INTRODUZIONE L’idea di scrivere questo libro mi è venuta tre anni fa. Ho iniziato a raccogliere idee e informazioni rendendomi conto che per quanto avessi sempre seguito la storia dell’arrampicata c’erano diverse cose che non sapevo. Oltretutto mi pareva di cogliere aspetti contraddittori sia nel tentativo di stabilire un’etica di riferimento sia nelle varie considerazioni storiche che venivano di volta in volta prese a modello di riferimento. Lavorando al libro mi sono avvalso della collaborazione di vari alpinisti e apritori e naturalmente abbiamo finito per parlare di vie, di storie vecchie e nuove, di polemiche, di stili. Gli apritori di vie moderne non sono ovviamente contrari all’utilizzo degli spit ma anche fra di loro ci sono differenze importanti e poi c’è chi invece storce il naso considerando gli spit decisamente blasfemi e privi della ragione di esistere. La diatriba sullo stile di apertura che ritenevo ormai marginale è ancora presente e in grado di scaldare gli animi. Ho iniziato a scalare 40 anni fa, ma gli spit erano già presenti: pochi, distanti, ma presenti, e allora? Era possibile tentare una ricostruzione storica contestualizzando l’utilizzo degli spit all’interno dello sviluppo dell’arrampicata con una visione maggiormente obbiettiva e scevra da pre-impostazioni ideologiche e concentrando l’attenzione nelle Dolomiti, che è il luogo che conosco meglio? Ci sono molte domande a cui dare una risposta: chi ha iniziato a usarli? E perché? Come mai oggi, dopo quarant’anni esatti e migliaia di vie sportive aperte, questo argomento è in grado di scaldare gli animi? Si può veramente parlare di un’etica dell’arrampicata? Lo spit uccide l’avventura? Questo lavoro non ha certo la pretesa di costituire un punto fermo nella storia dell’arrampicata né tanto meno di stabilire una verità assoluta a cui fare riferimento, poiché questa disciplina è in continua evoluzione con diversi stili che si influenzano, si attraggono, si respingono e si fondono. Voler fissare una norma per tutti è un’operazione che durerebbe un istante e svanirebbe quello dopo. In tanti ci hanno provato, qua e là, a sostenere una tesi a spada tratta, a stabilire delle regole fisse, ma nello stesso istante da qualche altra parte Alessio Conz SPIT IN DOLOMITI 6