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DOLOMITI ACCESSIBILI
Bolzano "Il progetto di costruzione della funivia di Tires, destinata a collegare la località di San Cipriano con la Malga Frommer, ha avuto a inizio settembre l'approvazione della Conferenza dei servizi in materia ambientale. L'iter per l'ottenimento della concessione edilizia può considerarsi dunque concluso: il rilascio del permesso è atteso a breve", riferisce il presidente della Funivia Tires Spa, Martin Damian. "La cabinovia, con una capacità di 60 posti e una lunghezza del tracciato di 3.8 km, supererà in una corsa di soli 7 minuti un dislivello di 644 metri", specifica Damian.La decisione a favore di un impianto con una cabina da 60 posti è scaturita alla luce di diversi fattori: la possibilità di una maggiore lunghezza delle campate consentirà di limitare il numero di piloni a sostegno della linea, ridotti a cinque, permettendo inoltre di tendere in alto le funi; una maggiore altezza di scorrimento significherà ridurre al minimo gli interventi di disboscamento; le maggiori spese di investimento iniziali saranno compensabili, a medio e lungo termine, grazie a costi operativi nettamente più contenuti; nei periodi di minore affluenza, l'impianto sarà inoltre in funzione solo all'occorrenza, con la possibilità di circolare anche senza personale di cabina; la notevole sopraelevazione della linea accrescerà poi l'attrattiva dell'impianto. È persino all'esame la realizzazione di una funivia "cabrio", opzione che ne renderebbe ancor più allettante la componente panoramica.Ispirato dall'idea che il troppo stroppi e che il niente sia ancora la soluzione migliore, l'architetto Werner Tscholl ha presentato per la stazione a valle e a monte un progetto mosso dalla volontà di un delicato inserimento nell'incantevole paesaggio del Catinaccio. Le stazioni, infatti, spariscono sotto ai prati, lasciando visibili solo i punti di ingresso e uscita."Il piano finale di finanziamento è ancora in fase di stesura", informa il presidente Damian. "L'investimento complessivo ammonta a circa 15 milioni di euro."Mobilità dolce e valore aggiunto per residenti e turistiL'impianto, con stazione a valle in località San Cipriano e stazione a monte in prossimità della Malga Frommer nell'area Carezza Dolomites, rientra nell'ambito di una più ampia iniziativa, tesa a promuovere ai piedi del massiccio del Catinaccio una mobilità ecologicamente sostenibile. "La funivia di Tires, che funge da porta di accesso al Patrimonio Naturale Unesco del Catinaccio, nelle Dolomiti, si collega alla cabinovia Re Laurino, attualmente in costruzione, e alla cabinovia di Nova Levante. Oltre a congiungere direttamente Tires al comprensorio sciistico, nei mesi estivi questo sistema funiviario permetterà di includere anche Nova Levante e, in particolare, la seggiovia Tschein per la malga Moser, da cui poter poi raggiungere a piedi, con una breve camminata, il lago di Carezza" spiega Florian Eisath, ceo di Carezza Dolomites. Anche l'allacciamento ai sentieri escursionistici verso Tires, in particolare verso la Malga Costa - Haniger, "riceverà indubbiamente nuovo slancio grazie alla realizzazione della stazione intermedia della nuova linea Re Laurino"."La nostra visione è quella di rendere l'altopiano sotto al Catinaccio un'area il più possibile car-free. Ci immaginiamo infatti che in futuro sarà possibile muoversi in modo ecologico, a piedi, in bicicletta o in treno, fino al Lago di Carezza e ritorno", conclude convinto Florian Eisath.©RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 15 Ottobre 2020
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Dolomiti accessibili, 23 percorsi per anziani, famiglie e disabili
belluno «Le Dolomiti Unesco, con la loro straordinaria rappresentatività, sono il contesto ideale per attuare un progetto di inclusività sociale che permetta a tutti - abili e non - di accedere al Patrimonio Mondiale, in autonomia oppure accompagnati da una guida esperta». Ne è pienamente convinta Marcella Morandini, direttrice della Fondazione Dolomiti Unesco, che subito precisa: «Ciò non significa che tutti debbano fare le stesse esperienze, ma che tutti possono avere un'esperienza di vera immersione nel paesaggio e nella geologia delle Dolomiti, realizzando pienamente il concetto di patrimonio dell'Umanità». Con queste premesse Morandini condivide puntualmente gli impegni che gli organismi più diversi stanno portando avanti per una accessibilità ampia di Cortina e delle stesse Dolomiti. Compito difficile, ma non impossibile, considerato quanto la Fondazione è riuscita a realizzare. Sono 23 i percorsi dolomitici disponibili e accessibili a tutti, anziani, famiglie, disabili ai quali presto se ne aggiungeranno altri 15.Sono corredati di scheda tecnica, mappa, coordinate Gps, caratteristiche ambientali e geomorfologiche per permettere all'utente di scegliere in autonomia il percorso più adatto alle proprie capacità. Sul sito della Fondazione Dolomiti è disponibile anche una mappa interattiva attraverso cui scoprire le attività presenti nelle vicinanze rispetto alla propria posizione. «L'impegno della Fondazione in materia di accessibilità e inclusione sociale ha preso il via nel 2014 - racconta Morandini - con "Dolomiti accessibili. Un Patrimonio per tutti", progetto finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nell'ambito della Legge n. 77 del 2006 recante "Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale", posti sotto la tutela dell'Unesco».Si può salire - ecco alcuni esempi - da Zoppè di Cadore al rifugio Talamini, da Valgrande al rifugio Lunelli, dal rifugio Auronzo a Forcella Lavaredo, da Pecol a Malda Piola, dal Passo Staulanza al rifugio Città di Fiume, dal passo San Pellegrino