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Le interviste impossibili: Agatha Christie

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Che tempo che fa

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Interviste impossibili

di Laura Mansini

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AGATHA CHRISTIE

La Regina del “Giallo”

Mentre stavo leggendo “Assassinio sull’Orient Express” sprofondata in una comoda poltrona del suddetto treno, che avevo preso a Venezia, nella primavera del 1968, venni distratta da un’elegante signora che, con un sospiro, si sedette di fronte a me. All’improvviso la sentii dire con aperta ironia: ” Ma ancora si legge questa storia? Davvero non capisco cosa ci trovi la gente in questo piccoletto dalla testa ad uovo”. Subito irritata alzai lo sguardo ed incontrai quello ironico e divertito di una donna anziana, elegantemente vestita: tailleur grigio, al collo 3 fila di perle, un buffo cappellino in pelliccia ed un sorriso veramente inglese, un po cavallino. Era Agatha Christie in persona . Superato l’attimo di stupore mi presentai e le chiesi perché definisse in modo così sprezzante Hercule Poirot, uno dei suoi personaggi più riusciti. “Io amo prendere in giro questo buffo ometto Belga, così pomposo, così esasperatamente elegante. Molto intelligente però, infatti ad un certo punto gli ho fatto dire a propria giustificazione “ I miei migliori amici sostengono che sono pieno di me, ebbene conosco la mia abilità... Ho sistemi tutti miei: ordine, metodo e celluline grige..” “E’ forse questo il segreto del suo successo?” Le chiedo. “Certamente ci vuole ordine mentale, E’ importante poi conoscere le persone, capire le loro debolezze ed anche le loro forza.” Rispose guardandomi con un certo interesse. Osservandola ripenso alla vita di questa straordinaria donna. Nata il 15 settembre del 1890 (segno zodiacale Vergine) a Torquay nel Devonshire da famiglia agiata; nome completo Agatha Mary Clarissa Miller, Christie (Cognome del primo marito (1914-28) divenuta Lady Mallowen (1930-76) con il secondo. Il padre, agente di cambio americano, aveva sposato Clara Bohemer, irlandese. Agatha, per volere della madre, non frequentò le scuole infantili, studiò a casa, vivendo in un ambiente familiare piuttosto eccentrico. Sembra dominassero credenze esoteriche. La vita della Christie fu lunga ed intensa. Durante la prima guerra mondiale fu volontaria della Croce Rossa e l’ esperienza farmaceutica tra medicine e veleni fu di ispirazione alla scrittura del suo primo romanzo giallo : “Poirot a Styles Court” (1916), ottenendo un clamoroso successo. Ben presto divenne la regina del romanzo poliziesco: in una carriera durata più di 50 anni ha scritto 66 romanzi, 14 raccolte di racconti che ruotano attorno ai detective Hercul Poirot ed alla deliziosa zitella Miss Marple ed inoltre alcune commedie.

Mentre ero immersa in queste riflessioni lei mi chiese abbastanza bruscamente perché la stessi osservando. “ Sto pensando allo straordinario caso di avere incontrato la mia scrittrice preferita, su questo treno, mentre sto leggendo uno dei suoi romanzi che amo di più. Inoltre adoro Poirot, con i suoi baffi, le sue piccole manie, l’eleganza ricercata... come adoro

Miss Marple, le indagini, gli ambienti nei quali si muove”. Soddisfatta della risposta con un sorrisetto mi racconta alcuni particolari :“Per descriverla - mi dice- mi sono ispirata a mia nonna, la cara vecchietta che, pur avendo condotto una vita tranquilla, tipicamente vittoriana, conosceva a fondo gli abissi della depravazione umana. Mi sono divertita a scrivere le prime storie di Miss Marple- continua- e mi sono affezionata a questo personaggio. I miei personaggi vivono delle esperienze che ho fatto nella vita. Durante il primo matrimonio con Archibal Christie militare di carriera, sposato durante la prima guerra mondiale ho fatto la crocerossina, mentre con il secondo ed attuale coniuge ho conosciuto l’Egitto, gli

Agatha Christie (da Biografieonline)

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archeologi . Queste esperienze sono state fonte di ispirazione per i miei personaggi e le loro avventure”. Un sorriso mentre osserva la campagna scorrere al nostro fianco. “ Certo che voi italiani non mi avete sempre amato molto- mi apostrofa- un vostro famoso critico teatrale, Silvio D’Amico, mi ha inserito fra gli scrittori disimpegnati come Coward e Rattingher. Sono fiera del paragone. Dice poi che il mio è stato un successo popolare, affermando che si incontrano i consueti sviluppi di sospetti, indizi, contro indizi, ravvivati da un saggio calcolo di colpi di scena. Sarà, ma la mia commedia più famosa “Trappola per Topi” (The Mausertrap), andata in scena per la prima volta all’Ambassador Theatre di Londra nel 1952 è ancora rappresentata quotidianamente .” (e lo è tuttora -2022) Si è interrotta soltanto a causa della Pandemia. Ripensai ai meravigliosi racconti e romanzi scritti da questa donna timida, determinata imprevedibile. Infatti all’improvviso si alzò, mi salutò con un sorriso enigmatico per raggiungere il marito per il rito quotidiano del tè delle 17. Somerset Maugham affermò che verrà il giorno in cui il romanzo poliziesco sarà materia di studio nelle scuole, mentre altri hanno detto che dai romanzi gialli le future generazioni avranno un quadro vivido e genuino della vita quotidiana di una società e di un’ epoca. Non posso dare loro torto ma, come mi ha appena confessato la Christie, non sempre nel giallo si scopre il meglio dell’umanità.

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