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Stallone arabo di Lord Grosvenor con uno stalliere di George Stubbs
DI GIUSEPPE FRASCAROLI
“Stallone arabo di Lord Grosvenor con uno stalliere” è un dipinto olio su tela realizzato da George Stubbs nel 1765 circa e conservato al Kimbell Art Museum di Fort Worth nell’area metropolitana di Dallas (Texas, Stati Uniti d’America). Lo spirito tipicamente intransigente di Stubbs e la sua ricerca per una composizione calibrata e toni equilibrati sono chiaramente evidenti in questo ritratto del giovane stallone arabo di Lord Grosvenor. Impiega un orizzonte basso, con dolci colline e fogliame morbido, per mostrare efficacemente i toni caldi del castagno arabo. (Una prima stampa riproduttiva del dipinto mostra che il paesaggio era originariamente molto più esteso a sinistra; la tela sembra essere stata tagliata su quel lato alla fine del XVIII o all’inizio del XIX secolo.) L’aspetto vivace del puledro, orecchie dritte e narici larghe, è in contrasto con il comportamento rassicurante dello stalliere. L’artista ritrae meticolosamente quello che può essere simile al corredo genetico fenotipicamente sabino: l’ampia fiammata, le calze bianche e le macchie bianche sul ventre e sui lati.
Poiché George Stubbs conosceva le due passioni di Lord Grosvenor, dipinse il giovane stallone come al centro dell’attenzione, mentre lo stalliere sembrava essere un’immagine secondaria. Il famoso pittore inglese, che era un maestro quando si trattava di catturare l’anatomia umana ed equina, ha assicurato che il ritratto del cavallo ne ritraesse la forma e il movimento naturali. Riuscì a realizzare la bella incisione della forma scheletrica e muscolare del cavallo.
George Stubbs usava olio su tela; l’uso dell’olio e delle continue velature che stendeva sulla su tela hanno restituito alla maggior parte dei suoi ritratti buone condizioni fino ad oggi.
Verosimilmente ha dipinto inizialmente lo stallone con una tonalità più chiara da un olio essiccante estratto dalla resina di pino che ha trattato come fosse un acquarello traslucido. Con i contrasti cromatici chiaroscurali ha aggiunto quindi ulteriori dettagli sulla tonalità del manto riuscendo magistralmente a conferirgli i toni caldi del castagno arabo.