3 minute read

“Il conte-duca di Oliveras” di Diego Velàzquez

DI GIUSEPPE FRASCAROLI

Il “Ritratto del duca di Olivares a cavallo” è un dipinto a olio su tela che il grande pittore spagnolo Velàzquez (Siviglia, 1599 – Madrid, 1660), realizzò nel 1634 e conservato nel Museo del Prado di Madrid. Don Gaspar de Guzmàn di Olivares venne chiamato dal re Filippo IV di Spagna per assumere l’incarico di primo ministro che ottenne tra il 1621 ed il 1643, anni in cui gli fu concesso anche il titolo di Duca, oltre che quello di Conte di Olivares. Il conte-duca, protettore di Velàzquez, che aveva chiamato presso di sé a Madrid, cadde in disgrazia nel gennaio del 1643, non trascinando in rovina però il suo protetto, che aveva ottenuto la stima del re; Olivares, allontanato dalla corte dopo le rivolte in Catalogna e Portogallo, morì nel 1645.

Il ritratto equestre fu eseguito al culmine della sua autorità e può essere considerato tra i più espressivi e significativi compiuti da Velàzquez, che non dipinge un componente di alto rango appartenente alla famiglia reale, ma la persona che spesso si dimostrò essere più autorevole e potente dello stesso re. Velázquez riconosce questo potere raffigurando il conte a cavallo, un privilegio solitamente concesso ai soli capi di stato. Olivares, famoso per la sua abilità di cavaliere, è ritratto con il cappello piumato a tesa larga, il bastone del comando e la corazza abbellita con decorazioni in oro attraversata dalla fascia di stato, mentre si appresta a saltare diagonalmente da un’altura nella profondità della tela. La figura di spalle è disposta in posizione obliqua rispetto alla tela, di cui occupa l’intera estensione. Con la testa girata verso il lato sinistro, il conte duca volge uno sguardo allo spettatore dall’alto verso il basso, assicurandosi che sia il testimone delle sue imprese e della sua abilità di cavaliere. La testa del magnifico cavallo baio, ben eseguito nelle proporzioni, è invece rivolta verso un’estesa e profonda pianura, dalla quale in alcuni punti si alza il fumo della polvere da sparo e degli incendi e dove è rappresentato il tumulto in miniatura di un combattimento. L’artista non raffigura una battaglia in particolare, ma con quest’opera vuole esaltare le attitudini militari dell’uomo che aveva condotto in battaglia l’esercito del re con numerosi trionfi . Nell’angolo in basso a sinistra si intravede un foglio spiegato di carta bianca. Il pittore, che generalmente non data e non firma i suoi dipinti, inserisce spesso questi foglietti vuoti nei suoi quadri. Le sontuose tonalità cromatiche e l’elaborazione della luce trasmettono all’intera scena un’intensa energia e vitalità.

This article is from: