PENNAVALLEY climbing

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PENNAVALLEY

MATTEO GAMBARO
EDIZIONI VERSANTE SUD | COLLANA LUOGHI VERTICALI | CLIMBING iCLIMBING APP FREE DOWNLOAD
climbing Falesie tra l’entroterra di Albenga e il basso Cuneese: val Neva, val Pennavaire

ISBN 978 88 55470 704

Copyright © 2022 VERSANTE SUD – Milano, via Rosso di San Secondo, 1. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina Terminal, Elena Chiappa, Alice Spring, 8a © Klaus Dell‘Orto Testi Matteo Gambaro

Disegni Damiano Sessa Cartine Tommaso Bacciocchi. © Mapbox, © Open Street Map

Simbologia Tommaso Bacciocchi

Impaginazione Elisabetta De Berti Stampa Press Grafica S.r.l. - Gravellona Toce (VB), Italia

Km ZERO

Cosa significa?

È una guida a KM ZERO!

Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da arrampicatori locali.

Come i pomodori a Km 0?

Certo! E la genuinità non è un’opinione.

Gli autori locali fanno bene a chi scala: – hanno le notizie più fresche e più aggiornate; – non rifilano solo gli spot più commerciali; – reinvestono il ricavato in nuove falesie.

Gli autori locali fanno bene al territorio: – pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; – sono attenti a promuovere tutte le località; – sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante: sulle loro rocce, c’è un pezzetto del loro cuore

Nota

L’arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.

Prima edizione Dicembre 2022
Guida fatta da autori che vivono e l’arrampicatasviluppano sul territorio

Il 2% del ricavato di questa guida viene reinvestito in materiale per attrezzare vie e falesie

Km ZERO

Guida fatta da autori che vivono e sviluppano l’arrampicata sul territorio

MATTEO GAMBARO

PENNAVALLEY climbing

Falesie tra l’entroterra di Albenga e il basso Cuneese: Val Neva, Val Pennavaire

EDIZIONI VERSANTE SUD

Sommario

Mappa generale ...................... 6 Simbologia 8 Prefazione .......................... 10 Ringraziamenti 13 Introduzione geografica ............... 14 Introduzione tecnica 16 Pennavaire story 20 I tiri più duri 24

ERLI ............................... 28 UN CHIODATORE di Ludovico Spiota 30 01. Erli-Cerisola 32 02. Jungla 36 ARMA VEIRANA di Prof. Fabio Negrino 38 03. Il Circo ......................... 40 LA Val Pennavaire di Danilo Bo 44 04. Tortuga 46

MARTINETTO 52 05. Cartoons 54 06. Emisfero 56 07. Segreto 62 08. Ippodromo 64 09. Belvedere dei nonni 66 10. Mondo sommerso 70 CASTELBIANCO 72 11. Acquario 76 12. Terminal ........................ 82 13. Granaio 94 14. Erboristeria 98 I protagonisti: Davide Ramoino 110 15. Enoteca 114 I protagonisti: Fulvio Balbi 116 16. Cineplex 118 17. Gemma 132 18. Castelbianco 136 19. La Ciusa 146 I protagonisti: Dinda 148 I protagonisti: Luca Biondi 150

COLLETTA 152 20. Telematica 154 21. Caprette 156 22. Guggenheim 158 23. Rettilario 162 24. Colletta 164 25. Dhome 168 26. Reunion 170 27. Famiglia 176

VERAVO 180 28. Hangar 184 29. Rocca Rossa 188 PRIMA DELL’ULTIMA VIA di Marco Pukli . 194 30. Malavoglia - Urlo di MunchGrottino Teahupoo 198 31. Bauso Destro 202 32. Bauso Centrale ................. 206 33. Fontana 216 34. Zoo di Berlino 220 35. Galera 222 36. Sagarmatha e Arvè 230 37. Rocca della Garda 234 38. Mistral 238 39. Papapuk - Austria Team - Inferno .. 242

NASINO 248 40. Euskal 252 41. Colosseo ....................... 260 42. Basura 268 43. Magic Mushroom 272 44. Animal House 278 45. Frantoio 280 46. Salvadanaio 284 47. Planetarium .................... 286 48. U Buteghin e El Cap 288 49. Hop Farm 292 50. Opera 300 51. Waterloo 304

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ALTO 308 52. Arsenale 312 53. Corsia 314 54. Red Up 316 55. Marvel Area 320 56. La Similar ...................... 324 57. Calumet 326 58. Mappamondo 332 59. Sorgente 336 60. Cimitero dei Camosci 340 61. Capradura 348 62. Caprasecca .................... 352 I protagonisti: Paolo Ramò 354 63. Rocca dell’Arma 356 AQUILA 362 64. CPR 364 65. Quartiere 374 66. Frigobar 376 67. Grotta di Alto 380 68. Conservatorio ................... 382 69. Pub e Caffetteria 386 70. Woodstock 394 71. Astronave 396 Matteo Gambaro, Cuore di pietra 8c+/9a, Astronave (© Arch. F. Rimembrana) 5
SP216 Montenero  853 921  M. Pendjno 1087  M. Castellermo M. Nero  977 Monte Lapeu  1004 M. delle Gettine  1182 M. Alpe Ovest 1035  Pian dei Fiori 948  M. Zerbo 1007  01 02 17 18 19 11-13 34-36 40-42 48-49 54-55 43-44 20 24 25 26 27 SP14 21 22-23 28 29 33 32 31 30 45 46 47 50 51  1402 Pizzo delle Penne Pizzo Castellino  1397 1531  M. Fuetto 1708  M. Galero 1538  M. Dubasso 1544  M. Pesauto Rocca Battaglina  1367 52 53 56 57 58 59 60 61 62 63  947 Rocca del Bozzaro  1144 Monte Cucco  1315 Monte Bello 64 67 6970 71 65-66 68 Mappa generale 6
SP14 Pizzo Ceresa 714  M. Pesalto 686  Rocca Barbena  1141 Monte Lingo  1102 Monte Alpe  1056 Montenero 853 723  Bric Curlo Poggio Grande  813 SS582 04 03 08 07 06 05 SP35 SP19 SP453 17 16 15 14 0910 11-13 37-39 34-36 7

SIMBOLOGIA

chiodatura

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tranquillità bellezza splendida bella meritevole non esaltante

Questa indicazione tiene conto di diversi fattori tra cui, oltre alla bellezza della roccia e dei tiri, l’ambiente circostante, la tranquillità del posto e tutto ciò che può rendere una falesia splendida, bella, meritevole o non esaltante. Questa valutazione è personale e soggettiva.

comodità

ottima buona occhio! aiuto!

L’indicazione tiene conto della distanza tra le protezioni e il loro posizionamento in relazione alla via.

alta media bassa ressa parcheggio ottimo confortevole buono non sempre comoda discreto scomoda difficile assicurarsi

Questa indicazione si riferisce all’affollamento medio di una falesia durante il periodo consigliato e con condizioni climatiche ideali.

caduta sassi

IN TUTTE LE FALESIE È SEMPRE PRESENTE L A POSSIBILITÀ DI CADUTA SASSI. L’UTILIZZO DEL CASCO È SEMPRE RACCOMANDATO SIA PER CHI SCALA SIA PER CHI FA SICURA!

Nelle falesie dove questo rischio è maggiore e concreto, l’indicazione SÌ consiglia vivamente l’utilizzo del casco.

Indicazione generale che valuta la comodità media del terreno dove si fa sicura. Non è da escludere che in alcune falesie dove per la maggior parte dei tiri la base è comoda, per altri potrebbe essere necessario assicurarsi o stare in equilibrio su un piccolo terrazzino.

Questa indicazione è utile per pianificare gli spostamenti soprattutto nel caso di più persone con più macchine: nel caso di parcheggio discreto o difficile è consigliato utilizzare il minor numero di veicoli possibile o i mezzi pubblici.

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L’indicazione dei tempi di avvicinamento a piedi dal parcheggio alla base della falesia o del primo settore che si raggiunge, è calcolata su una velocità media di cammino considerato anche il peso dell’attrezzatura (corde, zaini, rinvii, scarpette, acqua, vestiti e quant’altro). Il tempo di percorrenza può variare in base a condizioni climatiche e del terreno. Ad esempio in tardo autunno, alcuni sentieri possono essere totalmente ricoperti dalle foglie per cui, oltre a perdere più facilmente la traccia, la camminata è più lenta. Idem nel caso di accessi ripidi durante le calde giornate estive sotto il sole. L’indicazione rimane soggettiva e variabile in base anche ad altri fattori che possono influire sui tempi di percorrenza.

principianti per famiglie

Con questa indicazione si individuano le falesie dove la maggior parte dei tiri presenti sono ideali anche per i principianti o per chi arrampica per “la prima volta”. La chiodatura di queste falesie è solitamente molto sicura e ravvicinata anche se non mancano alcune eccezioni.

Questa indicazione non è da confondere con la presenza o meno di tiri nei gradi più facili ma semplicemente per capire se è possibile recarsi alla base di questa falesia con bambini piccoli o che necessitano di un controllo costante da parte degli adulti. Molte falesie spesso non sono adatte a famiglie con bambini piccoli per la possibile presenza di cenge esposte, per l’avvicinamento impegnativo o pericoloso, per la possibilità di caduta sassi, per la presenza di una strada trafficata o altri pericoli oggettivi.

PORTARE DEI BAMBINI IN AMBIENTE NATURALE PUÒ ESSERE COMUNQUE RISCHIOSO. QUESTA SEGNALAZIONE DELL’AUTORE HA LA SOLA FUNZIONE DI AIUTARE GLI ADULTI A TROVARE LUOGHI CON MINORI RISCHI OGGETTIVI. RESTA COMUNQUE COMPITO DEL GENITORE LA VALUTAZIONE FINALE DEL LUOGO E L’ASSISTENZA COSTANTE AI MINORI.

QRcode parcheggio

SEGNALI INTERNAZIONALI DI SOCCORSO TERRA-ARIA RIVOLTI A ELICOTTERI E AEREI

OCCORRE SOCCORSO

Difficoltà a trovare il parcheggio? Con una semplice scansione di questo codice attraverso una delle tante applicazioni disponibili, è possibile attivare il navigatore del vostro smartphone che vi porterà direttamente al parcheggio. Le coordinate si rifersicono alle mappe di Google.

QRcode base falesie

Segnali terra-aria

Razzo o luce rossa

Yes – sì

Tessuto rosso quadrato teso Quadrato rosso di 100 x100cm. Cerchio centrale rosso di 60cm di diametro. Corona bianca di 15cm

NON OCCORRE SOCCORSO

Nonostante tutti gli sforzi per rendere gli accessi dal parcheggio alla falesia i più chiari possibili, se proprio non capite dove andare, grazie alla scansione di questo codice sarete in grado di visualizzare la posizione della falesia sulle mappe di Google o altre.

Segnali terra-aria

avvicinamento
No – no
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Prefazione

Questa guida raccoglie e recensisce la maggior parte delle falesie, quelle che meritano almeno una visita, chiodate a partire dagli anni ’80 fino a oggi, nel territorio della Val Pennavaire e della Val Neva. L’obiettivo è quello di promuovere e divulgare il turismo verticale, contribuendo così allo sviluppo e alla manutenzione del territorio e delle stesse falesie, che sono in continua evoluzione. Diverse generazioni di chiodatori, dai più assidui e produttivi a quelli più occasionali, ognuno secondo le proprie caratteristiche, visioni, etiche e livelli, hanno esplorato e valorizzato il territorio, generando quel grande patrimonio collettivo che è oggi il parco falesie del comprensorio di Albenga, o più frequentemente chiamato della Val Pennavaire. Qui coesistono tutti gli stili di arrampicata: dall’old scool con vie e falesie tecnice e verticali come quelle del Bauso, agli strapiombi di continuità dell’Erboristeria, fino ai settori più brevi ed esplosivi. Un comprensorio che alterna, su tutti questi stili, falesie per le alte difficoltà a quelle per i no big Tutte le falesie recensite hanno il consenso e l’approvazione di pubblicazione dei rispettivi scopritori e chiodatori a cui vanno i nostri ringraziamenti per il grande lavoro svolto.

PERCORSO PERSONALE

Vivendo a Cuneo, per tanti anni ho frequentato sporadicamente queste valli e a poco a poco mi sono reso conto della bellezza e delle potenzialità di questo territorio fino a quando ho coronato il sogno mio e della mia compagna, di trasferirmi e venire a vivere in questo paradiso verticale. Tantissimo era stato chiodato, ma avendo salito un po’ tutte le linee più impegnative, incominciai a dedicarmi dapprima alla libera dei progetti già chiodati ma irrisolti. Così nel 2012 nacque Blow il primo 8c naturale della valle, che forse rappresenta il punto “0” del mio inizio di chiodatore in Val Pennavaire e di sviluppo dell’alta difficoltà. Da lì proseguii con la chiodatura e la libera di nuove difficili linee nei settori classici: Perfect man 2.0 all’Antro di Castelbianco, il primo 9a della valle e della Liguria, Anchorage 8c+ al Terminal, Narcissus 9a+ all’ Erboristeria, Time out 8c all’Hangar, Cuore di pietra 8c+/9a all’Astronave, Auora 8c+ al Cpr, Resilienza mecanica 8c+ a Euskal, per citarne alcuni dei più rappresentativi, per poi dedicarmi alla chiodatura di nuovi interi settori e porzioni di settori esistenti come il Conservatorio, Cpr, Capradura, Astronave, Caffetteria, Calumet, Rocca della Garda, Hangar, Erboristeria, Cartoon e i recenti Hop Farm, U-Buteghin ed El Cap con oltre 300 vie chiodate. Una nuova linfa per l’alta difficoltà e non solo, che si aggiunge a tutta l’offerta preesistente e sempre in evoluzione, che ha contribuito ad attrarre sempre più turisti e top climber, i quali stanno anche loro finalmente scoprendo (come è successo a me) la modernità e le grandi potenzialità del nostro territorio.

Spero con questo lavoro di consacrare il comprensorio della Val Pennavaire come mecca dell’arrampicata moderna, quella divertente, ludica, sicura per le basse e medie difficoltà, e contemporaneamente come luogo dove chi lavora sull’alta difficoltà possa esprimere la sua fantasia e il suo desiderio di viaggi su infiniti strapiombi, placche techiche, brevi e furiosi itinerari… perché la forza di questa valle è proprio la differenza di stile da un settore all’altro che rende ogni falesia un’esperienza unica e irripetibile.

Buone scalate a tutti!

Matteo Gambaro

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Matteo Gambaro, Narcissus 9a/+ (© K. Dell‘Orto)
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Ringraziamenti

Sono tantissime le persone a cui devo un ringraziamento. Dai chiodatori più storici come Ludovico Spiota che, oltre ad essere uno dei primi chiodatori della valle, mi ha aiutato a ricostruire il percorso storico su questa guida. Claudio Laureri, che non ho avuto il piacere di conoscere ma è stato il primo ad esplorare la verticale di questi luoghi.

Fulvio Balbi, che oltre ad essere conosciuto nel finalese ha contribuito allo sviluppo di questi luoghi con il suo fiuto nel trovare bellissime linee.

Andrea Gallo, che per primo aveva intuito le grandi potenzialità dell’ alta difficoltà chiodando le prime vie dell’antro di Castelbianco, gettando le prime basi su quello che poi tanti anni dopo ho avuto la fortuna di trovare, richiodare e salire il primo 9a della Liguria. Manlio Motto, per aver portato la sua fama con le aperture alla Rocca Rossa. L’ ASD Ala S.Remo che con i suoi alfieri tra cui Roberto Scialli, Peo Vernassa, Davide Ramoino e Flaviano Bessone hanno contribuito a creare la bellissima zona del Bauso nei romantici anni ‘90. Marco Pukli che ha tessuto linee imperdibili in tutta la valle. Marco Zambarino molto attivo nell’ alta valle di Caprauna.

Andrea Bisio (Dinda) sicuramente il più attivo e proficuo da sempre, con il quale ho condiviso giornate di autentica passione e anche tante divergenze etiche, ma al quale indiscutibilmente dobbiamo il merito di aver creato e creduto tantissimo in questo territorio.

Luca Biondi (Blond) che per anni è stato il socio di Andrea Bisio (Dinda e Blond) e con il quale ha creato tantissimi settori tra i classici di oggi.

Danilo Bo con la sua Erboristeria alta, Cerisola, Jungla, Magic Mushroom, tra scalata di alto livello e chiodatore ci ha regalato tante linee.

Paolo Ramó con la sua semplicità e bravura ci ha regalato il bellissimo Cimitero dei camosci e Caprasecca. Carlo Giuliberti che ha arricchito e mi ha fatto scoprire Capradura.

Elena Chiappa, la mia compagna di vita che oltre scalare ad alti livelli, da sempre mi aiuta nei lavori di chiodatura e pulizia dei nuovi settori oltreché essere il punto di riferimento del negozio Cprfresport.

Davide Ramoino, che ha contribuito e sostenuto il mio operato di chiodatore con il suo negozio Cprfresport e con cui abbiamo, insieme ad Elena, organizzato eventi, test scarpe e cercato, con entusiasmo, di promuovere il nostro sport.

Vito Pezzolla, amico inseparabile che in silenzio è stato e sempre sarà il mio braccio destro.

Domenico Spatari, attivo nelle falesie del Cineplex, Grotta di Alto, Marvel Area.

Matteo Felanda e l’Asd. Roc Pennavaire per il loro contributo e con cui abbiamo condiviso alcuni settori.

A queste persone se ne aggiungono tantissime: scalatori, chiodatori, amici e conoscenti che citerò dimenticando sicuramente qualcuno con cui mi scuso anticipatamente: Carlo e Raffa (Bar Neva), Jodi (Bar A Cadana), Giorgia Trucco (Ubuteghin), Samuele Scola (Scolabear), Debora Plodari (Arvè), Il Sig. Ferruccio B&B, B&B 8a, ristoranti Scola, Da Gin e A ca du Ricci, René dell’ Osteria del Castello (Alto), e tutti gli altri commercianti sensibili al nostro sport. Walle e Corinne, Marco Trucco, Matteo Rolando, Gabriele Franco, Fenocchio Danilo, Gianni Duregato, Lorenzo Fornaro, Luca Bolla, Davide Marnetto, Adriano Giovani, Rossella Burroni, Roberto Capucciati, Alessio Chiappino, Roberto Franco, Federico Rimembrana, Roberto Benvenuti, Guido Jafelice, Maddalena Crudeli, Stella, Gabriele Cingano, Tommy Sigismondi, Lorenzo Bogliacino, Luigi Borge, Umberto Baratta, Maurizio Marcassoli, Domenico Bianchinani, Alex Barbera, Gabriella Torre, Sandro Pansini, Tommaso Pansini, Claudia Giglio, Luca Queirolo, Linda Pierrozzi, Michele Condomiti, Livia Guarino, Verdiana Scola, Lorenzo Doria.

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Introduzione geografica

Ci troviamo in Liguria, a cavallo delle provincie di Savona e Imperia, le cui vallate sconfinano nella provincia di Cuneo e nel basso Piemonte. Un territorio molto vasto e diversificato che parte dalla piana di Albenga, dove troviamo Cisano sul Neva, piccolo ed accogliente borgo medioevale diventato punto di ritrovo dei climber (bar, negozio tecnico, alimentari), per poi risalire la Val Neva e la Val Pennavaire fino in Piemonte, a quote collinari e montane, che raggiungono i mille metri sul livello del mare. Le montagne più rappresentative, sulle cui pendici sorgono le falesie, sono a sud della Val Pennavaire il monte Castell’Ermo, il monte Galero proprio sul confine con il Piemonte e spartiacque tra il Neva e il Pennavaire, e il Poggio Grande, che domina la piana di Albenga. Attorno ad esse è presente una fitta rete sentieristica ideale per il trekking e la mountain-bike: selvaggi sentieri nei boschi attraversano un paesaggio incantato, con ponti in pietra su torrenti cristallini e affascinanti villaggi abbandonati. Una rete che accompagna il turista attraverso un territorio ancora poco frequentato, ricco anche di grotte naturali (Arme), tra cui segnaliamo la famosa Arma Veirana per i suoi recenti

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La Val Pennavaire (© Arch. M. Gambaro)

ritrovamenti archeologici, o quelle nella zona di Aquila d’Arroscia dove il carsismo si fa particolarmente frequente. Due parole vanno spese sui tanti borghi delle due valli che trattiamo in questa guida, cui si accede dal già citato Cisano. In Val Neva sono assolutamente da non perdere Erli e Castelvecchio di Rocca Barbena, quest’ultimo incastonato nella quarzite che domina la vallata. In Val Pennavaire troviamo la bellissima Colletta di Castelbianco, detta borgo Telematico, completamente restaurata nei primi anni 2000, ad oggi adibita a residence casa vacanze, completo di pub. Sempre in Val Pennavaire, dove i pendii sono più dolci, troviamo le frazioni Vesallo e Veravo di Castelbianco, con tante storiche abitazioni restaurate rigorosamente in pietra, e spesso trasformate in B&B. Risalendo la valle troviamo Nasino, suddiviso in tante frazioni aggrappate ai ripidi pendii tra cui Capoluogo, Costa, Vignolo e Vignoletto con i bellissimi muretti a secco e gli ulivi che fanno da cornice. Infine in alta Val Pennavaire troviamo Alto, il primo comune del Piemonte con il suo bellissimo castello e l’osteria, imperdibile dopo una giornata di scalata; Caprauna con il suo piccolo borgo ormai lontano dal mare e col sapore alpino. La cosa più affascinante di questo territorio sono forse i suoi incredibili ponti in pietra di epoca romana, sui torrenti Neva, Pennavaire, e sui loro affluenti, alcuni proprio sui sentieri che conducono alle falesie.

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Introduzione tecnica

Oltre 40 anni di storia verticale, creata dal lavoro e dalla passione di tanti chiodatori esploratori che, con un processo evolutivo costante, hanno trasformato un territorio inutilizzato dal punto di vista sportivo, in quello che oggi viene identificato come il terzo polo verticale del nord Italia. Dopo le celebri zone di Arco di Trento e della vicina Finale Ligure, è qui che si sta realizzando un vero parco giochi per l’arrampicata, contribuendo non solo al divertimento degli appassionati, ma anche allo sviluppo dell’economia locale dell’entroterra, fortemente in crisi prima dell’arrivo delle attività outdoor e in particolare dell’arrampicata sportiva.

Gli stili di arrampicata sono davvero diversificati: dalle placche tecniche della zona di Veravo, ai lunghi strapiombi di continuità delle falesie vicine al torrente Pennavaire, alle tante nuove pareti nei boschi dell’alta valle con stili più moderni che ricordano, per il tipo di scalata, il Frankenjura.

La Val Neva al momento ospita un numero inferiore di settori rispetto alla Val Pennavaire, ma alcuni di essi, come Cerisola e La Jungla, sono di altissima qualità.

La Val Pennavaire è decisamente più strutturata per la scalata e ospita un numero incredibile e sempre crescente di settori, partendo dalla zona di Martinetto e risalendo la valle attraverso i comuni di Castelbianco, Nasino e Alto fino alle quote più elevate del territorio di Caprauna e Aquila d’Arroscia. Il lato sinistro orografico è tendenzialmente esposto a sud e ospita le falesie invernali che sono distribuite su tutto il comprensorio e variano dagli stili più classici a quelli più moderni. Il lato opposto invece, gode di esposizione a nord e ospita una moltitudine di settori estivi spesso ventilati, a volte lambiti dal torrente Pennavaire con le sue pozze cristalline, dove è possibile rinfrescarsi prima e dopo la scalata. Per i climber d’acqua salata, che sognano le falesie della Sicilia o della Grecia, ove è possibile abbinare alla scalata un bagno al mare, ricordiamo che le belle spiagge del ponente ligure sono proprio a pochi minuti di auto!

La vicinanza di Finale Ligure e Toirano, che rappresentano realtà verticali intramontabili, bellissime e complementari, rendono ancora più appetibile la nostra zona. Infine la ricettività turistica: frequentando questi luoghi scoprirete l’accoglienza e la professionalità degli esercenti locali, a partire dal negozio di arrampicata “Cprfreesport” e ai Bar “Neva” e “A Cadana” di Cisano, che da subito hanno creduto nel miracolo dell’arrampicata diventando veri punti di riferimento per i climber, ma anche dei numerosi negozi, bar, ristoranti, B&B e affittacamere distribuiti in tutta la vallata, che hanno contribuito in questi anni ad accogliere il notevole aumento di turismo locale e straniero, oltre a dare una marcata identità verticale al territorio.

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L‘antico ponte romano che attraversa il fiume lungo il sentiero per il CPR (© Arch. M. Gambaro)
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Guido Jafelice, Resistenza Meccanica 8c (© Federico Rimambrana)

Pennavaire story

La Val Pennavaire è l’appendice verso monte della Piana di Albenga, inizia da Martinetto, Frazione del Comune di Cisano sul Neva, per terminare al Colle di Caprauna, nella Provincia di Cuneo. Sul versante destro idrografico la vallata è dominata dal Monte Nero e dal Castellermo, per una quota massima di 1094m, con dominanza di poco invitanti pareti di calcare stratificato, che hanno caratterizzato la formazione di torrioni e campanili emergenti dalla fitta vegetazione, tali da farla somigliare alle ben più blasonate Dolimiti. Tant’è che, negli anni ’40 del secolo passato, parlando di “Dolomiti del Nord Ovest”, alcuni ardimentosi alpinisti (tra i quali il Torinese De Marchi) tracciarono degli itinerari di salita su alcune guglie e placche, ma la roccia, per niente “friendly”, non favorì lo sviluppo dell’alpinismo/arrampicata nella zona. Si narra che addirittura Cesare Maestri, nella seconda metà degli anni ’50, forse mentre si trovava da queste parti perché convalescente per un qualche infortunio, avesse messo una volta le mani su quelle pareti e guglie, ma delle sue gesta ne è rimasta solo una eco, come quella persa nel vento dei colpi del suo martello sui chiodi da fessura.

IL DADO È TRATTO

La vera storia arrampicatoria della Val Pennavaire inizia alla fine dell’anno 1989, quando l’andorese Claudio Laureri insieme ad Angela Correggia nel territorio di Caprauna attrezzarono le prime due vie su quella che diventerà poi la parete della Rocca dell’Arma: Famelica e Climber Cat. Il dado è tratto. Il settore della Rocca dell’Arma resterà quello più alto, intorno ai 1500m slm, e prenderà una prima forma nel 1990 con l’attrezzatura di una decina di vie su una roccia davvero bella.

Ma Claudio Laureri non si fermerà a Caprauna, e scendendo verso valle (in questo caso verso mare) alla ricerca di altri settori più belli, nell’anno 1991 arriverà a Castelbianco scoprendo il Bauso, sicuramente la struttura più articolata e tra le più interessanti della Valle, attrezzando alcune balze di roccia strepitosa, come i Malavoglia e la Fontana, quest’ultima con il suo tiro di riferimento: Il Castigo

A FINALE SI SPARGE LA VOCE

Ma le voci di questo nuovo Eldorado per i chiodatori avevano cominciato a girare e trasportate dal vento arrivarono alle orecchie del Grande Guru Finalese. Fulvio Balbi tra il 1991 e il 1992 sulle pareti del Bauso disegna alcuni capolavori che segnarono la storicità della roccia e dell’arrampicata del luogo, nasce così, tra le tante, Kramer contro Kramer; ma senza dimenticare altri tiri incredibili, come Let’s Play o la vicina Bella e Impossibile In quell’anno in Valle cominciarono ad arrivare i primi big, almeno quelli locali, e nel 1992 Andrea Gallo e Guido Cortese piazzarono il loro cantiere personale sotto agli strapiombi dell’Antro di Castelbianco e nel giro di pochi mesi cominciarono a nascere le prime vie di grado 8. Ma Andrea andò oltre. Da visionario tracciò un tiro che rimase per molti anni inviolato: Perfect Man. La sua lungimiranza andò ancora più in là, e fu quella di non toccare, o peggio “addomesticare”, la via in modo da poterla salire, snaturandola nella sua difficoltà, poiché riteneva che se non fosse passato lui prima o poi qualcun altro vi sarebbe riuscito. L’impresa arriverà nel 2016, quando Matteo Gambaro approda all’Antro e dopo aver rivisto e richiodaro interamente la linea, pulito la roccia e trovato le sequenze possibili, dopo alcuni tentativi riesce a liberarla (stando dritto sui chiodi), proponendo il grado 9a, come verrà poi confermato l’anno successivo dalla visita e prima ripetizione di Adam Ondra. Ma la storia del settore narra anche di come tradizionalmente i “climbers locals liguri” sapessero mantenere alto il livello di accoglienza nei riguardi dei “foresti”, al punto che un ragazzino “disturbatore” che per curiosità sotto agli strapiombi pose un sacco di domande a chi stava chiodando, venne allontanato in un modo “poco socievole”, e il fatto successivamente commemorato con le vie Vattene e Era Ora. Senza fare nomi, quel ragazzino savonese diventerà uno dei più forti climber d’Italia, più volte campione del mondo…

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Cristina Andrei al Bauso (© R. Benvenuti)

ROCCA ROSSA E ROCCA DORATA

Ma bisogna fare un piccolo passo indietro. Alla fine degli ‘70 un altro finalese D.O.C., Luciano Pizzorni, aveva notato le placconate del Castel’Ermo ove in maniera alpinistica e dopo una dura lotta con l’intricata macchia mediterranea, arrivò a tracciare alcuni itinerari. Nei suoi giri esplorativi Luciano giunse presumibilmente per primo alla Rocca Rossa ove salì il primo tiro di quella che sarebbe dovuta diventare una multipitch. Vicissitudini personali lo tennero poi lontano da quel tentativo, e tutto andò perdendosi, sino a quando nel 1992 la Rocca Rossa, o Mezzaluna per la sua forma caratteristica (nome datole dai climber local), venne riscoperta da Claudio Laureri sulla quale aprì due o tre vie. I racconti sulla bellezza della roccia della “Mezzaluna” valicarono il confine a monte della Val Pennavaire e arrivarono alle orecchie di Manlio Motto, in quel periodo impegnato ad aprire vie dal basso anche sul Mongioie (come dire la montagna subito dietro all’angolo rispetto alla Val Pennavaire). Tutte le vie aperte da Manlio alla Rocca Rossa hanno come firma il suo stile di apertura dal basso, con chiodatura lunga e passaggi obbligatori, su di una roccia sempre molto ricercata. Arriva l’estate e comincia a fare caldo, anche in Val Pennavaire. Tutti i settori sino ad ora esplorati sono “invernali”, quindi con il caldo della bella stagione diventa impossibile arrampicare, a meno che non si voglia fare la fine del wurstel sulla graticola. Ancora Fulvio Balbi alla ricerca di nuove placche da salire, girovagando per la valle del Rio Croso (pprincipale affluente del Pennavaire) arriva alla Rocca del Re, anche se del Re non ha molto, poiché i cartografi del regime, giunti da queste parti negli anni ’30 chiesero agli indigeni come si chiamava quella parete, e loro nel dialetto locale risposero: “Rocca durà”. I cartografi allora per rimanere in assonanza al nome e sicuramente per far piacere ai Savoia la chiamarono Rocca del Re, ma tradotto dal dialetto locale Rocca Durà significa Rocca dorata, per il colore che prende la faccia di ponente di questa pala pietrificata quando il sole tramonta. Fulvio su quella placca di calcare liscio come un pavimento vi aprì una decina di vie e non contento poi riuscì anche a portarvi un vero Re: Patrick Berhault. Ovviamente i gradi tutt’ora espressi sulla difficoltà delle vie di questa parete sono fonte del “metro per le misurazioni” utilizzato dal grande Berhault.

A.L.A. SANREMO

Nel 1994 arriva anche l’A.L.A. Sanremo, che con personaggi come Roberto Scialli, Peo Vernassa (l’infaticabile), Davide Ramoino, Flaviano Bessone lasciarono non pochi segni del loro passaggio, aprendo piccoli capolavori in particolare al Bauso Centrale, come Thecosmilia (porta lo stesso nome del ramo di corallo fossilizzato sul roccione situato sul bordo della strada che sale a Vesallo), Nefertiti o 400 giorni dopo, come anche alla Fontana con Timida o Dulfer in Fundo. Negli anni ’90 anche Lodovico Spiota, ormai trasferitosi ad Albenga, avvia la prima opera di restyling/ richiodatura a resina di alcuni settori, iniziando dai Malavoglia per continuare al Bauso Destro. Ma non solo, esplora anche i settori della bassa Valle, pulendo ed attrezzando la prima placca sulla destra idrografica del Rio Pennavaire: la Placca degli Scorpioni (poi piratata in Ciusa), così chiamata perché sino a quel momento fu il regno incontrastato di questi ‘simpatici’ aracnidi. Arriverà ad attrezzare anche le prime vie al Terminal per poi spingersi, insieme a Fabio Vivalda e a Paolo Brusasco a Caprauna, riattrezzando, nel 1999, quasi tutte le vie della Rocca dell’Arma ed aprendone diverse nuove. Marco Pukli non resta certo indietro, attrezzando numerose vie prima con i ragazzi dell’A.L.A. Sanremo nei primi anni ‘90, per finire poi per muoversi liberamente insieme a sua moglie Sabina Mao, scoprendo settori davvero belli, come Papapuk alla Rocca della Garda o l’omonimo settore Pukli al Terminal, tracciando linee sempre molto eleganti.

Nel 1998 Lodovico Spiota e Marco Pukli, con un progetto finanziato dalla Provincia di Savona eseguono il restyling definitivo di tutte le vie del Bauso Centrale, ridando lustro ad una struttura che stava perdendo terreno rispetto alle più comode pareti della bassa Valle.

Nel 2000 arriva anche Marco Zambarino, altro chiodatore Finalese D.O.C., la cui opera spazierà particolarmente in alta Valle, nei Comuni di Alto e Caprauna, alla ricerca ed attrezzatura di nuove pareti e settori.

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DI DINDA

Negli anni 2000 lo sviluppo dell’arrampicata in Valle cambia marcia, ma soprattutto inclinazione, con l’arrivo di Andrea Bisio (Dinda) e di Luca Biondi (Blond) che con un gran lavoro attrezzeranno in maniera sistematica i settori strapiombanti di fondo Valle. Nascono così i settori Emisfero all’ingresso della Valle, il Terminal, il Cineplex, la Reunion e, in alta Valle nel Comune di Alto, lo stupendo Red Up, il cui muro di sinistra è caratterizzato da una serie di canne strapiombanti su roccia rossa cangiante. Ma quello che distinguerà il gruppo di Dinda e Blond sarà la consapevolezza che, creando un rocciodromo, il mantenimento della sicurezza delle vie sarebbe dovuto diventare dominante, comportando conseguentemente un gran lavoro di manutenzione.

Nel 2012 il gruppo di Dinda crea l’Associazione RocPennavaire, con lo scopo pprincipale di sviluppare settori nuovi aumentando l’interesse per l’arrampicata nella Valle. Da qui iniziano a prendere vita i primi B&B e aumenta il turismo verticale anche e soprattutto straniero.

L’ALTA DIFFICOLTÀ DI GAMBARO

Nel 2011 inizia a fare visita alla Valle Matteo Gambaro, che dopo aver salito tutte le linee più difficili presenti, inizia dapprima a provare progetti irrisolti (nasce il primo 8c della Valle nel 2012) per poi attrezzate nuove vie alla ricerca dell’estremo nei principali settori esistenti: tra i più famosi: Perfect man 2.0 9a all’ Antro di Castelbianco, Anchorage 8c+ al Terminal, Narcissus 9a/+ Erboristeria, Time out 8c e Hangargames 8c+ all’ Hangar, Resistenza 8c e Resilienza Meccanica 8c+ a Euskal, Occhio alla Penna 8c al Calumet... per poi chiodare nuovi interi settori e nuove porzioni come il Conservatorio, il Cpr, Il Calumet, Cartoon, La Rocca della Garda, L’Hangar, Capradura (finanziato dal Negozio Cprfreesport di Cisano sul Neva fondato da Davide Ramoinol) e l’Hop-Farm (finanziato da Samuele Scola/birrificio), il Buteghin e in corso d’opera El Cap (finanziati da Versante Sud e il negozio di alimentari di Castelbianco “Ubuteghin”), portando così un notevole contributo e un salto di qualità nel settore dell’ alta difficoltà.

IL
TRAPANO

I tiri più duri

9a+ NARCISSUS

Erboristeria bassa Matteo Gambaro 2020

9a PERFECT MAN 2.0 Castelbianco Matteo Gambaro 2015

8c+/9a

8c+

CUORE DI PIETRA Astronave

ANCHORAGE Terminal

Matteo Gambaro 2022

Matteo Gambaro 2016

8 ANNI DOPO Cineplex Matteo Gambaro 2020

RESILIENZA MECANICA Euskal Matteo Gambaro 2020

HANGAR GAMES Angar Matteo Gambaro 2018

TITANATA Astronave Matteo Gambaro 2017

AURORA CPR Matteo Gambaro 2018

8c/+ LAST MAN Castelbianco Matteo Gambaro 2014

8c

BLOW Cineplex

Matteo Gambaro 2012

TIME OUT Hangar Matteo Gambaro 2015

PREMIERE Castelbianco Stefano Ghisolfi 2014

CALMIAMOCI Erboristeria Bassa Matteo Gambaro 2016

RESISTENCIA MECANICA Euskal Matteo Gambaro 2017

GUNNY Hangar Matteo Gambaro 2018

OCCHIO ALLA PENNA Camulet Matteo Gambaro 2017

TITANUS Astronave Matteo Gambaro 2018

100x100 ARABICA Caffetteria Matteo Gambaro 2021

ROBUSTA Caffetteria Alberto Gotta 2017

BOCELLI Conservatorio Matteo Gambaro 2017 44 MAGNUM CPR Matteo Gambaro 2018

PINO CONNECTION Castelbianco Matteo Gambaro 2016

MANHATTAN Quartiere Matteo Gambaro 2015

LODE AL CAMMELLO Cerisola Matteo Gambaro 2021

MI PIACCIONO LE SBARBINE Teahupoo Lorenzo Fornaro 2021

8b+/c

SEVEDEMOS

Euskal

Severino Scassa 2002

KALIPÉ Calumet Matteo Gambaro 2020

SUKA Castelbianco Matteo Pino 2005

8b+

MOKA

Caffetteria Matteo Gambaro 2014

SPACE SHUTTLE Erboristeria Bassa Matteo Gambaro 2016

RODIOLA ROSEA Erboristeria Bassa Matteo Gambaro 2016

IO NO Rocca della Garda Matteo Gambaro 2016

DOGON Hangar Lorenzo Fornaro 2014

DURA NATURA Hangar Lorenzo Fornaro 2014

START AND STOP Box Matteo Gambaro 2020

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8b

PROMETHEUS

Astronave

Matteo Gambaro 2016

TITANA Astronave Matteo Gambaro 2017

LA SGAMBARATA CPR Matteo Gambaro 2018

LO SCALPO Camulet Matteo Gambaro 2018

OPEN Capradura Matteo Gambaro 2021

TEPEE Camulet Matteo Gambaro 2019

OCCHIO DI RHA CPR Matteo Gambaro 2018 ET Astronave Matteo Gambaro 2017

LEXOTAN Astronave Matteo Gambaro 2019

THE SHINING Cineplex Matteo Gambaro 2020

XTC Teahupoo Lorenzo Fornaro 2021

ALOE VERA

Erboristeria Bassa Matteo Gambaro 2016

ANICE STELLATO Erboristeria Bassa Matteo Gambaro 2016

PEPPER LINE Erboristeria Alta Matteo Pino 2008

CHAY Erboristeria Alta Matteo Gambaro 2015

PEARL HARBOR Cineplex Matteo Gambaro 2011

BLACK RAIN Cineplex Matteo Gambaro 2011

IL RITORNO DELLO JEDI Cineplex Matteo Gambaro 2016

FIRE MAN Castelbianco Gianni Duregato 2002

GERARD CALLEGAR Castelbianco Matteo Pino 2002

BURIAN Mistral Matteo Gambaro 2020

BRUTTA NATURA Hangar Matteo Gambaro 2018

START AND GO Box Matteo Gambaro 2020

CASSIOPEA Planetarium

Luca Biondi 2004

SUD PACIFICO Red Up Matteo Gambaro 2014

DIECI CENTS A BALLO Red Up Matteo Pino 2002

TORRE PENDENTE Red Up Andrea Bisio 2002

K.J.JONES Marvel Area Domingo Spatari 2017

JAMES GORDON MEMORIAL Cimitero dei Camosci

Carlo Giuliberti 2015

REPULSION Grotta di Alto Severino Scassa 2001

BLACK DAYS Grotta di Alto Domingo Spatari 2001

BUTT BONGO Grotta di Alto Andrea Bisio 2001

HOMORUDOLFENSIS Sorgente Andrea Bisio 2005

COLLINO Caffetteria Matteo Gambaro 2017

APOLLO13 Astronave Matteo Gambaro 2016

COMANCHE Camulet Matteo Gambaro 2016

METTITI IN GINOCCHIO Capradura

Matteo Gambaro 2020 F.F.A. Elena Chiappa 2020

LAMBINC Hop Farm Matteo Gambaro 2021

GOLIA FOR PRESIDENT Cerisola Danilo Bo 2005

IGA Hop Farm Matteo Gambaro 2021

INTERMEZZO Opera Matteo Gambaro 2022

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In cammino verso l‘Erboristeria (© K. Dell‘Orto)
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ERLI

Questa prima area in realtà identifica la Val Neva, che collega Cisano sul Neva (SV) a Garessio (CN) mediante la sp 582 del colle di S.Bernardo. Questa valle si sviluppa trasversalmente alla Val Pennavaire e offre al momento alcuni settori in bassa valle tra cui “Tortuga” e il “Circo”, vicino all’abitato di Erli troviamo la “ Giungla” e in alta valle (già in provincia di Cuneo) a 30’ di auto da Cisano “Cerisola”, sicuramente la regina della valle. Tanto è ancora da scoprire e nuove falesie sono in corso di chiodatura per un territorio che è ancora da valorizzare. La scalata si presenta quasi sempre su calcare di ottima qualità con stili più differenti: dalle canne e muri rossi invernali del circo, agli strapiombi atletici e parte no big della Tortuga, ai muri severi della Giungla per finire con la regina della valle Cerisola che, benché mediamente difficile, è uno spot estivo imperdibile.

La falesia di Erli (© Arch. Versante Sud) 
01. Erli-Cerisola 02. Jungla 03. Il Circo 04. Tortuga
Val Pennavaire 28
04 SP14 Pizzo Ceresa 714  M. Pesalto 686  Rocca Pian de Prati 827  M. Guardiola  737 P.ta Alzabecchi  784 Rocca Barbena  1141 Monte Lingo  1102 Monte Alpe  1056 Monte Arena  536 Montenero  853 921  M. Pendjno 1087  M. Castellermo M. Nero  977 Croce di Arnasco  646 Rocca Liverna 552   307 Croce di Conscente Monte Lapeu  1004 M. delle Gettine  1182 M. Alpe Ovest 1035  Bric Arzenna 605  Pian dei Fiori 948  Pizzo della Croce  851 723  Bric Curlo 1171  Bric dello Schiavo Bric del Vigio 753  Bric Arzo 977  M. Zerbo 1007  M. Cianea 1226  Rocca Ciunin 776  Rocca d’Ellera 1063  Poggio Grande  813 01 02 03 Forte di Poggio Grande Castevecchio di Rocca Barbena SS582 488  Poggio Monfalcone 29

UN CHIODATORE

di Ludovico Spiota

Lodovico Spiota è stato uno dei pionieri di questi luoghi, scoprendo nuove falesie e richiodando alcuni dei primi tiri della valle, dando loro una logica moderma per trasformarli in falesie. La sua attività spazia dal versante destro orografico della valle con la Placca degli Scorpioni, al Terminal e alla grande bastionata del Bauso sulla parte più alta del versante sinistro, fino a spingersi sulle pareti dell’alta valle con la Rocca dell’Arma. Lodovico è un esploratore, un chiodatore ma per noi è anche la memoria dell’alpinismo in questa valle, è sua l’introduzioine storica di questa guida. Qui alcune sue riflessioni sulla figura del chidatore.

Un chiodatore

“Un chiodatore…?” Praticamente è una domanda che suona come quella di manzoniana memoria: “Carneade…? Chi era costui…”, così si chiedeva Don Abbondio.

Già. Ma chi è un “Chiodatore?”. Molti avranno già la risposta pronta in tasca, come in un facile compitino in classe di quando eravamo a scuola, dove non dovevi stressarti a pensare, a ragionare, il responso era/è immediato: un muratore da falesia. Ecco che cos’è un chiodatore, o come si dice qui nell’Albenganese “un massacan”, … da falesia, aggiungo io. Ma messa così però è troppo semplice. Un chiodatore è un arrampicatore che ha qualcosa in più: la curiosità di esplorare, di guardare oltre quello che è l’ambiente conosciuto; è semplicemente un sognatore, certamente un po’ folle, ma è soltanto un sognatore che immagina e cerca nuovi spazi per il gioco.

Dentro ad un chiodatore si nasconde un “Ulisse”, con la sua follia che lo porta in un continuo viaggio di ricerca nel tentativo di inseguire qualcosa di nuovo, e possibilmente di straordinario, quell’Ulisse che ha già una casa, incredibilmente bella e unica, come le falesie del Finalese, ma non gli basta, perché la sua sete di esplorare lo porta ob-

bligatoriamente a cercare di guardare oltre quelle “Colonne d’Ercole” che sono il Capo Noli e la Caprazoppa, i limiti del territorio Finalese. Già. I limiti… che brutta parola... E allora, quel chiodatore, come Ulisse, arringa i suoi amici e li coinvolge, affabulandoli, nei suoi sogni di ricerca: “… Considerate la vostra semenza, fatti non foste per viver come bruti, ma per venir virtute e conoscenza… ”. E sarà con queste parole, che il “Truffatore di Ilio”, facendo leva sulla semenza dei suoi amici che arrampicano, descriverà placche apocalittiche con gocce che nemmeno in Sardegna, narrerà di strapiombi con appigli grossi come maniglie antipanico e della perfezione di una roccia… mai vista. È così, con questo mood da sognatore che nascono i nuovi settori, e a volte, intere nuove vallate.

Ludovico Spiota (© Arch. Spiota) 

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ERLI-CERISOLA

altitudine esposizione bellezza chiodatura tranquillità comodità parcheggio avvicinamento principianti si scala con la pioggia vie lunghe

NORD/EST 5 min per famiglie Sì - No Sì - No Sì - No Sì - No caduta sassi

Bella falesia estiva esposta a nord/est, situata nella omonima frazione del comune di Garessio, ma al confine con l’abitato di Erli; presenta muri strapiombanti grigi, rossi e biancastri con vie di medio e alto livello, con roccia sempre di ottima qualità a canne buchi e tacche. Scoperta da alcuni local, è stata interamente chiodata nel 2005 da Danilo Bo che ha valorizzato e attrezzato l’intera falesia con una sessantina di linee sempre di difficoltà sostenute. Data l’esposizione e la relativa quota è ideale nei mesi primaverili estivi e autunnali.

ACCESSO

Da Cisano sul Neva si percorre la ss582 in direzione Garessio; si oltrepassano gli abitati di Zuccarello, ed Erli fino a prendere a sinistra il bivio che porta in discesa alla frazione Cerisola. Parcheggiare nella piazzetta della chiesa (20km circa dal casello A/10 di Albenga).

Garessio Cerisola Albenga

N 01 650 m ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ < 4b 4c 5a 5b 5c 6a 6b 6c 7a 7b 7c 8a 8b 8c 9a ? 2 2 5 Val Pennavaire > Erli
12 10 14 15 58
Sì - No
Attraversare l’abitato sulla destra, oltrepassata una piazzetta con fontana si imbocca una salita che termina con una curva a sinistra. Da qui parte un sentiero (ometti) che porta in 5 minuti alla base della falesia. 32

1. RACKY STRIKE

7a 15m Muretto verticale

2. PINO GRIGIO 7a+ 15m Bella sezione 3. ELLI PELLY 6b+ 15m Una della poche vie di grado 6 4. STRENS 7a 15m Mai banale 5. EDO ONE KENOBY 6c 15m Ottimo warm-up 6. VUOTO INTERNO 6b 17m Bella placca tecnica 7. TUTTO IL MONDO REGARDA 7a 20m Tecnica e dita 8. AIEIE BRAZOR 7a+ 20m Linea strapiombante di resistenza 9. TALORA 6c 18m Come la precedente ma più semplice 10. LA BARATTOLA 7a 20m 11. BOGGLES 7a+ 20m Bel muro lavorato 12. ROCCIA O RICCIA

L1 7a 20m L2 7c+ 40m Bellissima lunghezza su colata grigia 13. SALSICCI 7b+ 25m Strapiombo di movimento con passaggio aleatorio 14. LATIN LOVER 7c 35m Altra linea 5 stelle 15. LITTLE ANCELO 7a+ 18m 16. ARRIVA IL SOLE

L1 7b+ 25m L2 7c, 40m. Continuità in strapiombo 17. UN MONDO SOMMERSO L1 7b+ 25m L2 7c, 40m. Passaggio impegnativo 18. CUORE DI PANNA L1 7b 25m L2 7b+, 40m 19. NOKO GOES TO HOLLYWOOD L1 7b 25m L2 7b+, 40m. Continuità 20. NANI A CASA 7c 28m Lo dice il nome… 21. GOD MOVES IN MYSTERIUS WAYS 8a+ 28m Difficile linea con un po’ di ingaggio

BAR RISTORANTE NEVA DA CARLO E RAFFA BAR RISTORANTE NEVA DA CARLO E RAFFA Via Alessandro Colombo, 40 17035 - Cisano sul Neva (SV) 0182 595024 / 347 5479360
ritrovo dei climbers
Ottima birra, aperitivi con taglieri. Piatti tipici e pesce fresco, dolci della casa e gelato artigianale. Tanta simpatia che ti fa sentire come a casa. Punto vendita della guida Versante Sud, info e new sulle falesie della valle.

Erli Erli-Cerisola

Pennavaire

RADIO RADIO 8a 27m 23. GOLIA FOR PRESIDENT 8b 28m Altra difficile linea da non perdere 24. THE QUEEN OF THE CUSHION 7c+ 27m Strapiombo di forza 25. LA PUPATA ? 27m 26. SPIT NON SONO FIORI 7a 27m 27. LODE ALLA VITA ? 38m 28. LODE AL CAMMELLO 8c 38m Dopo L1 buon riposo e percorre il muro a cannette con difficoltà crescente. F.A. M.Gambaro 29. LA CAMMELLATA L1 7c+ L2 progetto 38m 30. DEI FOR ONE DAY 7c 20m 31. LA CORVEIRA 7a+ 20m 32. SE VOLI SORRIDI 8a 35m Bella linea, chiodatura allegra 33. FOR BRITTA 7c 35m Continuità e testa 34. IL PATRIARCA 7b+ 30m (sosta a destra) 35. ORO PRONOBS 7b+ 30m (sosta a sinistra) 36. ALONE CAME NEO 8a 27m Muro grigio su canne difficili 37. NEWTONIA 7c+ 25m Sezione su canne e un po’ di ingaggio in uscita 38. PORKART ? 25m 39. TROMBOBORDO 7b+ 25m Sezione intensa 40. ORECCHIE A PUNTA 7b 25m 41. VALDERRAMA’S MOTHER 7a 25m Strapiombo su fessura obliqua e gran continuità 42. GELFETTO 7b 25m Muro non impossibile di resistenza

01
7c
7c+ 7a
7b+
7b 7c 7c+
8b
7a+ 7a 7a+ 6b+ 7a 6c 6b 7a+ 6c 7a 7a+ 7a ? ? ? ? ? ? ? 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 17 18 19 20 21 22 23 24 25 27 26 28 55 56 57 58 14-16 29
34
7a 8c
7a+ 8a
7b+ 7c 7c 7c 7b+ 7b+ 7b
7b+
8a+ 8a
7c+
Val
>
22.

TURANZA 7b 25m

PIETRA MADRE 7c+ 20m

SEWING MACHINE 7c+ 20m

MAGGIO ? 20m

JELLY BAEBIS 7b+ 20m Roccia grigia e di ottima qualità

MACIUCHIN 7c+ 25m Imperdibile lunghezza

IL PACCARO NON MENTE 7b+ 25m Molto delicata e sulle dita 50. SMARTYLAND 7b 25m

IMPARA A BAILAR 7a 20m

ABIDUNGASA ? 20m

BOMBOLONE 7a 20m Placca tecnica

DONNE DI PIETRA 7a+ Placca tecnica

SOPRA LA CENGIA

CHE GEST ? 18m

JCL ? 18m

ANIMA LIBERA ? 18m

STANDING OVATION ? 18m

7c 7b+ 8a 7c+ 7b+ 7b 7a 7b 7b 7c+ 7c+ 7b+ 7b+ 7c+ 7b+ 7b 7a 7a 7a+ ? ? ? 8c 7c 7a+ 7c 7b+ 8a 7c+ 7b+ 7b 7a 7b 7b 7c+ 7c+ 7b+ 7b+ 8a 7c+ 7c+ 7b+ 7b 7a 7a 7a+ ? ? ? ? ? ? 29 31 30 34 35 36 37 38 39 42 43 44 45 40 41 46 47 48 49 50 53 54 52 51 33 32 43.
44.
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47.
48.
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54.
35
55.
56.
57.
58.
90
Andrea Tuxe (© Roby Benvenuti)

58. O’HARE 6b+ 25m 59. OTO FENI 6b 25m 60. PABLO PICASSO 7a 25m 61. FERTILIA 6a 25m 62. 7a 30m Partenza in comune con la successiva 63. KOTOKO 7b 30m 64. PANERO 7a 30m 65. AIROK 7a+ 30m 66. VIA D’AMOR 7b+ 30m Dopo la prima parte affronta il difficile strapiombo 67. LA FOLLE SPERANZA 6c 30m Cavalca l’enorme canna, uno dei più belli della valle 68. POOK 7a Da non perdere 69. BLAGNAK 7a+ 25m Una delle ultime nate. Uscita birichina 70. REUSS 6c+ 25m 71. NON CONCLUDE 6b 25m Cavalcata su forme di calcare bellissime 72. WEZEE 7a 25m 73. CANNAMAO 6c 25m Segue l’evidente canna. Stupenda 74. L’ESSERE E IL NULLA 6c+ 25m 75. MARAQUAIA’ 7a 25m Muro giallo/rosso tecnico 76. GATWICK 6c+ 20m 77. HEATROW 7b+ 20m Difficile strapiombo un po’ esposto

6b
6b+ 6b+ 6b+ 6b 7a 6a 7b 7a 7a+ 7b+ 6c 7a 7a+ 6c+ 6b 7a 6c 6c+ 7a 6c+ 7b+ 7b 7a+ 6c+ 6c+ 6b+ 6b+ 6a 5c 6a+ 6c 7b 7a+ 7a 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 58 59
SETTORE
91
6a+
DESTRO

78. LUTON 7b 20m 79. KANSAI 7a+ 20m 80. DUPONG 6c+ 17m 81. PRAT 6c+ 17m 82. BORISPOL 6b+ 17m 83. TEGEL 6b+ 17m 84. BARAJAS 6a 17m Partenza in comune con 83 85. GEORGE BEST 5c 15m 86. OKECIE 6a+ 15m 87. AFUTARA 6c 18m 88. 89. SAQANI 7b 18m 90. WALLA WALLA 7a+ 18m 91. TAMBO 7a 18m Strapiombo a tacche e cannette intenso 92. AVU AVU 7b+ 18m 93. HANEDA 7c 18m 94. ZAKOUMA 5c 12m Dura sezione da interpretare correttamente 95. ATAQ 7b 18m 96. KUFRA 7a 17m 97. ALGEL FIRE 7a+ 98. 99. EZEIZA 6a 17m

SETTORE DESTRO

12
7b+ 7b 7a+ 6c+ 6c+ 6b+ 6b+ 6a 5c
6a
78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99
Val Pennavaire > Castelbianco Terminal 6b 7a 6c 6c+ 7a 6c+
6a+ 6c 7b 7a+ 7a 7b+ 7c 5c 7b 7a+
7a
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Elena Chiappa, Alice spring 8a (© K.Dell‘Orto)
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Val Pennavaire > Castelbianco Granaio C M Y CM MY CY CMY K
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Frauke Sophie Seeber, Quinoa 7a (© Jakob Hösel)

Al Forte, 9a appartamenti ad Arnasco

Al Forte, 9a

ERBORISTERIA

altitudine esposizione bellezza chiodatura tranquillità comodità parcheggio avvicinamento principianti

Grande falesia estiva, di comodo accesso, suddivisa in parte alta, centrale e bassa, rappresenta una delle attrazioni più importanti della valle. Presenta un’arrampicata sempre atletica ma non mancano alcune lunghezze tecniche su muri verticali sempre di gran continuità e ambiente.

Castelbianco

si scala con la pioggia vie lunghe

14 150 m ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ < 4b 4c 5a 5b 5c 6a 6b 6c 7a 7b 7c 8a 8b 8c 9a ? 9 7 10 8 16 1 3 Val Pennavaire > Castelbianco
6 1 11 76
N
Martinetto
4
NORD/EST
Chiodata a partire dal 2006 ad opera di A.Bisio per quanto riguarda la parte bassa e D.Bo per la parte alta, vede progressivamente la nascita, la rivisitazione e richiodatura di tantissimi itinerari medio difficili. Nel 2016 M.Gambaro, vedendo linee possibili sui tetti sommitali della parte bassa attrezza e libera nuovi progetti regalando così alcune delle vie più difficili e affascinanti della valle. Nel 2019 l’Asd RocPennavaire/A.Bisio attrezzano la parte centrale in cengia con alcuni tiri di medio/alta difficoltà ancora attualmente nuovi e con poche salite (prestare attenzione e casco consigliato). Ideale nelle mezze stagioni è molto frequentata e apprezzata anche nei mesi estivi data la sua esposizione e ventilazione. 98
10 min per famiglie Sì - No Sì - No Sì - No
- No caduta sassi Sì - No

ACCESSO

Come per il Terminal, Cineplex ed altri settori minori Da Cisano sul Neva (SV) imboccare al bivio di Martinetto la Val Pennavaire in direzione Castelbianco e dopo circa 4,5km parcheggiare nella curva prima e/o dopo l’agriturismo “Da Ferruccio” ove consentito.

Imboccare il sentiero lastricato che scende dalla curva di fronte all’agriturismo “Da Ferruccio”, oltrepassa il torrente con il caratteristico ponte di S.Pietro. Da qui proseguire sul sentiero che conduce in direzione della falesia imboccando sulla destra il bivio per il settore basso e centrale. 5 minuti dal parcheggio. Per il settore alto continuare sul sentiero basale che risale fino ad effettuare un tornante a destra (ometto). Da qui prendere la traccia che porta alla base del settore. 10 minti dal parcheggio.

Erboristeria (© Arch. Versante Sud)
99

30 metri più a destra: 18. corda fissa 30m 19. 30m 20. 30m 21. 25m 22. 30m 23. HOPE 7c 20m 24. PINK STAR 7b 25m 25. corda fissa

30 metri più a destra: 26. SFENE 7a 20m 27. AGATA 6b+ 20m 28. ACQUAMARINA 6a 18m 29. ZAFFIRO 6a 18m 30. PERLA 6b 30m

17
>
18 19 20 25 26 27 28 29 30 21 22 23 24
Val Pennavaire
Castelbianco Gemma 7a+ 7a+ 7a+ 7b+ 7c+ 7c 7b 7a 6b+ 6a 6a 6b 7a 6c+ 6c+ 6c 6c 6c 6a+
134

RED ROCK

L1+ L2 8a 50m, L3 7a (L4 della 18) 80mt M.Gambaro 2021. È possibile unire i primi due tiri in un unico monotiro molto bello ed estetico ma corda da 100m obbligatoria o manovra di sosta L1 per la discesa.

UN SEICIPIÚ 6c+ 15m

UN SEIBI 6b 15m

LE TARANTOLE DANNO ALLA TESTA L1 6b, L2 5c, L3 7a/A0, L4 6b, L5 7a+ (6a obbl.) 130m F.Vivalda/G.Ghibaudo 2006 24. LA PULCE D’ACQUA

L1 6c L2 6c, L3 6b+, L4 6b (6b obbl.) 80m C.Laureri/A.Correggia/P.Raimondo 1992 25. BO’ EXTENSION L1 5c L2 7a+ 50m D.Bò 2005 26. SGROPPATA FINALE 6a+ 30m C.Laureri/A.Correggia 1992

29 Val Pennavaire > Veravo Rocca Rossa 5b 6b 6b 6b 6b+ 7c+ 7c+ 6c+ 6c+ 6c 5c 6c 6c 6c 7a 7a 7a 6a 7b+ 7b+ 7b+ 7b+ 7b+ 7b 7b 7b 6b 6b 6b 6b 6c 7a+ 6c 6b+ 6c+ 7b+ 8a 6b 6b 6b 7a 7a 3a 5c 5c 6a+ 5c 7a/A0 6a A1 6b 7a 7a 7a+ 7a+ 7a+ 7b 6b+ 6b+ 6c+ 6c 6c 6c 7b/A1 6b 6a 6c/A0 01 02 03 04 05 06 09 08 11 12 13 14 15 16 17 07 10 19 18 22 26 25 24 23 20 21 18a 18a.
7b+
30m
21.
22.
23.
190
191
Pieter van Duin, Operazione Papero L3 (© Palma Lanfredi)
29
Val Pennavaire
192
> Veravo Rocca Rossa
193
Panorama autunnale dalla Rocca Rossa (© Palma Lanfredi)
250
251
Guido Jafelice, Resistenza Meccanica, 8c (© F. Rimembrana)

SUD 20 min per famiglie Sì - No

Sì - No Sì - No Sì - No 252

altitudine esposizione bellezza chiodatura tranquillità comodità parcheggio avvicinamento principianti si scala con la pioggia vie lunghe

Una delle falesie invernali imperdibili della valle regala vie atletiche di medio ed alto livello su un ottimo calcare caratterizzato da muri strapiombanti rossi e gialli prevalentemente a tacche sul lato sinistro, un grande tetto nella parte centrale con gli itinerari più complessi e un marcato strapiombo a canne e gradi appigli sul lato destro, con alcune delle vie più atletiche e divertenti del comprensorio. Chiodata da A. Bisio e L. Biondi a partire dal 2001 per la quasi totalità degli itinerari a cui si è aggiunto S. Scassa con il primo itinerario di grado 8b+ e in ultimo nel 2018 M. Gambaro che arricchisce la falesia chiodando due linee di grado 8c e 8c+. Ha goduto ultimamente di un bel restiling ad opera della Asd RocPennavaire su alcune linee.

ACCESSO

Da Cisano sul Neva (SV) imboccare al bivio di Martinetto la Val Pennavaire in direzione Castelbianco; superato l’abitato, dopo pressappoco 2 km, si posteggia sulla sinistra in corrispondenza di una azienda di torba, da cui è ben evidente la falesia sulla destra.

caduta sassi Sì - No

Colletta

Nasino

40 300 m ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ < 4b 4c 5a 5b 5c 6a 6b 6c 7a 7b 7c 8a 8b 8c 9a ? 2 2 3 4 4 6 2 3 1 30 Val Pennavaire > Nasino
N 2
EUSKAL
Castelbianco
Da qui a piedi si imbocca il sentiero che parte poco oltre il parcheggio sulla destra e porta alla base del settore salendo a tornanti tra i muretti a secco in circa 15 minuti dal parcheggio.
253
Elisa Balletto, Esfuerzo 7b+/c (© R. Benvenuti)

15m

15m

15m

15m

15m

15m

15m

15m

a canne

69
7b+ 7b 6a 6b+ 7a 7a 7a+ 6c 01 02 03 04 06 07 08 09 10 11 12 13 14 05
388
Val Pennavaire > Aquila Caffetteria e Pub
SETTORE PUB 1. ? 2. CERES 7b+
Strapiombo intenso
3. MORETTI 7b
4. ? 5. ? 6. DAB 6b+
7. FABER 6a
8. GRADISCA 7a
9. ICHNUSA 7a
10. PIETRA 7a+
11. BEKS 6c
12. 13. 14.
389
Matteo Gambaro, 100% Arabica, 8c (© F.Rimembrana)
390
Elena Chiappa, Arabesco, 8a+ (© Arch. M. Gambaro)

SETTORE CAFFETTERIA

1. CREMOSO

6c 15m Muretto strapiombante sulle dita non scontato 2. CHOQUITO 6c+ 15m Altro riscaldamento impegnativo 3. CAFFÈ AMARO 7b+ 18m Strapiombo di resistenza 4. ESSE 12 7c 18m 5. CORRETTO 7c+ 18m Partenza sulle dita, connessione e uscita sulla precedente 6. ROBUSTA 8c 18m Bella prua naturale di compressione. F.A. M.Gambaro 7. ESSE 4 7c 20m Strapiombo atletico su canne e buone prese 8. 20m 9. ARABICA

7c+/8a 24m Bella linea a canne di resistenza F.A. M.Gambaro

10. JAWA 8a 27m Parte coma la precedente ma esce a destra alla prima catena. Uscita più sostenuta. F.A. M.Gambaro

11. BLEND 8a+ 27m Muro tecnico a canne mai scontate. Uscita sulla precedente F.A. M.Gambaro

12. 100% ARABICA 8c 30m Continuazione di 9. la linea logica della falesia che taglia il grande muro verso destra. F.A. M.Gambaro

13. 100% ARABESCO 32m Come la precedente ma con uscita sulla 15

6c 7c 7c+ 8c 7c 7c+ 8a+ 6c+ 6c 7c 8a 8c 8b+ 8a 7c+ 8a 7b+ 8a 6c 8a+ 8a+ 8a 6c+ 7b+ 01 02 03 04 06 07 08 09 10 05 11 15 16 17 18 21 22 23 24 25 14 12 13 19 20
391

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