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MAGAZINE
INTERVISTA Melinda coglie i frutti della ricerca e sviluppo
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ANNO X – APRILE 2022
SUCCESSI Nel 2021 Caffè Borbone cresce del 15%
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INTERVISTA Melinda coglie i frutti della ricerca e sviluppo
LA TEMPESTA NEL CARRELLO
IL GROSSO È FATTO.
SOMMARIO DMM
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Editoriale Il retail in bilico tra guerra, inflazione e rincaro prezzi
44 Mercati Succhi e nettari puntano su innovazione e prodotti premium
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Cover La tempesta nel carrello. Guerra ed energia mandano i prezzi in orbita
56 Osservatorio digital Succhi di frutta: come vengono “consumati” in rete?
16 Intervista Melinda coglie i frutti della ricerca e sviluppo
58 Customer Micro trend 2022
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60 Digital club/Retail La prima scelta non è sempre la migliore?
Retail Innovation DoorDash Kitchens - San Francisco
20 Mercati Fuori pasto dolci, quando lo snack si fa irresistibile 31
Successi Nel 2021 Caffè Borbone cresce del 15%
33 Imprese Dr. Schär festeggia 100 anni di attività all’insegna della sostenibilità
62 Real estate Vecchi edifici, nuove funzioni 64 Mercati Giocattolo, il piacere della riscoperta 71
35 Social&Pr strategies Brand journalism: quando l’azienda diventa fonte 39 Focus Universo bimbo: il focus è sul benessere e l’origine controllata 42 Soluzioni in vetrina Vetrine in frigo: questione di eticità
Tecnologistica Relex al servizio di Ica Sweden per la pianificazione collaborativa con i fornitori Cultiva e Chep insieme per una movimentazione sostenibile
74 News 75
Video e podcast
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Prossimamente
Il brusco avvio post pandemico delle catene di fornitura aveva scosso la stabilità dei listini, facendo credere che l’impennata si sarebbe riassorbita nel corso dell’estate, ma la situazione in Ucraina ha riproposto un copione totalmente diverso. DM Magazine Supplemento mensile di Distribuzione Moderna Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano Registrazione n° 52 del 30/1/2007
Direttrice editoriale Stefania Lorusso
Progetto grafico Silvia Ballarin
Responsabile di redazione Maria Teresa Manuelli
Direttore responsabile Armando Brescia
Redattori Federica Bartoli, Stefania Colasuono, Giorgio De Ponti, Alberto Deiana, Fabio Massi, Paolo Pelloni, Michele Rinaldi, Luca Salomone, Emanuele Scarci, Claudia Scorza, Fabrizio Valente, Marco Zanardi
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L’invio di materiale (testi, articoli, notizie, immagini, dati, grafiche, ricerche ecc.) da parte di autori esterni alla Redazione non garantisce che esso venga pubblicato, né in parte, né nella sua forma originale. Lo stesso, peraltro, potrebbe essere pubblicato in forma rimaneggiata per necessità di carattere editoriale. Si precisa altresì che l’invio del suddetto materiale costituisce automatica autorizzazione da parte di Edizioni DM Srl alla pubblicazione a titolo gratuito su tutte le proprie testate.
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EDITORIALE DMM
Il retail in bilico tra guerra, inflazione e rincaro prezzi Stefania Lorusso, direttrice editoriale Edizioni DM
Il conflitto armato che da alcune settimane si sta svolgendo in territorio ucraino porta con sé innumerevoli e tragiche conseguenze, sotto diversi punti di vista. La perdita in termini di vite umane, città devastate, assistenza sanitaria (ancora alle prese con la pandemia) che non riesce a star dietro alle emergenze e a svolgere attività routinarie di fondamentale importanza. A tutto questo si sommano l’evidente interruzione della normale vita lavorativa e l’inevitabile crisi economica, con pesantissime ripercussioni sugli equilibri mondiali. L’Europa, e in particolare l’Italia, sono fortemente coinvolte dai rincari derivanti dalla crisi economica e socio-politica scatenata dal conflitto bellico russo-ucraino e dall’incertezza dei flussi di approvvigionamento provenienti dal Mar Nero. A questa situazione, già di per sé molto grave, si aggiunge la crescita dell’inflazione: l’Istat registra a marzo un ulteriore incremento congiunturale dell’1,2% che porta l’indice tendenziale al +6,7%, influenzato significativamente dai beni energetici (+52,9%). Cresce, inoltre, l’indice del carrello della spesa di 5 punti percentuali. Le aziende della distribuzione moderna fino ad ora hanno operato per limitare aumenti generalizzati dei prezzi, assorbendo parte dei maggiori costi, nonostante stiano subendo anche i crescenti oneri economici del caro energia. È evidente che non potranno sostenere a lungo uno sforzo economico del genere. Nelle prossime settimane si registreranno aumenti sui prezzi di vendita delle catene che oltreconfine sono già partiti. Aldi Nord (per citarne una) nelle ultime 3 settimane ha aumentato i prezzi dei generi alimentari per ben tre volte e ha dichiarato tramite il responsabile della comunicazione Florian Schulbeck che a partire da lunedì 4 aprile alcune referenze (in particolare carne e burro) subiranno un rincaro addirittura del 50%. Con uno scenario del genere e una preoccupazione crescente dei consumatori andiamo inevitabilmente incontro a un’ulteriore contrazione dei consumi che metterebbe in grande difficoltà molte filiere. A meno che, come richiesto da Federdistribuzione, intervengano le istituzioni con la riduzione temporanea dell’IVA almeno su un paniere di beni di prima necessità, misura che darebbe un po’ di respiro alle tante famiglie già in difficoltà economica dopo due anni di pandemia. O, in alternativa, che prenda simpaticamente piede in Italia il cosiddetto fenomeno made in Usa della “shrinkflation” (da to shrink – restringere - e inflation – inflazione). In cosa consiste? Visto che l’inflazione è tornata a galoppare, alcune aziende si sono inventate un modo nuovo per “scaricarla” sui consumatori: il prezzo resta lo stesso ma la porzione diventa più piccola. O, peggio ancora, anziché far pagare di più per avere la stessa cosa, si fa pagare lo stesso ma per avere qualcosa in meno. Io, personalmente, confido fiduciosa nella prima ipotesi. DM MAGAZINE 3
COVER DMM
LA TEMPESTA NEL CARRELLO.
Guerra ed energia mandano i prezzi in orbita di Emanuele Scarci
Il brusco avvio post pandemico delle catene di fornitura aveva scosso la stabilità dei listini, facendo credere che l’impennata si sarebbe riassorbita nel corso dell’estate, ma la situazione in Ucraina ha riproposto un copione totalmente diverso.
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COVER DMM
Tempesta perfetta nel carrello. Carenza di materie prime e prezzi alle stelle, quotazioni dell’energia sulle montagne russe e inflazione galoppante. Il muro eretto dalla distribuzione moderna per tentare di frenare il rally dei prezzi sugli scaffali fino a febbraio ha sostanzialmente tenuto, a marzo però ha manifestato preoccupanti segnali di cedimento. Il brusco avvio post pandemico delle catene di fornitura aveva scosso la stabilità dei listini, facendo credere che l’impennata dei prezzi si sarebbe riassorbita nel corso dell’estate, ma la guerra in Ucraina ha riproposto un copione totalmente diverso. Secondo le stime elaborate dall’Ocse, l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina taglierà un punto e mezzo di Pil all’Eurozona e oltre un punto per l’Italia in seguito. L’Ocse, però, evita di spingersi oltre nelle previsioni per l’incertezza estrema della situazione. In generale, tutte le previsioni antecedenti al 24 febbraio sono carta straccia. In Italia, il deterioramento del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese nel mese di marzo è stato impressionante. Per i consumatori, spiega l’ufficio studi di Confcommercio, si tratta di un’erosione totale del sentiment faticosamente conquistato dopo la pandemia. Legato ad attese di peggioramento dell’occupazione e dell’inflazione che produrrà inevitabilmente un’ulteriore frenata dei consumi. Questa tendenza potrebbe coinvolgere in misura più significativa i beni durevoli e, più in generale, gli acquisti di beni e servizi considerati meno necessari. A febbraio, l’Istat ha certificato che i prezzi dell’energia sono cresciuti del 94% su base annua mentre l’inflazione generale
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COVER DMM è del 5,7%. Sui massimi del 1995. Più moderato l’indice dei beni alimentari, +4,7%. «A questo punto, anche in assenza di peggioramenti sui fronti geopolitico ed energetico – commenta l’ufficio studi di Confcommercio –, un tasso d'inflazione medio per il 2022 superiore al 5% è ampiamente prevedibile. Le conseguenze negative per la dinamica dei consumi, e quindi del Pil, sono già tangibili». La sofferenza del caro-energia è palese, tanto che in marzo in Lombardia le imprese che hanno sospeso, sia pure temporaneamente, la produzione sono oltre 300. Problema che assilla le aziende dalla scorsa estate. Per molte aziende i costi di gas ed energia elettrica si sono decuplicati e stare sul mercato non conviene più. Secondo il rapporto FipeConfcommercio, l’87% degli imprenditori ha registrato un aumento della bolletta energetica fino al 50% e del 25% per i prodotti alimentari. Rimangono tuttavia contenuti gli aumenti dei prezzi ai consumatori: nel febbraio 2022 lo scontrino medio è salito solo del 3,3% rispetto a un valore generale dei prezzi aumentato del 5,7%. L’impennata dei costi di gestione incide però sulle previsioni di crescita, con il 62% delle imprese che ritiene verosimile un ritorno ai livelli pre-crisi solo nel 2023. Incertezza che si acuisce a causa della minore propensione degli italiani a spendere in bar e ristoranti dovuta principalmente, secondo il 43% degli imprenditori, agli effetti del carovita e al perdurare di un indice di fiducia negativo. Il Fao food price index indica chiaramente il rally dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari: partito fin dall’inizio del 2021, nel primo bimestre del 2022 ha stabilito nuovi record. La Fao ha previsto che i prezzi dei beni alimentari a livello mondiale potrebbero aumentare fino al 22% a seguito della crisi ucraina.
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L’Italia spinge per un aumento della produzione di cereali. Abbiamo almeno un milione di ettari di terreni improduttivi.
Export col freno tirato Russia e Ucraina producono il 19% dell’approvvigionamento mondiale di orzo, il 14% del grano e il 4% del granturco. Oltre al grano, la Russia è leader nell’export di fertilizzanti. Mosca ha sospeso fino ad aprile le vendite all’estero di nitrato di ammonio. E la Russia produce il 15% dei fertilizzanti mondiali. L’Italia di questi prodotti ne importa per quasi 140 milioni di euro proprio da Ucraina, Russia e Bielorussia. Quest’ultima, poi, è il secondo produttore mondiale di potassio, ingrediente base di molti fertilizzanti. Come effetto di questi stop, le sostanze per fertilizzare il terreno sono arrivate a costare il 170% in più. Per l’olio di girasole l’Italia si appoggia per oltre il 60% delle importazioni all’Ucraina, che è il primo produttore mondiale. E così, nel giro di poche settimane, il nostro Paese è destinato a esaurire anche queste scorte. Infine c’è la questione del grano tenero, DM MAGAZINE 7
Fonte: Nomisma
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quello utilizzato per il pane e per l’industria dolciaria: l’Italia oggi lo importa per il 64% del fabbisogno, ma dall’Ucraina ne arriva solo una minima parte. In compenso, sostiene Italmopa, l’associazione dei mugnai, un buon 30% di quello che compriamo all’estero proviene dall’Ungheria, che appunto ha fermato le esportazioni. L’Italia, ricordano i Consorzi agrari d’Italia (Cai), importa il 64% del grano tenero necessario per fare il pane e i biscotti e il 47% del mais, fondamentale per la produzione dei mangimi animali. Quanto al grano duro, utilizzato per la pasta, al momento la situazione è sotto controllo: nonostante ne importiamo il 44%, le sue quotazioni rimangono elevate ma stabili. Ora l’Italia spinge per un aumento della produzione di cereali. «Abbiamo almeno un milione di ettari di terreni improduttivi», sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Mentre Coldiretti calcola che, con questi ettari, si potrebbero produrre 75 milioni di quintali in più di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e di grano tenero per il pane. Infatti la Ue, con le misure varate in deroga alla Pac, ora consente agli agricoltori (e solo per quest’anno) di sfruttare 4 milioni di ettari di aree a riposo in tutta 8 DM MAGAZINE
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Europa per aumentare la produzione di mais, grano o girasoli. Anche l’Associazione dei suinicoltori italiani sottolinea che sia la Russia che l’Ucraina sono i principali esportatori di grano, soia e mais verso l’Europa. L’Ucraina è la quarta produttrice mondiale di mais, importato anche in Italia e utilizzato per nutrire 1,3 milioni di suini, bovini e polli. La granella di frumento duro è aumentata dell’81% in un anno, mentre il prezzo medio del mais che un anno fa era intorno ai 237 euro a tonnellata, a febbraio di quest’anno è salito a 312 euro a tonnellata. Anche i prezzi dei concimi sono cresciuti del 170% a causa dell’incertezza nelle forniture di gas dalla Russia. Dal fronte degli industriali, Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, dichiara che «la crisi ucraina appesantirà ulteriormente i costi di produzione. Non si tratta di aumenti opinabili ma di dati chiari e trasparenti e nessuno può fingere che non esistano, distribuzione in primis. In caso contrario, sarebbe l'ennesimo aumento che graverebbe sulla sola industria alimentare che si sta sobbarcando tutti i costi già da tempo. L'inflazione dei prodotti alimentari è di gran lunga maggiore rispetto a quella generale indicata dall'Istat e se la distribuzione non ne terrà conto subito dovrà prendersi la responsabilità della chiusura di diverse aziende alimentari».
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Adesso c’è bisogno di difendere tutti insieme il sistema, poi fra sei mesi potremo ricominciare a competere sul sistema dei prezzi.
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Variazioni % su base annuale dei prezzi dei principali prodotti e servizi; febbraio 2022/febbraio 2021
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Fonte: Istat
LA CORSA DEI PREZZI
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Industria e retailer Dopo l’appello lanciato lo scorso autunno, industria italiana del largo consumo e distribuzione ci hanno riprovato anche a marzo. L’organizzazione Gs1 Italy, con il supporto di Coop, Ancd, Centromarca, Federdistribuzione e Ibc, ha scritto al governo chiedendo un aiuto per le famiglie e i settori economici maggiormente colpiti dall’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. In concreto, si chiede l’azzeramento degli oneri sull’energia per tutto il 2022 e l’abbassamento dell’Iva sui beni di largo consumo, fondamentali nel carrello della spesa delle famiglie italiane. Il governo, con il decreto Ucraina di marzo, ha ridotto le accise sulla benzina, ha alzato il tetto Isee (da 8 a 12 mila euro) e concessa la possibilità di rateizzare le bollette. Troppo poco, dicono gli operatori, per consentire alle famiglie di recuperare potere d’acquisto. «Fino a tutto febbraio – interviene Marco Pedroni, presidente di Coop Italia – i prezzi del food a scaffale non hanno risentito dei rincari: le insegne hanno assorbito gran parte degli aumenti dei listini. Ma non sarà sempre così. Al momento non ci sono problemi di approvvigionamento delle merci e Coop difenderà il potere d’acquisto delle famiglie», ma non attraverso la riduzione delle promozioni che rischia di compromettere i bilanci delle aziende. Pedroni ammette che «anche l'industria, in questo momento, è stretta in una morsa fra l'aumento dei costi di produzione e, in prospettiva, una riduzione dei volumi». Come difendere il consumatore? «Uno degli strumenti è il marchio del distributore – sottolinea il presidente di Coop Italia – che consente un risparmio del 20-30% sui prezzi dell'industria di marca». Si stima che anche nel 2022 farà risparmiare mediamente 100 euro a famiglia. Ed è possibile che cambi anche il carrello della clientela: alcune insegne modificheranno la selezione dei prodotti a marchio sugli scaffali in base ai migliori prezzi di acquisto spuntati con i fornitori. In attesa delle decisioni del governo italiano, ci sono anche altre proposte per limitare l’impatto degli aumenti sui costi sui prezzi finali. Per esempio, Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, big dell’industria lattiero-casearia, ha chiesto una moratoria di sei mesi sulle offerte promo-
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COVER DMM zionali nei supermercati per aiutare le imprese agroalimentari. «Alla fine dell’anno scorso – spiega Calzolari – come gruppo, registravamo aumenti del 10-12%. Oggi, per alcune aree, gli aumenti superano anche il 15%. La mia proposta è quella di una moratoria su tutte le promozioni: dal sottocosto al taglio dei prezzi. Un po’ come è successo durante il primo lockdown, quando il problema era riuscire a rifornire gli scaffali dei supermercati e nessuno faceva campagne promozionali. Adesso c’è bisogno di difendere tutti insieme il sistema, poi fra sei mesi potremo ricominciare a competere sul sistema dei prezzi». Carlo Alberto Buttarelli, direttore relazioni di filiera di Federdistribuzione, è allarmato dall’impennata delle materie prime, ma anche del rimbalzo dell’energia. «Non siamo classificati come comparto energivoro – osserva – pur consumando più di diversi comparti industriali. Da 15 anni effettuiamo investimenti ma non possiamo spegnere i banchi frigo». Da qui la preoccupazione che «il governo deve tenere in massima considerazione le richieste veicolate da imprese industriali e distributori attraverso GS1 Italy. L’inflazione all’acquisto è superiore all’inflazione alla vendita. E se si comprimono troppo i consumi si ferma l’economia italiana. È un problema di tutti». In passato gli appelli lanciati dai retailer sono spesso caduti nel vuoto nonostante la distribuzione sia un gigante economico, ma forse anche un nano politico. Mentre l’industria riesce, normalmente, a incidere di più sulle istituzioni. «La distribuzione ha un problema di rappresentanza – conclude Buttarelli –. Nei tavoli istituzionali spesso ci accorgiamo che i nostri interlocutori non hanno conoscenze adeguate sulla complessità della distribuzione».
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Il caro-bolletta dà una scossa alla Mozzarella di bufala Allarme rosso dal Consorzio della mozzarella di bufala campana: «La filiera potrebbe ancora crescere, ma vive un paradosso – avverte il presidente, Domenico Raimondo –. Le nostre aziende rischiano il collasso, se non si interviene subito per adeguare i listini dei prezzi». I soci del Consorzio hanno già avviato confronti con la grande distribuzione. Sono raddoppiate le spese per il gas e l’energia elettrica, che, unitamente ai rincari di trasporti, logistica e imballaggi, incideranno per un +10% sui bilanci delle aziende. «Da due anni – incalza il presidente del Consorzio – è in costante crescita il prezzo del latte di bufala, a cui vanno sommati gli incrementi delle spese per i rincari di energia, gas, plastica, imballaggi e trasporti, solo per citare le voci più significative. Ecco perché i trasformatori sono in grandi difficoltà. Da mesi questi aumenti sono assorbiti totalmente dai trasformatori, che non riescono a compensarli all'interno della filiera e ora a essere a rischio è la sostenibilità economica delle stesse aziende». Il 2021 è stato l’anno del record assoluto di produzione per la Mozzarella di bufala campana Dop. Con un aumento della produzione del 7,5% sul 2020 e +8,5% sul 2019. Per la prima volta, oltre 1 miliardo di bocconcini sono stati portati sulle tavole di tutto il mondo. Circa il 70% del latte idoneo alla Dop è stato trasformato in bufala campana, la restante parte invece è stata declassata per produrre altre tipologie. Con la crisi odierna, però, si rischia di compromettere il primato raggiunto in Francia, dove le vendite di mozzarelle hanno superato anche il Camembert.
Leggi anche: "Prezzi al +6,7%, sui massimi dal 1991. I consumatori tagliano i beni non essenziali".
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SANTAMBROGIO: OCCHIO ALLE SPECULAZIONI. TEMO UN AUMENTO DEI PREZZI A DOUBLE DIGIT
Non basta la guerra o l’impennata dei prezzi delle materie per richiedere aumenti immediati. Gli incrementi devono avere una dinamica graduale, ma questo non è avvenuto. Selettività nei rinnovi contrattuali con i fornitori, riduzione dell’Iva da parte dello Stato su alcune categorie merceologiche e comunicare meglio la marca del distributore: sono queste le mosse giuste suggerite da Giorgio Santambrogio, amministratore delegato del gruppo VéGé, per aiutare le imprese e le famiglie italiane a ridurre l’impatto dei prezzi nel carrello. Il gruppo VéGé rappresenta 35 imprese, con 3.847 punti vendita (leader di numerica in Italia) e un fatturato aggregato 2021 di 11,95 miliardi, +4,9% a rete corrente.
Come vi difendete dalla corsa dei prezzi? La guerra in Ucraina ha ulteriormente accentuato, purtroppo, un booster energetico. Questo determina a sua volta un aumento trasversale dei costi che incide su ogni istituto economico, industria, distribuzione o logistica che sia. È, inoltre, doveroso considerare l’accelerazione inflattiva di alcune categorie correlate con le materie prime che arrivano dalle zone di crisi. Altre categorie, invece, non hanno nessun legame con le emergenze. Per esempio, la pasta: il grano duro ha pochissimi legami con la Russia e l’Ucraina, ma ci sono egualmente richieste di aumenti, sino a un triplo listino. Potrebbe essere determinato dal rimbalzo delle bollette elettriche. Ma questo coinvolge tutti. Bisogna stare attenti e capire in quale categoria vi è semplice speculazione. Inoltre, nella normalità le aziende di produzione hanno scorte e non basta la guerra o l’impennata dei prezzi delle materie per richiedere aumenti immediati. Gli aumenti debbono avere una dinamica graduale. Io so solo che a 24 ore dall’inizio della guerra, o forse meno, abbiamo ricevuto decine di chiamate dai partner industriali con subitanee richieste di aumenti. In sintesi, la mia sensazione è che gradualmente i prezzi alla vendita, malgrado i nostri sforzi, possano aumentare arrivando finanche al double digit o, comunque, nell’intorno di questa soglia psicologica. Il presidente di Granarolo ha suggerito di ridurre significativamente le promozioni per aiutare l’industria. È d’accordo? Gianpiero è un amico, ma in questo caso dissento. Non è ancora giunto il momen-
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to in Italia per cui si possano annullare le promozioni e i 26mila punti di vendita della distribuzione moderna in Italia facciano l’every day low price. Non funzionerebbe. Certo che occorrerebbe studiare e realizzare promozioni che abbiamo un’efficacia superiore e non buttare via marginalità. Lavorando scientificamente sull’elasticità promozionale, si potrebbe ottimizzare maggiormente la leva delle promozioni. Inoltre, con una comunicazione più saggia dell’offerta, si aiuterebbe a far risparmiare il cliente.
E come difendersi allora dall’inflazione? Rimango un liberista convinto e ritengo che la famosa mano invisibile di Adam Smith possa regolare il mercato, ma adesso siamo in una situazione di assoluta emergenza. Quindi chiedo e benedico un intervento dello Stato, con una riduzione temporanea dell’Iva in alcune categorie. Peraltro, con questa inflazione galoppante, l’erario non ci ha certo rimesso. Una volta che anche lo Stato, di concerto con la filiera, conclude che l’inflazione è sotto controllo, allora si ritorna alle aliquote precedenti. Questa situazione ha frenato i rinnovi contrattuali di VéGé con l’industria? No, al contrario. È stato tutto più complesso e stressante, ma siamo una delle organizzazioni che ne ha rinnovati di più. In quelle situazioni dove verifichiamo che c’è un oggettivo, reale e giustificato aumento dei costi, accettiamo i listini. Tuttavia, sono sempre dell’idea che qualora ci fossero riduzione di costi di processo e di altro genere si dovrebbe tornare a sedersi e decidere che fare. Per ultimo, sono invece molto perplesso dei doppi o finanche tripli aumenti di listino: li vedo molto preoccupanti e potrebbero creare tensioni di filiera. L’inflazione sta modificando il carrello della spesa? Si, ultimamente stiamo andando verso un carrello più povero. C’è un graduale, e spero temporaneo, scivolamento verso un prodotto più economico. Precisamente, si sta accentuando la polarizzazione, con un altissimo di gamma in crescita, ma con una ponderata superiore sulla polarizzazione bassa. Quindi per semplificare, si sta passando per esempio dal Parma Dop 30 mesi a un semplice toscano. C’è un downgrading non di qualità, ma di scelta di prodotto. L’erosione del potere d’acquisto delle famiglie favorirà il canale discount? Si, ma auspico anche la marca del distributore se si riesce a comunicare bene il mainstream della Mdd. Auspico anche un incremento delle vendite nei nuovi format di supermercato convenience. E.S.
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Melinda coglie i frutti della ricerca e sviluppo
di Luca Salomone
L’azienda si è rafforzata ulteriormente anche in seguito alla fusione delle cinque cooperative socie di Consorzio La Trentina, suo alleato dal 2017. A fare il punto è Paolo Gerevini, direttore generale di Melinda e La Trentina.
È
decisamente una stagione densa di avvenimenti quella che interessa il Consorzio Melinda, re delle mele della Val di Non, che in tempi recenti si è ampliato acquisendo Ad Chini. L’azienda, guidata dallo scorso gennaio dal presidente Ernesto Seppi, si è rafforzata ulteriormente anche in seguito alla fusione delle cinque cooperative socie di Consorzio La Trentina, suo alleato dal 2017. A fare il punto con “Distribuzione Moderna” è Paolo Gerevini, direttore generale di Melinda e La Trentina. Cosa cambierà? In realtà, il raggio di azione del nostro Consorzio, leader nella frutta fresca – con le mele, innanzitutto, ma poi con ciliegie, fragole e piccoli frutti - ha avuto un forte potenziamento già nel 2017, quando ha stipulato un accordo di collaborazione e sinergia con il Consorzio La Trentina, sotto l’egida di Apot-Associazione produttori ortofrutticoli trentini. L’atto di fusione delle coop La Trentina rappresenta un ulteriore passo su questa strada. Dal 1° febbraio la nostra alleata, che raggruppa 700 soci, fa capo a un 16 DM MAGAZINE
INTERVISTA DMM
organismo centralizzato, che unisce 5 soggetti: Cooperativa Valli del Sarca, Cooperativa 5 Comuni, Cooperativa Casa, Cooperativa Cofav e Cooperativa La Trentina. È una tappa fondamentale sulla strada di una maggiore efficienza e snellezza operativa a beneficio di tutti. E in termini di fatturato? Le due Op, La Trentina e Melinda, una volta sommate e pur conservando la propria indipendenza, rappresentano insieme 366 milioni di euro e 8.000 ettari di colture. Non solo: i 3.600 soci delle 16 cooperative Melinda e i 700 de La Trentina portano la nostra compagine a ben 4.300 agricoltori. Parliamo dei canali commerciali… Com’è noto, il nostro core business si realizza nei mercati ortofrutticoli e in Gdo: realtà che, in seguito al Covid, sono state interessate da una forte crescita delle vendite. La situazione ora, dopo il “boom da lockdown”, si è stabilizzata, anche se gli equilibri geopolitici attuali stanno rimettendo nuovamente tutto in discussione. Difficile, quindi, fare previsioni per il medio-lungo periodo. Perché interessanti? Perché Melinda è una delle realtà storiche della frutta “branded”, avendo imboccato questa strada già 30 anni fa. Il marchio è, per i soci, un importante fattore di coesione e identità ed è per i consumatori garanzia di qualità, avendo saputo creare un elevato livello di fedeltà. Nel tempo, gli investimenti sulla marca hanno raggiunto una cifra complessiva di circa 100 milioni di euro. La forza del brand ha permesso, già 15 anni fa, di concedere licenze a selezionati trasformatori che hanno sviluppato una lunga serie di trasformati a base di mele Melinda. Queste attività ci hanno permesso di ampliare l’assortimento e la visibilità e di presidiare nuovi canali. Nell’ultimo periodo abbiamo ulteriormente accelerato e così il nome Melinda è entrato in Autogrill, con due prodotti - Dolcemela (tortine) e Melizia (sfoglie) - che hanno raggiunto anche la rete estera del partner. Da citare anche il recente accordo con Agribologna, che ha sviluppato con noi macedonie a base frutta per il banco frigo. E l’acquisizione di Ad Chini? Finalizzata il 1° marzo, l’operazione ha condotto nel nostro perimetro un’azienda leader nel mercato dei trasformati a base frutta. La società, con sede a Cles, in Val di Non, ha come missione di ricavare dalla frutta snack gustosi, sani, 100% naturali, leggeri e adatti a tutti i target. Da sempre attenta alla qualità delle materie prime e alla certificazione del processo produttivo e distributivo, Ad Chini ha chiuso il 2020 con un fatturato di 14,2 milioni di euro, registrando poi, nel 2021, nonostante il periodo difficile, una crescita del 5 per cento. Questa realtà ci permetterà di presidiare un nuovo mercato, lavorando sempre a sostegno del valore della nostra marca. Questa acquisizione, inoltre, oltre agli evidenti benefici alla marca e al business, gioverà in modo importante allo sviluppo del territorio, sia in termini di occupazione che di indotto.n DM MAGAZINE 17
RETAIL INNOVATION DMM Caso tratto dalla ricerca Retail Innovations 16 di Kiki Lab-Ebeltoft Group
DoorDash Kitchens San Francisco
Una cucina in condivisione per gestire le consegne food degli ordini effettuati sulla piattaforma DoorDash e soddisfare la crescente domanda di food delivery con un investimento minimo.
Area chiave: Rational Experience Tendenze complementari: Partnership Virtuose; Sustainable Experience Info chiave • Ghost kitchen in sharing • 2019: apertura DoorDash è una piattaforma per il food delivery che detiene il 35% del mercato del delivery statunitense e, ormai, è attiva anche in Canada e Australia. Nel 2019 ha lanciato DoorDash Kitchens, una ghost kitchen che al momento viene condivisa tra quattro diverse catene partner: The Halal Guys, Nation’s Giant Hamburgers, Rooster & Rice e la gelateria locale Humphry Slocombe. 18 DM MAGAZINE
RETAIL INNOVATION DMM
Partnership virtuose Ciascun operatore ha il suo spazio e opera in autonomia, pagando l’affitto a DoorDash, per espandere la capacità produttiva per il delivery senza impattare sui propri locali. DoorDash Kitchens lavora a stretto contatto con ogni partner, co-progettando gli spazi per personalizzare l’ambiente, l’area di stock e le attrezzature in base alle proprie esigenze specifiche. Ogni cucina è usata e gestita da ciascun partner, mentre DoorDash si occupa della manutenzione e dei servizi di pulizia, oltre che della consegna e del ritiro degli ordini in un’area comune. Per i clienti che optano per il ritiro dell’ordine nel locale sono disponibili alcuni tavolini all’esterno per il consumo in loco. Inoltre DoorDash, grazie all’enorme mole di dati raccolti, supporta i partner con indicazioni sulla domanda di mercato e sulle tipologie di food più richieste. In questo modo facilita l’ingresso delle catene in nuovi mercati con un rischio limitato. Sustainable Experience L’azienda è anche attenta alla sostenibilità sociale: il progetto “Cucina Senza Frontiere” è nato con l’idea di aiutare gli immigrati e i rifugiati a perseguire il loro sogno di aprire un ristorante. La storia e la cucina di numerosi imprenditori vengono raccontate in una piattaforma dedicata, dando loro l’opportunità di farsi conoscere, raggiun-
gere nuovi target di clienti e di essere visibili in un mercato altamente competitivo.
Commento finale Kiki Lab Il boom del delivery è un trend mondiale che sta stimolando varie innovazioni. Le ghost kitchen sono una delle più interessanti, perché facilitano test in nuovi mercati per le catene minimizzando i rischi di investimento. Il valore aggiunto, quando a proporlo è un colosso come DoorDash, è il vantaggio di poter utilizzare una grande quantità di dati che possono orientare le scelte strategiche e di marketing dei vari partner. n Sfida: conservare un modello di business equilibrato in una logica win win con i partner.
Fabrizio Valente, founder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)
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MERCATI DMM
Fuori pasto dolci,
quando lo snack si fa irresistibile di Claudia Scorza
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MERCATI DMM
Dopo le contrazioni dovute ai ripetuti lockdown, il comparto dei fuori pasto dolci torna a sorridere. In particolare, cresce il desiderio di concedersi piccoli momenti di soddisfazione con snack gustosi, capaci di coccolare il palato.
I
l mercato dei fuori pasto dolci, nell’anno terminante a gennaio 2022, mostra un trend in crescita dei volumi a totale Italia pari a +2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con quasi 176 milioni di chili venduti. Il relativo giro d’affari si attesta a circa 2,1 miliardi di euro, in trend positivo di +2,6% rispetto all’anno precedente (fonte: Nielsen, totale Italia, a.t. 30/01/2022, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount+Specialisti Drug). Aree geografiche e canali distributivi
La crescita è generalizzata in tutta la penisola, ad eccezione dell’Area 1, che mostra una leggera flessione pari a -0,3% sia a volume che a valore. Guida il trend positivo della categoria l’Area 4 che, con un peso del 25,1% dei volumi totali, cresce del +4,7% a valore e del +4,3% a volume. Segue l’Area 3 con un trend positivo a valore pari a +3,7% e a +4% a volume, mentre chiude l’Area 2 con +3,2% a valore e +3,9% a volume. «Le superfici distributive elettive della vendita dei prodotti del comparto – specifica Giuseppe Inzitari, fmcg insights analyst di Nielsen IQ – sono, in primo luogo, i supermercati: qui si concentra il 36,8% dei volumi e il 42,4% del fatturato, in trend positivo del +3,4% a valore e del +4,5% a volume. Gli ipermercati crescono del +5% in termini di fatturato e del +5,9% nei volumi, mentre i liberi servizi, con -0,9% a valore e -0,3% a volume, mostrano una lieve contrazione. Risulta, infine, flat il trend dei discount, pari a -0,5% a volume e +0,5% a valore». DM MAGAZINE 21
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MERCATI DMM
+2,6% A VALORE
+2,7% A VOLUME
176 mln/kg
2,1 mld/€ Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30/01/2022, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount+Specialisti Drug
Andamento dei segmenti
LOGO BIANCO E NERO
Il 25,3% del valore del mercato è guidato da tavolette e barrette di cioccolato, segmento in contrazione del -5,7% a valore e del -7,5% a volume. A totale Italia, la crescita maggiore riguarda in particolare il segmento dei kit merenda dolci, con un trend positivo a doppia cifra di +25,1% a valore e di +16,4% a volume; seguono gli ovetti pieni o ripieni, con +26,5% a valore e +12,5% a volume. «Mostrano un incremento – prosegue Giuseppe Inzitari – anche caramelle (+3,5% val. e +8,1% vol.), praline e cioccolatini (+7,1% val. e +7,4% vol.), snack dolci (+9,4% val. e +6,9% vol.) e altri fuori pasto dolci (+4% val. e +2,6% vol.). In calo, invece, i pronti da gelare (-10,2% val. e -7,6% vol.), le uova o sfere cave di cioccolato <31 g (-0,2% val. e -0,8% vol.). A totale Italia risulta pressoché stabile il prezzo medio, pari a -0,1%, mentre la pressione promozionale mostra un lieve calo, pari a -0,3 p.ti». Si delineano nuove abitudini di acquisto e di consumo
L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto negli ultimi due anni ha modificato le abitudini di acquisto e di consumo interessando anche il comparto dolciario, spesso legato ad acquisti d’impulso o destinati a consumi fuori casa. «Nel prossimo futuro – afferma Michele Tentindo, business unit director Italy and Ese countries di Storck – la promozionalità finalizzata a dare visibilità ai prodotti sarà la chiave di volta per orientare gli acquisti dei consumatori e stimolare la prova di nuovi prodotti, una leva sempre molto importante per la categoria. Del resto, il consumatore avrà sempre più bisogno di momenti indulgence e il dolce rappresenta un prodotto rifugio in tal senso. Infine, il prezzo giocherà un ruolo primario, soprattutto in una fase di estrema inflazione e incertezza sul futuro economico: prodotti non necessari con prezzi troppo elevati subiranno certamente delle contrazioni». Secondo Marco Generoso, marketing manager di Icam Cioccolato, le vendite dei fuori pasto dolci nei diverDM MAGAZINE 23
ViaBaguttaComunicazione
BURRO DI FILIERA LATTERIE INALPI LA STRADA GIUSTA
INALPI LAVORA OGNI GIORNO PER DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO AL RAGGIUNGIMENTO DEI 17 OBIETTIVI INDICATI DAL SUSTAINABLE DEVELOOPMENT GOALS DELL’ONU, A FAVORE DI UNA SOSTENIBILITÀ SOCIALE, ECONOMICA, AMBIENTALE.
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Chi sale... Ovetti pieni o ripieni
Snack dolci
Kit merende dolci
+26,5% val +12,5% vol
+25,1% val +16,4% vol
+9,4% val +6,9% vol
Praline e cioccolatini
Caramelle
Altri fuori pasto dolci
+7,1% val +7,4% vol
+4% val +2,6% vol
+3,5% val +8,1% vol
... E chi scende -0,2% val -0,8% vol Uova o sfere cave
-5,7% val -7,5% vol
cioccolato <31g
Tavolette e barrette di cioccolato
-10,2% val -7,6% vol Pronti da gelare
si formati sono distribuite nel corso dei dodici mesi e i cinque mesi del picco stagionale (ottobre 2021-febbraio 2022) diminuiscono il loro peso percentuale sul totale anno (da 56,7% del 2020 a 55,7% del 2021 per le vendite in unità), a testimonianza del fatto che il cioccolato ha confermato il ruolo di bene rifugio e consolatorio durante tutta l’emergenza Covid: «Per quanto riguarda le tavolette, i consumatori accedono a questi formati in maniera costante durante l’anno e i cinque mesi di protagonismo del cioccolato pesano circa il 50-51% del totale anno; una percentuale che diventa, invece, particolarmente importante (81-82%) se si parla di praline, considerando che la categoria è oggetto di maggiore attenzione durante l’inverno e con l’approssimarsi di Natale, Epifania e San Valentino».
-3,8% val +2,5% vol Gomme da masticare
Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30/01/2022, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount+Specialisti Drug
MERCATI DMM
SCHEDE PRODOTTI Biscuit International/ My Delisse
Nome prodotto: Waffle Caratteristiche: waffle pronti da scaldare in pochi minuti. Si conservano facilmente per tre mesi, perfetti per avere sempre a disposizione uno spuntino dolce da abbinare in tanti modi golosi.
Dr. Schär/Schär
Nome prodotto: Brownies Caratteristiche: tortina senza glutine con cioccolato fondente e granella di nocciole senza lattosio, olio di palma e conservanti. Disponibile in 6 pratiche monoporzioni da 30 g.
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MERCATI DMM
SCHEDE PRODOTTI
Una strategia di comunicazione mirata
Germinal Bio
Nome prodotto: Snack Mirtilli Tutti Buoni Caratteristiche: pastafrolla friabile e golosa, senza lattosio e ripiena di mirtilli, proposta in pratiche confezioni monoporzione da poter portare con sé ovunque. Haribo Italia/Haribo
Nome prodotto: Orsetti d’Oro Frizzanti Caratteristiche: per festeggiare i loro 100 anni, gli Orsetti d’Oro ampliano il range e regalano a grandi e piccini una frizzante ventata di divertimento al gusto frutta.
Le azioni di comunicazione di Icam Cioccolato si stanno sempre più concentrando sul premium brand Vanini. «Il nostro spot – spiega Marco Generoso – si incentra su due macro-temi: da un lato le diverse occasioni di consumo e i vari stati d’animo della vita quotidiana che portano al consumo di cioccolato, dall’altro un focus sui valori, mettendo in luce l’attenzione verso la filiera, l’ambiente, le persone e la sostenibilità. Questi asset rappresentano anche i punti nodali attorno a cui, nel corso del 2021, è stata rivista la corporate image dell’azienda». Completano il piano media di Vanini iniziative digital e un piano social che, in particolare su Instagram, ha beneficiato lo scorso anno di azioni mirate con alcuni micro-influencer per conquistare fasce di target più giovane.
Alla ricerca di snack gratificanti per il palato
Accanto all’attenzione al benessere a 360° e alla qualità e sostenibilità degli ingredienti, trend comune a quasi tutte le categorie food, cresce anche il bisogno di concedersi momenti di soddisfazione con prodotti gustosi capaci di coccolare il palato. «Questa tendenza – spiega Andrea Cicolella, senior brand manager sweet Italia di Mondelez International – è confermata anche dal report “State of Snacking”, studio globale sviluppato - International con The Harris Poll: sempre più persone ritengono che una da Mondelez dieta equilibrata possa includere momenti di indulgenza e che sempre più consumatori mangiano, almeno una volta al giorno, snack per piacere. I fuori pasto dolci hanno sicuramente un forte elemento di gratificazione e i prodotti con o ricoperti di cioccolato giocano un ruolo importante. Nell’ultimo periodo assistiamo anche alla crescita del “munching”, cioè lo sgranocchiare qualcosa mentre si fa altro». Anche nel segmento “gluten free” si riscontra una maggiore ricerca di prodotti indulgence, nei quali la componente della golo26 DM MAGAZINE
MERCATI DMM sità rappresenta un fattore primario di scelta. «Il nostro assortimento di biscotti, merendine e snack – sottolinea William Galletti, head of sales Gdo Italia di Schär – garantisce una valida esperienza di gusto. Si osserva, inoltre, un progressivo orientamento verso la monoporzione che, se da un lato consente di rispondere in un formato ridotto all’esigenza di gratificazione limitando l’apporto calorico, dall’altro favorisce, in termini di praticità e sicurezza, il consumo fuori casa». Praticità e golosità sono due aspetti chiave anche per Paola Parini, category manager del settore dolci di Atlante: «Cresce la richiesta di prodotti da forno precotti, da sempre presenti nel catalogo Atlante. Riscoperte durante i periodi di lockdown, queste referenze continuano a performare molto bene e, nell’ultimo anno, hanno visto un aumento del 30% nelle nostre vendite. I nostri waffle, ad esempio, offrono al consumatore un’alternativa facile da conservare e veloce da preparare, adatta a diversi momenti della giornata per una pausa originale e gustosa».
SCHEDE PRODOTTI Icam Cioccolato/Vanini
Nome prodotto: Tavolette Vanini Bagua monorigine Perù fondente 100% Caratteristiche: una nuova ricetta con elevati solidi di cacao che, insieme alla variante fondente 91%, arricchisce la linea di tavolette Bagua e rappresenta una nuova esperienza di gusto, pensata per gli amanti del fondente strong, che resta accessibile grazie al profilo amabile del pregiato cacao Bagua.
Mondelēz International/Milka
Nome prodotto: Mini Cookies Caratteristiche: busta da 110 grammi con all’interno i formati mini di uno dei prodotti più iconici Milka, perfetto per soddisfare l’esigenze “munching” delle generazioni più giovani.
Storck/Knoppers
Nome prodotto: Knoppers Caratteristiche: un wafer croccante con farine integrali, una gustosa crema al latte e un ripieno alla crema di nocciola e granella di nocciola. Snack adatto a qualsiasi momento della giornata, perfetto per essere condiviso grazie al pratico formato da tre pezzi.
TREND VENDITE PER CANALE Liberi Servizi
-0,9% Valore
+5%
Valore
+5,9% Volume
Iper
+3,4% +4,5% Valore
Volume
Super
-0,5%
-0,3%
Volume
Volume
+0,5% Valore
Discount
+1,2% +17,1% Valore
Volume
Specialisti Drug
Fonte: Elaborazioni DM su dati Nielsen, a.t. 30/01/2022, Totale Italia, Iper+Super+Liberi Servizi+Discount+Specialisti Drug
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Evolviamo i prodotti da forno della tradizione regionale italiana rendendoli disponibili tutti i giorni al grande pubblico sia italiano che internazionale. La costante ricerca di nuovi sapori e standard qualitativi sempre maggiori, guidano l’evoluzione di Alimenta verso prodotti che incontrano il gusto e le esigenze del consumatore attraverso un’immagine totalmente nuova e una line up di prodotti completa.
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MERCATI DMM La comunicazione ha un ruolo di primo piano
La comunicazione è una leva di marketing importante per molti player del comparto. Germinal Bio utilizza diversi mezzi per far conoscere i propri prodotti, come spiega Antonio Calapà, responsabile vendite: «Per intercettare i consumatori finali, in particolar modo i consumatori bio abituali, stiamo sfruttando soprattutto le potenzialità del digitale, attraverso presidi social e shop online, che permettono una targetizzazione più dettagliata. Recentemente siamo anche stati on air per due settimane con una campagna radio su Rtl 102.5, mentre in primavera saremo presenti con delle campagne pubblicitarie out of home nella città di Milano». Haribo Italia è da sempre attenta alla relazione con i consumatori e la comunicazione riveste per l’azienda un ruolo fondamentale. Tv e social network sono i mezzi privilegiati, a cui si è aggiunta una newsletter con aggiornamenti su novità e promozioni. «Il 2022 – fa sapere l’azienda – sarà un anno speciale, perché celebreremo i primi 100 anni di Orsetti d’Oro. Si tratta di un traguardo importante, che festeggeremo su tutti i principali punti di contatto con il consumatore: una grande attività promozionale in punto vendita, dove si potrà giocare con Haribo e assaggiare le ultime novità di prodotto, accompagnata da una campagna digital mirata».n
La pausa si fa golosa Per offrire ai consumatori una pausa golosa Latterie Inalpi ha lanciato Sweet Milk, proposta con cui l’azienda di Moretta (Cn) fa il suo ingresso nel mondo delle creme spalmabili. Una referenza che si presenta con un approccio innovativo e che vuole essere un’offerta differente per il libero servizio del comparto. «Sweet Milk – spiega l’azienda – è latte spalmabile, disponibile anche nelle varianti al Dulche de Leche, Cocco e Fragola, confezionato in vasetto di vetro e tappo in alluminio completamente riciclabili. La referenza nasce dalla filiera corta e certificata del latte Inalpi, un sistema virtuoso che fa di sostenibilità, trasparenza e tracciabilità i propri punti di forza e che si fa portatrice dei valori fondamentali – buono, giusto e sicuro – che da sempre caratterizzano i nostri prodotti».
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Contenitori Eclipse: un packaging sostenibile per il food delivery di lusso La crescita del mercato del food delivery sembra non arrestarsi nonostante l’allentamento delle misure restrittive imposte dal Covid-19. Molti ristoratori hanno rivisto la propria organizzazione puntando sull’asporto e analizzando i nuovi bisogni dei consumatori per offrire alternative interessanti non solo per colazioni veloci, ma anche per pranzi e cene più elaborate. Di conseguenza, anche gli alimenti che un tempo caratterizzavano la ristorazione a domicilio sono cambiati; alla pizza si sono uniti primi piatti raffinati e secondi di carne o di pesce ricercati, che prevedono anche l’impiego di materie prime preziose. Per andare incontro a questa nuova tendenza Contital, azienda che vanta un’esperienza trentennale nel settore del packaging alimentare, ha realizzato una linea premium di contenitori extra-rigidi in alluminio laccato nero e oro, completa di coperchi preformati in materiale riciclabile.
La gamma Eclipse, riciclabile al 100 per cento e all’infinito, può essere utilizzata per consegnare qualsiasi tipo di cibo, anche fortemente acido e salato. Inoltre, grazie al bordo liscio, i contenitori possono essere facilmente sigillati con un film termosaldabile, rappresentando una soluzione ideale anche per mense, catering e gastronomie. Queste eleganti vaschette possono essere utilizzate per riscaldare gli alimenti sia nel forno tradizionale che a microonde, e per conservarli in frigo o freezer, aiutando a prevenire lo spreco alimentare. La linea Eclipse nasce per esaltare, al ristorante come a casa, le preparazioni culinarie più elaborate. www.contital.com
SUCCESSI DMM
Nel 2021
Caffè Borbone
cresce del 15%
Renda: prezzi fermi fino a quando i margini lo consentiranno. di Emanuele Scarci
«Il 2022 sarà un anno di resilienza, perché troppe sono le variabili in gioco, tuttavia finché avremo un margine soddisfacente non aumenteremo i prezzi del nostro caffè, come nel 2021»: così Massimo Renda, fondatore e presidente esecutivo di Caffè Borbone. L’anno scorso la società napoletana non ha staccato il piede dall’acceleratore. La crescita dei ricavi è stata del 15% a 253 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo è rimbalzato dell’11% a 83 milioni. L’incidenza sul fatturato è quasi al top: il 33%. Dal 2016 il giro d’affari è volato da 72 a 253 milioni, pur scontando un rallentamento della crescita. Il tutto con un utile nel 2021 di 63,5 milioni e liquidità netta per 8 milioni. Caffè Borbone è uno dei big del caffè in capsula e delle cialde compatibili, ma con un rapporto qualità/prezzo favorevole. L’avvento del caffè in capsule ha cambiato il mercato e anche nel 2021 il mercato italiano è cresciuto di circa il 7%. Il Caffè Borbone è tra i più venduti sulle piattaforme come Amazon e quelle specializzate. La società di Caivano è inoltre coinvolta nel vending, inteso come caffè in chicchi per i distributori automatici, che rappresenta il 15% del fatturato. E in questo segmento è tra i principali operatori, insieme a Lavazza, Gimoka e Covim. Caffè Borbone è controllato, attraverso Aromatika, per il 60% da Italmobiliare: la finanziaria della famiglia Pesenti ha rilevato il pacchetto nel 2018 per 140 milioni. Il restante 40% è detenuto da Renda. Le quotazioni internazionali del caffè rimangono vicine ai massimi dell’anno, l’inflazione è ancora in ascesa e minaccia di erodere ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie. Come vede il 2022? Tra pandemia e inflazione è un bel rompicapo. Se quest’anno riuscissimo a crescere del 1015%, come da budget, saremmo più che soddisfatti. La domanda di capsule cresce ancora un po’, ma noi abbiamo fatto sempre meglio della media di mercato: allarghiamo i gomiti rispetto alla concorrenza. Per esempio, in questa fase stiamo spingendo molto sulla Gdo. Avete riversato gli aumenti del caffè crudo sugli scaffali? No. Il consiglio di amministrazione ha deciso che, finché avremo una buona redditività, non lo faremo. Non vogliamo mettere in difficoltà il consumatore. Come tenete dietro alla crescita dell’azienda? Continuiamo a investire. Abbiamo appena realizzato un ampliamento dello stabilimento di 2mila mq coperti, altri 5mila verranno ultimati entro l’estate. Oltre a un grande impianto di stoccaggio di caffè crudo.n Leggi anche: "Domori, raddoppio dei ricavi in 4 anni”. DM MAGAZINE 31
PER LORO SOLO IL MEGLIO! FRUTTA E SUPERFOOD FONTE NATURA LE DI FIBRE VEGETALI
FOS E MOS
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IMPRESE DMM
Dr. Schär festeggia 100 anni
di attività all’insegna della sostenibilità
L'azienda altoatesina ha definito una strategia globale, guidata dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Onu. Con “100 Years Forwards”, Dr. Schär ha in programma un anno ricco di iniziative e celebrazioni: «Guardiamo con orgoglio ai numerosi traguardi raggiunti negli ultimi 100 anni – spiega Philipp Schoeller, ceo di Dr. Schär – e intraprendiamo un nuovo viaggio. Ecco perché quest'anno abbiamo in programma molti progetti entusiasmanti, dai festival culturali regionali alla celebrazione della biodiversità». Dr. Schär ha, infatti, definito una strategia di sostenibilità globale, guidata dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Onu, che si basa su un impegno attivo nella promozione della biodiversità e dell'agricoltura sostenibile, riducendo l'impatto degli imballaggi dei suoi prodotti e l'impronta di Co2 dell'azienda. «Il futuro che immaginiamo è quello di crescere insieme, per il bene delle nostre persone, della nostra comunità e del nostro pianeta», prosegue Philipp Schoeller. «Ciò si riflette direttamente nel Codice di condotta recentemente pubblicato, che stabilisce i principi vincolanti che guidano l'attività di Dr. Schär e gli standard di condotta professionale dei suoi collaboratori, a cui si sono impegnati tutti i dipendenti, nonché i membri del consiglio di amministrazione». In questo contesto, "Field100" rappresenta un progetto chiave, che mira a promuovere la biodiversità e ad aumentare la consapevolezza dell'impatto che questa può avere su un futuro vivibile. Insieme al centro di ricerca Laimburg, Dr. Schär sta, infatti, coltivando 100 colture diverse, che sono anche ingredienti dei suoi prodotti, in un campo nelle Alpi altoatesine. Il campo coltiva anche risorse genetiche in pericolo e antiche, da preservare per il futuro. «È un promemoria potente e unico del fatto che le nostre radici, in effetti, alimentano il nostro futuro. Credo che abbiamo il dovere morale di proteggere l'ambiente per le generazioni future», aggiunge Ulrich Ladurner, fondatore e presidente di Dr. Schär.n Leggi anche: "Alce Nero consolida la leadership nel settore biologico". DM MAGAZINE 33
Mercoledì 13 aprile 2022 15.00 - 16.00 EVENTO PHYGITAL
Live streaming dalla sala Melodia di Marca by BolognaFiere
Benessere e sostenibilità, la marca privata diventa protagonista Partecipano: Paola Monica Dimaggio - Private label Manager & Sustainability Coordinator di Penny Market Italia Filippo Fabbri - Direttore generale di Despar Italia Introduce: Emanuele Plata - Consigliere PLEF e membro dipartimento Benessere Integrale del PAMI-Pontificia Accademia Mariana Internazionale Modera: Maria Teresa Manuelli, Direttrice Editoriale PLM Evento promosso e organizzato da PLM - Edizioni DM Evento gratuito a iscrizione obbligatoria
ISCRIVITI Info: eventi@edizionidm.it
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SOCIAL&PR STRATEGIES DMM
Brand journalism:
quando l’azienda diventa fonte Questa disciplina implica la necessità delle aziende e dei public relator di sfruttare le tecniche del giornalismo e dello storytelling per creare articoli informativi, capaci di narrare e tratteggiare la propria storia in correlazione con tematiche di attualità e ad ampio respiro. Tra gli obiettivi concreti e le opportunità per le aziende c’è oggi la necessità di creare contenuti capaci di raccontare seriamente tutti quei valori che caratterizzano la propria porpouse sul mercato. Per assolvere questo compito, una delle tecniche di comunicazione più efficaci si chiama brand journalism. Grazie a esso, l’azienda diventa una media company, ovvero inizia a "fare informazione" generando contenuti utili, accattivanti e multimediali che la trasformano in fonte autorevole del proprio settore per media e utenti. Questa disciplina implica, dunque, la necessità delle aziende e dei public relator di sfruttare le tecniche del giornalismo e dello storytelling per creare articoli informativi capaci di narrare e tratteggiare la propria storia in correlazione con tematiche di attualità e ad ampio respiro. Si tratta di un cambio di prospettiva non banale e dettato dalle nuove regole della comunicazione, che impongono alle aziende di sapersi riscoprire editor e creare notizie anche dove queste sembrano non esserci. I fatti raccontati devono, però, essere di qualità e avere evidenze tangibili, partendo da notizie e fonti verificabili per creare una comunicazione aziendale capace di stimolare un dibattito con i propri stakeholder. L’obiettivo di raccontare un brand resta indissolubilmente legato alla necessità di aumentarne il valore percepito, ma il brand journalism sta trovando sempre più spesso terreno fertile per la sua diffusione, in quanto capace di colmare uno spazio vuoto lasciato dagli altri elementi del piano di comunicazione. Mentre attraverso Adv, PR e Social media marketing le aziende possono assicurarsi awareness, reputazione ed engagement, con il brand journalism possono finalmente incidere sulla propria credibilità e autorevolezza. Risultati? Migliorare la qualità della relazione con i propri pubblici di riferimento, offrendo nuove occasioni di confronto e intrattenimento con la marca che ne rafforzano la fiducia in media e consumatori.n Michele Rinaldi, head of strategy di Soluzione Group
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Eletto Prodotto dell’Anno Vince l’innovazione! Prodotti sostenibili e servizi smart. prodottodellanno.it
del
focus DMM
Universo bimbo: il focus è sul benessere e l’origine controllata
di Federica Bartoli
Ingredienti sani e tracciati, sostenibilità e prodotti di origine certa: ecco le principali tendenze che guidano nella scelta degli alimenti per i più piccoli.
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ulla scia di quanto già sperimentato in piena pandemia, il comparto degli alimenti destinati ai più piccoli continua a essere interessato dalla ricerca di prodotti salutistici, dove l’origine e la provenienza delle materie prime richiama l’attenzione delle mamme italiane. A questa tendenza si affianca la predilezione per le referenze di origine biologica, da introdurre in uno stile alimentare sempre più controllato ed equilibrato, in grado di fornire ai giovanissimi tutta la gamma di sostanze nutritive necessarie.
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focus DMM
Sostenibilità tra i driver di acquisto Contestualmente, l’attenzione sempre maggiore rivolta ai temi della sostenibilità e al rispetto della salvaguardia ambientale contribuisce a favorire la scelta di prodotti di origine controllata e tracciabili. «Il mercato dei succhi di mela è in crescita – rivela Christoph Tappeiner, direttore di Vog Products – e continuiamo a ricevere un forte riscontro da parte dei consumatori, attratti dalla nostra offerta sostenibile basata su prodotti sani e con un’origine chiara, provenienti da una filiera corta: le nostre referenze, infatti, sono tutte realizzate con materie prime provenienti dal Trentino e dall’Alto Adige, a meno di 80 km di distanza dalla zona di produzione e questo garantisce freschezza e totale tracciabilità». Tra le novità più significative spicca il succo di mela Leni’s Doypack, caratterizzato da una leggera confezione da 200 ml, pensata per la merenda a scuola o in palestra. Il prodotto è in commercio da marzo 2022. «La nostra offerta per i più piccoli – precisa ancora Tappeiner – prevede una vasta gamma di referenze, tra cui le Chips di Mela senza zuccheri aggiunti o conservanti, la Spremuta di Mela a Polpa Rossa con mele a marchio Kissabel e la Purea di Mela Leni’s». Crescono i secondi piatti pronti per i più piccoli «Il brand Teneroni di Casa Modena si rivolge a un target di bambini compresi tra i 4 e i 12 anni – fanno sapere da Grandi Salumifici Italiani – e si compone di un’ampia gamma di prodotti che presidia sia il comparto dei secondi piatti pronti, sia quello delle merende combo. Nel primo caso il marchio è leader di categoria, con una quota a volume del 18%, che raggiunge il 70% negli hamburger a base prosciutto cotto. Si tratta di un segmento in forte crescita, che registra un +10% a volume e un +11,2% a valore». La semplicità del prodotto, il contenuto del servizio offerto e l’esperienza di Teneroni in questo mercato hanno favorito l’allargamento del target anche verso i più piccoli con il lancio dei Teneroni Baby, costituiti da un packaging decorato con i protagonisti del cartone animato Masha&Orso. Merende combo spinte (anche) dalla comunicazione «Nel mercato delle merende combo, Teneroni rappresenta il secondo player – proseguono dall’azienda – con una quota a confezioni in aumento: a causa dell’emergenza sanitaria, questo segmento è stato fortemente penalizzato, con una conseguente contrazione delle vendite. La ripartenza è stata assicurata dalle numerose attività promozionali in pack e concorsi (come Premiatissimo Te) e di comunicazione televisiva promosse dal Gruppo Bonterre, che hanno permesso alle nostre referenze di tornare stabilmente a scaffale». L’iniziativa Premiatissimo Te è stata replicata anche quest’anno sulla scia di una campagna dedicata ai nativi digitali che recensiscono sui social media i loro prodotti preferiti: protagonisti sono due piccoli influencer intenti nello spacchettamento delle merende Teneroni con dischetti al prosciutto cotto e dell’ABC della Merenda Parmareggio con lo snack di Parmigiano Reggiano Parmareggio.n DM MAGAZINE 41
SOLUZIONI IN VETRINA DMM
Vetrine frigo: questione di eticità La presentazione del prodotto e la sua conservazione diventano elementi importanti per il cliente, che si aspetta una user experience assolutamente perfetta.
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ostenibilità, economia circolare, benessere e qualità: queste sono parole chiave quando si parla di Food&Beverage. È, infatti, su tali linee guida che si orienta la domanda dei consumatori e l’introduzione di nuovi prodotti nel settore distributivo, partendo dal fatto che la sostenibilità è una prospettiva strategico-competitiva e l’innovazione rappresenta un pilastro fondamentale che mette al centro il consumatore e i suoi bisogni. Perché un prodotto etico, pratico e rispettoso della salute è decisamente molto più appealing. Ma quali sono i requisiti di eticità per i succhi di frutta e i nettari? Il comparto segue una direzione molto chiara, per rispondere alla richiesta da parte dei consumatori di informazioni trasparenti sulla catena di produzione, impegno concreto per ridurre la carbon footprint e avvicinarsi allo zero waste, ma anche packaging plastic free ed eco friendly.
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n Italia il comparto mantiene la crescita registrata durante il 2020 e il 2021, con un rafforzamento della domanda e una ricerca crescente da parte dei consumatori di prodotti di maggiore qualità ottenuti da materie prime selezionate. La tendenza al consumo di prodotti naturali, ad alto valore nutritivo, che siano sostenibili, genuini e dietologicamente corretti favorisce il segmento premium e varianti biologiche e vegan. Anche per i nettari si registrano gli stessi trend di crescita e i consumatori mostrano una preferenza crescente per prodotti bio, con un con42 DM MAGAZINE
SOLUZIONI IN VETRINA DMM
tenuto percentualmente elevato di frutta e materie prime di alto livello. Sempre in linea con la tendenza salutistica, i prodotti a basso contenuto di zuccheri stanno aumentando le referenze a scaffale e crescendo in quantità. Il settore prima infanzia, che ha sempre privilegiato i nettari trova un’offerta a scaffale di altissima qualità, mentre per bambini e ragazzi si assiste all’introduzione di proposte innovative, come i succhi arricchiti con i cosiddetti “superfrutti”, oppure i succhi additivati con cereali o proteine per una nutrizione equilibrata, e non da ultimi i prodotti “clean label”, nuovo trend che porta i clienti a cercare prodotti con un ridotto numero di ingredienti e succhi di frutta sugar free. Infine, un flash sugli smoothies: rimangono un segmento di nicchia, in calo rispetto al passato.
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fronte di queste prospettive, la presentazione del prodotto e la sua conservazione diventano elementi assolutamente importanti per il cliente, che avendo capacità di scelta ha anche la capacità di capire quando un prodotto è perfettamente esposto e ben conservato: in ultima analisi si aspetta una user experience assolutamente perfetta. Epta, gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale per il Retail, Food&Beverage e Ho.Re.Ca., offre per questo contesto ben due vetrine refrigerate dedicate alla presentazione degli smoothies, dei succhi e dei nettari. Due vetrine particolari che lavorano in comparti differenti. La prima è Tango Bio della famiglia SlimFit Costan, banco a gruppo incorporato con porte che rappresenta la soluzione ideale per esporre e presentare prodotti freschi biologici e naturali. Grazie alle pregevoli finiture estetiche esterne e interne diventa un eccellente strumento promozionale in linea con i punti vendita dedicati a bio-food e organic food. L’ottima panoramica dei prodotti è garantita dalle porte tutto vetro, dalle spalle panoramiche e dal sistema di illuminazione LED, mentre l’efficienza e l’attenzione all’ambiente è garantita dall’utilizzo di gas refrigerante naturale R290. Funky Next, sempre della stessa famiglia di prodotti Costan, è una vetrina verticale a gruppo incorporato funzionante a propano R290, dalle dimensioni estremamente compatte in profondità e altezza. Può essere facilmente integrato nelle scaffalature per il secco del punto vendita, in modo da avere il prodotto, sia esso smoothies o succo, alla giusta temperatura all'interno della corsia beverage del supermercato.n Giorgio De Ponti, product strategy manager Epta
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MERCATI DMM
Succhi e nettari Il comparto è sostenuto dal trend salutistico e dall’innovazione di prodotto e di processo: i player sono orientati verso una riqualificazione dello scaffale per offrire ai consumatori referenze sempre più sane, naturali e sostenibili.
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puntano su innovazione e prodotti premium di Claudia Scorza
MERCATI DMM
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l mercato dei succhi e dei nettari, nell’anno terminante a febbraio 2022, ha venduto nella grande distribuzione organizzata oltre 372 milioni di litri, registrando una decrescita a volume pari a -2,7%. Il relativo giro d’affari è di poco superiore ai 514 milioni di euro, mostrando una leggera flessione a valore, pari a -0,4% (fonte: Iri, Totale Italia, Iper+Super+Lsp). A livello di segmenti, registrano performance positive solo le bevande base frutta 30-99%, con +3,9% a valore e +2,2% a volume, e le spremute uht, con un trend positivo di +4,6% a valore e +4,2% a volume. A guidare l’andamento negativo del comparto è, invece, il segmento dei frullati uht, con una flessione a doppia cifra pari a -12,6% a valore e a -11% a volume. In calo anche nettari e simili (-5% val. e -8,7% vol.), succhi 100% (-3,6% val. e -7,6% vol.) e bevande base frutta fino al 29% (-1,3% val. e -2,8% vol.). I primi tre produttori (Conserve Italia, Zuegg e Gruppo Parmalat) coprono a valore il 46,6% del mercato, mentre la private label, al momento, pesa il 30,2%. Aree geografiche e canali di vendita
Nell’allocazione delle vendite per area, il Nordovest copre il 28,6% dei volumi e il 29,6% del valore, seguito da Sud (25,2% vol. e 23,4% val.), Centro+Sardegna (23,5% vol. e 24,5% val.) e Nord-est (22,7% vol. e 22,5% val.). Per quanto riguarda i canali distributivi, invece, i supermercati hanno sviluppato il 72,1% delle vendite a volume e il 71,9% delle vendite a valore, seguiti da Lsp (15,9% vol. e 16% val.) e ipermercati (12,1% vol. e 12,1% val.).
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I nostri succhi, bontà di frutta dal cuore italiano Tutti i nostri succhi di frutta vengono prodotti all’interno degli stabilimenti italiani del Gruppo distribuiti da Nord a Sud, utilizzando circa l’80% di frutta fresca coltivata con amore in Italia.
Perché per noi italianità vuol dire bontà.
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MERCATI DMM
VERSO NUOVI ORIZZONTI DIGITALI
SCHEDE PRODOTTI
Vog Products, che ama raccontare il brand e la filosofia aziendale attraverso l’assaggio dei prodotti, durante l’emergenza sanitaria ha trovato nel mondo digitale un alleato prezioso: «Sul nostro nuovo sito internet – racconta Hannes Werth – proponiamo tanti contenuti interattivi, sviluppati per testimoniare la passione e la dedizione che contraddistinguono i prodotti Leni’s. Gli utenti possono scoprire cosa rende uniche le mele delle Dolomiti grazie a giochi, collage, video e integrazioni animate che descrivono la zona di produzione. Abbiamo, inoltre, avviato un concorso dove invitiamo il nostro pubblico a creare nuove ricette di cocktail con le nostre spremute come ingrediente base, a fotografarle e a pubblicarle sui social».
Conserve Italia/Valfrutta Nome prodotto: Il Frullato Proteico Caratteristiche: frullato proteico composto per il 97% di frutta unita a 20 g/l di proteine vegetali derivate da frumento lavorato in Italia. Proposto nei gusti Pera uva e nocciola, Mela frutti di bosco e avena, Mango pesca e mandorla.
Germinal Bio Nome prodotto: Bevanda Arancia Carota Papaya Caratteristiche: una fresca novità tutta da bere con solo zuccheri da frutta e verdura, zero aromi, ricca di vitamine e antiossidanti, con proprietà purificanti e detox.
Hellenic Dairies/Olympus Nome prodotto: Olympus Melagrana Caratteristiche: prodotto dal 100% di frutta proveniente dalla Tessaglia e Grecia settentrionale e senza zuccheri aggiunti, il succo di frutta fresca alla melagrana è un concentrato di bontà e freschezza, ideale da gustare in ogni momento della giornata. Disponibile nel formato da 1 litro.
Innocent Nome prodotto: Arancia Rossa & Melograno Caratteristiche: il succo dell’arancia rossa incontra il sapore della melagrana, creando un mix perfetto per dare inizio a ogni nuova giornata.
I segmenti premium riqualificano lo scaffale
All’interno del comparto sono i segmenti premium ad attirare maggiormente l’interesse dei consumatori, tra cui spiccano le proposte fresche. «L’offerta Scaldasole – spiega Antonella Aufiero, marketing manager di Solo Italia – comprende esclusivamente prodotti freschi venduti nel banco frigo. Questo segmento rappresenta una piccola parte premium del mercato dei succhi e dei nettari, prevalentemente uht, che ha pesantemente sofferto nel 2020 per effetto della pandemia e delle nuove abitudini di consumo. Il 2021, invece, ha fatto registrare una decisa inversione di tendenza per l’offerta refrigerata, che ha mostrato una crescita a doppia cifra». Si assiste sempre di più a una migrazione verso la categoria dei succhi freschi, preferiti per freschezza, bontà e proprietà nutritive, come conferma Giacomo Bava, account manager di Innocent: «Il comparto DM MAGAZINE 47
MERCATI DMM
SCHEDE PRODOTTI La Doria Nome prodotto: La Doria Nettare Albicocca Caratteristiche: la referenza è ottenuta da frutta 100% italiana raccolta al giusto grado di maturazione, così da preservare le caratteristiche e i profumi del frutto fresco.
Parmalat/Santàl Nome prodotto: Santàl Ricco di Natura Pesca & Avena Caratteristiche: dall’unione di frutta e avena nasce Ricco di Natura. La referenza è senza zuccheri aggiunti e con ingredienti 100% di origine naturale.
Polenghi Food/Giancarlo Polenghi Spinagallo Nome prodotto: Spinagallo Caratteristiche: succo di limone bio senza conservanti, ottenuto esclusivamente da limoni coltivati artigianalmente da Spinagallo e spremuti a freddo entro 24 ore dalla raccolta.
Rauch/Bravo Nome prodotto: Bravo Premium Pompelmo Rosa Caratteristiche: nettare uht con 30% di succo di pompelmo rosa da concentrato e vitamina C, senza conservanti, in confezione tetrapack da 1 litro. Entra a far parte della linea Bravo Premium 1l a partire da aprile 2022.
succhi e bevande 100% frutta freschi, che ad oggi rappresenta in Italia un mercato che si aggira attorno ai 50 milioni di euro, ha registrato una crescita a doppia cifra, attorno al 15%, dimostrando una tendenza di recupero a volumi corrispondenti al periodo pre-pandemico, sia sul piccolo formato “on the go” (+7,5%) sia sul grande formato rivolto al consumo casalingo (+25%)». Inoltre, secondo Mario Panzani, marketing manager beverage retail di Conserve Italia, «a seguito della pandemia, e poi con l’aumento inflattivo acuito dal conflitto bellico, si sta verificando un progressivo slittamento dei volumi verso i discount, complice la riduzione del potere d’acquisto da parte delle famiglie: gli italiani continuano ad acquistare succhi, ma a prezzi più bassi. Tuttavia, ci sono nicchie che performano molto bene, come i succhi e i nettari senza zuccheri aggiunti, i prodotti con sempre più frutta (generalmente almeno oltre il 50%) e le ricettazioni ricercate e attente ai trend del momento. Tutto questo sta portando a una vera e propria riqualificazione dello scaffale e dell’intera categoria».
LA COMUNICAZIONE PASSA DAL PACKAGING La Doria, pur concentrando le proprie strategie di marketing principalmente sul canale b2b, ritiene che la leva della comunicazione sia fondamentale: «Il nostro compito – sottolinea Giuseppe Tammaro – è accompagnare i clienti nella scelta d’acquisto valorizzando tutte quelle informazioni che possano rassicurare sulle qualità salutari del prodotto. Per enfatizzare le caratteristiche qualitative delle nostre referenze utilizziamo direttamente il packaging inserendo claim come “senza zuccheri aggiunti”, “senza coloranti e conservanti” o “100% frutta italiana”, che agiscono come attrattori sullo scaffale».
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MERCATI DMM Il trend salutistico sostiene
L’attenzione per la salute e la naturalità è uno dei trend di consumo più rilevanti degli ultimi anni anche per il comparto dei succhi di frutta, come afferma Alessia Ferretti, marketing manager di Rauch: «Gli italiani sono sempre più orientati verso uno stile di vita sano e cercano prodotti che contengano pochi o zero zuccheri, alte percentuali di frutta e vitamine per fare il pieno di benessere». Secondo Hannes Werth, sales manager di Vog Products, i consumatori oggi desiderano conoscere la composizione dei prodotti, la lista degli ingredienti e il livello di naturalità delle referenze: «Leni’s offre una linea di prodotti sani e naturali, senza aggiunta di zuccheri, ottenuti con mele dalla qualità superiore provenienti dal Trentino-Alto Adige, espressione di una filiera certa e controllata, e lavorate in una zona di produzione vocata alla melicoltura». Cresce quindi la richiesta di bevande a basso contenuti di zuccheri, meglio se non filtrate, locali e, soprattutto, realizzate con materie prime biologiche. «Trattandosi di prodotti spesso destinati ai più piccoli e composti in gran parte da un unico ingrediente – precisa Antonio Calapà, responsabile vendite di Germinal Bio – per i consumatori la qualità delle materie prime utilizzate e i processi produttivi risultano driver decisivi nella scelta, più che per altre categorie di prodotto. Molti italiani sono, inoltre, attratti dalla combinazione di ingredienti ricercati e superfood». Secondo Andrea Moretti, marketing manager di Santàl, è ormai consolidata la volontà dei consumatori di approcciarsi al mondo dei “senza zuccheri aggiunti”: «In un periodo di contrazione dei volumi, quello dei succhi senza zuccheri aggiunti è l’unico segmento che, secondo i dati Iri (Iper+Super+Lsp, Mat febbraio 2022) ha trend di
-0,4% TREND VENDITE A VALORE
514 mln/€
-2,7% TREND VENDITE A VOLUME
372 mln/l
Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. febbraio 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp
il comparto
UN PIANO DI COMUNICAZIONE DIVERSIFICATO E MIRATO Da oltre un anno Conserve Italia ha rivisto completamente la comunicazione digital di Yoga, con una nuova strategia che continua a portare avanti per intercettare sui social anche un target giovanile. Per quanto riguarda Valfrutta, invece, la campagna di comunicazione dei Triangolini, con il concorso “Il Triangolino d’Oro” promosso dallo spot televisivo in onda sulle emittenti tematiche, ha sostenuto l’aumento di vendite. «Per il lancio de Il Frullato Proteico Valfrutta – sottolinea Mario Panzani – stiamo studiando attività ad hoc, in partenza a settembre, rivolte a tutti quei consumatori che hanno saputo apprezzare l’evoluzione del brand con le sue gamme attente al benessere e alla salute».
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MERCATI DMM
Frullati uht
Bevande base frutta 30-99%
+3,9% val +2,2% vol
Spremute uht
+4,6% val +4,2% vol
-12,6% val -11% vol Nettari e simili
-5% val -8,7% vol
Succhi 100%
crescita positivi (32% circa vs ap), sia a valore che a volume. Il mercato sta cambiando pelle e non è più sufficiente portare sullo scaffale l’ennesima variante di gusto dei classici succhi e nettari. Il consumatore richiede più attenzione ai temi della salute, della naturalità e della tracciabilità dei prodotti, riscoprendosi aperto alle innovazioni».
-3,6% val -7,6% vol
Bevande base frutta fino 29%
-1,3% val -2,8% vol
I consumatori premiano proposte sostenibili ed etiche
La salvaguardia dell’ambiente è un tema centrale per i consumatori, oggi alla ricerca di referenze sostenibili ed etiche. «Gli italiani – dichiara Filippo Scandellari, ceo di Polenghi Food – cercano prodotti che non siano soltanto di alta qualità, ma anche sostenibili ed etici. Il 60% dei consumatori è guidato all’acquisto dalla composizione dei materiali del packaging, preferibilmente plastic-free, così come da una produzione che rispetti l’ambiente. Non meno importanti l’impegno aziendale in termini di social responsibility, l’origine del prodotto, il legame con il territorio e il controllo della filiera produttiva». La ricerca di soluzioni sostenibili per le confezioni è una delle sfide che i player si troDM MAGAZINE 53
Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. febbraio 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp
Segmenti
MERCATI DMM
Solo Italia/Scaldasole Nome prodotto: Spremuta arancia rossa Caratteristiche: la referenza bio si distingue per gusto intenso, colore inconfondibile e una fragranza tipicamente mediterranea dal profumo fruttato.
Vog Products/Leni’s Nome prodotto: Leni’s spremuta di mela Caratteristiche: una novità, pratica e conveniente, proposta in una leggera confezione doypack da 200 ml. Un prodotto salutare dalla qualità e dalla naturalità eccezionali.
Lsp Super Iper +71,9% val +16% val +12,1% val +72,1% vol +15,9% vol +12,1% vol (84 mln/€)
vano ad affrontare quotidianamente: «Negli ultimi anni – spiega Giuseppe Tammaro, direttore commerciale Italia di La Doria – uno dei fattori determinati nel processo d’acquisto è l’attenzione verso un packaging che inquini il meno possibile. La nostra azienda ha già compiuto passi concreti in questa direzione, come dimostrano il passaggio a un brik realizzato con plastica di origine vegetale, la sostituzione della cannuccia in plastica con la sua versione in carta e l’utilizzo di bottiglie in R-Pet composto al 50% da plastica riciclata».n
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: TODIS Secondo Francesco Iuculano, responsabile commerciale di Todis, dopo un buon 2020, l’allentamento delle restrizioni e il ritorno al consumo fuori casa ha portato alla perdita di qualche volume nella grande distribuzione organizzata: «Nonostante ciò, tra il 2019 e il 2022, si registra un andamento positivo del comparto succhi e nettari. In particolare, alcune tipologie di prodotti, come i freschi, i 100% frutta, i biologici e quelli senza zuccheri aggiunti, hanno avuto gli incrementi più significativi. Inoltre, nell’ultimo periodo si riscontra una crescente capacità dell’industria e della Mdd di portare innovazione nel comparto, a partire dalla ricerca di nuovi gusti fino ad arrivare alla minor presenza di zuccheri aggiunti, soprattutto nei prodotti destinati al segmento kids». Per rispondere alle esigenze dei consumatori moderni, nel 2022 Todis intende implementare la gamma a marchio proprio Canaria inserendo ulteriori gusti e linee premium per qualità, ma proposte a un prezzo competitivo.
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Fonte: Elaborazioni DM su dati Iri, a.t. febbraio 2022, Totale Italia, Iper+Super+Lsp
SCHEDE PRODOTTI
Trend vendite per canale
Succhi di frutta e nettari sui siti di e-commerce della Gd:
MERCATI DMM
l’analisi di QBerg
QBerg, istituto di ricerca italiano leader nei servizi di price intelligence e di analisi delle strategie assortimentali cross canale (flyer, punti vendita fisici, e-commerce e newsletter), ha analizzato l’offerta di bevande analcoliche a base frutta (conosciute al pubblico come “succhi di frutta”) sui siti di e-commerce della Gd nel bimestre gennaio-febbraio di tre anni a confronto: 2020, 2021 e 2022.
e La sottocategoria base frutta è di primaria importanza sui siti di e-commerce, infatti, ce lo testimonia il dato della quota display, cioè la percentuale di “scaffale virtuale” che la sottocategoria occupa sui siti di e-commerce della Gd. Significativa è anche la posizione in classifica delle sottocategorie più esposte a totale Lcc (largo consumo confezionato), che vede le base frutta passare dalla decima posizione del primo bimestre 2020 alla nona posizione del 2021, fino al balzo, nel 2022, che le posiziona addirittura al quinto posto della classifica.
e La quota display della sottocategoria base frutta passa dall’1,32% del 2020 all’1,47% del 2022, con la lieve flessione del 2021 che la vedeva all’1,30%. Ma possiamo tranquillamente affermare che a sostenere l’intera sottocategoria nella sua crescita sia il segmento dei nettari. Il segmento registra, infatti, una vera e propria impennata, passando dallo 0,79% del 2020 allo 0,85% del 2021, fino addirittura all’1,02% del 2022 di quota display. Da notare che i numeri possono sembrare piccoli: con il suo 1,02% di quota display, però, i nettari da soli come segmento sarebbero al ventesimo posto sulle 400 sottocategorie dell’Lcc. Se la quota assortimentale sale è, invece, il prezzo al litro a calare: il calo non è da poco, sia per l’intera sottocategoria base frutta, che passa dai 4,13€/l del 2020 ai 3,11€/l del 2022, sia per il segmento nettari, che invece passa dai 2,28€/l del 2020 agli 1,74€/l del 2022.
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OSSERVATORIO DIGITAL DMM
SUCCHI DI FRUTTA: come vengono “consumati” in rete? L'Osservatorio Digitale di Soluzione Group, attraverso le piattaforme di social listening Fanpage Karma e Talkwalker, ha indagato il sentiment in rete, elaborando le informazioni raccolte per fornire dati di marketing utili alla ricerca e sviluppo della categoria succhi di frutta.
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ome sono le conversazioni online attorno ai top brand del mercato dei succhi di frutta? Quali sono i canali social più popolari e gli hashtag più utilizzati? Ce lo dice un’analisi dell’Osservatorio Digitale di Soluzione Group.
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’indagine, avviata su Fanpage Karma¹, ha analizzato le strategie adottate dai vari player del settore e i loro risultati in termini di numero di fan e di interazioni dei contenuti pubblicati. In testa alla classifica su Facebook è Del Monte Europe con i suoi 372k fan. A poca distanza Valfrutta con 324k seguaci e Santàl con 323k. La situazione si ribalta se si guardano le interazioni con i post: il primo posto va a Skipper Zuegg (65k), seguito da Derby Blue (21k) e Pfanner Italia (28k). A trionfare tra i top post è Skipper Zuegg, con un semplice contenu56 DM MAGAZINE
OSSERVATORIO DIGITAL DMM
to che invita il pubblico a taggare personaggi famosi nella speranza di risposta. Una strategia semplice ma mirata, che ha portato alla pagina del brand oltre 5.600 reaction tra commenti e condivisioni.
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edaglia d’oro per i Top Brand Instagram va, invece, ad Alce Nero con 61k follower, affiancato da Skipper Zuegg con 47k e da Valfrutta con 12k. Il quadro cambia completamente parlando di performance della pagina: protagonisti, a pari merito, sono Yoga Succhi e Del Monte Italia che raggiungono entrambi il 9% di interazioni, seguiti da Santàl con il 4%. Tra gli hashtag rintracciati spiccano quelli legati alla sana alimentazione: #SenzaZuccheriAggiunti, #healthyfood e #bio. Unica precisazione di cui tenere conto in questa prima analisi è che Alce Nero, Del Monte Italia e Valfrutta sono brand di gamma che producono, vendono e distribuiscono oltre ai succhi di frutta, altre tipologie di prodotti.
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assando all’analisi di Talkwalker² sono state registrate 640 mention all’interno di conversazioni spontanee legate al mercato dei succhi di frutta, coinvolgendo un pubblico di oltre 28M di persone. Gli hashtag più in voga si riferiscono sempre al mondo dell’#healthyfood, ma anche alle modalità di utilizzo dei succhi di frutta: da una parte #mixology e #gourmetselection evidenziano l’uso dei prodotti per creare cocktail e divertenti aperitivi; dall’altra la classica #colazione (60%), che vince contro la merenda (40%) nella sfida della più frequente occasione di consumo. Infine, i gusti più amati rimangono quelli tradizionali come arancia, pesca, albicocca e pera, ma si accostano anche note più tropicali e trendy, come ananas, mango, zenzero e melograno.n ¹ Fonte Fanpage Karma: indagine avviata nel periodo tra l’1 settembre 2021 e il 28 febbraio 2022 ² Fonte Talkwaker: indagine avviata nel periodo tra il 13 febbraio 2021 e il 14 marzo 2022
www.soluzionegroup.com
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CUSTOMER DMM
Micro trend 2022 Cresce tra le aziende il ricorso ai Corporate Foresight per la raccolta e l’analisi di informazioni utili a comprendere i trend in atto e valutare meglio quelli futuri.
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Corporate Foresight hanno ricevuto sempre più attenzione negli ultimi anni per la crescente complessità ambientale e l’imprevedibilità che il mondo aziendale sta incontrando. Le imprese di vari settori hanno compreso la necessità di impegnarsi nei CF per mitigare l’incertezza. I metodi di “input” riguardano essenzialmente la raccolta di informazioni, che può essere raggiunta attraverso varie modalità (ad esempio: workshop, questionari online, interviste strutturate e altro). I metodi analitici si occupano principalmente della “creazione di significato”: questi possono includere l’Analisi dei fenomeni emergenti, i Trend e l’Estrapolazione. Le micro-tendenze sono i primi segnali sotto forma di innovazioni concrete delle migliori pratiche che già esistono oggi e indicano sviluppi futuri. Con l’aiuto del nostro partner TrendOne, identifichiamo micro-tendenze intersettoriali.
MegaTrend: Seamless commerce Macrotrend: Direct to Consumer Microtrend: Bottega Veneta 58 DM MAGAZINE
CUSTOMER DMM Come modello di vendita e marketing, il “Direct To Consumer” (DTC) si basa sull’esclusione di tutti gli intermediari. Sia le aziende manifatturiere che i (piccoli) marchi possono vendere i loro prodotti ai consumatori senza ulteriori contatti. Questo viene fatto utilizzando piattaforme di nicchia specializzate o di ampia portata, nonché, spesso in un secondo momento, i propri negozi web. Il ruolo dei social Avere una presenza sui social media consente ai marchi DTC di raggiungere un’ampia portata a bassi costi. Con l’aiuto di influencer o delle proprie campagne possono rivolgersi direttamente ai clienti. I consumatori ricevono una visione diretta e autentica del marchio, vengono a conoscenza delle storie dei fondatori e hanno anche la possibilità di supportare direttamente i marchi più piccoli. I social media non vengono utilizzati solo per scopi comunicativi, poiché sempre più strumenti consentono di vendere direttamente tramite il rispettivo social network. Dati e fidelizzazione dei clienti Le vendite dirette offrono ai marchi DTC una visione dettagliata dei dati dei clienti, consentendo loro di indirizzare direttamente i propri clienti, testare e personalizzare le offerte e sviluppare una relazione a lungo termine dopo l’acquisto. Grazie alla stretta focalizzazione sul prodotto e ai gruppi target di nicchia, i marchi DTC possono creare un elevato livello di customer lifetime value e una forte fedeltà della clientela. L’etichetta di moda condivide i riflettori con i negozi locali Il marchio di moda italiano Bottega Veneta sta utilizzando la campagna “Bottega for Bottegas”, nonché la sua portata e reputazione a livello mondiale per portare sotto i riflettori altre dodici aziende locali. Le “Bottegas” - che in italiano significa “negozi” - curate per la campagna sono specializzate in diversi prodotti provenienti dalle regioni italiane e godono di una certa notorietà nazionale. Per aiutare partner come il rivenditore di dolciumi Gay Odin e lo studio di ceramiche Orsoni ad ampliare la propria base di clienti, l’iniziativa indirizza i potenziali clienti direttamente ai loro negozi e siti web.n Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, partner Beready
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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
La prima scelta non è sempre la migliore? Assortimento referenze, consumatori e psicologia.
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arketing e psicologia s’incontrano volentieri, il neuro-marketing è sicuramente un esempio calzante. Capire i comportamenti dei clienti e dei potenziali tali è di estremo interesse per chi vuole incrementare le vendite, a volte anche facendo leva sull’istinto e sull’impulso. Il marketing ascolta la scienza e trae da essa la direzione per la comunicazione e non solo. Talvolta, però, le cose sembrano stare diversamente, almeno a prima vista. Una delle sfide della Gdo e dei negozi fisici è l’assortimento delle referenze, sia in generale sia rispetto al canale online, dove non c’è il limite fisico dello spazio sullo scaffale. Storicamente uno dei punti a favore dell’e-commerce di largo consumo è la possibilità di acquistare prodotti non facilmente trovabili all’interno del punto vendita, come per esempio un gusto particolare di confettura. Oggi l’emergenza sanitaria ha fatto crescere le vendite online anche per altri motivi, ma l’ampiezza della scelta rimane uno di questi. Da un lato le insegne stanno sempre più riducendo il numero di referenze, al punto che una ricerca Iri parla di una razionalizzazione degli
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DIGITAL CLUB/RETAIL DMM
assortimenti in atto. In alcune categorie un numero ridotto di referenze fa parte della strategia, per esempio una nota catena discount ne propone poco più di 2mila contro una media della Gdo italiana superiore a 10mila. I clienti lo hanno notato. Una recente indagine sulla percezione dei consumatori italiani mostra un miglioramento generale di molti parametri, vede però una criticità proprio sull’assortimento (con l’unica eccezione del settore hi-tech). Nella stessa ricerca sempre la gamma limitata di prodotti è al terzo posto fra i motivi per cui i clienti decidono di abbandonare il negozio di fiducia. Il primo assunto parrebbe, quindi, essere che una più ampia scelta (più referenze) sia sempre un bene per il cliente. Cosa ci dice la psicologia in merito? Non lo conferma, anzi ci parla di choice overload, ovvero della difficoltà del nostro cervello a operare in presenza di una scelta troppo ampia. Uno degli esperimenti condotti riguardava proprio confetture di gusti diversi, in un negozio di prodotti alimentari. In alcuni casi erano presenti 24 sapori e in altri solo 6. Bene, nel primo caso i clienti si fermavano ad assaggiare, ma difficilmente poi compravano un prodotto. Quando l’assortimento era più limitato, sebbene si fermassero di meno che nel caso precedente, hanno acquistato 10 volte più spesso! Scegliere fra più alternative è uno sforzo per la nostra mente, che tende a compiere fatica solo quando ne vale veramente la pena. Per inciso, uno studio del Caltech su questo tema individua fra 8 e 15 il numero ideale di scelte. Come risolvere allora questo paradosso? La tecnologia ci può aiutare?n
Paolo Pelloni, Digital Club/Retail
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REAL ESTATE DMM
Vecchi edifici, nuove funzioni Le tante strutture che, per caratteristiche o dimensione, difficilmente o stabilmente entrano nei portafogli dei grandi investitori, possono tuttavia portare diversi elementi di risalto per il mercato immobiliare retail.
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u queste pagine abbiamo recentemente fornito una vista d’insieme sullo stato di salute delle strutture commerciali, fornendo dati a supporto e provando a delineare possibili scenari del mercato retail. Quello che può sfuggire al vaglio di una panoramica ad ampio spettro sul mercato, tuttavia, non sempre è per scarsa rilevanza o significatività. Strutture che, per caratteristiche o dimensione, difficilmente o stabilmente entrano nei portafogli dei grandi investitori, possono tuttavia portare diversi elementi di risalto. È il caso dell’ex mercato ortofrutticolo generale di corso Sardegna a Genova, che di recente è stato oggetto di un’operazione di restauro e riuso. È stato edificato a partire dal 1926 e, inserito con un impianto di forma rettangolare di circa 23mila mq nel quartiere di San Fruttuoso, ha operato fino al 2009. Di proprietà del Comune di Genova, la struttura è stata ricompresa in una gara per l’affidamento in concessione tramite project financing della progettazione, costruzione e gestione, aggiudicata a un raggruppamento temporaneo di imprese qualificate, per la durata di 90 anni per un controvalore complessivo di oltre 25 milioni di euro. L’attività di trasformazione, guidata da un variegato team di progettazione fra cui Dodi Moss e, per alcune parti, Design International, ha comportato la demolizione di quattro edifici centrali per far spazio a un parco di quartiere, il restauro degli edifici storici esistenti e l’utilizzo di una copertura vetrata su parte degli spazi pubblici. Il risultato è una struttura di quartiere completamente permeabile grazie ai vari accessi e al grande spazio aperto centrale, un parco di 8.500 mq progettato alternando
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REAL ESTATE DMM
aree alberate e aree attrezzate per diverse attività: area giochi per bambini, area relax e sedute, un campetto polisportivo, uno spazio per manifestazioni ed eventi. Le funzioni ospitate sono pubblici esercizi e commercio per circa 8mila mq, uffici, una palestra e un centro polidiagnostico; il progetto si completa con un parcheggio multipiano a servizio del quartiere e opere di urbanizzazione al contorno. Pur con la sua grande connotazione commerciale, la struttura è un perfetto esempio di funzione mista, prevedendo anche terziario e servizi di quartiere. Altro punto di rilievo è l’attenzione agli standard di sostenibilità posta dalla progettazione e dalla costruzione, tenendo conto di alti standard di performance ambientale e risparmio energetico, anche grazie alla grande quantità di luce e areazione naturali della struttura, oltre ai sistemi di riuso delle acque piovane. La struttura, affidata alla gestione della società di consulenza Savills che ne ha curato la valorizzazione commerciale, ha inaugurato a novembre 2021 il parco e la piastra alimentare da 1.000 mq affidata a Coop. A fine marzo 2022, inoltre, è prevista l’apertura di un’elettronica affidata a Mediaworld Smart. Entrambe le insegne rappresentano un punto di riferimento di servizio per il quartiere. L’attività di commercializzazione in corso di completamento porterà a un’inaugurazione completa prevista per Pasqua 2022 e la struttura a regime ospiterà circa 35 unità fra punti vendita e ristoranti tra cui Kasanova, Cioccolati Italiani, Old Wild West e uffici. La commercializzazione di qualità, intesa come brand di elevato standing e offerta merceologica con un focus sui servizi, la forte integrazione nel tessuto urbano, la presenza di diverse funzioni che aumentano le motivazioni e la durata di frequentazione potenziale, sono gli elementi che a nostro avviso costituiranno certamente il successo commerciale dell’iniziativa. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal fatto che questa operazione immobiliare è un esempio virtuoso di partnership pubblicoprivato. Il ricorso alla finanza di progetto (non comune per tali operazioni), unitamente al suo ridotto time-to-market e al meritorio obiettivo di restituire al quartiere un vuoto urbano e offrire ai suoi abitanti molteplici occasioni di vivere questo spazio, ritraggono le ragioni di questo virtuosismo. Benché non sarà annoverato nel mercato retail italiano fra i primi progetti per valore immobiliare, riteniamo che, per le anzidette ragioni, lo sarà fra quei compiuti e riusciti (e, speriamo, ripetibili) progetti di riqualificazione urbana con attenzione a commercio e servizi su scala di quartiere.n Alberto Deiana, Project Management and Real Estate Executive Mi.No.Ter.
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MERCATI DMM
Giocattolo, il piacere della riscoperta
di Claudia Scorza
Con una crescita sia a valore sia a volume, il mercato del giocattolo mette a segno performance brillanti nel 2021. Gli italiani riscoprono il piacere di giocare a casa e il gioco assume un nuovo ruolo centrale, educativo e culturale.
I
l mercato del giocattolo ha chiuso il 2021 in crescita, segnando +9% a valore e +13% a volume rispetto al 2020 (+2,1% a valore sul 2019) con la stagione natalizia che pesa la metà del giro d’affari del toys market italiano. Secondo i dati presentati da Assogiocattoli e forniti dalla società di ricerche Npd, l’ultimo trimestre del 2021 registra un incremento a valore del +6,7% rispetto ai tre mesi precedenti. I giochi in scatola e le costruzioni continuano a essere tra i prodotti più venduti, confermando il ritorno al gioco dei più grandi – i cosiddetti kidult – grazie a modalità di svago capaci di intrattenere e divertire tutti, eliminando ogni gap generazionale. Anche le bambole sono in cima alle classifiche di vendita, seguite da prodotti collezionabili – con trading card game in testa –, peluche, veicoli a ruote, supereroi e dinosauri. Il fatturato derivante dai prodotti a licenza, invece, rappresenta il 26% del totale mercato e cresce del +14%. Harry Potter, Me Contro Te, Disney Frozen, Super Mario e Bing sono le top 5 licenze del 2021. Secondo Barbara Bergonzoni, amministratrice delegata di Rubie’s Italy, nonostante l’anno scorso sia stato molto performante, il 2022 è iniziato con qualche timore: «Ci sono problemi legati agli approvvigionamenti e ai prezzi di vendita in aumento. Il Carnevale, però, è andato abbastanza bene, con dati paragonabili al 2019, soprattutto per noi che siamo focalizzati principalmente sui prodotti a licenza: Spiderman, Avengers e Harry Potter su tutti». Crescono gli acquisti online
L’emergenza sanitaria ha portato un incremento degli acquisti online anche nel settore del giocattolo. Gli italiani, però, continuano a gradire i punti vendita fisici, soprattutto se alla ricerca di un’esperienza d’acquisto particolarmente immersiva e gratificante. Inoltre, oggi sono numerosi i consumatori che apprezzano una stretta correlazione tra prodotto fisico e digitale. «Non è un caso che i fenomeni di maggior successo nascano sul web – sottolinea Luca Di Puorto, marketing manager di Imc Toys Italia – e che i prodotti più venduti abbiano a supporto tantissimi contenuti digi-
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MERCATI DMM tali. Noi continuiamo a investire sulla creazione di contenuti e sulla nostra piattaforma Kitoons. Tutti i nostri marchi principali hanno, infatti, alle spalle una serie animata con release di nuovi episodi ogni 15 giorni, sia sul nostro canale YouTube sia in tv su Frisbee. Da ottobre 2021 abbiamo lanciato la nostra Ott Kitoons: scaricandola, oltre agli episodi delle serie animate, gli utenti potranno accedere a tutto il nostro catalogo giocattoli, creare una wish list o acquistare i prodotti».
SCHEDE PRODOTTI Dal Negro/Dal Negro Toys Nome prodotto: Scacchi Dama Tria Caratteristiche: tre dei classici giochi da tavola più conosciuti e giocati – scacchi, dama e tria – in un unico set. Pratico contenitore in legno da 30 cm con scacchiera per giocare a scacchi e dama, completo di due vani per pedine e pezzi per il gioco degli scacchi. Sul lato opposto è presente il piano per giocare a tria.
Tornano alla ribalta i giochi classici e per tutta la famiglia
In seguito alla pandemia e alle restrizioni, che hanno portato gli italiani a trascorrere più tempo insieme tra le mura domestiche, è cresciuta la preferenza per i giochi da tavolo, adatti a tutta la famiglia. Secondo Edgardo Di Meo, marketing director di Spin Master Italia, infatti, “play value”, brand di lungo periodo e giochi di condivisione sono le tre macroevidenze che emergono nel comparto: «Il maggior tempo in casa ha spinto le famiglie a cercare dei giochi qualitativi in termini di spesa e che potessero coinvolgere tutti i componenti del nucleo». Accanto a videogiochi e applicazioni, alcune proposte tradizionali dal sapore “vintage” hanno trovato nuovo spazio nelle case degli italiani. «I giochi classici, come scacchi, dama, domino o shangai, hanno avuto e stanno continuando ad avere degli ottimi risultati in termini di vendita, a testimonianza del fatto che in Italia c’è voglia di giocare e in particolare di giocare assieme», afferma Paolo Lovo, sales manager Italia di Dal Negro. L’outdoor si trasforma e si innova
Per essere al passo con le nuove esigenze dei consumatori, alcuni segmenti e giochi si sono adattati e innovati. Tra questi, tutti quei giochi che da sempre vengono utilizzati all’aria aperta, come racconta Giandiego Coloru, head of marketing di Simba Toys Italia: «L’outdoor è una categoria che è fortemente incrementata per via degli effetti del lockdown: scivoli, casette e altalene, dove siamo leader con
Imc Toys/Super Looper Hammies Nome prodotto: Super Looper Hammies Caratteristiche: una nuova linea giocattolo basata su una serie web prodotta da Imc Toys, lanciata ad aprile in esclusiva sulla piattaforma Kitoons. I protagonisti sono criceti amanti del mondo delle corse e della competizione. Sette personaggi diversi da collezionare in due tipi di pack, starter e medium, che sfrecciano in tutte le direzioni grazie a piste modulari flessibili che possono essere montate a piacere.
Mattel/Barbie Nome prodotto: Barbie Cutie Reveal Caratteristiche: le nuove bambole sono pensate per garantire la più dolce delle esperienze di unboxing con dieci sorprese, tra cui una Barbie snodata, un soffice cucciolo di peluche e quattro bustine con accessori, vestiti e un mini-cucciolo abbinato.
Mondo Toys/BioBall Nome prodotto: BioBall by Mondo Toys a licenza Disney Caratteristiche: palloni green realizzati con una nuova formula bio priva di ftalati che sostituisce il 50% delle materie prime di origine fossile con materie di origine vegetale proveniente da fonti naturali. Le caratteristiche intrinseche contribuiscono a migliorare l’elasticità e, quindi, la giocabilità del prodotto.
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SCALATE LA TORRE MATTONCINO PER MATTONCINO, MA ATTENTI A NON FARLA CROLLARE! Ci vuole abilità e mano ferma per sfilare ogni mattoncino dalla coloratissima Torre. Divertitevi in famiglia o con gli amici e scoprite le 3 varianti racchiuse in questo entusiasmante gioco.
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MERCATI DMM il marchio Smoby, hanno registrato performance positive; questo per poter dare ai bambini divertimento e intrattenimento all’interno delle proprie abitazioni e non più solo in giardino o in cortile». Tra i giochi del segmento outdoor un evergreen è la palla, oggi proposta con una particolare attenzione per l’ambiente. «Per l’estate 2021 – afferma Renzo Gentile, responsabile vendite di Mondo Toys – abbiamo iniziato a produrre i nostri palloni con una formula bio, 100% senza ftalati, che prevede la sostituzione del 50% delle materie prime di origine fossile con materie di origine vegetale. La sostenibilità che caratterizza il nostro prodotto va di pari passo con una migliore qualità, in quanto l’aspetto “phthalate free” implica una maggiore sicurezza non solo per l’ambiente, ma anche per i bambini». Kidult: si delinea un nuovo target
Accanto al tradizionale target del giocattolo, si sta sempre più definendo un nuovo pubblico di appassionati, come evidenzia Simona Scravaglieri, responsabile marketing di Rocco Giocattoli: «Stiamo assistendo a un aumento degli acquisti del cosiddetto mondo dei “kidult”, quella parte di popolazione con età superiore ai dodici anni che acquista giochi per se stessa o per regalo. Si tratta di un target di mercato molto interessante cresciuto durante il lungo periodo di lockdown e di didattica a distanza, che ha fatto riscoprire ad adulti e ragazzi il variegato mondo dei giochi di società in aggiunta a videogiochi e applicazioni». Anche i più grandi hanno quindi riscoperto alcune passioni legate a giocattoli, giochi da tavolo, modellismo e action figure, diventando a tutti gli effetti i destinatari di molti articoli proposti dai player del settore. «In questi ultimi anni – afferma Andrea Ziella, head of marketing and digital di Mattel Italia – stiamo assistendo a una nuova tendenza legata a un target emergente: i “kidult”, un gruppo demografico, composto sia da uomini che da donne, dalle molteplici passioni. Adulti il cui desiderio è far spazio ai propri hobby e interessi, alla ricerca di esperienze d’acquisto in grado di farli sentire felici come bambini. Molteplici le categorie di prodotto coinvolte, dai games ai building set, dalle bambole agli automodelli».n
ASSOGIOCATTOLI: GIOCHI E GIOCATTOLI SONO UN BENE PRIMARIO Secondo Maurizio Cutrino, direttore di Assogiocattoli, il 2021 si è chiuso con un segno decisamente positivo, nonostante il clima di grande incertezza e instabilità: «In un contesto tanto complesso siamo riusciti a dimostrare alle istituzioni quanto l’atto del giocare sia fondamentale ed essenziale per tutti, tanto che giochi e giocattoli sono stati riconosciuti dal Governo come beni primari. Un piccolo passo che va nella nostra direzione, ossia valorizzare ed enfatizzare, con il supporto di tutte le 200 aziende associate, il valore formativo e il ruolo fondamentale che ricopre il gioco nella crescita dei bambini». Il mercato del giocattolo, un po’ come tutti gli altri settori, si trova oggi ad affrontare un 2022 impegnativo sotto molti aspetti. «Difficoltà nel reperimento delle materie prime, aumento dei costi nella produzione e lungaggini sui trasporti sono problematiche che, con il conflitto in Ucraina, vanno a complicare ulteriormente lo scenario in cui operiamo. La nostra risposta è la campagna “Gioco per sempre”, che ha l’obiettivo non solo di sensibilizzare le famiglie italiane sull’importanza del gioco dal punto di vista pedagogico, psicologico e sociale, ma anche di sradicare il concetto di stagionalità del giocattolo inteso come regalo legato a ricorrenze, compleanni e festività, rendendolo uno strumento da usare durante tutto il percorso di crescita di ogni individuo». DM MAGAZINE 67
MERCATI DMM
SCHEDE PRODOTTI Rubie’s Nome prodotto: Costume The Batman Caratteristiche: costume da bambini stampato e sagomato con parti imbottite; include anche la maschera rigida. Riproduzione esatta del costume usato nel film “The Batman”, uscito nel 2022.
Silverlit/Digibirds Nome prodotto: Digibirds Caratteristiche: più di 50 melodie per ognuno dei sei modelli da collezionare per un’esperienza di gioco immersiva che risponde a stimoli tattili e sonori. Ideali per bambini dai 3 agli 8 anni. La confezione plastic-free si trasforma in una casetta multicolor da appendere al muro.
Simba-Dickie Group/Jada Toys Nome prodotto: The Batman Batmobile 2022 con personaggio Caratteristiche: è in uscita la Batmobile 2022 in die cast, in scala 1:24, con il personaggio di Batman in die cast incluso, ispirata al nuovo film “The Batman”. Questo modello da collezione presenta pneumatici in gomma, parti apribili e accurate rifiniture.
Spin Master/Editrice Giochi Spin Master Games Nome prodotto: RisiKo! Antartide Caratteristiche: la prima versione a due giocatori di RisiKo!. L’obiettivo è conquistare i 42 territori del continente antartico in una sfida a due. Girando la plancia, RisiKo! Antartide diventa anche un’espansione del gioco originale, che aggiunge il settimo continente all’emisfero della versione classica, creando nuove strategie.
IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: TOYS CENTER & BIMBOSTORE Il 2021 è stato un anno molto positivo per Toys Center & Bimbostore: «Il mercato del giocattolo – dichiara Cristiano Flamigni, Toys Center & Bimbostore business unit director – è cresciuto del +9% rispetto al 2020 e la nostra performance è stata davvero rilevante, trascinando la crescita del comparto con un incremento di 17 punti percentuali». I risultati migliori arrivano da game & puzzle con +27% e art & craft con +25%, due segmenti che sono stati riscoperti dalle famiglie durante il lockdown e che si sono mostrati resilienti anche nel 2021. «La capacità di cavalcare l’onda del cambiamento, in seguito alla pandemia e alla digitalizzazione, tra didattica a distanza e la crescente penetrazione di device tra i bambini, ha sprigionato nuove opportunità: sono state riapprezzate diverse categorie di giocattoli e modalità di gioco con cui svagarsi e divertirsi in famiglia». Parlando di singoli brand, invece, Barbie e Marvel Heroes hanno registrato performance particolarmente brillanti, con Spiderman tra i supereroi più amati nella fascia 3-14 anni. Grandi risultati anche per Pokemon e Jurassic Park, con numeri al di sopra delle aspettative. Infine, guardando i singoli items, fra i più venduti troviamo le bambole Rainbow High e Cry Babies e il Camper dei sogni di Barbie.
LARGO SPAZIO AL DIGITAL Il digital è sicuramente un mezzo importante all’interno della strategia comunicativa di Dal Negro, come spiega il marketing manager Mauro Mercandel: «Sui social puntiamo molto su contenuti di qualità capaci di creare engagement e di aumentare la brand awareness. Da poco abbiamo attuato un rebranding importante e rinnovato il nostro sito web, rendendolo più giovane e dinamico. Per quanto riguarda i punti vendita, invece, abbiamo in programma degli espositori in legno che andranno sicuramente a esaltare i nostri prodotti della linea Toys certificati Fsc».
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LA TUA OPINIONE CONTA!
PER NOI LA TUA OPINIONE CONTA DAVVERO MOLTO: PER offrirti un sito e un servizio sempre più efficaci ed utili PER costruire una relazione sempre più soddisfacente PER continuare a crescere, insieme
Rispondendo alle brevi domande del sondaggio (2 MINUTI) che abbiamo preparato, questi obiettivi saranno ancora più vicini!
VA I A L S O N D A G G I O Per ringraziarti della tua preziosa collaborazione, abbiamo pensato ad un OMAGGIO per te: l’e-book «INTERNAUTI E MARCHE PRIVATE» edito da Edizioni DM, scritto da Emanuele Plata, manager del mondo del Retail e del Largo Consumo e Gian Marco Stefanini, fisico e informatico ricercatore
TECNOLOGISTICA DMM
Relex al servizio di Ica Sweden
per la pianificazione collaborativa con i fornitori Grazie all’utilizzo di soluzioni di riordino automatico messe a disposizione dalla piattaforma, il retailer svedese ha migliorato la propria organizzazione interna, garantendo maggiore flessibilità nello scambio dei dati con i fornitori. di Federica Bartoli
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on una quota pari al 36% nel mercato svedese, Ica Sweden è uno dei colossi del retail dei Paesi nordici che rifornisce oltre 1.300 punti vendita per un fatturato complessivo che si attesta attorno ai 7,1 miliardi di euro. Da oltre 20 anni, il retailer ha optato per la condivisione delle previsioni degli ordini con i fornitori, tuttavia questo comportava molto lavoro manuale. Ica Sweden collabora con Relex dal 2019 e utilizza le soluzioni di riordino automatico messe a disposizione dalla piattaforma, sia per supportare il team di pianificazione centrale sia per rispondere alle esigenze dei negozi locali in tutto il Paese. Grazie al supporto di Relex, la piattaforma per il living retail che ottimizza la previsione della domanda e il riordino automatico, Ica Sweden ha automatizzato il processo di condivisione delle previsioni degli ordini con cadenza regolare, con un orizzonte temporale che arriva anche fino a 6 mesi. Per aumentare l’accuratezza delle previsioni è stato necessario modificare l’organizzazione interna, andando a uniformare le procedure tra i diversi comparti aziendali, introducendo nuovi processi e livellando verso l’alto le competenze del personale; il modello di previsione, inoltre, si adatta alle diverse esigenze dei singoli fornitori e ciò consente anche di individuare eventuali problematiche e affrontarle. Tra i vantaggi portati dalla condivisione delle previsioni degli ordini spicca la possibilità di fare arrivare nei punti vendita referenze sempre più fresche: i fornitori possono sincronizzare la produzione e le scorte, migliorando l’evasione degli ordini, ma anche garantire una maggiore accuratezza delle previsioni, soprattutto in situazioni complesse come campagne, inserimento e uscita dei prodotti dall’assortimento, ma anche stabilire una pianificazione con maggiore anticipo rispetto al passato. Per il futuro, Ica Sweden progetta di aumentare ulteriormente la frequenza delle condivisioni, riuscendo a mantenere un canale di comunicazione privileLeggi anche: “Yoobic supporta i retailer giato in grado di mettere in contatto migliorando le performance della rete in modo aperto e trasparente, team di vendita”. centrale, negozi locali e fornitori.n DM MAGAZINE 71
W E B I N A R
FORMAGGI Trend in atto e nuove opportunità di sviluppo
GIOVEDÌ 21 APRILE 2022 11.00 - 12.30
PARTECIPANO Carla Brugnoni - Responsabile Gastronomia Todis Roberto Erriu - Direttore Acquisti Freschi Basko Aldo Galbusera - Senior Marketing Manager Sealed Air Marco Magalotti - National Category Manager Conad Massimo Riezzo - Responsabile Ufficio Acquisti Despar Italia Marco Robecchi - Buyer & Category Manager Formaggi LS e BT Carrefour Eduard Toffanello - Responsabile Commerciale Clienti Internazionali NielsenIQ Matteo Torchio - Responsabile Marketing & Pubbliche Relazioni Latterie Inalpi MODERA Stefania Lorusso, Direttrice Editoriale di Distribuzione Moderna
ISCRIVITI Partecipazione gratuita, iscrizione obbligatoria info: eventi@edizionidm.it
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TECNOLOGISTICA DMM
Cultiva e Chep insieme
per una movimentazione sostenibile L’accordo è parte integrante di un programma di revisione della filiera attraverso cui l’azienda agricola mira a raggiungere una carbon neutrality nell’arco di cinque anni. di Claudia Scorza
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ultiva, azienda italiana di eccellenza e riferimento nel mondo del fresh cut, e Chep Italia, specialista nelle soluzioni di supply chain e nel pallet pooling, hanno deciso di rafforzare il proprio percorso di sostenibilità ambientale, estendendo il modello di pallet pooling a quanti più volumi possibili movimentati da Cultiva nella Penisola e all’estero. Il ricorso al sistema circolare di Chep Italia consentirà di centrare diversi obiettivi: diminuirà, innanzitutto, l’emissione dei quantitativi di Co2 legati al trasporto merci (fino a circa 40 tonnellate all’anno) evitando, inoltre, il disboscamento di alberi destinati alla produzione di pallet (fino a circa 40 alberi ogni anno) e la produzione di 5 tonnellate annue di rifiuti. L’accordo è parte integrante di un programma di revisione della filiera attraverso cui Cultiva mira a raggiungere una carbon neutrality nell’arco di cinque anni. Oggi il pooling rappresenta una delle principali leve per sviluppare la logistica sostenibile in Italia e per ridurre l’impatto ambientale del trasporto merci, attività destinata a crescere globalmente entro il 2050 di 2,6 volte rispetto al 2015, secondo l’Outlook 2021 dell’International Transport Forum. Promuovendo l’uso condiviso dei pallet e il loro riutilizzo, il pooling è infatti una concreta rappresentazione di economia circolare che favorisce la creazione di supply chain più efficienti con meno costi operativi e meno sfruttamento di risorse naturali. Nata più di quindici anni fa per la distribuzione dei prodotti in Uk, la collaborazione tra Chep e Cultiva fissa, oggi, nuovi traguardi. L’azienda di Taglio di Po (Ro), che ha stabilimenti, uffici e aziende agricole in Italia, Nord e Centro America ha, infatti, deciso di estendere quanto più possibile a Chep e al suo modello di pallet pooling i propri flussi logistici, confermando il proprio impegno teso a mettere la sostenibilità al centro del proprio business, non solo nell’ultimo miglio. n
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NEWS DMM
Unicoop Tirreno, terzo anno in positivo
Mediaworld Italia brilla. Quasi tre miliardi di fatturato nel 2021
Utile netto a 2,2 milioni di euro e margine operativo lordo a 8,3 milioni di euro, con un andamento positivo che prosegue dal 2020. Sono queste le previsioni contenute nel bilancio preventivo 2022 di Unicoop Tirreno, presente con 96 punti vendita, 550mila soci e 3.500 dipendenti in Toscana, Lazio e Umbria. Le vendite lorde al dettaglio saranno pari a 852 milioni di euro, in linea con il 2021. Gli investimenti arriveranno quasi a 29 milioni di euro, di cui circa 7 destinati all’ammodernamento dei punti vendita e 1,7 al miglioramento dell’efficienza energetica.
Mediaworld, prima catena di elettronica di consumo in Europa, si conferma protagonista del mercato italiano, registrando un fatturato nell’anno fiscale 2021 pari a 2,7 miliardi di euro (+17,9% rispetto all’anno precedente) e prevedendo anche per il 2022 un rilevante piano investimenti, che include nuove aperture su tutto il territorio nazionale. Il giro d’affari è cresciuto di oltre 400 milioni rispetto all’anno precedente: tale risultato è stato conseguito grazie al significativo incremento delle vendite online (cresciute a doppia cifra superando ampiamente i valori record del 2020) e all’eccellente performance del canale “fisico”.
Fusione Arcaplanet-Maxizoo: l’Agcm taglia 78 punti vendita
Consorzio Casalasco: notificata l’acquisizione di Emiliana Conserve
È stata notificata all’Agcm, lunedì 14 marzo, l’acquisizione da parte del Consorzio Casalasco del pomodoro di Emiliana Conserve. Come sempre, avverte l’Autorità, «l’avviso è volto a sollecitare eventuali osservazioni di terzi interessati, che hanno la possibilità di presentare eventuali osservazioni entro cinque giorni lavorativi dalla data dell’avviso». Emiliana conserve è la più grande azienda privata del Nord Italia nella produzione di derivati di pomodoro per marchi terzi, con due stabilimenti produttivi (a Busseto e a San Polo di Podenzano, nel piacentino), circa 250mila tonnellate annue di pomodoro fresco trasformato di provenienza settentrionale e un fatturato di circa 100 milioni di euro.
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L’Antitrust conclude il procedimento istruttorio, iniziato a novembre 2021, sulla fusione Arcaplanet-Maxizoo e individua 78 mercati locali e altrettanti punti vendita, quasi tutti nel Nord Italia, dove sussistono indici critici di prossimità concorrenziale e dove la quota congiunta delle parti è mediamente pari al 51% e quella del secondo operatore del 10%, con un gap di 41 punti. I due protagonisti del deal - rassicura l’Agcm - hanno già proposto cessioni idonee a risolvere le preoccupazioni concorrenziali sulla costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante nella vendita al dettaglio di prodotti pet su un’ampia porzione del territorio nazionale.
VIDEO E PODCAST DMM
IBBA (ABBI GROUP): «LA CENTRALITÀ DEL TERRITORIO LA LEVA DI SVILUPPO PER IL NOSTRO FUTURO» Si è tenuta lo scorso 23 marzo a Milano l’edizione 2022 del “Retail Innovation 17. L’innovazione che ispira il successo del Nuovo Mondo”, il convegno che annualmente presenta i risultati della ricerca mondiale condotta da Kiki Lab (Gruppo Promotica) in collaborazione con il consorzio Ebeltoft Group. Tra i partecipanti, il presidente di Abbi Group-Crai Giangiacomo Ibba, che ha analizzato quanto l’innovazione, la centralità del territorio e la tecnologia siano le leve fondamentali per generare valore.
SPONTINI SI ESPANDE A MILANO E ANTICIPA I PROGETTI FUTURI Spontini guarda al futuro: fra il 2022 e il 2023 lo storico marchio milanese della pizza aprirà punti ristoro nei quartieri della prima cintura esterna di Milano, (come quello inaugurato in piazzale Martini il 24 febbraio) ma pensa anche all’estero, in particolare ai Paesi del Golfo, in vista dei mondiali di calcio del prossimo inverno. Ne abbiamo parlato con Massimo Innocenti, amministratore delegato di Spontini.
FILENI PORTA AVANTI L’IMPEGNO SUL FRONTE DELLA SOSTENIBILITÀ
LUNGHI (BOLOGNAFIERE): AL VIA L’EDIZIONE 2022 CON 900 AZIENDE ESPOSITRICI
Gruppo Fileni, che ha da poco conseguito la certificazione B Corp, ha dedicato una giornata al tema della sostenibilità: il convegno, dal titolo “Scegliamo di difendere il futuro”, che si è tenuto presso la Fondazione Feltrinelli, è stata l’occasione per sottolineare il forte impegno che l’azienda pone in ambito sostenibile, impegno che si traduce nella volontà di creare un modello di filiera rigenerativa, aperta e replicabile, che diventi un punto di riferimento a livello europeo.
Sono stati presentati oggi a Milano i contenuti del convegno di apertura di Marca 2022, la manifestazione bolognese che avrà luogo il 12 e 13 aprile prossimi. La conferenza stampa è stata l’occasione per anticipare le novità in seno alla kermesse, che torna in presenza dopo l’emergenza pandemica e che vedrà la partecipazione di circa 900 aziende espositrici. Ne abbiamo parlato con Domenico Lunghi, direttore business unit private label, food & pet industry di BolognaFiere.
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È il momento di tornare a incontrarci, vederci, confrontarci, affrontare i cambiamenti e preparare oggi il nostro domani. Torna Linkontro NielsenIQ, un appuntamento fondamentale per la business community.
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NEL PROSSIMO NUMERO COVER Guerra: i riflessi su materie prime, prezzi e consumi MERCATI IV e V gamma Formaggi a pasta molle e filata Detergenza bucato
Responsabile marketing Sabrina Crippa s.crippa@edizionidm.it
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