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Poggio Diavolino, galline di razze antiche e uova colorate Massimiliano Rella

gratifi cante e i risultati sono tangibili e pressoché immediati. Per questo motivo, e per una questione di qualità del prodotto, tutti i ripieni sono realizzati nel pastifi cio — persino le patate per gli gnocchi, vengono pelate una ad una! — non si utilizzano semilavorati e vengono impiegate quasi esclusivamente materie prime reperite nelle prossimità della cooperativa.

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Anche il catalogo aziendale mostra un certo legame col territorio, con formati e ripieni che richiamano la tradizione regionale e i prodotti agricoli tipici locali. Ma è anche frutto di una certa creatività degli operatori, che spesso utilizzano le eccedenze del mercato locale, evitando così sprechi e dando vita a piatti originali e tutt’altro che scontati: un’economia circolare che, seppur in un microcosmo, genera un meccanismo virtuoso.

«La pasta, per noi, è stata una straordinaria scoperta. L’inizio molto faticoso e impegnativo ci ha fatto capire che dietro un buon prodotto c’è una grande fatica. Ci ha costretti ad investimenti costosi e percorsi formativi che non immaginavamo. Abbiamo anche avuto la disponibilità di un altro pastifi cio importante che, anziché vederci come concorrenti, ci ha voluto dare una mano ad introdurci in un mondo che per noi era completamente nuovo. Ma col tempo A sinistra: la pasta secca del Pasteto, fatta con grani antichi selezionati, abbinata ai sughi sempre preparati nel laboratorio del Pasteto. In basso: a sinistra, la pasta fresca è venduta sia sfusa, con un termine di consumazione di 14 giorni, sia in confezioni chiuse in atmosfera protettiva, con una shelf-life di due mesi. A destra, una selezione di gnocchi di patate e pasta ripiena, del Pasteto con casoncellini, agnolotti, quadrotti, spicchi….

si stanno ripagando tutti gli sforzi», dichiara con orgoglio FRANCESCO MANZONI, da sempre a capo del pastifi cio, che aggiunge: «la produzione di pasta ci è apparso un lavoro molto adatto agli obiettivi di rinascita professionale che ci poniamo come scopo nella cooperativa e avevamo ragione».

Ci sono spazi per crescere e fare ancora molto altro. I prossimi passi saranno sul fronte degli investimenti in marketing e promozione, senza mai perdere di vista il fatto che, oltre al rientro economico, al centro dell’impresa ci debbano essere la vita, l’individuo, l’uomo.

Guido Guidi

Salumifi cio San Michele è campione dell’export secondo il Sole 24 Ore

C’è anche Salumifi cio San Michele nella lista dei Campioni dell’export 2022 stilata dal Sole 24 Ore in collaborazione con il portale on-line di analisi dei dati Statista. L’elenco vuole riconoscere e premiare le 200 aziende italiane che, nel diffi cile anno 2020, si sono distinte per la loro quota di prodotti esportati. Tanti i settori presi in considerazione: dal meccanico, al farmaceutico al chimico fi no ad arrivare, naturalmente, all’alimentare.

San Michele appare al 164o posto nella classifi ca. L’azienda ha concluso il 2020 con una quota export superiore al 49%, per un valore di fatturato di circa 20 milioni di euro. San Michele esporta prosciutti e salumi di qualità in numerosi paesi, tra cui la quasi totalità dell’Europa oltre a USA, Russia, Canada, Argentina e Giappone. Nel 2020, seppur vincolati dalla pandemia, sono approdati oltre oceano anche in Messico e Uruguay.

La storia del Salumifi cio San Michele ha inizio più di 40 anni fa a San Michele Tiorre (Felino), alle porte di Parma, nel cuore della Food Valley. Nasce come prosciuttifi cio nel 1978 ad opera della famiglia Cremonesi, che ancora oggi ne è proprietaria. Nel corso degli anni allo stabilimento storico si sono aggiunti prima lo stabilimento di Langhirano, poi quello di Offanengo, dedicato al disosso e alla logistica, infi ne, un secondo impianto sempre a Langhirano, dedicato all’affettamento. La tradizione e l’esperienza acquisite hanno portato l’azienda ad integrare completamente tutte le fasi di lavorazione e produzione dei prosciutti. Grazie a questi ampliamenti, San Michele produce oggi circa 800.000 prosciutti all’anno, di cui 60.000 Parma DOP.

Nei parametri presi in considerazione nello stilare la classifi ca, oltre ai dati economici certifi cati, le imprese sono state selezionate per l’offerta di prodotti di alta qualità ed unici, per la capacità di storytelling e di comunicazione delle eccellenze made in Italy e per la valorizzazione della sostenibilità di prodotto e di fi liera (photo © facebook.com/salumifi ciosanmichele).

>> Link: san-michele.it

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