Salutepertutti.it - Vol. 4 - n. 3 - 2021

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eSports: non chiamateli videogiochi DA

QUESTO NUMERO

SALUTEPERTUTTI.IT

OSPITA LA

RUB-RICA,

CHE DARÀ SPAZIO, A

VOLTE ANCHE IN MODO NON CONVENZIONALE, AD ARGOMENTI DI COSTUME, SPORT, SOCIETÀ, CINEMA E MOLTO ALTRO.

Ruben Cazzola Social Media Manager, Edizioni Scripta Manent

TEMPO DI LETTURA TOTALE: 4 MINUTI.

Inauguro la rubrica parlando di qualcosa che forse non tutti conoscono: gli eSports. Con eSports si intende il giocare videogiochi a livello competitivo organizzato e professionistico. Chi pratica questi sport virtuali è riconosciuto come un vero e proprio professionista, che partecipa a competizioni in cui è possibile vincere premi sotto forma di somme di denaro (tanto denaro). Non si tratta quindi solo di un passatempo, ma di un vero e proprio lavoro: le squadre e i giocatori di eSport si allenano infatti costantemente, proprio come fanno gli sportivi. I giochi che ne fanno parte solitamente sono multigiocatore. I generi più comuni sono strategici in tempo reale (RTS), picchiaduro, sparatutto in prima persona (FPS), Massively multiplayer online (MMO), giochi di guida, Multiplayer Online Battle Arena (MOBA). Tutto è iniziato con Spacewar, un videogioco prodotto nel 1962 dal Massachussets Institute of Tecnhology in cui lo scopo dei due giocatori era guidare delle navicelle spaziali attratte da un buco nero luminoso posto al centro della mappa con l’obiettivo di distruggere l’avversario. Nel 1972 l’Università di Stanford ha organizzato un torneo di Spacewar tra i suoi studenti. 24 partecipanti che si sono sfidati per provare a vincere il premio messo in palio: un abbonamento annuale a Rolling Stone.

Spacewar - il primo vedogioco, 1962. (fonte: https://www.wemedia.it/spacewar-344.html).

Se all’inizio questa pratica era vista più come un passatempo tra smanettoni e “nerd”, con il tempo gli esports si sono evoluti di pari passo con la tecnologia e hanno iniziato a coinvolgere sempre più persone, affermandosi come fenomeno internazionale tramite l’organizzazione di campionati e tornei e aumentando vertiginosamente il numero dei fan. Oggi ci si riferisce agli eSports come un’industria strutturata che genera milioni di euro (è stato calcolato che il giro d’affari che li riguarda, in futuro toccherà il miliardo di dollari, mentre attualmente si aggira sui 60 milioni). Quali sono i titoli più giocati a livello competitivo? Tra i videogiochi, quelli con il maggior numero di tornei professionistici organizzati e numero di spettatori sono: Dota 2 League of Legends (LoL) Counter-Strike: Global Offensive StarCraft II Heroes of the Storm La nazione che più di tutte ha fatto scuola nel rendere i videogiochi pratiche sportive professionistiche è la Corea del Sud, grazie alla sua innata propensione per le infrastrutture di rete e tecnologia digitale. Questo ha fatto in modo che si sviluppasse, con il tempo, una vera e propria industria capace di supportare giocatori professionisti, attirare sponsor da tutto il mondo e ad-

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Rolling Stone Magazine, 1972. (fonte: https://www.meremart.com/rolling-stone-august-3-1972-issue-114.html).

2021;4,3.


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