LA FELICE STAGIONE DELLE COMMITTENZE CAETANI
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per la cappella Caetani, la lapide è invece la lastra in marmo e bronzo per la sepoltura del duca Onorato Caetani. Il riferimento alla cappella Orsini Caetani non è esplicito sul contributo concreto dello scultore né si fa cenno al ritratto di Cecilia Orsini (fig. 57), per il quale gli studiosi hanno fatto il nome di Leonardo Sormani (doc. 1550-1590), autore del monumento a Rodolfo Pio da Carpi (fig. 56)47. Rodolfo morì a Roma il 2 maggio 1564 e al Sormani, il 21 luglio 1567, veniva dato un anticipo «pro confectione sepolture bone memorie Cardinalis Carpensis»48. Meno problematica è la datazione dell’intervento di Della Porta nella cappella. All’ipotesi di Röttgen secondo cui i lavori iniziarono subito dopo il 1575, anno di morte di Cecilia Orsini, si aggiungono i dati ricavati dal documento del 22 dicembre 1601. Il fatto che la chiusura dei pagamenti dei Caetani ai fratelli Della Porta sia avvenuta dopo ventisei anni dalla conclusione del lavoro è ammissibile e l’anno 1601 diventa dunque un terminus ante quem per la datazione della cappella. In una lunga stima dei lavori eseguiti dal cavaliere Della Porta per il cardinale Enrico, oltre al «trasporto delle pietre fatte da casa del Cavaliere», sono menzionati venti scudi per «la tavola del atare [sic] della Trinità de li Monti»49. Purtroppo il documento è senza data, di certo però non può essere stato redatto prima del 1589, anno di inizio dei lavori per la cappella Caetani a Santa Pudenziana. I pochi dati a disposizione ci consentono comunque di inquadrare la cappella Orsini-Caetani come episodio di committenza Caetani che probabilmente vide coinvolto il Della Porta nella scelta calibrata dei marmi policromi. Come già intuito da Gori, la cappella Orsini-Caetani è senza dubbio un antefatto importante per la progettazione dell’arredo marmoreo del sacello di Santa Pudenziana e della decorazione della cappella di San Pietro nella stessa Basilica50. Infatti, mentre lavorava al cantiere Caetani, Della Porta fu incaricato dal prelato francese, monsignor Didier Collin (italianizzato Desiderio Collini), di progettare la decorazione della cappella dedicata a San Pietro nella zona absidale di Santa Pudenziana (fig. 58)51.
riccoboni 1942, p. 98; salerno 1968, p. 14; strinati 1992, p. 409, nota 1; ciardi 2008, p. 182, n. 4.48. Grisebach notava la diversità di mani tra i due busti, e per quello di Cecilia Orsini proponeva un accostamento alla produzione di Giacomo Cassignola: grisebach 1936, p. 102. Per il monumento a Cecilia Orsini, Antony Blunt indica l’anno 1585 senza alcuna argomentazione: blunt 1982, p. 150. 48 lanciani 1902-1912, vol. 3, p. 200. Lanciani, su base documentaria, specifica che il monumento è probabilmente eseguito su disegno di Ottaviano Schiratto (Ibidem, p. 201). venturi 1937, pp. 540-604: 586; fruhan 1986, p. 263, nota 24; zanot 2004, p. 101. Per la decorazione degli stucchi della cappella Orsini-Caetani, Luigi Salerno indica i nomi di Antonio Paracca, detto il Valsoldo, e di Prospero Bresciano: salerno 1968, p. 14. 49 Il documento è trascritto in cozzi beccarini 1976, p. 155, n. A. 50 gori 2012, pp. 267-268. 51 Scheda 21. 47