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Oceani, tutto inizia da qui
La vita sul nostro Pianeta inizia dagli oceani e per questo vanno rispettati e protetti attraverso le scelte di ogni giorno: è questo il messaggio di Marine Stewardship Council, organizzazione non profit che promuove la salute degli oceani attraverso il suo programma per la pesca sostenibile, per la Giornata Mondiale degli Oceani 2023. La Giornata Mondiale degli Oceani cade l’8 giugno ed è nata durante l’Earth Summit del 1992 a Rio de Janeiro. È stata riconosciuta ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 2008 per celebrare gli oceani e il nostro personale legame con il mare e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo essenziale che essi svolgono nella nostra vita e nella salute generale dell’ambiente.
Gli oceani ricoprono infatti due terzi del pianeta, forniscono l’ossigeno che respiriamo e il cibo di cui ci nutriamo, contengono un’immensa biodiversità per lo più ancora inesplorata e assolvono una indispensabile funzione di regolazione climatica.
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Tutti aspetti che si basano su un presupposto fondamentale: che essi siano in salute, e gli ecosistemi e le risorse in essi contenuti siano equilibrio tra loro. Un equilibrio che oggi è messo in pericolo da inquinamento, cambiamento climatico e pesca eccessiva, e che deve essere salvaguardato attraverso scelte sostenibili a tutti i livelli decisionali, consumatori, aziende, attività di pesca e istituzioni.
«Vogliamo richiamare l’attenzione di tutti sugli oceani perché la vita del Pianeta è intrinsecamente legata ad essi e perché essi non solo svolgono un ruolo fondamentale a livello ambientale, ma possono svolgere anche un ruolo cruciale nella sfida per garantire la sicurezza alimentare globale» SPIEGA FRANCESCA OPPIA, direttrice del Programma MSC in Italia. «Le Nazioni Unite stimano che i sistemi alimentari debbano aumentare la propria produttività del 70% per soddisfare una crescita di popolazione che supererà i 9 miliardi di persone nel 2050.
In questo scenario, la gestione sostenibile della pesca può fornire proteine e nutrienti ai milioni di persone che oggi soffrono di carenze nutritive o di insicurezza alimentare. Per questo motivo è necessario che tutti, dai pescatori alle aziende che operano nel comparto alimentare, dai consumatori ai governi nazionali e locali, mettano la protezione degli oceani in cima alla propria lista delle priorità».
Secondo le Nazioni Unite, gli alimenti provenienti dai sistemi acquatici, detti Blue Foods (animali, piante e alghe pescati o coltivati in ambienti marini o acqua dolce) sono degli alleati fondamentali per affrontare la sfida della sicurezza alimentare globale. Secondo una ricerca di COSTELLO et al. (2016), se tutte le attività di pesca fossero ben gestite, sarebbero in grado di produrre 16 milioni di pescato in più ogni anno, che andrebbero ad alleviare la diffusa carenza di nutrienti fondamentali quali ferro, vitamina B12 e acidi grassi Omega-3.
10 ragioni per proteggere i prodotti del mare
1 – I prodotti del mare sono ricchissimi di nutrienti Pesce e frutti di mare sono ricchi di nutrienti come zinco, ferro, vitamine A e B12 e acidi grassi Omega-3. Pesci grassi come salmone e aringhe contengono più nutrienti essenziali di noci, cereali, carne, verdure a foglia o semi, che sono più assorbiti e utilizzati meglio rispetto a quelli contenuti nelle stesse verdure e negli integratori alimentari.
2 – I prodotti del mare hanno un minor impatto ambientale Rispetto all’allevamento a terra, la pesca consuma pochissima terra o acqua, né richiede fertilizzanti o mangimi. Alcuni piccoli pesci come aringhe, sgombri e spratti, hanno emissioni di carbonio inferiori a quelle del riso e del mais, oltre a essere tra i pesci più nutrienti da mangiare.
3 – Il consumo di pesce in Italia è più alto della media europea.
Gli Italiani consumano 30 kg di pesce fresco pro capite per anno, mentre la media europea si attesta intorno ai 23 kg. Le specie più consumate nel 2020 in Italia sono state il tonno pinna gialla, il calamaro, il salmone, la cozza, il tonnetto striato e il merluzzo nordico (dati: EUMOFA). I maggiori consumatori di pesce in Europa sono i portoghesi (57 kg pro capite per anno) e i danesi (35 kg); agli ultimi posti troviamo invece ungheresi (6,5 kg) e cechi (5,7 kg).
4 – Ci sono migliaia di specie diverse da provare
Sono 2.200 le specie di pesce pescato e 600 di pesce allevato eppure la maggior parte di noi consuma le stesse poche specie. Variare le specie consumate allevia la pressione su quelle più comuni, aiutando a preservare la biodiversità.
5 – Il pesce è un’importante fonte di sussistenza
600 milioni di persone dipendono almeno in parte dal settore della pesca e dell’acquacoltura e più della metà è rappresentata da donne; la maggior parte di queste persone si trova nei Paesi in via di sviluppo. A essere coinvolte nel settore primario della pesca sono invece 58,8 milioni di persone secondo la FAO.
6 – La domanda di pesce raddoppierà entro il 2050 Per soddisfare una domanda in continua crescita è necessario sostenere pratiche di pesca sostenibile e un allevamento responsabile di prodotti ittici.
7 – Pescando meglio si pesca di più Pescare sostenibilmente e porre fine alla pesca eccessiva potrebbe far aumentare la produzione annuale globale di pesce di 16 milioni di tonnellate, sufficienti a soddisfare il fabbisogno proteico di 72 milioni di persone in più all’anno.
8 – Mangiamo pesce da quasi 2 milioni di anni
Le prime prove del consumo di pesce da parte di un essere umano risalgono a 1.95 milioni di anni fa e sono state ritrovate in Kenya. È in questo periodo che gli esseri umani con un cervello più grande hanno iniziato a evolversi.
9 – Il pesce è una parte importante della tradizione culturale e religiosa Tradizionalmente, il pesce viene consumato il Venerdì Santo dai Cristiani, mentre nell’Ebraismo il pesce è un simbolo di fertilità e fortuna che si mangia durante il Capodanno ebraico.
10 – Tutti noi possiamo proteggere gli oceani
Come? Scegliendo di consumare prodotti ittici da pesca sostenibile, come quelli riconoscibili dal marchio MSC. Supportando i pescatori che implementano pratiche di pesca sostenibili su base scientifica si permette agli oceani di prosperare per il bene delle generazioni future.
Fonte: MSC Marine Stewardship Council
1. Radio Food Podcast
Radio Food Podcast (radio-food.it) è la prima formula di podcast in streaming tutta incentrata sul cibo. Una meraviglia! Tra le tante cose belle i podcast della giornalista
LUCIANA SQUADRILLI per la rubrica “MetePocoNote”. Un diario di viaggio per veri appassionati di curiosità. Una serie podcast sui viaggi che vorreste fare, ma ancora non conoscete e che Luciana vi porta a scoprire attraverso itinerari fatti di arte, cultura, curiosità storiche e ottime indicazioni enogastronomiche. Link: spreaker.com/ show/metepoconote (photo © radio-food.it).
2. EUMOFA e sbarchi
All’interno del portale di EUMOFA, l’Osservatorio europeo del mercato dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (eumofa.eu) sono disponibili i dati su base annuale degli sbarchi. Per sbarchi si intende sia la quantità di prodotti ittici al loro primo sbarco a terra in un dato Paese, effettuato dalle imbarcazioni di pesca indipendentemente dalla nazionalità dell’imbarcazione, sia i prodotti ittici sbarcati dalle imbarcazioni di un Paese UE in un Paese non UE. I dati sugli sbarchi sono riportati in peso netto e in euro.
3. Scampo Pescheria Modena
Sia chiama Scampo Pescheria Moderna ed è a Bologna (scampopm.com). Si articola come pescheria e ristorante ed è strutturata anche per acquisti on-line, ritiri a in negozio e consegne a domicilio. Noi seguiamo Scampo su instagram.com/scampo.pm, dove si racconta l’anima di un business decisamente contemporaneo che comunica in modo efficace e piacevole, indirizzato ad un target giovane. Bravissimi!
4. La ricciola di Kingfish Zeeland
Scoperta al Seafood Expo Global a Barcellona, la ricciola oceanica (Seriola lalandi), allevata sulla costa olandese dello Zeeland da Kingfish Zeeland è un prodotto di qualità premium. Il sito it.kingfish-zeeland.com è ricco di informazioni dettagliate sull’allevamento e sull’azienda e veramente ben fatto è il feed di instagram.com/dutchyellowtail (photo © @maaike_hk)