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luigi FioRani

Prima edizione: maggio 2013 isBn 978-88-6372-436-3

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© 2013 Fondazione Camillo Caetani

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ISBN (stampa) 978-88-6372-436-3 – www.storiaeletteratura.it

Questo volume onora la memoria di Luigi Fiorani venuto a mancare il 3 dicembre 2009. Contiene gli atti del convegno che la Fondazione Camillo Caetani, la Biblioteca Apostolica Vaticana, l’Istituto Nazionale di Studi Romani e la Società Romana di Storia Patria, gli hanno voluto dedicare ad un anno di distanza dalla morte: il 3-4 dicembre 2010. Il colloquio si è svolto a Palazzo Caetani e ha visto la partecipazione di archivisti e di storici, i quali hanno presentato le loro relazioni nell’ambito di tre sessioni: la prima rivolta alle fonti che egli ha esaminato negli archivi e nelle biblioteche di Roma e del Vaticano, la seconda riservata agli studi che ha realizzato sulla storia religiosa di Roma e la terza destinata ai saggi che ha promosso e pubblicato nelle collane della Fondazione Camillo Caetani.

Nel ricordare la vastità degli interessi che hanno contraddistinto la sua attività di storico, i relatori hanno rilevato l’entità cospicua dei suoi lavori e la costante disponibilità con la quale, in qualità di direttore degli archivi della Biblioteca Apostolica Vaticana e della Fondazione Camillo Caetani, ha agevolato gli studi. La profonda conoscenza che ha avuto delle fonti e l’ampiezza delle competenze che gli sono state riconosciute negli ambienti eruditi, lo hanno reso un interlocutore di primo piano per ricerche di ampio respiro su breve e lungo periodo.

Per volontà delle istituzioni promotrici il convegno ha avuto un taglio scientifico ed è stato caratterizzato da una prospettiva delimitata al solo ambito dei suoi scritti, rimandando ad altra occasione l’analisi degli impegni che ha assunto nella vita della Chiesa di Roma, specialmente a partire dagli anni Sessanta. È emersa, pertanto, la rilevanza di un lavoro storiografico realizzato con passione nell’arco di oltre quaranta anni, per molti versi innovativo, inizialmente rivolto alle antichità cristiane e successivamente incentrato su Roma religiosa e sui Caetani di Sermoneta nell’età moderna e contemporanea. Alcuni temi della sua produzione scientifica, purtroppo, non sono stati compresi nel programma, ma è stata una scelta obbligata e almeno parzialmente giustificata dalla quantità dei suoi lavori, dalla varietà e vastità dei suoi progetti di ricerca. Dopo le relazioni sulle sue indagini

ISBN (stampa) 978-88-6372-436-3 – www.storiaeletteratura.it nell’Archivio Caetani, nella Biblioteca Apostolica Vaticana, nell’Archivio Segreto Vaticano, nell’Archivio di Stato di Roma e nell’Archivio Storico del Vicariato, uno spazio adeguato è stato dato alla riflessione sul legame che ha unito la sua proposta di storia religiosa di Roma alla storia della pietà insegnata da don Giuseppe De Luca. Sono noti i suoi richiami alla grande lezione offerta dal fondatore dell’«Archivio italiano per la storia della pietà» e i suoi contributi per una storia letta dal basso e dal concreto umano: un terreno di ricerca, che a metà degli anni Settanta era ancora da dissodare e soprattutto era privo di efficaci strumenti di lavoro e di discussione metodologica. Sulla base di questi presupposti si sono succeduti interventi su argomenti discussi nelle «Ricerche per la storia religiosa di Roma» e in altre sedi di studi storici: la pietà tridentina e barocca, l’esperienza religiosa delle confraternite, le strutture della Chiesa di Roma nell’età della Controriforma, il pauperismo, la sacralizzazione degli spazi destinati alla vita religiosa, le conversioni, il Settecento religioso, i rapporti tra la Chiesa di Pio VI e la Rivoluzione francese, il modernismo, il ministero di Pio XI vescovo di Roma, Roma religiosa durante l’occupazione tedesca. caterina fiorani domenico rocciolo

Allo stesso modo, la sessione sui Caetani ha privilegiato l’itinerario che ha percorso per far convergere l’interesse dei ricercatori sulla storia di un casato, che molto aveva dato alla Chiesa, alla società e alla cultura italiane. Con le collane «Quaderni» e «Studi e documenti d’archivio» della Fondazione Camillo Caetani ha valorizzato le preziose testimonianze documentarie che gli erano affidate e ha divulgato aspetti di una vicenda familiare strettamente intrecciata alla storia di Roma e dell’Italia centro-meridionale. Dinamiche politiche, sociali e culturali, vita religiosa, questioni territoriali, patrimoniali e istituzionali, espressioni del gusto artistico, sono rientrate nel vasto giro d’orizzonte che ha compiuto sulla Gens Caietana. Il convegno ha tenuto conto di una parte delle ricerche che ha favorito o firmato: dalle ricognizioni su Ninfa e Sermoneta tra medioevo ed età moderna alla committenza artistica dei Caetani, dalla storia del palazzo alle Botteghe Oscure ai rapporti di Tommaso Campanella con alcuni membri della famiglia, dalla figura dell’erudito settecentesco Onorato all’ironia espressa da Filippo Caetani con i suoi acquerelli, fino all’opera musicale del duca Roffredo e al considerevole progetto letterario sostenuto dalla principessa Marguerite Chapin Caetani. Al termine del colloquio una relazione conclusiva ha legato i temi emersi e gli aspetti esaminati e ha messo in evidenza il pregio di un’attività di ricerca pluridecennale volta a contribuire al rinnovamento degli studi, in particolare di quelli storico-religiosi.

Chiudiamo questa breve presentazione esprimendo la nostra profonda gratitudine alle istituzioni, alle studiose e agli studiosi, che hanno aderito all’iniziativa.

Riportiamo qui il programma del convegno: «Fondazione Camillo Caetani, Biblioteca Apostolica Vaticana, Istituto Nazionale di Studi Romani, Società Romana di Storia Patria: Luigi Fiorani storico di Roma religiosa e dei Caetani di Sermoneta a un anno dalla morte, Colloquio a Palazzo Caetani, Roma 3-4 dicembre 2010. Venerdì

3 dicembre, apertura dei lavori e indirizzi di saluto: Bruno Toscano, Presidente della Fondazione Camillo Caetani; Giacomo Antonelli, Vice Presidente della Fondazione Camillo Caetani; Raffaele Farina, Cardinale Archivista e Bibliotecario di S. R.

C.; Paolo Sommella, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani (sostituito da Luciano Palermo); Letizia Pani Ermini, Presidente della Società Romana di Storia Patria (sostituita da Marco Vendittelli). Sessione I: La ricerca negli archivi Presiede Paola Pavan (Archivio Storico Capitolino). Caterina Fiorani (Fondazione Camillo Caetani), «Un archivista filosofo»; Marco Buonocore (Biblioteca Apostolica Vaticana), Le ricerche nella Biblioteca Apostolica Vaticana; Sergio Pagano (Archivio Segreto Vaticano), Le ricerche nell’Archivio Segreto Vaticano; Manola Ida Venzo (Archivio di Stato di Roma), Le fonti nell’Archivio di Stato di Roma; Domenico Rocciolo (Archivio Storico del Vicariato di Roma), I documenti dell’Archivio Storico del Vicariato di Roma. Sessione II: Gli studi su Roma religiosa. Presiede Cristina Carbonetti Vendittelli (Università di Roma “Tor Vergata”). Luciano Osbat (Università della Tuscia), Tra storia della pietà e storia della vita religiosa; Massimiliano Ghilardi (Istituto Nazionale di Studi Romani), Gli “Studi romani” e l’antichità cristiana; Anna Esposito (Sapienza Università di Roma), Le confraternite nel medioevo; Paola Vismara (Università di Milano), La Chiesa di Roma nell’età della Controriforma; Mirella Mombelli Castracane (Sapienza Università di Roma), Le confraternite romane, la lotta al pauperismo e i conflitti con lo Stato italiano; Stefania Nanni (Sapienza Università di Roma), «Sacralizzare gli spazi, sacralizzare i cuori»; Marina Caffiero (Sapienza Università di Roma), Conversioni: modelli, strategie e pratiche; Mario Rosa (Scuola Normale Superiore di Pisa), Settecento religioso; Mario Tosti (Università di Perugia), La Chiesa di Pio VI e la Rivoluzione; Annibale Zambarbieri (Università di Pavia), “Chiesa romana” e tempi nuovi, da Leone x III a Pio x I; Lidia Piccioni (Sapienza Università di Roma), Chiesa e società civile nella Roma contemporanea: tra rete territoriale e Resistenza. Sabato 4 dicembre, Sessione III: Le pubblicazioni sui Caetani di Sermoneta. Presiede Giuseppe Monsagrati (Sapienza Università di Roma). Manuel Vaquero Piñeiro (Università di Perugia), Sermoneta e Ninfa tra medioevo e età moderna; Angela Negro (Soprintendenza SPSAE e per il Polo Museale della Città di Roma), Le indagini sulla committenza artistica dei Caetani: da Siciolante a Batoni; Franca Taglietti (Sapienza Università di Roma), Il Palazzo alle Botteghe Oscure e la sua storia; Massimo Cattaneo (Università di Napoli Federico II), Onorato Caetani “uomo enciclopedico e illuminato” del Settecento europeo; Margherita Palumbo (Biblioteca Casanatense), Campanella e i Caetani; Massimo Colesanti (Fondazione Primoli), L’ironia di Filippo Caetani; Paul Op De Coul (Universiteit Utrecht), Ricerca in corso sulla vita e l’opera di Roffredo Caetani; Sophie Levie (Radboud Universiteit Nijmegen), La corrispondenza di Marguerite Caetani; Daniele Menozzi (Scuola Normale Superiore di Pisa), Conclusioni ».

Biografia di Luigi Fiorani.

Nasce a Roma il 25 aprile 1938. Compie gli studi ginnasiali e liceali, frequenta i corsi di biblioteconomia, archivistica, paleografia e diplomatica alla Scuola Vaticana e nel 1963 si laurea in Lettere all’Università di Roma. Nel 1964 l’Istituto Nazionale di Studi Romani gli affida la rubrica della sua rivista dedicata alle antichità cristiane. Insegna materie letterarie all’Istituto Magistrale Braschi di Subiaco, il 1 febbraio 1964 diviene archivista della Fondazione Camillo Caetani e il 1 settembre 1969, con la medesima qualifica di archivista, entra nei ruoli della Biblioteca Apostolica Vaticana. Dopo aver pubblicato nel 1956 un saggio sull’arte di Mario Barberis ed aver dedicato i suoi primi studi alle antichità cristiane, si interessa alla storia religiosa di Roma e alle vicende dei Caetani di Sermoneta in età moderna e contemporanea. Nel 1975 fonda i «Quaderni della Fondazione Camillo Caetani», nel 1977 esce il primo numero della sua collana «Ricerche per la storia religiosa di Roma», nel 1989 inaugura una nuova serie di pubblicazioni con il titolo «Studi e documenti d’archivio» della sopraddetta Fondazione. Nel partecipare a numerose attività di ricerca, stringe rapporti di collaborazione con istituzioni culturali e università italiane e straniere. Nel 1992 riceve la nomina di socio ordinario della Società Romana di Storia Patria e nel 2000 diviene membro ordinario dell’Istituto Nazionale di Studi Romani. Il 3 dicembre 2009 muore improvvisamente a Roma.

Saluti

ISBN (stampa) 978-88-6372-436-3 – www.storiaeletteratura.it bruno toscano

A causa della mia assenza per precedenti impegni di lavoro fuori Roma, Giacomo Antonelli mi fa l’onore di leggere queste righe che aprono il Colloquio promosso e organizzato dalla Fondazione Camillo Caetani, dedicato all’opera di Luigi Fiorani.

Fiorani è stato per molti anni, al fianco di Giacomo Antonelli, la guida culturale della Fondazione. Nelle varie forme in cui si è svolta l’attività della Fondazione, a cominciare dalle iniziative editoriali, la sua impronta era inconfondibile. L’ Archivio Caetani, ‘cuore’ storico e emblema della nostra Istituzione, è essenzialmente, nella sua attuale struttura, una sua realizzazione. La dimestichezza con lo sterminato patrimonio di carte ha fatto sì che egli diventasse quasi un intrinseco di Casa Caetani medievale e moderna, un perno di quella che un tempo nei casati aristocratici si chiamava la ‘famiglia’, in cui egli rivestiva il ruolo di memoria. A questa sua qualità dobbiamo attribuire la particolare affettività che ci sembra di sentire nei suoi numerosi ritratti di personaggi della Famiglia, un approccio ‘caldo’ che d’altra parte non ha mai velato il rigore delle relative ricerche, che costituiscono una parte assolutamente non trascurabile della sua produzione scientifica.

Profondo impegno filologico e ‘simpatia’ per l’argomento avvalorano ma anche animano la parte più cospicua e senza dubbio più nota della sua opera di storico. Spero che sia permesso di affermarlo a chi non è in senso stretto un addetto ai lavori. Gradi di oggettività e di immedesimazione convivevano in armonia nella ricerca di Fiorani, rivolta prevalentemente alla storia religiosa, e l’effetto di questa armonia è avvertito anche dal lettore non storico, che rimane colpito soprattutto dalla compattezza del risultato complessivo: la umanizzazione dell’Istituzione ecclesiastica – la Chiesa romana dell’età moderna – studiata meno nel suo corpo dottrinario che nella sua composizione culturale e sociale; meno nei grandi avvenimenti che nell’ordinario delle comuni aspirazioni e dei contrasti.

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Le correnti interne di pensiero, allineato o trasgressivo, e le relative strategie e pratiche di espulsione o di conversione; l’azione, fra norma e droga, di figure singolari; le aggregazioni a fini di beneficenza e di carità; l’apporto dei laici; il ruolo delle confraternite: tutta questa materia, e molto altro ancora, che Fiorani affrontava richiamandosi agli esiti più avanzati della riflessione storiografica europea e italiana, viene allo scoperto grazie al suo tenace scavo di storico di razza.

La sorte ha voluto che, a dare il primo saluto ai graditi ospiti di questo convegno a lui dedicato, fosse uno storico dell’arte, una disciplina spesso tacciata di astrattezza e di soggettività. La verità è che la storia dell’arte non è più quella di una volta e a cambiarla, nel secolo ormai scorso, è stata anche l’attenzione al lavoro degli storici. Di storici come Luigi Fiorani.

giacomo antonelli

Non voglio che in questo volume che raccoglie gli atti del Convegno dedicato a Luigi Fiorani manchi un mio personale ricordo. Luigi Fiorani, giovanissimo, è approdato alla ‘Domus Caietana’, quale preposto all’archivio, nei primi anni Sessanta. Io lo raggiunsi molti anni dopo, prima come legale della famiglia e poi coinvolto da Hubert Howard (marito di Lelia Caetani già deceduta) nella Fondazione Camillo Caetani (il coinvolgimento, è durato, in varie vesti, alcuni decenni). Luigi Fiorani operava nell’Archivio Caetani dapprima ‘part’ (la mattina era impegnato nell’Archivio della Biblioteca Vaticana) e poi, venuto meno quell’impegno ‘full time’. Sotto l’aspetto professionale ho sempre ammirato in lui non solo la cultura (che andava ben oltre quella specialistica) ma anche il suo impegno e la sua versatilità nel dar vita alle tante e tanto variegate pubblicazioni della Fondazione, il rigore nella cura dell’archivio (da alcuni giudicato eccessivo ma che tale non era dati i risultati) e l’attenzione prestata ai frequentatori dell’archivio (ma, giustamente, solo se studiosi seri e non, come diceva, ‘perditempo’). Al rapporto strettamente professionale si è subito aggiunto, e sempre più consolidato, un rapporto di amicizia che lo induceva la sera, quando tornavo dal Palazzo ad accompagnarmi a casa e nel percorso parlavamo di tutto: di storia e dei suoi lavori per le Edizioni di Storia e Letteratura, di religione (io ero ‘fuorigioco’ in quel campo ma mi aveva interessato il ‘modernismo’ e Luigi mi fece avere un biglietto con cui un messo del Vicariato riferiva della presenza a Roma, in casa nostra, del ‘modernista’ umbro don Brizio Casciola venuto in incognito per incontrare Buonaiuti) e nel passeggiare non mancavano i commenti su fatti (specie se non commendevoli) e persone (ad alcune Luigi non lesinava la sua ironia che poteva essere anche caustica). Negli ultimi tempi Luigi fu affiancato dalla figlia Caterina (che costituisce una sua preziosa eredità) ed a me divertiva osservare che il padre nutriva un po’ di apprensione per quella più giovane presenza superata però dalla soddisfazione paterno-professionale.

Inutile dire quale colpo fu per me e per quanti gli erano vicini la sua improvvisa scomparsa.

Altro ‘colpo’ (ma positivo) fu vedere nella chiesa di San Saturnino, tanta gente commossa e raccolta nel dolore per l’ultimo saluto e nel sentire tante affettuose e partecipi parole. Le meritava.

Signor Vice-Presidente della Fondazione Caetani, Avv. Giacomo Antonelli, Signor Vice-Presidente dell’Istituto di Studi Romani, Prof. Luciano Palermo

Signor Vice-Presidente della Società Romana di Storia Patria, Prof. Marco Vendittelli

Cari Amici tutti,

Vi auguro buona giornata e vi saluto cordialmente, anche a nome dell’Archivio Segreto Vaticano e della Biblioteca Apostolica Vaticana, in primo luogo del personale tutto di ambedue le istituzioni che qui rappresento insieme a S.E. Mons. Sergio Pagano, Prefetto dell’Archivio e al Prof. Marco

Buonocore, Scriptor e Capo Archivista della Biblioteca. Di ambedue le istituzioni porto l’adesione cordiale ai lavori del Colloquio.

Voglio dare un saluto particolare e affettuoso alla Signora Fiorani, Silvana, e ai suoi figli Caterina, Malvina e Agostino.

S.E. Mons. Pagano e il Prof. Buonocore vi presenteranno Luigi Fiorani, protagonista di questo nostro incontro, come ricercatore rispettivamente nell’Archivio Segreto e nella Biblioteca Vaticana. A me tocca il gradito compito di ricordare rapidamente il significato della presenza di Luigi Fiorani in Biblioteca Vaticana, un ricercatore sì, ma anche un Maestro di scienza e di vita.

Egli ha lavorato in Biblioteca Vaticana per trentaquattro anni, dal 1969 al 30 settembre del 2003, nella sezione Archivi dal 1969 al 1972, e come Capo del Catalogo dal 1972 al 1977, quando è stato nominato Scriptor e Capo della

Sezione Archivi della Biblioteca Vaticana. Sono stati anni vissuti intensamente, come sanno bene quelli che lo hanno conosciuto. Nella direzione della Sezione Archivi del Dipartimento dei manoscritti, dal 1977 al 2003, in ben venticinque anni, ha dato prova di serietà d’impegno e di alta professionalità nella gestione della ricerca individuale e dei progetti, nei quali era abile a coinvolgere amici e colleghi; e di grande senso di equilibrio nei rapporti con il personale e gli utenti della Biblioteca, fedele all’istituzione e alla Santa Sede in modo attivo e positivamente costruttivo.

Sono noti i suoi studi sul modernismo e sulla figura di mons. Giuseppe De Luca, del quale ha seguito gli insegnamenti per la storia della pietà. Sconosciuto però è il suo impegno e l’indispensabile aiuto a me fornito, nel decennio della mia Prefettura della Biblioteca Vaticana, per il rientro formale e fisico in essa, nella Biblioteca, del ‘Fondo Carteggi De Luca’: 146 contenitori con complessive 1.146 cartelline. Per questo adempimento la Biblioteca Vaticana è grata a lui, nonché alla famiglia De Luca, in particolare alla compianta Nuccia, sorella di don Giuseppe De Luca e alle nipoti Donatella e Giovanna Rotundo.

Luigi è stato per me un amico fraterno e sincero. Mi è stato vicino, in tutti i sensi, soprattutto nei difficili inizi del mio mandato di Prefetto della Biblioteca. Di grande umanità, epperò schivo, riservato, intenzionalmente due passi indietro, e tuttavia efficace e tempestivo quando correva in aiuto a persone bisognose, ad amici. Nonostante ci vedessimo quasi ogni giorno, ci scrivevamo brevi biglietti, invece di usare più semplicemente il telefono.

Ve ne leggo uno, significativo del suo modo di essere e di comportarsi (tav. 1):

Biblioteca 27 novembre 2000

Caro Don Farina, quando poco fa sono venuto a portare l’invito per il Consiglio della Fondazione non sapevo ancora nulla circa il “misfatto”. Poi sono sceso, e alla cassetta della posta c’era il tuo biglietto con l’annuncio [della nomina a membro Ordinario dell’Istituto di Studi Romani]. Speravo vivamente che il tentativo, di cui ti sei generosamente incaricato, non andasse in porto. Così non è stato; pazienza. Non mi rimane che esserti grato, perché, in fondo, non si tratta di entrare a far parte di una associazione a delinquere; anzi, il contrario. Vuol dire che andando insieme alle riunioni ci conforteremo a vicenda.

Ancora grato, e cari saluti. Fiorani il testo a stampa del biglietto1 mi rende pensoso: non per la “santità” delle cose che accadono, ma per la debolezza della nostra risposta.

luciano palermo

Eminenza Reverendissima, Eccellenza Reverendissima, Chiarissimi Professori, amiche ed amici, a nome del Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, Prof. Paolo Sommella, nella mia veste di Vicepresidente dell’Istituto sono lieto di portare ai presenti il saluto più cordiale ed augurare a Voi tutti un sereno svolgimento dei lavori. Con vivo piacere, anche per via dell’affetto che mi legava a Luigi Fiorani, ho accettato di sostituire questa mattina il Prof. Sommella, impegnato in una improcrastinabile riunione in Università. Vi porto, assieme alle sue scuse per l’imprevedibile assenza, il suo saluto più cordiale ed affettuoso.

Quando alcuni mesi fa il Collega Domenico Rocciolo e la Dott.ssa Caterina Fiorani hanno proposto al nostro Istituto di partecipare all’organizzazione dell’incontro, senza esitazioni la Giunta direttiva ha accolto la proposta. E lo ha fatto non solo per ricordare uno dei suoi membri più attivi e presenti degli ultimi anni, ma soprattutto per rendere omaggio alla sua poliedrica figura di studioso e uomo di cultura. Come ascolteremo più tardi da una delle relazioni del pomeriggio, dall’archivio del nostro Istituto sono emersi interessanti documenti circa le fasi iniziali della carriera di ricercatore di Fiorani, che noi tutti oggi celebriamo per essere stato uno dei più sensibili studiosi della religiosità romana della prima età moderna. La Rivista «Studi Romani», organo dell’Istituto dal 1953, ha accolto – sin dal lontano 1964 – i suoi primi scritti e di ciò oggi sento di potere in qualche modo farne vanto. In quegli anni, come ascolteremo nel pomeriggio, Fiorani non era ancora uno specialista dell’età moderna o contemporanea, occupandosi al contrario di antichità cristiane. Nominato nel corso della Presidenza di Mario Petrucciani Socio corrispondente dell’Istituto nel novembre del 1996, fu nominato Membro ordinario dello stesso Istituto quattro anni più tardi, nel novembre dell’anno 2000. Dai suoi primi scritti della metà degli anni Sessanta del passato secolo alla sua nomina a Membro ordinario trascorsero circa 35 anni, un periodo lunghis- simo durante il quale Fiorani non cessò mai di frequentare l’Istituto e le sue attività culturali. Di ciò vogliamo dare la nostra testimonianza con la nostra più sincera gratitudine. E vorrei, inoltre, aggiungere che personalmente ho sempre in me tanti ricordi dei miei incontri con Luigi Fiorani, iniziati quando, più di trenta anni fa, in compagnia di Paolo Brezzi mi cominciai ad avvicinare all’Istituto di Studi Romani; ricordo il suo sorriso e le sue parole, sempre attente e misurate. Ma non devo rubare altro tempo prezioso ai lavori della mattinata. Vi rinnovo pertanto l’augurio di un sereno svolgimento dei lavori che, come avrebbe certamente desiderato Fiorani, riflettono un amplissimo arco cronologico e un vastissimo spettro di tematiche culturali. Sono le stesse tematiche che Fiorani, con rara puntualità e profondità, ebbe modo di affrontare nei suoi studi e che hanno fatto di lui una delle figure più singolari ed ammirabili della cultura romana del secondo dopoguerra e dei nostri anni. Nel ricordo commosso di Luigi Fiorani, vi formulo nuovamente gli auguri più sinceri per un proficuo svolgimento dei lavori.

marco vendittelli

Per oltre trent’anni Luigi Fiorani è stato Socio della Società romana di storia patria (corrispondente dal 16 gennaio 1979 e ordinario dall’11 maggio 1992). Anche per questo il Sodalizio, che oggi sono chiamato a rappresentare, ha voluto onorare la memoria del compianto studioso, promuovendo l’odierna giornata di studi congiuntamente agli altri Istituti pubblici e privati che hanno avuto la fortuna di avvalersi del contributo intellettuale, scientifico e umano di Luigi Fiorani.

In queste occasioni le parole di circostanza sfumano nella vaghezza retorica e si ripetono seguendo formule certe e consolidate.

Non esito dunque ad abbandonarle, come abbandono la mia figura istituzionale di Vice-presidente della Società romana di storia patria, per approfittare dell’occasione per ricordare – se pur molto, molto brevemente – l’amico Luigi Fiorani.

Con lui ho avuto la fortuna e l’onore di collaborare in varie occasioni.

Fu lui che mi invitò a partecipare al Convegno su Ninfa del 1988, che per me significò l’occasione per aprire un nuovo filone di ricerca.

E soprattutto fu lui che mi spinse ad intraprendere l’edizione critica dell’inedito statuto duecentesco di Sermoneta, il cui manoscritto è conservato nell’archivio della famiglia Caetani, del quale Luigi è stato custode accorto, ma non geloso, più che mai aperto alla sua consultazione.

Non solo Luigi si rese disponibile e mi fornì tutto l’aiuto possibile per portare a termine l’impegnativo lavoro, ma volle pure che esso fosse pubblicato nella collana «Studi e documenti d’archivio», da lui ottimamente curata. Ma a queste più concrete attestazioni della sua generosa disponibilità, per le quali sempre gli sarò grato, potrei aggiungerne tante altre, fatte di incontri, di scambi di opinioni, di idee e di progetti di ricerca e pubblicazioni, tra gli ambienti ovattati della Biblioteca Vaticana e dell’Archivio Caetani. E anche per queste ‘chiacchierate’ serberò sempre un piacevole ricordo di Luigi.

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