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Retail international Retailer Brand Sustainability: parliamo di Leclerc
Retailer Brand Sustainability: Parliamo di Leclerc
I consumatori francesi sono sempre più preoccupati per il cambiamento climatico che ha esercitato un’enorme pressione sulla supply chain di approvvigionamento alimentare francese. L ‘Accordo di Parigi del 2015, seguito dalle recenti vittorie dei Verdi alle elezioni europee del 2019 e alle elezioni amministrative del 2020 dimostrano che i consumatori francesi vogliono cambiare attivamente le proprie abitudini di consumo. Il sostegno a produttori e agricoltori locali rivela l’espressione di un consumo alimentare responsabile. Un sondaggio Max Havelaar/Opinion Way del 2019 conferma che la condivisione del valore è una questione importante per i consumatori d’Oltralpe. La salvaguardia dell’ambiente, in particolare attraverso la lotta contro il sovraimballaggio e lo spreco alimentare, è un elemento importante del processo di consumo consapevole, soprattutto tra i giovani.
Non sorprende che l’agenda di sostenibilità presso i distributori abbia la massima priorità. La situazione Covid ha messo in luce l’importanza dell’approvvigionamento locale. Questa è stata una grande opportunità per i marchi privati di affermare che la maggior parte dei loro fornitori sono Pmi nazionali / locali. Anche se questo argomento era stato avviato prima della crisi, in questo contesto ha avuto grande risonanza. La necessità di trasparenza sta diventando uno dei criteri principali nello sviluppo di un nuovo marchio del distributore. Questo viene interpretato su 3 livelli:
Remy Medina, Partner Iplc France
Trasparenza sul valore nutrizionale: il nutriscore ha spinto i retailer a riformulare la propria ricetta e optare per un’etichetta (più) pulita.
Trasparenza sulla produzione: ispirandosi all’iniziativa australiana, Intermarché prima e Leclerc subito dopo hanno avviato la loro comunicazione sull’origine della produzione e degli ingredienti.
Trasparenza sui rifiuti: soprattutto dal punto di vista del packaging, i distributori hanno già iniziato a lavorare sull’eco-concezione che consente di mettere in atto la strategia delle 3r (riduci/riusa/ricicla). Per riflettere queste direzioni, è interessante dare uno sguardo più da vicino a tutte le iniziative Leclerc nel 2020. Ecco alcuni esempi di prodotti Leclerc che illustrano l’impatto della sua agenda di sostenibilità.
Per il proprio marchio Repère Bio Village Puro Succo, E.Leclerc sta gradualmente inserendo cannucce di carta provenienti da foreste gestite in modo sostenibile e prodotte in Francia, risparmiando più di 8 milioni di cannucce di plastica all’anno, l’equivalente di 2,5 tonnellate di plastica.
Marque Repère, il marchio privato di E.Leclerc, sta intraprendendo azioni concrete per ridurre la sua impronta di plastica. «Sebbene l’Ue imponga un’integrazione del 25% di r-Pet, entro il 2025 Marque Repère si è posta un obiettivo più ambizioso: che tutte le bottiglie di plastica del nostro marchio includano un minimo del 30% di r-Pet entro il 2025», ha affermato un portavoce di E. Leclerc. A oggi, più di un terzo lo è già. Su alcuni prodotti, il marchio va oltre e offre bottiglie di plastica riciclate al 100%. Pertanto, per la sua acqua di sorgente di montagna, quest’estate Marque Repère offrirà bottiglie d’acqua realizzate al 100% in plastica riciclata (r-Pet), esclusi tappi ed etichette.
Questo prodotto riassume tutte le azioni intraprese finora da Leclerc. Dal materiale di imballaggio, cartone proveniente da fonti responsabili e foreste gestite in modo sostenibile al posto della plastica (14 tonnellate di plastica all’anno risparmiate), alla produzione e origine degli ingredienti, ai valori nutrizionali. Questi sono i nuovi potenziali standard per il futuro del marchio del distributore in Francia.