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from retail&food 09 2022
by Edifis
Esselunga apre a Torino Porta Nuova con Grandi Stazioni Retail
Esselunga sbarca nel travel e inaugura un nuovo supermercato all’interno della stazione di Torino Porta Nuova. I clienti, viaggiatori e cittadini del quartiere, possono accedere tramite il duplice accesso da Via Sacchi e dalla galleria principale all’interno della stazione in prossimità dei binari. Il nuovo store si estende su una superficie di 860 metri quadri e propone un assortimento di oltre 5.000 articoli. Presente anche un’enoteca con 400 etichette e un sommelier per guidare i clienti nella scelta. Il supermercato dispone di casse veloci dedicate al self-payment e al self check-out e il Presto Spesa, disponibile anche su app. Grazie alla convenzione con il parcheggio interrato della stazione c’è la possibilità di usufruire di 240 posti auto. Il negozio è aperto tutti i giorni.
STOCK OPTIONS
BUY
MONCLER
Balzo in avanti per i piumini Moncler con la semestrale 2022: ricavi a 918 milioni di euro (+48% sullo stesso periodo 2021), in cui inizia a ingranare anche Stone Island, acquisito a fine 2020, che apporta 191 milioni. Per quanto riguarda i margini, l’ebit è pari a 180 milioni di euro (19,6% dei ricavi).
LVMH
I dati del primo semestre superano il consensus degli analisti, con ricavi che arrivano a 36,7 miliardi di euro (+28%). Come spiega una nota, nel secondo trimestre la robusta crescita avvenuta negli Stati Uniti e in Europa ha permesso di compensare gli effetti dei nuovi lockdown che hanno interessato la Cina.
PIQUADRO
Parte bene il primo trimestre fiscale 2022-2023 di Piquadro, che chiude il 30 giugno. Il fatturato consolidato è pari a 32 milioni di euro, +47,2% sullo stesso periodo precedente, molto vicino ormai al risultato del primo trimestre fiscale 2019. Il gruppo controlla i marchi Piquadro, The Bridge, Lancel.
HOLD
BURBERRY
Il primo trimestre fiscale (aprile-giugno) si chiude in chiaroscuro per il colosso inglese, che collezione ricavi per 505 milioni di sterline. La crescita, pari al 5,4%, ha deluso il mercato. Ma a pesare è la Cina. Infatti le vendite in store, salite appena dell’1%, totalizzano invece un +16% se si contano le altre aree geografiche, Cina esclusa.
DOMINO’S
La catena di pizzerie, negli Usa, affronta l’aumento dei costi e la penuria di driver per il delivery. Così, gli utili del secondo trimestre, a 2,82 dollari per azione, deludono le attese degli analisti. I ricavi però tengono e, anzi, battono di qualche decimale le previsioni, attestandosi a 1,07 miliardi di dollari.
MC DONALD’S
Negli Usa, la catena di fast food ha dichiarato di ricevere meno clienti e che, quelli che ordinano, scelgono menù economici, a causa del rialzo dei prezzi. Deutsche Bank di recente ha operato un downgrade sul titolo. Le catene a basso costo, però, di solito reagiscono bene anche nei periodo di inflazione La ripresa più lenta del previsto in Cina ha costretto Adidas a ribassare il suo outlook per l’intero 2022. Il colosso dello sport prevede una crescita annuale delle vendite globali in un intervallo fra il 5% e il 10%, a cambi costanti, rispetto a una forchetta dell’11%-13% stabilita in precedenza. In ricavi in Cina porteranno il segno negativo.
SELL
ADIDAS
BEST BUY
Il colosso americano del commercio elettronico ha tagliato le previsioni per l’anno fiscale e anche per il secondo trimestre dell’anno. L’inflazione sta frenando le vendite. Il primo trimestre fiscale, terminato a luglio, si è chiuso con un calo dei ricavi del 13%, sul perimetro costante di negozi. Il calo per l’intero anno sarà dell’11%.
CAMAIEU
Il brand francese è insolvente e finisce in amministrazione controllata. Non è andato a buon fine il rilancio, quindi, a due anni dall’acquisizione da parte della Financière Immobilière Bordelaise. L’obiettivo era quello di riportare, nel 2023, il fatturato ai livelli pre-Covid (570 milioni). Ora arriverà un piano di rilancio degli oltre 500 negozi.
Shopville Gran Reno: Klépierre completa la ristrutturazione, i negozi superano quota 150
OVS, dopo Stefanel porta a casa anche Les Copains
Klépierre ha annunciato il completamento del refurbishment dello Shopville Gran Reno di Bologna. Il maxi intervento, durato circa 2 anni con un investimento pari a 130 milioni di euro, ha portato al raddoppio dei punti vendita arrivati oltre quota 150, attirando brand come Primark (che aprirà in agosto), Nike, Sephora, Zara, H&M, Snipes, Kocca, il marchio di make up Nyx, Rinascimento (gruppo Teddy). L’offerta food è cresciuta con 9 ristoranti e diversi bar/caffetterie, tra cui il terzo KFC dell’Emilia-Romagna e l’american restaurant White Bakery (nuovo format ideato da Luca Perazzetti nel 2011 con 9 locali in Italia). Il progetto architettonico del centro è dello studio londinese Design International. A caratterizzare i nuovi spazi del centro sono il nuovo rooftop, Terrazza Bologna, e la copertura in vetro. La proprietà ha definito il centro commerciale un “un successo architettonico: la luce filtra attraverso un’imponente tettoia di vetro, i luoghi di passaggio sono rivestiti con pietra naturale e legno e i negozi hanno vetrine alte dal pavimento al soffitto per dare più ampiezza agli spazi”.
OVS ha acquisito lo storico marchio Les Copains. L’operazione riguarda solo il brand, non i negozi, ed è avvenuta all’asta fallimentare, per un importo pari a 1,4 milioni di euro. “L’acquisizione rientra nella strategia di OVS di rafforzare la sua piattaforma di sviluppo, con l’obiettivo di ampliare il pubblico dei visitatori” si legge in una nota. Negli ultimi anni, OVS ha già messo in portafoglio Stefanel, gli undici negozi italiani di Gap e l’azienda guidata da Stefano Beraldo ha in corso una trattativa per prendere il controllo della catena Coin. La due diligence La due diligence ha carattere esclusivo e l’operazione potrebbe andare in porto entro il mese di novembre.
Coca Cola mette il turbo a Vergnano: la rete arriva a 180 locali
Bandi del Comune: a Milano spunta il mini “luxury mall” tra Duomo e Galleria
Caffè Vergnano avanza nell’espansione delle caffetterie, raggiungendo i 180 punti vendita, il 40% dei quali all’estero. La strategia della storica azienda piemontese era già delineata, specialmente dallo scorso anno. Era fine giugno 2021, quando il gruppo Coca Cola ha deciso di investire nel 30% del capitale (con opzione per salire al 49%). Alcuni dettagli in più sono emersi in un recente articolo del Sole 24 Ore. Il numero di caffetterie cresce. Erano 163 a metà 2021, ne sono arrivate altre 17. Agli affiliati, Caffè Vergnano propone diversi format che vanno dal più piccolo, non più di 20 mq per la sola somministrazione al bar, fino alle caffetterie con cucina, da oltre 100 mq. E per il 2023 è in arrivo una novità, perché nei locali più moderni verrà allestita anche un’area shop, con caffè in vendita e altri oggetti brandizzati. L’Italia riveste comunque un ruolo centrale e il marchio percorre tutti i canali di vendita. Lo dimostrano alcune delle ultime operazioni, come l’ampliamento del caffè presso l’outlet Valmontone o alcune aperture nel travel autostradale, insieme ad Areas MyChef ed Eg Italia. Vergnano è approdata anche su alcune navi Msc.
Il Comune di Milano, dal 2023, è pronto a fare spazio in centro a un piccolo “luxury mall”. Lo si legge nell’ultimo bando pubblicato dall’amministrazione, relativo alla valorizzazione degli immobili di pregio di proprietà comunale. L’edificio in oggetto si trova in Galleria Ciro Fontana 3. Gli spazi, per un totale di 2.087 metri quadrati, sono oggi occupati da uffici comunali, prossimi ad essere spostati, e in parte liberi. Secondo il testo del bando, la destinazione prioritaria dell’immobile è quella di “shopping luxury mall” per un massimo di 5 insegne diverse. Il bando scade il 6/10/2022. Inoltre, in Galleria Vittorio Emanuele, via al bando per altri negozi di pregio. Fino al 22 settembre sono aperti due bandi. Il primo riguarda 188 metri quadri con ingresso e doppia vetrina sull’Ottagono. Il secondo comprende due lotti: la restante parte della boutique sotto insegna Tod’s, due vetrine da 126 metri quadri ad un canone annuo a base d’asta di 365mila euro, e le quattro vetrine a insegna “Davis” affacciate su piazza Duomo, per 540 metri quadri su quattro livelli, proposti ad un canone base di un milione e 565mila euro. Saranno aggiudicati tramite punteggio per l’offerta tecnica e quella economica.
Teddy, ricavi sopra il mezzo miliardo. Obiettivo 100 aperture nel 2022
Roadhouse spinge sul tex-mex: Billy Tacos punta a 50 locali
Il gruppo Teddy avanza, con nuovi investimenti sul digital e sullo sviluppo della rete. La società nata a Rimini, nota per i brand Terranova, Calliope e Rinascimento, ha archiviato il 2021 con ricavi consolidati a 540,2 milioni (+9,3% sul 2020), con un Ebitda adjusted pari a 60 milioni e un valore complessivo delle vendite, a prezzi retail, che ha raggiunto i 920 milioni (dato che include le vendite nei multimarca). Il percorso di rafforzamento della rete vendita vedrà il 2022 chiudersi con circa 100 nuove aperture a livello globale. “Proseguiremo, inoltre, con gli investimenti nel business digitale, avviati nel 2021 con la creazione di un unico team digital in grado si supportare i brand nella crescita in questo ambito” ha affermato l’amministratore delegato, Alessandro Bracci. Inoltre, per la prima volta il gruppo ha messo nero su bianco un piano quinquennale relativo ai risultati da raggiungere in tema di sostenibilità. Il primo report ufficiale su questo tema verrà pubblicato nel 2023.
Roadhouse, del gruppo Cremonini, accelera sull’espansione dei suoi brand ispirati alla cucina messicana. Il primo è Calavera restaurant. Dopo le recenti aperture ad Agrate (Mi) e Firenze (nel centro commerciale I Gigli), ha inaugurato il 18esimo ristorante dentro la nuova food court del Fiordaliso di Rozzano. Accanto a questo c’è Billy Tacos, la versione più “fast”, in cui ordinare e comporre i piatti utilizzando annche i kiosk mutimediali. Sono arrrivate due nuove aperture Milano, nella centralissima P.za XXV Aprile, e a Fidenza. Così il marchio ha raggiunto così 38 punti vendita, 16 dei quali inaugurati solo negli ultimi tre mesi nel Nord e Centro Italia. Ma per Billy Tacos il secondo semestre dell’anno andrà ancora più di corsa e con il piano delle prossime aperture, tra cui Novara e Roma (nel centro commerciale Euroma2), raggiungerà i 50 locali. Calavera, invece, con le nuove location previste a Bergamo e Arezzo, chiuderà il 2022 con 20 ristoranti.
C’è la firma. Autogrill e il colosso elvetico Dufry AG hanno annunciato la fusione. Le nozze tra le due società daranno vita a un gigante della ristorazione e del travel retail. “Dall’unione di Autogrill e Dufry nascerà un nuovo Gruppo con ricavi combinati di oltre 12 miliardi di euro ed un Ebitda di circa 1,3 miliardi (dato 2019 – pre pandemia)”, si legge in una nota. L’accordo avrà un duplice obiettivo: sviluppare una nuova offerta di prodotti e servizi e migliorare la customer experience di chi viaggia attraverso lo sviluppo tecnologico e digitale. Il nuovo Gruppo opererà in un mercato potenziale del valore di circa 105 miliardi, più di quattro volte il mercato del solo food & beverage (pari a circa 25 miliardi). L’intesa prevede un trasferimento in Dufry della quota di maggioranza detenuta in Autogrill da Edizione attraverso la propria controllata Schema Beta, pari al 50,3% del capitale azionario in cambio di azioni Dufry di nuova emissione. Ciò porterà Edizione a detenere il 25,248% del capitale di Dufry, corrispondenti a un concambio di 0,158 azioni Dufry per ogni azione Autogrill.
Fusione tra Autogrill e Dufry: firmato l’accordo
Pizzium accelera e arriva al Sud: chiuderà l’anno con 11 aperture
Pizzium procede il piano di espansione a festeggia la recente apertura a Verona, insieme allo sbarco al Sud. Per la catena di pizzerie, fondata da Stefano Saturnino e Giovanni Arbellini, nel primo semestre 2022 sono arrivati sette nuovi locali, tra cui Firenze, Genova, Verona e le prime vetrine al Sud, con i locali di Salerno e Napoli. Attualmente le pizzerie in Italia sono 31. Per settembre sono previste altre quattro aperture che andranno a consolidare piazze “forti”: l’ottavo locale a Milano, il quinto a Torino e altri due a Roma. Sul fronte del conto economico, nel primo semestre dell’anno il fatturato è stato di 12,5 milioni di euro e un margine operativo lordo superiore al 20%. Nel periodo, sono stati creati 100 posti di lavoro. “Siamo molto felici che il nostro ambizioso piano di sviluppo stia proseguendo come previsto” dichiara Stefano Saturnino, Ceo di Pizzium. “Per il secondo semestre proseguiremo ad ampliarci con ulteriori aperture che rafforzeranno da un lato la nostra presenza nelle aree geografiche dove siamo già presenti e dall’altro porteranno il nostro format in sempre nuove città italiane”. Sul finire del 2021, nel capitale della società è entrato Equinox con una quota del 40%.
La Rubrica Legale
a cura di Cocuzza & Associati Studio Legale, Milano
di Giulia Comparini
E-commerce: cosa cambia alla luce del nuovo Regolamento sulle intese verticali
Il 10 maggio 2022 la Commissione europea ha adottato il nuovo Regolamento sulle intese verticali n. 2022/720 (Vertical Block Exemption Regulation - VBER), che sostituisce il Regolamento 2010/330, e le nuove Linee Guida sulle restrizioni verticali.
Il VBER stabilisce una esenzione limitatamente a determinate categorie di accordi verticali fra imprese operanti a livelli diversi della supply chain (ad es. produttore e distributore/rivenditore, franchisor e franchisee), prevedendo che a tali accordi non si applica l’art. 101(1) del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) – che vieta qualsiasi accordo tra imprese che incida sul commercio tra paesi dell’UE che potrebbe impedire, limitare o falsare la concorrenza. Quanto sopra a condizione che le parti dell’accordo abbiano una quota di mercato non superiore al 30% e gli accordi non contengano restrizioni fondamentali.
Il nuovo VBER è entrato in vigore il 1° giugno 2022 e lo rimarrà sino al 31 maggio 2034 e prevede un periodo transitorio fino al 31 maggio 2023 durante il quale le imprese dovranno aggiornare e adeguare i propri contratti e le proprie policy alle nuove disposizioni.
Le modifiche introdotte con il nuovo VBER sono il riflesso delle modifiche intervenute nel mercato durante i 12 anni dall’entrata in vigore del precedente Regolamento 2010/330 e, in particolare, la crescita esponenziale dell’e-commerce e lo sviluppo delle piattaforme online (cd. marketplace).
La materia è complessa ma qui di seguito proviamo a sintetizzare brevemente le principali novità che riguardano l’e-commerce.
Innanzitutto, il nuovo Regolamento precisa che si configura una restrizione fondamentale – e come tale vietata – impedire al rivenditore/distributore e ai suoi clienti l’uso efficace di internet per la vendita di beni e servizi. Sul punto, le Linee Guida del VBER chiariscono che sono consentite le restrizioni alle vendite online del distributore/rivenditore che mirano a garantire un determinato aspetto o una qualità del negozio online o a evidenziare requisiti relativi alla visualizzazione di beni o servizi e che è consentito al fornitore vietare l’utilizzo dei marketplace al rivenditore.
Un’alta novità riguarda l’esclusione del dual pricing dalle restrizioni fondamentali. Si tratta della pratica in base alla quale al distributore vengono applicati prezzi all’ingrosso differenti a seconda che i beni siano destinati alla vendita online o offline. Sul punto, le Linee Guida specificano che il dual pricing non è più restrizione fondamentale perché può incentivare gli investimenti. Resta in ogni caso vietato limitare la quantità di prodotti vendibili online e imporre prezzi finali differenti. Ulteriore novità del nuovo Regolamento riguarda l’eliminazione del principio di equivalenza nella distribuzione selettiva. Il nuovo VBER, tenendo conto delle diverse caratteristiche dei canali di vendita online e offline, consente al fornitore di imporre ai propri distributori criteri differenti per le vendite tramite e-commerce rispetto a quelle nei negozi fisici, purché tali criteri non abbiano lo scopo di impedire al distributore la vendita transfrontaliera o comunque l’uso effettivo di internet per la vendita dei prodotti oggetto del contratto.
Sempre nell’ambito delle vendite online è importante rilevare la disciplina dei marketplace contenuta nel nuovo VBER. Anzitutto, il Regolamento precisa che i servizi di intermediazione online sono fornitori di servizi, poiché consentono alle imprese di offrire beni o servizi ad altre imprese o ai consumatori finali. Pertanto, anche gli accordi verticali che impongono restrizioni all’uso dei marketplace da parte dei rivenditori rientrano nell’esenzione e dunque sono leciti, purché l’accordo non abbia lo scopo di impedire l’uso effettivo di internet da parte del distributore e la quota di mercato del fornitore e del distributore non sia superiore al 30% del mercato rilevante.
Infine, un’altra modifica rilevante del nuovo VBER, destinata ad impattare anche nell’ambito delle vendite online riguarda la dual distribution, che si ha quando il fornitore è allo stesso tempo venditore al dettaglio e quindi concorrente del proprio distributore. In questo caso, il nuovo Regolamento, pur confermando l’esenzione (e dunque la liceità della dual distribution), la condiziona alla precisa circostanza che non intervengano, nei rapporti fra le parti del contratto, scambi di informazioni che non hanno lo scopo di migliorare la produzione o distribuzione di beni o servizi. Le Linee Guida contengono una lista esemplificativa degli scambi di informazioni che possono definirsi coperti e non coperti da esenzione. Sono, ad esempio, coperti dall’esenzione gli scambi di informazioni che riguardano le caratteristiche dei beni o servizi, le preferenze e gli acquisti dei clienti, i prezzi di vendita, l’attività di marketing e le informazioni sul mercato. Sono invece esclusi dall’esenzione, tra gli altri, gli scambi di informazione relativi ai futuri prezzi a cui il venditore intende vendere i beni o servizi o agli utilizzatori finali identificati. In buona sostanza, dall’esame del nuovo VBER e delle nuove Linee Guida emerge la grande attenzione e il particolare focus della Commissione Europea sul fenomeno del commercio online e sulla necessità di una regolamentazione più uniforme della relativa disciplina.
Sarà quindi importante per gli operatori rivedere i propri contratti alla luce delle nuove disposizioni entro la data del 31 maggio 2023 e adottare precise policy aziendali, in aderenza ai principi enunciati dal nuovo VBER e dalle nuove Linee Guida, vigilando altresì sulla loro osservanza da parte dei soggetti chiamati a dare concreta esecuzione a tali contratti.
Retail for all: immaginare, comunicare, includere
di Cristian Catania, architetto, responsabile Progettazione inclusiva di Lombardini22
L’industria del retail è da sempre aperta e inclusiva. Ma cosa significa parlare di progettazione inclusiva per i luoghi del retail? Significa innanzitutto “buona progettazione”: attenzione alle esigenze di accessibilità non solo delle persone con disabilità ma di tutti, “for all!”.
Non dimenticando che tutto ciò è indispensabile per sviluppare un buon investimento. La progettazione inclusiva infatti è uno strumento d’innovazione in grado di allargare il mercato e soddisfare un numero di utenti sempre più ampio. Poiché il target di riferimento di un retail inclusivo sono tutte le persone nelle loro differenze, a partire dalle più vulnerabili. E andare incontro alle vulnerabilità spesso migliora la vita di ognuno di noi. Esserne consapevoli è già un primo passo necessario. È anche sufficiente? No. Alla consapevolezza devono seguire delle azioni propositive.
Quali azioni? Partiamo da quelle che si fanno già per competenze e sensibilità. Molte si fanno da sempre e con uno spirito che va #oltrelanorma: per prima cosa, parcheggi che rispondano a differenti necessità, con percorsi pedonali protetti e camminamenti senza gradini, e una chiara segnaletica di orientamento; per altra “prima cosa”, un arredo urbano che consenta frequenti soste, dotate di aree gioco per bambini, ragazzi e anziani e attrezzate con sedute agevoli; ancora, una vegetazione diffusa e un’illuminazione rispettosa dell’ambiente, il tutto accompagnato da un wayfinding curato e identificabile. E ancora: ingressi e principali attrazioni ben riconoscibili e bussole d’ingresso lineari e automatiche; foodcourt con sedute di diverse tipologie, accoppiati a tavoli alti e bassi, piccoli e grandi; aree smartworking con punti di ricarica per i device. E in tutto questo Lighting e Acoustic Design hanno un ruolo fondamentale. Ma il comfort è da raggiungere ovunque: dai bagni pubblici con programmi sempre più ampi (bagni per uomini, donne e disabili ma anche nursery e bagni per famiglie) ai dettagli più minuti (dagli armadietti guardaroba alle colonnine d’acqua potabile). E poi? Come guardare a un futuro ancora più inclusivo nel Retail? Ci sono almeno due azioni fondamentali: comunicare e immaginare.
Comunicare Non in senso promozionale – che il social washing è sempre dietro l’angolo! – ma come trasparenza nella comunicazione: raccontare già dal sito web, in cosa si è inclusivi davvero, in modo comprensibile a tutti, e imparare ad accompagnare il movimento delle persone nello spazio con sempre maggior semplicità. Ciò può avvenire con l’ausilio di tecnologie ad hoc, ma anche attraverso la buona gestione dei domini del comfort: aria, luce e acustica sono di primaria importanza per non sovraccaricare l’ambiente di stimoli cognitivamente “energivori”.
Immaginare Significa andare oltre le necessità e mirare alle ambizioni. Come? Innanzitutto, allargando il tavolo degli stakeholder coinvolti nel processo di progettazione: le figure classiche – investitore, commercializzatore e gestore oltre al progettista – dovrebbero essere affiancate dall’utente finale, cioè da esperti delle diverse disabilità (motoria, uditiva, visiva, cognitiva). Potremmo così chiederci, per esempio, se è ancora necessario il “bagno disabili” – con le sue connotazioni così specifiche – e non invece soluzioni diverse, secondo altri criteri (tra cui il diritto a un ambiente esteticamente curato per tutti). Comunicare e immaginare, dunque, per includere a una grana sempre più fine: ovvero, non solo progettare “per tutti”, ma anche “per ognuno”.
Il carovita spinge il discount Pepco: 65 negozi e scontrino italiano al top
Pepco cresce ancora, con circa 15 nuove aperture da inizio anno, e con ricavi di gruppo che danno ragione alla strategia del basso costo. Per il brand polacco, che aveva chiuso il 2021 a 49 negozi sul nostro mercato, tra giugno e luglio sono arrivate a stretto giro numerose aperture tra cui Busto Arsizio, al Mizar Retail Park, Brugherio, in provincia di Milano, Parona dentro la galleria commerciale Bennet, a Moncalieri (Torino) all’interno del centro Porte di Moncalieri, Silvi Marina e tanti altri. La capogruppo Pepco Group (che in Europa controlla Pepco, Daez e Poundland) ha appena chiuso una trimestrale (al 30 giugno) con ricavi like-for-like in crescita del 4,9%, a 1,2 miliardi di euro come media. E c’è un altro dato interessante nella semestrale di giugno: “Nell’Europa occidentale, l’Italia è il nostro mercato più maturo. Arrivati a settembre 2020, a fine 2021 contavamo già 49 negozi. Ma se il trend di vendite è in linea con il resto del gruppo, lo scontrino medio è significativamente più alto, di circa l’85% rispetto alla media delle vendite in area Ue”.
Arcaplanet continua a crescere e apre due nuovi pet store in Lombardia
Nuovi punti vendita per l’insegna petcare Arcaplanet che consolida la sua presenza in Lombardia e prosegue lo sviluppo della rete in Italia. Gli store si trovano al Retail Park Centradate di Tradate e a Cislago, entrambi in provincia di Varese, in Lombardia. Nella regione, il marchio raggiunge, così, quota 112 negozi (19 in provincia di Varese), seguita dal Piemonte con 74 store. In questa occasione, saranno otto le nuove risorse formate per entrate a far parte della grande famiglia dei Pet Specialist dell’insegna. In 25 anni dalla sua nascita l’insegna è cresciuta in Italia e oltreconfine, con 2 punti vendita in Svizzera. Oggi conta oltre 390 pet store, una piattaforma di vendita online e circa 2000 dipendenti. Attualmente, l’insegna conta globalmente un milione di clienti attivi.
ATRI va in assemblea il 21 ottobre
Si terrà nella mattinata di venerdì 21 ottobre, presso la sede della casa vinicola Feudi di San Gregorio (Sorbo Serpico, AV), l’Assemblea elettiva di ATRI. Gli associati saranno ospiti dell’associazione, a partire dal pomeriggio di giovedì 20 ottobre. Nell’occasione verranno elette le cariche associative. Attualmente il consiglio direttivo è composto dal presidente, Stefano Gardini, dal vice Lucio Rossetto, e dai consiglieri Sébastien De Rose, Sergio Gallorini, Roberto Mosca, Walter Marossi, Andrea Fiorletta. Per informazioni: segreteria@atritalia.it
In Buona Company
Quello/a prossimo al pensionamento
di Beatrice Ramazzotti
Genere prevalente:
Maschio/Femmina
Età media:
63 anni
Cosa sognava di fare:
Trascorrere le ultime settimane della sua lunga vita lavorativa a raccogliere pensieri, ricordi, aneddoti per il libro che scriverà seduto sotto la pergola di casa. Salutare tutti i colleghi con grandi sorrisi, seppellire ogni singola ascia di guerra, perdonare i nemici, commuoversi con gli amici, leggere le mail sulle attività per il Natale 2022 in un misto tra angoscia e sollievo, scegliere il proprio erede e, tra una nozione tecnica e l’altra, conferirgli l’imprinting della propria filosofia di vita e quella saggezza di un tempo che fu. Selezionare gli invitati alla festa dei saluti in cui offrirà tutto lui, e crepi l’avarizia. Cosa fa in realtà:
Passa trafelato da una telefonata alle mail, alle riunioni. Gli viene il dubbio che si siano dimenticati che tra pochissimi giorni andrà in pensione. Cerca di ricordarlo con qualche battuta, ma viene travolto dalla frenesia di chi resta. Si sforza di trasmettere il condensato della propria esistenza al novizio disattento e sbrigativo che gli hanno affidato in formazione. Inizia a fare due conti e ogni giorno depenna un invitato dalla festa di pensionamento.
Il suo ufficio:
Una galleria del tempo, dagli anni ’80 ai giorni nostri. Foto, cartoline, memorabilia, regali di altri tempi, piante immortali, raccoglitori ad anelli, il posacenere di Vietri sul Mare.
Pensiero latente:
“Sì, ok, la prossima settimana vado in pensione, ma non dimentico quella volta che mi hai fatto quasi licenziare… Oh ciao! Come stai? Ci sarai alla mia festa sabato? Ah no? Mannaggia, non sai quanto mi dispiace! (e vai, siamo già a meno 5!)”.
Con gli invidiatissimi pensionati si conclude la rubrica “In buona company” che in questi mesi ha voluto sdrammatizzare il mondo del lavoro e i ruoli lavorativi per renderci tutti più umani e più complici. Ringrazio la redazione di R&F e in particolare il direttore Andrea Aiello per l’occasione e la fiducia concessa. Ci siamo divertiti e se qualcuno si è offeso pazienza, tanto è toccato a tutti, me compresa.
I Love Poke scommette sui centri commerciali e vede quota 150
Anche nel torrido caldo estivo, I Love Poke mette a segno una cinquina ravvicinata di nuove aperture, tutte dentro gli shopping center. Il brand, creato nel 2017 da Michael Nazir Lewis e Rana Edwards, continua a presidiare tutto il territorio, rafforzando la provincia di Milano e penetrando anche al Centro Sud. Le nuove aperture hanno riguardato i centri commerciali Porte di Napoli, GrandApulia (Foggia), Itaca (Formia, in provincia di Latina), la Romanina (Roma), il Destriero (Vittuone, nel milanese). Anche a Cinisello Balsamo (appena fuori Milano), in viale Brianza, il punto vendita si trova in una sorta di retail park naturale, lungo una strada di collegamento tra la cintura nord e il capoluogo, fra Decathlon, Brico e altri esercizi retail. In questo modo, I Love Poke punta ormai a toccare 150 punti vendita. Intanto, i fondatori, tramite la capogruppo F&B Investment, hanno iniziato a diversificare, creando una sorta di spin off, Almaki (cucina nippo-peruviana), partito con un primo punto vendita al centro Fiordaliso di Rozzano. Anche questo brand privilegerà i centri commerciali.
Cushman & Wakefield: i centri stanno tornando a livelli pre-covid
Dai dati della survey “Shopping Center, the New Normal” condotta tra maggio e giugno da Cushman & Wakefield su 8.199 clienti di 23 centri commerciali italiani, emerge che la frequenza delle visite è notevolmente migliorata rispetto al 2021, raggiungendo ormai livelli pre-Covid. Per il 53,6% i negozi rappresentano ancora il motivo principale per visitare i mall. Cresce, inoltre, l’attrattiva delle food court come motivo principale di visita, ma la percentuale è ancora inferiore rispetto a livelli pre-covid (4,7%). “Con la nuova normalità i clienti sembrano aver ritrovato fiducia, senso di sicurezza e disponibilità a visitare i centri commerciali”, ha dichiarato Paola Mangia, Head of Clients Marketing & Communication del Dipartimento Asset Services di Cushman & Wakefield. “Stiamo ancora affrontando delle preoccupazioni legate alla variante Omicron, alla guerra in Ucraina, e alla diminuzione del potere di spesa, ma gli ultimi trend di mercato e il sentiment dei clienti sembrano preludere ad una nuova fase di fiducia e di ripresa verso i livelli pre-Covid.
Mondadori Retail annuncia 13 nuove aperture e lancia il format “Just Comics”
Carrefour fa 1.500 e spinge sul franchising: è l’80% della rete
Mondadori Retail continua il proprio percorso di evoluzione con un piano di sviluppo che punta sull’apertura di nuovi Mondadori Store, sul rafforzamento dell’offerta e su un posizionamento sempre più omnicanale. Sul fronte del network di librerie, sono 3 i nuovi Mondadori Bookstore a gestione diretta che verranno inaugurati nella seconda parte dell’anno in Lazio, Lombardia e Umbria, dopo le due aperture a Genova e a Montenero di Bisaccia (CB) lo scorso aprile e maggio. Continua anche l’espansione della rete in franchising con l’apertura di 10 nuove librerie entro fine anno in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Sicilia e Marche. Il piano di sviluppo di Mondadori Store prevede anche un rinnovamento dei negozi a gestione diretta. “Entro la fine dell’anno inauguriamo 13 nuovi punti vendita, per arrivare a 25 aperture complessive nell’arco di tutto il 2022”, ha dichiarato Carmine Perna, amministratore delegato di Mondadori Retail. Nelle librerie, l’offerta rivolta a bambini e ragazzi si rafforza con il nuovo reparto “We are junior”. Un’altra novità è il format “Just Comics”, dedicato al mondo dei fumetti e dei volumi illustrati.
Carrefour consolida la sua presenza in Italia e festeggia il traguardo dei 1.500 punti vendita. Adesso l’insegna copre 19 regioni, attraverso i tre formati Iper, Market ed Express. Come spiega una nota della società, l’allargamento della rete si fonda sulla leva strategica del franchising, con cui ora sono gestiti quasi 1.200 negozi, per un totale di circa 10.000 persone impiegate. Rispetto all’anno in corso, a fine 2022 Carrefour avrà totalizzato nel complesso 95 nuove aperture e operato il passaggio di 104 punti vendita da gestione diretta a gestione in affitto di ramo d’azienda. Sempre più centrale il ruolo del brand “di prossimità”, ossia Carrefour Express: con 978 punti vendita ormai è posizionato in tutte le città chiave, come Milano, Torino, Roma e Genova, oltre a Bologna, Firenze e Bari. Il punto vendita numero 1.500 è arrivato a Riccione, in Emilia-Romagna. Per l’occasione, il brand ha dato il via a un progetto di sostenibilità chiamato Foresta Carrefour, che prevede la piantumazione di alberi, poi da estendere in altre regioni d’Italia.
Apre Fiordafood, la nuova food court del centro commerciale Fiordaliso
Il Fiordaliso ha inaugurato la food court Fiordafood, ultima fase di un processo di refurbishment iniziato due anni fa. Lo shopping mall di Rozzano (Milano), di proprietà della joint-venture tra il Gruppo Finiper ed Eurocommercial Properties, si arricchisce, così, di una nuova offerta di ristorazione e spazi comuni. Tra le novità di Fiordafood si annoverano Wagamama, Calavera, Giustospirito, Kebhouze, KFC, Bar Coppitello, La Piadineria, Almaki e Signorvino, che si aggiungono ai ristoranti già esistenti: Rana, Smokery&Billy Tacos, Old Wild West ed I Love Poke. L’intervento, per un investimento circa 6 milioni di euro, è stato ultimato in appena 7 mesi e ha comportato la ristrutturazione completa di circa 2.000 mq di superfici interne e la riqualificazione di circa 3.000 mq di aree esterne. Lo spazio interno è stato rimodulato ed ampliato consentendo di trasformare le tre attività precedentemente esistenti in sette nuove attività. Esternamente sono stati realizzati nuovi dehors e spazi comuni open air. La riorganizzazione del Fiordaliso ha visto la delocalizzazione dell’ipermercato Iper La grande i, la conversione di questa area in una serie di medie superfici di vendita, la creazione di un nuovo ingresso, di una piazza centrale e di un nuovo parcheggio multipiano. Il refurbishment ha riguardato anche il retail park adiacente al centro, con il restyling del punto vendita Decathlon e l’inserimento di nuovi brand come Poltrone & Sofà e Johnny Rockets.
Chef Express accelera sul digitale. In tre anni 20 milioni investiti sulle autostrade
Kiosk nei punti vendita, più servizi nell’app, webcam park: con questi servizi Chef Express (gruppo Cremonini) spinge sulla digitalizzazione. Nel canale autostradale, sono stati installati i kiosk digitali per l’ordinazione e il pagamento diretto, una tipologia di acquisto sempre più apprezzata dagli utenti, in grado di diminuire le code in cassa e velocizzare l’iter. Una modalità che, in realtà, ha successo non solo nel travel, ma anche in città, dove viene utilizzato ormai da molte catene, specialmente di fast food. Poi Chef Express è andata ad arricchire la propria app, con una scontistica dedicata per i conducenti di mezzi pesanti e guide turistiche, insieme alla possibilità di accedere facilmente alla fatturazione elettronica per la clientela business. Altro tassello del piano di rinnovamento: ora il sistema di telecamere Webcam Park permette ai clienti di tenere sotto controllo la propria auto, sempre utilizzando la app, durante la pausa all’interno del punto vendita. “Nonostante la pandemia, non abbiamo mai interrotto gli investimenti, con 20 milioni di euro spesi solo sul canale autostradale, in un triennio” ha detto Cristian Biasoni, amministratore delegato di Chef Express. “Oggi l’approccio dei punti vendita è decisamente digitale. Questo è apprezzato dagli utenti, ma migliora anche il lavoro del personale, che può concentrarsi su aspetti di maggior valore aggiunto”.
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CBRE lancia Shop&Chat, la piattaforma che fa dialogare tenant e clienti
A sei mesi dal lancio del progetto Shop&Chat di CBRE - la piattaforma di comunicazione integrata incentrata sul consumatore e dedicata al mondo degli shopping centre attivata a dicembre 2021 - nei 4 centri commerciali di CBRE scelti per il test, oltre 100 tenant hanno implementato il servizio nei propri punti vendita e Shop&Chat ha generato oltre 4.500 conversazioni e il 90% di redemption sulle promozioni offerte. La piattaforma, attraverso la tecnologia di WhatsApp Business, permette ai clienti di dialogare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con il proprio centro commerciale di riferimento, fare domande, parlare direttamente con i singoli punti vendita e fare acquisti da casa, per poi ritirare i prodotti in negozio. Il tool consente inoltre di monitorare le chat, impostare risposte automatiche, creare campagne adv, promozioni esclusive ed estrapolare importanti KPI per valutare l’utilizzo della piattaforma, permettendo alle direzioni di migliorare costantemente il servizio clienti.
A Milano sbarca Stuart, delivery on demand per ristorazione e negozi
In Italia arriva il delivery di Stuart. La società, nata in Francia nel 2015, ha poi allargato le sue operazioni alle principali città di Regno Unito, Spagna, Portogallo e Polonia. Ora inizia il tentativo con Milano. Caratterizzato dai suoi driver con la livrea blu, la nuova insegna di consegne a domicilio si propone come una sorta di servizio di fascia alta per spedizioni dell’ultimo miglio, per tante esigenze (b2b e b2c) e per diversi settori: ristorazione, grocery alimentare, moda, calzature e tutti i segmenti retail (lusso compreso) che si prestino a spedizioni raggiungibili in bicicletta. Stuart dovrebbe occuparsi di spedizioni dal punto vendita al domicilio del cliente, ma anche spedizioni da magazzino, tra negozi, resi. Stando a quanto dichiarato dal sito, il servizio rientra a pieno nel filone del Q-Commerce, proprio quello da cui, di recente, si è sfilato Gorillas, che ha lasciato il nostro mercato. La società appartiene a GeoPost, la controllata internazionale di Groupe La Poste, in sostanza le poste francesi, anche loro con capitale a maggioranza pubblica, tramite la cassa depositi e prestiti transalpina. Il general manager per l’Italia è Andrea Galla, in precedenza country manager di FreeNow.
2030 Milano centro
Il fattore umano
Al terzo cliente in due giorni che mi chiama: “Frank vieni a vedere questa!”, capisco che è arrivata la nuova étoile della zona. Bella come i gol di ROBIBAGGIO ed elegante come CARLAFRACCI.
Non lascia indifferenti donne e uomini che commentano, TUTTI, appena esce dal nego io dopo essere stata servita.
Scopro degli insospettabili ROCCO e delle stupende perfezioniste nel pubblico del mio teatro ioneschiano. “Troppo alta”, “Troppo magra”, “Che brutti capelli noooo?”. Coltellino scherza e stila le prime quote su provenienza e professione. Scheggia, il mobiliere, spera di iniziare a collaborare fantasticando su una presunta laurea in architettura della novella Gae Aulenti. L’esperto di ciclismo la paragona alle vette del tour definendola hors catégorie. Qualcuno ricorda Pippo il meccanico (Paolo Hendel ne “Il Ciclone”).
Lei non è mai volgare, si pone da maschiaccio ed è questo che la rende pop e digeribile. Gli anni l’hanno resa consapevole della sua avvenenza che gestisce con saggezza. Una bellezza così, se schierata dietro al bancone, farebbe impallidire le tre regole del commercio degli Stati Uniti.
“Location location location” capitolerebbe davanti alla virago di Milo che, come nel film di Pieraccioni, è arrivata senza avvertire e senza avvertire se ne andrà lasciando più soli i quattro amici al bar all’ora dello spritz.