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Acquisti di impulso on-line e off-line
Acquisti di impulso on-line e off-line
Gli acquisti nascono anche da stimoli che il cliente riceve e percepisce mentre non li sta cercando. Questo avviene con i punti vendita fisici (window shopping) e pure navigando on-line (pop up). Quali sono le differenze tra i due ambienti, off-line e on-line?
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L’on-line consente di chiudere pop-up o saltare pagine. In negozio, se fatto con logiche attente di visual merchandising, la pressione verso l’acquisto di impulso è vincente. IKEA docet. Entri per un prodotto che realmente ti serve, esci con dieci cose che non avresti mai cercato on-line, per il semplice motivo che non ne avevi l’esigenza. L’on-line è sicuramente più invasivo, in quanto può arrivare anche in un momento in cui non l’abbiamo preventivato, a differenza del fisico che, al contrario, prevede una scelta del momento da parte dell’utente. I punti fisici hanno effetto su chi ci entra. L’on-line ha effetto su chi naviga e decide dopo dove andare fisicamente. On-line l’utente viene bombardato da tanti messaggi sempre più customizzati sulla sua esigenza. Questi messaggi si insinuano costantemente all’interno della sua navigazione, basti pensare che ogni due scroll su Facebook e Istagram appare un annuncio sponsorizzato. Nel mondo off-line la personalizzazione non è attivabile e la mole di input che l’utente riceve è elevata, ma a volte disturbante poiché distante dalle sue esigenze.