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cap. 6 • La trappola
Capitolo 6
La trappola
Dopo la scuola, Lilla e Pier si ritrovano nella casa sull’albero per cercare di risolvere il mistero dei lombrichi scomparsi. Pier ha con sé il libro preso in prestito in biblioteca. – Sai che i lombrichi non invecchiano? – chiede a Lilla. – Davvero? – Sì, e poi si rigenerano. – Che cosa vuol dire? – Che se li dividi in due senza danneggiare organi vitali, le due metà possono diventare due lombrichi. – Ma dai!
– È scritto qui! Lilla legge velocemente e annuisce. – Forse è per questo che i lombrichi interessano al mago Ibisco Guerra, mia nonna parlava di un elisir. – Allora l’avete scoperto – dice Camelia entrando nella stanza, – Ibisco ha fatto esperimenti sui lombrichi per creare la pozione della quasi-immortalità ed è probabile che ci stia ancora lavorando. – Wow! Anch’io voglio diventare immortale! – esclama Pier. Non sembra una brutta cosa, anzi. Come mai la nonna è contraria? – È contro natura – dice. – La natura deve rimanere sempre in equilibrio e il ciclo della vita dalla nascita alla morte fa parte di questo equilibrio. – Ma nonna, l’equilibrio è già sconvolto, la terra è inquinatissima – ribatte Lilla. Camelia sorride e le accarezza dolcemente la guancia. – Si può peggiorare, ma anche migliorare,
tornando verso l’equilibrio, ed è questa la direzione che dobbiamo seguire. – Niente immortalità? – No, solo una vita lunga e serena. Lilla e Pier non sembrano convinti. – Che cosa succederebbe se diventassimo immortali? – domandano. – Non ci sarebbe posto per tutti sulla terra, il cibo finirebbe, moriremmo comunque di fame. – Allora non sarebbe un’immortalità vera – dice Lilla. – Beh, anche i lombrichi alla fine muoiono.
Lilla fa una smorfia di disgusto. – Non vorrei diventare un verme… – Neanche io – aggiunge Pier. – Allora diamoci da fare per trovarli e… salvarli – continua la ragazzina. Ha già raccontato alla nonna e a Pier del sogno e, insieme, ci hanno ragionato sopra. L’unico indizio utile per individuare la stanza sotterranea è rappresentato dai tubi che dovranno affiorare in superficie 42
da qualche parte. La campagna è vasta ed è meglio non perdere tempo. Lilla e Pier partono in ricognizione con le loro biciclette. Dopo un’ora passata a girovagare senza concludere nulla, Pier domanda a Lilla: – Secondo te, come ha fatto Ibisco Guerra a catturare proprio tutti i lombrichi? – Non lo so. – Io credo che abbia usato un incantesimo. Qualche pedalata dopo. – Lilla… – Che cosa c’è? – Sei sicura che dentro le cassette ci fossero dei lombrichi? – No, ma potevano essere solo lì. – Speriamo che la fonte magica non ti abbia imbrogliato… – Già. Silenzio e poi. – Lilla? – Dimmi. – Non ti sembra strano che i lombrichi finiscano in una macchina?
– Forse Ibisco Guerra vuole produrre tantissimo elisir. – In realtà più che l’opera di un mago, mi sembra quella di un inventore. – Già. – Lilla? – Dimmi. – Come mai non dici niente? – Sto pensando. – A che cosa? – Mi domando se quelle farfalle c’entrano qualcosa con il nostro problema. Una nuvola di farfalle colorate si innalza da un piccolo avvallamento nel terreno. – Stupende! – Sì, ma… – Strano che siano così tante… – Molto strano… Pier abbandona il sentiero e si inoltra senza problemi nel prato bagnato e fangoso.
Lilla lo segue con difficoltà. Le ruote della sua vecchia bicicletta sono troppo sottili e si impantanano nel fango, alla fine è 44
costretta a proseguire a piedi, tenendo la bici a mano. Le farfalle si stanno allontanando, ma ecco che si solleva in aria un’altra lunga fila di insetti. Che cosa sono? – Coccinelle! – esclama Pier.
Da dove vengono? I ragazzi non riescono a trovare una risposta. Nel prato non c’è nulla… Pier ormai è molto vicino. Lilla gli chiede di aspettarla ma lui non le dà ascolto e pedala veloce come un razzo fino a sparire nel nulla. Di Pier rimane solo l’eco di un grido lontano. – Pier! Pier! Dove sei? – chiama Lilla, ma è inutile, nessuno risponde. Non c’è neanche la bicicletta. Sul prato l’erba è rada e c’è molto muschio. Le farfalle cercano i fiori che non ci sono e le coccinelle vagano qua e là come se si fossero perse. Oh, se ci fosse qui la nonna… Lei, che è una vera fata, saprebbe di sicuro che cosa fare, pensa Lilla. Ma la nonna non c’è. “Ascolta con udito di fata” le aveva detto. Se gli occhi di ragazzina non le mostrano niente e quelli di fata non li sa ancora usare, perché non tentare con l’udito, che
Lilla ha già messo alla prova con la Fonte Gorgogliante? La ragazzina chiude gli occhi e sgombera la mente. Ma non basta, la sua preoccupazione crea intorno a lei un brusio che la confonde. Ci sono delle voci in quel brusio e lei deve ascoltarle. Lilla prende un respiro e allontana la paura di non riuscire a salvare Pier. Le voci sono vicine. Le ronzano intorno e dicono: – Come mai non sono contenta? Che cosa faccio ora? Dove vado? Dove sono i fiori? Mi manca la terra… Dov’è la mia casa accogliente e sicura? Intorno a lei, però, non c’è nessuno, a parte… le farfalle e le coccinelle. – Brrr, che freddo! Ho fame! Voglio tornare indietro… – continuano le voci. Sono proprio le farfalle e le coccinelle a parlare! Lilla allunga la mano e lascia che si posino su di essa, poi, chiede loro: – Da dove venite, piccoline?
Le farfalle parlano tutte insieme e non si capisce niente. Lilla scuote la testa e allora farfalle e coccinelle sbattono le ali e si alzano nuovamente in volo per mostrarle qualcosa. Lilla le segue. Si sono fermate. Girano in tondo sopra un punto preciso del terreno… Lilla sposta alcune pietre e scopre un piccolo camino. Da lì esce aria calda e poi… ecco una coccinella… una farfalla… Lilla deve assolutamente scoprire che cosa c’è lì sotto! Ma non può scendere dal camino. Neanche le farfalle ci riescono. Lo impedisce una corrente d’aria che spinge verso l’esterno. Deve esserci un ingresso da qualche parte… pensa Lilla. – Mi potete aiutare, farfalline? – chiede. – Non lo so – dice una. – Mah! – aggiunge un’altra. – Chi lo sa? – conclude una terza. – Ditemi almeno il punto esatto in cui è scomparso il mio amico…
– Qui! Qui! – fanno in coro le farfalline e le coccinelle. Se è scomparso, significa che c’è una trappola di qualche tipo che, come ha catturato lui, catturerà anche me. Riflette Lilla. Lui è arrivato di corsa con la bicicletta. Io proverò a pestare i piedi fortissimo. Un due tre! Saltella la ragazzina. Più forte. Un due tre quattro! Una bella ricorsa e un altro salto: Cinqueeeee!!! E… giùùùù!!! Una botola nascosta nel terreno si apre sotto i suoi piedi. Lilla precipita. Sotto di lei, uno scivolo e… la discesa sembra non finire più. La botola intanto si richiude sopra la sua testa e la lascia nel buio più completo. Lilla non ha paura, ora. – Sto arrivandooo – grida. Spera che Pier la senta.