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Fiere A Tuttofood 2021 il nuovo concept di Retail Plaza

Bilancio positivo per la prima edizione di Fieravicola a Rimini: 7.500 visitatori professionali, importante presenza istituzionale, convegnistica di alto livello. Una scelta che si è dimostrata vincente

Si è conclusa con un successo insperato e numeri impensabili solo fi no a poche settimane fa, la prima edizione di Fieravicola nella nuova location al quartiere fi eristico di Rimini. Nei tre giorni della manifestazione sono stati 7.500 i visitatori, una presenza qualifi cata e professionale e una signifi cativa partecipazione di operatori esteri. Una scelta quella avviare il rilancio di Fieravicola a Rimini in tandem con Macfrut — una delle più grandi fi ere dell’ortofrutta in Europa, giunta alla sua 38a edizione —, che si è confermata vincente e che ha premiato la lungimiranza di chi ci ha creduto, ponendo oltretutto così le basi per un polo dell’agrifood. «Questa è la testimonianza di come in Romagna si possa concretizzare una sinergia nel settore fi eristico a servizio delle imprese» ha spiegato Lorenzo Cagnoni, presidente dell’IEG (International Exhibition Group). «La collaborazione tra fi era di Rimini, fi era di Cesena e azionisti di fi era di Forlì, in un Paese come il nostro dove i processi di integrazione sono diffi cili e complessi, è un bellissimo esempio di collaborazione. Un esempio che ci dà fi ducia e che va raccolto anche da altri».

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Le istituzioni al più alto livello hanno visitato Fieravicola partecipando ai convegni e instaurando e consolidando un rapporto importante con i protagonisti del settore. «Qui si respira l’aria della ripresa»: ha dichiarato il Ministro della Politiche Agricole Stefano Patuanelli intervenuto all’inaugurazione dei due eventi. «Oggi in Emilia-Romagna si respira aria di ottimismo, il settore agroalimentare sta dando risultati straordinari» ha detto nel suo intervento l’europarlamentare Paolo De Castro. «È con questa fi ducia che vogliamo ripartire, perché l’agroalimentare è un settore importante e fondamentale del nostro territorio» ha poi sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. «Quindici giorni fa siamo stati la prima regione ad ottenere l’ok dell’Europa per il PSR 21/22 (Programma di Sviluppo Rurale) e nelle prossime settimane arriveranno 408 milioni di euro da mettere a disposizione per i bandi a sostegno delle imprese del settore. Chi ha sempre messo in discussione l’Europa deve rivedere le sue opinioni perché proprio dall’Europa arriveranno con il PNRR risorse economiche che solo due anni fa sembravano impossibili da avere. Ora tocca a noi, classe dirigente, dimostrare di saperli spendere bene. Non ho nessun dubbio sul fatto che questa regione riparta benissimo e come regione vogliamo contribuire a far ripartire l’Italia perché prima che emiliano-romagnoli ci sentiamo Italiani».

Un particolare ringraziamento va agli operatori che ci hanno creduto e hanno raccolto l’invito a scommettere sul nuovo corso della 52a edizione della fi era delle eccellenze avicole (photo © Mirco Ricci, masterfotocesena).

>> Link: www.fi eravicola.com

A Tuttofood 2021 il nuovo concept di Retail Plaza

Uno spazio che rende più effi cace l’incontro tra GDO & retail e produttori. Oltre 12 incontri su temi dai nuovi formati del Retail, con focus su omnicanalità, nuovi format distributivi

Le sinergie tra produttori da un lato e GDO e Retail dall’altro hanno fortemente contribuito alla resilienza dell’agroalimentare durante l’emergenza Covid e oltre. La sfi da ora è affrontare insieme gli importanti cambiamenti che attendono il settore.

L’incontro più effi cace tra produttori e distribuzione

Se Tuttofood è stata fi n dalle prime edizioni la sede privilegiata dove i produttori si confrontano con la distribuzione organizzata, l’interscambio quest’anno sarà ancora più intenso ed effi cace grazie al nuovo format di Retail Plaza: un palinsesto di incontri dove top manager, accademici ed esperti delineeranno il futuro della distribuzione, analizzando i nuovi trend, confrontandosi sulle best practice, offrendo infi ne signifi cative soluzioni che aiuteranno le imprese a rispondere in modo proattivo alla nuova normalità: si parlerà di omnicanalità, di nuovi format distributivi che portano a nuove abitudini di consumo, più veloci ma anche più responsabili. E anche di trasformazione digitale e sostenibilità, che rappresenta una straordinaria opportunità di innovazione. Un ulteriore valore aggiunto sarà la numerosa e qualifi cata presenza in manifestazione di buyer, che a Retail Plaza si rendono disponibili a discutere di tematiche raramente affrontate in altre sedi. I numeri rendono l’idea della posta in gioco. Secondo i dati elaborati per Tuttofood da IRI, nei primi sei mesi di quest’anno le vendite di alimentare confezionato nella distribuzione organizzata hanno sfi orato i 30 miliardi in valore (29.826 milioni di euro), con un ulteriore incremento dell’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che includeva il boom di vendite durante il primo lockdown. A luglio il miglioramento è ancora più marcato: la crescita rispetto allo stesso mese del 2020 è infatti pari al 4,1%, con vendite per quasi 3,8 miliardi in valore.

Photo © www.tuttofood.it

Un momento di confronto sullo stato dell’arte

Tutto il format è stato ripensato e prodotto valorizzando le competenze specifiche di Business International-Fiera Milano Media, tra i partner di riferimento del settore per la capacità di creare contenuti di qualità, occasioni di networking e nuove opportunità di business. L’edizione di quest’anno si avvale anche della collaborazione di Retail Institute Italy, autorevole associazione del settore nel nostro Paese, oltre che di partnership con il mondo accademico — quali le università IULM e LIUC Castellanza — e con i principali istituti di ricerca specializzati come IRI, Nielsen o Eumetra. Di rilievo anche il contributo delle media partnership con le più importanti testate di settore quali Largo Consumo, Mark UP, GDOWeek, Distribuzione Moderna.

I temi più attuali del momento saranno approfonditi e dibattuti ai massimi livelli grazie alle partecipazioni confermate ad oggi di oltre 20 top manager della GDO e del retail, tra cui i presidenti di COOP Italia, MD, LIDL Italia e Coralis, gli Amministratori Delegati di Gruppo

Dodici appuntamenti per approfondire i temi più hot

Venerdì 22 ottobre

Tra gli incontri di venerdì 22 ottobre spiccano Omnicanale e con servizi sempre più personalizzati: ecco il retail del futuro, in cui si discuterà con la moderazione di ARMANDO GAROSCI, direttore editoriale di LARGO CONSUMO, di come il retail diventi sempre più smart per promuovere esperienze d’acquisto personalizzate senza limiti tra negozio fi sico, e-commerce; e Digital Food Marketing: il mondo nuovo di cibo e ristorazione, che esplorerà come aff rontare una comunicazione contemporanea, in tempo reale e pluricanale senza perdere l’identità aziendale, con la moderazione di NICOLETTA POLLIOTTO, founder & food project manager di Muse Comunicazione.

Sabato 23 ottobre

Si parlerà di come evolverà il settore alla luce dei nuovi equilibri socio-demografi ci, della maggiore fl essibilità nel mondo del lavoro e delle conseguenze della pandemia in una conversazione guidata da GIUSEPPE STIGLIANO, CEO di Wunderman Thompson Italy (Gruppo WPP), docente di Retail Marketing Innovation in IULM, Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano e coautore dei volumi “Retail 4.0 – 10 Regole per l’Era Digitale” e “Onlife Fashion – 10 regole per un mondo senza regole”. Ancora con Giuseppe Stigliano, si terrà un Focus sul discount che approfondirà le prospettive di sviluppi in Italia in considerazione delle nuove esigenze di servizio, incluso quello digitale e della crescente competizione.

Domenica 24 ottobre

Si prosegue con un incontro moderato da ARMANDO BRESCIA, direttore di DISTRIBUZIONE MODERNA, su “Cambiamenti di consumo e nuovi assortimenti: industria e distribuzione a confronto”, che tratterà di come si stanno evolvendo gli equilibri tra le diverse componenti della fi liera, mentre nuovamente con la partecipazione di Giuseppe Stigliano l’appuntamento sul “Futuro del Food Delivery” approfondirà l’evoluzione di questo canale dopo i lockdown, a fronte di un pubblico sempre più vasto che si è abituato alla comodità e alla convenienza di poter ordinare un pasto pronto o le materie prime per prepararlo con la massima fl essibilità. Verrà quindi analizzato come la Grande Distribuzione, spinta dal cambiamento delle modalità di acquisto dei consumatori, possa restare protagonista di questo cambiamento.

Lunedì 25 ottobre

I dibattiti di Retail Plaza si concluderanno lunedì 25 ottobre. Di rilievo tra gli altri, in questa giornata, l’appuntamento su Digital transformation e GDO, che vede come moderatrice STEFANIA LORUSSO, responsabile editoriale di Distribuzione Moderna, in cui si parlerà di come valorizzare la crescita a doppia cifra delle vendite online determinata dalla pandemia in chiave di riorganizzazione dei format e dell’esperienza del cliente. Il tema trasversale della sostenibilità sarà aff rontato nell’incontro “La sostenibilità sullo scaff ale: a che punto siamo?”, che approfondirà le opportunità di innovazione e nuova relazione con il cliente, il territorio, la comunità, con la concretizzazione “sullo scaff ale” che richiede di ripensare assortimenti, prodotti, packaging, logistica, gestione degli sprechi.

• Per il palinsesto completo di Retail Plaza visitare: www.tutto-

food.it/eventi/eventi/retail-plaza0.html

Végé, CRAI Secom, Penny Market Italia, Conad, Carrefour Italia, i direttori generali-commerciali di Basko-Gruppo Sogegross, Glovo Italia, Deliveroo Italy, Decò Italia, Selex Gruppo Commerciale; i direttori marketing-comunicazione di Bennet, Pam Panorama, Carrefour Italia, Penny Market Italia, Conad. Saranno coinvolte anche alcune tra le start-up e realtà più innovative come Quomi, Qualitando, Acquainbrick, Appetite for Distruption, Macha e Poke House.

Un panel dedicato a Healthy Food, Happy Customers sarà moderato da CRISTINA LAZZATI, direttrice responsabile di Mark UP eGDOWeek. L’appuntamento tratterà di come l’esperienza del Covid abbia fatto evolvere il consumatore dall’attenzione al salutismo all’esigenza di “mettere salute” nel carrello in un’ottica di benessere più completo.

Tuttofood 2021 si delinea quindi come un’edizione fortemente orientata alla qualità dei contenuti non solo nell’area espositiva, ma anche nel fi tto palinsesto che, oltre a Retail Plaza, prevede eventi organizzati con numerose associazioni partner: Unione Italiana Food (AIDEPI), APCI, ASS.I.CA., FEDERBIO, UIV, UNAS/UNIONALIMENTARI.

Quest’anno il salone sarà anche in co-location con HOSTMilano, la fi era leader mondiale dell’ospitalità e del fuori casa, e MEAT-TECH, l’evento dedicato alle tecnologie per la lavorazione delle carni e i piatti pronti. La co-location consentirà alla manifestazione di ampliare la base dei visitatori con attori di fi liere affi ni. Un’esperienza che si potrà vivere in totale sicurezza grazie a Safe Together, il protocollo messo a punto da Fiera Milano, nel pieno rispetto delle regole e dei protocolli sanitari emanati a livello nazionale che copre le modalità di accesso, la gestione delle aree espositive — inclusa la sanifi cazione — e le misure di protezione durante la visita.

Tuttofood 2021 fi eramilano Dal 22 al 26 ottobre prossimi www.tuttofood.it @TuttoFoodMilano

Le vaschette in APET per il confezionamento di alimenti freschi alla prova dell’economia circolare

RISPETTO, lemma dall’etimo suggestivo, dal latino respicere, guardare indietro; sì, il rispetto è proprio questo e si compie nell’atto del guardarsi indietro. Di solito andiamo avanti e tutta la nostra attenzione è rivolta in quella direzione; il rispetto, invece, è un momento di dubbio, di rifl essione, forse un confl itto interiore, che ci induce a fermarci un momento nel nostro andare per rifl ettere sulle nostre posizioni: e quindi ci voltiamo indietro. È un momento intenso, dove prendiamo coscienza di quello che un attimo prima era dietro di noi e che abbiamo superato senza rendercene conto: è in quell’istante, in quel contesto che nasce il rispetto. Quello stesso rispetto che dovremmo avere per il mondo in cui viviamo, fermandoci ogni volta per guardare indietro, per migliorare il nostro mondo, lasciando alle nuove generazioni ancora un futuro possibile.

RESPECT® è il risultato di una tecnologia innovativa che ha pensato all’industria alimentare, al consumatore fi nale ed all’ambiente, con una soluzione funzionale che permette all’industria di ridurre e ottimizzare la produzione, riducendo gli scarti e i fermi, al consumatore fi nale di facilitare le operazioni di apertura della confezione, semplifi cando ed ottimizzando il conferimento nell’apposito contenitore della raccolta differenziata. Una scelta buona per l’industria, perché la riduzione degli sprechi porta alla riduzione dei costi, non solo economici, ma anche e soprattutto ambientali.

UNA NUOVA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA SOSTENIBILITÀ

Buona per il consumatore fi nale, perché gli permette di conferire il rifi uto nel contenitore, separando facilmente il fi lm di sigillatura dalla vaschetta per una migliore riciclabilità. Buona per l’ambiente, perché in questo modo il contenitore sarà facilmente selezionato ed avviato a riciclo, ottenendo una materia prima seconda di elevata qualità, con un costo ambientale, in termini di emissioni, nettamente più basso rispetto alla materia prima vergine. Le vaschette in APET mono-materiale rappresentano una soluzione d’imballaggio in MAP molto diffusa per il confezionamento di alimenti freschi come le carni. Le caratteristiche di questo materiale sono molto interessanti: elevata trasparenza, buone caratteristiche di barriera ai gas d’imballaggio, ottime caratteristiche di rigidità e resistenza alle rotture, anche a basse temperature, ed elevate caratteristiche di riciclabilità. Per contro, le caratteristiche di saldabilità non sono suffi cienti per garantire una buona macchinabilità e sicurezza della confezione; inoltre, la bassa resistenza al calore del materiale genera antiestetiche distorsioni dei bordi e del contenitore in fase di sigillatura, dove occorrono generalmente temperature più alte per il fi lm saldante su PET, che potrebbero mettere a rischio anche la tenuta stessa della confezione. Fino ad oggi per risolvere questo problema si utilizza una vaschetta in APET multistrato, APET/PE aggiungendo un fi lm PE; in questo caso, come noto, si ottengono caratteristiche di sigillatura ottimali in tutte le condizioni. Il problema, tuttavia, è che il contenitore multistrato/multimateriale non ha più le stesse caratteristiche di riciclabilità del dell’APET mono-materiale.

RESPECT® è il risultato di una tecnologia innovativa che ha risolto definitivamente il problema della sigillatura delle vaschette APET mono-materiale permettendo elevate velocità di produzione, sicurezza della sigillatura, ampia scelta di tipologie di fi lm barriera, garantendo selezionabilità e riciclabilità della confezione.

Il problema della sigillatura delle vaschette in APET si risolve effi cacemente grazie alla tecnologia RESPECT®, depositando sul bordo del contenitore, e solo sul bordo, uno strato di spessore opportuno di un particolare collante adesivo, che da una parte garantisce una perfetta sigillatura del fi lm barriera, ma rispetta anche le specifi che necessarie per garantire un’effi cace trattamento di lavaggio all’interno degli impianti di riciclo, come dimostra il test eff ettuato da Plastic Forming Enterprises LLC. «Al termine del processo di triturazione del contenitore in APET RESPECT® per la realizzazione dei fl akes, di seguito sottoposti al lavaggio ed essiccazione non si è rilevata presenza di adesivo residuo».

Le immagini in basso e nella pagina seguente rappresentano in sintesi il ciclo di vita della vaschetta APET - RESPECT®: dal processo di produzione di base per la sua realizzazione e le successive fasi di sigillatura da parte dell’industria, fi no all’utilizzo del consumatore fi nale ed infi ne il suo riciclo per la realizzazione di una nuova vaschetta.

FASE 1 – TRATTAMENTO SUPERFICIALE DEL BORDO

I passaggi laser permettono in questa fase di ripulire perfettamente il bordo della vaschetta creando nel contempo delle opportune scanalature per una perfetta adesione chetta creando nel contempo delle opportune scanalature per una per e f fett ta a adesion successiva dello strato collante adesivo. uccessiva dello strato collante adesivo.

FASE 2 – SPALMATURA COLLANTE ADESIVO FASE 2 – SPAL LMATURA A COLL L ANTE ADESI IV VO

Uno speciale rullo deposita sull’intera superfi cie del bordo di sigillatura della vaschetta Uno sp pecia al le rullo deposita sull’i int tera superficie e del bordo o di sigillatura della v vaschett t e solo in quella zona, una quantità opportuna di collante adesivo, assicurando una solo in n quella zona, una quantità oppor rtuna di coll lante adesivo, assicura ando un perfetta copertura della parte piana del bordo stesso. erf r etta copertura della parte piana de el bordo ste es sso.

FASE 3 – CONTROLLO QUALITÀ COLLANTE ADESIVO FASE E 3 – CONTROLLO QUALI ITÀ CO OLLANTE ADES E IVO

La colla sviluppata e impiegata nella tecnologia RESPECT® contiene al suo interno moa colla svi v luppat a a e e impiegata ne ell la a tecnologia RESPECT® cont n iene al l suo intern no o m mo lecole in grado di riemettere le radiazioni elettromagnetiche ricevute come luce viola. La eco ole ingr rad a o o di d rie emettere lera adiazioni elettromagnetiche ricevutecome eluce eviola l . L sorgente di radiazione UV irradiando il bordo permette alla telecamera di verifi care la preorgentediradiazion neUVirradiandoilbordopermetteallatelecameradiverific carelapre senza continua dello strato di adesivo, in caso di discontinuità la vaschetta sarà scartata, in questo modo è sempre garantita una perfetta sigillatura in fase di confezionamento.

FASE 4 – SIGILLATURA DELLA CONFEZIONE

La vaschetta RESPECT® off re innegabili vantaggi per l’azienda alimentare nella fase di confezionamento, lo speciale collante adesivo permette l’adesione ed una perfetta tenuta con i principali fi lm top seal disponibili sul mercato con temperature di sigillatura analoghe a quelle utilizzate con i contenitori APET/ PE, o inferiori, garantendo sempre una perfetta tenuta ai gas anche in presenza di essudato sul bordo della vaschetta.

FASE 5 – APERTURA DELLA CONFEZIONE FASE 5 – APERTURA DELLA CONFEZIONE

La struttura della confezione permette al consumatore fi nale un’apertura faciLa struttura della confezione permette al consumatore e fi nale un’apertura facilitata semplicemente tirando via il fi lm di chiusura con un semplice gesto che litata sem mplicemente t tiran a do via il fi lm di chiusu ur ra con un se emp pli l ce gesto t che permette di conferire separatamente, nell’apposito contenitore della raccolta perm mette di conferire sepa aratamente, nell’apposito con nt tenitore della rac ccolta diff erenziata, il fi lm top e la vaschetta.di d fferenziata, il fi lm top e la vaschetta. .

FASE 6 – RICICLO DELLA CONFEZIONE F FASE 6 – RICICLO DELLA A CONFE F ZI IO ONE

La separazione del fi lm e della vaschetta da parte del consumatore, unitamente La L separazione del fi lm e della vasc s he etta da partedelconsumatore, unita amente e alla eliminazione di eventuali pad assorbenti, garantisce successivamente una alla eliminazionedi ieve ent tua u li p pad assorbenti, garan ntisc s e esu s ccessiva ame m nte una selezione più effi cace ed un riciclo ottimale, per una materia prima seconda se s le ezi ione e pi p ù effic cace ed u un riciclo ottimale, per una mat teria i prima sec conda di elevata qualità. di ele l va v ta t qua ali l tà t .

FASE 7 – RIUTILIZZO

La materia prima seconda ottenuta (r-PET) può essere riutilizzata per la realizzazione di nuove vaschette ottenendo vantaggi importanti in termini di riduzioni di gas serra, ma anche eventuali sgravi o altro per quei manufatti che contengono plastiche da riciclo.

* APS – Air Passage System –APET

Il contenitore APS – Air Passage System rappresenta una soluzione funzionale per il confezionamento dei vari tipi di carni, o pesce, sia in Map che in Stretch. Il vantaggio per le carni rosse è particolarmente evidente, in quanto, con questa soluzione, non si assiste a fenomeni di imbrunimento signifi cativi, che invece si presentano con i contenitori rigidi abitualmente utilizzati (si veda EUROCARNI n. 9/21).

Vantaggi

• Miglioramento delle caratteristiche organolettiche del prodotto e della sua vita commerciale; • Assenza del pad assorbente e dei collanti per una corretta selezione del rifi uto e la sua riciclabilità; • miglioramento dell’effi cacia ed effi cienza dei processi di vuoto ed iniezione gas durante il confezionamento in MAP; • migliore gestione degli scarti di produzione dell’utilizzatore e del produttore del contenitore per un riutilizzo successivo come materia prima seconda; • grazie alla tecnologia RESPECT® la vaschetta in APET – APS Air Passage

System, oltre ai ben noti vantaggi off erti nel confezionamento delle carni, potrà essere facilmente utilizzata nel confezionamento in atmosfera protettiva, sistema TOP SEAL vuoto-gas, a tutto vantaggio della produttività, riduzione degli scarti, sicurezza alimentare e riciclabilità.

RESPECT® by SIROPACK ITALIA Srl

Telefono: +39 0547 671116 E-mail: info@siropack.it

Happy Srl

Telefono: +39 0372 837086 E-mail: info@gruppo-happy.it Web: gruppo-happy.it

Macchine packaging: il fatturato del primo semestre 2021 torna ai livelli del 2019

È del –1,8% la differenza di fatturato dei primi 6 mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno record 2019. Si consolida la crescita sul 2020: +21%. Nel 2020 il comparto tiene, sfi orando gli 8 miliardi di euro. Bene il settore alimentare

Il settore delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio chiude il primo semestre del 2021 con un solido +21% rispetto allo stesso periodo del 2020. Tra gennaio e giugno l’export ha segnato un +19,3%, mentre il mercato domestico ha fatto registrare un +31,2%, sempre in confronto al fatturato del primo semestre 2020. Con questi dati l’intero comparto torna ai livelli pre-pandemia, con una differenza del solo –1,8% ri-

spetto al primo semestre del 2019

(anno del record con il superamento degli 8 miliardi di fatturato). Un risultato frutto del cumulato tra il primo trimestre (concluso con un +9,2%) e il secondo trimestre, nel quale le imprese associate hanno aumentato la variazione di fatturato rispetto a un anno fa al +29,4%. La crescita è simile sia sul mercato domestico (+34%), sia su quello estero (+28,4% in rapporto all’anno scorso). Il Centro Studi di UCIMAMECS ha fornito anche i dati sugli

La tenuta del 2020 e la crescita dei primi 6 mesi del 2021 confermano la solidità e il dinamismo del settore delle macchine per il confezionamento e l’imballaggio, che resta particolarmente strategico nel panorama dei produttori di beni strumentali made in Italy (photo © Nataliia Maksymenko).

Il settore delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio conferma la predominanza del Food & Beverage, che incide per il 58,2% sul volume d’aff ari complessivo. Il food, in particolare, vale da solo il 32,2% del fatturato totale (photo © elnariz – stock.adobe.com).

ordini, cresciuti del +10,9% nel secondo trimestre e del +10,7% se si considera l’intero primo semestre. Lo stesso centro ha poi fornito i risultati del 2020, riportati nella nona Indagine Statistica Nazionale che ogni anno fotografa l’andamento del comparto.

L’anno scorso i costruttori italiani di macchine automatiche per il packaging hanno sostanzialmente confermato il giro d’affari dell’anno precedente: dopo il record del 2019, il comparto registra infatti un calo contenuto su base annua pari al –2,9%, assestandosi su 7,81 miliardi, in linea con il risultato del 2018 (7,9 miliardi). L’anno alle spalle ha visto inoltre aumentare sia il numero delle aziende censite (635 in totale, +3,1%), sia il numero degli occupati, salito a 35.630 addetti, con una crescita del 7%.

I mercati internazionali

In linea con il 2019, il fatturato estero pesa per il 78%, pari a 6,08 miliardi, ma subisce un calo del 4,1%. L’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine italiane per il packaging e assorbe il 41% (2.087 milioni di euro) del fatturato totale; seguita dall’Asia, al secondo posto con un valore di 985,8 milioni di euro ed un’incidenza del 19,4%, e dal Nord America al terzo posto, con 733,1 milioni di euro (14,4%). Il Nord America è l’unica macroarea che, con un +5,9%, registra una crescita del fatturato rispetto al 2019, anno in cui l’export si fermò a 691,9 milioni di euro. Seguono Europa extra-UE (area che vale l’8,6%, con 439,7 milioni), Africa e Oceania (8,4%) e Centro e Sud America (8,2%).

Il mercato interno

Con 1,72 miliardi il mercato domestico è cresciuto nel corso del 2020, marcando un +1,9% rispetto al 2019 e confermando il trend positivo degli ultimi anni.

I settori clienti

Nella suddivisione tra i settori clienti il 2020 conferma la predominanza del Food & Beverage, che incide per il 58,2% sul volume d’affari complessivo. Il food, in particolare, vale da solo il 32,2% del fatturato totale (2.516 milioni di euro), il beverage il 26,0% con 2.032 milioni di euro di ricavi. Insieme registrano una crescita sul 2019 pari al +1,7%. Il terzo posto per volumi spetta come nel 2019 al settore farmaceutico, con 1.356 milioni di euro (17,4% del totale). Segue il settore cosmetico, l’unico che cresce tra i settori non food, con 348,7 milioni di fatturato e un balzo dell’11,4%. A chiudere la graduatoria sono i clienti dell’industria chimica, con 270 milioni di euro.

Fatturato per tipologia produttiva La famiglia delle macchine per il packaging primario resta preponderante con il 53,2% della distribuzione del fatturato, seguita dal packaging secondario (18,8%) e dalle macchine per il fi ne linea (13,9%).

La struttura produttiva

Le 635 aziende italiane che producono macchinari per il confezionamento e l’imballaggio si concentrano principalmente lungo l’asse della via Emilia da Piacenza a Rimini — la cosiddetta Packaging Valley — con distretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. L’analisi per classe di fatturato evidenzia la netta prevalenza di aziende di piccola dimensione (quelle sotto i 10 milioni di euro di fatturato costituiscono il 79% delle imprese), che pesano però circa il 17% sul fatturato complessivo. Mentre le realtà industriali più strutturate (sono 51 quelle sopra i 25 milioni di euro) realizzano il 68% del fatturato e il 74% delle esportazioni.

Le aspettative per il 2021

«I dati del primo semestre 2021 — commenta MATTEO GENTILI, presidente di UCIMA — dicono molto della bontà del lavoro fatto nel 2020, quando le nostre aziende non si sono mai fermate. Anzi, il comparto ha colto l’occasione della diffi cile situazione nazionale e internazionale per migliorare e affi nare ulteriormente le proprie soluzioni sul fronte delle tecnologie digitali e, per ora, ne stiamo vedendo i frutti. La tenuta del 2020 e la crescita dei primi 6 mesi del 2021 confermano la solidità e il dinamismo del nostro settore, che resta particolarmente strategico nel panorama dei produttori di beni strumentali made in Italy. Per la seconda metà dell’anno c’è fi ducia, anche perché in diversi mercati si registrano aspettative di crescita».

L’ERP CSB-System offre soluzioni complete anche alle aziende del pet food

Come per tutte le aziende che operano sul mercato, anche per i produttori di cibo per animali, fi liere trasparenti e di elevato valore qualitativo sono diventati fattori di successo irrinunciabili: i clienti vogliono sapere da dove proviene il cibo, da che cosa è composto e se è salutare per i loro amici a quattro zampe. Ai produttori e ai commercianti, dunque, si chiede di mostrare in modo trasparente le informazioni necessarie. Il CSB-System, software gestionale modulare, completo e integrato, fornisce soluzioni interessanti in grado di ottimizzare le risorse presenti in azienda e migliorare i processi aziendali, riducendo così i costi di gestione e aumentando, nel frattempo, la soddisfazione di clienti e partner.

Pianifi cazione effi ciente dei processi produttivi

Per ottimizzare il processo produttivo è necessario pianificare l’impiego di personale, materie prime e macchine con i loro tempi di allestimento e di manutenzione. Con il CSB-System questo è possibile grazie all’integrazione dei moduli Acquisti, Produzione, Vendite e Magazzino.

Anche nel pet food fi liere trasparenti e di elevato valore qualitativo sono diventati fattori di successo irrinunciabili.

L’utilizzo ottimale delle materie prime garantisce qualità costante del prodotto e costi sotto controllo.

Soluzione • Pianifi cazione delle risorse con scenari temporali a breve, medio e lungo termine; • generazione di piani produzione sulla base dei dati su acquisti, ordini, giacenze magazzino e vendite; • meccanismi di allarme rapido; • Generazione automatica di previsioni sulle domande.

Utilizzo intelligente delle materie prime

L’utilizzo ottimale delle materie prime, attraverso l’uso di distinte base e ricette messe a disposizione dal modulo Produzione, garantisce qualità costante delle materie prime utilizzate e costi sotto controllo.

Soluzione • Ottimizzazione e standardizzazione ricette integrata; • calcolo ed etichettatura dei valori nutrizionali, dichiarazione ingredienti; • controllo delle perdite di produzione, degli additivi nella miscela e delle condizioni sensoriali della ricetta; • calcolo del margine di contribuzione per prodotto.

Gestione puntuale del magazzino e pianifi cazione delle vendite

Differenti scenari di pianifi cazione della produzione, così come la pianifi cazione integrata e fl essibile delle vendite, consentono consegne veloci, affi dabili e sicure. Tutto a vantaggio della soddisfazione del cliente. L’attenzione verso le giacenze di sicurezza, i punti di riordino, le giacenze massime e teoriche e la determinazione dell’orario di consegna, consentono di utilizzare al meglio il capitale investito.

Soluzione • Pianifi cazione vendite a breve, medio e lungo termine; • collegamento di tutte le aree ERP per verifi care la disponibilità di materiali e prodotti; • proposta d’ordine dettagliata per l’intero orizzonte di pianifi cazione; • generazione automatica di proposte d’ordine; • controllo automatico delle giacenze; • calcolo automatico del termine di consegna.

Controllo Qualità fi n dall’inizio

Il CSB-System mette a disposizione in modo automatizzato, all’interno dei processi, un manuale di Controllo Qualità, a supporto anche delle varie certifi cazioni. I controlli qualità non sono limitati e possono essere eseguiti in modo personalizzato.

Soluzione • Piani di controllo dinamici; • gestione sistema laboratorio integrato (LIMS); • controlli in tempo reale lungo la fi liera; • collegamento integrato di tutti gli strumenti di misurazione; • organizzazione standardizzata della gestione qualità con integrazione ISO 22000, ISO 22005,

SQF, IFS, BRC, ISO 9000ff; • GLP, HACCP e altri standard; • gestione dati per etichettatura ambientale (ad esempio, CO2 -

Label, Carbon Trust Standard).

Coordinamento ottimale tra produzione e logistica

Il controllo della fi liera, di tutti i parametri di qualità e delle relative risorse consente un adeguamento rapido dei processi. Grazie alle informazioni fornite dal CSB-System, la direzione aziendale e/o i responsabili di reparto saranno in grado di reagire tempestivamente a situazioni critiche.

Soluzione • Istruzioni tecniche all’utente su come produrre; • istruzioni relative agli impianti produttivi; • rilevamento Dati Aziendali (RDA con CSB-Rack®) e Presa Mobile

Dati (PMD con M-ERP®); • collegamento di impianti e macchine; • MES (Manufacturing Execution

System); • gestione della manutenzione.

Trasparenza grazie alla rintracciabilità completa

Il CSB-System, grazie al Sistema Informativo Lotti (SIL), garantisce lo scambio dati sulla tracciabilità con fornitori, clienti e banche dati esterne come per esempio fTrace, mynetfair.

Il CSB-System mette a disposizione un manuale di Controllo Qualità in modo automatizzato.

Soluzione • Rilevamento ed elaborazione on-line dei dati del processo aziendale; • rispetto di leggi, direttive e norme; • etichettatura internazionale e identifi cazione dei prodotti; • tracciabilità completa del fl usso merci lungo l’intera fi liera; • accesso diretto a tutti i dati necessari e prodotti in caso di azione di richiamo.

Integrare con successo i partner commerciali

L’EDI integrato del CSB-System fornisce la comunicazione elettronica con fornitori e partner commerciali, rendendo lo scambio dati più veloce, più sicuro e meno dispendioso perché non richiede personale dedicato.

Soluzione • EDI per gestire lo scambio dati sia con tracciati pubblici che proprietari; • trasmissione dati via XML, EDI-

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Referente: • Dott. A. MUEHLBERGER

CSB-System Srl

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La nuova affumicatura che non lascia residui e fa bene all’ambiente

Il metodo CleanSmoke evita le sostanze nocive negli alimenti con un minore impatto ambientale rispetto all’affumicatura tradizionale. In Svezia si usa già in oltre il 90% degli affumicati

di Roberto Villa

Imetodi di affumicatura più impiegati nell’industria alimentare sono due: quello classico, che prevede l’esposizione diretta o indiretta degli alimenti al fumo generato dalla combustione di materiale legnoso, e il metodo divenuto comune negli ultimi decenni, che prevede l’introduzione di un condensato liquido di fumo per incorporazione nell’impasto, per siringatura o per assorbimento in

Secondo gli studi eff ettuati da CleanSmoke, l’aff umicatura tradizionale richiede circa 3,75 kg di legna per tonnellata di carne, mentre il fumo condensato primario del metodo CleanSmoke impiega solamente 1,9 kg di segatura di legna, sottoprodotto della lavorazione delle segherie e di altre industrie del legno (photo © Dima Beloconi).

immersione da salamoia. Esiste e si sta diffondendo sempre più in Europa un ulteriore metodo, che è simile all’affumicatura tradizionale ma si distingue per l’utilizzo di un fumo precedentemente depurato e condensato in acqua, ricostituito in forma di aerosol al momento del processo di affumicatura.

Cleansmoke: cosa è, come viene prodotto, come si utilizza

CleanSmoke1 è l’alternativa sostenibile all’affumicatura convenzionale sotto ogni aspetto. Il fumo viene pulito prima che entri in contatto con l’alimento e pertanto è privo di sostanze nocive come ceneri, catrame e Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA); per questi ultimi esistono dei limiti massimi previsti dalla legislazione europea (Reg. CE 1881/2006 e successive modifi che ed integrazioni). In questo processo innovativo di affumicatura tutti i parametri, come tempo, temperatura, umidità e velocità di circolazione dell’aria sono condizioni che si ritrovano anche nei processi convenzionali. Ecco perché CleanSmoke mantiene tutte le importanti caratteristiche di sapore, colore e conservabilità.

Per produrre CleanSmoke viene impiegata segatura non trattata dalla lavorazione del legno, che forma una brace in condizioni controllate. Il fumo che ne risulta è condensato con acqua potabile e, in seguito, fi ltrato in processi successivi, dove viene purifi cato da ceneri, catrame nonché dagli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) notoriamente cancerogeni. Ciò che resta è fumo puro intrappolato in acqua potabile. Per affumicare gli alimenti il condensato di fumo viene applicato al momento attraverso un cosiddetto generatore di fumo che utilizza solo aria compressa per ricreare un fumo stabile. Chi affumica con la tecnologia CleanSmoke può affi darsi ad un aroma di fumo assai più delicato. Inoltre, come per i buoni condimenti, si possono combinare differenti note di legno così da creare tipologie di fumo ancora più raffi nati rispetto al tipico fumo di faggio.

I benefi ci ambientali

Affumicare con fumo primario condensato genera l’80% in meno di emissioni di CO2 rispetto al fumo convenzionale. CleanSmoke non usa fi amma libera né tizzoni, e per questo non vi sono emissioni di ossidi di azoto (NOx) né di monossido di carbonio (CO). Inoltre, si impiegano solamente scarti della lavorazione del legno, ovviamente non trattati chimicamente come prescritto dalla legislazione specifi ca comunitaria, con limitato consumo di risorse idriche nella produzione del condensato di fumo.

Secondo gli studi effettuati da CleanSmoke, l’affumicatura tradizionale richiede circa 3,75 kg di legna per tonnellata di carne, mentre il fumo condensato primario del metodo CleanSmoke impiega solamente 1,9 kg di segatura di legna, sottoprodotto della lavorazione delle segherie e di altre industrie del legno.

Una tonnellata di carne affumicata con CleanSmoke richiede circa 700 kWh di energia, oltre il 90% dei quali è impiegato nella fase di produzione del condensato, con un’impronta ecologica di 120 kg di CO2 mentre l’affumicatura tradizionale richiede 1050 kWh, meno del 90% dei quali nella produzione del condensato, con un’emissione stimata di 166 kg di CO2.

La normativa applicabile

Ai fini dell’etichettatura per il consumatore finale, secondo il Regolamento UE 1169/2011 (allegato VI, parte A, comma 1), l’affumicatura tradizionale va indicata nella denominazione dell’alimento (ad esempio “pancetta affumicata”), se non già data per scontata e di comune dominio (ad esempio “stoccafi sso” o “prosciutto cotto tipo Praga”), oppure nelle menzioni aggiuntive poste immediatamente a ridosso della denominazione di vendita, corredate o meno dalla tipologia di legno da cui è originato il fumo o dalla metodologia di ottenimento dello stesso (combustione a bassa temperatura, indiretta, ecc…).

Se viene impiegato il fumo liquido, oltre a quanto scritto va inoltre indicato “aromatizzante di affumicatura” nell’elenco ingredienti (allegato VII, parte D, comma 1).

Gli aromatizzanti di affumicatura sono prodotti ed autorizzati sul mercato comunitario ai sensi di quanto prescritto nel Regolamento CE 2065/2003 e successive modifi che ed integrazioni, in base al quale questa tipologia di aromi viene defi nita come “condensato di fumo primario”, da impiegare come aromi alimentari secondo quanto disciplinato dal Regolamento CE 1334/2008 e successive modifi che ed integrazioni.

La CleanSmoke Coalition: cos’è

La CleanSmoke Coalition2, con sede a Bruxelles, ha sviluppato il marchio CleanSmoke3 da attribuire ai prodotti sostenibili e non nocivi; sta inoltre lavorando affi nché questa tipologia di aroma venga riconosciuto idoneo all’impiego negli alimenti da agricoltura biologica. Nell’ottobre del 2019 si è tenuto ad Amburgo il quarto congresso internazionale della CleanSmoke Coalition, con la partecipazione di sessanta esperti accademici e dell’industria provenienti da vari Paesi europei.

Il mercato: Germania già al 10%, Svezia oltre il 90%

In Germania circa il 10% degli alimenti già utilizza la tecnologia CleanSmoke. Peraltro, si tratta di un Paese dove l’affumicatura degli alimenti è molto popolare, con circa il 60% dei prodotti a base di carne ivi prodotti che viene sottoposta a questo trattamento. Molto più signifi cativa è la penetrazione di questo metodo in Svezia, dove si stima sia applicata a più del 90% degli alimenti affumicati.

Roberto Villa

Note

1. cleansmoke.eu 2. clean-smoke-coalition.eu 3. cleansmoke.eu/en/cleansmoke-seal

Le Nuvole, Fabrizio De André

Le Nuvole

di Giovanni Papalato

’A Çimma o éuggio (occhio) è una tasca di pancia di vitello ripiena che viene chiusa con una cucitura a mano per evitare che la farcitura esca. Dopo essere stata fatta bollire in un brodo di verdure per alcune ore in un telo di lino, viene lasciata a riposo sotto un peso. Caratteristica pietanza della cucina ligure, nasce come piatto di recupero, quindi legato alle classi meno abbienti che dovevano fare di necessità virtù, ma nel corso degli anni è diventato una prerogativa dei più ricchi.

Come un rituale, esso richiede numerose ore di preparazione associate alla diffi coltà di esecuzione della ricetta. La cima può infatti arrivare ad esplodere in fase di bollitura ed è quindi necessaria una grande attenzione da parte del cuoco. E proprio la ritualità di questi gesti tramandati e rinnovati ha affascinato talmente tanto Fabrizio De André da fargli comporre una canzone in dialetto genovese in cui narra come evitare infl ussi maligni durante la preparazione del piatto.

È dentro a “Le Nuvole”, album del 1990 che arriva sei anni dopo “Creuza de mä”, di cui sembra in parte la prosecuzione. Il lato B del disco si compone di scrittura e arrangiamenti dialettali e folk nel senso strettamente di musica etnica, mentre il lato opposto si ricongiunge con certe composizioni antecedenti e legate a forme più fedeli a espressioni europee.

È un album intenso che, come un nodo serrato, si scioglie per poi stringersi in una forma diversa unendo collaborazioni che lo accompagnano da anni come MAURO

PAGANI e MASSIMO BUBOLA assieme a quella inedita con IVANO FOSSATI.

Dentro al frutto dello scambio di scritture così eterogenee ci sono le parole di un autore che è da sempre riconosciuto tra i più importanti della cultura italiana, non solo musicale. Stratifi cata, ermetica, concreta e doppia, trucco e verità: tutto è nella poesia di De André. A partire dal titolo, il riferimento è alle Nuvole della commedia greca di ARISTOFANE, metafora dei personaggi ingombranti della nostra vita economica, politica e sociale, che oscurano il sole, proprio come normalmente fanno condensazioni di umidità nel cielo.

Un coro di cicala, poi due voci, due donne, una vecchia e una giovane, danno vita ad un intreccio mentre un arrangiamento di archi come mosso dal vento si mischia a loro. Ottocento è una geniale satira su musica da camera, un rococò melodrammatico e ridicolmente pomposo sul capitalismo sfrenato di quegli anni (cosa direbbe De André di questi?), messo in linea con quelli di ormai due secoli fa, con toni farseschi che riguardano sia il borghese capace di fare tutto e quindi in fondo nulla e il popolo sempre pronto a farsi fregare.

Un genovese che celebra la lingua napoletana, componendo di fatto un classico di quella cultura: Don Raffaè si apre e si chiude con due estratti da Le Stagioni di ČAJKOVSKIJ, e mostra ancora il genio satirico e sarcastico del suo autore. PASQUALE CAFIERO, secondino di Poggio Reale, invece di svolgere il proprio lavoro di controllo, inverte il suo ruolo in una progressione di attenzioni, diventando complice inconsapevole del camorrista, una invettiva spietata e irresistibilmente pop che non smette di essere celebrata su palchi nazionali e impianto stereo di casa, nella voce di interpreti e di persone comuni.

A concludere questo primo lato, l’ultimo brano viene composto quando ormai il disco è fi nito, inserito perché l’urgenza di espressione era estrema e irrinunciabile. La Domenica delle Salme è voce e un arpeggio materico, lungo sette minuti, interrotto come a prendere il respiro dallo strazio di un violino e poi di un kazoo, drammatici in egual misura al di là della diversa forma. Un testo devastante, drammatico e nudo nella sua verbosità, con la beffa fi nale del canto delle cicale che apre il principio dell’album.

Come fosse un ep, girato il lato inizia un viaggio sonoro e linguistico che si allontana anche dall’intensità politica della prima parte. Megu Megùn in genovese signifi ca Medioriente, ritmica che si distribuisce tra Oud, bouzouki e shannaj, raccontando di un malato che non si alza dal letto nel timore del contatto con la gente, per non rischiare di peggiorare o di innamorarsi.

Torna Napoli ne La Nova Gelosia, dove la Gelosia è la Persiana che occlude la vista dell’amata. Classica della tradizione partenopea, quasi un omaggio alla versione di MUROLO, è una delicata canzone d’amore che precede l’altro brano in genovese ’A Çimma che ha dato spunto a questo articolo.

È un brano strettamente legato alla città e alla ritualità del suo popolo, affermata dall’incrocio di ritmiche e strumenti tradizionali come la darabouka e la ghironda. È affascinante come ci sia un parallelismo perfetto tra i gesti rituali e gli ingredienti della ricetta elencati nella sua preparazione, insieme al costante crescendo musicale in cui entrano uno alla volta tutti gli strumenti.

Arriva a concludere questo ideale viaggio geografi co che attraversa luoghi e culture amate da De André con Monti di Mola, nome con cui i Galluresi indicano la Costa Smeralda, cantato assieme ai TAZENDA proprio in lingua sarda. Brano dalla melodia ancestrale che racconta un’improbabile e surreale storia d’amore tra un asino e un giovane uomo, irrealizzabile soltanto perché col paese agghindato per il matrimonio si scopre che sono cugini di primo grado.

“Le Nuvole”, cui seguirà anni dopo “Anime Salve”, l’ultimo lavoro del cantautore genovese, può sembrare disarmonico, ma in realtà vive di grande intensità coesiva nelle differenze che lo popolano. Penso ad una raccolta di foto, quasi un album per immagini di un tempo che, nella vita dell’autore ma non solo, sa di passaggio come certe nuvole sotto le quali ci agitiamo o molto più spesso manchiamo di farlo.

Giovanni Papalato

La cima alla genovese (photo © www.calendariodelciboitaliano.it).

La fi liera dalla macellazione alla distribuzione e ristorazione

Il manuale delle carni

Il volume “Il Manuale delle carni” vuole essere una guida sintetica ma completa sul comparto delle carni, trattato con un approccio di fi liera dall’allevamento alla tavola (from fi eld to fork), con particolare attenzione alla preparazione, distribuzione e confezionamento del prodotto, senza trascurare cenni al consumo in chiave di ristorazione collettiva e commerciale. Nel manuale vengono trattate le più recenti tendenze dei mercati, anche in funzione delle nuove abitudini alimentari legate al diffondersi della pandemia da Covid-19, e grande attenzione viene data alle imprese e ai consorzi di settore, scelti a campione tra il notevole numero di attori delle fi liere.

Seguono le presentazioni delle caratteristiche, nell’ambito delle principali specie, degli animali produttori di carne (in particolare bovini, suini e avicoli), le indicazioni tecniche sulle problematiche di macellazione e sui tagli industriali delle carni nelle loro differenti nomenclature, sempre con sguardo attento al benessere animale e alle garanzie di prodotto per il cliente fi nale.

Non mancano approfondimenti sulle metodologie di valutazione qualità (Griglie SEUROP) e sulle norme igienico-sanitarie (Sistema HACCP), aspetti fondamentali nel determinare la qualità delle carni immesse nei circuiti di consumo: implicazioni di food safety che oggi risultano ancora più centrali e degne di attenzione sia in funzione delle restrizioni imposte dalla pandemia, sia in merito alle attese di un consumatore sempre più attento alle condizioni igieniche dei laboratori e degli stabilimenti industriali nei quali transitano le carni, alle tecniche di confezionamento e alla loro manipolazione.

Indice

* Le carni “fresche” e “trasformate” nell’alimentazione: dalla storia all’attualità; * La fi liera delle carni dalla produzione al consumo (from fi eld to fork); * Le organizzazioni di settore nel mondo delle carni e zootecnico; * Gli animali produttori di carni “tradizionali” ad alto consumo; * Gli animali produttori di carni “tradizionali” secondarie; * La macellazione industriale; * La valutazione commerciale delle carcasse bovine, suine; * Benessere dell’animale ed eventuali infl uenze sulle carni; * La frollatura e la maturazione commerciale delle “carni rosse”; * Nomenclatura dei tagli e tecniche di cottura delle carni per la vendita e la ristorazione; * La conservazione delle carni nella distribuzione e in cucina.

FABIO GHETTI

Il manuale delle carni La fi liera dalla macellazione alla distribuzione e ristorazione

II edizione 35 pp. – € 37,00 Edagricole di New Business Media Srl ISBN: 978-88-506-5610-3 www.edagricole.it

Fabio Ghetti si è laureato in Scienze della Produzione Animale presso l’Università di Bologna e ha lavorato nello Staff della Scuola Carni e Agrozootecnica di IFOA – Centro di Formazione delle Camere di Commercio di Emilia-Romagna e Lombardia. Partecipa allo sviluppo delle attività formative con aziende del Normal Trade e della GD-GDO (tra le altre, Conad, Coop, Esselunga, Supermercati PAM, Magazzini Gabrielli, Gruppo LD). Ha progettato corsi per operatori area food e tecnici laureati nel comparto agroalimentare e ha collaborato a vari Master dell’Università di Parma. Ha svolto docenza presso istituti alberghieri ed enogastronomici, istituti agrari e associazioni Commercianti-Iscom e Confesercenti-Cescot e in vari enti di formazione in tema di food.

Jarvis, qualità certa, anzi certificata

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2017 EC Type-examination Certificate issued by PTB Braunschwieg / D

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