primavera 2022 l’arrivo in Italia di Rohlik. La società ceca di consegna di prodotti freschi, attualmente attiva in 4 Paesi, nel corso del secondo trimestre 2022 porterà a sei il numero dei mercati coperti. Il lancio in Italia avverrà infatti in contemporanea con la Romania. Nella seconda parte dell’anno seguirà la Spagna. Il servizio, rivale diretto di Amazon Fresh, garantisce una consegna casa entro 3 ore e le operazioni partiranno da Milano. Nel nostro Paese, il brand prenderà il nome di Sezamo e alla guida ci sarà Andrea Colombo, che ha trascorso gli ultimi cinque anni in Coop Lombardia come direttore generale. La start up sarà in grado di consegnare circa 8.000 diversi prodotti freschi, come frutta e verdura, carne, pesce, latticini e prodotti da forno, più marchi internazionali e prodotti a marchio Rohlik. Il magazzino italiano ha una superficie di circa 5.000 mq ed è situato all’interno del “Mercato Agroalimentare Milano” (Ortomercato), il polo agroalimentare della città. Gva Redilco è stata advisor per l’immobile logistico.
PARTE DA MILANO “PESCATORUM”, NUOVO FORMAT DI MOTTOLESE
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a aperto a Milano il primo punto vendita di Pescatorum, nuova iniziativa imprenditoriale di Filippo Mottolese, già socio e co fondatore di miscusi. Il nuovo brand si propone come punto di riferimento del pesce di qualità in tutte le sue varianti. Negli oltre 200 mq di negozio, infatti, si inizia dal banco del pesce fresco (con la sezione della macelleria di mare, con ricette pronte da mettere in forno), si passa all’area pesce crudo e crostacei, poi si accede all’area “market” con una selezione di gastronomia di mare, da almeno 30 piatti, e di conserve ittiche. E si prosegue con i congelati di qualità, con l’angolo pokè, per finire con una selezione di vini e ingredienti per cucinare il pesce a casa. “Noi siamo un market aperto tutto il giorno, che propone anche cibo. Ma nella mia idea d’impresa, non facciamo concorrenza a una catena come Pescarìa, che in fondo propone il panino per pranzo e cena” ha spiegato il fondatore. Pescatorum sta per attivare sia l’eCommerce sia il delivery, solo per alcuni prodotti che si prestano ai pasti, come il pokè. Al momento Pescatorum nasce come negozio di quartiere (via Solari), ma l’ampliamento della rete è già pianificato. “Per almeno il primo anno ci concentreremo sulla nuova apertura di Milano. Ma il format nasce per essere replicabile” conclude Mottolese.
FRANKLY BUBBLE TEA: NUMERI IN CRESCITA E APERTURE IN ARRIVO
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resce la catena di bubble tea Frankly: a settembre 2021, nella sola Milano, ha registrato vendite in aumento del 13% sul 2019 e del 15% sul 2020, con oltre 35mila clienti. In crescita rispetto all’anno scorso i ricavi anche a Bologna, Torino e Bergamo. E arrivano novità, perché oltre ai 7 punti vendita di oggi, entro l’anno si alzerà il sipario su altri due store, a Pavia e ancora a Milano. “Stiamo puntando ad ampliare la nostra squadra con l’inserimento di 20 nuove persone in store, ma anche in area manageriale con figure con competenze di marketing, operations e gestione di negozi food” ha spiegato il founder, Franco Borgonovo. Praticamente in tutte le città, il prodotto più richiesto è il Fruit Tea, un drink a base di tè verde al gelsomino disponibile in vari gusti alla frutta. Al secondo posto il Caramel Latte Macchiato. La catena si è distinta anche in alcune partnership legate alla sostenibilità e alla beneficenza. Lo scorso mese, per esempio, ha sostenuto l’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), con una particolare edizione limitata di drink “rosa”
OVS SI PRENDE GLI 11 NEGOZI GAP IN ITALIA
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arà OVS a farsi carico dei negozi italiani di Gap Inc. La cessione verrà completata entro febbraio, dopo la fase di consultazione sindacale. L’operazione fa seguito all’annuncio, datato 20 ottobre, con cui Gap Inc. ha reso nota la revisione strategica del business in Europa. Il trasferimento a OVS degli 11 negozi presenti in Italia consentirà al brand americano di mantenere una presenza sul mercato attraverso un modello di partnership più efficiente e di trarre vantaggio dall’esperienza di OVS. Tuttavia, il punto vendita GAP di Milano cesserà l’attività a novembre 2022, alla scadenza del contratto di affitto. La partnership tra le due aziende era già iniziata nel 2020 con un accordo di franchising che prevedeva l’inserimento del brand GapKids nei negozi OVS e la vendita delle collezioni Gap uomo, donna, bambino nell’eCommerce OVS. “Gap è un brand iconico amato e riconosciuto da tutti gli italiani che visitano gli USA” ha affermato Stefano Beraldo, amministratore delegato di OVS. “Nello sviluppo del nostro modello di business, riteniamo che questo accordo contribuisca a creare valore per il nostro gruppo e rappresenti un ulteriore passo nell’evoluzione della strategia di OVS che diventa sempre più una piattaforma aperta a collaborazioni con altri brand, coerenti con il suo posizionamento e i suoi valori”.
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La Rubrica legale | a cura di Cocuzza & Associati Studio Legale, Milano
Gli effetti del fallimento di una delle parti nei contratti
di locazione: una recente ordinanzia
Avv. Giulia Comparini
della Cassazione sulle conseguenze del fallimento del locatore
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ell’ambito dei rapporti contrattuali può accadere che una delle parti venga dichiarata fallita. Questa eventualità è disciplinata in maniera specifica per le locazioni dall’art. 80 della legge fallimentare (“LF”). Ma quali sono le conseguenze e quali gli obblighi a carico di ciascuna delle parti, che conseguono a tale eventualità? N el
caso in cui a fallire sia la
parte conduttrice, l’art. 80 3° com-
ma prevede che “il curatore può in qualunque tempo recedere dal contratto corrispondendo al locatore un equo indennizzo per l’anticipato recesso che, nel dissenso delle parti, è determinato dal giudice, sentiti gli interessati”. Il medesimo articolo stabilisce che l’equo indennizzo, dovuto dal curatore al locatore per l’anticipato recesso, ha natura di credito prededucibile la cui soddisfazione da parte del locatore avviene pertanto al di fuori del riparto dell’attivo fallimentare, ossia fuori dal concorso con gli altri creditori del fallimento ed anteriormente rispetto a questi ultimi. E’ quindi importante evidenziare in questa sede che, per le ragioni sopra esposte, le clausole spesso presenti nei contratti di locazione e che prevedono la risoluzione immediata del rapporto nell’ipotesi di fallimento del conduttore, sono inefficaci nei confronti del fallimento e quindi nulle.
Veniamo ora all’ipotesi in cui a fallire sia il locatore. L’art. 80 al 1° comma precisa che il fallimento del locatore non scioglie il contratto e che il curatore subentra nel medesimo. Inoltre, sempre l’art 80 al 2° comma prevede che, ove la durata del contratto di locazione superi i quattro anni dalla dichiarazione di fallimento, il curatore può recedere dal contratto entro un anno da quest’ultima
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corrispondendo al conduttore un equo indennizzo per l’anticipato recesso che, nel dissenso delle parti, è stabilito dal Giudice Delegato. La ratio della norma è evidentemente quella di permettere al curatore di svincolarsi dalla locazione ove la presenza del conduttore rappresenti un limite ad una migliore commerciabilità dell’immobile nell’interesse dei creditori del fallimento. L’efficacia del recesso resta comunque subordinate al decorso dei quattro anni dalla dichiarazione di fallimento. Sul diritto all’indennizzo del conduttore nel caso in cui il locatore fallito receda dal contratto ai sensi dell’art. 80, 2° comma L.F., si è recentemente pronunciata la Corte di Cassazione con una ordinanza del 7 luglio 2021 i cui aspetti salienti proviamo a sintetizzare qui di seguito. Nel 2016 le società Steelsud s.r.l., in qualità di proprietaria locatrice e Futura s.r.l., in qualità di conduttrice, stipulavano dei contratti di locazione immobiliare. Dopo qualche mese, Steelsud S.r.l. veniva dichiarata fallita. Nel 2017, il curatore del fallimento Steelsud s.r.l. dichiarava il recesso dai predetti contratti di locazione, con relativa comunicazione alla conduttrice. Con la stessa comunicazione il curatore dichiarava di riservarsi di quantificare l’indennizzo per l’anticipato recesso. In assenza di un accordo delle parti sulla misura dell’indennizzo dovuto, nel 2018 Futura S.r.l. presentava istanza al giudice delegato chiedendo la liquidazione della somma. Il giudice delegato, non liquidava l’indennizzo a favore di Futura s.r.l. richiamandosi alla relazione del curatore fallimentare dove era indicato che, pur non escludendosi in astratto la possibilità di determinare il richiesto indennizzo, il contratto di locazione avrebbe potuto sciogliersi prima della scadenza per cause diverse (ri-
sultava infatti una morosità del conduttore nel pagamento dei canoni). Futura s.r.l. proponeva quindi reclamo alla Corte di Appello di Napoli, la quale dichiarava la propria incompetenza in favore del Tribunale di Avellino. Il Tribunale di Avellino, rigettava il reclamo soffermandosi per lo più sul debito della conduttrice reclamante verso il Fallimento Steelsud per canoni non corrisposti. Futura ricorreva allora in Cassazione rilevando la nullità dell’ordinanza del Tribunale di Avellino per violazione e falsa applicazione dell’art. 80 LF La Cassazione accoglieva il ricorso ritenendolo fondato. Nella propria ordinanza la Cassazione evidenziava che, nonostante il mancato pagamento di alcuni canoni da parte della conduttrice, il Tribunale avrebbe comunque dovuto liquidare l’indennizzo spettante a quest’ultima in caso di fallimento della locatrice, secondo quanto previsto dall’art. 80 2° comma legge fallimentare, essendo il contratto di locazione cessato per effetto del recesso esercitato dalla locatrice, come prevede la norma richiamata. A seguito di tale recesso era sorto pertanto in capo a Futura S.r.l. un diritto soggettivo al conseguimento di un equo indennizzo, che il Tribunale aveva l’obbligo di quantificare. La Suprema Corte rilevava infine che il riconoscimento del diritto della conduttrice all’equo indennizzo e alla sua quantificazione non incideva in alcun modo sul diritto del fallimento Steelsud S.r.l. a riscuotere tutti i canoni di locazione dovuti dalla conduttrice fino alla data di efficacia del recesso. La Cassazione rimetteva quindi la controversia al Tribunale di Avellino per la quantificazione dell’equo indennizzo dovuto alla conduttrice.
News
MONDADORI ACCELERA CON ALTRE 10 LIBRERIE
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ondadori Retail continua il piano di sviluppo del network di librerie. Dopo i 10 punti vendita inaugurati nel primo semestre dell’anno, altri 10 verranno aperti al pubblico entro fine 2021. In tutti i casi, si tratta di librerie di medie dimensioni, a gestione diretta nelle città più grandi e in franchising nei piccoli centri. Tra questi, l’11 novembre ha aperto le porte un Mondadori Bookstore all’interno del centro commerciale Fiordaliso di Rozzano (Milano). Un’altra a gestione diretta aprirà in Emilia Romagna, mentre saranno otto i nuovi Mondadori Bookstore e Mondadori Point in franchising previsti nell’ultima parte dell’anno in Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Mondadori Retail arricchisce inoltre i servizi dedicati ai franchisee con il nuovo programma di formazione Percorsi. I nuovi corsi nascono con l’obiettivo di fornire agli oltre 500 librai affiliati ulteriori strumenti e conoscenze utili per valorizzare e accrescere l’attività quotidiana in libreria, attraverso un’analisi sull’evoluzione del mondo editoriale degli ultimi anni e sulla relazione tra librai e lettori nell’era digital
BEFED ACQUISISCE UN COMPETITOR PER LO SBARCO A VERBANIA
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EFED si espande ancora sul Lago Maggiore e corre verso il traguardo dei 40 ristoranti. La catena di pub guidata da Gianpietro D’Adda, famosa per il Galletto, ha aperto un nuovo locale a Verbania, in Piemonte. Questa volta, però, non si è trattato della semplice apertura di un locale da parte di un affiliato, ma l’operazione è avvenuta tramite l’acquisizione di una catena concorrente e un ristorante della cittadina piemontese, già attivo da un anno, è stato riconvertito a marchio BEFED. L’apertura nel verbano è solo uno dei tasselli di un programma di sviluppo che il brand non ha mai interrotto, particolarmente concentrato sul Nord Italia. In estate era arrivata la opening di Nichelino (Torino), presso i Viali Shopping Park, e poi ancora Lumezzane (Brescia) e Castelletto sopra Ticino, nel novarese. Così da sfiorare i 40 ristoranti in Italia, un elenco impreziosito anche dalla presenza in Francia, nell’Alta Savoia, a Thonon-les-Bains.
ALFONSINO APPRODA IN BORSA E SCEGLIE CARREFOUR PER LA SPESA
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lfonsino, società di delivery made in Caserta, cresciuta rapidamente al Centro-Sud, dal 22 novembre è quotata in Borsa, sul segmento Euronext Growth Milan. In fase di collocamento ha raccolto 4 milioni di euro. Il flottante al momento dell’ammissione era del 20,64% e la capitalizzazione di mercato all’IPO pari a 20 milioni. Banca Finnat, nella “copertura” del titolo, si aspetta un valore della produzione che da 4,717 milioni di euro stimati a consuntivo 2021 possa giungere a 39,203 milioni di euro nel 2025. Il risultato netto dovrebbe passare da 76mila a 5 milioni di euro. Intanto, sul fronte operativo, Alfonsino ha chiuso un accordo con Carrefour Italia, grazie al quale i suoi rider potranno fornire agli utenti anche il recapito a casa della spesa, al di là del consueto delivery di cibo. Il servizio verrà erogato in una prima fase pilota a Salerno, L’Aquila, Benevento e Pompei. 10
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IGD LANCIA L’AREA PERSONALIZZATA “AREA PLUS”
In Buona Company di Beatrice Ramazzotti
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GD, per i suoi 26 centri commerciali, fa un passo avanti verso la fidelizzazione del cliente in chiave digitale. È stata presentata “Area Plus”, cioè un’area riservata on line che dà accesso, per l’utente, a prodotti, contenuti, servizi, offerte ed occasioni di gaming. Partendo da un sito internet unico, i clienti devono registrarsi scegliendo il proprio centro commerciale di riferimento, così da ricevere proposte personalizzate. In una fase iniziale di lancio, fino all’8 dicembre, l’area è arricchita dalla possibilità di partecipare a giochi a premi. “Questa innovazione si inserisce all’interno del percorso di digitalizzazione intrapreso da IGD, che, nell’ultimo anno, ha definito strumenti e strategie per fidelizzare e gratificare sempre più i propri visitatori utilizzando al meglio le possibilità offerte dagli strumenti digitali” ha spiegato la società in una nota.
GEALEX E COSTAMAGNA PER LA LOGISTICA DI KFC
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o studio GeALex - Guardamagna e associati ha assistito HAVI Logistics Srl (società italiana del Gruppo HAVI Logistics), nella negoziazione e sottoscrizione con la società KFC Italy Srl (società italiana del Gruppo Kentucky Fried Chicken) di un contratto pluriennale di logistica integrata per lo stoccaggio, trasporto e consegna dei prodotti alimentari necessari per l’attività di ristorazione su tutto il territorio italiano. GeALex ha operato con l’equity partner Davide Guardamagna affiancato dall’associate Nicolò Calcagno.
Il Buyer Genere prevalente: Maschio Età media: 46 anni Cosa sognava di fare: il pubblicitario Cosa sognava di fare: visitare aziende, fabbriche, viaggiare su e giù per l’Italia, dalla malga alto-atesina, alla fattoria dei suini neri calabresi, passando per i pastai sardi e gli agrumeti siciliani, con un immancabile stop in una cantina del Chianti. Vivere col trolley pronto e un vestito adatto a ogni occasione, allenare le papille gustative, scambiare biglietti da visita e promesse di ritorno in vacanza con la famiglia a seguito, dalla villa veneta ai trulli pugliesi. Arricchire l’assortimento di prodotti di nicchia, inventarsi banchi e allestimenti alla Farinetti prima stagione, contribuire al sostegno del made in Italy, rilasciare interviste in gilet a Linea Verde. Diventare amico dei fornitori, ma non troppo: quando c’è da discutere si discute, siamo pur sempre a lavoro. Cosa fa in realtà: Fissa immobile un monitor dove si alternano due enormi file Excel: quello con le promo e quello dei contributi. Rammenta ai colleghi un’esperienza indimenticabile: la visita a una cantina nel Chianti. Si districa tra telefonate, mail, codici Ean, contratti, margini, volantini, scadenze, logistica, risponde alla mail del numero verde, in cui la cliente lamenta la scomparsa delle penne lisce. Chiama i prodotti “referenze”, di qualsiasi cosa si tratti. Segue con dovizia la formazione della giovane assistente buyer e, come prima cosa, le organizza una visita. Dove? In una cantina del Chianti. Il suo ufficio: pieno zeppo di scatole, brochure, biglietti, campionature di varie fogge e colori. In sottofondo, il ronzio di un frigo dove giacciono gli ultimi esperimenti marketing della Muller e di Giovanni Rana. L’odore della stanza ha il timbro olfattivo delle vecchie botteghe: note di testa di mortadella, un cuore di mela e sul fondo una sfumatura di Dixan. Pensiero latente: speriamo che il panettone agli Omega3 - farcito di crema di avocado e gocce di tè verde, incartato a mano dalle detenute, il cui ricavato andrà in parte al canile - abbia successo. L’ho inserito a giugno, chi se lo ricordava più.
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News
NHOOD ILLUMINA IL NATALE MILANESE IN BUENOS AIRES
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arà Nhood, società immobiliare a capo della cordata che realizzerà il progetto di riqualificazione urbana di piazzale Loreto, a sponsorizzare, a Milano, l’illuminazione natalizia di corso Buenos Aires. L’operazione è stata decisa in accordo con Confcommercio Milano e con la rete associativa rappresentata, a partire da Ascobaires. Si tratta di circa 3 km di illuminazione, che alleggeriscono dunque dell’investimento i circa 250 negozi presenti. “Confermiamo il nostro impegno verso Milano e in particolare verso questa zona, che ci siamo presi la responsabilità di trasformare attraverso la realizzazione” ha detto Marco Balducci, amministratore delegato di Nhood Services Italy Spa. “Grande soddisfazione per essere riusciti anche quest’anno ad assicurare, senza costi per gli operatori commerciali, l’illuminazione natalizia per l’intero corso Buenos Aires, nel solco ormai di una tradizione che dura dal Natale 2014” secondo Gabriel Meghnagi, presidente della Rete associativa vie di Confcommercio Milano e presidente di Ascobaires.
CONFIMPRESE-EY, CONSUMI IN RISALITA, INCOGNITA VIAGGI
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igliorano i consumi a ottobre. È quanto emerge dall’Osservatorio permanente sui consumi Confimprese-EY, che indica una chiusura di ottobre a +19,8% rispetto allo stesso mese del 2020, ma a -6% sull’anno pre-Covid. La ristorazione ha segnato un +29,5%, beneficiando delle condizioni climatiche favorevoli e dei dehor, bene anche abbigliamento/accessori (+20,8%), e si muove anche il non food, sebbene molto distanziato, a +2,4%. Il confronto sul 2019 è ancora in rosso con indici negativi per abbigliamento/accessori -7,9% e per ristorazione -7,6%. Solo il non food mostra una discreta tenuta e chiude a +3,3%. Tra i canali di vendita, in recupero centri commerciali e outlet a +19,9%, le vie dello shopping a +10,2%. In risalita anche il travel, che abbandona il segno meno per il secondo mese consecutivo dall’inizio della pandemia e chiude a +24,2% anche per effetto della maggiore libertà di circolazione in Europa. Ma sul settore incombono nuove strette dovute al Coronavirus. Già diversi Paesi stanno stringendo le maglie sugli ingressi.
AGILITÈ SOLUTIONS SCOMMETTE SULL’ITALIA
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gilitè Solutions ha presentato un piano di crescita, che passa per l’apertura di nuovi uffici in Italia e Lussemburgo, con l’obiettivo di ottenere una crescita del 30% del fatturato e dell’organico entro fine anno. Nello specifico del nostro Paese, la società ha chiuso il 2020 con 4 milioni di ricavi e prevede di chiudere a 5 il 2022 e 7,5 il 2023. La società è specializzata in fit-out di uffici, ma annovera importanti clienti anche a livello retail come Fred Perry, Five Guys, Lego e Nike. “L’Italia è una delle nazioni su cui Agilité Solutions punta maggiormente” ha spiegato la country manager, Maria Luisa Daglia. “Il nostro impegno è garantire soluzioni innovative e ad-hoc che garantiscano ai nostri clienti il miglior rapporto qualità prezzo nella realizzazione dei loro progetti di espansione”.
REAL ESTATE COMMERCIALE: A MILANO RENDIMENTI SEMPRE SU
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a pandemia e le difficoltà del commercio non hanno intaccato i rendimenti dei locali commerciali nel capoluogo lombardo. Questo lo scenario emerso dall’ultimo report Retail Capital Market di World Capital, realizzato con il contributo di Nomisma. Nel secondo semestre 2021, infatti, il rendimento medio registrato lungo le “high street” di Milano si attesta al 4%, in crescita rispetto al semestre precedente, mentre il rendimento medio
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delle secondary street risulta in leggero calo, attestando al 5,8%. Stabili la Gdo e le farmacie, mentre tutti gli altri segmenti crescono di circa lo 0,15% rispetto al primo semestre. In città, considerando variabili come TPL, servizi pubblici e privati, infrastruttura della mobilità sostenibile e densità abitativa, la zona oggi più attrattiva per sviluppare il retail risulta in via M. Buonarroti, viale Lombardia e corso Lodi.
STROILI ORO PRENDE LA STRADA DEL TRAVEL RETAIL
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quasi un anno di distanza dall’apertura del flagship store in corso Vercelli, Stroili riafferma il proprio desiderio di espandersi nel capoluogo lombardo con l’inaugurazione di un nuovo store. Il negozio, che ha aperto le porte al primo piano della stazione ferroviaria Garibaldi, segue il format inedito che aveva già contraddistinto anche il flagship: un’esperienza di shopping unica focalizzata sulla customer experience. Il cliente potrà scoprire proprio in negozio la qualità dei processi di produzione e delle materie prime utilizzate e potrà beneficiare di un attento servizio di personalizzazione dei gioielli. La nuova boutique milanese, che si aggiunge a quelle di Corso Vercelli, Corso buenos Aires, City Life e ai corner dei Department Coin, si estende su una superficie di 70 metri quadrati e presenta un arredamento focalizzato sul colore signature del brand, il rosa.
GABEL: IL PIANO RESTYLING FA TAPPA A MILANO
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abel, azienda comasca tra i leader in Italia nella realizzazione di tessili per la casa, è sbarcata a Milano, in Corso Garibaldi 65, con un flagship store GabelCASA. Un negozio in cui sono in vendita tutti i 4 brand del gruppo: Gabel1957, Somma1867, VallesusaCASA e Pretti. La strategia del Gruppo Gabel prevede infatti da 18 mesi a questa parte investimenti mirati nell’apertura di nuovi negozi, nel rinnovo di quelli esistenti, nella personalizzazione dell’esperienza d’acquisto, nell’ottimizzazione della customer journey ed ottimizzazione SEO nell’online.
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News
AMAZON “MISTERIOSA” PARCHEGGIA AI GIGLI DI FIRENZE
DAL TABACCAIO F676+WF Milano
Paga veloce. Ma paga
Il rider con il casco mi chiede se può pagare con Satispay o con lo smart watch, oscurando la voce della fatina ottuagenaria che mi chiede un “gratta e vinci” da duemila lire. “Due euro, signora”. Sì, fammi il bonifico istantaneo. No problem. È arrivato, ecco i tuoi biglietti per il derby.
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ltre 6.000 mq di parcheggi del centro commerciale i Gigli, tra fine anno e l’inizio del 2022, saranno dedicati ai van del leader globale dell’e-commerce”. Questa comunicazione, a metà novembre, è arrivata alle redazioni dei giornali. Ma senza specificare quale fosse il fantomatico operatore e-commerce. Che alla fine, altri non è, se non Amazon. “Operatori di e-commerce e negozi fisici sono realtà che non si escludono necessariamente, come dimostra questa partnership, che abbiamo creato e sviluppato con il nostro key client Eurocommercial Properties e soprattutto per uno dei top asset italiani per cui Savills opera da oltre 20 anni” dichiara Yashar Deljoye Sabeti, Head of Property Management and Retail Marketing di Savills.
DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, 2021 IN LENTA RIPRESA
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ra gennaio e agosto 2021 il settore della distribuzione automatica ha messo a segno una ripresa a +9,21% rispetto allo stesso periodo del 2020. A trainare questo trend, il caffè (+12,13%) e l’acqua (+10,88%). Tuttavia, il settore è ancora lontano dalla situazione pre-pandemia e, rispetto allo stesso periodo del 2019, registra un -15,17%. Il consuntivo 2020, invece, si chiude con una perdita di oltre il 31% di fatturato, a circa 1,6 miliardi di euro. Sono dati elaborati da Ipsos per CONFIDA (Associazione Italiana Distribuzione Automatica).
Per un errore tipografico, sul numero di Novembre della rivista, a pagina 31, abbiamo pubblicato una scheda sulla società Hamerica’s, ma con il logo e la foto del locale di un concorrente. Ce ne scusiamo con la proprietà e con i diretti interessati. 14
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Aspetto con ansia il primo che vorrà pagarmi con un mezzo che ancora ignoro. Lo aspetto come il giapponese rimasto sull’isola ad aspettare il nemico. Arriverà e malgrado il mio tentativo di essere sul pezzo, il “giovane fancazzista brufoloso” mi coglierà in castagna con un metodo di pagamento che non conosco. Mi tratterà come se fossi un brontosauro dileggiandomi alla mia richiesta di contanti, di una carta , di un bonifico o di Satispay. Tether Solana Cardano Shiba e mille altri batteranno moneta prima che io sia nonno. Troppo veloce, tutto. Processi che necessitavano di anni per essere assimilati adesso sono dati per scontati, dopo una settimana dalla creazione. Non sono un antimodernista, seguace di Pio X, ma non sento tutto ciò come un bisogno, quanto un’imposizione. Di contro, è una corsa a ostacoli utilizzare uno sportello bancario. Lavoro con tre banche e nessuna cassa è aperta al pomeriggio. “Usa la cassa automatica” mi congeda il direttore con una pacca sulla spalla, che accetto senza pensare a quanto mi costa il pessimo servizio. Accenno una protesta: “…e le monetine chi me le dà?”. “Prenotiamo il servizio di consegna, però ha un costo” bofonchia lui almeno imbarazzato. Lo guardo iracondo e capisce. Le prendo dai mendicanti piuttosto che da voi. La tazza di tè in cui sono nato sta finendo e io ho sempre più freddo.
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BRAND MIX RINNOVATO PER VICOLUNGO E CASTEL GUELFO THE STYLE OUTLETS
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ra nuove aperture, restyling e ampliamenti dei negozi, Vicolungo e Castel Guelfo The Style Outlets portano in dote una nuova offerta commerciale. A dimostrazione dell’interesse, da parte di importanti marchi italiani e internazionali, per i due village del portfolio italiano di Neinver. Nel dettaglio, a Vicolungo The Style Outlets hanno già aperto i battenti Datch e Carabinieri Collezione Ufficiale – unico brand autorizzato dal Comando Generale dell’Arma – che proprio a Vicolungo ha inaugurato il suo primo e unico store fisico. Inoltre, Guess, aprirà a breve un secondo punto vendita, interamente dedicato alla propria offerta di borse, scarpe, orologi e accessori in genere. E per chi ama unire lo shopping a uno spuntino arriverà Wow!, un nuovo format di ristorazione che proporrà piatti dolci e salati. In termini di restyling e ampliamento, Adidas realizzerà a Vicolungo uno tra i più grandi store del mercato
outlet italiano (630 mq, pari al + 91% rispetto allo store precedente), in cui sperimenterà un nuovo format e un rinnovato look&feel. Infine, anche Salomon, brand sportivo di abbigliamento tecnico, ha riaperto il 10 novembre con un restyling completo. A Castel Guelfo The Style Outlets, grande spazio alla moda donna con Le Vip Milano, che ha inaugurato uno store il 9 ottobre, e con Nara Camicie, che nel centro aprirà uno dei suoi primi outlet italiani con una proposta total look donna. Tra le prossime new entry anche D’S Damat, brand di abbigliamento casual per uomo. Lo store di Rebel Queen by Liu Jo, invece, si sposterà in una nuova unità e accoglierà i visitatori con un’immagine rinnovata. Ma le novità a Castel Guelfo The Style Outlets non si limitano all’abbigliamento. Carillo Home, insegna di biancheria per la casa, arriverà prossimamente all’outlet. Lo stesso farà ACBC, marchio di calzature sostenibili, che aprirà con insegna The Green Sneakers Store.
GUTTERIDGE SBARCA A PALERMO CON UN NUOVO CONCEPT ESPOSITIVO
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rima apertura nel capoluogo siciliano per il marchio anglo-napoletano, Gutteridge, che, per l’occasione, propone un nuovo concept espositivo. L’inaugurazione, avvenuta l’11 novembre nel centro di Palermo, in via Ruggero Settimo, oltre ad ampliare la presenza di Gutteridge sul territorio siciliano segna un cambiamento significativo, a sostegno di un percorso di crescita di Gutteridge che negli anni si è attestato come importante player nel mondo dell’abbigliamento maschile dallo stile sartoriale. Marmi rossi e bianchi, inserti in paglia di Vienna e finiture in legno di noce americano e ottone fanno da cornice al nuovo store Gutteridge di Palermo, il cui progetto è stato firmato da Christopher Ward Studio.
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PANDORA PORTA A MILANO IL CONCEPT “EVOKE”
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ancio in grande stile, da parte di Pandora, per il nuovo formato Evoke. In contemporanea, sono stati inaugurati due nuovi negozi a Milano e Londra. Il nuovo concept è ancora in una fase di test. L’obiettivo è rendere il negozio più intuitivo e la fase di acquisto più rapida, con maggior possibilità per l’utente di vedere, toccare e scegliere gli oggetti, tramite il nuovo layout. Altri negozi Evoke arrive-ranno a dicembre in Cina, a Guangzhou, e poi nel 2022. “Pandora punta sulla personalizzazione e proprio sulla base di questo vogliamo regalare una nuova esperienza di acquisto” ha detto il Chief commercial officer, Martino Pessina.
PERCASSI APRE AD ARESE IL PRIMO NIKE FORMATO “LIVE”
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l Centro di Arese arriva il primo negozio italiano di Nike, con il format “Live”. Lo store, la cui proprietà e gestione è appannaggio del Gruppo Percassi, fa parte di questa selezione di negozi, lanciati nel 2018 negli Stati Uniti, caratterizzati da dimensioni ridotte, ma dalla forte interattività con i clienti e con il territorio circostante. Un ruolo chiave è giocati dai servizi digitali e personalizzati. Per esempio, il negozio è integrato con la Nike Membership, che offre accesso prioritario a prodotti ed esperienze esclusive riservate agli iscritti. Entrando, i membri Nike vedranno apparire sulla loro Nike App una selezione di funzionalità di Nike App at Retail, come Scan to Learn e Member Rewards, che accrescono ulteriormente la convenienza e la scelta. È attiva la funzione “ritira e ordina i tuoi prodotti on line”. Lo store è progettato infatti per sviluppare un’esperienza di acquisto personalizzata e per consentire ai consumatori di fare acquisti con i loro tempi e sentirsi come a casa.
DISPENSA EMILIA SPERIMENTA IL “DRIVE” A MODENA
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ispensa Emilia torna a puntare l’attenzione sulla sua casa natale, Modena, con l’apertura del quarto ristorante in città. Il nuovo locale si caratterizza per tante novità, quali un look&feel rinnovato, un par-cheggio coperto con accesso diretto al ristorante, una saletta privata disponibile per eventi e nuovi ser-vizi di vendita come l’App&Go. Sono disponibili 140 posti a sedere nello spazio interno e un dehor esterno. Il menu è quello consolidato: gnocco fritto, tigelle e tagliatelle. Grazie all’app proprietaria, si potrà effettuare il ritiro direttamente dall’auto, una sorta di “Drive all’emiliana”. È già in cantiere un’altra apertura, a Sassuolo. Finora nel 2021 i nuovi ristoranti sono stati 9, che hanno portato all’assunzione di circa 200 dipendenti. La crescita del brand proseguirà anche nel 2022 con diverse nuove aperture che andranno a rafforzare la presenza in regioni quali l’Emilia-Romagna e la Lombar-dia, ma che consentiranno a Dispensa anche di poter ragiungere nuove città.
LA PIZZA DI ALICE ALL’ELNOS DI RONCADELLE
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lice Pizza ha inaugurato un nuovo punto vendita, all’interno del centro commerciale Elnos di Ron-cadelle, in provincia di Brescia. L’apertura fa parte di un piano di espansione del brand, che a inizio ottobre aveva annunciato 10 nuovi ristoranti entro fine anno, sia in location di provincia, sia nei prin-cipali capoluoghi come Roma, Milano e Torino. Il marchio si sviluppa sia nella gestione diretta, sia come franchising. La società guidata da Claudio Baitelli si avvicina ormai ai 170 punti vendita ed en-tro fine anno sfiorerà il migliaio di addetti, considerando i negozi diretti e gli affiliati. Per sostenere questa crescita, sono stati lanciati appositi corsi di formazione, insieme alle cosiddette Accademie della Pizza di Milano e Roma.
ORIOCENTER, L’AUTUNNO PARTE CON SEI NUOVE APERTURE
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roseguono le nuove aperture all’Oriocenter, arrivate a 19 da inizio anno. Un iter partito a settembre 2020, con un piano strategico di riposizionamento. Tra ottobre e novembre sono sei le novità presso il centro commerciale bergamasco. In ambito food, ai 50 bar e ristoranti presenti, si aggiunge ora uno Starbucks. Per quanto riguarda gli oggetti per la casa, ecco il primo flaghsip italiano di CASA e un nuovo negozio Pylones. Nel campo dell’abbigliamento, ecco Dixie, brand fiorentino che propone linee retrò, Marina Militare, ispirato al mondo dell’avia-
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zione, e Robe di Kappa – Superga per il pubblico più giovane. “A seguito della pandemia sono cambiate le esigenze e i comportamenti dei clienti e alcune categorie merceologiche, che prima erano considerate come un surplus nella vita quotidiana, sono diventate delle vere e proprie necessità” commenta Ruggero Pizzagalli, direttore di Oriocenter. Oltre ai sei brand citati, da inizio anno a Oriocenter sono arrivati anche I love Poké, Capatoast, Garmin, Rom’Antica, Cisalfa, Sicilia’s, Barbuti, Refrigiwear, OOF Ottica, Orecchiette à porter, Guess Kids, CMP, Smokery.
KIABI: DEBUTTA A CATANIA IL PROGETTO FRANCHISING
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PORTO BOLARO, TRIS DI NOVITÀ PER IL NUOVO BRAND MIX
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roseguono a stretto giro le novità al centro commerciale Porto Bolaro (Reggio Calabria), impegnato in un’opera di riposizionamento. In estate era arrivato il concept store della californiana Nyx Professional. In questi giorni, ha aperto i battenti il nuovo negozio di Clayton, marchio di abbigliamento maschile con oltre 80 punti vendita in Italia. Nelle stesse ore, serrande alzate sulla nuova insegna Timberland-Napapijri. Porto Bolaro è uno degli shopping center di riferimento della Calabria. È composto da circa 50 negozi e nel 2019 aveva festeggiato il decennale. La revisione del brand mix in corso è operata da Odos Group.
n anno dopo l’annuncio dell’avvio del progetto franchising, lo scorso 6 novembre KIABI ha inaugurato il suo primo negozio in affiliazione. L’apertura, che ha avuto luogo presso il centro “I portali” a San Giovanni la Punta in provincia di Catania, è il frutto di un accordo commerciale tra il marchio francese e gli imprenditori catanesi Luca e Giuseppe Giuffrida. Il negozio si sviluppa su mille mq di superficie di vendita, che rappresentano la dimensione minima ideale per mettere in luce l’offerta moda KIABI per tutta la famiglia. Lo store è realizzato in base all’ultimo concetto di KIABI, ovvero quello Free, caratterizzato da un arredamento total white. Approdata nel mercato italiano venticinque anni fa con l’apertura del primo negozio a Milano, oggi l’insegna vanta 33 punti vendita nella Penisola.
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TERRANOVA APRE A LE CORTI VENETE
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ontinua sulla strada dello sviluppo retail il noto brand pop di abbigliamento, Terranova. L’insegna di Gruppo Teddy che si rivolge ai target donna, uomo e bambino ha aperto uno nuovo store, infatti, all’interno di Le Corti Venete a San Martino Buon Albergo (VR). La realizzazione contract del punto vendita all’interno del centro commerciale situato in provincia di Verona porta la firma di Spazio Futuro.
ECCO LEVI’S AL FORUM DI PALERMO
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on una nuova apertura di livella sul segmento abbigliamento, prosegue il rinnovamento del brand mix del centro commerciale Forum di Palermo, la cui gestione è in mano a Multi Italy. È appena stato inaugurato un nuovo store della Levi’s. Prima dell’estate, il centro commerciale siciliano si era invece dedicato al restyling della parte food, che aveva visto l’arrivo di 8 nuovi ristoranti. Il concept della food court è statao ideato da TTDesign, lo studio interno di architettura di Multi Corporation, società che ha in gestione il centro. Il progetto di ristrutturazione è stato condotto insieme a Lombardini22.
I LOVE POKE ARRIVA ANCHE A ORIO CON AREAS-MYCHEF
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Love Poke, la catena fondata da Rana Edwards e Michael Lewis, approda per la prima volta in aeroporto. A fine ottobre, il brand ha esordito presso lo scalo bergamasco di Orio al Serio, in collaborazione con Areas Italia – MyChef. È il 71esimo store italiano per il marchio, che per primo nel 2017 ha introdotto in Italia l’originale poke hawaiano. La novità in campo travel retail fa parte di un piano di espansione più ampio del brand di ristorazione, che punta ormai ai 100 locali. Negli stessi giorni, ha aperto i battenti il 13esimo ristorante a Milano, in via Manara, ma l’espansione presidia tutti i canali, compresi centri commerciali, e viene operata anche attraverso piccoli corner nella Gdo e in alcune palestre, o anche sperimentando i “food truck” negli outlet.
NIMA SUSHI FA 13 A LA GALLERIA
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ima Sushi apre le porte alla community di Parma. A La Galleria ha aperto il suo tredicesimo locale, caratterizzato da un’atmosfera calda e tropicale, dedicato agli amanti del pesce e, in generale, ai palati più curiosi. L’insegna del gruppo Goodeat, proprietario anche del brand Pokéria by Nima, sarà protagonista nei prossimi mesi di un importante fase di sviluppo, caratterizzato dalla gestione diretta dei locali. “Il sushi è entrato a pieno diritto tra i cibi più amati, anche in Italia: al ristorante o a casa propria, tramite il servizio d’asporto o takeaway, sono sempre più numerosi gli amanti della cucina giapponese. La sfida di Nima Sushi consiste quindi nel sorprendere i propri clienti, attraverso abbinamenti inediti, sapori originali e la garanzia della massima qualità degli ingredienti” dichiarano Marco Perego e Nicolò Caparra, soci fondatori di Nima Sushi.
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NOTORIOUS CINEMAS FA POKER CON IL NAVE DE VERO DI MESTRE
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otorious Cinemas, dallo scorso 24 novembre, ha in portafoglio anche il multisala del centro commerciale Nave de Vero, a Mestre. Si tratta di un totale di 13 sale, per circa 2.400 posti. Ora la società, che appartiene al gruppo Notorious Pictures, conta 4 multisala, con il Centro Sarca di Milano, con il cinema a fianco del parco commerciale La Fattoria a Rovigo, e con il cinema Gloria, in corso Vercelli, sempre nel capoluogo lombardo. “Questa del cinema di Mestre, tra tutte le aperture dalla Notorious Cinemas, è certamente la più importante” ha commentato Guglielmo Marchetti, presidente e amministratore delegato di Notorious Pictures e presidente di Notorious Cinemas. “Riprendiamo con determinazione il nostro piano di sviluppo per recuperare il tempo perso a causa dell’emergenza sanitaria”. I piani di Notorious Cinemas si prefiggono come obiettivo la gestione di circa 20 multiplex in 5 anni e 5 milioni di spettatori nel 2023.
CAMBIO DI POLTRONE ROVERATO PER IL CDA DI AUTOGRILL
ROURAS HEAD OF LEASING & RETAIL DI NEINVER
CONTESSA RESPONSABILE TEMPORARY DI ODOS
Il Consiglio di amministrazione di Autogrill SpA ha nominato presidente Paolo Roverato, già amministratore di Autogrill SpA dall’aprile 2008 e membro del Comitato controllo e rischi e corporate governance, del Comitato risorse umane e del Comitato strategie e sostenibilità (dai quali si è dimesso per Paolo Roverato effetto del nuovo incarico). Laureato in economia aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Paolo Roverato è dottore commercialista e revisore contabile. Dopo un’esperienza ultradecennale in Arthur Andersen, dal 2002 è dirigente di Edizione Srl dove ad oggi ricopre il ruolo di Investment Director. La carica di presidente del Cda di Autogrill è stata lasciata da Paolo Zannoni, per motivi legati a impegni personali, che rimane però nel Cda.
NEINVER ha nominato Joan Rouras nuovo “Head of Leasing & Retail” del Gruppo. Nel suo nuovo ruolo, Rouras sarà responsabile del Leasing & Retail dei 21 centri gestiti dalla multinazionale spagnola in Spagna, Polonia, Francia, Italia, Germania e Paesi Bassi. Rouras ha alle spalle oltre 20 anni di esperienza internazionale nella retail industry, maturati in Europa, Asia e America. Prima di entrare in NEINVER, ha ricoperto il ruolo di Head of International Expansion presso il brand Bimba y Lola, è stato CEO della filiale europea del fondo statunitense Crown Acquisitions e Head of Joan Rouras Real Estate presso Desigual. Rouras ha anche ricoperto incarichi dirigenziali in società quali Pepe Jeans e Cushman & Wakefield, tra le altre.
Rossano Contessa ha assunto l’incarico di responsabile del team temporary leasing di Odos Servizi. Il manager porta la sua vasta esperienza pluriennale acquisita nella valorizzazione degli spazi comuni e vacant dei mall mediante politiche di temporary leasing; ove la domanda dei brand che vedono nel Rossano Contessa Centro Commerciale un’ottima piazza per l’offerta dei loro servizi e la promozione dei loro beni può incontrare l’offerta di spazi dedicati e specificatamente pensati allo scopo. A lui l’incarico di guidare il team creato da Odos Servizi per la gestione di un ambito così specifico e ritenuto sempre più strategico nel reconcept dei Centri Commerciali.
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Sostenibilità
CUSHMAN TRASFORMA I MOZZICONI IN PLASTICA
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ushman & Wakefield ha presentato i risultati dell’iniziativa Spegni Sostenibile, a un anno dal lancio. L’iniziativa è stata avviata nell’autunno 2020 in 18 centri commerciali e retail park gestiti dalla società in tutta Italia. Nei centri pilota, sono stati raccolti oltre 966.000 mozziconi convertibili, a seguito del processo di trasformazione, in circa 203 kg di plastica riciclata, destinata alla produzione di oggetti di uso comune. Un risultato possibile grazie ai partner del progetto, Re-Cig, start-up che opera nel mondo dell’economia circolare con un processo esclusivo di purificazione e trasformazione dei mozziconi, e l’agenzia di comunicazione Publievent. “Spegni Sostenibile si è rivelato di esempio anche per altre società di gestione, che ci risulta
hanno manifestato il desiderio di aderire all’iniziativa, con l’obiettivo di estendere la raccolta anche nei propri centri commerciali” secondo Lamberto Agostini, Head of Project & Development Services and Asset Services Italy. E questo è solo un tassello della strategia sostenibile dell’operatore. “L’impegno, non solo italiano ma dell’intero Gruppo, è quello di raggiungere il traguardo di zero emissioni nette all’interno della nostra intera catena del valore entro il 2050” ha detto Joachim Sandberg, Head of Italy di Cushman & Wakefield.
DIESEL, PARTE LA FASE DUE DEL PROGETTO “RIUSO”
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iesel ha deciso di investire in maniera stabile sul segmento “seconda mano”. Il progetto Diesel Second Hand è stato avviato, in fase di prova, nel corso dell’estate, con programmi di riacquisto offerti presso alcuni store monomarca in Italia. A oggi, 900 paia di denim sono stati raccolti e rigenerati dando loro una seconda vita. Adesso inizia la fase di rivendita dei capi rigenerati, che sono disponibili in tre store selezionati (Milano, Firenze, Roma) e sul sito e-commerce. Ogni paio di jeans raccolto è stato rigenerato in strutture specializzate a meno di 300 km dal quartier generale di Diesel, in seguito lavato e sanificato. Inoltre, tutti i capi sono irradiati con Viraloff e Odor Crunch, un trattamento combinato dotato di proprietà anti-microbiche e anti-odore sviluppato da Polygiene, che permette di ridurre la frequenza di lavaggio nel corso dell’utilizzo da parte del cliente.
LCP COMPLETA (E RIVENDE) UN IMPIANTO LOGISTICO “CARBONIO-ZERO”
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ogistics Capital Partners ha annunciato il completamento, e la successiva vendita, del primo immobile logistico certificato a impatto zero di carbonio nell’Europa continentale, a Cividate al Piano (Bergamo). Il nuovo edificio copre una superficie di 163.000 mq ed è stato preaffittato ad Amazon. Construction Carbon ha condotto una verifica indipendente della neutralità dell’immobile in termini di emissioni di carbonio. La progettazione e la costruzione sono state valutate in conformità al principio professionale di RICS “Whole Life Carbon Assessment for Built Environment” (2017), una procedura che prevede il calcolo delle emissioni di carbonio incorporato per l’intero ciclo di vita dell’edificio. In questo modo, sono state stabilite e compensate le emissioni iniziali di carbonio prodotte dai materiali e dalla costruzione dell’immobile. Gli ottimi valori raggiunti hanno ottenuto il riconoscimento Gold Standard, fornendo quindi un risultato in linea con i principi di compensazione promossi dall’Università di Oxford. Oltre ad avere un impatto zero nella fase del completamento, il progetto ha ottenuto una valutazione BREAAM “Excellent”. La vendita dell’immobile è stata affidata a CBRE, che si è avvalsa della collaborazione di Midas International Asset Management (“Midas Asset”), un investitore coreano.
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HUGO BOSS, SUSTAINABILITY LOAN DA 600 MILIONI
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l noto brand di moda tedesco Hugo Boss ha ricevuto una linea di credito revolving da 600 milioni di euro, con una componente legata alla sostenibilità. Nei tre anni di durata del prestito, ogni anno il tasso di interesse viene fissato in base al raggiungimento di determinati risultati, in 4 aree strategiche dell’Esg: riduzione delle emissioni di Co2, percentuale di donne in posizioni di management, condizioni dei lavoratori e utilizzo sostenibile della materia prima cotone. Il prestito è stato concesso da un sindacato di nove banche, tra cui Commerzbank e BNP Paribas, e il contratto prevede già un’opzione per un allungamento della durata e per la concessione di un extra credito di 300 milioni.
MARKS & SPENCER VARA IL NOLEGGIO, MA ON LINE
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nche il colosso retailer Marks & Spencer entra nella partita dei vestiti a noleggio, una mossa già praticata da diversi brand, in ottica anti spreco. Ma per farlo non sceglie il canale fisico, bensì l’on line. La fase di test dell’iniziativa comincia in Gran Bretagna, dove gli utenti potranno noleggiare gli abiti sul portale Hirestreet, che appartiene a Zoa Group, in cui la stessa M&S ha investito. Tra i capi che si possono scegliere c’è anche l’ultima collezione, denominata M&S Ghost. La mossa del retailer, come dichiarato in una nota, fa parte di una strategia più ampia, a livello di sostenibilità, che dovrebbe portarlo entro il 2040 a essere una compagnia “Scope 3 net zero business”.
MONCLER AL TOP DELL’INDICE SOSTENIBILE
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er il terzo anno consecutivo Moncler si conferma negli indici Dow Jones Sustainability (Djsi) World e Europe ottenendo, nello S&P Global Corporate Sustainability Assessment 2021, il punteggio più alto (89/100) del settore “Textiles, Apparel & Luxury Goods” calcolato a fine novembre. Tra i risultati raggiunti da Moncler sul fronte green si contano: 100% della piuma tracciata e certificata secondo il Protocollo Dist dal 2015; avviato il processo di riciclo della piuma certificata Dist e degli scarti di produzione di nylon; circa il 30% dei capispalla Moncler Genius 2021 realizzati interamente con tessuti sostenibili (nylon e poliestere riciclati, cotone organico e altri materiali in linea con specifici standard di sostenibilità); 100% del packaging al cliente finale realizzato con materiali sostenibili; 50% dell’energia elettrica utilizzata a livello mondo proveniente da fonti rinnovabili nel 2020 (stima 2021: 80%) e altro ancora. “Se mi guardo indietro e penso all’impegno di ogni singola persona di Moncler, credo che in questi anni abbiamo fatto molto” ha commentato il presidente e amministratore delegato, Remo Ruffini. “Ma se guardo davanti a noi alle urgenti sfide sociali e ambientali, mi rendo conto che serve un netto cambio di marcia”.
UNIQLO ALLARGA LA GAMMA DEGLI ABITI RICICLATI
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iparte più allargato il programma Re.Uniqlo, con cui il brand del gruppo Fast Retailing si impegna a raccogliere i capi dismessi dai clienti per dar loro nuova vita. In precedenza, il risultato di questo lavoro era stata la collezione “Recycled Down Jackets, piumini al 100% riciclati. Questa volta, invece, il campo si estende a camicie, maglie e ancora piumini. Tra gli indumenti raccolti, Uniqlo invierà quelli ancora in buone condizioni a organizzazioni no profit o all’Unhcr, mentre quelli non più indossabili verranno riciclati e trasformati in nuovi capi. Per ciascun capo riportato, il marchio restituisce un coupon digitale valido fino al prossimo 28 febbraio, in negozio o online.
FOXTOWN SI ESPANDE, MA IN CHIAVE GREEN
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oxTown Factory Store, outlet center di Mendrisio in Svizzera, nel 2022 aprirà una nuova ala. Ma il progetto, sostenuto dal proprietario Silvio Tarchini, seguirà criteri improntati all’efficienza, con soluzioni e materiali scelti in un’ottica di economia circolare. Attualmente l’edificio è dotato di un impianto fotovoltaico di 3.256 pannelli solari che copre una superficie di 5.502 mq. Il sistema produce 1.070.00 kWh all’anno con una potenza di 1.058 kWp ed è in grado di alimentare tutti gli impianti padronali e i punti di ristoro di FoxTown con una quota di autoconsumo del 90%. Sul nuovo corpo è prevista l’installazione di altri 2.164 pannelli monocristallini con orientamento a est-ovest, per una copertura di 3.830 mq, capaci di generare 939.500 kWh all’anno. L’ampliamento offrirà anche una rinnovata mobilità al servizio di clienti, turisti e cittadini. La nuova ala del Factory Stores sarà infatti raggiungibile tramite mezzi pubblici, grazie a un collegamento diretto con la stazione ferroviaria di Mendrisio San Martino che consentirà agili e veloci spostamenti sia per la Svizzera (Zurigo, Lucerna) sia per l’Italia (Milano, Como, Varese).
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Food Delivery
di Adriano Lovera
Parola di Daniele Contini, country manager per l’Italia di Just Eat. Il servizio di consegne conferma l’impegno sui rider “assunti”, lancia gli hub cittadini e punta al 75% del territorio
“Siamo leader
per numeri e sostenibilità”
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ust Eat compie 10 anni in Italia. E con l’operatore dalla livrea arancione, in pratica è arrivato il delivery nel nostro Paese. La società, parte della multinazionale Just Eat Takeaway, ha presentato alcune novità in arrivo. Entro fine anno, è prevista l’apertura del customer care interno, che a regime conterà oltre 200 addetti a Milano. Il servizio sarà rivolto a ristoratori e clienti e tutto verrà svolto dal nuovo ufficio milanese (De Castillia 23), che nel 2022 ospiterà tutti i 400 dipendenti della società. Sempre a Milano, e poi a Roma, prenderà il via il progetto “hub”. Si tratta di spazi logistici nelle città, dove i rider inizieranno il proprio turno, trovando mezzi di trasporto, divise, capi squadra pronti a coordinare il lavoro. “Il mercato ha enormi potenzialità. I ristoranti investono maggiormente sulla delivery, le 22
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piattaforme facilitano la digitalizzazione del processo, i clienti apprezzano e aumentano la frequenza di utilizzo. Il nostro futuro prevede investimenti, percorsi di consolidamento e sviluppo. Oltre a una grande sfida: crescere in modo sostenibile anche dal punto di vista etico, sociale e ambientale” ha spiegato Daniele Contini, country manager di Just Eat Italia. Che ha sviluppato diversi altri temi in questa intervista con retail&food. Qual è il vostro piano di sviluppo in Italia? Rispetto all’espansione geografica, il piano prevede l’ingresso in importanti centri, come quello di Palermo appena avvenuto, e in generale l’aumento dell’offerta dei ristoranti, fino a raggiungere una copertura del 75% a livello nazionale. Attualmente Just Eat conta
Daniele Contini, country manager di Just Eat Italia
24.000 ristoranti in 1.300 comuni e copre il 66% della popolazione. Come vi posizionate, a livello di quota di mercato, rispetto agli altri player? In realtà non esistono benchmark oggettivi, ma riteniamo di essere in prima posizione. Di certo siamo i primi come capillarità di territorio servito. Sul fronte dei rider avete “spiazzato” il mercato adottando un contratto di lavoro stabile, basato sul Ccnl della Logistica. A che punto è l’implementazione? Quali sono le caratteristiche?
Ormai il contratto nazionale è applicato a tutti i 6.000 rider di Just Eat. Poi è chiaro che, accanto a questi, molte consegne ordinate dalla nostra app sono prese in carico dai fattorini dei ristoranti che gestiscono in autonomia il servizio. E quelli non ci competono. Tornando ai nostri dipendenti, per lo più hanno contratti part-time da 3-4 ore di lavoro al giorno, con una paga oraria intorno ai 9 euro. Questa è una caratteristica determinante. Non ci sono ranking né algoritmi che determinano le consegne, assegnate solo in base ai criteri logistici. In più, oltre alla paga oraria, prevediamo incentivi, rimborsi chilometrici e meccanismi premianti. Qual è il servizio principale offerto ai ristoratori, al di là del recapito del cibo? La mole dei dati e la loro elaborazione sono la nostra forza. Al ristoratore forniamo tanti input circa i prodotti che vanno per la maggiore, il valore medio degli ordini, suggeriamo come combinare piatti e bevande del menù, in modo da incrementare i ricavi. Poi li accompagniamo nel definire al meglio le aree di consegna e questo avviene specialmente per quei locali che si occupano in autonomia della consegna. A questi indichiamo in quali zone espandersi, in quali ridurre e spesso consigliamo di non allargarsi troppo, perché c’è una fascia standard, diciamo al massimo 5 km, oltre la quale il cibo arriva in cattive condizioni. Ed è inutile andare. Un punto su tutti da migliorare nel servizio? Oggi la geolocalizzazione dei fattorini
funziona solo se sono i dipendenti di Just Eat, ma se il ristoratore usa i suoi rider, il cliente finale non può seguirli, perché non sono agganciati al sistema. Ecco, mi piacerebbe estendere questa opzione a tutti. Parliamo di tempistiche. Quanto ci mettete a evadere gli ordini? In media i nostri rider arrivano in 10-15 minuti. Con questo intendiamo il tempo di consegna da quando il fattorino ritira il cibo. Il tempo totale di evasione dell’ordine dipende dal ristorante, dalla complessità del piatto da cucinare e ovviamente dai picchi di lavoro, come il sabato sera, che possono influenzare il timing. Sono arrivate anche in Italia le consegne ultra veloci della spesa, da parte di soggetti come Gorillas. È un fenomeno che può influenzarvi? Certo è un segmento che osserviamo, ma per ora lo considero solo parallelo al nostro. Sono esperienze appena partite, in prevalenza a Milano, ed è presto per prevedere quanto prenderanno piede. In generale, il recapito a casa della spesa cresce, questo è un fatto. Noi al momento non lo offriamo, anche se non lo escludo in futuro dal momento che il gruppo sta effettuando dei test, per esempio in Canada. Anche Just Eat ha messo al centro dell’attenzione la sostenibilità. Che cosa significa nel concreto? Intanto, cercare modi sempre più efficaci per combattere lo spreco del cibo, perché è inaccettabile che un terzo dei piatti venga gettato. Poi vogliamo neutralizzare le
FOOD DELIVERY DA 1,5 MILIARDI
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el giro di dieci anni, il food nel suo complesso è passato dal 2% al 10% come peso sul totale dell’eCommerce in Italia. Lo dicono i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c, del Politecnico di Milano. Dei circa 40 miliardi generati dall’eCommerce, infatti, il food & grocery rappresenta 4 miliardi (+38% nel 2021). All’interno di questo comparto, l’alimentare vale circa 3,6 miliardi, di cui il 42% è rappresentato dal digital food delivery, il 37% dal grocery alimentare e il 21% dall’enogastronomia. In valore, il “digital food delivery” raggiunge 1,5 miliardi. Già dal 2020, il 100% delle province è stato coperto da almeno un’iniziativa di food delivery, con il 68% della popolazione che nel 2021 ha accesso potenziale al servizio. I dati sono stati ricordati durante un evento, a Milano (in foto) per la celebrazione dei 10 anni di Just Eat.
emissioni entro il 2030, azzerando il nostro impatto ambientale diretto partendo da un packaging sostenibile e plastic free, passando per l’utilizzo di biciclette e scooter elettrici. E ci piacerebbe riprendere alcune iniziative che abbiamo condotto fino all’arrivo della pandemia, come Ristorante solidale, con cui aiutavamo la Caritas nella consegna di cibo ai bisognosi. ¢ dicembre 2021 | retail food
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Shopping center Assemblea ADCC
C
ome stanno i centri commerciali italiani? La situazione sanitaria spaventa e c’è solo da sperare che l’inverno non porti nuove chiusure. I numeri sono buoni, ma l’intero stock di casa nostra degli shopping center è alle prese con la ricerca di soluzioni per risollevarsi. Se ne è parlato durante l’ultima assemblea di Adcc (Associazione dei direttori dei centri commerciali), svolta a Milano presso Confcommercio.
TIPOLOGIE DI EVENTI / INIZIATIVE Verso i quali si stanno orientando i centri commerciali Promozionali
72%
Per bambini / ragazzi
28%
Culturali Musicali
28% 9%
76% DIRETTORI PER I QUALI È IMPORTANTE PORTARE LO SPORT NEI CENTRI COMMERCIALI (eventi «dedicati», palestre etc.)
center diventa un vero e proprio hub Temporary e qualità, chiavi e luogo di inclusione per le persone” per ripartire dice il presidente di Adcc, Stefano Fine anno ok per il 79% Pessina. Eppure, non tutto è “CiAmmette le criticità anche un operatore Stefano Pessina, come Cbre, che lamenta una vacancy arrivaSecondo la consueta indagine presidente ADCC ty Life” nel variegato panorama del migliaio di centri ta al 10%. “Torneremo a rivalutare le idee imUrbistat, giunta alla sesta edizione, commerciali italiani. Molti dei prenditoriali locali e rivedere i centri coml’anno dovrebbe chiudersi in crescita. Il 79% quali languono fra calo dei rimerciali secondari, da cui, ormai, è inudel campione di direttori interpellati prevecavi e vacancy stagnante. Da tile aspettarsi certi rendimenti del pasde presenze in aumento, rispetto a un anno Roberto Zoia, presidente di sato” ammette Franco Rinaldi, Head fa, per il trimestre ottobre-dicembre e un nuCncc, una bella sferzata di prag- Roberto Zoia, Property di Cbre Italia, operatore che mero quasi identico, il 76%, annuncio ricavi in matismo. “Non vorrei più sentire Presidente di CNCC il prossimo anno lancerà l’iniziativa rialzo. Meno del 10% ritiene di fare peggio. Le slogan e ricette facili ormai trite” Retail Lab per coinvolgere i tenant in principali paure? “Per il 53% una nuova ondaha ragionato nel suo intervento. “Vanno bepercorsi di formazione. “Così da aggredire un ta di Covid. Per il 43% l’aumento dei prezzi e ne l’entertainment, la food court, le aree coaltro tasto dolente: il livello, spesso basso, del per il 31% la crescita del canale on line” ragioworking. Ma saranno mica indispensabili? E servizio offerto nei negozi” aggiunge il manana Francesco Terra, director market resesopratutto, si possono esportare ovunque? ger. Strumenti, comunque, ce ne sono. La menarch & consulting di UrbiStat. Le leve per rafLa realtà è che ci sono zone del Paese dove si talità va aggiornata. “La flessibilità è la chiave, forzarsi? Promozioni e sconti per il 60%, sermangiano ancora primo e secondo a 10 euro. mentre la standardizzazione è nemica della vizi per il 43%, social engagement per il 38%. Lì, se arriva la grande catena di ristorazione performance” il suggerimento di Luca VerSarà sufficiente? e propone pizza e birra a 15 euro, non funziopelli, amministratore delegato di Odos Group. na. Ecco perché bisogna sforzarsi di lavorare “Serve una sorta di geometria variabile nell’uso Lavorare sui dati sul contesto, stressare i dati relativi al terridegli spazi, percorrere strade come il temporadel territorio torio. E adeguarli alle nuove abitudini. Oggi ry retail e lo specialty leasing. Senza dimentiabbiamo più presenze dal lunedì al giovedì, care, come aspetto finanziario, che molti cen“L’on line non ha vinto. Questo ormai è ma la domenica, che una volta faceva il 27% tri commerciali hanno una proprietà diffusa e chiaro. Andiamo verso un modello onlife, dodei ricavi, non restituisce più quel pienone. questo permette di accedere ad agevolazioni ve la Rete fa da catalizzatore, ma il negozio Ragioniamoci”. fiscali, che vanno conosciute e sfruttate”. resta il fulcro del commercio e lo shopping
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Fonte: CAWI realizzato per conto di ADCC
“L’eCommerce non sfonda. Ma niente ricette facili”
Venti aperture in arrivo con I Love Poke, Pepco, Portobello. E prosegue
lo sforzo verso la nuova concezione degli spazi: da luogo d’acquisto a “lifestyle center”
Nhood accelera ` innovativi con i brand piu
Nhood partner privilegiato
“Con I Love Poke proseguiamo la nostra politica di innovazione sul fronte food, che rappresenta uno degli ingredienti centrali della nostra mission: trasformare i tradizionali luoghi d’acquisto in lifestyle center ricchi di aggregazione, incontro, scambio e intrattenimento” spiega Ettore Papponetti, Head of Retail & Leasing Department di Nhood
Services Italy S.p.A. “Pepco è un brand completamente nuovo per l’Italia e siamo orgogliosi che abbia deciso di consolidare il percorso di crescita della propria rete commerciale scegliendoci come partner per i centri commerciali, accanto al suo sviluppo su high-street. Infine la scelta di Portobello di affidarsi alla nostra consulenza per aprirsi alla vendita all’interno delle nostre gallerie esistenti e nei progetti in via di sviluppo è un importante segnale di fiducia verso di noi come landlord e, più in generale, di incoraggiante ripresa per l’intero comparto”.
In prima linea sull’innovazione
Insomma, è in arrivo una cascata di nuovi store di piccole o medio-grandi superfici, calibrata dal team di specialisti di Nhood, in sinergia con i tenant, in funzione delle esigenze specifiche di ogni Centro e dei suoi visitatori, in linea con la missione dell’azienda: trasformare gli spazi commerciali e i quartieri in luoghi di vita a uso misto, sostenibili e accoglienti. Una strategia che Nhood riesce a mettere in campo a tutti i livelli, sia quando si tratta di creare spazi ex-novo, sia quando è chiamata a mettere mano a situazioni
L’elenco Grazie all’attività di key account di Cathia Bolognesi, entro la fine del 2021 saranno circa 650 i metri quadrati di GLA di I Love Poke, i cui punti vendita apriranno nei centri commerciali: Molinetto (Mazzano, Brescia), Giotto (Padova), Vicenza, Casamassima (Bari), Grande Sud (Giugliano in Campania, Napoli), Venaria (Torino), Porte di Sassari, Olbia Mare, Le Ancore (Porto S. Elpidio, Fermo), Porte di Pescara, Vulcano Buono (Napoli), Etnapolis (Catania). Pepco invece ha firmato accordi per circa 2.000 mq di GLA, su tre centri commerciali, a Mazzano, Cuneo e Porto S. Elpidio. Le nuove aperture di Portobello riguardano una superficie complessiva di 7.000 mq di GLA, in 7 asset localizzati in Campania, Piemonte, Sardegna, Sicilia e nell’innovativo Urban Smart District Merlata Bloom Milano, in apertura nella primavera 2023.
LA PRESENZA IN ITALIA Nhood nasce a gennaio 2021 dalla fusione tra Ceetrus e Nodi. La nuova realtà che integra un’offerta a 360° di servizi immobiliari ed è attiva in 10 Paesi. In Italia gestisce oggi 47 centri commerciali, per un totale di 2.300 negozi e 680.000 metri quadrati di GLA. esistenti. Ne sono testimonianza alcune delle operazioni più recenti. Quest’anno, per esempio, l’azienda ha acquisito il mandato di gestione del centro commerciale di Casetta Mattei a Roma e del centro commerciale Rondò dei Pini a Monza. Ma Nhood ha in rampa di lancio progetti ben più ambiziosi e innovativi. In primis la riqualifica di Piazzale Loreto a Milano, l’apertura di Merlata Bloom nel primo Urban Smart District della città, a ridosso dell’ex area Expo di Milano, l’ampliamento del centro di Rescaldina, anche questo alle porte di Milano, la costruzione dell’ambizioso progetto Milanord2 a Cinisello Balsamo e dell’Open Mall TODream, nell’ex area industriale Michelin a Torino.
Comunicazione pubblicitaria
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onostante il clima di generale incertezza del comparto retail e le chiusure forzate imposte dalla recente pandemia, Nhood Services Italy, società di servizi immobiliari focalizzata sulla rigenerazione urbana e attore primario del retail real estate, in questi mesi ha dato grande slancio alla sua politica commerciale, parte della più ampia strategia orientata al triplo impatto positivo: ambientale, sociale, economico. Frutto di questo lavoro capillare a livello nazionale sono tre i nuovi deal con altrettante insegne innovative, oggi in cima ai trend di gusto e di consumo e che, in alcuni casi, hanno scelto proprio Nhood per affacciarsi per la prima volta al comparto dei centri commerciali. Complessivamente sono oltre 20 le nuove aperture pianificate con I Love Poke, Pepco e Portobello entro la fine del 2021, per un totale di oltre 10.000 mq di nuova GLA che andranno a rinnovare l’offerta food, fashion, home di 20 centri commerciali gestiti da Nhood in Italia.
Ettore Papponetti, Head of Retail & Leasing Department di Nhood Services Italy
GRAZIE alle aziende che hanno partecipato candidando i propri format, alle giurie che hanno valutato le performance dei concorrenti, agli sponsor che hanno creduto nella manifestazione e alle associazioni di categoria che hanno sostenuto l’award
Sponsor Platinum Promosso da
Sponsor Gold
Ristorando Eventi
Sponsor Silver Associazioni partner
EDIFIS Srl Viale Coni Zugna, 71 20144 Milano info@foodserviceaward.it www.foodserviceaward.it
I VINCITORI CAFFÈ
PIZZA
PANINI
CARNE RISTORAZIONE A TEMA GELATO & CIOCCOLATO CENTRI COMMERCIALI
TRAVEL
URBAN
INNOVAZIONE E DIGITAL
SPECIALE SOSTENIBILITA’
Foodservice Award Italy
2021
Foodservice Award 2021
SERATA FINALE con 10 premiati Archiviata in bellezza la quarta edizione del contest per le migliori catene della ristorazione. Sul podio brand noti e alcune start up nate in piena crisi 28
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ttantanove finalisti, dieci premiati per categoria, più una menzione speciale. È la sintesi in numeri dell’edizione 2021 di Foodservice Award, il contest biennale promosso da Edifis e dalle riviste retail&food e Ristorando, che si è concluso lo scorso 16 novembre al Melià Hotel di Milano, nel corso di una serata di gala cui hanno partecipato quasi 200 invitati. “Dopo quasi due anni bui, era fondamentale ritrovarsi di persona” ha detto il direttore di retail&food, Andrea Aiello, aprendo la serata. “Ci aspettavamo una buona partecipazione, ma non con questi numeri. Un successo per noi e per tutto il settore”.
PANINI
Ad aver sofferto maggiormente sono state le grandi insegne, che da un giorno all’altro si sono trovate a dover chiudere decine di locali, gestire il personale in cassa integrazione (pagata in ritardo dallo Stato), poi riaprire a ranghi ridotti, sperando in una ripresa ancora da consolidare. Ecco perché la premiazione di grandi player italiani e internazionali, come Roadhouse Grill (Chef Express), Old Wild West (Cigierre), La Piadineria e McDonald’s, è stata tutt’altro che scontata.
Lo storico marchio piemontese si è aggiudicato il premio per la categoria Caffè, con la seguente motivazione: con 178 caffetterie nel mondo, più altre 100 previste entro il 2024, Caffè Vergnano coniuga l’antico sapere della torrefazione tradizionale a una visione di marketing moderna capace di suscitare l’interesse di grandi player sottolineato dall’alleanza con Costa Crociere e dall’ingresso nel capitale sociale di Coca Cola.
Alice Pizza
Il riconoscimento per la sezione Pizza è andato alla società guidata da Claudio Baitelli. Questa la sintesi dei giudici. A 10 anni dalla sua nascita, Alice si conferma leader italiano nella pizza al trancio, con più di 160 punti vendita. La durissima pandemia giunta a ridosso dell’acquisizione del brand da parte di DeA Capital non ha mai interrotto la crescita, sia nei capoluoghi sia nei comuni minori, mentre ora il brand è pronto ad accelerare anche all’estero.
Di contro, tante insegne sono nate proprio in questa crisi, tant’è che una percentuale significativa dei finalisti ha partecipato per la prima volta al Foodservice Award. Negli ultimi due anni si sono consolidati importanti filoni di mercato, come quello del poke, che ha visto nascere una galassia di operatori, tra cui spiccano I Love Poke e Poke House, presenti ormai a livello nazionale. Proprio questo segmento è stato tra i più rappresentati al FA 2021, con una decina di player al gala dinner. Il prossimo appuntamento con il Foodservice Award sarà nel 2023. Impossibile fare previsioni per allora. Troppe le variabili. L’unica certezza è che il gotha della ristorazione a catena si ritroverà ancora una volta a fare squadra in occasione del contest targato Edifis Eventi. (Red)
Caffè
Caffè Vergnano
PIZZA
E in effetti, al di là delle coppe e dei meritati riconoscimenti, il vero protagonista di questa quarta edizione è stato l’intero mercato della ristorazione a catena, in questo caso rappresentato dalle 89 insegne finaliste, forti di oltre 3mila punti vendita. L’edizione 2021 ha assunto un significato differente rispetto alle precedenti (dal 2015 al 2019) quando era lo specchio di un mercato in ascesa. In mezzo c’è stato il Covid e tutto quel che ha comportato: perdita di clientela e fatturato, affanno per affacciarsi al delivery, necessità di ripensare lo sviluppo retail e introduzione veloce di nuovi servizi e format.
Roberto Ferrero, architetto, ha ritirato il premio per Caffè Vergnano
Claudio Baitelli, amministratore delegato di Alice Pizza, riceve il premio dal giurato Alberto Anderloni
Foodservice Award 2021
Foodservice Award Italy
PANINI
2021
La Piadineria
È risultato il numero 1 nella Panini, per aver saputo dare seguito nel tempo ad una formidabile crescita perfezionando e implementando una serie di processi che oggi sono rappresentati da un format in grado di essere declinato nei diversi cluster commerciali. E per aver mantenuto costante nel tempo la qualità del prodotto offrendo ad un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo un must dello street food romagnolo.
da sinistra, Gelsomina Vecchione, Food Service Customer Manager di Lavazza, premia Alfonso Iannotta, direttoreMarketing di RoadhouseS.p.A.
CARNE
Roadhouse Restaurant
Ha battuto la concorrenza nella categoria Carne. Così i giudici: Vent’anni dopo l’apertura della prima location, il format di Chef Express continua a crescere puntando su una qualità che non si gusta solamente al tavolo dei ristoranti ma si ritrova anche nei servizi, quelli digitali in primis. Con oltre 11 milioni di clienti all’anno, 1,5 milioni di iscritti al Club Fedeltà e l’App R World già presente su oltre 1 milione di smartphone, è tra le catene steakhouse più diffuse e amate in Italia.
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CARNE
Da sinistra, Massimiliano Lutti, direttore Vendite AFH Casa Modena, premia Andrea Valota, General Manager di La Piadineria
RISTORAZIONE A TEMA
I Love Pokè
La più grande catena europea di pokè ha superati i rivali nel segmento Ristorazione a tema. Pioniere nel portare il poke in Italia nel 2017, il brand conta oggi oltre 70 punti vendita tra diretti e in franchising, destinati ad aumentare sensibilmente nei prossimi anni. La sua formula si inserisce perfettamente nei trend di consumo post Covid, grazie a un’offerta che abbina aspetti salutistici a un eccellente rapporto qualità prezzo, e si adatta facilmente ai diversi cluster commerciali, da ultimo quello aeroportuale. Foto dida: Da sinistra, Michael Nazir Lewis e Rana Edwards, compagni nella vita e fondatori di I Love Pokè, premiati dal giornalista Massimo Andreis
GELATO & CIOCCOLATO
Da sinistra, Michael Nazir Lewis e Rana Edwards, compagni nella vita e fondatori di I Love Pokè, premiati dal giornalista Massimo Andreis
Cioccolatitaliani
Uno dei brand di punta del made in Italia, svetta nell sezione Gelato & Cioccolato. Un esempio di brand dalla forte identità, capace di coniugare l’arte di mixare il cioccolato con i prodotti tipici della somministrazione italiana: la gelateria, la caffetteria e la pasticceria, raggiungendo una fruizione personalizzata e totalmente esperienziale che si esprime attraverso un format riconoscibile e fortemente ancorato all’artigianalità del Made in Italy.
Da sinistra, il presidente di Spazio Futuro, Roberto Bramati, premia i fondatori di Cioccolatitaliani Giovanni e Vincenzo Ferrieri.
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TRAVEL
CENTRI COMMERCIALI
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Foodservice Award 2021
Old Wild West
Marchio arci noto, punto di riferimento nel segmento famiglie, si è conquistato il premio per la sezione Centri commerciali. Con oltre 200 ristoranti all’attivo, il brand di ristorazione tex-mex in forza a gruppo Cigierre è sinonimo di food all’interno degli shopping mall e non solo. La sua offerta rivolta a tutta la famiglia, unita alla sua ambientazione fortemente caratterizzata e al rapporto qualità prezzo altamente competitivo, ne fanno un player di riferimento per tutte le principali gallerie commerciali. Ambiziosi i progetti di sviluppo futuro.
Da sinistra, Luca Lucaroni, vice presidente vicario di Cncc, premia Daniel Crucil, responsabile marketing di Cigierre
Bottega Prosecco Bar
Grazie al brand, il meglio delle bollicine italiane si possono gustare in alcuni prestigiosi aeroporti, come Malpensa, Fiumicino, Dubai. Ecco perché Bottega Prosecco Bar ha vinto il segmento Travel. Quando il format nasce attorno al prodotto, il prodotto ha successo nel mondo e il canale travel retail è ben presidiato worldwide: ecco una storia di successo. Bottega Prosecco Bar conta 12 dodici location, di cui 4 in Italia. Principalmente in aeroporti e stazioni ma anche in hotel esclusivi. Un format facilmente replicabile con ottime prospettive future.
TRAVEL
Foodservice Award Italy
Da sinistra, Sandro Bottega (presidente) e Claudia Gambin (Business & Concept Development) di Bottega Prosecco Bar, premiati da Stefano Gardini, presidentedi Atri
Signorvino
Da sinistra, Francesco Montuolo, vicepresidente di Confimprese, premia Enrico Giurdanella, Graphic Designer presso Signorvino
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URBAN
Vittorioso nella categoria Urban, con questa nota dei giudici. Con 2.000 etichette 100% made in Italy, dal 2012 ad oggi la catena di enoteche veneta ha inaugurato 24 location che offrono una ristorazione basata sulla tradizione regionale italiana e la stagionalità. Parte del Gruppo Calzedonia, anche durante la pandemia ha continuato a credere nello sviluppo, realizzando nuovi progetti retail e aprendosi alle partnership B2B con altre catene della ristorazione, cui fornisce una carta di vini da abbinare alla loro proposta food.
McDonald’s Il colosso dell’hamburger non ha mai smesso di lavorare sulle nuove tecnologie e vince nella sezione Innovazione&Digital. Il primo operatore di ristorazione commerciale per numero di punti vendita in Italia, con 617 ristoranti, dispone di un ecosistema digitale completo e offre ai propri clienti una customer experience pienamente omnicanale. Ristoranti, chioschi digitali, app, operatori delivery, take away... alcune delle leve che McDonald’s ha saputo sviluppare e muovere con rapidità ed efficacia anche per superare brillantemente le criticità legate alla pandemia.
INNOVAZIONE & DIGITAL
Da sinistra, il direttore di retail&food, Andrea Aiello, premia Renato Cossidente, retail marketing manager di McDonald’s.
A Pescaria il premio speciale
“Sostenibilità”
Da sinistra, Alessandro Ravecca, presidente di Federfranchising, premia il co-founder di Pescaria, Bartolo Labbate
In aggiunta alle dieci categorie in gara, la giuria di Foodservice Award ha voluto riservare una menzione speciale per un’azienda che si è distinta su un terreno che ormai è al centro dell’attenzione di tutti: la sostenibilità ambientale. A spiccare è stato Pescaria. Particolarmente attivo fin dalle origini nel mondo Digital, il format pugliese è tra i primi in Italia completamente plastic free, avendo rinunciato dal 2018 alla plastica monouso. Aderendo poi al Sustainable Restaurant Program, ha ottenuto la certificazione Friend of the Sea, che prevede la promozione di buone pratiche di consumo ecosostenibile del prodotto ittico, favorendo attività di pesca e acquacoltura certificate. dicembre 2021 | retail food
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Centri Commerciali Novità
Fiordaliso,
ancora più “experience” di Andrea Aiello
Con un investimento da 30 milioni di euro, finito un nuovo step del restyling del mall di Rozzano. Più brand, più parcheggi. E nel 2022, cambia il layout del food
C
on un investimento da 30 milioni di euro, si è rifatto il trucco il centro commerciale Fiordaliso di Rozzano, uno dei “grandi” della cintura milanese. Un’operazione strategica, compiuta nel giro di 18 mesi. “Tempi rapidi e lavori eseguiti riuscendo a mantenere il Centro sempre aperto e con minimi disagi per la clientela” ha affermato Salvatore Occini, amministratore di Galleria Verde, la joint venture tra Eurocommercial e Gruppo Finiper, proprietaria del centro. Dove si indirizza questo progetto? Al Fiordaliso è stata fatta una scelta precisa, seguendo i trend
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che caratterizzano lo scenario attuale, in cui ormai la parte “ipermercato” non viene più considerato un elemento cardine con la funzione di traino. Anzi, la contiguità di negozi e market rischia il sovrapporsi di target diversi di clientela, interessati a due attività separate: fare shopping o fare la spesa. Ecco allora portata a termine la separazione tra le due parti, comunque comunicanti e raggiungibili velocemente, sia dall’interno sia dall’esterno. “L’obiettivo è dare al centro l’immagine di un Nella foto Ilic Ravagnani mall moderno, integrato in un unico conte(direttore del centro), Valeria Di Nisio sto con il Retail Park” secondo i promotori. (Eurocommercial), Francesco Ioppi (Finiper), Quali le novità? Salvatore Occini (Galleria Verde)
In alto, una zona verde del nuovo centro di Rozzano, che nel 2022 raggiungerà il rating “excellent” della certificazione Breeam. In pagina, il nuovo ristorante Lloa!, la libreria Mondadori e il negozio Game7Athletics
Tanto fashion in più, con qualche chicca
Un nuovo blocco di store ha preso il posto di una parte dell’ipermercato, spostato già nel 2020 su un lato del centro. Sono stati anche realizzati un nuovo ingresso e un parking multipiano sul lato Nord, pronto ad accogliere i milanesi provenienti dalla direttrice di viale dei Missaglia. Tra le nuove insegne, ecco Ca’ Zampa, una struttura dotata di clinica veterinaria, spazi per la toelettatura e un dog parking al servizio dei clienti del mall. Altra novità, uno store di Flying Tiger, catena danese di design accessibile, che con questa apertura tocca quota 129 punti vendita attivi in Italia. Per fashion, lifestyle e sport, da segnalare le aperture del monomarca Adidas, gestito da FBF, franchisee con all’attivo la gestione di otto negozi Adidas in Italia. E di Game7Athletics, che invece di store in Italia ne conta 51. Infine Hollister, una divisione di Abercrombie & Firch Co. con abbigliamento dedicato ai teenager, già presente in altri centri come Carosello, Milanofiori e Oriocenter. Altre aperture di questo “blocco” sono New Yorker, Calliope, mentre è da segnalare l’ampliamento degli store di JD Sports e Berskha, già presenti. Importanti anche i 350mq del nuovo Mondadori Bookstore, dotato di un catalogo di 16.000 titoli. Sul fronte food, con il nuovo ampliamento vede la luce LLOA be natural, format di ispirazione healthy con prodotti che vanno dalla caffetteria al poke. E non basta, perché al nuovo Fiordaliso si cura, anche sul fronte tenant, la parte ludica. “Tra le originalità del nuovo centro, spicca La Fabbrica delle Feste, il primo negozio omni-channel
che aprirà in Italia in un centro commerciale, dedicato al mondo dei party. Il negozio, sotto forma di chiosco integrato a un locker, presenterà una selezione di 300 prodotti acquistabili subito in store” ha spiegato il direttore del Fiordaliso, Ilic Ravagnani.
Prossimo step: la nuova area ristorazione “Questo progetto, tappa del più ampio percorso di rilancio del Centro iniziato
nel 2018, ha coinvolto la riorganizzazione complessiva della galleria con aperture, restyling e riposizionamento di circa 40 unità” ha sintetizzato Valeria Di Nisio, Group Leasing Director di Eurocommercial. “E sono entrate nella galleria undici prestigiose nuove insegne con un brand mix dedicato al lifestyle, allo sportswear ed ai servizi”. Fiordaliso l’anno prossimo compirà 30 anni, con un layout completamente rivisto e la bellezza di 7.000 posti auto. “Una rivoluzione che vede il passaggio da convenience ad experience” ha sottolineato Francesco Ioppi, Head of Real Estate-Gruppo Finiper, “e che passa per il rispetto del tempo dei clienti che vengono al centro solo per fare la spesa. Valorizzando al meglio anche quello di coloro che desiderano fare shopping nella galleria commerciale e approfittare dell’offerta f&b”. La riqualificazione del Fiordaliso, partita dal 2015, si concluderà il prossimo anno con una rivisitazione completa dell’area food, che porterà a un nuovo layout ma anche a spazio per nuovi brand. Questo “ciclo” comporta investimenti per un totale di 100 milioni di euro, sostenuti da Galleria Verde, la società partecipata dal Gruppo Finiper e da Eurocommercial, colosso europeo del settore. ¢ dicembre 2021 | retail food
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Idee Entertainment
Sale allestite con coreografie e zone divertimento, per farsi foto e postarle in Rete. Negli Usa entrano al centro commerciale, anche in forma di franchising
Andiamo in “selfie-room”?
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’esperienza e il divertimento devono entrare al centro commerciale. Oggi le persone come passano le ore? Postando foto su Instagram. Ecco perché un filone di entertainment da sviluppare sarebbe quello delle selfie-room. Sono luoghi in cui vengono allestite decine di stanze, tutte con una scenografia particolare, tra palloni, cuscini, riproduzioni di quadri o pareti hi tech, in cui single, coppie e famiglie possono trascorrere il tempo scattando tutte le foto che vogliono, ma anche giocando e partecipando ad attività.
Nascono come musei “ a tema”
Negli Stati Uniti li chiamano per lo più “selfie-museums”. Molte di queste location nascono come luoghi tematici. Per esempio, è famoso il Museum of Ice Cream, che ha una sede a New York, una ad Austin, una a Singapore e che, nel 2022, debutterà a Chicago. Ad Atlanta, invece, si sono inventati “Hole in the Wall”, ossia il museo ispirato ai donut (le famose ciambelle americane). Ma non c’è solo spazio per scattare foto, perché ci sono anche le “smash-room”, le stanze della rabbia dove l’utente si diverte sfogandosi. Lì, ad Atlanta, si possono spaccare i piatti contro il muro. È un tipo di attrazione che cattura tanto gli aspiranti influencer, quanto il target famiglie. Infatti tutti gli operatori riservano uno spazio abbondante, tra la scenografia e il gioco, al segmento bambini. 36
retail food | dicembre 2021
L’attenzione dei big real estate
Già nel 2019, un report di JLL ne aveva parlato. “I musei pop-up sono in parte destinati a fungere da contrappeso all’e-commerce. Secondo l’ultimo rapporto di JLL sulla vendita al dettaglio, offrire esperienze interattive per attirare gli acquirenti e colmare il divario tra il semplice acquisto di merce è fondamentale
Prime esperienze in Italia
S
ono fuori dai centri commerciali, ma anche in Italia arrivano le prime esperienze. Nel centro di Firenze, in via Ricasoli, c’è il Selfie Muesum Florence, su 1.000 metri quadrati, dove le ambientazioni sono caratterizzate da decine di riproduzioni artistiche. Questo spazio ha una filosofia particolare. È stato aperto dal fotografo americano Adrien Berlin, primo ideatore a Los Angelese nel 2014, di un selfie museum. Lo spazio fiorentino è pensato apposta per dare visibilità alle creazioni di giovani artisti, non solo come spazio per i selfie. Adrien Berlin prevede per il 2022/2023 l’apertura in altre 14 città italiane ed europee. Con 15 diverse stanze e aree gioco, su 300 metri quadrati, fuori Milano (a Pero) ha aperto la prima selfie-room lombarda, a opera di una giovane coppia, Federico Lamastra e Ilaria Pessina ( https:// self ieroom.click/). Un tentativo è stato fatto anche all’interno del parco Zoomarine di Roma.
La selfie room di Milano-Pero (logo a sinistra) ha aperto quest’anno. In basso, il simbolo della catena Usa Selfie World
per i centri commerciali moderni, secondo Angelia Phua, Direttore della ricerca di JLL Singapore. Così negli Usa nascono le prime catene. Un brand come Selfie World, basato completamente sul franchising, sta aprendo la 35esima location, di cui molte all’interno di centri commerciali. Il costo dei biglietti varia, ma in generale sono proposti in due versioni: una tariffa generale, intorno ai 20 dollari, per una permanenza massima compresa fra l’ora e l’ora e mezza. E una tariffa Elite, da 30/40 dollari a persona, che permette di stare fino a 150 minuti e dà accesso a particolare amenità. Per esempio, in questo periodo, il Selfie World di Los Angeles, con il biglietto premium include anche 12 “Christmas Room” appositamente addobbate per Natale. Naturalmente ci sono i “ridotti” per bambini. Anche un colosso come Simon Properties ha fiutato la possibilità e ha aperto un Selfie Muesum in una della sue location più suggestive. Il Pier Park, un centro commerciale in Florida, praticamente sul mare, a Panama Beach City. Si chiama Selfie Spot PCB. In Europa, a Londra, è mitica la Selfie Factory all’interno dell’arena O2. A.L.
retail&food con Amani per garantire casa, scuola e salute ai bambini e alle bambine di strada di Nairobi, Kenya e Lusaka, Zambia. Una straordinaria narrazione fotografica per comprendere le conseguenze del cambiamento climatico che costringe le popolazioni africane a resistere in condizioni estreme. Questo calendario è dedicato a loro.
Per ricevere questo calendario Amani Ong Onlus Via Tortona 86, 20144 Milano tel. +39 02 48951149 bottega@amaniforafrica.it www.amaniforafrica.it
COMITATO PROMOTORE Rosario Ambrosino • A.D. Gruppo Elior Italia
Alessandro Pirinoli• Managing Director Compass Group Italia
Stefano Biaggi • Presidente e A.D. Sodexo Italia
Tommaso Putin • Resp. Pianificazione e controllo
Cristian Biasoni • A.D. Chef Express - Presidente AIGRIM
Serenissima Ristorazione
Corrado Cagnola • A.D. KFC Italy
Massimiliano Santoro • Director Publ. Affairs
Sergio Castelli • A.D. Areas Italia
and Europe Business Dvlp. Autogrill
Roberto Colombo • Amministratore Delegato Sebeto
Antonio Savoia • Presidente Edifis
Massimiliano Fabbro • A.D. Fabbro - Presidente Anir
Carlo Scarsciotti • Presidente Angem Portavoce Oricon
Mario Federico • A.D. McDonald’s Italia
Renato Spotti • A.D. Dussmann Service
Andrea Laguardia • Resp. di settore Legacoop
Lino Stoppani • Presidente Fipe
Produzione & Servizi
Andrea Valota • General Manager La Piadineria
Chiara Nasi • Presidente CIRFOOD
Danilo Villa • Direttore Generale CAMST
Alberto Niero • Ceo Italia Lagardère Travel Retail
Lino Volpe • Presidente Gruppo Elior Italia
Ernesto Pellegrini • Presidente Gruppo Pellegrini
Progetto1_Layout 1 23/04/19 15:41 Pagina 1
Ristorando Eventi Per informazioni sul Convegno e sponsorizzazioni: convegni@edifis.it - pubblicita@edifis.it
9-10 GIUGNO
i Convegni di
Ristorando
in collaborazione con:
Media partners:
Ristorando 11a EDIZIONE MOSTRA CONVEGNO Centro Convegni “Le Stelline“ Milano - Corso Magenta, 61 PLATINUM SPONSOR
GOLD SPONSOR
SILVER SPONSOR
ASSOCIAZIONI PARTNER
AIGRIM Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzate
Brand analysis Food
“Do you like my beer?” di Adriano Lovera
Giovanni Porcu, fondatore di Doppio Malto, sta portando la birreria italiana tra Glasgow e Newcastle. La ricetta? Birra, cucina di qualità e un tocco made in Italy. Obiettivo: 100 ristoranti
P
rendete un sardo, che si fa le ossa a Londra, ingrana a Milano con il food e torna nel Regno Unito, a 40 anni, con la più rischiosa delle idee: fare successo con un pub. Ecco Giovanni Porcu, di formazione avvocato, una laurea alla Sapienza di Roma, con alle spalle la gavetta vera, nella capitale inglese. “Ho fatto il cameriere, negli ultimi tre anni di liceo” racconta a retail&food. Nasce presto la passione per il food. Porcu ha iniziato come affiliato di Old Wild West, di cui è arrivato ad
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retail food | dicembre 2021
aprire una trentina di locali. E oggi la sua società, FoodBrand spa, ha ancora in mano la gestione dei ristoranti in Sardegna. Ma il brand di punta del gruppo si chiama Doppio Malto. Entro fine anno, saranno 31 i ristoranti del brand, di cui quattro all’estero, con un giro d’affari che si avvicina ai 60 milioni di euro. Lo sviluppo oltre confine è un tassello determinante dello sviluppo. Per ora è già attivo un ristorante in Francia, a St. Etienne, poi seguirà Parigi. Nel Regno Unito, il brand è sbarcato in Scozia, a Glasgow, ma altre aperture sono già in cantiere
Giovanni Porcu, FoodBrand
founder di
In alto, l’esterno del locale Doppio Malto di Lonato del Garda (Brescia), vicino al Leone Shopping Center. A fianco, un’immagine del ristorante di Glasgow, in Scozia
proprio in Uk, nel regno delle “stout” e delle “ale”. Come proseguirà l’espansione in Gran Bretagna? Dopo Glasgow, l’8 dicembre inauguriamo un locale a Newcastle. E poi sono già pianificate Leeds e di nuovo la Scozia, con Edimburgo. Londra può aspettare, perché la capitale è davvero un mondo a parte. Vediamo come ci accolgono con i primi quattro. E in Francia? Dopo St. Etienne apriremo in una specie di mostro sacro del commercio, il centro Westfield Les 4 Temps, nel quartiere parigino della Defense. Quale modello di business scegliete per l’estero? La formula che preferiamo è reperire un partner affidabile sul posto e siglare una joint venture al 50%, che opera in gestione diretta. Nel Regno Unito è così, dove abbiamo trovato un imprenditore nato in Scozia, ma da genitori italiani, già operativo nel food, culturalmente vicino a noi anche se quasi non parla italiano. Su tutti gli aspetti operativi, questo elemento aiuta tantissimo. In Francia invece apriamo direttamente, ma solo perché il partner ideale, finora, non si vede.
Come sono questi mercati, rispetto al nostro? Il food retail è molto più strutturato. Non solo come volumi, visto che una percentuale molto più alta della ristorazione è composta da catene, ma anche come logistica, agenzie marketing, sistema del credito. In generale, è un’economia più matura. Però c’è una differenza sostanziale tra Francia e Gran Bretagna. Nella prima, il livello medio del food retail è basso, come qualità del prodotto e come layer di definizione dei format. In Uk invece no. Tutto è a livello super. Perché gli inglesi dovrebbero innamorarsi di Doppio Malto? Per almeno tre elementi. Loro sono forti
sulla birra e su questo rispondiamo a dovere. Però non sono bravi ad abbinare alla bevanda il buon cibo. Allora noi glielo diamo. Nel menù proponiamo ingredienti da filiera corta italiana, il nostro hamburger magari è condito con pancetta piacentina e fontal, il loro con cheddar e bacon. Fa la differenza. Terzo: regaliamo un’esperienza all’insegna del saper vivere italiano. Spieghiamo la parola “esperienza”, ormai abusata. È questo il cuore dell’offerta? Esatto. È questo che cercano le persone. Un’esperienza allegra, rilassante, ma non impegnativa. Per capirci, il percorso con il mastro birraio che mostra la lavorazione dal lupdicembre 2021 | retail food
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Brand analysis Food
A sinistra, gli interni colorati del ristorante di Alghero, in Sardegna. Qui sotto, esterno del locale milanese di viale Liguria, zona Sud
polo alla bottiglia, lasciamola agli appassionati. Il cliente, quando arriva in birreria, vuole essere accompagnato in una sorta di downgrade della giornata: lasciare fuori i problemi di casa e lavoro, ma solo stare bene qualche ora. Noi lo aiutiamo con le nostre armi. Una di queste è la birra. Non a caso, abbiamo tolto dalla lista quelle troppo complicate, di nicchia, lasciando spazio alla “beverine”. E poi c’è il format. Che cos’ha di speciale il format? Pensiamo a un locale tradizionale. Il cliente vive al massimo in due dimensioni: seduto, quando è al tavolo, in piedi per pagare e andare in bagno. Noi abbiamo provato a ridisegnare i locali uscendo da questa logica, con tanti spazi pensati per target e funzioni diversi. Ci sono aree con cuscini, maxi schermi, biliardini, tavoli per giocare a carte, divanetti e anche aree giochi per i bambini. Non parliamo di quei “salta-salta” infernali di alcune pizzerie. Piuttosto di spazi di dimensioni raccolta, dove i piccoli stanno insieme, ma in qualche modo vengono anche isolati dal resto. E su questo, le esigenze del cliente italiano ed estero non variano. Quanto è replicabile? Certo, dipende dallo spazio a disposizione. A Glasgow ci sono due piani separati, possiamo accontentare chi desidera la cena se42
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duta, o mandare i più giovani al piano di sotto, dove trovano un ambiente ludico. A Milano, in viale Liguria, addirittura si più giocare a bocce. Altrove, come nel recente locale aperto a Como città, le dimensioni sono più contenute e si possono attivare meno leve. Ma il concetto non cambia. Avete scelto di catturare tutti i target: giovani, età media, famiglie. Che cosa comporta? All’interno del locale, non si pestano i piedi. La famiglia arriva verso le 19.30, il 40enne non prima delle 20.30 e i giovani dopo cena. E comunque, li indirizziamo a dovere secondo le zone del ristorante più idonee. Aggiungo, inoltre, che facciamo restare le persone al tavolo quanto vogliono, diciamo “alla Starbucks”. Di conseguenza, ammetto che non abbiamo i grandi picchi di ricavi del sabato sera a registriamo meno giro-tavoli. Ma siamo convinti della nostra natura. Non siamo solo una stakehouse, ma un locale che promette a tutti un’ora di felicità, sotto il cappello della birra. Quali sono i punti di distinzione con concorrenti quali Lowengrube o BrewDog? Considero Lowengrube un retailer puro, noi invece nasciamo prima fabbrica di birra
e poi ci apriamo ai negozi. Essendo produttori possiamo dare al cliente ciò che chiede, inventare novità, come ad esempio la birra a base zenzero pensata per incontrare il gusto fem-
minile. Con BrewDog, invece, abbiamo molte più analogie, ma il brand anglosassone ha un registro di comunicazione diverso, più focalizzato sul prodotto birra, e soprattutto lo ritengo meno bravo nella parte food. Quali sono gli obiettivi di crescita? In un periodo compreso fra 5 e 7 anni l’ambizione è 100-150 locali Doppio Malto, diciamo con 10-15 aperture all’anno. Non so dare una proporzione tra estero e Italia, ma sull’allargamento oltre confine credo tanto. Per un biennio, consolidiamo Francia e Regno Unito. Poi si vedrà. Su che cosa punterete in Italia? High street? Shopping center? Rispetto alla dimensione, puntiamo su grandi, medie e piccole città, senza distinzione. Andremo sia nei centri città, seguendo il trend di riscoperta delle vie storiche, sia nei centri commerciali. Ma su questo versante, prediligiamo solo bei progetti, in tripla A. Le gallerie di vecchia concezione non ci interessano. ¢
Brand food Sviluppi
La catena di american food, ora nella galassia di Gabriele Volpi, prepara 50 aperture grazie all’affiliazione. Punta a regime a 100 milioni di ricavi l’anno
California Bakery svela il piano “franchising”
C
alifornia Bakery ha lanciato il progetto franchising e annunciato un maxi piano di aperture da oggi alla fine del 2022. Da quando si è rimessa in moto, California Bakery non ha mai smesso di mettere a segno aperture. Quest’anno, solo a Milano, sono arrivati i ristoranti in via Vincenzo Monti, Beatrice d’Este, via Torino e sotto Natale arrivano anche le opening in centro città a Bologna e Padova. Ora, però, la crescita accelera. Il brand sta iniziando la selezione dei potenziali affiliati, per dare vita al suo programma “franchising” ribattezzato Cb Franci. L’obiettivo è aprire con questa formula 50 ristoranti in un anno, con un focus particolare su grandi città, poli universitari e mete turistiche. Tre le alternative di format: nuove aperture di 100-150 mq, 150-200 mq, riconversione di attività pre-esistenti quali bar, pub ed enoteche. “Oltre a questo, aggiungeremo ai 14 esistenti un’altra quindicina di aperture a gestione diretta, così da arrivare a un totale di 80” ha spiegato nel corso di una conferenza stampa Carlo Lazzarini, nominato presidente di Cb Taste. “Vogliamo che gli affiliati sposino il progetto. E per questo, metteremo a disposizione un’apposita academy di formazione” ha aggiunto Stefano Cipolla, franchising developer di California Bakery.
“Farm” al centro del progetto Cuore del progetto “franchising” e di tutta la rete di ristoranti è il laboratorio artigianale centralizzato di Milano, chiamato “Farm”, guidato dalla chef Alberto Citterio. È il laboratorio che produce e produrrà la maggior parte del cibo per tutti i punti vendita la maggior parte del cibo. “Solo il 30% della lavorazione finale si fa nei negozi, come la decorazione o il fine cottura” ha spiegato Citterio. “In questo modo, garantiamo lo stesso livello di qualità e di sicurezza igienica del prodotto, per tutti i punti vendita”. Attualmente il laboratorio conta 16 addetti, che cresceranno in maniera esponenziale seguendo le esigenze della rete ampliata.
Scorporo dal gruppo Ten Anche la struttura societaria riflette l’importanza di California Bakery per la proprietà. Il brand appartiene alla società Cb Taste, all’interno della Orlean Invest Holding (che fa capo a Gabriele Volpi), in cui le attivi-
tà dei ristoranti a tema “american food” sono state scorporate dal resto del gruppo Ten, che invece continuerà a occuparsi dei marchi Ten Restaurant e Pasticceria Svizzera. Dal punto di vista del conto economico, la società ha diffuso i dati relativi al mese di ottobre 2021, che ha registrato ricavi per 798.000 euro, cioè un aumento del 22% “like for like” sullo stesso mese del 2020 (+46% in valore assoluto). A regime, completate le 80 aperture, l’obiettivo è di 100 milioni di ricavi l’anno. Sul fronte occupazionale, considerando che ogni ristorante in media ha 8 addetti, le 50 apertura previste in franchising daranno lavoro a circa 400 persone, cui vanno aggiunte le risorse destinate alla aperture previste in formula diretta. A.L. dicembre 2021 | retail food
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Brand analysis
Primark,
cambio di marcia dal 2022
di Andrea Penazzi
I
l primo negozio italiano di Primark in Italia risale al 2016, al Il Centro di Arese. Mentre in pieno periodo Covid (novembre 2020) era arrivato il negozio numero “uno” a Roma, presso il centro commerciale Maximo. E proprio in quello shopping center, nonostante il momento di difficoltà del settore, si ricordano lunghe code davanti alla novità, segno del gradimento del pubblico di casa nostra. Ora lo sviluppo retail subirà un’ulteriore accelerazione nel prossimo anno, come ha spiegato a r&f Gian-Luca Paganini, Head of property di Primark Italia. Quante aperture sono state realizzate nel periodo 2020-2021 e quante sono previste il prossimo anno? Con l’inaugurazione al Centro Sicilia (Misterbianco, Catania) portiamo il numero di store Primark a 8 in Italia e a 400 nel mondo. Nel periodo della pandemia abbiamo aperto 2 store, ma firmato diversi contratti che ci consentiranno di aprire, nel 2022, nuovi punti vendita a Chieti, Torino, Bologna, Caserta, Venezia e infine a Milano, in via Torino, dove avrà sede an-
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A cinque anni dall’arrivo in Italia, il brand di fast fashion irlandese taglia il traguardo degli 8 store con il Centro Sicilia. Ma nel mirino ci sono già numerose location da Nord a Sud
che la nuova filiale regionale di Primark Italia. Queste nuove aperture creeranno oltre 1.000 opportunità di lavoro per le economie locali. Nonostante una ripresa negli ultimi mesi, il 2021 è stato un anno difficile per il retail. Quali sono le aspettative per il 2022? Proprio come per i nostri concorrenti, anche per noi gli ultimi 18 mesi sono stati estremamente impegnativi. In particolare, quest’anno ci hanno penalizzato le chiusure dei centri commerciali nei weekend, che si sono protratte sino a maggio, mentre da settembre i numeri che stiamo registrando sono decisamente positivi. E con riferimento allo store aperto a Maximo nel 2020, siamo davvero soddisfatti della risposta che ci hanno
dato i cittadini romani, in virtù di un flusso di persone costante e consistente sin dal primo giorno. Nel complesso, siamo un’azienda forte e resiliente, con una clientela fedele. Il fatto che attualmente i nostri store sono aperti in tutti i nostri mercati, ci infonde una visione ottimistica per il futuro. Inoltre, siamo consapevoli che anche il design dei nostri store e l’esperienza di acquisto continuano a far parte dell’appeal di Primark, nonostante la pandemia. Questo spiega perché, nonostante il Covid-19, abbiamo continuato – e continueremo – ad aprire nuovi punti vendita, in Italia e nel mondo. Come valuta l’andamento di Primark in Italia rispetto ad altri mercati in cui è presente? L’Italia e in generale il sud Europa, nello specifico Francia Gian Luca Paganini, Head of Property di Primark Italia
e Spagna, sono i mercati che stanno performando meglio per l’azienda. L’Italia è considerata un mercato importante e sappiamo che i nostri clienti italiani amano il marchio Primark e tutto ciò che offriamo. In particolare, i clienti italiani adorano le nostre collezioni in licenza che includono marchi come Disney e NFL. Parallelamente, abbiamo anche assistito a un’ottima reazione dei clienti alla nostra crescente gamma di prodotti realizzati con materiali sostenibili, riciclati e organici come parte della linea ‘Primark Cares’. Primark, in occasione di Mapic Italy, ha accennato di voler considerare in Italia metrature inferiori rispetto a quelle della prima fase. Possiamo spiegare qualche dettaglio? In termini di vendita al dettaglio tradizionale, come qualsiasi attività commerciale, di tanto in tanto esaminiamo modelli di
L’AZIENDA IN PILLOLE
8 NUMERO DI PDV NEL MONDO 400 APERTURE PREVISTE NEL 2022 6 NUMERO DI PDV IN ITALIA
Canali di sviluppo Centri Storici E Centri Commerciali
business innovativi. Per poter continuare ad offrire la nostra gamma di prodotti e la shopping experience che caratterizza la nostra azienda, resta comunque fondamentale la presenza di una licenza di grande struttura di vendita, preferibilmente tra i 3.000 e i 5.000 mq. Parallelamente, fino ad oggi ci siamo orientati verso i centri commerciali considerati “Super-Regional o Regional” e, per quanto riguarda le high street, verso i principali capoluoghi di regione. Da qualche mese stiamo esplorando la possibilità di aprire anche in centri commerciali e province minori, al fine di portare l’esperienza Primark il più vicino possibile ai nostri clienti. Pur non arrivando a fare eCommerce, Primark si appresta a implementare significativamente i servizi online. Dal punto di vista dell’esperienza digitale del cliente, quali sono i progetti di Primark in Italia? Per quanto riguarda il trading online, non abbiamo piani immediati. Ciò nonostante, il digitale ha un ruolo sempre più importante nel supportare la nostra rete di negozi. Stiamo infatti investendo in un nuovo sito web e in strumenti di marketing digitale con l’obiettivo di migliorare l’esperienza online dei clienti Primark, puntando sempre a un aumento di afflusso e di vendite all’interno dei nostri punti vendita. Tra i principali servizi in via di attivazione, il click & collect. Infine, la sostenibilità ambientale e sociale è un fattore sempre più importante per il retail. Quali iniziative avete avviato da questo punto di vista? Da oltre un decennio lavoriamo per diventare un’azienda più sostenibile, perché sappiamo quanto sia importante per i nostri clienti e i nostri colleghi, oltre ad essere consapevoli che questo approccio ci permetterà di rimanere un’azienda forte anche in futuro. A settembre 2021, ad esempio, Primark ha lanciato la sua strategia globale di sostenibilità ‘Primark Cares’ assumendosi nuovi impegni, articolati in tre aree chiave. Quali? La prima è allungare la durata di vita degli indumenti: entro il 2025 offriremo vestiti dal prezzo conveniente e progettati per durare a lungo; entro il 2027 progetteremo i nostri vestiti in modo che possano essere riciclati; entro il 2030 tutti i nostri vestiti saranno rea-
lizzati con materiali riciclati o provenienti da fonti più sostenibili. La seconda è proteggere la vita sulla Terra e, per farlo, entro il 2027 elimineremo la plastica monouso e tutti i nostri rifiuti non legati all’abbigliamento; mentre entro il 2030 dimezzeremo le nostre emissioni di carbonio lunga tutta la nostra catena di fornitura e, in ambito di biodiversità, il nostro Sustainable Cotton Programme formerà gli agricoltori nell’utilizzo di pratiche agricole più rigenerative. La terza, infine, è migliorare la vita delle persone: entro il 2030 creeremo resilienza finanziaria offrendo un salario dignitoso per i lavoratori della nostra catena di approvvigionamento, realizzeremo programmi di formazione in materia di alfabetizzazione finanziaria e favoriremo l’accesso alla protezione sociale. Inoltre rafforzeremo la posizione delle donne nella nostra catena del valore attraverso lo sviluppo delle competenze e concentrandoci sugli ostacoli attualmente esistenti alla loro promozione e progresso di carriera. Infine garantiremo l’accesso a processi per la gestione dei reclami efficaci per i lavoratori della nostra catena di approvvigionamento e amplieremo l’accesso al supporto per il benessere fisico e mentale.• dicembre 2021 | retail food
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Analisi di Bilancio
di Maria Grazia Ferrari e Raffaele Pisano Studio Vergallo Brivio & Associati, Milano - www.vbea.it
Dispensa Emilia reazione ok alla crisi
Nel 2020, manager rapidi a cambiare il business. Finanze in salute. Ma occhio al peso delle immobilizzazioni
L
a società Vaimo S.p.A. è stata costituita nell’anno 2007 e nel corso dell’esercizio 2019, a seguito della fusione con la società Vaibo S.p.A., ha acquisito il marchio “Dispensa Emilia”. Come riportato nella relazione sulla gestione allegata al bilancio chiuso al 31 dicembre dell’anno scorso, nel corso dell’esercizio 2020, anno in cui tutta la ristorazione è stata duramente colpita dalla pandemia, Vaimo S.p.A. ha comunque proseguito la propria espansione sul mercato attraverso l’apertura di 4 ristoranti, di cui 2 in Emilia Romagna e 2 in Lombar-
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dia. Con l’apertura dell’ultimo punto vendita in Bologna, nel dicembre 2020, Dispensa Emilia ha consolidato la propria presenza sul mercato con 20 ristoranti, di cui 10 in Emilia Romagna, 8 in Lombardia, uno in Toscana e uno in Veneto, impiegando in totale 346 unità.
Sviluppo veloce del digitale Per far fronte alle regole imposte dal Governo al fine di fronteggiare la pandemia Covid-19, la società ha prontamente adeguato la
propria struttura adottando menù digitali, implementando sul sito web la possibilità di prenotare online il tavolo o la consegna a domicilio e sviluppando la consegna a domicilio, stipulando accordi con le aziende specializzate nel settore che operano tramite applicazioni. La società, al fine di rispettare le regole anti-
BILANCI A CONFRONTO 31/12/2020 Attività immobilizzate Attività correnti Passività consolidate
31/12/2019
∆
23.710.865
21.796.821
1.914.044
7.303.631
9.332.712
- 2.029.081
12.159.371
8.172.139
3.987.232
Passività correnti
5.357.290
6.765.916
- 1.408.626
Patrimonio netto
13.497.835
16.191.478
- 2.693.643
12.100.306
20.347.282
- 8.246.976
2.795
- 5.084
7.879
VALORE DELLA PRODUZIONE Fatturato Contributi in conto esercizio Altri ricavi e proventi TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE
68.394
77.020
- 8.626
12.171.495
20.419.218
- 8.247.723
COSTI DELLA PRODUZIONE per materie prime, sussidiare, consumo e merci
4.054.415
6.196.311
- 2.141.896
per servizi
2.530.288
2.753.781
- 223.493
per godimento di beni di terzi
1.636.189
2.073.927
- 437.738
per il personale
5.318.265
7.493.598
- 2.175.333
ammortamenti e svalutazioni
1.693.293
1.890.629
- 197.336
25.532
- 118.747
144.279
variazione rinanenze
299.077
198.614
100.463
TOTALE COSTI DELLA PRODUZIONE
15.557.059
20.488.113
- 4.931.054
Risultato operativo
- 3.385.564
- 68.895
- 3.316.669
Risultato di esercizio
- 2.693.644
- 193.337
- 2.500.307
accantonamenti per rischi
volta subìto una riduzione di circa 5 milioni di euro. Il risultato operativo, calcolato quale differenza tra ricavi e costi della produzione, è dunque negativo e pari ad euro – 3.385.564.
Tanti investimenti, ma il patrimonio regge Gli investimenti effettuati per l’avviamento dei nuovi locali, accompagnati dal calo del fatturato conseguente ai periodi di inattività e delle limitazioni a causa del Covid-19, sono stati la principale causa del risultato negativo dell’esercizio. La società ad ogni modo, nonostante la perdita conseguita di circa euro 2,7 milioni, è ben patrimonializzata: il patrimonio netto, al 31.12.2020, ammonta ad oltre 13,4 milioni di euro. Se da un lato la società risulta essere patrimonializzata è altresì vero che, nel 2020, la società presenta una struttura rigida: l’attivo immobilizzato risulta, infatti, superiore rispetto alle attività correnti. La prima voce infatti è pari a 23.710.865 euro, mentre l’attivo circolante solo 7.303.631 euro.
Indice di liquidità buono
Covid, ha altresì innovato il layout dei locali di ristorazione, rimodulando i tavoli e i posti a sedere. Dall’analisi dei dati di bilancio è evidente come le restrizioni imposte dal Governo a causa della pandemia, nel 2020, abbiano generato una contrazione dei ricavi di circa euro 8,2 milioni rispetto all’esercizio precedente. I ricavi conseguiti nell’esercizio 2020, e pari a circa 12 milioni di euro, non sono stati però sufficienti a coprire i costi della produzione sostenuti nel medesimo esercizio, seppur quest’ultimi, rispetto al 2019, abbiano a loro
La pandemia da Covid-19 e lo sviluppo dimensionale del gruppo, attraverso l’apertura di nuovi punti vendita, non hanno comunque intaccato la struttura finanziaria della società, che si può ritenere soddisfacente, tenuto anche conto che l’esercizio 2020 non è stato un anno “normale” per il settore della ristorazione. L’indice di liquidità risulta pari a 1,36. Si ricorda che questo valore, quando inferiore a 1, è spia di una situazione pericolosa nel far fronte ai propri impegni. Se compreso tra 1 e 2 rappresenta una corretta dimensione. Sempre come si legge nella relazione al bilancio chiuso al 31.12.2020, nel mese di marzo 2021, la società ha rafforzato il proprio patrimonio mediante apporto di nuovo capitale da parte dei soci di euro 5 milioni a supporto della politica di investimento. ¢ dicembre 2021 | retail food
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Aeroporti & Real Estate
The Circle (Zurigo) scommessa vinta
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he cosa può portare migliaia di visitatori in aeroporto, anche se non devono volare? Un’attrazione di rilievo, una via di mezzo tra un centro servizi e una destinazione business/shopping, se vogliamo una versione ultra moderna di uno shopping center “mixed use”, per usare un’espressione in voga. A Zurigo ci sono riusciti. Vicino all’aeroporto, a novembre 2020, è stato inaugurato il complesso The Circle, dopo cinque anni di lavori. Anche il più lungimirante degli svizzeri, non poteva immaginare di iniziare le attività nel pieno di una pandemia. Ma si è rivelato subito un successo. L’area, circa 180.000 metri quadrati, progettata dall’architetto giapponese Riken Yamamoto, mescola aree dalle diverse funzioni: uffici, hotel, un parco, un centro convegni, negozi, spazi per eventi, persino l’ospedale universitario Usz (Università Hospital Zurich).
La struttura semicircolare (certificata Leed Platinum) racchiude una micro città con dentro negozi, uffici, hotel, centro congressi e un ospedale universitario il rapporto” racconta Raffaela Ackermann, a capo della Corporate Communication di Flughafen Zürich AG.
Mix vincente di prodotto e servizio
Ricavi extra al di là del traffico
Come per tutti gli scali del Vecchio Continente, anche per Zurigo il presente e il recente passato sono stati duri, a livello di traffico. Solo 2,1 milioni di passeggeri nel primo semestre dell’anno, con un calo del 60% rispetto al-
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lo stesso periodo del 2020, e con un risultato in perdita per 45,1 milioni di franchi svizzeri. Eppure, proprio il documento ufficiale della semestrale ha messo in risalto la bontà dell’operazione The Circle. La nota, infatti, segnala che il declino dei ricavi (circa 263 milioni di franchi, -15%) è stato molto più attenuato rispetto a quello del traffico. “In particolare, il business real estate ha dato prova di essere una fonte stabile di entrate. L’apertura del Centro congressi e dell’Hyatt Regency Zurich Airport Hotel, all’interno di The Circle, sono stati una vera pietra miliare per lo scalo” si legge. “La pandemia è stata dura. Ma nessuno dei tenant che avevamo ha lasciato i propri spazi. Per tutti sono state trovate soluzioni individuali, in grado di mantenere vivo
“Ora, dalla riapertura delle attività, abbiamo notato un aumento significativo. I ristoranti sono molto frequentati durante l’ora di pranzo. In più, ogni giorno vengono curati circa 1.000 pazienti all’Ospedale universitario. Poi negli ultimi mesi abbiamo iniziato ad accogliere diversi nuovi tenant. A livello di uffici, sono arrivate aziende come Edelweiss, SAP, Novo Nordisk, il fashion retailer Bayard e un competence center dedicato alla mobilità alternativa di Amag. Ed abbiamo anche inaugurato il fitness center Kieser”. Questo mix fa parte della natura di The Circle. “Lo abbiamo costruito per i viaggiatori e i visitatori dello scalo, certo, ma nasce per servire il territorio circostante e tutta la regione. Per esempio, il parco all’aperto dietro la struttura è già diventato un punto di riferimento e lo stesso si può dire per il centro congressi, che ha già ospitato diversi eventi tutti di successo”. Infatti The Circle, e di conseguenza l’area aeroportuale, sono diventati a tutti gli effetti luoghi stabili di ritrovo. “E non abbiamo finito, perché altri tenant stanno completando alcune migliorie negli store, prima di riaprire. E ci sono nuove opening in scaletta nei prossimi mesi”. A.L.
Mystery Shopping Food
La Pizzeria Nazionale:
il premium format di Sebeto
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ocation urban, metratura superiore ai 200 mq dotata di dehoor esterno, arredo tailor made. Ma soprattutto, materia prima di marca dal posizionamento premium. Questo l’identikit dell’ultimo format ideato da Gruppo Sebeto, chiamato La Pizzeria Nazionale, oggi operativo a Milano in via Palermo, in pieno quartiere Brera. Aperto dopo il lockdown primaverile in un’unità già gestita dalla company campana - in portfolio alla società britannica di private equity OpCapita - La Pizzeria Nazionale si appresta a raddoppiare la propria presenza nel capoluogo meneghino con una seconda opening prevista nei prossimi mesi.
Unicità e standardizzazione in un unico contenitore Ingegnerizzazione dei processi da un lato e unicità dall’altro, in un mix sapientemente amalgamato da Jacopo Autieri che gestisce il locale, sono le caratteristiche su cui si basa ad oggi il format di La Pizzeria Nazionale. Questa commistione appare evidente prendendo in considerazione elementi quali la scelta delle materie prime, la relazione con il cliente e il layout del locale. Nel rapporto con i fornitori, La Pizzeria Nazionale si avvantaggia della relazione consolidata tra Sebeto (per Rossopomodoro) e grandi aziende produttrici, come ad esempio Rovagnati, che però forniscono a La Pizzeria Nazionale solo la linea premium. Parallelamente, l’impressione, quando ci si accomoda a La Pizzeria Nazionale, è quella di trovarsi in un tipico ristorantino del centro storico, in cui spicca la tradizionale ospitalità tutta italiana nel soddisfare ogni minima
LA PIZZERIA NAZIONALE Via Palermo, 11 (Milano) 15 settembre 2021 Location Menù Servizio Rapporto qualità prezzo Interattività
*** **** **** *** **
* insufficiente ** sufficiente *** buono **** ottimo
richiesta del cliente. Appare molto lontano, quindi, il concetto di catena. Unicità e standardizzazione si incontrano anche nel menù: le proposte di pizza e di cucina classica nazionale vengono valorizzate da ricette e ingredienti tipici regionali che, nel caso della pizza, si traducono in primis nell’impasto soffice alla napoletana e croccante alla romana. Nel caso della cucina, ai piatti continuativi si aggiungono specialità regionali che variano con cadenza mensile. Profonda, nell’assortimento, la proposta dei vini, che è possibile visionare sul proprio smartphone grazie a un Qr Code dedicato sul menu.
Esperienza a tavola personalizzata La nostra esperienza a tavola ha incluso entrambe le tipologie di impasto di pizza, la versione soffice con la scelta della “Cottarella” (provola di Agerola, prosciutto cotto Gran Biscotto Affumicato Praga al tartufo e cialda di grana) e quella croccante con l’“Abruzzese” (fiordilatte di Agerola e gorgonzola IGP con, in uscita dal forno, pancetta sgrassatella abruzzese, miele e noci). Per quanto riguarda la cucina, abbiamo optato per un primo di pesce: spaghettone di Gragnano con aglio, olio e peperoncino su battuta di gamberi rossi. Tutti i piatti sono stati spiegati e consigliati - con passione e una sana punta di orgoglio - da Jacopo Autieri, che cura in prima persona il rapporto con la clientela, garantendo anche tempi di ordinazione e servizio veloci e precisi. Sempre da Autieri un prezioso consiglio sull’abbinamento del vino: una bottiglia di Primitivo. Il dolce, con la scelta dei cannolini siciliani, ha coniugato un’esperienza di gusto e un piacevole quanto inaspettato momento ludico: il cliente ha la possibilità di farcire direttamente il cannolino con la ricotta, la granella di cioccolato e quella di pistacchio. A nostro avviso, confrontando i listini con altri player qualificati stanziati su Milano, il pricing risulta piuttosto competitivo sulla pizza, che spazia dai 7 euro della marinara ai 16,50 della Siciliana e Piemontese, con una media intorno ai 10 euro; mentre appare più allineato sui primi e sui secondi piatti. Evidentemente, il listino prezzi beneficia dei rapporti consolidati tra fornitori e Gruppo Sebeto, a vantaggio del consumatore finale. A.P. dicembre 2021 | retail food
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Travel Aeroporti
di Adriano Lovera
Da Ryanair a easyJet, da Wizz Air a Vueling. Annunci a go go sul corto-medio raggio. Ma le recenti strette sui viaggi aumentano l’incertezza
Dalle low cost, raffica di novità
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leggere i comunicati stampa sul programma dei voli nei nostri cieli, sembra splendere il sole. Le low cost, vere regine del mercato italiano, moltiplicano i collegamenti e guardano anche in avanti. Come Ryanair, che addirittura ha già presentato l’operativo per l’estate 2022. O Wizz Air, che sta spingendo molto sulla pubblicità e punto molto su Fiumicino. Certo, per dare una scossa ai ricavi del travel retail servirebbe il ritorno del lungo raggio. La riapertura degli Stati Uniti, dello scorso 8 novembre, ha ridato un bel po’ di speranza, anche se, a livello di volumi, è prestissimo per capirne l’impatto. E il recente riacutizzarsi della pandemia non aiuta.
Nuove basi, segno di investimenti concreti La moltiplicazione delle rotte, si sa, non è automaticamente segno di un mercato che corre. I collegamenti si possono interrompere, diminuire come frequenze, e se serve tagliare del tutto senza troppi problemi. Un po’ 50
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Vueling ha inaugurato la tratta Genova-Parigi Orly più interessante, invece, dar conto delle nuove basi aperte nel nostro Paese e dell’aumento del numero di aerei posizionati sulle nostre piste. Questo sì, almeno, segno degli investimenti dei vettori e del fatto che il mercato italiano continua a fare gola e le compagnie vo-
gliono farsi trovare pronte per la ripresa. E vogliono cogliere al volo le varie “finestre” che si aprono durante l’anno. L’ultimo biennio, in effetti, ha insegnato che nonostante le incertezze della pandemia, almeno nel periodo estivo le lancette del movimento pas-
PER LA NUOVA ITA, FIUMICINO CENTRALE SUL LUNGO RAGGIO
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he cosa fa, intanto, Ita Airways, la compagnia erede della vecchia Alitalia? Qualche operazione strappa un sorriso. Come l’operazione di marketing congiunto con Helbiz, la società dei monopattini elettrici che a Milano ha lanciato anche il servizio kitchen. Che non pare abbia proprio spopolato. Ora Helbiz Kitchen aprirà anche a Roma Fiumicino, per fornire i pasti ai dipendenti ITA. Al di là di questo, ITA, con alla guida Fabio Lazzerini, si muove e per allargare il network fa la cosa più ragionevole, ossia sigla accordi di codeshare, ad esempio con Delta (richiesta), con Air Serbia, con gli spagnoli di Air Europa e con Tap Portugal. Ita Airways ha iniziato ufficialmente a volare il 15 ottobre, con 52 aerei, e ha trasportato circa 600mila passeggeri nel giro di un mese. L’a.d. Lazzerini ha annunciato che nel 2022 arriveranno in flotta 22 nuovi aerei, tra cui il primo Airbus A350. Nei piani, l’ampliamento dell’offerta sugli Stati Uniti, con novità tra cui le rotte da Roma verso Boston, Miami e Los Angeles. E ancora sforzi sul lungo raggio, con il Sud America e il Giappone, sempre da Roma, tra cui San Paolo, Buenos Aires e Tokyo Haneda.
Bisogna smettere: Più speranza con la riapertura degli Usa
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8 novembre, data di riapertura degli Usa, secondo American Airlines le prenotazioni verso l’Europa e l’Italia sono schizzate. Speriamo che durino. Roma Fiumicino e Milano sono al centro dei collegamenti. Dalla Capitale ci sono Delta Air Lines per New York JFK e Atlanta, United per Newark e ITA Airways per New York JFK, un’offerta in aumento ne corso del mese di dicembre. Da marzo 2022 saranno operativi i voli di Ita Airways da Roma Fiumicino verso Miami e Boston, e da Milano Malpensa verso New York Jfk. Nell’estate 2022 è previsto l’avvio della rotta Roma Fiumicino-Los Angeles. Intanto, da Milano Malpensa, è tornato il diretto di Emirates su New York, che si aggiunge ai collegamenti operati da altri, come Delta in prima fila. “Questa rotta con oltre 1 milione di passeggeri nel 2019 è di gran lunga la più grande rotta commerciale intercontinentale in Italia” ha commentato Armando Brunini, amministratore delegato di Milan Airports.
ryanair dichiara un investimento da 200 milioni di euro sulla nuova base di torino
MARE E CITTÀ EUROPEE: ANCORA PIÙ SCELTA Tante città europee, per l’inverno, e mare per l’estate. Ecco che cosa si trova nel lungo elenco di nuovi collegamenti annunciato sul mercato italiano. EasyJet ha persino messo il volo verso il villaggio di Babbo Natale, a Rovaniemi, ma soprattutto ha potenziato la Svizzera, la Sardegna, Parigi, Londra e Berlino. Wizz Air spara su Roma Fiumicino, annunciando le novità Madrid, Minorca, Ibiza, Palma di Maiorca, Lione, Cefalonia, Rodi, Preveza, Basilea, Turku, Podgorica, Belgrado e Yerevan. Ryanair inseggeri si rimettono a correre, specialmente in ambito domestico ed europeo. Ecco allora easyjet, che ha piazzato 6 nuovi aerei nei nostri aeroporti, portando la flotta complessiva a 33 macchine. Nel dettaglio, passano da 21 a 24 i velivoli che “dormono” a Milano Malpensa, scalo chiave per la compagnia, da 4 a 6 quelli su Napoli e da 2 a 3 quelli per il Marco Polo di Venezia. “L’approccio rigoroso alla gestione dei costi, mantenuto durante la crisi sanitaria, ci consente ora di tornare a investire con forza nel mercato italiano, dove contiamo di tornare presto a trasportare oltre 20 milioni di passeggeri ogni anno” è l’auspicio di Johan Lundgren, amministratore delegato di easyJet. E certo di strada da colmare ce n’è, visto che si parte dai 4 milioni e mezzo trasportati nel 2020. Investe anche Wizz Air, la vulcanica compagnia ungherese (ma quotata a Londra), che a settembre addirittura ha lanciato un’offerta d’acquisto per prendersi easyJet, offerta però rispedita al mittente dagli inglesi. Wizz ha aperto una nuova base italiana a Venezia, la settima, con 2 aerei Airbus A321 neo, e intanto ha piazza-
vece si è portata avanti sull’estate 2022, lanciando 47 nuove rotte, specialmente su Venezia che ora viene collegata in lungo e in largo, da Comiso e Madrid, da Stoccolma e Santander. C’è molto anche su Roma Fiumicino, tra cui novità su Spagna e Grecia, e si scorgono curiosità come la tratta Torino-Billund, cittadina danese da 6.000 abitanti. Vueling inaugura Parigi Orly, sia da Genova sia da Torino, mentre Volotea dalla città ligure fa il Charles de Gaulle. to un altro aerei, il quinto, a Roma Fiumicino. A marzo era arrivata la base di Palermo. Dal 1 novembre, invece, è operativa la nuova base di Ryanair, la 16esima in Italia, a Torino-Caselle, con 2 aeromobili, con un investimento dichiarato dalla compagnia di 200 milioni di dollari. “Si tratta di un’opportunità strategica fortemente voluta per poter superare quanto prima la crisi e guardare ad un futuro sempre più internazionale per Torino e il Piemonte” è anche in questo caso l’auspicio, di Andrea Andorno, amministratore delegato di Sagat-Torino Airport. E l’elenco dei vettori che muovono piccoli/grandi passi in Italia continua, come la rumena Blue Air, che rinnova la flotta e si appresta a piazzare su Milano Linate quattro Boeing 737-8 Max nuovi di zecca. E poi ci sono le mosse di Volotea, che dopo lo stop di Alitalia e la trasformazione in ITA Airways, si è presa una direttrice non certo determinante a livello di travel retail, ma di importanza simbolica come i voli in continuità territoriale sulla Sardegna. Per questo gli spagnoli dovrebbero aprire una terza base, ad Alghero. ¢ dicembre 2021 | retail food
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Grandi insegne Prospettive
Gdo italiana, rischio “provincialismo”
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na delle ragioni per cui ho appoggiato fin da subito l’acquisizione di Auchan da parte di Conad è che la dimensione aziendale sarà sempre più un fattore decisivo per affrontare la transizione tra la GDO del ‘900 e quella che sta iniziando a intravedere nuovi perimetri di offerta e modalità di servizio. E questo cambiamento non sarà indolore. C’è, ovviamente, chi resiste e presidia il suo modello di business ritenendolo vincente. Lo pensavano anche il grosso negozio di macelleria del mio quartiere, a Milano, come il lattaio o il droghiere, all’apparire del primo supermercato. La conoscenza dei clienti e del mercato, l’essere al centro di quella comunità li tranquillizzava. Poi è cambiato tutto e abbiamo visto come è andata a finire. Le stagio-
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ni cambiano. E ogni stagione ha i suoi frutti. La transizione sarà comunque lunga. Molti passeranno la mano, altri saranno costretti a fare il salto necessario e trovare il modo di mettersi insieme per crescere. Il passo indietro di alcune multinazionali dal nostro mercato, o il loro ridimensionamento, trae in inganno diversi osservatori. È sorprendente come molti ne sottovalutino alcune tra le ragioni più profonde. I meno arguti sembrano perfino soddisfatti. “Italians do it better”, quando non è una battuta, è la conclusione di approcci a mio modesto parere semplicistici, che spiegano alcune delle difficoltà delle multinazionali nel leggere le specificità territoriali, di essere legate a centralizzazioni decisionali che rallentano o limitano i comportamenti nei singoli Paesi, di aver spedito,
a presidio di un mercato oggettivamente complesso, manager spesso non all’altezza del compito. Tutti elementi presenti ma che, da soli, non sono Mario Sassi Senior advisor e blogger sufficienti a spiegare la realtà. Innanzitutto occorrerebbe evitare le generalizzazioni. Stiamo parlando di gruppi di dimensione internazionale e quindi parlare di nazionalità, utilizzando pregiudizi e non valutazioni oggettive e sostenute dai numeri, è segno di eprovincialismo. I “francesi” non esistono. Esiste Auchan e Carrefour. Così come i “tedeschi”. REWE e LIDL, per fare due nomi, non sono la stes-
sa cosa. Così come Conad e Vegé per restare in Italia. Le responsabilità dovute ad un approccio sbagliato al nostro mercato sono state sottolineate da tutti. Pochi hanno analizzato gli altri aspetti. Innanzitutto, tutte le insegne che hanno lasciato il nostro Paese hanno investito altrove rilocalizzando e rifocalizzando i loro investimenti. Non comprendere che solo questo elemento è di per sé un fattore negativo per tutto il comparto sottolinea un approccio provinciale. La competizione, la ricerca, la sperimentazione e la formazione manageriale solo per citare alcuni elementi delle dinamiche di un’impresa moderna, sono fattori determinanti che arricchiscono o impoveriscono un settore. Buona parte del management della GDO italiana oggi in gran-
de spolvero viene quasi tutto da lì. Ed è soprattutto la grande impresa, multinazionale o nazionale che sia, a credere nell’importanza di quei fattori. La GDO italiana è, purtroppo, uno dei comparti con i livelli di istruzione più bassi, minore formazione imprenditoriale e manageriale, pochi ingressi da fuori. In secondo luogo, il contesto organizzativo. Se Carrefour cede al franchising è perché ha compreso che certe rigidità strutturali non sono affrontabili nel nostro Paese se non aggirandole. Grandi aziende e multinazionali sono
tenute al rispetto dei contratti nazionali firmati dalle organizzazioni più rappresentative, che cubano un costo dal 15 al 25% in più rispetto a quelli, pur legittimi a legislazione attuale, applicati da molte imprese italiane a livello locale. Non è solo un problema di retribuzione che è sostanzialmente paragonabile. Vale per l’inquadramento, il lavoro straordinario, le indennità, i contributi per la bilateralità, la quattordicesima, il riconoscimento del lavoro domenicale, l’utilizzo di part time e tempi determinato. E mi fermo qui. Costo del lavoro, numero di vertenze sindacali e le-
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Grandi insegne Prospettive gali, rapporti con i fornitori locali e con il contesto, cause civili, flessibilità operativa e organizzazione del lavoro, interlocuzione con il sindacato territoriale fanno una notevole differenza. E spesso sono insegne locali che appartengono alle stesse associazioni di rappresentanza dei big del settore, che conoscono benissimo la situazione ma sono le prime a chiudere, a volte un occhio, altre volte tutti e due. Ed è la somma che fa il totale. Quindi meglio cedere. Prima al Sud e poi via via a salire. Una delle ragioni che bloccano il rinnovo dei CCNL più importanti da oltre due anni è che le stesse associazioni non volendo affrontare le contraddizioni interne rinviano il negoziato appellandosi (pur con buone ragioni, sia chiaro) al difficile momento economico e i rischi di ripresa dell’inflazione. E, ultimo ma
non ultimo, i motivi del ritiro sono diversi per ciascuna insegna. REWE poco prima di lasciare ha cercato addirittura di acquisire Esselunga. L’idea di non poter competere per poter raggiungere in tempi ragionevoli una posizione di leadership ha contribuito a spingere la casa madre ad investire altrove. E, questo importante elemento, si somma agli altri. Auchan è una grande azienda francese che ha mantenuto un profilo familistico e che ha progettato con grande lungimiranza la sua “fuga” sapendo che la parte più superficiale del settore (compresa parte della stampa) si sarebbe concentrata sulle responsabilità dei nuovi arrivati (il classico dito al posto della 54
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luna) consentendo a loro e al management locale, altrettanto responsabile, di salvarsi la coscienza. Altra cosa Auchan rispetto ad una multinazionale strutturata come Carrefour. Quest’ultima ha capito che per ripartire occorre muoversi con le regole del gioco del Paese. Da qui il passaggio a terzi e il taglio dei punti vendita. Addebitare a Cristophe Rabatel le gestioni passate è un errore. Lui semmai deve rimediarne le conseguenze. I manager
con le sue caratteristiche professionali arrivano proprio quando la macchina deve essere rimessa sui binari, prima che l’operazione diventi impossibile. Questa scelta segnala due aspetti. Che Carrefour crede fermamente nel risanamento, ma che non si fermerà davanti a nulla perché scorciatoie e rassicurazioni formali non servono più. E di parole i manager di quell’azienda (francesi o italiani che fossero) che si sono succeduti negli anni ne hanno già dette troppe. La stessa strategia di cessione a terzi è stata, tra l’altro, adottata recentemente anche in Francia. Terziarizzare ciò che non ha più costi comprimibili, per spostare parte del rischio di impresa, ripensare gli ipermercati riducendone le superfici, investire sull’innovazione, riposizionare l’intero gruppo. È un sistema complesso che cerca di adattarsi al contesto esterno. E non credo finirà qui. Né con questo ultimo piano presentato ai sindacati. Tra l’altro formati, dimensionamenti, contenuti e modelli vanno ripensati perché le scelte di oggi, visti i tempi di implementazione in Italia, definiscono i perimetri dei prossimi dieci anni e dovranno accompagnare l’evoluzione del settore. Se alcune multinazionali se ne vanno, altre però arrivano. Nell’horeca, nell’ultimo miglio, nei centri commerciali. Per non parlare dei giganti della Rete. Ritorneranno anche nella GDO perché le nostre insegne, salvo le più lungimiranti, non sono in grado, per gelosie e limiti manageriali, di mettere a fattor comune risorse e punti forti. E sono appetibili. Soprattutto quelle intorno al miliardo di euro di fatturato. Questo è il punto su cui occorrerebbe riflettere sul serio. Mario Sassi www.mariosassi.it
News Servizi e Fornitori
DA HIKVISION LA CAMERA CON FILTRO ANALISI CADUTA
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a telecamera di Hikvision 4MP Triple Lens Behavior Analytics è attualmente l’unica telecamera dotata di video analitica a tecnologia AI dedicata, capace di analizzare la caduta e la permanenza prolungata di un soggetto in un’area. Un vero concentrato di funzioni intelligenti che spaziano dalla security alla safety. L’algoritmo a deep learning integrato in questa telecamera supporta diverse funzioni di analisi della scena. A calibrazione manuale, automatica o one-touch, il prodotto supporta anche il filtro “altezza” ed è in grado di discriminare la caduta dei soggetti e degli oggetti con altezza inferiore alla soglia prestabilita. In caso di disconnessione dalla rete, questa telecamera garantisce che la registrazione non vada persa entrando in modalità trasmissione continua e permettendo, assieme all’NVR dotato di SD Card, di recuperare il video a posteriori. Questa è però solo una delle funzioni intelligenti incorporate da questa telecamera, che supporta un sistema di codifica smart (bit rate e delay ridotti, tecnologia di codifica adattiva), compensazione automatica del backlight, riduzione del rumore digitale 3D, digital wide dynamic (DWDR), correzione della distorsione, e molto altro ancora.
GARVAN: DIFFUSORE SONORO EMOZIONALE CON OPZIONE LED
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l diffusore sonoro Garvan KN116 (collezione Celeste) è ideato per migliorare il benessere acustico degli ambienti commerciali. È un diffusore sospeso, di forma cilindrica, disponibile in molti colori, con sospensione pneumatica e una potenza a scelta tra 50 o 100 watt. La sua particolarità è che, con l’illuminazione led opzionale, si possono creare giochi di luce soffusa e fare in modo che il diffusore si integri con il look del locale. La facilità di installazione, unita alle performance in termini qualitativi e quantitativi, assicura una diffusione acustica piacevole a basso volume ed emozionante ad alto volume. Le misure del prodotto sono 43x26x26 cm (H/L/P).
COSTA GROUP ALLARGA I PROPRI ORIZZONTI
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osta Group continua ad allargare i propri orizzonti, sviluppando progetti di alto prestigio dalla Silicon Valley fino a Sidney. Sono molti, infatti, i locali realizzati, in cantiere e in fase di ultimazione, da Eataly Dallas, Londra e ora la California, nella Silicon Valley. Altri progetti realizzati di recente sono “Sophia Loren” a Firenze, Mercato Centrale a Milano fino a Pino in Australia e Katella a Los Angeles. Oggi in consegna sono previsti altri store Eataly in Middle East e Serafina a New York, oltre agli immancabili IT in Europa e Stati Uniti. Il tutto senza trascurare le fiere internazionali a cui Costa Group da sempre partecipa con format innovativi. In settembre Cibus a Parma, Il Fuori Salone di Milano, il Bootcamp di Assisi, il Retail Building Management Forum (RBM), e poi ancora Cheese a Bra sino ad arrivare al Sirha di Lione e Host Milano. Il tema che ha accompagnato gli eventi sono le radici, perché la passione ha radici profonde. La storia di Costa Group mostra un grande lavoro e un grande sforzo che ha visto la sua completa realizzazione in Host Milano dove il pubblico è stato coinvolto in un percorso immersivo ed esperienziale nella natura, passando tra alberi, cibo e arte.
M-CUBE ACCELERA SULLA NUOVA STRATEGIA CON IL CLIENTE AL CENTRO
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-Cube, tra i leader italiani nella digitalizzazione dei punti vendita, ridefinisce la propria strategia, nell’ottica di approfondire il concetto di omnicanalità e di mettere al centro la customer journey del cliente. Partendo dall’analisi del brand, M-Cube supporta le aziende nella lettura dei suoi valori e dei suoi bisogni, con l’obiettivo di definire le buyer persona, e costruire una proposta di journey che coinvolga i touchpoint digitali presenti all’interno del punto vendita. La definizione dei touchpoint digitali deve inserirsi all’interno di una strategia omnicanale, in cui questi possano comunicare facilmente e senza frizioni con i device personali del cliente, per poter interagire con il brand e con gli spazi fisici, vivendo in modo attivo l’esperienza in negozio. Definiti i touchpoint e i contenuti, è necessario definire quali siano le interazioni fra il mondo offline e online, per rendere l’esperienza fluida e immersiva.
H 43,0 cm
Speaker: KN116B
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World Travel Retail PARIGI CERCA PARTNER PER JOINT VENTURE
PARIGI - Groupe ADP, società di gestione degli scali di Parigi, ha annunciato una gara per la selezione di un partner che entri al 49% nella joint venture incaricata di gestire la parte retail, su circa 140 negozi fra gli scali Charles de Gaulle, Orly e Le Bourget. La proposta è di una partnership decennale, con un valore atteso a livello di vendite pari a 9,4 miliardi di euro nel periodo di contratto. Il testo specifica che si darà vita a una joint venture neo costituita, che si occuperà di tutti gli aspetti dell’offerta retail. Attualmente, Group Adp opera insieme a Lagardère Travel Retail, con un accordo che scade il 31 dicembre 2022. L’attività con il nuovo partner, che potrebbe essere la stessa Lagardere, inizierà quindi il 1 gennaio dell’anno successivo.
ham, East Midlands. Al contempo, continua l’avanza inglese di InMotion, brand americano, che attualmente negli Stati Uniti è il principale rivenditori di tecnologia nel travel retail.
A HEATHROW GLI “INSTAGRAM CAFE” EL&N
DUBAI RICHIAMA 900 DIPENDENTI
DUBAI CITY – La società Dubai Duty Free, ha richiamato in servizio 900 dipendenti, dopo la decisione di riaprire l’atrio A all’interno del Terminal 3 dello scalo internazionale emiratino. Dopo questa riapertura, la capacità operativa dell’aeroporto è praticamente tornata al 100%. Il Concourse A era chiuso addirittura dal 25 marzo 2020, come parte delle misure implementate dallo scalo per contenere il Covid.
LONDRA – EL&N London ha aperto uno dei suo caffè all’interno del Terminal 3 dello scalo di Heathrow. Il locale, oltre 300 metri quadrati, è stato aperto insieme al retail consultant Harper Dennis Hobbs. Dopo la stazione di Londra St Pancras, questa è la seconda location nel travel retail per il brand di caffetterie, famo-
GARA PER QUATTRO DUTY FREE IN INDIA
A STANSTED MAXI STORE WHSMITH E INMOTION
LONDRA – Allo scalo londinese di Stansted inaugurato un negozio da oltre 500 metri quadrati, firmato insieme da WHSmith e InMotion. Il concept store “combinato” vende libri, idee regalo, cibo e bevande, più una vasta gamma di tecnologia e accessori di marchi premium, come Apple, Bose e Samsung. L’operazione fa parte di un vasto piano di espansione del retailer WHSmith, che in estate aveva deciso di rilevare quasi venti negozi della ex Dixons Travel, in diversi scali inglesi, tra cui i tre londinesi, ma anche Manchester, Birming56
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BANGALORE – L’aeroporto internazionale di Bangalore, uno dei maggiori dell’India, ha dato il via a una gara per selezionare un operatore cui affidare la gestione di quattro duty free al Terminal 2 dell’aeroporto. La gestione sarà condotta in joint venture insieme all’operatore aeroportuale. Si tratta nel complesso di quasi 4.000 metri quadrati di superficie commerciale, tra cui 1.700 metri di duty free di passaggio nelle Partenze internazionali. La proposta contrattuale prevede la durata di 15 anni e le offerte si chiudono il prossimo 21 gennaio.
se per i suoi interni colorati e allestiti come delle vere scenografie, tutte sullo sfondo dominante del colore rosa. Proprio per questa caratteristica, EL&N si definisce il cafè più instagrammabile al mondo. Il brand conta al momento 10 store a Londra, più altri a Parigi, Doha, Kuwait City.
HEINEMANN LANCIA IL SUO CONCEPT “GREEN”
BERLINO – Gebr Heinemann, uno dei maggiori operatori del travel retail, ha fatto debuttare in tre aeroporti tedeschi il suo nuovo concept ispirato alla sostenibilità. Nei suoi punti vendita degli aeroporti di Berlino, Francoforte e Amburgo, e
duty free world | in futuro anche in altri scali, è ora ben visibile una selezioni di prodotti, caratterizzati dal marchio “future friendly: Great for you. Better for the planet”. Sotto questo cappello, sono selezionati alcuni prodotti in base alla loro impronta ecologica. In primo luogo, ciascuno di questi deve rispettare almeno uno di questi quattro requisiti: riciclabile, riciclato, ricaricabile, senza plastica. “Siamo convinti che si possa avere successo, dal punto di vista commerciale, ma allo stesso tempo fare qualcosa di utile per il sociale e per l’ecologia” secondo Dirk Schneider, Chief commercial officer di Gebr. Heinemann.
BULGARI FIRMA UN NUOVO MONOMARCA MOSCOVITA
MOSCA – Imperial Duty Free ha inaugurato una nuova boutique monomarca Bulgari, da 110 metri quadrati, al terminal C dell’aeroporto internazionale di Mosca Sheremetyevo. Lo store è gestito in joint venure con Gebr. Heinemann e Greenway e va a completare il portfolio di fascia luxury dello scalo. “Costruita per sorprendere e deliziare i passeggeri dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, l’aspetto e l’atmosfera della boutique ricordano una lussuosa casa romana, accogliendo con grazia i nostri clienti alla scoperta delle collezioni di gioielli, orologi e accessori di Bulgari.“ Costruita per sorprendere e deliziare i passeggeri dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, l’aspetto e l’atmosfera della boutique ricordano una lussuosa casa romana” secondo la maison.
by Kevin Rozario
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London kevin.rozario.uk@gmail.com
Some pockets of hope during travel retail’s wilderness years Pillole di speranza in questi anni “selvaggi” del travel retail
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ike everything about Covid-19, the pandemic is throwing up more questions than answers. Just when travel was opening up again, rocketing daily cases numbers in markets like Austria, Germany and Hungary have raised the spectre of tighter measures to contain viral spread. The summer and autumn had offered a reprieve to travel retailers. Third quarter results for the two biggest airport retailers worldwide – Dufry and Lagardère Travel Retail – saw substantial gains on the same period last year, though they were down on 2019 by 45% and 39% respectively. Some markets are doing much better than others. For Dufry, October sales in Central America and the Caribbean were at 90% of 2019 levels – “relatively close to normalisation” said CEO Julián Díaz. The Mediterranean, Eastern Europe and Middle East were almost as good at 89%, though globally October trended at 61% versus October 2019, which suggests that some locations continued to do very badly. The full reopening of air routes between Europe and the US in November was something travel retailers had desperately waited for. In the absence of high-spending Chinese travellers – still confined within their borders – American travellers offer an alternative market for high-end sales. But the luxury market – central to travel retail in the past – may not deliver as it did in the past and travel retailers, especially in Europe, need to be braced for that. As the Chinese get used to shopping duty-free in their own backyard of Hainan they could become less inclined to shop for luxury when they travel abroad. In Bain’s latest worldwide luxury goods market report, in association with Italy’s Altagamma, travel retail is the worst-performing sales channel. From a market share of 7% in 2019, it has fallen to an estimated 2% in 2021. The study, released in November, forecasts that travel retail might again reach 7% of the personal luxury goods market, but only in 2025. The main pressure on all channels – especially department stores – will be from online whose share of personal luxury will grow from 12% in 2019 to 30% in 2025. While these are only forecasts, they indicate that travel retailers – especially in core sub-channels like airports – may have to rethink their long-term strategies.
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ome tutto ciò che circonda il Covid-19, la pandemia sta sollevando più dubbi che risposte. Proprio quando i viaggi si stavano riaprendo, i casi di positività sono schizzati ancora in mercati come Austria, Germania e Ungheria, sollevando lo spettro di misure più severe per contenere la diffusione del virus. L’estate e l’autunno avevano offerto una tregua ai retailer del travel. I risultati del terzo trimestre per i due maggiori operatori aeroportuali - Dufry e Lagardère Travel Retail – hanno registrato rialzi sostanziali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sebbene ancora sotto i livelli del 2019, rispettivamente del 45% e del 39%. Alcuni mercati stanno andando meglio di altri. Per Dufry, le vendite di ottobre in America Centrale e nei Caraibi erano vicini al 90% dei livelli 2019, “relativamente vicino alla normalizzazione” ha affermato il CEO Julián Díaz. Il Mediterraneo, l’Europa orientale e il Medio Oriente erano ugualmente positivi, con l’89%, anche se a livello globale il mese di ottobre registrava solo il 61% rispetto allo stesso mese 2019, segno dunque che alcune aree stanno ancora performando molto male. La piena riapertura delle rotte aeree tra l’Europa e gli Stati Uniti, a novembre, era qualcosa che i retailer attendevano con ansia. In assenza di turisti cinesi “high spending – ancora confinati in patria – gli americani offrono una valida alternativa per le vendite di fascia alta. Ma il mercato del lusso, determinante per il travel retail in passato, potrebbe non portare più i risultati cui eravamo abituati, soprattutto in Europa, e i travel retailer devono prepararsi a questo cambiamento. Man mano che i cinesi si abituano a fare acquisti duty-free nel loro “cortile” di Hainan, potrebbero diventare meno inclini a spendere nel lusso quando viaggiano all’estero. Nell’ultimo rapporto di Bain sul mercato mondiale dei beni di lusso, realizzato insieme ad Altagamma, risulta che il travel retail sia il canale di vendita con le peggiori prestazioni. Da una quota di mercato del 7% nel 2019 è sceso a circa il 2% nel 2021. Lo studio, pubblicato a novembre, prevede che il travel retail potrebbe raggiungere nuovamente il 7% solo nel 2025. La minaccia principale, per tutti i canali ma in particolare sui department store, arriva dall’on line , la cui quota nel segmento luxury passerà dal 12% del 2019 al 30% nel 2025. Sebbene queste siano solo previsioni, indicano che i travel retailer, soprattutto nei canali core come gli aeroporti, sono chiamati a ripensare le loro strategie di lungo periodo.
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f International News
New Markets Outlook | a cura di Luca Esposito | esposito_mail@yahoo.it
Sud Est asiatico: tanto spazio per l’export nell’e-commerce
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l valore dell’e-commerce dell’ASEAN (Indonesia, Tailandia, Filippine, Malesia, Singapore, Vietnam e Brunei) è aumentato di quasi sei volte in soli quattro anni, passando da 9,5 miliardi di dollari USA nel 2016 a 54,2 miliardi nel 2020, con stime di crescita importanti fino a raggiungere i 146 miliardi di dollari entro il 2025. Nello stesso periodo, l’e-commerce in Cina e negli Stati Uniti è cresciuto invece di circa due volte (Fig.1).
fonte: www.janio.asia.com
Fig.1: Euromonitor passport database
Fig.2: Valore De minimis nei paesi ASEAN 58
retail food | dicembre 2021
Tuttavia, c’è ancora un notevole margine di crescita. La percentuale delle vendite al dettaglio online, rispetto al totale, rimane ancora molto più alta nei paesi presi precedentemente come benchmark per il confronto (27% in Cina e il 20% negli USA rispetto al 9% nell’ASEAN). Le strategie di ingresso sono le medesime presenti in altri Paesi: sviluppare i propri siti web per vendere direttamente o scegliere di vendere sui marketplace. Questi ovviamente rappresentano l’opzione prioritaria per le aziende di piccole-medie dimensioni. Tra questi, due importanti operatori dell’area sono Lazada e Shopee. Il Gruppo Lazada (www.lazada.com), nato a Singapore nel 2011 e controllato dal Gruppo Alibaba dal 2016 (www.lazada.sg), è il principale operatore e-commerce operante in tutti i paesi dell’area. L’Agenzia ICE (Italian Trade Agengy) ha siglato un accordo di collaborazione con questo Gruppo al fine di facilitare le aziende italiane nel loro ingresso sui mercati dell’e-commerce in ASEAN. Allo stesso modo, Shopee Pte Ltd (www.shopee.com) è una società ecommerce anch’essa di Singapore fondata nel 2015, che opera in tutto il sud-est asiatico, Asia orientale, America latina e anche in Europa (Francia e Spagna). Shopee inoltre è presente con un proprio ufficio e magazzino ad Hong Kong, che funge da hub per gli altri paesi e fornisce assistenza per le procedure di sdoganamento, logistica e consegna al cliente finale. Tramite questi operatori, le aziende possono facilmente creare una
propria vetrina sui mercati e godere dei vantaggi nell’elaborazione dei pagamenti, nel marketing e nella logistica (magazzino e consegna). Inoltre, essi offrono servizi di traduzione preziosi per raggiungere i consumatori nell’ ASEAN, una regione linguisticamente molto diversificata. Un’altra caratteristica peculiare di queste aree è la presenza di regolamentazioni differenziate tra i paesi circa dazi e tasse all’importazione. In particolare, le differenze nella determinazione del valore “De minimis”, cioè la soglia di prezzo al di sotto di cui non sono presenti tasse sull’importazione o sono comunque minime. Per la determinazione di questo valore, si considera il valore della merce spedita, più le spese di spedizione e i costi di assicurazione. Questo aspetto è particolarmente importante per il settore dell’e-commerce perché spesso il valore unitario della merce venduta tramite questo canale è contenuto. Di conseguenza, se l’azienda si fa carico dei costi di consegna al cliente finale, la conoscenza delle regole sul valore De minimis (fig.2) può generare efficienza sui costi mentre, viceversa, se tali costi vengono addebitati a valle sul cliente, possono essere evitare brutte sorprese nella presentazione delle tasse da pagare scoraggiando l’acquisto da parte del cliente stesso. Tra i paesi ASEAN presi in considerazione, Singapore offre sotto questo punto di vista buone opportunità in quanto il valore di De minimis è elevato (400 SGD circa 260€), superato il quale viene applicata un’imposta sui beni e servizi (GST) del 7% (sempre in assenza di dazi all’importazione, ad eccezione di tabacco e liquori). Nelle Filippine, tale valore minimo rimane considerevole, circa 173€ (10.000 PHP con 12% VAT e dazi variabili 0-65%), in Malesia è di 105€ (500 MYR), in Tailandia e Vietnam è di circa 40€ (rispettivamente 1.500 THB e 1.000.000 VND). Mentre, per quanto riguarda l’Indonesia, la soglia è talmente bassa da non essere interessante (3 USD).
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f International News DA PARIGI LA RIVOLUZIONE “FLASH” DI CARREFOUR
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arrefour ha presentato a Parigi il nuovo format Carrefour Flash 10/10 (10 per acquistare e 10 secondi per pagare). Lo store, ubicato in Avenue Parmentier, dotato di 900 referenze, consente una spesa rapidissima, grazie alla completa automatizzazione. Il cliente, durante la spesa, non deve scansionare alcun articolo con il cellulare, e neppure deve estrarre gli articolo dal sacchetto arrivato alle casse. La spesa viene tracciata automaticamente da un sistema di sensori e l’utente, alla fine, deve semplicemente convalidare la lista della spesa presso una cassa automatica, e pagare in modo contactless, oppure recandosi a un chiosco per il contante. Altro aspetto interessante è che per acquistare e pagare non è necessaria nessuna iscrizione, download o utlizzo di app. Basta un telefono capace di leggere il Qr Code. Sul fronte del personale addetto, ci sono 4 persone a supervisionare l’andamento del negozio.
DOORDASH, LA SCALATA EUROPEA PARTE DALLA FINLANDESE WOLT
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l colosso americano del delivery DoorDash sbarca in Europa. La società, con un investimento di circa 7 miliardi di euro, ha acquisito il controllo della finlandese Wolt. Il marchio in Italia è poco noto, ma è già operativo in oltre 20 Paesi tra cui Germania, Danimarca e Svezia, e dà lavoro a circa 4.000 addetti, tutti assunti dalla nuova proprietà. Secondo il management, i due business sono complementari perché DoorDash è solo specializzata nel food delivery, mentre Wolt ha già accordi con alcuni supermercati per la spesa fresca e anche con negozi di non-food. L’affare si chiuderà formalmente nella seconda metà del 2022, dopo le necessaria autorizzazioni antitrust. L’operazione non è avvenuta cash ma in modalità “all-stock”, ossia gli azionisti di Wolt hanno ricevuto azioni DoorDash.
TORNA CHRISTMASWORLD A FRANCOFORTE, EVENTO B2B N.1 PER LE DECORAZIONI
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al 28 gennaio al 1 febbraio 2022 torna dal vivo Christmasworld, evento leader mondiale per le decorazioni festive e stagionali, targato Messe Frankfurt, che si svolgerà presso la Fiera di Francoforte, in Germania. È il luogo ideale in cui incontrare acquirenti e grossisti del commercio all’ingrosso, rappresentanti dell’import/export e del commercio al dettaglio, e per conoscere tutte le idee innovative e i nuovi concept legati alle decorazioni di grandi aree esterne, centri commerciali, retail store e centri cittadini. Le tre aree di tendenza dell’edizione 2022 sono “hearted + minimal”, stile che combina il comfort e il minimalismo, “mystic + origin”, ispirato alla natura che unisce realtà e immaginazione, e “local + vital” focalizzato su prodotti locali e di design. La fiera sarà anche l’occasione per conoscere alcuni strumenti utili per il business, tra cui Nextrade, programma digitale di gestione degli ordini per fornitori e rivenditori, o Conzoom Solutions, piattaforma di commercio che mette a disposizione studi e ricerche per il punto vendita. Per informazioni e biglietti si può scrivere a visitatori@italy.messefrankfurt.com, o visitare christmasworld.messefrankfurt.com.
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STARBUCKS E AMAZON ALLEATI SUL “CASHLESS”
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tarbucks ha aperto il primo punto vendita, con il format “Pickup cafè”, che utilizza la tecnologia “just walk out” di Amazon Go. Il punto vendita, sulla 59esima a New York, è il primo di questo tipo e altre due aperture sono attese nel 2022. I clienti possono pre-ordinare cibo e bevande in anticipo attraverso l’app di Starbucks e trovare tutto pronto al bancone. Nella sezione Amazon Go si trova uno scaffale con un assortimento di prodotti, come panini, insalate e snack. Per accedere a quest’area, così come allo spazio lounge, bisogna usare l’apposito codice fornito dall’app Amazon, inserire la carta di credito negli appositi totem-scanner oppure passare semplicemente il palmo della mano, se si è già registrati al programma Amazon One, lanciato dal colosso per i suoi store Amazon Go a Seattle. I dipendenti presenti in sala serviranno solo per la preparazione dei prodotti, ma non faranno servizio cassa, tutti i pagamenti avvengono senza contatto.
RETROMARCIA DI AUTHENTIC BRANDS (BROOKS BR.), NIENTE PIÙ IPO
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veva annunciato lo sbarco in Borsa in grande stile. Ma poi è arrivato il cambio di strategia da parte di Authentic Brands Group, colosso americano del retail che ha in portafoglio marchi come Brooks Brothers, Forever 21, Aeropostale, la catena di negozi Barneys New York e persino il magazine Sports Illustrated. Al posto del denaro racimolato a Wall Street, la società ha preferito aprire il capitale ai fondi di private equity, a partire da CVC Capital (che da poco ha comprato il tè Lipton e potrebbe entrare nella partita Telecom Italia insieme a KKR). La questione è economica: l’investimento dei fondi dà al gruppo un valore di 12,7 miliardi di dollari, mentre le prime ipotesi di Ipo si fermavano a 10 miliardi. Il progetto è rimandato al 2023 o 2024. Intanto, nel giro di qualche settimane dovrebbe andare in porto l’offerta da Authentic Brands, per portarsi in casa anche il marchio Reebok.
FOOD CHAIN AMERICANE, VENTO IN POPPA A WALL STREET
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e gli anni Novanta sono passati alla storia dei mercati, come il periodo delle bolle hi tech, questo decennio potrebbe scrivere lo stesso copione rispetto alla ristorazione. Non appena messa alle spalle la pandemia, si spera, tanti brand emergenti non hanno perso tempo e si sono rimessi a sbarcare a Wall Street. Con gli investitori che premiano i titoli. Il botto più grande è stato quello di Sweetgreen, catena trendy con 140 ristoranti ispirati a insalate e cibo sano, fondata nel 2007, che genera 240 milioni di dollari di ricavi l’anno. Il primo giorno di contrattazioni ha quasi raddoppiato il valore, da 28 a 51 dollari. Un altro brand che ha avviato la procedura per la quotazione è Mod Pizza, marchio da circa 500 ristoranti che nel 2019, prima della crisi, aveva già un piano per raggiungere 1.000 location al 2024. Ancora di nicchia, per i volumi americani, è Fogo de Chao, catena di stakhouse brasiliani con 60 punti vendita, pronta per la Borsa. Una storia particolare, perché solo tre anni fa era uscita dal listino e resa completamente privata. Ora torna sui mercati. Obiettivo: altre 10 aperture nel 2022.
PATAGONIA BOICOTTA FACEBOOK. “FATE COME NOI”
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’è anche Patagonia nell’elenco di aziende che, da qualche mese, ha deciso di boicottare Facebook e non investire in adv sulla piattaforma social. “Crediamo che Facebook abbia il dovere di assicurarsi che i suoi prodotti e servizi non possano essere dannosi. E finché non riuscirà a farlo, Patagonia tratterrà la sua pubblicità. Incoraggiamo altre aziende a unirsi a noi nel spingere Facebook a porre le persone e il pianeta prima del profitto” ha detto l’amministratore delegato, Ryan Gellert. “Il nostro gruppo ha interrotto le inserzioni a pagamento sul social network già da giugno 2020, perché troppi post di Facebbok diffondono odio sociale e disinformazione sui cambiamenti climatici e sulla democrazia americana. Continueremo su questa strada”. Patagonia è un brand con una forte vocazione green, che sviluppa anche a livello locale. Da poco lo store Patagonia Roma ha promosso uno spazio gratuito, messo a disposizione delle associazioni ambientaliste locali (in foto). Dal canto suo, Facebook ha in corso un rebranding partito con il nuovo nome corporate Meta. Vediamo se basterà a convincere i critici.
L’IKEA PIÙ GRANDE DEL MONDO AL MALL OF ASIA DI MANILA
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a aperto con un anno di ritardo rispetto alle previsioni, a causa della pandemia. Ma quello inaugurato nelle Filippine è stato annunciato come il negozio Ikea più grande del mondo. Inserito nel mega shopping center Mall of Asia, alle porte di Manila, capitale delle Filippine, lo store copre una superficie di 65.000 metri quadrati. Per capire le proporzioni, è quasi il doppio rispetto ai 38.000 di un grande Ikea italiano come quello di Milano-Carugate. L’apertura è avvenuta in partnership con lo sviluppatore locale SM Prime Holdings. La struttura si compone di un’area esposizione-vendita su due piani, con circa 8.000 referenze, un magazzino, un altra zona logistica a servizio dell’e-commerce, e un call center integrato. dicembre 2021 | retail food
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Vetrina
Da Caffè Milani la miscela pregiata 1937 1937 è una miscela realizzata con le arabiche più pregiate. Un caffè in cui spiccano i sentori di pasticceria, le note di cacao e le fragranze fruttate. Con la sua intensità olfattiva, il buon corpo e l’aroma amabile rappresenta un prezioso tesoro, conservato fino ad oggi, che racconta l’infinita passione della famiglia Milani per il caffè. È un omaggio alla città che ha dato i natali all’azienda, nata nel 1937 da una piccola bottega nel centro storico di Como. Il prodotto è ora disponibile online (nello shop di Caffè Milani) e sarà a breve lanciato nella Gdo e nelle migliori caffetterie, in occasione dell’85esimo compleanno dell’azienda.
Gift Box di Natale, l’idea al cioccolato di Pastiglie Leone Si chiama Solo Cose Belle la confezione natalizia gift box di Natale ideata in collaborazione tra Pastiglie Leone e Ilaria.i, marchio emiliano di porcellane decorate by Ilaria Innocenti. Una confezione in edizione limitata, contenente una stecca di cioccolato gusto classico Grezzo Leone e una mug in porcellana, dai delicati decori in rosso e finiture in oro zecchino. Il pacco contiene il kit per preparare la cioccolata calda, ma anche un dolce messaggio d’auguri: Solo Cose Belle, da sempre il motto di ilaria.i, che trova nelle cose belle che la circondano ogni giorno lo spunto per le sue creazioni. La gift box sarà disponibile su www.ilaria.com, sullo store digitale di Pastiglie Leone e nei temporary shop di Milano, Torino, Parma, Bologna e Bari.
Da Cattel il cartone per pizza di qualità Cattel, noto distributore di ingredienti per l’Ho.Re.Ca, molto diffuso nel nord Italia, allarga la sua gamma di prodotto. La società veneta ha lanciato un innovativo cartone per pizza chiamato KEEPizza, un brevetto in grado di garantire pizze calde e croccanti più a lungo, grazie alla presenza di una griglia forata. In questo modo si crea uno strato sul fondo della scatola, dove può andare a depositarsi l’umidità, responsabile dell’eccessivo ammorbidimento della pizza una volta arrivata a casa. Il prodotto di Cattel è disponibile sia nella tradizionale misura quadrata da 32,5 cm di lato, sia in versione cubo.
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Da Burger King i dolci firmati Rigoni di Asiago Burger King e Rigoni di Asiago uniscono le forze e firmano due nuovi dolci per arricchire il menù della catena di fast food: Nocciolata Cheesecake e Nocciolata Pancake. La prima è cheesecake monoporzione realizzata con formaggio fresco e ricoperta dalla crema Nocciolata Rigoni bio. La seconda ricetta prevede due pancake a base di latte, zuccchero di canna, farina e uova, farciti con la stessa crema. I due dolci sono già disponibili nei ristoranti Burger King, sulla app proprietaria e nei principali servizi di delivery.
La Foto
Milano – Eh sì, anche i grandi piangono. Dopo due anni, ha chiuso i battenti lo Starbucks milanese di corso di Porta Romana, inaugurato a giugno 2019 insieme a quello di corso Vercelli (che invece resiste). Un intoppo fisiologico, per il marchio che in Italia si sviluppa in esclusiva tramite Percassi. Il brand del mitico “caramel macchiato” cerca il suo equilibrio, ma cresce. E ultimamente guarda ai centri commerciali, con le novità de I Gigli (Campi Bisenzio) e Oriocenter (Bergamo). 64
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