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Statua equestre di Emanuele Filiberto di Savoia di Carlo Marochetti
DI GIUSEPPE FRASCAROLI
La “Statua equestre di Emanuele Filiberto di Savoia”, il personaggio più rappresentativo della storia sabauda, è un’opera scultorea bronzea del principe sabaudo, opera di Carlo Marochetti, (Torino, 1805 – Passy, Francia, 1867), uno dei maggiori scultori italiani dell’Ottocento dallo stile neoclassico romantico, che lavorò principalmente per l’aristocrazia italiana ed europea. Il monumento equestre, realizzato a Parigi ed esposto nel 1838 nel cortile del Louvre, fu poi trasportato a Torino e collocato in piazza San Carlo a Torino il 4 novembre dello stesso anno.
Questa statua può essere considerata uno dei simboli della stessa città sabauda. Fu molto apprezzata dai contemporanei che, per la grandiosità e la maestosità, la stimarono degna di competere con i più celebri monumenti equestri di Bartolomeo Colleoni eseguito da Andrea del Verrocchio, o del capitano di ventura Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, eseguito da Donatello
La statua equestre del Duca di Savoia, principe di Piemonte, poggia su un piedistallo in granito rosso di Baveno, con intagli di bronzo che ornano la base e la cimasa; su ogni lato è presente lo stemma sabaudo con la corona ducale; svetta nella piazza con particolare solennità. Riproduce Emanuele Filiberto mentre rinfodera la spada dopo l’eroica vincita nella Battaglia di San Quintino, alla quale rimanda il bassorilievo posto ad ovest del basamento, curato dal Bonsignore. Il bassorilievo ad est rappresenta invece il trattato di pace di Cateau-Cambrésis, che definì gli accordi che posero fine alle guerre d’Italia tra la Francia e gli Asburgo di Spagna e Austria.
Fu lo stesso monarca a commissionare a Carlo Marochetti la realizzazione del suo progetto: esso rappresentava il primo esempio di monumento pubblico a Torino, sui modelli delle grandi places royales francesi; dopo la collocazione del monumento equestre di Marochetti, compariranno numerosi altre statue ad ornare le piazze cittadine, a cominciare da Piazza Palazzo di Città, con il monumento al Conte Verde che lo raffigura durante la vittoriosa battaglia contro i Turchi, solennemente inaugurato nel 1853 in piazza Palazzo di Città, o Il monumento equestre di re Carlo Alberto di Savoia eseguito tra il 1856 e il 1860 dallo stesso Marochetti e posto nel 1861 sull’omonima piazza.
Durante la Seconda guerra mondiale la statua equestre di Emanuele Filiberto di Savoia fu smontata e portato a Santena, nel parco del castello di Camillo Benso conte di Cavour.
Nel novembre del 1979 il monumento fu tolto e traslocato nell’officina di un marmista in lungo Dora per una completa pulitura mediante sabbiatura. Cavallo e cavaliere ritornarono sul basamento in piazza San Carlo nel giugno del 1980. Con un sostegno economico tra pubblico e privato è stato poi eseguito un nuovo restauro del monumento, che si è protratto per circa undici mesi e finalmente terminato il 30 settembre 2007.
La statua equestre è stata quindi riconsegnata alla città il 13 ottobre 2007 con una solenne cerimonia sulle note dell’aria: “Va, pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi.