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Fra storia e religione: la Madonna di Caravaggio

Fra storia e religione

di Waimer Perinelli

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MADONNA di CARAVAGGIO Un santuario tre province

Trento, Belluno e Bergamo unite nella fede, leggenda e storia. Iniziamo dalla Fede nella Madonna. Sono diverse migliaia le chiese dedicate in tutto il mondo a Maria, madre di Cristo e molte di queste sono santuari ovvero luoghi consacrati dove accadono eventi miracolosi. La nascita di un santuario mariano è legata spesso al ritrovamento di immagini o statue della Madonna, oppure ad una Sua apparizione ovvero manifestazione di espressa volontà. A quest’evento non infrequente e comunque misterioso, sono legati i maggiori e più famosi santuari. Da Lourdes, in Francia, a Fatima in Portogallo, a Medjugorje in Bosnia-Erzegovina sorti in tempi relativamente recenti; il primo nel 1858 quando Maria apparve a alla giovane Bernadette, il secondo nel 1917 quando apparve ai tre pastorelli portoghesi e all’inizio degli anni 80 del Novecento quando a vederla ed ascoltarla furono sei giovani nella vicina ex Jugoslavia. Storie recenti a cui si collega un’antica tradizione nella quale scopriamo con simpatia, stupore e curiosità un filo diretto che unisce le tre province di Bergamo, Trento e Belluno. Un filo che ci conduce nella leggenda e storia. E’ il 26 maggio del 1432 quando nella località lombarda di Caravaggio, Maria apparve alla giovane Giannetta de’ Vacchi, sposata Varoli, annunciandole che avrebbe intercesso presso Dio per la salvezza dei cristiani che, come da tradizione millenaria ancora praticata, si stavano scannando fra di loro per la presa del potere, Venezia, la Francia, Lombardia. Nella località dell’apparizione, a circa due chilometri da Bergamo, c’era una fonte divenuta miracolosa da cui prende il nome il santuario di Maria del Fonte o di Caravaggio, paese noto in tutto il mondo, non solo dell’arte, per la nascita di Michelangelo Merisi, grande pittore del XVII secolo. E’ il 1729 quando, sempre nel mese di maggio, ad una pastorella secondo

Madonna di Caravaggio (da La Luce di Maria)

la tradizione, in realtà all’anagrafe una donna di trent’anni, appare la Madonna in località Montagnaga sull’altipiano di Pinè, comune della Valsugana. Ad apparire a Domenica Targa è , secondo il suo racconto , la stessa persona divina apparsa tre secoli prima a Giannetta nella zona di Caravaggio. Narra la leggenda e conferma la storia, che Domenica avesse in calendario un pellegrinaggio proprio nella località bergamasca, ma che non vi si potesse recare per motivi familiari. Maria avrebbe perciò avuto pietà della sua fede e fu Lei, il 14 maggio, a visitare la giovane nel luogo, detto della Comparsa. A Pinè già esisteva la chiesetta dedicata a San’Anna nella quale il custode Giacomo Moser aveva appeso un quadro votivo, raffigurante l’apparizione a Giannetta, fatto dipingere a ignoto pittore trentino dopo un pellegrinaggio a Caravaggio. L’apparizione non convinse del tutto le autorità della Chiesa che nel 1911 sentenziarono non potersi accogliere completamente la versione di Dome-

nica Targa, ma il dubbio non ha mai fermato i fedeli che a migliaia hanno visitato e visitano il santuario dove, come testimoniamo centinaia di ex voto, i miracoli avvengono veramente o almeno tali sono considerati eventi straordinari altrimenti non spiegabili dalla ragione. Il santuario della Valsugana divenne subito famoso anche in Veneto e quel quadro, che tanto era piaciuto alla giovane trentina, colpì la fantasia e la fede di Teresa Tison, abitante a Visome la frazione di Belluno, attraversata dal torrente Turriga, affluente del Piave, ai piedi dell’altipiano Castionese, sulla via che conduce a Feltre. Recatasi in pellegrinaggio nel 1832 a Montagnaga, la bellunese Tison portò al proprio paese un’immagine della Madonna di Pinè che ottenne di appendere nell’esistente chiesa dedicata a sant’Andrea. Così, com’era già accaduto per i fedeli trentini più propensi e venerare e impetrare miracoli al vicino santuario piuttosto che affrontare il lungo viaggio verso Caravaggio, anche i fedeli bellunesi trovarono meno impegnativo recarsi a Visome piuttosto che andare in Trentino e fu così che la Madonna di Caravaggio, già di Pinè, crebbe nella fede locale. Nel 1852, singolarmente a sei anni dalla comparsa di Lourdes, il quadretto di Teresa Tison fu smarrito e sul finire del secolo venne sostituito da un gruppo scultoreo dipinto di Angelo Majer. Il cerchio, santo o magico che dir si voglia, si chiude unendo con un tratto di santità Bergamo, Trento e Belluno. Accenniamo in conclusione ad alcuni degli eventi miracolosi più importanti legati alla nascita di santuari mariani dove tuttavia non si è avuta l’apparizione di Maria. Tra i più famosi il santuario di Loreto dove gli angeli avrebbero trasferito in volo la casetta di Nazareth nella quale era vissuto Gesù con la Madre; il santuario della Madonna della Corona in Valle dell’Adige, alle porte di Verona, dove in volo sarebbe giunta nel XV secolo una statua custodita a Rodi o la Madonna di Czestochowa, santuario legato ad un’immagine della Madonna Nera di origine bizantina, in Polonia alla quale era particolarmente legato papa Giovanni Paolo secondo. Tutte le strade portano a Roma che, con oltre 15 milioni di pellegrini l’anno, è la capitale della Fede di cui la Madonna è indiscussa custode.

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