2 minute read

INTERVISTE ED EDITORIALI

Next Article
NOTIZIE DAI MUSEI

NOTIZIE DAI MUSEI

paese, ed il Rite in particolare. A patto, però - ha fatto capire - che i conti tornino. E cioè che i visitatori siano così numerosi da poter dare copertura anche ai maggiori costi. Si sa che l'alpinista è rimasto deluso dalla mancata risposta della Regione alle ripetute richieste di attrezzare il Rite di una mini funivia, oppure di una micro telecabina, in modo da poter garantire l'apertura del rifugio e del museo tutto l'anno. Solo recentemente l'assessore Federico Caner ha fatto sapere che sono allo studio contributi per i piccoli collegamenti a fune.Cibiana sulla graticolaMa a Cibiana si vorrebbe anzitutto capire se un impianto, il meno invasivo possibile, dal passo al Rite è davvero proponibile e finanziabile. Altrimenti, si dice, ci si mette il cuore in pace. Messner per il Rite, in questi 20 anni, ha voluto dire quasi tutto. Gli escursionisti stranieri, specie quelli di area tedesca, risentono tutti della sua influenza. Quindi Cibiana non può perderlo. Ma proprio per questo c'è chi vorrebbe che, mentre il Taulà rimane aperto almeno un altro mese, il gestore del Dolomites fosse messo nelle condizioni di riaprire subito, approfittando magari della cosiddetta ottobrata - destinata a portare numerosi appassionati in quota - e di continuare per tutto l'inverno, fino alla scadenza primaverile del contratto. Chi arriva a piedi in cima, dopo due ore abbondanti di salita, e trova tutto chiuso, ha una reazione che a Messner per primo proprio non piacerebbe. Il gestore ha avuto un incontro con gli amministratori di Cibiana e in questi giorni sta decidendo se ritornare sui propri passi o consegnare definitivamente le chiavi. -francesco dal mas© RIPRODUZIONE RISERVATA

Messaggero Veneto | 7 ottobre 2022

p. 33, edizione Udine

L'assessore Zannier: «Ogni vallata è diversa e va rispettata l'unicità»

Forni di Sopra «Quando si discute di montagna in Friuli Venezia Giulia si corre il rischio di pensare ad essa come a una destinazione univoca. Ma per la sua varietà, anche in considerazione delle diverse attività che vi si svolgono, la montagna friulana è più di una». L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier, ha portato la sua riflessione all'evento "Dolomiti mountain school. Quali turismi per la montagna friulana", in corso tra ieri e oggi a Forni di Sopra. «Ci sono esigenze completamente diverse da vallata a vallata anche per numero di abitanti e tenuta sociale ed economica. La pianificazione deve tener conto di un territorio non omogeneo e porsi l'obiettivo di superare la soglia minima di popolazione che abita e vive in montagna per garantire la sopravvivenza della montagna stessa», ha sottolineato Zannier. «Alcune attività possono proseguire solo se sono economicamente sostenibili. La Regione ha il compito di chiedersi fino a che punto può spingersi un intervento a sostegno e come bilanciare interessi di singoli e collettività». Quanto al turismo «in alcuni territori ci sono le infrastrutture adatte all'accoglienza, in altre un paesaggio incontaminato che va rispettato sviluppando attività che si rivolgono a una platea di turisti più contenuta ma più specializzata».Il convegno ha affrontato diversi temi legati alla valorizzazione delle Dolomiti. Il tessuto dolomitico in cui si inserisce Forni di Sopra, ad esempio, vanta una delle più vaste collezioni di reperti di dinosauri e altre forme di vita risalenti a oltre 60 milioni di anni fa. La geologia dell'area ne configura il paesaggio, unico al mondo e riconosciuto patrimonio dell'umanità Unesco. --© RIPRODUZIONE RISERVATA

This article is from: