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cap. 2 • Farfalle e coccinelle

Capitolo 2

Farfalle e coccinelle

È autunno, l’aria è fresca e pioviggina. Lilla e Pier sfrecciano veloci con le loro biciclette senza badare alle gocce di pioggia che bagnano la faccia, le labbra, i capelli. I ragazzi attendono nel piazzale. La maestra Zelinda li chiama. – Ce l’abbiamo fatta – dice Pier contento. Lilla annuisce ma si vede che sta pensando ad altro. Si guarda in giro. Gli alberi, neri e spogli. Le foglie gialle, brillanti, quasi spicchi di sole in mezzo alla ghiaia grigia. La recinzione verde, scrostata. La facciata austera della scuola. Il mare di ombrelli colorati, intorno a loro.

– Che cosa c’è? – le chiede Pier. – Niente, va tutto bene. Lui non è convinto. Lilla sorride. – Abbiamo fatto presto ad arrivare. – Sì, prima del solito. La maestra guarda verso di loro e dice: – Oh, bene, ci siamo tutti, entriamo. Più tardi, la maestra Zelinda sta parlando dei climi sulla terra. – Nella fascia tra questi due meridiani si alternano quattro stagioni… In classe c’è chi ascolta interessato: Lucia e Federica al primo banco. C’è chi si sta quasi addormentando: Pietro al secondo. Chi fa finta di ascoltare e intanto legge un giornalino: Lara. Chi punzecchia con la matita il compagno di banco: Tommaso; e chi spara pallottole di carta in giro per la classe: Germano e Federico. – Lilla, stai attenta – la richiama la maestra. – Ripeti quello che ho appena spiegato.

Oh, no, perché io? Che cosa ha detto? Le stagioni? Si chiede la ragazzina. E risponde: – Autunno, inverno… – Sì, sì, brava; ora, come ben sapete, siamo in autunno… La maestra riprende la spiegazione e Lilla si rilassa un po’, ma di nuovo non riesce a concentrarsi sulle parole dell’insegnante. Ascolta a spezzoni e perde il filo del discorso. Lilla ha ancora una strana sensazione, come se ci fosse qualcosa che non va. Guarda fuori dalle grandi vetrate. Piove. Una farfalla cerca rifugio sotto la grondaia del tetto. – Maestra! Possiamo farla entrare? – chiede Lilla balzando in piedi, il dito puntato sulla finestra. In classe è subito scompiglio: brusio, strisciare di sedie e banchi sul pavimento. – Chi? Che cosa? – domanda Zelinda. È allora che vede la farfalla e, nella classe, riecheggia un coro di “Oh poverina!”.

La maestra apre la finestra. Insieme 13

all’aria fresca e a una folata di pioggia entra anche la farfallina, ma non è sola... Dopo di lei, ne seguono altre. – Quante farfalle! – esclama Lucia. Sono cinque? Dieci? No, di più. I ragazzi vogliono acchiapparle. Corrono tra i banchi, si spingono, inciampano, cadono, ridono… La maestra urla: – Ragazzi! – e BAM, batte con la mano

sulla cattedra. – Tutti seduti! L’ordine si ristabilisce piano piano. Ma come si fa a far lezione con un girotondo di farfalle sopra la testa? – È strano che ci siano in giro ancora tante farfalle… – sussurra Lilla all’orecchio di Pier. Lui annuisce. Strano ma bello! Aggiunge Lilla tra sé e sé.

La mattinata trascorre velocemente e le lezioni finiscono. Non piove, ma sul sentiero sterrato che Lilla e Pier hanno imboccato per tornare a casa più velocemente, si sono formate un sacco di pozzanghere. È bello andarci in mezzo e schizzare acqua da tutte le parti! Felici e infangati, i due ragazzi si salutano, ma sanno già che si ritroveranno nel pomeriggio per giocare e per fare i compiti. Lilla abbandona la bici per terra e fa per arrampicarsi sulla scaletta, quando la sua capretta la trattiene per il maglione. – Che cosa c’è, Penelope? La capretta la spinge con il muso verso la cassetta della posta. Lilla apre lo sportellino e sbircia dentro. C’è una cartolina: un mare blu infinito, sotto un cielo azzurro, senza neanche una nuvola. Lilla sa già che è per lei e chi la manda. Infatti:

Alla nostra carissima Lilla Archimede Casa sull’albero n.3

Carissima Lilla, siamo ai confini del mondo. È tutto straordinario e le nostre ricerche procedono benissimo. Stiamo facendo passi da gigante nella conoscenza dei proto-pesci che popolano gli abissi. Ci manchi, tesoro, non vediamo l’ora di essere di nuovo a casa con te. Un caro saluto alla nonna. Un forte abbraccio... mamma e papà

– Nonna! Una cartolina! – grida Lilla. Nonna Camelia si affaccia al balcone della cucina. – Oh finalmente! Dove sono i tuoi genitori? – Ai confini del mondo. – Come sempre, ma dove, esattamente? Lilla guarda meglio. C’è una scritta: Fossa Oceanica delle Marianne. – Fossa delle Marianne – ripete ad alta voce. – Oceanica – aggiunge poco dopo.

– Ah! Lilla non sa dove si trovi la Fossa Oceanica delle Marianne ma la cercherà sul mappamondo. Mamma Veronica e papà Alberto sono ricercatori, sempre in giro per il mondo e anche più lontano. Sono già stati al Polo Nord a studiare il disgelo dei ghiacciai e su un satellite per capire come fare per ridurre il buco dell’ozono. Che cosa si può imparare dai proto-pesci? Si domanda Lilla. Mah…

Infila la cartolina nella tasca e inizia a salire per la scaletta, ma… una coccinella si posa sul suo naso e le fa il solletico. – Etciù! – starnutisce Lilla. La ragazzina cerca di prendere la coccinella con la punta delle dita e questa vola via. Chissà se le coccinelle portano veramente fortuna… si chiede. Strano che siano ancora in giro. Strano ma bello!

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