A sinistra: la pasta secca del Pasteto, fatta con grani antichi selezionati, abbinata ai sughi sempre preparati nel laboratorio del Pasteto. In basso: a sinistra, la pasta fresca è venduta sia sfusa, con un termine di consumazione di 14 giorni, sia in confezioni chiuse in atmosfera protettiva, con una shelf-life di due mesi. A destra, una selezione di gnocchi di patate e pasta ripiena, del Pasteto con casoncellini, agnolotti, quadrotti, spicchi….
gratificante e i risultati sono tangibili e pressoché immediati. Per questo motivo, e per una questione di qualità del prodotto, tutti i ripieni sono realizzati nel pastificio — persino le patate per gli gnocchi, vengono pelate una ad una! — non si utilizzano semilavorati e vengono impiegate quasi esclusivamente materie prime reperite nelle prossimità della cooperativa. Anche il catalogo aziendale mostra un certo legame col territorio, con formati e ripieni che richiamano la tradizione regionale e i prodotti agricoli tipici locali. Ma è anche frutto di una certa creatività degli operatori, che spesso utilizzano le eccedenze del
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mercato locale, evitando così sprechi e dando vita a piatti originali e tutt’altro che scontati: un’economia circolare che, seppur in un microcosmo, genera un meccanismo virtuoso. «La pasta, per noi, è stata una straordinaria scoperta. L’inizio molto faticoso e impegnativo ci ha fatto capire che dietro un buon prodotto c’è una grande fatica. Ci ha costretti ad investimenti costosi e percorsi formativi che non immaginavamo. Abbiamo anche avuto la disponibilità di un altro pastificio importante che, anziché vederci come concorrenti, ci ha voluto dare una mano ad introdurci in un mondo che per noi era completamente nuovo. Ma col tempo
si stanno ripagando tutti gli sforzi», dichiara con orgoglio FRANCESCO MANZONI, da sempre a capo del pastificio, che aggiunge: «la produzione di pasta ci è apparso un lavoro molto adatto agli obiettivi di rinascita professionale che ci poniamo come scopo nella cooperativa e avevamo ragione». Ci sono spazi per crescere e fare ancora molto altro. I prossimi passi saranno sul fronte degli investimenti in marketing e promozione, senza mai perdere di vista il fatto che, oltre al rientro economico, al centro dell’impresa ci debbano essere la vita, l’individuo, l’uomo. Guido Guidi
Premiata Salumeria Italiana, 1/22