5 minute read

NAPOLI CAPODICHINO, IL TRAFFICO RITROVATO SPINGE I CONSUMI E LO SCONTRINO MEDIO

Con quasi 11 milioni di pax, lo scalo riprende i volumi pre crisi. Dopo la riassegnazione del duty free (a Lagardère), sono in arrivo nuovi brand ed è pronta una gara per due spazi food. “Risultati oltre le aspettative” secondo Sergio Gallorini, direttore commerciale consumer di Gesac

Record di traffico, riassegnazione del duty free e nuove aperture imminenti da parte di alcuni brand della moda. Gesac, società di gestione dell’aeroporto di Napoli, festeggia il resoconto dei dati 2022 e scalda già i motori per una stagione primaverile ed estiva che promette bene, complici gli investimenti dei vettori che continuano a moltiplicare le rotte, a partire dalle low cost Ryanair, easyJet e WizzAir. Lo scorso anno, con 10,9 milioni di passeggeri, Napoli ha battuto di qualche decimale il 2019. Un successo in termini di volumi che ha sparso i propri effetti benefici sulla parte commerciale. Che, a breve, raggiungerà il 100% a livello di occupazione degli spazi. “L’anno scorso, la gara più importante è stata senza dubbio quella per l’affidamento dei 2 spazi duty free: il negozio walk through principale, di circa 900 mq, e quello satellitare da 90 mq” racconta Sergio Gallorini, Direttore commerciale consumer di GESAC. “La gara ha visto la partecipazione di tutti e tre gli operatori europei più rilevanti, con assegnazione a Lagardère Travel Retail Italia”. Ma il duty free è stata solo una delle operazioni che hanno rifatto il volto del principale scalo campano.

Negli ultimi mesi, hanno esordito il format “eccellenze della Costiera” per il food&- beverage e Wycon nel make-up. Mentre sono di imminente apertura, nella moda, Fracomina e Camomilla, quest’ultimo già presente land-side, che si è aggiudicato uno spazio air-side. Carpisa, già presente in sala imbarchi, si trasferisce invece in uno spazio prima dei controlli. Sono in corso le gare per l’aggiudicazione di uno spazio enoteca-wine bar, dello spazio che rilascerà Carpisa, ed uno spazio di accessori per animali. Interessante è stato l’utilizzo temporaneo (da ottobre agli inizi di gennaio) di uno spazio in corso di aggiudicazione per la vendita di abbigliamento ed accessori a tema natalizi con il marchio Alcott Christmas. In primavera verranno poi pubblicati gli avvisi per raccogliere le manifestazioni di interesse, per l’area F&B land-side oggi destinata ai marchi Moccia e Mò cafè, i cui contratti sono in scadenza. Entro la primavera verrà poi realizzato un ampliamento della sala vip nei 70 mq circa attigui e rilasciati da Unieuro. e valigie” ha registrato una forte crescita che ha sfiorato il +20% e scontrino medio in crescita continuativa.

A livello di performance delle attività, quali sono i risultati?

Complice un traffico estivo che ha permesso di battere il 2019, le performance di duty free e sala vip hanno superato le più rosee aspettative. In particolare, il nuovo operatore del duty free è stato in grado di aumentare il fatturato a passeggero già dal primo mese di apertura, con un incremento mensile a due cifre, che in alcuni periodi, per esempio l’inverno, ha toccato il +50% rispetto al 2019. Andamento esponenziale, e inatteso, anche per gli ingressi ed il fatturato della sala vip, che ha visto per il 2022 una crescita annuale del +57% del volume di affari, da cui è seguita la necessità di ampliarla già quest’anno. Sull’andamento generale della galleria commerciale siamo molto soddisfatti, con il fatturato complessivo in crescita del 2,1%, nonostante il duty free chiuso da marzo ad agosto.

Quanto influisce la tipologia di traffico sui consumi?

L’aeroporto ha ritrovato le sue caratteristiche pre-pandemia, con una prevalenza del traffico generato da tratte internazionali o intercontinentali (fra il 65 ed il 75% a seconda della stagionalità) ed una forchetta compressa fra il 35 ed il 25% di tratte domestiche. Hanno contribuito il grande successo del volo diretto giornaliero da e per New York, come l’apertura di ulteriori destinazioni medio orientali come Adu Dhabi, Riyad (da aprile), che si aggiungono a destinazioni storiche come Tel Aviv e Dubai.

Nell’ultimo anno, su che cosa si è lavorato principalmente?

E per quanto riguarda lo scontrino medio?

Le condizioni definite sopra hanno portato a una riduzione del numero di scontrini, ma con un aumento del valore medio, con declinazioni diverse a seconda della categoria merceologica. Ad esempio nel food abbiamo osservato una migliore performance del segmento “generalista” (fatturato +16%, scontrini +8% e scontrino medio + 8%) rispetto a quello con connotazione locale (rispettivamente +4%, -31%, con scontrino medio +50%). Fra le categorie deboli, i ricavi si sono contratti per l’abbigliamento femminile, mentre ha raggiunto gli stessi volumi del 2019 quello maschile. In generale, ha dominato un comportamento tipico dei periodi di incertezza, nei quali i consumi tendono ad essere polarizzati verso l’alto o il basso. Di conseguenza, abbiamo avuto una categoria “souvenir” a +40% in termini di fatturato, ma scontrino medio fra i più bassi in termini assoluti, mentre quella “borse

Abbiamo cercato di mantenere lo stesso modus operandi precedente allo shock pandemico, ovvero osservare eventuali cambiamenti nei comportamenti di spesa, praticare un continuo scouting di mercato per osservare nuovi operatori e le strategie dei tradizionali, proseguire con le procedure di assegnazione. Uno degli aspetti a cui cerchiamo di essere più attenti è replicare anche nel nostro aeroporto la presenza di marchi che siano top performer o che non siano presenti in città, per continuare nel tempo ad incuriosire i passeggeri. Dal momento che il recupero dei volumi passeggeri pre-pandemici non è affatto omogeneo, nemmeno fra gli aeroporti all’interno del nostro Paese, continuiamo a percepire una maggiore cautela degli investitori retail.

Per quanto riguarda, invece, il rapporto fra tenant e società di gestione, oggi che cosa è cambiato?

L’approccio commerciale nei confronti dei nostri partner, durante la pandemia, è stato vincente: nessun operatore ha lasciato. Sicuramente la crisi ha favorito un approccio maggiormente flessibile, ad esempio noi abbiamo introdotto clausole di uscita, condizionate al mancato raggiungimento di un fatturato a passeggero: oggi né il cliente né il tenant dovrebbe aver interesse a mantenere un’attività in aeroporto che non sviluppi fatturati crescenti. Un esempio di tenore diverso è invece la flessibilità sugli orari di apertura: riconosciuta senza problemi fino a quando i volumi di traffico erano inferiori al 2019, ora che li abbiamo superati, facciamo un po’ più fatica a reintrodurli.

Quali sono stati i principali investimenti sul fronte “digitale”?

Per quanto riguarda le iniziative digitali, due investimenti principali. Il primo riguarda l’installazione di un circuito di schermi digitali per la pubblicità anche agli arrivi, armonizzandoli con quelli già presenti nella sala imbarchi. Il secondo riguarda l’upgrade del sistema “casse in rete”, che permetterà la lettura più veloce delle carte d’imbarco all’emissione dello scontrino, oltre che l’utilizzo di una dashboard, per il monitoraggio in tempo reale dell’andamento della galleria commerciale aeroportuale. Fra gli investimenti che migliorano l’esperienza digitale dei passeggeri rientrano il potenziamento dei kiosk per il self baggage drop che ha sicuramente anche ridotto i tempi necessari alle operazioni di check-in.

E sul versante della sostenibilità?

Lo scalo di Napoli ha ottenuto il livello 4+ Transition del Programma Airport Carbon Accreditation di ACI Europe, la massima certificazione ambientale in campo aeroportuale, riconosciuto solo a 18 società di gestione nel mondo. È un programma internazionale cui aderiamo dal 2013, che definisce e certifica le attività per gestire, ridurre e neutralizzare le emissioni di CO2. In più, GESAC implementerà un piano green, per un importo di oltre 16 milioni di euro, che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici, che consentirà all’aeroporto di avere una relativa autonomia energetica, la sostituzione del parco veicoli circolante in aeroporto con mezzi totalmente elettrici e interventi di forestazione urbana nelle aree sottostanti le direttrici di atterraggio.

ACCORDO CON ENAC: INVESTIMENTI PER 56 MILIONI

È stato firmato il primo febbraio il Contratto di programma per il periodo 20232026 tra Enac e Gesac. Per l’aeroporto di Napoli Capodichino, è prevista una serie di interventi volti all’ottimizzazione della capacità, attraverso progetti di innovazione tecnologica quali la realizzazione di un ‘infrastruttura tecnologica di base (CUTE - Common User Terminal Equipment) che consentirà la gestione del flusso passeggeri contactless e digital, sino allo sviluppo di uno smarth path biometrico. Seguiranno investimenti sulla sostenibilità, come la realizzazione di un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia, utilizzo di mezzi elettrici per assistenza ai passeggeri a mobilità ridotta (PRM), riduzione del rumore aeroportuale, e altri progetti di tutela ambientale. Il piano ha un valore di 56,5 milioni di euro.

This article is from: