PetTrend Novembre 2021

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SPECIALE

P

uò sorprendere che solo il 15% circa della popolazione canina di razza oggi presente in Italia sia rappresentata da soggetti di origine autoctona o addirittura del 4%, considerando le razze dal punto di vista strettamente numerico. Tutto questo a fronte di un eccellente lavoro di selezione praticato dagli allevatori, che trova ampio riscontro nei numerosi campionati di bellezza e di lavoro nazionali e internazionali. Una delle motivazioni principali di questa “limitata rappresentatività” risiede nel fatto che il loro riconoscimento ufficiale è un processo lento e articolato che può richiedere anche molti anni di studi, ricerche e approfondimenti sul campo. E questo, tanto più quanto la stesura degli standard e il loro commento, viene effettuato con rigore scientifico da parte dei nascenti club di razza. Non sono presenti inoltre in Italia, salvo un’unica eccezione (Segugi), le razze “regionali”, molto rappresentate invece in Europa soprattutto nei gruppi più numerosi (cani da pastore, segugi, cani da ferma).

IL CANE DI RAZZA

ITALIANO Adobe stock

Giuliano Zaghini Past Ordinario Zootecnia Speciale Docente allevamento animali da compagnia Alma Mater Studiorum Bologna

CON 16 RAZZE DISTRIBUITE NEI 10 GRUPPI DELLA FEDERAZIONE CINOLOGICA INTERNAZIONALE, E ALTRE SETTE IN CORSO DI RICONOSCIMENTO, LA RAPPRESENTANZA ITALIANA NEL MONDO CINOFILO INTERNAZIONALE È UN PATRIMONIO DI TUTTO RISPETTO

Le razze “made in Italy” distribuite nei 10 gruppi Fci Attualmente sono riconosciute ufficialmente 16 razze (su un totale di oltre 350), distribuite in modo abbastanza omogeneo nei dieci raggruppamenti morfofunzionali della Federazione Cinologica Internazionale (FCI). La loro consistenza, valutata attraverso il numero di cuccioli iscritti per anno, è rimasta complessivamente costante nel corso dell’ultimo ventennio con variazioni più significative riguardo ai Segugi nel loro insieme, al Lagotto e al Maltese; stabile nel tempo la consistenza del cane Corso, che ha mantenuto inalterato il gradimento dei primi anni successivi al riconoscimento ufficiale (1994). Le cinque razze nettamente più diffuse sono pro40

PetTrend • Novembre 2021

prio il Segugio maremmano, il Segugio italiano a pelo raso, il Lagotto romagnolo, il cane Corso e il Maltese (vedi figura 1), mentre in tutte le altre la consistenza numerica è solamente di poche centinaia od addirittura decine di soggetti iscritti per anno solare (vedi figura 2). Le variazioni in diminuzione/aumento sono conseguenti, come già visto in precedenti articoli,

alla riduzione del lavoro di caccia, alla scelta delle taglie medio piccole rispetto a quelle grandi/giganti e alla “conversione” della razza in cane da compagnia.

Il Segugio italiano a pelo raso e il Segugio maremmano In realtà la popolazione di Segugi allevata nel nostro Paese comprende


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