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cap. 1 • Lilla Archimede

Capitolo 1

Lilla Archimede

– Nonna! Nonna! Dov’è la mia cartella? – chiede Lilla, buttando per aria i vestiti e i giochi ammucchiati ai piedi del letto. Tri trill… Tri trill… fa il campanello della bici di Pier. – Sbrigati Lilla, siete in ritardo – le ricorda la nonna. Come se lei non lo sapesse. Perché le cose non si trovano mai quando servono? Lilla guarda sotto il letto, ma niente cartella, ci sono solo i pantaloni del pigiama a fiorellini. Forse, nell’armadio? Aprirlo è pericoloso perché ogni volta le cade qualcosa addosso, ma… potrebbe essere la sua cartella!

E allora, problema risolto! Invece è la coperta di lana a quadrettoni. Lilla ne è sommersa e annaspa per un po’ prima di buttarsela alle spalle. La nonna è sulla porta, in mano ha la sua cartella gialla. Scuote la testa.

– Che disastro questa camera… – dice. Lilla sbarra gli occhi e chiede stupita: – Dov’era? – Di fianco alla porta, vicino alle tue scarpe. Al suo posto, per una volta. – Incredibile! Solo ora, Lilla ricorda di aver preparato la cartella la sera prima su suggerimento di nonna Camelia. Se l’avesse lasciata da qualche parte, in disordine, l’avrebbe trovata subito… Tri trill… Tri trill…

– Il tuo amico ti sta aspettando.

Lilla infila le scarpe al volo e si aggrappa alla corda per scendere più velocemente dalla casa sull’albero. – Allacciale! – le raccomanda la nonna. – Che cosa? – Le scarpe. – Ah già.

Dopo. Ora non c’è tempo, Lilla infila i lacci dentro le scarpe così che non finiscano tra i raggi delle ruote.

Pier ha già imboccato la stradina che porta in paese e lei gli è subito dietro. – Se non ti fermassi a chiamarmi, saresti puntuale – grida la ragazzina. – Ma tu, senza di me, neanche ci arrivi a scuola. – Non è vero. – Sì, invece. – Beh, forse hai ragione. – Certo che ho ragione. Pier la guarda con quei suoi occhi neri neri e sorride. Si vedono i denti spuntati a metà e un po’ storti. – Pedala! – le dice. – Attento eh, che ti supero… – ma non è facile superarlo. Pier è un tipo in gamba e Lilla pensa che è fortunata ad averlo come amico.

Pier è figlio del capitano della guardia forestale e abita sopra la caserma che è un po’ fuori dal paese, poco lontano dalla casa sull’albero numero tre, dove Lilla vive con sua nonna.

Lilla Archimede è per una metà di stirpe fatesca, per l’altra di stirpe scienziata, perché discende dalle fate per parte di madre, mentre i suoi avi paterni sono scienziati dalla notte dei tempi. Lei, però, non è né fata, né scienziata, ma una normalissima ragazzina. Una ragazzina un po’ maschiaccio che arrotola l’orlo dei jeans per non calpestarlo, porta le scarpe slacciate e i calzettoni sempre abbassati. Detesta i suoi capelli rossi e ricci che stanno sempre sparati di qua e di là. Quando ascolta qualcuno parlare, per dargli tutta la sua attenzione, spalanca gli occhi nocciola, facendoli diventare grandi grandi. Una pioggia di lentiggini sopra il naso e le guance e il quadro è completo: questa è Lilla Archimede!

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