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Al via il nuovo strumento finanziario di sostegno ai settori pesca e acquacoltura FABO S.I., FEAMPA 2021-2027
di Chiara R. Zaccaroni
Al salone milanese Tuttofood edizione 2023 abbiamo incontrato GIACOMO e MARCO FABBRI, imprenditori di FABO S.I., società di consulenza dedicata ai Finanziamenti a Fondo Perduto a livello regionale, nazionale ed europeo. La sede di FABO è a Massa Lombarda (RA) e nei 30 anni di esperienza nell’attività specifica di consulenza ha individuato nelle micro, piccole, medie e grandi imprese che utilizzano gli investimenti con la capacità di poter gestire una crescita di medio-lungo periodo il proprio interlocutore. Obiettivo coadiuvare le aziende — con un focus particolare sul settore agroalimentare e ittico — ad ottenere contributi pubblici da utilizzare per i propri investimenti produttivi. È nata così, da una chiacchierata sulla crescita che coinvolgerà il settore ittico nei prossimi anni, un’utile intervista sui prossimi finanziamenti a fondo perduto.
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Marco, ora che si sta concludendo la programmazione del FEAMP 2014/2020 è possibile tirare le somme del lavoro fatto in questi anni da FABO per fornire supporto alle aziende ittiche. Ce ne parli?
«Entro il 31/12/2023 dovranno essere rendicontate tutte le spese del programma FEAMP 2014/2020, quindi in questo momento le aziende che hanno avuto accesso ai fondi stanno chiudendo tutti i piani di investimento, mentre le Regioni stanno verificando le rendicontazioni a saldo dei progetti e procedendo con i sopralluoghi in sito per il pagamento finale dei contributi. Per FABO il FEAMP ha rappresentato un settennato di consolidamento in termini di sostegno alle imprese e professionalità, in cui l’aumento dei clienti e delle figure interne alla nostra azienda ci ha permesso di operare sui bandi di settore in 14 regioni italiane. Per quanto riguarda i bandi relativa alla trasformazione e commercializzazione del prodotto in alcune regioni rappresentiamo sia in termini numerici che di volume di investimenti un’alta percentuale delle domande presentate».
Che tipo di opportunità rappresenterà il FEAMPA 2021/2027 per il comparto ittico?
«In seguito all’adozione dell’Accordo di partenariato 2021-2027 con l’Italia a fine 2022, la Commissione europea ha adottato il programma del FEAMPA – Fondo europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura per attuare la politica comune della pesca dell’UE (PCP) e le priorità politiche dell’UE delineate nel Green Deal. È proprio di questi giorni il nuovo accordo tra Regioni e Ministero sia sulla ripartizione dei fondi, sia sui ruoli che gestiranno in autonomia Regioni e Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. I fondi a disposizione per lo sviluppo del settore ittico sono più o meno gli stessi che sono stati messi a disposizione con il FEAMP, ovvero 518 milioni di euro europei, a cui se ne aggiungeranno altrettanti nazionali e regionali per arrivare ad un totale di più di 1 miliardo di euro. C’è una suddivisione regionale con una prevalenza di fondi destinati alle Regioni del Sud, come per esempio la Sicilia che avrà 58 milioni, la Puglia 41 milioni, la Campania 35 milioni, godendo di cifre molto elevate al fine di incentivarne lo sviluppo; ma anche le regioni del Nord mantengono la stessa disponibilità di fondi distribuita nella programmazione precedente, sia ad esempio l’Emilia-Romagna che, in particolare, il Veneto. Il FEAMPA, ancora più del FEAMP, continua a puntare molto sullo sviluppo dell’ac- quacoltura perché sia in Italia che in Europa ci sono sempre meno risorse naturali, mentre la domanda di pesce e prodotti ittici a livello mondiale è in continuo aumento. Per questo è divenuto necessario investire nel settore dell’acquacoltura che, in prospettiva futura, sarà il settore che sosterrà il comparto ittico.
In Italia però non è ancora semplice investire in acquacoltura per tutta una serie di motivazioni legate alla presentazione delle domande e alla disponibilità delle posizioni a mare. Il Programma Nazionale a questo proposito auspica che siano snellite le procedure e quindi risolte le principali problematiche a cui stanno facendo fronte le aziende, per incentivarne lo sviluppo e la produzione futura nazionale.
FABO è specializzata nella presentazione delle pratiche per l’accesso ai fondi UE, Nazionali e Regionali di tutto il settore ittico, sia per le aziende che commercializzano e trasformano il prodotto ittico sia per investimenti legati allo sviluppo della piscicoltura e dell’acquacoltura sostenibili. Secondo noi, per lo sviluppo dell’economia del comparto, sarà fondamentale sensibilizzare i clienti che vogliono investire nella produzione, sulla qualificazione del prodotto attraverso marchi di qualità e di zona, a tutela del prodotto ittico italiano. La battaglia, secondo noi, non dovrà essere sull’immissione sul mercato di un prodotto a prezzo più basso — nei confronti dei prodotti ittici delle altre nazioni europee ed extra UE — ma sul riconoscimento di un prezzo più alto in funzione dei controlli e della qualità prodotta e introdotta, sul mercato nazionale e estero.
Fondamentale sarà quindi non solo investire sugli stabilimenti e sugli impianti produttivi, di allevamento o trasformazione, ma anche seguendo una strategia di creazione di Disciplinari — come per i salumi, formaggi o il vino — che evidenzino la maggior qualità e sostenibilità del prodotto ittico italiano. Nieddittas per esempio — la CPA Soc. Cooperativa sarda — ha qualificato un marchio che è diventato sinonimo di qualità riconosciuto a livello nazionale e europeo e che distingue il prodotto made in Italy rispetto a quello di Paesi che all’estero allevano senza applicare gli stessi controlli che applichiamo in Italia, in funzione del consumatore.
La corsa secondo noi dovrà essere fatta verso la qualità e la sostenibilità. Sarà difficile spendere i soldi stanziati per gli investimenti in acquacoltura nel FEAMPA perché è sicuramente più facile trasformare un prodotto che arriva dall’estero piuttosto che allevarlo. D’altra parte in Italia non abbiamo una produzione ittica capace di soddisfare il fabbisogno nazionale e le aziende che hanno necessità di mantenere la catena distributiva hanno bisogno del prodotto estero. Fattori questi che sottolineano quanto sia strategico investire in acquacoltura e piscicoltura sostenibile oggi, per generare un’economia sempre più circolare e competitiva anche rispetto ai mercati esteri, in futuro».
Come si devono muovere le aziende che voglio impiantare o ampliare i propri stabilimenti di piscicoltura?
«Prima di tutto, se stiamo parlando di mare, devono chiedere le Concessioni demaniali per ottenere lo spazio a mare e le autorizzazioni per poter svolgere quell’attività. È molto più semplice richiedere le autorizzazioni per creare impianti di miticoltura a mare che quelle per gli impianti di piscicoltura a mare a causa del differente impatto ambientale che producono. Per questo motivo in Italia è molto complicato ottenere i nulla osta per l’avvio delle attività di piscicoltura, ma con le giuste accortezze anche la piscicoltura può essere sostenibile per l’ambiente ed è proprio per questo che l’Europa evidenzia la necessità di snellire la burocrazia per l’avviamento degli impianti italiani, al fine di rispondere alla richiesta di prodotto sempre crescente ma anche alla necessità da parte dei Paesi Membri di essere sempre più autonomi dal resto del mondo. In Italia è quindi strategico trovare la giusta media tra la necessità di produrre e la necessità di mantenere un ambiente sano. A questo punto, una volta ottenute le autorizzazioni, avendo il progetto realizzato e prima di affrontare l’investimento — dato che l’Unione Europea e la nazione italiana hanno i fondi per sostenere le aziende — la FABO può intervenire per guidare l’azienda all’accesso dei finanziamenti del 50% a fondo per- duto previsti dal nuovo ordinamento del FEAMPA. Questi fondi sono destinati anche per la costruzione di impianti a terra e quindi per le industrie di trasformazione e commercializzazione, sia per il rinnovo tecnologico che per l’ampliamento o la costruzione di nuovi stabilimenti. Anche qui, una volta visto il progetto, FABO affianca le aziende per la partecipazione ai bandi di accesso ai fondi».
Come si devono muovere le aziende che voglio impiantare o ampliare i propri stabilimenti di miticoltura?
«Questa procedura è molto più semplice perché gli impianti di mitilicoltura hanno un impatto ambientale inferiore e molto più sostenibile rispetto alla piscicoltura.L’azienda, in questo caso, richiede la Concessione demaniale per creare gli impianti e, una volta ottenuta, col progetto già approvato, viene affiancata da noi per la presentazione del bando per la richiesta dei fondi. Diversa è la procedura per le aziende che vogliono ampliare o creare impianti di acquacoltura a terra come per esempio le troticolture, dove una volta ottenute le autorizzazioni, anche qui intervengono questioni ambientali importanti, basta avere la disponibilità di terreni e il progetto di realizzazione dell’impianto».
Quali sono le priorità del nuovo programma FEAMPA 2021/2027?
«Sono 4:
1. la prima riguarda il finanziamento di attività dedicate alla pesca e alle attività correlate come per esempio il monitoraggio, per le quali l’Unione Europea ha stanziato 258 milioni di euro;
2. la seconda priorità riguarda gli investimenti legati all’acquacoltura ed alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e acquacoltura con uno stanziamento da parte dell’UE di 180 milioni di euro;
3. la terza priorità riguarda i finanziamenti di preparazione all’approccio CLLD, i FLAG, che agiscono sulla promozione e sullo sviluppo locale di tipo partecipativo nei territori marittimi, con uno stanziamento di 51 milioni di euro;
4. la quarta priorità destina 7 milioni di euro alle attività di sorveglianza e sicurezza marittima e 31 milioni di euro per il supporto tecnico alla programmazione FEAMPA 2021/2027». Alle cifre sopra indicate vanno aggiunti i fondi messi a disposizione sulle medesime priorità dal Ministero dell’Agricoltura e dalle Regioni.
Chiara R. Zaccaroni
FABO S.I. Srl
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Telefono: 0545 84488
E-mail: info@fabosi.it
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