Dante. Il racconto di una vita
di altre fanciulle, per poterla avvicinare. Così, nonostante fossi grande amico di suo fratello Manetto, amante anch’egli dell’arte e della poesia, dovetti aspettare altri nove anni prima di potermi tuffare nuovamente nei suoi occhi. Passeggiava insieme a due dame di compagnia più anziane di lei, come si conviene a una donna già di un altro uomo. Discorreva con loro amabilmente, muovendosi con grazia e leggerezza, e in quell’occasione riuscii ad ascoltare anche il suono della sua voce. Questa volta a salutarmi non fu una fanciulla, ma una donna nello splendore dei suoi diciotto anni che, tuttavia, più che una donna mi sembrò un angelo.
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