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adeSports: non chiamateli videogiochi - Ruben Cazzola

eSports: non chiamateli videogiochi

DA QUESTO NUMERO SALUTEPERTUTTI.IT OSPITA LA RUB-RICA, CHE DARÀ SPAZIO, A VOLTE ANCHE IN MODO NON CONVENZIONALE, AD ARGOMENTI DI COSTUME, SPORT, SOCIETÀ, CINEMA E MOLTO ALTRO. TEMPO DI LETTURA TOTALE: 4 MINUTI.

Inauguro la rubrica parlando di qualcosa che forse non tutti conoscono: gli eSports.

Con eSports si intende il giocare videogiochi a livello competitivo organizzato e professionistico. Chi pratica questi sport virtuali è riconosciuto come un vero e proprio professionista, che partecipa a competizioni in cui è possibile vincere premi sotto forma di somme di denaro (tanto denaro). Non si tratta quindi solo di un passatempo, ma di un vero e proprio lavoro: le squadre e i giocatori di eSport si allenano infatti costantemente, proprio come fanno gli sportivi.

I giochi che ne fanno parte solitamente sono multigiocatore. I generi più comuni sono strategici in tempo reale (RTS), picchiaduro, sparatutto in prima persona (FPS), Massively multiplayer online (MMO), giochi di guida, Multiplayer Online Battle Arena (MOBA).

Tutto è iniziato con Spacewar, un videogioco prodotto nel 1962 dal Massachussets Institute of Tecnhology in cui lo scopo dei due giocatori era guidare delle navicelle spaziali attratte da un buco nero luminoso posto al centro della mappa con l’obiettivo di distruggere l’avversario. Nel 1972 l’Università di Stanford ha organizzato un torneo di Spacewar tra i suoi studenti. 24 partecipanti che si sono sfidati per provare a vincere il premio messo in palio: un abbonamento annuale a Rolling Stone.

Se all’inizio questa pratica era vista più come un passatempo tra smanettoni e “nerd”, con il tempo gli esports si sono evoluti di pari passo con la tecnologia e hanno iniziato a coinvolgere sempre più persone, affermandosi come fenomeno internazionale tramite l’organizzazione di campionati e tornei e aumentando vertiginosamente il numero dei fan. Oggi ci si riferisce agli eSports come un’industria strutturata che genera milioni di euro (è stato calcolato che il giro d’affari che li riguarda, in futuro toccherà il miliardo di dollari, mentre attualmente si aggira sui 60 milioni).

Quali sono i titoli più giocati a livello competitivo? Tra i videogiochi, quelli con il maggior numero di tornei professionistici organizzati e numero di spettatori sono:

Dota 2 League of Legends (LoL) Counter-Strike: Global Offensive StarCraft II Heroes of the Storm

La nazione che più di tutte ha fatto scuola nel rendere i videogiochi pratiche sportive professionistiche è la Corea del Sud, grazie alla sua innata propensione per le infrastrutture di rete e tecnologia digitale.

Questo ha fatto in modo che si sviluppasse, con il tempo, una vera e propria industria capace di supportare giocatori professionisti, attirare sponsor da tutto il mondo e adRuben Cazzola

Social Media Manager, Edizioni Scripta Manent

Spacewar - il primo vedogioco, 1962. (fonte: https://www.wemedia.it/spacewar-344.html).

Rolling Stone Magazine, 1972. (fonte: https://www.meremart.com/rolling-stone-august-3-1972-issue-114.html).

L'evento di eSport dal vivo più visto è avvenuto nel 2005 quando circa 120.000 persone hanno riempito le spiagge di Busan, in Corea del Sud, per vedere SK Telecom T1 e il rivale KT giocare per il campionato StarCraft Proleague. (fonte: https://twitter.com/fionnonfire/status/1379080010053513222).

I ragazzi che compongono il celebre Team Liquid. (fonte: https://estnn.com/it/lol-2021pre-season-classifiche-lcs-power/).

Il team italiano Qlash durante la premiazione, lo scorso 5 Ottobre, degli Oscar degli ESports, gli Italian Esports Award. (fonte: https://www.open.online/2021/10/06/esports-luca-pagano-team-qlash-intervista/).

• https://www.ultimouomo.com/guida-ufficiosa-esports-league-of-legends-starcraftfortnite/# • https://esportsonline.it/quali-sono-teamesport-piu-forti-al-mondo/ • https://repositories.lib.utexas.edu/bitstream/handle/2152/28652/SNAVELY-MA-

STERSREPORT-2014.pdf?sequence=1&isAll owed=y • https://esports.gazzetta.it/news/23-042021/videogiochi-e-olimpiadi-e-fatta-annunciata-la-olympic-virtual-series-esports-62853 • http://www.ultimouomo.com/gli-esportssono-una-cosa-seria/ • https://www.mcesitaliaesport.it/esportnews/migliori-team-esport-italia/ dirittura far trasmettere le finali dei tornei più importanti in diretta sulla TV nazionale. Tra gli eventi di maggior successo si ricorda la finale della Starcraft Proleague Championship del 2005, la quale si stima sia stata seguita da 120.000 persone.

Quali sono e da dove provengono i migliori “e-team”?

Tra i team più importanti ci sono i Newbee, formazione cinese attiva su Dota 2 e in passato su League of Legends, Warcraft III ed Hearthstone.

Dagli Stati Uniti arriva invece il FaZe Clan, inizialmente nato come FaZe Sniping. È tra i team più conosciuti al mondo, anche per via dell’infinito numero di competizioni e titoli sulle quali è attiva, tra questi: Call of Duty, Counter-Strike, FIFA, Fortnite, Tom Clancy’s Rainbow Six.

Una delle migliori squadre d’Europa è il team Astralis, fondato in Danimarca.

Altri due team leggendari degli eSport sono: Team Liquid, proveniente dai Paesi Bassi, e gli svedesi Fnatic. Queste due squadre sono quelle che arruolano i migliori videogiocatori del mondo. Un po’ come il Paris Saint-Germain degli eSports.

Qual è la situazione in Italia?

In Italia non abbiamo mai avuto una cultura del gaming come in Corea, Cina o nei paesi nordici europei, dove si sono radicate delle tradizioni legate ai videogiochi che nel tempo si sono evolute.

Nel nostro paese spesso il videogiocatore era visto solamente come un bambino che gioca. Per fortuna questa visione sta cambiando. Oggi siamo al secondo posto in Europa dopo la Spagna per numero di appassionati: 6 milioni di persone, uomini e donne, si dichiarano fan degli eSports e del gaming. Oggi possiamo vantare anche noi team di successo. Tra i tanti ne citiamo alcuni che stanno scalando rapidamente le classifiche internazionali:

Qlash - Fondato nel 2017 da Luca Pagano e Eugene Katchalov, vanta più di ottanta giocatori professionisti sotto contratto e copre il mondo degli eSports a 360°. Da FIFA a Vainglory, da StarCraft a Hearthstone. E’ considerato uno dei team più promettenti al mondo, ed è stato il primo in Italia a partecipare al Dreamhack di Austin.

YDN Games - Un team nato nel 2019 a Roma, città dove ha sede attualmente, che si concentra soprattutto su League of Legends.

HSL Esport - HSL (Hic Sunt Leones) è uno dei team esports con i migliori risultati in rapporto tra l’età dell’organizzazione e il livello dei risultati ottenuti. Forbes lo ha anche inserito nella Top 8 dei team di maggior valore, e più redditizi, in Italia, con una stima dei ricavi nel 2019 sui 90.000 euro e un valore che si aggira intorno ai 400.000 euro.

Questi sono solo alcuni dei team professionisti, ma grazie all’espansione del fenomeno e-Sports nel suo complesso, il numero di squadre professionistiche è inevitabilmente destinato ad aumentare con il tempo.

Gli e-Sports sono diventati una realtà sportiva con cui fare i conti, basti pensare che a ridosso delle scorse Olimpiadi di Tokyo, per la prima volta nella storia, Il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) ha annunciato la Olympic Virtual Series (OVS), cinque tornei di videogiochi che si sono svolti dal 13 maggio al 23 giugno. I titoli della Olympic Virtual Series sono stati: • eBaseball Powerful Pro Baseball 2020 (baseball) • Virtual Regatta, Zwyft (canoa) • Gran Turismo 7 (corse automobilistiche).

Per gli altri videogames più famosi e con maggior pubblico, citati prima, il CIO sta ancora lavorando, ci saranno presto novità a riguardo. Quel che è certo è che la strada degli e-Sports è tracciata e il loro futuro appare luminoso. Non chiamiamoli più solo "videogiochi".

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