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Etichettatura Sostenibilità: nuovo record di vendite dei prodotti che la comunicano in etichetta

Manzo e vitello

Prezzi della carne bovina UE a livello record – Dall’inizio del 2021 il prezzo della carne bovina nell’UE è fortemente aumentato fi no a raggiungere quasi 500 €/kg nel maggio 2022, a causa della scarsa off erta a livello globale, da un lato, e del miglioramento della domanda dopo il Covid-19 dall’altro. Nelle ultime settimane, tuttavia, questo aumento sembra essersi fermato. Tra gennaio e marzo, la produzione di carne bovina dell’UE è diminuita dello 0,8% su base annua. Questo numero nasconde grandi diff erenze tra i Paesi dell’UE. Il calo del patrimonio di vacche in Francia e Germania negli ultimi anni ha avuto un impatto negativo sulla produzione di carne. L’Italia compensa il calo del patrimonio domestico aumentando le importazioni di animali vivi destinati alla macellazione principalmente dalla Francia, mentre la Spagna trae vantaggio sia dall’aumento dello stock di capi domestici sia dalle importazioni aggiuntive di animali vivi al fi ne di aumentare ancora la propria produzione. In Irlanda, le vacche da latte continuano a sostituire le vacche nutrici. Di conseguenza, alcuni Paesi dell’UE trarranno vantaggio dalla crescente domanda e dagli attuali prezzi elevati della carne bovina mentre altri no. Oltre a questi diversi percorsi da Paese a Paese, il persistere di prezzi elevati dei fattori di produzione, in particolare per i mangimi, potrà portare a macellazioni aggiuntive entro la fi ne dell’anno e ad una riduzione del peso delle carcasse, soprattutto nel processo di fi nissaggio, dove i costi dei mangimi incideranno maggiormente sulla redditività dell’azienda. Nel complesso, la produzione dovrebbe continuare il percorso discendente nel 2022 del –0,5%.

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Migliorano le esportazioni verso i mercati ad alto valore e le importazioni dal Brasile si riprendono in fretta – Tra gennaio e marzo, le esportazioni di carne bovina dell’UE sono aumentate del 6% rispetto a un livello relativamente basso nello stesso periodo del 2021. Esportazioni verso alcuni mercati di alto valore come Canada (+36%), Giappone (+61% e Regno Unito (+32%) stanno andando molto bene. Va tenuto presente che le esportazioni nel primo trimestre del 2021 sono state relativamente deboli. Anche altre destinazioni come Israele stanno prosperando, mentre Bosnia-Erzegovina, Filippine e Hong Kong stanno registrando un calo signifi cativo. Per l’intero anno, si prevede che le esportazioni di carne dell’UE aumenteranno del 4%, vincolate dalla disponibilità interna limitata e dai prezzi interni relativamente elevati. Le esportazioni di animali vivi dell’UE sono diminuite del 10% nel primo trimestre del 2022. Non sono ancora previste esportazioni senza attrito di animali vivi tra l’UE e il Regno Unito. Il commercio con la Russia è in calo. Le spedizioni verso Israele, Libano e un nuovo arrivato Egitto si stanno evolvendo positivamente. Complessivamente, nel 2022 è previsto un calo dell’8%. Si prevede che le importazioni dell’UE recupereranno del 15% nel 2022 (dopo due anni di importazioni inferiori) a causa della riapertura dei servizi alimentari nell’UE, di una più rapida ripresa dell’off erta da parte del Brasile e di ulteriori importazioni entro quota dall’Argentina.

affrontare una stagione epidemica di infl uenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) di magnitudo storica. Da ottobre 2021, 21 Paesi dell’UE sono stati colpiti da focolai di HPAI, in particolare Francia, Italia, Ungheria, Polonia e Olanda. Nonostante l’elevato numero di abbattimenti in Francia, l’impatto sulla produzione di carne è moderato: la produzione francese potrebbe aumentare dello 0,5% nel 2022. Al contrario, in Italia e Ungheria la diminuzione della produzione dovrebbe essere più marcata, del –10,5% per l’Italia e del –9% per l’Ungheria.

Un altro fattore che incide sulla produzione è rappresentato dall’aumento dei costi di produzione, con rialzi che dovrebbero durare almeno fi no alla fi ne del 2022. Infi ne, le crescenti preoccupazioni per l’ambiente, soprattutto in Belgio e Olanda, dove si stanno discutendo normative simili, tendono a spingere per una diminuzione della produzione.

Tra i maggiori produttori dell’UE, Spagna e Polonia dovrebbero aumentare la produzione nel 2022 (rispettivamente del 2,4% e del 2,5%). Nel complesso,

la produzione di pollame dell’UE dovrebbe rimanere stabile e il consumo interno dell’UE potrebbe aumen-

tare dello 0,9%. Il commercio di prodotti avicoli col Regno Unito sta tornando ai livelli precedenti la Brexit. Si prevede un aumento del 20% delle esportazioni dall’UE nel Regno Unito e le importazioni dell’UE dal Regno Unito potrebbero aumentare del 25%. A causa dell’HPAI, le esportazioni dell’UE, in particolare verso i Paesi africani e asiatici, sono vincolate da divieti regionali o nazionali. Nel complesso, le esportazioni di pollame dell’UE dovrebbero aumentare, dello 0,9% nel 2022, raggiungendo un livello del 7% inferiore alla media del 2016-19. È probabile che la ripresa dei servizi alimentari dell’UE continui a spingere le importazioni verso l’alto, come testimoniato all’inizio del 2022 dalle importazioni da Regno Unito, Brasile e Ucraina. Le importazioni dall’Ucraina sono proseguite e hanno raggiunto livelli simili a quelli degli ultimi anni. Complessivamente, le importazioni di pollame dell’UE dovrebbero aumentare del 16,5% (un livello inferiore del 4% alla media 2016-19).

Per quanto riguarda il settore suinicolo, le crescenti preoccupazioni per l’ambiente, le ridotte prospettive di esportazione, i costi di produzione elevati e la peste suina africana (PSA) spingono la produzione al ribasso. La produzione dovrebbe diminuire fortemente in Germania (–14%), in Italia (–7,5%), così come in Polonia (–14%). La Spagna, il principale produttore dell’UE, continuerà probabilmente ad aumentare la sua produzione del 3% nel 2022. Nel complesso,

si stima una diminuzione della produzione di carne

suina del 4,7%. Nel 2022, il consumo interno dell’UE potrebbe subire un calo del 3,3%, il che equivarrebbe, in media, a un consumo pari a 31,7 kg pro capite. Fonte: Short-Term Outlook Summer 2022 European Commission agriculture.ec.europa.eu/data-and-analysis/markets/ outlook/short-term_en

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