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“Cavallo pomellato spaventato dal fulmine” di Théodore Géricault

DI GIUSEPPE FRASCAROLI

Il “Cavallo pomellato spaventato da un fulmine” è un dipinto a olio su tela di cm 49 x 60, che Théodore Géricault (Rouen, 26 settembre 1791 – Parigi, 26 gennaio 1824), ha realizzato nel 1813 circa ed è conservato alla National Gallery di Londra.

Parecchie sono le variazioni sul tema della raffigurazione dei cavalli trattate da questo artista, principalmente nel periodo giovanile, ma quest’opera pittorica si differenzia dalle altre per l’intensità quasi psicologica con cui sono tradotti l’inquietudine e il turbamento dell’animale al fragore del fulmine. La raggiante figura del cavallo, la sua potenza muscolare, emerge al più alto grado grazie alla focalizzazione sull’animale, che occupa la quasi totalità dello spazio della composizione, allo stesso modo del “Cavallo spagnolo” del 1813.

Géricault definisce nei minimi particolari ogni avvallamento e protuberanza raffigurando con precisione la muscolatura delle zampe, del quarto posteriore e della spalla, della groppa perfettamente rotonda e del muso, arrivando a restituire la setosità del mantello color miele del cavallo, con le zampe, la criniera e la coda nere. Ma ciò che differenzia il dipinto da una semplice rappresentazione algida e analitica dell’animale è l’estrinsecazione espressiva tesa e inquieta. I suoi occhi spaventati volgono in avanti lo sguardo irrequieto, evidenziato dal muscolo teso del sopracciglio. La bocca chiusa perde la bava trasparente, resa con una rapida pennellata bianca. Le orecchie dell’animale sono dritte in avanti, rigide e tese a percepire ogni rumore anomalo e insolito. Il cavallo è raffigurato davanti a uno sfondo non facilmente definibile, costruito con lunghe pennellate grasse più chiare, contro un cromatismo scuro verdognolo, dove è impossibile decidere dove termina il terreno, dove inizia il mare e dove il cielo. Si ha l’impressione che per l’artista sia importante rivelare la forza del temporale punteggiato da fulmini che stravolge la natura. Nell’angolo destro in alto, appena sopra il muso dell’animale, si vede infatti in lontananza una schiarita adatta a rivelare il serpeggiare del lampo bianco, verosimilmente quello che ha spaventato lo splendido cavallo pomellato.

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