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VAIA: 4 ANNI DOPO
L’Adige | 25 ottobre 2022
p. 19
«Ma il patrimonio naturalistico non è riproducibile, non possiamo coltivare la complessità di una foresta»
Fabio Peterlongo Recuperato l'80% del legname caduto in seguito alla tempesta Vaia, il 90% dei tronchi raggiungibili. Avanza il bostrico che ha intaccato il 37% degli alberi caduti iniziando a toccare anche zone non interessate dalla tempesta Vaia. Ma non tutti concordano sull'opportunità di fare piazza pulita del legname crollato. Sono alcuni dei concetti emersi ieri al Muse nel corso dell'incontro «Vaia, una tragedia che obbliga a ripensarci», occasione per fare il punto a quattro anni dall'uragano alpino che è costato otto vite umane e quasi 3 miliardi di euro di danni. È intervenuta il sostituto direttore dell'ufficio amministrazione e lavori forestali per la Provincia di Trento, Caterina Gagliano, che ha elencato i risultati raggiunti: «Non c'erano precedenti, siamo intervenuti su una situazione fuori scala per le risorse della nostra pubblica amministrazione, ma dopo quattro anni abbiamo raccolto l'80% per cento dei tronchi, il 90% di quelli che possono essere effettivamente raggiunti». Si sta procedendo con la piantumazione di una grande quantità di alberi: «Il settore vivaistico è fondamentale per riprodurre le piantine che vanno a ricoprire le superfici - ha spiegato Gagliano - Quest'anno sono state piantate 500mila piantine». Si aggiunge il problema bostrico, il parassita che partendo dal legname morto può aggredire le piante sane: «Il 37% degli schianti Vaia sono stati danneggiati dal bostrico, che ha colpito quasi 1,5 milioni di metri cubi di legname, danneggiando 8000 ettari di terreno, il 42% del territorio colpito da Vaia», ha indicato Gagliano, che fa intendere la necessità d'intervenire: «Abbiamo installato 229 trappole per il bostrico e prevediamo il rimboschimento naturale là dove il recupero naturale ha già mostrato la sua forza». Il geobotanico di Fondazione Dolomiti Unesco Cesare Lasen sembra sposare un'idea almeno in parte diversa, sottolineando la non replicabilità del sistema bosco: «Il patrimonio naturalistico non è riproducibile, non possiamo coltivare la complessità di una foresta naturale. Le foreste sono dal punto di vista ecologico il massimo di complessità organizzativa». Lasen chiede interventi mirati di taglio e rimozione del legname malato: «Non mi preoccuperei troppo del ripristino delle aree che naturalmente recupereranno il loro equilibrio. È importante riconoscere gli equilibri ecologici e tagliare lì dove si affaccia il bostrico».
Corriere delle Alpi | 27 ottobre 2022
p. 18
Tempesta Vaia, quattro anni dopo Zaia: «Ancora attivi 360 cantieri»
Il punto Tempesta Vaia, quattro anni dopo. «Sono partiti o stanno per farlo altri 360 cantieri. E non ci fermeremo fino a che l'ultima foglia non sarà tornata a posto». Parola di Luca Zaia, presidente del Veneto. Tre morti, tre miliardi circa di danni, in un territorio pari a 70 mila campi di calcio, 15 milioni di alberi schiantati, oltre 2200 cantieri conclusi, alcuni dei quali terminati a tempo di record, per un miliardo di interventi. È il bilancio della tempesta Vaia, del 29 ottobre di quattro anni fa. «Ricordo con orgoglio che, dopo un breve sgomento, scattò la reazione: la Regione, gli enti locali, la protezione civile regionale, i vigili del fuoco migliaia di volontari, semplici cittadini con le lacrime agli occhi e la pala in mano per ricominciare», ricorda Zaia. «Oggi possiamo dire che ce l'abbiamo fatta, anche se c'è ancora da lavorare per completare quello che non esito a definire un miracolo di rinascita».«Il Veneto», ricorda ancora Zaia, «non si è pianto addosso e ha ricostruito in fretta, intraprendendo un piano che comprende fra l'altro le opere simbolo della ricostruzione dei Serrai di Sottoguda e della sistemazione del lago di Alleghe».I primi interventi e la ricostruzione sono stati gestiti in primis dallo stesso Luca Zaia, nella veste di commissario ad acta, poi grazie al lavoro del commissario Ugo Soragni che gli è succeduto, infine, nel gennaio 2022, con il Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile, che ha individuato la Regione come amministrazione competente per la gestione ordinaria e la prosecuzione degli interventi. Alla data di conclusione della gestione commissariale, a fine 2021, l'importo complessivo degli interventi di ricostruzione, ripristino e aumento della risposta del territorio ad eventuali future calamità programmati e finanziati nel triennio 2019-2021, assomma a quasi 920 milioni di euro. --fdm© RIPRODUZIONE RISERVATA