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Alimentazione
È IL BENE PIÙ PREZIOSO, MA TROPPO SPESSO NON SI MEDITA ABBASTANZA SUL CORRETTO APPORTO CHE DEVE ESSERE GARANTITO IN UN CORRETTO REGIME ALIMENTARE, COMPRESO QUELLO DI CANI E GATTI
L’IMPORTANZA
DELL’ACQUA
Susanne Jutzeler, suju-foto - Pixabay
Giacomo Biagi
Professore Associato Dip. Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Studiorum Università di Bologna Che senza acqua non possa esistere la vita è una cosa che tutti sanno. Qualsiasi organismo, sia esso di natura animale o vegetale, contiene quantità significative di acqua: negli animali, a seconda della specie, dell’età e della condizione fisica, la percentuale corporea rappresentata dall’acqua è compresa tra il 40 e l’80%. Eppure, sebbene la corretta assunzione di acqua sia di vitale importanza per qualsiasi animale, si tende molto spesso a dare poca importanza alla quantità e alla qualità dell’acqua che i nostri cani e gatti assumono.
Il ruolo svolto dall’acqua nell’organismo
L’acqua è prima di tutto il liquido nel quale molte delle sostanze corporee sono disciolte, nonché il mezzo che ne permette il trasporto (il sangue e la linfa consistono principalmente di acqua) e nel quale avvengono le prin-
cipali reazioni metaboliche dell’organismo. L’acqua è indispensabile anche al mantenimento della corretta temperatura dell’organismo, soprattutto quando si tratta di evitare che esso si surriscaldi. Infatti, l’acqua non permette soltanto di distribuire il calore a tutto l’organismo ma è indispensabile per permettere di dissipare il calore in eccesso: è attraverso l’evaporazione dell’acqua presente sulla pelle (sudore) e nelle vie respiratorie, infatti, che il corpo può essere raffreddato. A questo proposito, si ricordi che in cani e gatti la sudorazione è praticamente assente e il raffreddamento del corpo avviene grazie alla evaporazione dell’acqua presente nelle vie respiratorie: ecco perché, quando fa caldo, il cane aumenta la propria frequenza respiratoria e tira fuori la lingua per aumentare la superficie di evaporazione dell’acqua. Inoltre, l’acqua, in quanto principale componente di molte cellule e molti tessuti conferisce a essi la giusta forma ed elasticità. Non a caso, il primo segno di disidratazione di cani e gatti consiste nella difficoltà che la cute sollevata a plica ha nel tornare al suo stato normale. Infine, l’acqua non è solo il principale costituente di sangue e linfa ma anche di molti altri liquidi dell’organismo, fra i quali le lacrime e il liquido presente all’interno delle articolazioni.
La qualità dell’acqua
Esattamente come gli esseri umani, anche cani e gatti devono ricevere un’acqua adeguata dal punto di vista chimico e microbiologico, ovvero un’acqua potabile. In generale, qualsiasi acqua che risulti consumabile dall’uomo è adatta a essere bevuta da cani e gatti. La presenza di livelli eccessivi di sostanze chimiche potenzialmente tossiche come nitrati e nitriti, contaminanti ambientali di diversa natura (per esempio, pesticidi) e batteri rende l’acqua non più adatta al consumo, ma si tratta fortunatamente di situazioni rarissime negli acquedotti del nostro Paese. In ragione di ciò, non esistono motivi per consigliare di impiegare acque minerali in bottiglia per abbeverare i nostri animali. Anche qualora essi soffrano di calcoli delle vie urinarie, l’impiego di acqua in bottiglia è superfluo in quanto l’eventuale elevato contenuto in calcare dell’acqua di acquedotto non rappresenta un grosso problema.
I fabbisogni e le fonti di approvvigionamento dell’acqua
I fabbisogni di acqua di un animale variano in funzione di diversi fattori, fra cui, per esempio, le temperature ambientali e il livello di attività fisica. Si è infatti già detto come l’animale raffreddi il proprio corpo tramite l’evaporazione di acqua e questa necessità, ovviamente, aumenta in presenza di elevate temperature ambientali e se l’animale svolge sforzi fisici prolungati. I fabbisogni di acqua sono maggiori anche nelle femmine che allattano, così come in presenza di patologie caratterizzate da un aumento delle perdite idriche (in caso di vomito e/o diarrea, malattie che aumentano il volume urinario). Esattamente come noi, anche i nostri animali non assumono acqua soltanto bevendo ma anche attraverso ciò che mangiano. Si ricordi, a questo proposito, che il contenuto idrico degli alimenti industriali per cani e gatti è estremamente variabile: se una crocchetta estrusa contiene mediamente appena il 10% di acqua, un mangime umido ne contiene in genere il 70-80%. Da ciò deriva che un animale alimentato prevalentemente o esclusivamente a mangimi secchi avrà bisogno di bere molto di più di un animale che riceve elevate quantità di mangimi umidi (si ritiene che un animale debba ingerire circa 2,5 ml di acqua per ogni grammo di
Myriams - Pixabay
IL PET BEVE MENO DI PRIMA
• Cause fisiologiche: i nuovi alimenti che l’animale assume contengono più acqua e/o meno sale di quelli precedenti; le temperature ambientali sono calate; l’animale fa meno attività di prima; l’acqua non è fresca e/o ha un cattivo odore. • Cause patologiche: lesioni o infezioni a carico del cavo orale (che provocano dolore e riducono anche l’assunzione di mangime); dolori articolari per cui l’animale non si muove volentieri; forti stress.
IL PET BEVE PIÙ DI PRIMA
• Cause fisiologiche: i nuovi alimenti che l’animale assume contengono meno acqua e/o più sale di quelli precedenti; le temperature ambientali sono aumentate; l’animale fa più attività di prima. • Cause patologiche: stati infettivi (ad esempio, piometra), gastroenteriti con vomito e/o diarrea; patologia renale cronica; diabete mellito; sindrome di Cushing; morbo di Addison. • Cause farmacologiche: cortisonici; diuretici.
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mangime secco assunto). Non deve quindi sorprendere che cani e gatti alimentati esclusivamente a mangimi umidi e facenti poca attività fisica di fatto ignorino la ciotola dell’acqua.
Il rischio di disidratazione
A prescindere dal regime alimentare che si sceglie per il proprio animale, è importantissimo che esso disponga sempre di acqua fresca. Qualora si ricorra a una comune ciotola, è bene che l’acqua sia cambiata almeno una volta al giorno. In commercio si trovano anche fontanelle dotate di un filtro che mantengono l’acqua pulita e in movimento, un aspetto che alcuni gatti sembrano apprezzare molto. Come si è già detto, esistono situazioni nelle quali il consumo di acqua da parte dell’animale aumenta in maniera importante ed è indispensabile che esso abbia acqua a disposizione. Qualora l’eliminazione di acqua da parte dell’organismo non sia compensata da acqua che viene bevuta, il contenuto in acqua del corpo cala e compare una condizione di disidratazione che, nei casi più gravi, può avere esiti fatali. Si ricordi che in particolari situazioni patologiche, come le gastroenteriti acute caratterizzate da vomito e/o diarrea, la quantità di acqua che l’animale perde è tale da richiedere un intervento urgente del medico veterinario che dovrà ripristinare i liquidi dell’organismo mediante flebo.
Cosa significa se beve molto?
Come si è già detto, la quantità di acqua che un animale sano assume dipende in primo luogo dal tipo di alimentazione che segue. È quindi assolutamente normale che un animale che riceve principalmente mangimi secchi estrusi beva molto di più di un animale che riceve alimenti umidi. Un altro fattore che può influenzare in maniera significativa la sete e l’assunzione di acqua è il contenuto in sale del mangime: tanto maggiore è il tenore in sale del mangime tanto maggiori saranno i volumi di acqua assunta e di urina eliminata. Non a caso, alcuni mangimi proposti per la gestione dei calcoli urinari di cani e gatti sono relativamente ricchi di sale, per favorire la produzione di urine più diluite. Esistono però diverse patologie che sono caratterizzate da un aumento della produzione di urina (si parla di poliuria) che l’animale deve compensare aumentando l’assunzione di acqua (in questo caso si parla di polidipsia). Si tratta di una situazione tipica di alcune malattie relativamente frequenti in cani e gatti quali la patologia renale cronica e il diabete mellito. Nel primo caso, i reni malati perdono la capacità di “concentrare” le urine e il volume delle stesse aumenta; nel caso del diabete mellito, invece, è il glucosio presente nelle urine a provocare la poliuria. In entrambi i casi, spesso, l’aumentata assunzione di acqua da parte dell’animale è proprio il primo sintomo che il proprietario nota e che riferisce al medico veterinario. Tra le altre potenziali cause di un aumento di assunzione di acqua ricordiamo in questa sede alcune infezioni (ad esempio, la piometra, ovvero una infezione dell’utero), la sindrome di Cushing e il morbo di Addison (due patologie ormonali che coinvolgono le ghiandole surrenali). Infine, non va dimenticato che che alcuni farmaci possono aumentare notevolmente il volume delle urine e la sete dell’animale, come ad esempio i cortisonici e i farmaci diuretici. ●