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SASSOLUNGO E PIANI DI CUNFIN: LA RICHIESTA DI TUTELA
Corriere dell’Alto Adige | 11 ottobre 2022
p. 18
Sassolungo, cresce il pressing per il parco Mozione del team K in consiglio, anche i verdi si associano alla richiesta del comitato Nosc Cunfin Ploner: «Indispensabile la tutela provinciale». Vettorato prende tempo: «Pronti a discuterne» Francesco Mariucci
BOLZANO Sarà discussa verosimilmente mercoledì in consiglio provinciale la mozione del Team K per la creazione di un parco naturale che comprenda il gruppo del Sassolungo. Un modo, evidenzia il partito senza rinunciare ad una stoccata alla giunta, per passare dalle parole ai fatti dopo i proclami sulla tutela ambientale dei Sustainability Days. Primo firmatario del testo è il consigliere provinciale Franz Ploner. «Quello del Sassolungo è un territorio di straordinaria bellezza, un delicato bene comune da preservare per le generazioni future: serve una tutela che solo l’istituzione di un parco provinciale può garantire» commenta lo stesso Ploner. La mozione prevede un lungo percorso partecipato, di concerto con la popolazione coinvolta (principalmente quella della Val Gardena): si partirebbe con l’istituzione di un gruppo di lavoro tra tecnici provinciali e rappresentanti di enti locali e associazioni alpinistiche, per poi proporre una consultazione con i residenti. L’obiettivo finale è la messa sotto tutela dell’area, con la creazione del Parco naturale del Sassolungo, sulla falsariga di quanto già accade con gli altri principali massicci dolomitici dell’Alto Adige. L’elenco di parchi naturali è lungo e comprende Sciliar-Catinaccio, Puez-Odle, Fanes-Sennes-Braies, Tre Cime: tutti luoghi iconici e ben noti anche al di fuori dei confini provinciali. «Dobbiamo mostrare coraggio per preservare il nostro territorio, anche a vantaggio delle prossime generazioni. Questo significa sostenibilità. Attendiamo da più di quarant’anni dei passi concreti in merito, è ora di affrontare concretamente il tema» aggiunge Ploner. Tra l’altro, il Sassolungo è anche un gruppo centrale in ottica turistica, gettonatissimo sia d’inverno che d’estate: «Non è solamente una questione ideologica, ma anche economica: lo sfruttamento esasperato delle nostre montagne e delle loro pendici ne minaccia l’attività turistica per il futuro» è la posizione del Team K. Il partito muove dall’iniziativa di Nosc Cunfin, un gruppo di associazioni e cittadini che hanno scritto una lettera aperta alla giunta per chiedere di adottare una qualche forma di tutela: «Ci aspettiamo che questo appello venga accolto» conclude Ploner. Non sarà una battaglia solitaria, dato che anche i Verdi proporranno un testo analogo: «Ultimamente sia il presidente Arno Kompatscher che l’assessora all’Urbanistica Maria Hochgruber Kuenzer si erano espressi a favore della messa sotto tutela di questo sito. Noi chiediamo che si passi al più presto dalle parole ai fatti» fanno sapere gli ambientalisti in quella che sembra la prova generale per la riconferma dell’alleanza andata in scena alle elezioni politiche. Dalla giunta intanto non arrivano bocciature a prescindere ma nemmeno rassicurazioni circa il futuro del Sassolungo: «Valuteremo le mozioni insieme al resto della maggioranza. Parlare di tutela dei parchi è sempre positivo, aspettiamo le dichiarazioni in aula. L’amministrazione provinciale sta facendo tanto per l’ambiente, siamo aperti a proposte che non siano semplici speculazioni politiche» sottolinea l’assessore provinciale all’Ambiente Giuliano Vettorato.
Alto Adige | 12 ottobre 2022
p. 34
Verdi all’attacco per Plan de Cunfin e orchidee
Natura e paesaggio sono un patrimonio unico e insostituibile della nostra terra. Il Gruppo Verde in Consiglio provinciale presenta questo mese in Consiglio provinciale due mozioni per la loro tutela. La prima riguarda la messa sotto tutela del gruppo del Sassolungo e di Plan de Cunfin e la seconda le orchidee del Monte Bullaccia. «Ultimamente sia il presidente Kompatscher che l'assessora Kuenzer si sono espressi a favore della messa sotto tutela di questo sito. Non sono solo le associazioni ambientaliste a chiedere questo passo, ma gli stessi Comuni interessati. I motivi per prendere questa decisione non mancano. La zona dei Plan de Cunfin e i boschi circostanti rappresentano uno dei pochi ambiti incontaminati di tutto il territorio e sono quindi un importante rifugio per la fauna selvatica. I prati umidi, ai piedi del Sassolungo e del Sassopiatto, costituiscono un ecosistema unico nel loro genere e un'oasi di pace e di biodiversità in territori altrimenti pesantemente utilizzati dall'uomo. Questo territorio è stato messo sotto pressione negli ultimi anni da progetti di sfruttamento intensivo che la maggioranza della popolazione locale non vuole. Il vincolo di tutela sarebbe uno strumento importante