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World Travel Retail
from retail&food 09 2022
by Edifis
Adp sceglie Lagardère per il lancio del brand Extime
PARIGI – Dopo una consultazione pubblica, Groupe ADP ha selezionato Lagardère Travel Retail come partner-azionista della joint venture che si occuperà delle attività di Extime Duty Free Paris, in occasione del lancio del brand Extime (retail e hospitality). Extime Duty Free Paris opererà circa 140 spazi tra beauty, gourmet e fashion outlets. La joint venture sarà al 51% di ADP e al 49% di Lagardère. “Gli aeroporti sono luoghi in cui i passeggeri vogliono rilassarsi, stare bene, fare shopping e trovare il meglio di Parigi e della Francia, concentrati insieme, subito dopo aver superato i controlli. Con questo spirito, sotto il brand Extime vogliamo offrire esperienze memorabili” ha commentato Augustin de Romanet, presidente e amministratore delegato di Aéroports de Paris SA-Groupe ADP. “Con questo progetto ambizioso, proseguiamo la collaborazione con Adp per offrire il meglio ai viaggiatori, in termini di cultura e know-how” secondo Arnaud Lagardère, Chairman e ceo di Lagardère SA.
Per HMSHost (Autogrill) nuovi contratti a Stansted per 190 milioni
LONDRA - HMSHost International, controllata del gruppo Autogrill, rafforza la sua presenza nel Regno Unito e annuncia l’apertura di nuovi negozi allo scalo di Londra Stansted, per un valore stimato di 190 milioni di euro. Nello specifico, si tratta di cinque nuovi store, più l’estensione di uno già esistente, su una durata contrattuale di sette anni. Fra i brand, Comptoir Libanais, Sunny Side Café, Perch, Terracotta, LEON. In questo modo, HMSHost diventa il primo operatore food & beverage dello scalo (controllato da Manchester Airports Group). “Facciamo poche cose, ma bene” ha affermato Sytze van der Aa, managing director Europa di HMSHost. “Costruiamo partnership, comprendiamo i brand, e creiamo place to be”.
Primo pop up in aeroporto per Armani Exchange
COPENAGHEN – Il brand A|X Armani Exchange ha aperto il suo primo pop up store nel canale travel retail, all’aeroporto internazionale di Copenaghen. L’apertura è stata condotta da Gebr. Heinemann. Posizionato al Terminal 3, lo spazio, di dimensioni ridotte, è di circa 30 metri quadrati e rimarrà allestito fino all’inizio di gennaio 2023. Secondo Heinemann si tratta di un’installazione sostenibile, composta da materiali riciclabili, pannelli modulabili, riutilizzabili. “Questa operazione conferma la nostra partnership strategica con Armani, che continua a generare nuove idee. A Copenaghen i passeggeri possono anche provare i capi, come non era mai riuscito prima in un negozio pop-up” secondo Jan Richter, direttore Purchasing Fashion, Accessories & Watches, Jewellery dell’operatore tedesco.
DFS approda nel metaverso
HONG KONG – Dfs, colosso del travel retail specializzato nei prodotti di lusso, ha presentato il suo primo spazio nel metaverso, Dfs World. Il lancio è arrivato in concomitanza con la campagna Open Up Your Horizons. Nei mesi di agosto e settembre, ai clienti che fanno acquisti nei negozi fisici, viene rilasciata una sorta di “mistery box” che contiene anche una carta-invito utile per visitare il mondo virtuale Dfs. L’iniziativa, fino al 30 settembre, coinvolge punti vendita Dfs in alcune località selezionate, tra cui Abu Dhabi, Auckland, Bali, Guam, Hong Kong, Honolulu, Los Angeles, Macao, New York, Okinawa, San Francisco, Saipan e Sydney.
A Heathrow ancora più servizi “reserve & collect”
LONDRA – All’interno del principale scalo londinese è già presente il servizio di “acquisto e ritiro” a distanza, che coinvolge già numerosi brand, compreso il World Duty Free. Ora, al Terminal 2, la società di gestione dello scalo è in procinto di aprire un negozio fisico, esclusivamente dedicato a questa modalità di acquisto, con tanto di camerino per provare i vestiti. Lo spazio, di circa centro metri quadrati, si trova dove prima c’era una farmacia Boots. Questa soluzione, oltre che migliorare l’esperienza del cliente, serve anche agli operatori commerciali. Infatti tra le soluzioni più apprezzato degli utenti c’è la possibilità di acquistare degli oggetti alle Partenze in aeroporto, lasciarli in deposito, e ritirarli solo al rientro dal viaggio (“collect on return”). Peraltro, gli acquisti sono diventati ancora più spediti ora che sono state abolite le vendite tax free, dunque non c’è più bisogno di effettuare la dichiarazione apposita “Vat-free”.
In Corea del Sud parte l’eCommerce duty free verso l’estero
SEUL – L’operatore South Korea’s Shinsegae Duty Free ha lanciato una piattaforma eCommerce specializzata nelle vendite verso l’estero di prodotti duty free. Questo progetto segue la decisione del Governo di Seul, avvenuta a luglio, di autorizzare le vendite di questi prodotti agli stranieri, senza bisogno che questi visitino fisicamente il Paese. Ma, appunto, tramite acquisti a distanza. Per ora, la sezione on line di Shinsegae è disponibile in coreano e cinese, mette in vetrina circa 3.000 referenze, tra cui anche prodotti alimentari, molto richiesti dal mercato cinese. Sul fronte logistico, le spedizioni sono effettuate da Cainiao Network (gruppo Alibaba) almeno per quanto riguarda la Cina. duty free world | by Kevin Rozario | London kevin_rozario@yahoo.com
How will the Dufry merger with Autogrill play out? Come funzionerà la fusione Dufry-Autogrill?
The idea of creating a new super travel retailer by merging the leading airport stores operator, Dufry, and food and beverage (F&B) giant Autogrill is a good one, but one that Lagardère Travel Retail will not be too happy about.
The reason is that one of Lagardère’s strong USPs with airport landlords was its ability to service all the key concession areas: dutyfree, convenience/travel essentials and foodservice/F&B. It has been a fundamental strategy of the French company to cover all three segments – and cover them well.
The combination of Switzerland’s Dufry and Italy’s Autogrill to become a $6.7 billion (2021 figures) retailer doesn’t just create a big entity; its combined skill set will muscle in on the same territory as Lagardère.
Furthermore, there have been some moves at smaller airports to use a single operator to handle both retail and F&B for ease. Last summer, Germany’s Heinemann launched its Smartseller concept at Slovenia’s Ljubljana Airport to do exactly that. The company believes this concept can work at airports serving up to 1.5 million passengers annually.
But even medium-sized airports and bigger may want the convenience of dealing with just one operators for both retail and F&B, whether the contracts are combined or stay separate. F&B proved to be a winner during the Covid crisis, and airports are paying greater attention to it. And having mixed retail and F&B areas is also gaining traction as some downtown shopping locations are proving.
These factors make the deal between Dufry and Autogrill attractive. Of course, it won’t be so easy. At the time of writing, Dufry had planned to hold an EGM at the end of August to encourage shareholders to support the deal which, if all went well, would be fully signed and sealed by the second quarter of 2023.
Assuming that happens the hard task of business integration lies ahead. Dufry has plenty of experience of this having previously acquired Nuance and World Duty Free, but those were trickier than expected and required a lot of work. It will be interesting to see how Lagardère Travel Retail responds during this period of flux. L’idea di creare un nuovo super retailer in ambito travel, unendo il principale operatore di negozi aeroportuali, Dufry, e il gigante del food and beverage (F&B) Autogrill è buona mossa. Ma non piacerà molto a Lagardère Travel Retail. Il motivo è che uno dei punti di forza di Lagardère, rispetto ai landlord aeroportuali, era la sua capacità di servire tutte le aree di concessione chiave: duty-free, convenience/travel essentials e food service/F&B. Una strategia fondamentale dell’azienda francese è stata quella di coprire tutti e tre i segmenti - e di coprirli bene. L’unione della svizzera Dufry e dell’italiana Autogrill, che diventerà un retailer da 6,7 miliardi di dollari (dati del 2021), non crea solo una grande entità; il suo insieme di competenze si inserisce nello stesso territorio di Lagardère. Inoltre, a livello di aeroporti più piccoli ci sono già stati diversi casi in cui si è scelto di utilizzare un unico operatore, per gestire sia la vendita al dettaglio che l’F&B, così da semplificare la gestione. L’estate scorsa, la tedesca Heinemann ha lanciato il suo concetto di Smartseller all’aeroporto sloveno di Lubiana per fare esattamente questo. L’azienda ritiene che questo formato possa funzionare negli aeroporti che servono fino a 1,5 milioni di passeggeri all’anno. Ma anche gli aeroporti di medie dimensioni e quelli più grandi possono desiderare la comodità di avere a che fare con un solo operatore, non importa se con contratti combinati o separati. Il F&B si è rivelato vincente durante la crisi Covid e gli aeroporti vi stanno prestando maggiore attenzione. Anche la presenza di aree miste retail e F&B sta prendendo piede, come dimostrano alcuni centri commerciali delle città.
Questi fattori rendono interessante l’accordo tra Dufry e Autogrill. Naturalmente, non sarà così facile. Al momento in cui scriviamo, Dufry prevede di tenere un’assemblea generale alla fine di agosto per incoraggiare gli azionisti a sostenere l’accordo che, se tutto va bene, dovrebbe chiudresi completamente nel secondo trimestre del 2023.
Se ciò dovesse accadere, si prospetta il difficile compito dell’integrazione aziendale. Dufry ha molta esperienza in questo campo, avendo già acquisito Nuance e World Duty Free, ma queste operazioni sono state più difficili del previsto e hanno richiesto molto lavoro. Sarà interessante vedere come Lagardère Travel Retail reagirà in questo periodo di transizione.
New Markets Outlook | a cura di Luca Esposito esposito_mail@yahoo.it
THE INDO-PACIFIC ECONOMIC FRAMEWORK
Il 23 maggio 2022 gli Stati Uniti hanno annunciato il lancio dell’Indo-Pacific Economic Framework (IPEF) che mira a rafforzare i legami degli Stati Uniti con la regione asiatica in chiara contrapposizione, come vedremo meglio più avanti, con la Cina (FIG.1). L’IPEF copre con i suoi 13 partecipanti il 40% del PIL Mondiale e il 60% della sua popolazione (Australia, Brunei, India, Indonesia, Giappone, Malesia, Nuova Zelanda, Filippine, Singapore, Sud Corea, Thailandia, Stati Uniti e Vietnam) e si colloca in una regione che diventerà il maggior contributore alla crescita globale nei prossimi 30 anni. Esso rappresenta, secondo quanto dichiarato dalla Casa Bianca, un accordo economico per affrontare le sfide economiche del 21° secolo che i modelli passati non hanno affrontato lasciando lavoratori, imprese e consumatori più vulnerabili.
L’accordo si snoda su quattro linee principali: - Economia connessa: per un’economia digitale e il commercio elettronico (comprendendo i flussi transfrontalieri, la localizzazione dei dati e l’uso etico dell’intelligenza artificiale); - Economia resiliente: per prevenire interruzioni nelle catene di approvvigionamento, proteggendosi dai picchi sui prezzi con la creazione di un sistema di allerta precoce, l’eliminazione dei colli di bottiglia e il miglioramento della tracciabilità nei settori
La partecipazione delle economie Asia-Pacific nei due accordi commerciali IPEF e RCEP (source: White House)
chiave; - Economia pulita: per perseguire gli impegni sulle energie rinnovabili, sulla decarbonizzazione e sulla riduzione delle emissioni di metano; - Economia equa: per far rispettare i sistemi fiscali, l’antiriciclaggio e l’anticorruzione, prevedendo lo scambio delle informazioni fiscali e la criminalizzazione della corruzione.
Come dicevamo, L’IPEF mira nei fatti a rafforzare i legami degli USA con le principali economie dell’Indo-Pacifico al fine di controbilanciare l’influenza esercitata dalla Cina che, a seguito del ritiro dell’India, ha assunto un ruolo predominante nel RCEP (Regional Comprehensive Economic Partnership), il primo accordo di libero scambio ad interessare contemporaneamente le prime tre economie dell’Asia orientale (Cina, Giappone e Corea del Sud), oltre ai dieci stati dell’ASEAN, la Nuova Zelanda e l’Australia. Attualmente, il valore combinato di import ed export della Cina nei confronti di tali paesi è di 1.622 miliardi di US$ contro i 911 degli USA. E’, di conseguenza, facilmente comprensibile la preoccupazione del governo di questi ultimi.
E l’Europa? Recentemente Josef Borrell, responsabile della politica estera dell’Unione Europea, ha sottolineato i solidi legami con l’Asia dicendo che da molti anni l’UE è la più grande fonte di flussi di investimenti diretti esteri verso l’ASEAN, nonché uno dei suoi maggiori partner commerciali grazie ad importanti accordi di libero scambio con Singapore, Vietnam, Indonesia, Australia, Nuova Zelanda, oltre che con il Giappone e la Corea.
Infine, l’emergere di queste gigantesche aree di libero scambio in Asia dovrebbe rappresentare per l’Africa e l’America latina un incentivo decisivo per accelerare i loro progetti di integrazione regionale.
La globalizzazione mondiale non è morta.