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Rosmarino, di Sabrina Tocchio
Il nome ne rispetta l'habitat naturale: dal latino ros marinum, rugiada di mare". Secondo altri il nome è di origine greca, rops, arbusto e myrin odoroso, o da rosa e maris, rosa del mare, o anche rhus e maris, arbusto del mare. Fitto di foglie aghiformi verde scuro nella pagina superiore e più chiaro in quella inferiore, l'arbusto, oltre a regalarci aromi inconfondibili e preziosi in cucina, con le sue splendide fioriture ci pregia di un grandissimo effetto decorativo, nei nostri balconi e nei nostri giardini. Una piantina di rosmarino non deve mai mancare!
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Rosmarino
Rosmarinus officinalis (Fam. Labiatae)
di Sabrina Tocchio
È una pianta mediterranea, il cui nome significa “rugiada marina” perché cresce rigoglioso sulle colline del Mediterraneo e specialmente in luoghi rocciosi vicino al mare.
Come molte altre erbe aromatiche provenienti da climi caldi e asciutti, se viene coltivato in regioni più fredde, tende a perdere un po’ del suo sapore.
Allo stato selvatico il rosmarino ha un aroma intenso, vagamente simile al pino e un gusto forte che ricorda quello della canfora. Un rametto di rosmarino è sufficiente a insaporire un piatto: il suo sapore tende a dominare sugli altri se usato in quantità maggiori.
In Italia, dove è un’erba particolarmente popolare, è usato con capretto e agnello arrosto, carni con le quali ha una speciale affinità. Si può anche aggiungere a stufati a base di pollo e coniglio e ai bouquet garni (mazzetti di aromatiche, legate e inserite nei tegami). Ottimo anche abbinato ad alcune verdure come la zucca e le carote. Le foglie pungenti del rosmarino conservano molto del loro sapore anche essiccate, ma se in polvere possono sviluppare un gusto acre e amaro.