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Pollo alla diavola, di Sabrina Tocchio
C'è chi sostiene che il nome “alla diavola” derivi dalle alte temperature con cui si cuoce il pollo, altri che il termine sia da attribuire all’uso abbondante di peperoncino. Noi, però, nel Lazio insaporiamo il pollo con il pepe, la spezia più usata nei piatti della nostra tradizione. Il Pollo alla Diavola può cuocere sia al forno che sulla griglia, alla romana, però, è in padella schiacciato bene sulla piastra possibilmente con un peso sopra. Il condimento migliore e più leggero è irrorarlo dopo la cottura con del succo di limone. Il pollo alla diavola ha la caratteristica che il volatile deve essere intero, aperto in due a libro e schiacciato, cioè le ossa toraciche devono essere rotte. Questo tipo di cottura consente di poter cuocere il pollo come una bistecca su una capiente padella con abbondante olio e fuoco alto.
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Per 4 persone
• 1Pollo novello • Rosmarino, • Alloro • Olio extravergine • Pepe • Limone
Per prima cosa condite il pollo, mettete il sale un po’ ovunque anche nelle fessure del petto, delle cosce e delle ali, sulla pelle, al centro sulle costole. Ugualmente dovete cospargere il pepe e concludete con una generosa passata di olio extravergine da entrambe le parti, sia sulla pelle che sulla carne.
A questo punto adagiatelo sulla padella unta aggiungendo il rosmarino e le foglie di alloro. Cuocete prima dalla parte della pelle, lasciatelo cuocere coperto da un coperchio e a fuoco moderato/alto cosi che la pelle diventi bella croccante. Poi lo girate e cercate di schiacciare il pollo bene sul fondo, coprite e lasciate cuocere anche dalla parte delle costole. Ogni tanto ripetete i passaggi fino a che il pollo sarà cotto.
Lasciatelo riposare qualche minuto e prima di servirlo cospargetelo di limone spremuto.