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TRAFFICO PASSEGGERI, GLI SCALI MEDI TORNANO AI LIVELLI 2019

L’anno scorso si è chiuso in Italia con 164 milioni, a -15% rispetto al pre crisi. Sui grandi aeroporti pesa la debolezza del lungo raggio, mentre le destinazioni turistiche hanno già segnato il recupero

Il traffico aeroportuale, lo scorso anno, ha messo a segno una stagione in decisa ripresa. Secondo i dati di Assaeroporti e Aeroporti 2030, sono stati 164,6 milioni i passeggeri in transito nei nostri scali, più del doppio del 2021, anno in cui, tra effetti della pandemia e restrizioni alla circolazione, i viaggiatori furono solo 80,7 milioni. Nel confronto con il 2019, tradizionalmente preso come punto di riferimento pre Covid, il sistema in generale mostra ancora un deficit, con il recupero che si ferma all’85%. Ma in molti scali, che hanno beneficiato della stagione turistica ancora votata alla prossimità, il recupero è già stato centrato. Mentre restano indietro gli aeroporti dove si più sentire la debolezza del lungo raggio. Analizzando i dati, però, emerge come il trend sia in continuo miglioramento. Infatti, se nel primo trimestre 2022 il ritardo generale sul 2019 era del -39%, si è passati a -12% nel secondo, fino al record dei mesi estivi, -7%, seguito dal -9% degli ultimi tre mesi.

Ottima performance per il Sud

Guardando invece i dati per classi dimensionali, a trainare la ripresa sono stati gli aeroporti medi e piccoli. Tra questi si segnalano Milano Linate , Bari, Palermo e Napoli per la fascia tra i 5 e i 15 milioni di passeggeri; Brindisi, Alghero, Olbia e Torino per la categoria tra 1 e 5 milioni di passeggeri. Gli aeroporti con un traffico superiore ai 15 milioni di passeggeri sono invece caratterizzati da tassi di incremento meno marcati. In termini di numero di passeggeri transi- tati, tra i primi 10 scali del 2022 si sono posizionati Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio e via via gli altri, come mostra la tabella in pagina. “Stiamo assistendo ad una forte ripresa del traffico aereo in Italia, superiore a quella di molti Paesi europei – ha commentato il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo – soprattutto grazie ai risultati eccellenti della stagione summer. Fa particolarmente piacere che gli aeroporti del Sud e delle Isole, con oltre

51 milioni di passeggeri e un incremento del 2,2% sul 2019, recuperino i volumi pre-Covid così velocemente, a riprova di quanto il trasporto aereo sia centrale per i territori e la mobilità di persone e merci. Ci auguriamo che, altrettanto rapidamente, venga superata l’esclusione sostanzialmente ideologica del nostro comparto dal PNRR e che cresca l’attenzione al settore nel quadro dalle scelte politiche di sviluppo. Includere il comparto in un piano di rilancio significherebbe non solo aiutare i gestori ma soprattutto rimettere al centro della ripresa gli stessi passeggeri, contribuendo, in una delicata congiuntura economica, al finanziamento di operazioni che guardino anche alla sostenibilità”.

Rispetto alle aree geografiche, le analisi dell’Enac (vedi grafico) mettono in evidenza il trend positivo registrato nell’area «Europa Extra UE», rispetto al 2019, che si deve sostanzialmente al fatto che dopo la Brexit i passeggeri del Regno Unito ricadono in questa categoria. Quindi ne emerge un +54,9% rispetto al 2019. Da evidenziare, inoltre, il grande balzo in avanti nel Nord America rispetto al 2021, mentre l’area peggiore rispetto al 2019 è ancora il Medio Oriente/Asia del Pacifico (-50%).

CLASSIFICA 2022, LE PRIME 15 POSIZIONI

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