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STANZE PANORAMICHE IN QUOTA
Corriere delle Alpi | 27 ottobre 2022
p. 19
Stanze panoramiche per rifugi e malghe: se ne potranno costruire due per comune
Francesco Dal Mas BELLUNO Via libera alle camere di vetro, ma anche a rifugi e malghe, sopra quota 1600 metri. Comuni e Soprintendenza permettendo. Il placet alle Starlight Room arriva dalla Regione, che così completa la gamma delle attrattività turistiche alternative, dalle case sugli alberi a quelle in grotta.Avete presente la stanza panoramica di Cortina d'Ampezzo, ai 2.055 metri, sul Col Gallina, con vista sul Lagazuoi, la Tofana di Rozes e il Sass de Stria? Una camera, appunto, di vetro e una piccola sala da pranzo; ruotano di 360 gradi per regalare agli ospiti la migliore prospettiva in ogni momento della giornata. Un'idea, in questo caso, di Raniero Campigotto, che gestisce il Rifugio Gallina. Fino ad oggi la normativa urbanistica della Regione impediva costruzioni al di sopra dei 1600 metri, salvo particolari casi, come quelli dei rifugi di servizio, dal Cai agli impianti di risalita, o di malghe finalizzate ad allevamenti considerati presidi dello specifico territorio. Già ieri, subito dopo l'annuncio della delibera regionale che dà il via libera, sono arrivate le prime obiezioni dagli ambientalisti. «Altolà», è il monito di Federico Caner assessore regionale al turismo. «Nessun assalto alle quote più alte. Decidono i Comuni, dopo l'eventuale autorizzazione della Soprintendenza, come fino ad oggi è sempre accaduto. E, in ogni caso, queste strutture non potranno essere più di due a Comune, anche se appartenenti a tipologie diverse».Le "stanze panoramiche" - così le definisce la Regione - sono stanze di vetro e legno o altro materiale, anche innovativo, ecosostenibile o comunque di basso impatto, collocate stabilmente sul suolo, caratterizzate da un elevato rapporto tra superficie finestrata e quella del pavimento, con particolare attenzione all'ambiente e al paesaggio circostante. Il turista ospite sarà messo nella condizione di «osservare in modo particolarmente ampio sia il paesaggio circostante, sia il movimento degli astri nel cielo, grazie alle superfici vetrate proporzionalmente più grandi rispetto alle finestre dei normali locali di pernottamento delle altre strutture ricettive, con una più diretta immersione negli ambienti naturali in cui tali stanze sono collocate».Con questa proposta di modifica normativa - spiega dal canto suo il presidente della Regione Luca Zaia - «insistiamo nel favorire l'innovazione dell'offerta turistica in forma ecosostenibile e comunque di basso impatto, così da permetterle di intercettare la crescente domanda di turismo emozionale, ossia di quello specifico segmento del turismo che si va sempre più affermando in tutto il mondo e che risponde all'esigenza dei turisti di vivere emozioni intense e durature in un più genuino rapporto con la natura».Ci si chiede quale autonomia avranno le stanze panoramiche, cioè se saranno attrezzate di ogni possibile servizio - quindi acqua, luce elettrica, magari anche riscaldamento - in modo da essere completamente autonome o se dipenderanno dal rifugio o dalla malga più vicini. «Nessun timore, queste sale saranno collegate al rifugio o alla malga per i servizi essenziali», precisa Caner. «Quindi non ci sarà bisogno di nuove fognature, magari in mezzo alle rocce, se questa è la preoccupazione. Gli ospiti si avvarranno delle prestazioni del rifugio. Certo, è evidente che la stanza troverà sistemazione in un luogo panoramico, non distante, dove si possano vivere determinate emozioni».Con questo disegno di legge continua semplicemente - puntualizza il presidente Zaia - l'opera di perfezionamento della normativa turistica regionale, per mantenerla il più possibile allineata alle esigenze degli operatori e dei turisti, ma sempre in un'ottica di particolare attenzione all'ambiente e al paesaggio. La normativa per l'"edificazione" delle case sugli alberi può offrire una traccia di come si procederà oltre il 1600 metri. «L'immobile individuato deve avere una destinazione turistica ricettiva», si precisa nella normativa. «Dal punto di vista procedurale, sarà inoltre necessario presentare domanda di classificazione alla Regione, su apposito modello regionale; presentare Scia al Comune, nel caso di nuovo gestore; comunicare i dati statistici sugli arrivi e presenze degli ospiti, in forma aggregata per provenienza attraverso l'accesso ad un portale internet MT Web». -- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere del Veneto | 27 ottobre 2022
p. 10, edizione Belluno
Autorizzate le «stanze panoramiche» in quota La Regione aiuta il turismo montano: ok alle strutture ricettive oltre i 1.600 metri
Belluno Nonostante la guerra in Ucraina e i costi energetici alle stelle, la montagna investe sul turismo. Con alcune novità rilevanti in ambito di turismo ecocompatibile. Come l’arrivo in quota delle «stanze panoramiche» e la possibilità di realizzare strutture ricettive — come
malghe, rifugi e bivacchi alpini — anche sopra il limite di 1.600 metri di quota posto dall’attuale normativa urbanistica regionale (ma comunque nel numero massimo complessivo di due strutture nell’ambito dello stesso comune, anche se appartenenti a tipologie diverse). Lo indica una delibera della giunta Zaia che prevede la modifica dell’articolo 27 ter «Strutture ricettive in ambienti naturali» della legge regionale 14 giugno 2013 numero 11 su «Sviluppo e sostenibilità del Territorio». Precisa l’assessore al Turismo del Veneto, Federico Caner: «Per favorire la diffusione territoriale di tutte le strutture ricettive in ambienti naturali, al pari di malghe, rifugi e bivacchi alpini, potranno essere realizzate anche sopra il limite di 1.600 metri di quota». E aggiunge Caner: «Introdotta un’ulteriore tipologia di struttura ricettiva: le “stanze panoramiche”, stanze di vetro e legno o altro materiale, anche innovativo, ecosostenibile o comunque di basso impatto ambientale, collocate stabilmente sul suolo, caratterizzate da un elevato rapporto tra superficie finestrata e quella del pavimento, con particolare attenzione all’ambiente e al paesaggio circostante». Intanto a Cortina d’Ampezzo la stagione dello sci, assicura Marco Zardini, presidente di «Cortina Skiworld», partirà il 26 novembre, data di apertura degli impianti di «Dolomiti Superski». E da martedì 1 novembre sarà possibile acquistare online gli skipass .
Corriere delle Alpi | 28 ottobre 2022
p. 31
"Starlight room" a impatto zero «E i prezzi sono accessibili»
LA STORIA E' stato Raniero Campigotto, da 27 anni gestore del rifugio Col Gallina, ad inventare la "Starlight room", la camera panoramica. «Ringrazio la Regione Veneto, in particolare il presidente Luca Zaia e l'assessore Federico Caner, che hanno recepito in tempi brevissimi la nostra sollecitazione», spiega, «le Regole ed il Parco ci hanno dato l'autorizzazione per sperimentare questa baita oltremodo innovativa con una scadenza precisa. Noi, quindi, abbiamo smantellato l'edificio e lo abbiamo parcheggiato vicino al rifugio, aspettando l'eventuale normativa regionale. Che, appunto, è arrivata».Sulla base di questa delibera del Veneto, Campigotto si aspetta a giorni il benestare dell'Ente Parco e delle Regole per la reinstallazione della camera di vetro. «Spero di poterlo fare prima di Natale in modo da poter ospitare tutti i prenotati, tra i quali 25 coppie che vorrebbero celebrarvi il matrimonio», racconta, «come quei giovani norvegesi che mi tempestano di telefonate e mi implorano di trovare una soluzione».La "Starlight room" è realizzata secondo i principi della ecosostenibilità: Campigotto conferma l'utilizzo di legno di larice e abete lavorato con maestria da artigiani locali, l'impiego di pannelli solari per la generazione dell'energia elettrica. Nessun impatto, a suo dire, sull'ambiente. «Non ci sono scarichi, ma vasche di raccolta, come per i camper, che vengono svuotate nel rifugio di appoggio. Il riscaldamento d'inverno è con stufa a pellet. Ogni ospite ha a disposizione un esclusivo sistema che consente alla struttura di ruotare su sé stessa a 360°, cambiando in questo modo il panorama che si gode dall'interno».Le prenotazioni quest'estate sono arrivate da tutto il mondo. La "baita" è accessibile anche ai disabili. Dagli Stati Uniti sta per arrivare un quad speciale, coperto, in grado di percorrere anche le piste più impervie che servirà come navetta tra il rifugio e la "Starlight room. «Nessuno, quindi, verrà discriminato nell'accesso. Ed i prezzi sono accessibili». La struttura è mobile, anzi dev'esserlo, è il parere di Campigotto, proprio per evitare edificazioni improprie, strutturate, in alta montagna. «È una stanza panoramica che, con qualche decina di minuti di elicottero, può essere trasportata da un rilievo alpino vicino ad una pista da sci, nei pressi dell'area di un evento sportivo per assistervi da vicino, al limite in mezzo ad un lago, su una piattaforma. Da questo punto di vista è una grossa opportunità di turismo emozionale, naturalistico, non certo massivo».Lo spazio è suddiviso in due zone: da un lato tavolo e panca per gustare una cena alla luce del tramonto, dall'altro un letto ad una piazza e mezza; il tutto circondato solamente da pareti di vetro per godere dello spettacolo esterno. Secondo Campigotto, la Regione ha fatto bene a limitare a due il numero di questi elementi per Comune. «Ed è indispensabile che l'insediamento sia autorizzato dall'ente pubblico, oltre che da chi ha la proprietà del terreno. Anzi, nell'accordo nuovo che spero di concludere con il Parco e le Regole farò in modo di condividere anche tutte le ricadute di questa iniziativa, perché è giusto che ne tragga vantaggio la comunità nella sua pienezza».Quindi non dev'essere un business esclusivamente privato, a dire del rifugista, perché altrimenti i rischi della "privatizzazione" sarebbero davvero troppi. Quanto, invece, al Col Gallina, Campigotto spera nell'apertura della stagione sciistica entro metà novembre. I cannoni del Consorzio di gestione degli impianti sono pronti a sparare. La neve manca. Ma sono assenti anche le temperature necessarie all'artificializzazione della neve. --francesco dal mas© RIPRODUZIONE RISERVATA