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MISTERY | Food

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Vetrina

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“RIPIENE” AL CENTRO DI ARESE

Abbiamo provato il fast food specializzato in “jacket potato”, la patata farcita anglosassone rivisitata in chiave tutta italiana. Ecco com’è andata

diPaola Oriunno

Dopo una mattinata a curiosare tra le vetrine del Centro di Arese, anche per i maratoneti dello shopping arriva l’ora di fermarsi per uno spuntino. E l’area food del Centro di Arese, tra i più grandi d’Italia, non delude: l’offerta è ampia e stuzzicante, sia “fast” che comoda. Siamo in quattro e decidiamo di provare qualcosa di nuovo: le patate farcite. Tipiche della cucina anglosassone, sono cucinate con la buccia e in un cartoccio di carta alluminio, come se fossero rivestite di una vera e propria “giacca”. Da cui il nome inglese: jacket potato. La farcitura varia a seconda della cultura e dei sapori del luogo. Noi scegliamo la “giacca” made in Italy del ristorante Ripiene che propone il piatto rivisitando la tradizione nostrana. L’insegna arriva ad Arese nel 2021, in occasione del restyling dell’area food, che accoglie due new entry: Ventisette, il ristorante all’interno del supermercato Iper La Grande I, e Ripiene. Il brand di jacket potato, al momento, è presente nello shopping center di Arese ed è in arrivo al centro commerciale Euroma2 (Roma).

Essenziale il servizio

L’aspetto del ristorante è abbastanza semplice e informale. Il servizio è simile a quello dei pokè: tutto si svolge al bancone, dove si ha la possibilità di scegliere jacket potato pre-combinate o di comporre la propria patata farcita con ingredienti di stagione o della tradizione, come fosse una bowl. Le patate sono taglie XL, sono già cotte in forno e pronte per essere preparate. In questo modo, tra la scelta della “potato” e il pagamento passano davvero pochi minuti (ma era un venerdì a pranzo, bisognerebbe riprovarci nel weekend). Il servizio è agile e ogni cliente ha il proprio vassoio personale con posate in legno e piattino biodegradabile. Un po’ stile “mensa”, ma pratico. Scontrino nella media: per una patata farcita con una bevanda si spendono circa 10-12 euro. La patata XL con abbondante condimento diventa una jacket potato taglia XXL. Non si può definire uno spuntino. Probabilmente, avremmo apprezzato di più una scelta tra patate “small” e “medium” farcite con gusti diversi, per mettere d’accordo stomaci diversi (anche quelli dei bambini, per esempio) e assaggiare altro. E anche per evitare sprechi. Dopo aver spazzolato il ripieno, infatti, la maggior parte di noi ha abbandonato, lasciando buona parte della patata gigante nel piatto.

Soddisfatti, però quel claim…

Buona la qualità degli ingredienti, abbastanza ampia la varietà di prodotti italiani e mediterranei che danno vita a proposte al gusto di carbonara, salsiccia e friarielli, ragù bolognese, polpo, pesto, salmone, baccalà, per citarne alcuni. È presente una sola combinazione per i vegani e manca qualche proposta in più di pesce, ma nel complesso siamo rimasti soddisfatti della scelta. Al termine del pranzo, sempre in modalità fast food, abbiamo svuotato e riposto i nostri vassoi nell’area dedicata. Essenziale, veloce, abbondante, appetitoso, originale, molto italiano. L’esperienza mantiene quello che promette. Unica nota stonata? Il “claim” dell’insegna: “Basta una patata per essere felici”. A detta delle signore al tavolo, poteva essere scelto con più gusto e maggiore accuratezza.

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