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SOSTENIBILITÀ Ambiente marino, problematiche e soluzioni

La Federazione

In presenza di un problema serio come l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico serve agire al più presto possibile. Le problematiche di inquinamento dell’ambiente marino sono svariate, compresa la consapevolezza che ad oggi la “nanoplastica” ad esempio sia entrata nella catena alimentare. Per questo è necessario abbandonare la propaganda e agire per garantire la sopravvivenza del pianeta.

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La Sicilia è al centro del Mediterraneo e sembra corretto che sia la Regione siciliana a promuovere un tavolo tecnico del Mediterraneo per affrontare seriamente le soluzioni a problemi comuni. L’inquinamento è un problema di tutte le fasce costiere del Mediterraneo ed occorre attuare strategie comuni per giungere agli obiettivi e garantire le migliori soluzioni.

Senza la cooperazione di tutte le nazioni mediterranee, il Mare Nostrum non potrà essere salvato. La caratteristica di mare chiuso, l’inquinamento e i cambiamenti climatici hanno già messo a rischio la salvaguardia delle biodiversità presenti nei nostri mari: non riusciamo a salvaguardare le specie autoctone e sono già affluite specie aliene che trovano ottimo habitat per proliferare, anzi molte di queste possono essere oggi considerate in qualche modo “stabili”.

Vi è quindi la necessità di promuovere l’istituzione di una task force per monitorare l’intera costa italiana, da estendere in partenariato a tutta la fascia costiera Mediterranea, al fine di individuare e mappare tutti gli scarichi fognari abusivi, gli scarichi abusivi nei fiumi, non ultimo, attuare il monitoraggio degli impianti di depurazione fatiscenti che scaricano i reflui direttamente a mare.

L’attuazione di dette misure restituisce la corretta balneabilità della fascia costiera, restituisce la fruibilità del mare alla cittadinanza, genera ulteriori evoluzioni di attività produttive nella coltivazione di molluschi e crostacei, soluzioni alternative che consentono la cooperazione e la sopravvivenza delle marinerie locali e sono in grado di sopperire alle difficoltà meteorologiche ed ai fermi pesca imposti da Bruxelles, che di fatto rispondono alle caratteristiche dei mari del Nord Europa, ma non tengono conto delle condizioni naturali delle singole fasce costiere italiane. Errori questi che, di fatto, hanno dimezzato le flotte di pesca e la sopravvivenza delle marinerie locali.

In merito ai problemi legati al cambiamento climatico, con una collaborazione tra l’Università degli Studi di Palermo (UNIPA) e la Federazione Armatori Siciliani, l’ingegner VINCENZO FRANZITTA di UNIPA ha elaborato un brevetto industriale per la produzione di energia elettrica ricavata dal moto ondoso e dalla corrente marina, cablata e collegata ad una cabina di trasformazione elettrica dotata di batterie di accumulo di nuova generazione, in grado di conservare l’energia pulita per usufruirne nel periodo diurno/notturno.

Ulteriore apporto di energia pulita deriva da mini impianti eolici distribuiti in banchina e altri pannelli fotovoltaici ubicati sulle coperture degli edifici, in grado di rendere autonoma un’intera struttura portuale. In prossimità della cabina di trasformazione e nelle immediate vicinanze della banchina necessita riservare un’area per ubicare le postazioni di carica elettrica dei robot marini, di cui il brevetto industriale dell’ing.

PIERLUCA MARTORANA

L’utilizzo dei robot marini consente di prendere visione dei fondali; essi sono in grado di rilevare l’inquinamento ambientale marino grazie all’installazione di telecamera, sensori per il rilevamento degli inquinanti e per la misurazione della radioattività.

I robot operano sia in superficie sia in profondità ed avvistano gli ostacoli, modificando la rotta programmata in caso di malfunzionamento e/o perdita di operatività, sono facilmente rintracciabili e recuperabili. I dati rilevati nel tratto di intervento in mare vengono trasmessi tempestivamente alla postazione a terra sul PC dell’Università e alla postazione operativa di intervento, denominata piattaforma multifunzionale

I rilievi danno origine alla mappatura automatica sul monitor dei PC e consentono agli operatori tecnici la programmazione del tipo di intervento da adottare per la corretta bonifica marina.

Per completare l’intervento di bonifica ambientale e/o disinquinamento, interviene la citata piattaforma multifunzionale, brevetto industriale del perito industriale NATALE PIPITONE, presidente della Federazione Armatori Siciliani della Provincia di Palermo (federazionearmatoripalermo.flazio.com). La piattaforma multifunzionale può essere alimentata con motori elettrici di nuova generazione e/o con motori tradizionali e, grazie all’energia accumulata in cabina di trasformazione, questa viene trasferita a bordo per rendere operativa la piattaforma multifunzionale, se alimentata con motori elettrici.

La piattaforma multifunzionale è in grado di rispondere alle giuste soluzioni di intervento per l’inquinamento e la bonifica marina, è attrezzata per la pulizia dei fondali, per la tutela del patrimonio archeologico sommerso e/o il recupero dei beni, per gli studi della biologia marina, per l’acustica e il comportamento ai campi elettromagnetici nello studio del comportamento della fauna e flora marina, per le immersioni subacquee e/o scuola sub professionale; inoltre, è equipaggiata per il primo soccorso, il servizio antincendio FIFI System, il servizio raccolta dei rifiuti solidi (plastica e microplastica, legname, ecc…) e il recupero dei liquami o reflui. Infine, è equipaggiata per l’ossigenazione e la sanificazione delle acque marine ripristinando il PH naturale ed è dotata anche del servizio REC-OIL antinquinamento.

La piattaforma multifunzionale è corredata poi di un sistema di bloccaggio orizzontale e verticale che consente l’accoppiamento di ulteriori piattaforme per la realizzazione di un campo operativo in mare. Va sottolineato pure che la piattaforma multifunzionale, grazie alla sua configurazione, ha un pescaggio minimo per consente di operare nelle immediate vicinanze della costa. Sulla copertura della piattaforma sono posizionati i pannelli fotovoltaici e i pannelli del solare termico, al fine di garantire l’apporto di energia elettrica e termica per l’autonomia delle funzionalità della stessa.

A supporto della piattaforma operano in dotazione una o più bettoline che consentono il trasferimento a terra dei rifiuti recuperati in mare nel rispetto del Codice dei rifiuti. Per lo sbarco a terra delle materie prime recuperate in mare è necessario il coordinamento con gli operatori locali e/o l’ente che dipana il trattamento dei rifiuti, nel rispetto delle normative vigenti in materia di rifiuti normali e/o speciali.

Attualmente sono state applicate e attuate soluzioni palliative, assegnando il compito del recupero dei rifiuti in mare alle marinerie locali, ma va evidenziato che le imbarcazioni omologate per la pesca non sono idonee, in quanto non hanno le dotazioni specifiche e/o le apparecchiature per la soluzione per il corretto intervento sulle problematiche dell’inquinamento.

Non si può relegare ai pescatori la soluzione dell’inquinamento marino e/o la conoscenza del Codice dei rifiuti e/o la corretta applicazione professionale in un settore che richiede personale specializzato. Per il recupero degli inquinanti e la corretta bonifica ambientale e/o disinquinamento marino è necessario attuare una giusta salvaguardia delle nostre coste e dei nostri mari come è certo questo progetto innovativo che, oltre a rispondere alla corretta applicazione delle norme, è mirato alla salvaguardia dell’ambiente, della fl ora e della fauna marina.

Fonte: Federazione Armatori Siciliani Provincia di Palermo

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