12 minute read
Sommario
ANNO 8 - MAGGIO 2022
DIRETTORE RESPONSABILE
Advertisement
Armando Munaò - 333 28 15 103 direttore@valsugananews.com
VICEDIRETTORE
Chiara Paoli
COORDINAMENTO EDITORIALE
Enrico Coser
COLLABORATORI
Waimer Perinelli - Erica Zanghellini - Katia Cont Alessandro Caldera - Massimo Dalledonne Emanuele Paccher - Francesca Gottardi - Maurizio Cristini Silvana Poli - Laura Mansini - Alice Rovati Marco Nicolò Perinelli - Francesco Zadra - Erica Vicentini Eleonora Mezzanotte - Laura Fratini - Patrizia Rapposelli Zeno Perinelli - Adelina Valcanover Nicola Maschio - Giampaolo Rizzonelli - Mario Pacher
CONSULENZA MEDICO - SCIENTIFICA
Dott. Francesco D'Onghia - Dott. Alfonso Piazza Dott. Giovanni D'Onghia - Dott. Marco Rigo
EDITORE - GRAFICA - STAMPA
Grafiche Futura srl Via della Cooperazione, 33 - Mattarello (TN)
PER LA TUA PUBBLICITÀ cell. 333 28 15 103 direttore@valsugananews.com info@valsugananews.com
Registrazione del Tribunale di Trento: nr. 4 del 16/04/2015 - Tiratura n° 7.000 copie Distribuzione: tutti i Comuni della Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Pinetano e Vigolana compresi
COPYRIGHT - Tutti i diritti di stampa riservati Tutti i testi, articoli, interviste, fotografie, disegni e pubblicità, pubblicati nella pagine di VALSUGANA NEWS e sugli Speciali di VALSUGANA NEWS sono coperti da copyright GRAFICHE FUTURA srl e quindi, senza l’autorizzazione scritta del Direttore, del Direttore Responsabile o dell’Editore è vietata la riproduzione o la pubblicazione, sia parziale che totale, su qualsiasi supporto o forma. Gli inserzionisti che volessero usufruire delle loro inserzioni, per altri giornali o altre pubblicazioni, possono farlo richiedendo l’autorizzazione scritta all’Editore, Direttore Responsabile o Direttore. Quanto sopra specificato non riguarda gli inserzionisti che, utilizzando propri studi o agenzie grafiche, hanno prodotto in proprio e quindi fatta pervenire, a GRAFICHE FUTURA srl, le loro pubblicità, le loro immagini, i loro testi o articoli. Per quanto sopra GRAFICHE FUTURA srl, si riserva il diritto di adire le vie legali per tutelare, nelle opportune sedi, i propri interessi e la propria immagine. Punto a capo: combattere il male
3 Sommario 5
Accadde nel mondo: pace in Ucraina 7 Maria Romana De Gasperi 10
Fatti e Misfatti: tra informazione e banche 12 La transizione ecologica 15
Putin criminale e Zelensky santo? 16
Il conflitto ucraino-russo: la posizione USA 18 Oggi la musica: note e lustrini 21 La cena del Signore 22
I personaggi di casa nostra: Raffaella Ferrai 24
Il senso religioso 26 Borgo Valsugana in cronaca: Castel Telvana 28 Le polemiche del 25 aprile 30
UNIVERSITA’ POPOLARE TRENTINA 31 A Borgo Valsugana una nuova scuola per i giovani 32 Giovani, scuola e lavoro: parla Roberto Paccher 33
L’Opera comica trentina di scena in Spagna 36 In Valsugana: il progetto di ospitalità diffusa 38 Un trentino santo in Russia 40 I campioni in vetrina: Marco van Basten 42
Ieri avvenne: il Battaglione 101 46
Le interviste impossibili: Agatha Christie 48 Quattro passi nell’Arte: Andrea Fontanari 52 Le mappe di Gordio 53
Personaggi di ieri: Tommaso Bortolotti 54
Silvio Cattani, un astratto con qualche ricordo 56 Attualità: la Storia dell’Autonomia regionale 58 Conosciamo le leggi: il registro delle opposizioni 60
Conosciamo le leggi: si paga solo con PAGOPA 61
Personaggi di ieri: Angelo Peruzzo 62
Giovanni Boccaccio “maraviglioso novelliere” 64
Attualità: Progetto #Sicurezza Vera 67 Fra storia e religione: la Madonna di Caravaggio 68 Un libro che accarezza l’anima 70
Medicina & Salute: Il Gruppo Romano Medica 72 Medicina & Salute: mamma, papà, c’è la guerra 73 Salute & Benessere: a Pergine nasce MusicalMa 74 Salute & Benessere: il fabbisogno giornaliero di acqua 75 Il personaggio: Renato Fronza 76
Il buon mangiare: il panino imbottito 77 Levico Terme in cronaca: alla Masera le farfalle 78
Conosciamo le leggi: la successione e la tacita eredità 81
La guerra sull’Altopiano 82 Che tempo che fa 84 La provincia in cronaca: le carceri di Spini di Gardolo 87
IN RICORDO DI MARIA ROMANA DE GASPERI
Pagina 10
A BORGO VALSUGANA UNA NUOVA SCUOLA PER IL FUTURO DEI GIOVANI
Pagina 31
IL PERSONAGGIO RENATO FRONZA
Pagina 76
LA CIMINIERA di Frattin Francesco CALCERANICA AL LAGO – Via Donegani, 2 – Tel: 0461 723500
Edicola - Tabacchi Cartoleria Ricariche telefoniche Lotto Puntoposta PuntoLIS per pagamento bollette
Accade nel mondo
di Guido Tommasini
PACE in UCRAINA:
SITUAZIONE DIFFICILE
L’aggressione illegittima della Russia all’Ucraina, oltre alle sofferenze di un popolo ha prodotto soprattutto la scomparsa della Grande Politica fra le due superpotenze che parlano ormai un linguaggio diverso facendo spazio ad una situazione di caos che attanaglia non solo l’ Europa ma cambia anche il mondo. E la stringente crisi ucraina è un problema imprevisto. In via di principio per capire qualcosa di più bisognerebbe tracciare delle precise coordinate storico – geografiche. Porsi quindi una domanda fondamentale per inquadrare la situazione storica precedente alla guerra ovvero quale sia stata la relazione fra la rivoluzione Arancione del 1913/1914 (Euromaidan o Maidan Revolution), sponsorizzata da Soros ed il successivo cambio di politica nei confronti del Donbass in quanto il nuovo regime ucraino, dopo aver spodestato con manifestazioni di piazza quello filorusso, ha annullato l’autonomia della quale godevano proprio quei territori provocando una guerriglia separatista. Detto questo, le risorse minerarie del Donbass costituiscono un raggruppamento di metalli e minerali rari come mercurio, manganese (la riserva dell’Europa), titanio (20 per cento del mercato mondiale compresa l’ilmenite), grafite (20 per cento del prodotto mondiale), uranio(maggiori giacimenti europei), caolino, più le enormi riserve di carbone, di ferro e gas. Quindi al di là delle ideologie(democrazie occidentali da un lato e dittature dell’Est dall’altro), ci sono anche questi fattori concreti che pesano, anche se ridurre tutto ad una guerra per quelle risorse sarebbe semplicistico. Bisogna avere una visione più ampia. Come scrive il professor Capogrossi Colognesi sulla rivista Limes, l’oblio della storia si ritorce contro di noi e bisogna ricordare che la mancata conoscenza del passato fa ripetere talvolta errori già commessi. Oggi in Ucraina la situazione è complessa con una serie di fattori interagenti in una zona storicamente critica e con la presenza di diversi Stati ex sovietici che ora sono tenuti assieme da una comune ideologia orientata contro la Russia. L’Ucraina in cui ora si combatte e le zone limitrofe hanno visto nel corso dei secoli gli inizi di guerre fra le più importanti della storia mondiale con Stati che hanno cambiato spesso le dimensioni del proprio territorio. Dal Granducato di Varsavia era partita la fallimentare impresa napoleonica contro la Russia Zarista. La Polonia sparita a lungo come Stato dalla carta geografica venne rifondata da Pildusky dopo la prima guerra mondiale ma poi fu di nuovo spazzata via dai nazisti( e anche dai sovietici) all’inizio della seconda. Si sta parlando quindi di uno dei luoghi più critici del pianeta dove ci sono stati in seguito anche negli Anni Ottanta i primi scossoni al sistema sovietico da parte del sindacato Solidarnosc. L’ Ucraina adesso è diventata più che mai la porta d’ingresso alla Polonia, che storicamente è sempre stata coinvolta in quei conflitti locali fino a quello citato con il Terzo Reich. Si rammenta una frase coraggiosa attribuita ad un diplomatico polacco prima dell’invasione nazista: “Che i francesi si occupino degli italiani, noi ci incarichiamo dei tedeschi. Nel giro di un mese l’ Esercito Polacco vittorioso sfilerà a Berlino sotto la porta di Brandeburgo”.
Accade nel mondo
Poi le cose andarono diversamente, ma resta il fatto che i polacchi da quelle parti si si sono sempre trovati in prima linea proprio per condizioni geopolitiche. Adesso c’è la NATO e, date le passate esperienze, la Polonia che ne fa parte, è classificabile dentro il gruppo dei falchi assieme ad inglesi ed americani. Sempre parlando della NATO ora la possibile entrata di Finlandia e Svezia nella stessa può aprire una serie di scenari a catena successivi che non favorirebbero di sicuro l’inizio dei dialoghi di pace. Il background storico di quella zona parla di conflitti periodici su quell’immaginaria linea fra Est ed Ovest e, date certe condizioni sfavorevoli, potrebbe ripresentarsi anche in forma diversa in un mondo ora caratterizzato dalla presenza di armi nucleari. C’è inoltre un nuovo tipo di guerra, quella psicologica in cui viene usato di tutto dalle” fake news”, ai “fake targets” e ci potrebbero essere anche le”false flag operations”(operazioni sotto falsa bandiera) con il risultato che non ci sono più certezze assolute. Basta ricordare che certe false informazioni sono già state determinanti in un passato non lontano come nel caso del famoso Dossier Nigergate che ha motivato la guerra contro l’ Irak, cambiando così l’assetto del Medio Oriente. Nella situazione attuale dove le parti hanno smesso di comunicare quasi del tutto, qualsiasi fatto negativo imprevisto, come atti terroristici o attentati contro personalità politiche di rilievo potrebbero condurre ad escalations debordanti anche fuori dai confini ucraini. Infine non bisogna dimenticare che il “Caso”, l’imprevedibile è sempre in agguato: quando nel 1914 a Sarajevo l’autista, che stava trasportando Francesco Ferdinando e consorte, sbagliò strada, non poteva sapere che quel banale errore avrebbe provocato la Prima Guerra Mondiale.
Come eravamo
Kiev (Ucraina)
Personaggi di casa nostra
di Marco Nicolo’ Perinelli
Maria Romana De Gasperi: Non solo figlia!
Maria Romana De Gasperi (da Famiglia Cristiana)
Il 30 marzo a Roma è morta Maria Romana Degasperi, figlia di Alcide, il padre della democrazia italiana. Aveva compiuto 99 anni sette giorni rima. Maria Romana è stata la custode della memoria di Alcide, morto nel 1954, ne ha raccolto le ultime volontà politiche e si è impegnata sempre in dfesa delle libertà democratiche. Lo ha fatto a Roma, Veneto e Trentino dove il ricordo del padre è ancora vivo e attuale. C’è un luogo, in Trentino, dove la memoria di Alcide De Gasperi vive quotidianamente. E’ il suo paese natale, Pieve Tesino, che dal 2006 ospita il Museo Casa De Gasperi: una piccola straordinaria realtà, capace negli anni non solo di essere un luogo del racconto della vita e delle opere del più grande statista italiano, ma anche di farsi promotrice di incontri internazionali di eccezionale livello e di divulgare il pensiero e il messaggio di un uomo che ha contribuito a costruire l’Europa di oggi e che ha scritto pagine fondamentali della Repubblica italiana. Un luogo della memoria, ma con la capacità di guardare al futuro. A dirigere il Museo, dal 2016, vi è Marco Odorizzi, classe 1987, che ci racconta che proprio tra le sale di questa “casa speciale”, ospitandola per uno dei tanti incontri a cui si concedeva durante le sue visite in Trentino, ha incontrato per la prima volta Maria Romana De Gasperi, la figlia di Alcide, scomparsa lo scorso 30 marzo. Lo abbiamo incontrato per poter parlare con lui di una figura particolare come Maria Romana De Gasperi.
Direttore Odorizzi, qual è il suo ricordo personale più significativo di questa donna?
Può sembrare strano, ma il ricordo più caro che ho di Maria Romana risale proprio al nostro primo incontro al Museo Casa De Gasperi. Era il 2 giugno 2014, io ero alle primissime armi e salendo in ascensore con lei, sforzandomi di trovare qualcosa da dire per riempire il silenzio, chiesi “Ho letto molto di suo padre, ma un dubbio mi rimane. Chi era suo padre, quando non vestiva i panni dello statista?” Ricordo che Maria Romana sorrise, ci pensò qualche secondo, lasciandomi nel dubbio di aver posto una domanda fuori luogo, ma poi prese un libro che aveva con sé e mostrandomi una foto lì riprodotta mi disse: “Per capire mio padre, guarda i suoi occhi: in questa foto lo vedi che aveva gli occhi chiari. Era bello stargli vicino, perché i suoi occhi trasmettevano serenità: mio padre era un uomo sereno”. Compresi che dell’uomo De Gasperi forse sapevo molto ma avevo capito poco. E che per conoscere una persona bisogna guardarla negli occhi. Maria Romana era così: profonda e semplice allo stesso tempo. In due parole mi diede una grande lezione che ricordo ancora.
Personaggi di casa nostra
Alcide Degasperi con la moglie e le figlie Maria Romana, Lucia, Cecilia e Paola (da Trentino Cultura)
Qual era il suo rapporto con il Trentino?
Per quello che posso dire, Maria Romana amava molto il Trentino e ne riceveva in cambio un grande affetto. Ci teneva a precisare che lei in Trentino ci era nata: prima che la sua famiglia si trasferisse a Roma i nostri monti erano stati il suo orizzonte. Certamente aveva un legame speciale con Borgo Valsugana e con la Valle di Sella: un luogo dell’anima dove ogni scorcio diventava per lei un ricordo, un aneddoto, una storia. Negli ultimi anni a causa dell’altitudine non poteva più venirci e si che per lei fu una rinuncia dolorosa.
Avete mai parlato della situazione politica attuale? Cosa ne pensava Maria Romana?
Nei nostri incontri, che a dire il vero negli ultimissimi anni erano diventati più rari, qualche commento sul presente capitava spesso di condividerlo. E di solito riguardava l’esigenza, che lei avvertiva forte, di una rigenerazione morale della politica, che ponesse un argine alla spirale deleteria dell’anti-politica. Perché, come diceva suo padre, “da qui non si scappa: la politica o la si fa o la si subisce”. Ma più che della politica nazionale quando ce n’era occasione Maria Romana parlava di Europa: il futuro per lei andava cercato lì, nel sogno europeo che era stata di suo padre e che lei aveva fatto suo e difeso tutto la vita. Aveva grande fiducia che le generazioni più giovani avrebbero trovato le strade che non sempre quelle che le hanno precedute hanno saputo trovare...
Cosa ci rimane oggi del pensiero di De Gasperi?
Ci rimane forse una certa nostalgia per una stagione eroica della politica che pare perduta. Una stagione animata da grandi valori e dalla capacità di unire nell’impegno pubblico mente e cuore, competenza e passione, concretezza e visione. La nostalgia è un sentimento nobile, a patto che non si fermi alla lode dei bei tempi andati e stimoli la riflessione e poi l’azione. Il pensiero di De Gasperi oggi è un patrimonio di tutti e tutte: a nessuno può essere chiesto di essere il nuovo De Gasperi, ma ognuno può cercare, in mille modi, di raccoglierne il testimone, contribuendo così a creare le condizioni perché si torni a quel clima che ha reso possibile il percorso umano e politico di De Gasperi.
Maria Romana avrebbe potuto avere una carriera politica sfruttando il cognome e soprattutto l’eredità morale del padre. Per quale motivo ha scelto di stare dietro le quinte?
Credo che non lo abbia fatto soprattutto perché sentiva che il suo compito era un altro. Aveva troppo rispetto per quel cognome, per la storia di suo padre e della sua famiglia per “usarla” per scopi personali. La politica la conosceva bene e non le mancava la passione per la politica, ma valutava che testimoniare e tutelare da strumentalizzazioni e distorsioni quella storia familiare fosse un servizio più significativo da offrire al Paese.